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L’Arcidiocesi e la Coldiretti insieme “per custodire e accogliere”

SQUILLACE (CZ) – Giovedì 2 maggio p.v. dalle ore 9,30 nell’azienda agrituristica “Antica Villa Ceraso” in località Ceraso a Squillace (CZ) , l’Arcidiocesi Metropolita di Catanzaro-  Squillace con l’Arcivescovo mons. Vincenzo Bertolone, la Coldiretti Calabria, il Movimento Cristiano Lavoratori e l’Azione Cattolica hanno promosso una giornata tra incontro-celebrazione e festa: tema scelto tratto dal magistero di Papa Francesco “per custodire e accogliere” che sarà coniugato con i valori e i principi  della Costituzione Italiana.

La Custodia del creato è un aspetto di solidarietà verso tutti e ci chiama ad esprimere il principio di responsabilità ambientale.  In uno dei luoghi più belli e suggestivi della Calabria, mostrare il “volto bello” significa predisporre noi stessi all’accoglienza, ma anche i territori, a loro volta, possono manifestare i loro punti di forza. L’agricoltura sostenibile la tutela e la valorizzazione del paesaggio, sono una risposta di grande lungimiranza ed amore. Dopo i saluti del sindaco di Squillace Guido Rhodio, del Prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci e del Commissario  della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, moderati dal capo Ufficio Stampa della Giunta regionale Oldani Mesoraca, discutono sul tema: Cesare Mulè del Movimento Cristiano Lavoratori, Francesco Chiellino presidente Azione Cattolica , Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria, e l’Arcivescovo di Catanzaro- Squillace mons. Vincenzo Bortolone.

Al termine ci sarà la Celebrazione Eucaristica  durante la quale alcuni sindaci e produttori  offriranno all’altare i frutti della terra e del lavoro dell’uomo . A seguire un momento di festa e degustazione di prodotti del territorio, con attività di trasformazione in diretta ad opera del mastro casaro e la somministrazione di pietanze contadine. Sono previsti stands di “Campagna Amica  e la raccolta di firme per l’iniziativa “Uno di Noi”.

COLDIRETTI: L’Agroalimentare al Centro Dell’ITALIA …ALL’IN SUD!

CATANZARO – Si terrà giovedì prossimo, 11 aprile 2013, dalle ore 10,00, presso il prestigioso Teatro Petruzzelli a Bari, l’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa delle regioni del Mezzogiorno dal titolo “L’AGROALIMENTARE AL CENTRO DELL’ITALIA ……..ALL’IN SUD!”.

I giovani talenti dell’agroalimentare di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia si confronteranno con gli intrepreti degli stessi territori che si sono affermati nel mondo, provocati a dovere da Mingo, volto noto del Tg satirico ‘Striscia la Notizia’.

La Calabria parteciperà con oltre 200 giovani.

Nel corso dell’evento saranno diffusi dati e statistiche utili a fotografare le potenzialità e le opportunità espresse dall’Italia all’in Sud, pur tra numerosi ostali al pieno sviluppo dell’imprenditoria agroalimentare e non del Mezzogiorno.

Le conclusioni saranno del Delegato Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio.

L’Assessore Trematerra replica al Presidente di Coldiretti Molinaro sull’Operato dell’Arcea

