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Stefano Mascaro chiude la sua campagna elettorale: ‹‹ Sono un uomo libero››

Stefano MascaroROSSANO (CS) – Battute finali per Stefano Mascaro che ieri ha tenuto l’ultimo comizio di campagna elettorale nel centro storico. ‹‹Lavoreremo già da lunedì mattina perché abbiamo voglia di tornare subito a parlare con i cittadini e con la città, creando sinergie territoriali e puntando sull’innovazione›› ha detto Mascaro, ipotizzando la sua vittoria al ballottaggio di domenica 19 giugno.

 

‹‹Vogliamo che Rossano torni a volare alto, avendo il meglio in ogni settore. Usando il dialogo con la politica che conta, in un clima di concordia e sinergia per il bene di tutto il territorio. La mia coalizione è fatta da anime diverse, ma io resterò sempre me stesso e non cambierò. Ho il mio modo di essere e il mio carattere e non permetterò mai a nessuno di strattonarmi.  Per la mia squadra di governo sceglierò persone capaci e non solo fedeli. Perché credo che sia costruttivo avere una squadra con senso critico e non solo gente che dice sempre di sì. ››

Nel riferirsi al proprio avversario, Mascaro afferma di essere l’unica vera novità e di essere stato capace di unire il Pd con una buona dose di civismo. Tra gli argomenti trattati durante il comizio, programmi di governo, gestione dei tributi, emergenza lavoro, cooperazione con le imprese, dialogo con le opposizioni. Un’ultima sottolineatura Mascaro la riserva alle polemiche dei giorni scorso, in merito alle quali precisa: ‹‹ Sono state strumentalizzate delle mie affermazioni. Ritengo che un aspirante primo cittadino non possa e non debba, anche per non creare difficoltà, salutare ogni singolo cittadino da un palco di comizio. Sono una persona umile e saluto tutti, sempre. ››

Stefano Mascaro chiuderà la sua campagna elettorale con un pubblico comizio, questa sera in piazza B. Le Fosse a Rossano Scalo alle ore 20,30.

 

 

 

Antoniotti: «Falsità sul nostro conto. I rossanesi sapranno giudicare»

ROSSANO (CS) – «La mia immagine, la mia condotta politica e di vita e con me quella di tutti i 96 candidati che hanno scelto di sostenere il progetto Rossano Prima di Tutto è trasparente, cristallina, integerrima e inoppugnabile. E sarei disposto a sacrificare tutto per difenderla. Siamo persone pulite, leali, coerenti e soprattutto di elevata moralità. Ed è deprimente vedere come, in un momento delicato e difficile per la gente e per la Città, la campagna elettorale stia toccando livelli bassissimi di dialettica. Prima i pettegolezzi da “gafio”, ora oscure voci che vorrebbero scalfire l’integrità morale di alcuni candidati consiglieri comunali. Falso. Tutto Falso! Siamo alla follia. Solo calunnie contro le quali ci siamo già tutelati denunciando tutto alla Procura della Repubblica. La verità è che contro Peppino Antoniotti e le sue liste non si può dire nulla. E questo dà fastidio a qualcuno. Soprattutto a chi in questa campagna elettorale teme che una forza libera e pulita possa ritornare a governare la Città. Ma i rossanesi conoscono i fatti e sapranno giudicare.»

È quanto ribadisce il candidato a Sindaco per la coalizione “Rossano Prima di Tutto”, Giuseppe Antoniotti, facendo chiarezza e sgombrando il campo da ogni dubbio rispetto ad alcuni voci al veleno che nelle ultime ore stanno circolando in Città.

Intanto, è previsto per domani alle ore 20 in piazza Bernardino Le Fosse – Allo Scalo,  il comizio conclusivo della campagna elettorale.

«La macchina del fango è già stata messa in piedi da chi in questi mesi evidentemente è andato a scandagliare la mia vita personale, politica e professionale alla ricerca di chissà quale scandalo. Purtroppo per loro non c’è nulla! Oggi queste stesse persone stanno implodendo nella loro collera, nella loro bile velenosa. Stanno delirando e pur a costo di falciare il mio consenso, che è forte, è presente nei tantissimi cittadini liberi e fa paura, hanno deciso di inventare storielle e dire ogni porcheria sul nostro conto.»

