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Giornata internazionale della donna, a Mendicino va in scena “All’onda del mare”

MENDICINO (CS) – La cultura è lo strumento ideale attraverso il quale è possibile emancipare le società verso le pari opportunità e promuovere l’uguaglianza dei diritti. Ne è convinta l’Organizzazione di Volontariato Be Equal di Cosenza che per il 9 Marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, promuove, presso il teatro Comunale di Mendicino, la rappresentazione dell’opera teatrale “All’onda del mare. Storia di donna in un borgo di Calabria”, scritta da Assunta Scorpiniti e interpretata e diretta da Imma Guarasci.

L’intento dell’associazione promotrice, che ha finanziato l’evento con il suo 5 x mille, è anche quello di “risvegliare le coscienze e rinnovare il senso di comunità” con un testo e una produzione teatrale scelti, spiega il presidente Be Equal Luigi Marrazzo, sulla base di varie motivazioni: “ Il ricordo delle mogli di pescatori, che vivevano nell’attesa del ritorno; il coraggio e l’eroismo di donne che conoscevano bene la durezza delle notti d’inverno, con un vita faticosa e sconosciuta ai più, scandita da orari impossibili e infinite responsabilità”. Di donne, prosegue il responsabile dell’OdV, che rappresentano l’altra metà del mare, e dopo una notte insonne davanti alle onde, attendevano il rientro di mariti, compagni, figli in porto per poter placare le loro ansie, le loro paure. “Abbiamo scelto di omaggiare queste donne perché, nella loro passione ci rappresentano tutte le donne”.

Il testo, scritto da Assunta Scorpiniti nel 2012 dopo un’accurata ricerca antropologica svolta nella comunità marinara di Cariati, e pubblicato da Ferrari Editore, è infatti il racconto di un sentimento femminile universale incarnato nella figura della protagonista, Caterina, e descritto attraverso il suo legame con il mare e l’appartenenza alla comunità della pesca.

Imma Guarasci la porta in scena con una regia sapiente, fatta di una contaminazione di linguaggi (teatrale, cinematografico, fotografico e documentario) che ridona forza simbolica al testo letterario di stile naturalistico; ma anche di scenografie simboliche riecheggianti dimensioni legate a sentimenti senza tempo, atmosfere acustiche, la continua interazione con il video per creare una commistione di tempi e di spazi. Soprattutto facendo rivivere con grande intensità interpretativa la protagonista del testo, che appare sulla scena con la sua “veste a cinta”, l’abito tradizionale della donna cariatese; il suo monologo, ricco di momenti evocativi, afferma a più riprese lo speciale rapporto con il mare e la “luna sorella”, cui si sente unita dalla medesima forza generatrice.

L’allestimento, prodotto dall’associazione “Maschera e Volto” e patrocinato dal Comune di Mendicino, si avvale della partecipazione, anche come protagonista maschile, del musicista Paolo Presta, autore della colonna sonora con “I Musicanti del vento”; delle immagini di scena della fotografa Stefania Sammarro; dalle atmosfere di luci create da Liborio Salerno; della partecipazione in video dei pescatori cariatesi della famiglia Zolli, straordinari interpreti della parte cinematografica di questo originale esperimento drammaturgico, che già ha riscosso un ottimo successo in diverse rappresentazioni in Calabria.

Donna tra conquiste e violenza, l’importanza della mediazione familiare

MENDICINO (CS) – La Giornata internazionale della donna ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo.
Il numero delle donne uccise in questi ultimi anni è altissimo, omicidi che superano di gran lunga quelli della criminalità organizzata, a queste notizie di amori malsani, quasi mai giornali e televisioni aggiungono, con altrettanta solerzia, i possibili rimedi affinchè questa distorta cultura possa essere in qualche modo arginata, anzitutto quando si affronta una separazione o un divorzio, le ricadute che la scelta della separazione ha sui partner e sugli eventuali figli, laddove non si affronti con attenzione e consapevolezza.
La mediazione familiare è uno strumento di risoluzione dei conflitti familiari, per questioni economiche, sociali, familiari, evitando che la rabbia possa esplodere in comportamenti ed agiti disfunzionali e di violenza su donne e bambini ricanalizzando le energie in comunicazione ed accordi funzionali, per la coppia genitoriale, per agire con prevenzione accogliendo una separazione equilibrata.
Diversi sono i casi di violenza intra-familiare, nelle cause più ricorrenti troviamo la non accettazione dell’evento separativo alla luce delle ultime vicissitudini nei rotocalchi televisivi, ecco perché un contesto come quello offerto dalla mediazione familiare si propone in primis di aiutare la coppia a riconoscere il conflitto che li riguarda, non allo scopo di reprimerlo ma di gestirlo in modo costruttivo. C’è un problema enorme nel modo maschile: l’incapacità di trasformare le emozioni negative in parole che sanno chiedere aiuto, in gesti che rinunciano alla violenza; ecco perché la mediazione familiare deve essere intesa come strumento di promozione sull’asse della cooperazione della coppia in fase di separazione, perseguendo una “ rottura senza perdente”, riconoscendo e valorizzando ciò che lega, unisce avvicina.
Per fa fronte a queste problematiche ,dal 17 ottobre 2017 è attivo sul territorio di Mendicino per la seconda annulità lo Sportello di Mediazione Familiare e gestione dei conflitti, fortemente voluto dal Sindaco Antonio Palermo e dall’assessore alle politiche Sociali Maria Teresa Mancini, gestito dalla Dott.ssa M.Cristina Ciambrone Mediatore familiare A.I.Me.F e Consigliere Regionale A.I.Me.F per la Calabria.