CATANZARO – L’Assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – ha replicato ad alcune dichiarazioni del Presidente regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro: “La recente nota stampa del Presidente regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro, nella quale si muovono alcuni rilievi sull’operato dell’Arcea, suscita non poche perplessità sia sul piano del metodo che su quello del merito. Quanto al metodo, infatti, evidenzio come, soprattutto nell’ultimo anno, l’Arcea abbia intrapreso un percorso virtuoso di concertazione costante con le principali Organizzazioni di categoria, di cui la Coldiretti è primario rappresentante, finalizzato alla disamina di tutte le più importanti questioni, anche quelle più spinose, ed alla condivisione di quelle soluzioni che l’Organismo Pagatore ha individuato sempre nel rispetto delle regole ed unicamente a garanzia delle aziende agricole calabresi. Per tali ragioni, dunque, anche in questa occasione, ritengo che la strada del confronto aperto e leale che rifugga dall’intento polemico e autolesionistico, continui ad essere l’unica via percorribile per consentire il superamento delle difficoltà esistenti, evitando così il rischio di farle divenire veri e propri ostacoli insormontabili. Quanto al merito, invece, mi limito solo a riportare alcuni dati. Con riguardo al Psr, nell’anno 2013 (dal 1 gennaio ad oggi), l’Arcea ha pagato importi  per complessivi 25.666.324,10 euro mentre, nello stesso periodo dell’anno 2012, erano stati erogati 11.326.736,45 euro, con un incremento pari a circa il 126%. Inoltre, nel 2012, i primi pagamenti a saldo sulle misure a superficie del Psr, anche per aree svantaggiate e montane, riferiti alle domande del 2011,  sono stati effettuati a maggio 2012, mentre le prime erogazioni dei pagamenti a saldo sulle stesse misure del Psr, riferiti alle domande del 2012, sono avvenute già  a dicembre del 2012. Per quel concerne la Domanda Unica (i cui termini per il pagamento dei saldi per la campagna 2012 scadono peraltro il prossimo 30 giugno), il dato relativo alle risorse erogate  per tale annualità è, ad oggi, pari 265.196.278,41 euro oltre a 4.889.155,05 euro già in fase istruttoria presso gli Uffici  dell’Agenzia che, anche in tal caso, consentiranno, anche in questo caso, di superare l’importo erogato lo scorso anno. Credo che siano sufficienti questi incontrovertibili elementi fattuali per dimostrare ampiamente come l’Agenzia sia tutt’altro che in uno stato di paralisi o di blocco delle attività, e che, anzi, le asserite “opposizioni” ed “incertezze” dell’Ufficio, non trovano alcun riscontro concreto ma sono, piuttosto, il frutto di ricostruzioni prive di reale fondamento. Di tutto questo le Organizzazioni di categoria, e la Coldiretti nello specifico, sono ben coscienti se è vero, come è vero, che l’Arcea per prima, consapevole del proprio ruolo di raccordo nel sistema, ha sempre informato e reso tempestivamente partecipe delle azioni intraprese per superare i problemi e le carenze esistenti, tutti coloro i quali, quasi quotidianamente, vengono in contatto con gli uffici dell’Agenzia attraverso sia canali formali che informali. La definizione delle situazioni ancora “in sospeso”, proprio in virtù della loro oggettiva complessità, richiede la necessità di un’attenta analisi istruttoria che comprende la costante interazione con le Autorità nazionali e comunitarie competenti, con le quali sono in corso gli opportuni contatti onde pervenire a decisioni inoppugnabili che evitino, in questo caso a ragione, la produzione di un contenzioso estremamente rilevante. Peraltro, aggiungo che l’Arcea, in talune circostanze, si è assunta sotto la personale responsabilità del Commissario, pur in presenza di evidenti criticità e superando i dubbi di  tutti gli altri Organismi Pagatori (compresa Agea) che hanno preferito non procedere in tal senso, di erogare risorse per specifici regimi di intervento, anche in deroga alle scadenze normativamente previste. Lo stesso vertice dell’Agenzia, convinto della bontà del proprio operato, ha addirittura richiesto un parere formale al Ministero dell’Agricoltura che costituirà, qualora conforme alle attese, positivo precedente in tutta Italia e permetterà agli agricoltori della Calabria, anche per le annualità successive, di accedere a finanziamenti fino ad ora preclusi. L’obiettivo dell’Agenzia è quello di tutelare l’insieme dei beneficiari nel loro complesso, prescindendo da posizioni particolari che, pur legittime, forniscono un’ottica parziale di una situazione dai contorni ben più vasti in cui è necessario contemperare al meglio regole europee e diritti di tutta la collettività. Assicuro, infine, il mio massimo impegno per affiancare l’Agenzia nel suo difficile lavoro, al fine di proseguire in quell’opera di innovazione che l’Organismo Pagatore, con la guida del suo Commissario, sta tenacemente portando avanti nell’esclusivo interesse degli agricoltori calabresi”.