 

Papasso: «Civiltà vuol dire anche garantire i servizi ai cittadini»

Cassano allo IonioCASSANO ALLO IONIO (CS) -Tante le persone accorse per il comizio al parco Milone del candidato a sindaco Giovanni Papasso. Tra gli argomenti toccati   i lavori per reperire i finanziamenti provenienti dall’Europa, dal Governo centrale e da Roma per poter lavorare sempre e solo nell’interesse dei cittadini perché ha dichiarato il candidato a Sindaco Giovanni Papasso :«Civiltà, oggi, vuol dire anche e soprattutto garantire i servizi ai cittadini. Servizi che hanno il diritto di avere perché pagano le tasse che gli vengono chieste ed è giusto siano serviti in tutto». Per ciò che concerne la carta di credito in dotazione al sindaco, altra accusa di poca trasparenza che viene mossa a Papasso da parte degli avversari ha spiegato: «Proprio per un eccesso di trasparenza ho voluto che venisse utilizzata una carta di credito perché tramite il suo utilizzo è possibile tracciare ogni singola operazione ed è possibile evincere che non ci siamo mai pagati una missione o un surplus, le spese registrare riguardano le trasferte comunali e dall’estratto conto risulta chiaramente che abbiamo speso 100 euro al mese». Dopo la breve parentesi di risposta ad alcuni interrogativi che arrivano dalla parte politica avversa,si è proceduto a parlare di programma perché è questa la campagna elettorale che piace portare avanti al candidato a Sindaco Papasso. Parlare di punti programmatici e lui con la sua squadra ne hanno messi in cantiere ben 12 e altro aspetto molto a cure a Papasso è il confronto con la gente che gli sottopone problematiche, esigenze e speranze.

Renzi a Cosenza, la città che grida alla RIVOLUZIONE

COSENZA-Esiste una fetta d’Italia che vive di silenzio. Ne esiste un’altra che non perde occasione per gridare la sua rabbia. Ore 18.30, Renzi arriva a sostegno di Mario Oliverio, candidato alle elezioni regionali, e futuro (dicono) presidente della Regione. Tutta la città sembra esserne certa. Tutta quella accorsa per ascoltare un Presidente del Consiglio che, con il suo solito carisma intellettuale, arriva in Calabria per parlare di leggi, di problemi, di difficoltà e di buoni propositi. Chi lo ascolta, la Cosenza che vive “bene”, ne è quasi incantata ed entusiasta. Chi lo aspetta, fuori dall’auditorium, è un’altra parte di Cosenza, che vive nei centri sociali, che non ha un posto dove stare, che è disoccupata, che combatte contro il disagio “vero” della povertà e della delinquenza.Quella folla non smette di urlare, di assaltare, di distruggere. Quella folla che sembra volere a tutti i costi  la rivoluzione e che si batte perché lui, Matteo Renzi, lasci la città nel più breve tempo possibile e nelle condizioni peggiori. Quella degli studenti, dei precari, degli immigrati, dei disoccupati, che nelle risposte di Renzi non trova che insulti, offese e un grande menefreghismo. Quella folla, radunata per le vie del centro storico, che ha convinto le forze dell’ordine a spostare il comizio all’interno per paure di ripercussioni. Quella folla che si dichiara miscredente e non  disposta a farsi “abbindolare”. Quella stessa folla che tenta di assaltare il cordone di sicurezza dell’auditorium dove si trova il premier.

“Combattono contro Renzi, contro Alfano, contro chiunque sia responsabile della crisi capitalista che con il Piano Casa, lo jobs Act e la Buona scuola sembra aver cancellato il diritto alla vita”. Quella folla è già pronta a ribellarsi tanto da non voler nemmeno ascoltare. Una storia già annunciata, un disordine già previsto. La polizia tenta di bloccare il tafferuglio, i manifestanti rispondono con i fumogeni. Di tutto questo, un ferito, di soli vent’anni, e qualche contuso tra polizia.

 

ph: laprovinciadiCosenza.it

 

Lia Giannini