Anche la Questura di Cosenza ha celebrato la Giornata internazionale della donna

COSENZA – Ieri si è svolta l’iniziativa della Questura di Cosenza, nell’ambito della Giornata Internazionale della Donna, una manifestazione lunga tutta una giornata, dalle 11,00 alle 19,00 che ha Giornata internazionale della donna questura di Cosenzacoinvolto gli Enti e le Associazioni che operano con la Polizia di Stato nell’ottica della sicurezza, l’ASP di Cosenza, l’UNICEF, la Fondazione “Roberta Lanzino – Telefono Rosa” e l’associazione “A.N.I.M.ED”. La manifestazione è stata inaugurata dal Questore Luigi Liguori alla presenza delle locali autorità civili e religiose e ha visto anche la consegna di un attestato agli enti che all’evento hanno collaborato. La stessa cittadinanza ha partecipato numerosa alla manifestazione affollando gli stand allestiti in Piazza XI settembre, che hanno consegnato e distribuito brochure e opuscoli informativi, contenenti la normativa di riferimento in materia di reati di violenza di genere e bullismo.

 

Cosenza, “Giornata Internazionale della Donna”: stand della Polizia in Piazza XI Settembre

COSENZA – Il Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza – ha promosso, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, una campagna di informazione e sensibilizzazione dal titolo “La Polizia di Stato con le donne”. La Questura di Cosenza nell’ambito di tale iniziativa allestirà sabato 5 marzo, dalle ore 11 alle 19, due stand in Piazza XI Settembre. Sarà presente il personale della Polizia che si occuperà delle tematiche relative alla violenza di genere oltre ai progetti di educazione alla legalità. “La manifestazione – afferma la nota ufficiale – è stata ideata per richiamare l’attenzione sull’impegno della Polizia di Stato da sempre dedicata, anche con personale altamente specializzato, alla lotta al fenomeno della violenza fisica e psicologica ai danni delle donne”: all’evento parteciperanno l’ASP di Cosenza, l’UNICEF, la Fondazione “Roberta Lanzino – Telefono Rosa” e l’Associazione A.N.I.MED.

All’interno degli stand verrà distribuito materiale informativo e divulgativo consistente in opuscoli e brochure realizzati  per la circostanza, contenenti la normativa di riferimento relativa ai reati di violenza di genere, bullismo ed altro, nonchè i numeri utili dei competenti Uffici di Polizia e degli Enti. Saranno proiettati su un monitor dei video a tema, realizzati per l’occasione dal Gabinetto di Polizia Scientifica.

Mimose non solo per un giorno

COSENZA – Una sola parola è spesso troppo riduttiva per descrivere le infinite sfumature attraverso le quali si declina un concetto, se poi il concetto in questione è la donna allora il discorso si complica ulteriormente.
Musa, sovversiva, puttana, custode della creazione, sovrana nella distruzione, guerriera capace di combattere senza armi su letali campi minati, eroica mai stanca di lottare per la libera autonomia del proprio corpo, indignata davanti a ogni piccola e grande ingiustizia, fiera nell’amare persino quando diventa pericoloso, ma anche più semplicemente figlia, madre, moglie e potrei continuare ancora e ancora.
Oggi giovedì 8 marzo viene celebrata una festa nata da un’idea socialista che ha poco, o meglio ancora, nulla a che fare con la manifestazione a cui siamo abituati da decenni, conosciuta come la “Giornata Internazionale della Donna”.
Certo da festeggiare c’è ben poco, le donne ancora oggi continuano a essere le principali vittime di stupri, di violenze fisiche e psicologiche, le donne continuano a essere sfruttate da ordini sociali patriarcali piuttosto che economici e politici, le donne continuano a essere sessualmente discriminate nel mondo del lavoro e il più delle volte in modo subdolo e sleale.
Eppure la storia ci insegna che l’altra metà del cielo è abilissima nel nutrire, nell’istruire, nel conquistare senza spade e scudi, contribuendo in maniera decisiva nella crescita economica e nello sviluppo sociale se solo avesse la possibilità di sviluppare totalmente il proprio potenziale produttivo.
Quella dell’8 marzo è nata come una giornata di lotta per non dimenticare i tormenti, i maltrattamenti e i soprusi che tutte le donne del mondo sono state costrette a subire e che ancora oggi continuano ad affliggerle, era questa la sola e unica essenza della Festa delle Donne e non quella di ridursi a uno squallido evento commerciale da consumarsi in un locale piuttosto che in una discoteca.
Qui c’entra poco il femminismo, l’orgoglio di essere donna non passa attraverso la necessità di dimostrare a tutti i costi di essere migliori o più capaci degli uomini, piuttosto lo scopo di questa giornata è quello di fermarsi e riflettettere sull’estenuante fatica nella quale ogni donna quotidianamente si imbatte per ottenere gli stessi diritti e le stesse opportunità del genere maschile e fare in modo che non sia più così.
Donne non arrendetevi mai, continuate a stare in trincea, siate sempre intrepide nel varcare l’invisibile, perchè come diceva Friedrich Nietzsche “tutte le cose veramente grandi, a prima vista sembrano impossibili”.
Dimenticavo, auguri oggi e sempre.

Gaia Santolla