Agricoltura nel vibonese messa in pericolo dai cinghiali: Coldiretti lancia l’allarme

VIBO VALENTIA –  L’agricoltura del vibonese e in modo particolare quella della zona di Maierato sta pagando un prezzo enorme per un’emergenza che al momento appare di difficile soluzione: il proliferare senza alcun controllo di orde di cinghiali.  A lanciare l’allarme i soci di ASSOLAC della Provincia di Vibo Valentia esasperati e stanchi per i danni causati da questi animali che continuano a devastare le coltivazioni, dai campi seminati ad ortaggi, agli allevamenti in cui irrompono, con conseguenti danni economici elevatissimi. Il tema della corretta gestione del territorio e del contenimento degli animali selvatici incide direttamente sulla possibilità di sopravvivenza di numerose imprese agricole e zootecniche, è proprio questa la questione all’ordine del giorno: il rischio dell’ulteriore abbandono delle attività agricole già duramente colpite dal dissesto idrogeologico e ambientale che spingono alla ulteriore marginalizzazione delle aree agricole. L’abbandono dell’agricoltura e delle attività zootecniche si ripercuoterebbe negativamente e direttamente sulle possibilità residue di tenuta del territorio e della salvaguardia del paesaggio. La presenza massiccia dei cinghiali negli ultimi anni è diventata una vera e propria calamità alla quale nessuno sembra voler porre rimedio: inascoltate fino ad ora, sono state  le iniziative intraprese da Organizzazioni quali Coldiretti  alla scopo di sensibilizzare, attraverso i numerosi incontri l’Amministrazione Provinciale e la Prefettura, alla soluzione del problema.

Secondo la Coldiretti di Vibo, occorre porre sotto controllo al più presto la presenza di questi animali selvatici e sottoporre il territorio ad una efficace pianificazione faunistica-venatoria, occorre, prima di tutto che, in sintonia con quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria, l’ISPRA (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale), anche in Calabria dia delle indicazioni precise su come risolvere la questione dei danni da fauna selvatica. Serve uno sforzo congiunto di tutti i soggetti interessati: agricoltori allevatori, ambientalisti e addetti alle attività venatorie, coordinati dagli organi provinciali preposti, si impegnino per  la soluzione definitiva e duratura del problema con l’obiettivo che si restituisca tranquillità alle imprese per produrre e si salvaguardi l’ambiente e la sicurezza dei cittadini.

Coldiretti: Dati alle Fiamme Due Escavatori del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Ionio Cosentino di Trebisacce

CATANZARO – “Neanche il periodo pasquale ferma la mano e la mente perversa di chi, abituato a vivere di rendita e nell’ombra, ostacola il lavoro, inquina la fiducia dei cittadini e accresce i costi della vita economica e civile.”  Con queste parole, il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, condanna in modo fermo il grave e vile atto compiuto ai danni del Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Ionio Cosentino con sede a Trebisacce (CS), che ha subito un grave atto con il quale, a Cassano sullo Ionio,  sono stati dati alle fiamme due escavatori di proprietà del Consorzio di Bonifica. Un disegno criminoso e un comportamento infame – prosegue Molinaro – che colpisce gli agricoltori che sono i reali proprietari dei Consorzi di Bonifica e inquina una sana attività che opera a beneficio del territorio e della sua economia agricola e turistica. Siamo al fianco del presidente del Consorzio e dell’URBI Calabria Marsio Blaiotta- continua – ed esprimiamo a lui, a tutto il consorzio, alle sue maestranze la più ampia solidarietà e vicinanza convinti che un ente virtuoso non fa rima con atteggiamento mafioso. Voglio ricordare – aggiunge Molinaro – che negli ultimi tempi, il Consorzio è stato impegnato nella ripulitura dall’acqua e dal fango degli scavi di Sibari. Mi appello alla magistratura e alle forze dell’ordine, affinchè proseguano con maggiore intensità il lavoro di bonifica, per annientare questi “artigiani della mafia e della mafiosità” che devono sapere che il rispetto delle regole e della legalità non è solamente una battaglia civile, ma uno dei fronti su cui si giocano le possibilità di crescita della Calabria che è stufa di questa insopportabile zavorra  che appesantisce costi e pregiudica il futuro.

Olio calabrese: grande qualità in costante crescita

COSENZA – Si dimostra un comparto vivace e che innova e si avvalora sempre di più pronto a confrontarsi a livello nazionale ed internazionale. E’ il caso di due aziende agricole aderenti a Coldiretti e che fanno parte del circuito “Campagna Amica” :Frigoli Tommaso di Rossano (CS) e Laino Rosa di Cerchiara di Calabria (CS). La prima, Figoli Tommaso ha vinto la selezione regionale Biol, organizzata dal Comitato Biol dell’ARSAC, si è tenuta a Mirto Crosia dove il Comitato d’assaggio regionale degli oli vergini riconosciuto dal Mipaf ha svolto la preselezione regionale. L’olio dell’azienda Figoli, partecipa di diritto al premio internazionale che si tiene ad Andria (BA) ed al quale dopo una ulteriore selezione da parte di assaggiatori, esperti, e capo panel provenienti da tutto il mondo, è rientrato tra i top 80 del mondo tra gli oli biologici. L’azienda Laino Rosa, è tra i cinque finalisti del premio “sirena d’oro di Sorrento”per i migliori oli Dop e IGP italiani. Sono due risultati importanti – commenta soddisfatto Francesco Cosentini direttore di Coldiretti Calabria – che testimoniano la grande qualità in costante crescita del nostro olio.

Sequestro fitormaci, Coldiretti forse parte civile

COSENZA – La notizia del sequestro di fitofarmaci a Bari, pare rivolti anche al mercato calabrese, da parte del Corpo Forestale dello Stato e prodotti in Cina provenienti via Grecia rappresenta un buon colpo assestato a chi pensa di poter fare in modo indisturbato “una presunta attività agricola” ai danni di imprenditori agricoli seri e dei cittadini consumatori.

Un plauso va alle forze dell’ordine –commenta il presidente della coldiretti Calabria Pietro Molinaro – che attuano rigidi controlli e contribuiscono a fare chiarezza per annullare eventuali effetti perversi sulle colture in modo da anticiparne la stagionalità.

La coldiretti nelle iniziative che svolge raccomanda sempre di seguire la stagionalità dei prodotti  e quindi condanna fortemente questa sorta di doping agricolo che nulla ha da spartire con unna agricoltura sana fatta da imprenditori che hanno firmato un patto con i consumatori.

Sgombrare qualsiasi dubbio è quanto mai necessario – sottolinea Molinaro – perché va tutelato il primato della sicurezza alimentare che quotidianamente gli agricoltori si guadagnano sul campo. Coldiretti  valuterà fatti e situazioni anche al fine di costituirsi parte civile a difesa degli interessi di aziende singole ed associate che possono vedere danneggiata l’immagine delle proprie produzioni in un momento tra l’altro dove vi è un calo dei consumi.

Rigassificatore: Coldiretti è per uno sviluppo economico diverso

Riceviamo e pubblichiamo CATANZARO – La “febbre del cemento e degli investimenti industriali” ovvero la bramosia di continuare ad edificare, alimenta strane alleanze  variamente intese, il cui unico interesse sembrano essere, immensi e faraonici investimenti che hanno impoverito il territorio lasciando sacche di povertà sociale e degrado ambientale.  Così Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria commenta la vicenda del rigassificatore di Gioia Tauro che sta alimentando proprio in questi giorni, rabbia da parte delle popolazioni con incresciosi e comunque biasimevoli episodi che coldiretti  condanna senza appello.  Qualcuno, con varie argomentazioni si ostina –continua – a difendere solo il cemento e quindi gli interessi di pochi e non una pianificazione di più ampia portata. Non attingendo ai fallimenti del passato, sentendosi padrone del “vapore” crea illusioni occupazionali, di sviluppo  fantasticando come nella irrealtà del paese dei balocchi. Certo, quando le popolazioni, memori dei disastri del passato che sono stati solo speculativi, non sono protagoniste del proprio futuro, succede quello che in questi giorni sta accadendo. Nessuno su queste scelte fondamentali– accentua Molinaro – vuole essere etero diretto ma capire e contribuire a decidere per il meglio sia per il proprio presente che per il futuro dei propri figli. Le popolazioni si aspettano un tipo di sviluppo economico diverso  e aspettano risposte importanti sulla vocazionalità del territorio che è prevalentemente agricola, agroalimentare e turistica. Certo è – accentua Molinaro – che continuare a non rispettare le aspettative del territorio suona come una bestemmia  e continua a creare falsi miti lasciando, questo si, svettanti ciminiere che ci ricordano lo sviluppo che non vogliamo. Di sicuro però, – conclude – manca nella nostra regione una cultura e una programmazione energetica.

 

“La Calabria che vogliamo” – Assemblea Coldiretti a Rosarno

ROSARNO (RC) – Si terrà domani venerdì 15 febbraio p.v. alle ore 17.30, presso l’Auditorium Comunale a Rosarno, l’assemblea territoriale organizzata da Coldiretti.

L’assemblea coinvolgerà in particolare la base associativa della Piana di Rosarno- Gioia Tauro e proprio nel cuore dei nodi irrisolti dell’agricoltura e agroalimentare calabrese rappresenterà una ulteriore tappa delle attività di mobilitazione deliberate dal consiglio direttivo della Coldiretti regionale che avranno come filo conduttore “La Calabria che vogliamo”. Al centro della discussione, le diverse iniziative messe in campo relativamente al progetto economico e sociale “la filiera agricola Italiana”, ma tenere banco sarà certamente la situazione dell’agrumicoltura anche alla luce dei risultati legislativi ottenuti dalla Coldiretti. Si parlerà anche di attività sindacali e scelte prioritarie non rinviabili riguardanti le problematiche agricole ed ambientali del comprensorio, accesso al credito, consorzio bonifica, vendita diretta e legge salva-olio. Il tutto all’interno di un ampio progetto che la Coldiretti ha per l’intero paese. All’incontro aperto dal presidente di Rosarno Domenico Cannatà parteciperanno: Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria e componente della Giunta Nazionale, il Presidente della Coldiretti Reggio Calabria Francesco Saccà, il Direttore Regionale Francesco Cosentini, il Direttore Coldiretti Reggio Calabria  Giuseppe Napoletano, il vice-presidente della coldiretti di Reggio Gianluigi Hyerace e Domenico Lazzaro dirigente coldiretti. All’incontro sono stati invitati sindaci e autorità istituzionali.

 

 

Mobilitazione Coldiretti “La Calabria Che Vogliamo” Fa Tappa a Lamezia Terme

CATANZARO – Prosegue a spron battuto la mobilitazione della Coldiretti Calabria con assemblee territoriali sotto lo slogans che è anche il programma “la Calabria che vogliamo”. Domani mercoledì 13 febbraio p.v. alle ore 17.30, è il turno di Lamezia Terme  con  la riunione che si terrà nella sala della parrocchia del Redentore nei pressi dell’ex cantina Bruzia.. L’assemblea coinvolgerà la base associativa del comprensorio lametino. Al centro della discussione, le diverse iniziative messe in campo relativamente al progetto economico e sociale “ la filiera agricola Italiana” nonché le attività sindacali e scelte prioritarie e non rinviabili che la Coldiretti Calabria ha evidenziato alla regione Calabria che riguardano problematiche agricole ed ambientali del comprensorio,accesso al credito, consorzio di bonifica, vendita diretta e legge salva-olio. Particolare evidenza sarà data al tema Riforma Politica Agricola Comunitaria. All’incontro parteciperanno: Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria e componente della Giunta Nazionale, il Presidente della Coldiretti Catanzaro-Crotone-Vibo Roberto Torchia, il Direttore Regionale Francesco Cosentini, il Direttore Coldiretti Interprovinciale Pietro Bozzo. Sono state invitate autorità istituzionali.