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Pioggia battente e forte vento, disagi nel catanzarse

CATANZARO – Sono stati numerosi, nelle ultime ore, gli interventi dei vigili del fuoco in Calabria a causa dell’ondata di maltempo, con pioggia battente e vento forte, che ha interessato quasi tutta la regione.

Nel crotonese tra la località Setteporte di Rocca di Neto e il bivio per Belvedere Spinello, gli specialisti speleo alpino fluviali sono intervenuti nella notte per portare in salvo alcuni anziani rimasti isolati nella loro abitazione. Superlavoro anche per i vigili del fuoco del Comando provinciale di Catanzaro intervenuti per allagamenti, alberi sradicati e smottamenti verificatisi nei comuni del litorale ionico da Simeri Crichi a Cropani e Sellia Marina.

Stessa situazione nella Presila Catanzarese dove sono stati impegnati i volontari del distaccamento di Taverna tra i comuni di Zagarise e Sersale.

Uno smottamento di terreno ha interessato la strada provinciale Janò Arsanise nel Comune di Magisano mentre un altro movimento franoso si è verificato a Fossato Serralta e in contrada Cafarda.

Fonte e foto Ansa 

Casali del Manco, Giudiceandrea, «Crescita comunità, tutti facciano uno sforzo»

CASALI DEL MANCO (CS) «Il percorso che ha portato alla fusione dei Comuni che oggi compongono Casali del Manco ha il valore aggiunto dell’unicita’ e della primogenitura. E tutti noi casalini possiamo oggi dirci fieri di essere entrati a pieno titolo nella storia del nostro territorio. C’è ancora tanto da fare, certo, ma bisogna che tutti aumentino il proprio contributo per far capire ai cittadini i benefici che la fusione ha portato. La scelta di unire i Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta è stata sofferta e vincente perché ha consolidato e unito una comunità che, sostanzialmente, lo era già. Ora c’è bisogno che tutti facciano uno sforzo ulteriore alla luce di questo traguardo raggiunto». Scrive così in una nota il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea

«Le possibilità di sviluppo sono moltissime. Basti pensare al fatto che nelle disponibilità del nuovo Comune sono arrivati, ed arriveranno per altri nove anni, un milione e seicentomila euro in più rispetto alla cassa corrente; la nuova amministrazione inoltre, ha da subito la possibilità di lavorare senza i vincoli che il Patto di Stabilità impone. Quanti sindaci, in Italia, hanno la possibilità di investire in questo modo sul futuro della comunità che amministrano? È per questo che vorrei che si invertisse la rotta che ha portato in passato solo alcuni dei cinque vecchi comuni, ed oggi sta portando il Comune unico ad esternalizzare servizi che invece possono essere realizzati con risorse interne. Mi riferisco al servizio bus del trasporto scolastico, per il quale può essere utilizzato lo sblocco delle assunzioni previsto dalla legge Del Rio, od anche al servizio mensa, che nella passata esperienza amministrativa della scuola Rita Pisano di Pedace, brillava per efficienza e qualità e dava ai lavoratori precari, dignità ed orgoglio di lavorare per i loro figli. Vorrei che la mia comunità avesse trasporti per gli studenti e mense gratuiti, e che venissero sistemate determinate criticità che creano problemi non ascrivibili al processo di fusione dei Comuni, ma alla sua differente interpretazione. Io stesso mi sono battuto in consiglio regionale affinché fosse data la possibilità ai Comuni con più di 10mila abitanti creati da fusione, di attivare un proprio servizio di trasporto pubblico locale. A casali del Manco  c’è la possibilità di creare un sistema integrato fra Amaco e ferrovia, tale da far diventare il nostro territorio uno snodo importante per ampliare il bacino d’utenza della metropolitana leggera che in futuro colllegherà Catanzaro all’Università della Calabria grazie alla nostra stazione di Perito/Pedace. Lo stesso snodo e’ importante per la futura linea turistica vetrata che consentirà di partire da Cosenza o Catanzaro ed arrivare a Camigliatello Silano, e San Giovanni in Fiore, attraversando valli e montagne in totale comodità, accessibilita’, velocità e sicurezza».

«La Regione Calabria ha varato un importante Piano di trasporto che con poco sforzo potrebbe coinvolgere in modo enorme il nostro territorio ma di tutto questo non sembra esserci traccia nell’azione politica ai Casali e nessuna sollecitazione pare essere arrivata in merito sul tavolo dell’assessore Musmanno, a parte lo stalkeeraggio ad opera del sottoscritto. Mi piacerebbe, inoltre, che tornasse nelle disponibilità del Comune di Casali del Manco lo sconsacrato Convento di San Francesco di Paola che, nella gestione commissariale, è stato fin troppo frettolosamente concesso alla Curia cosentina. Sono sicuro che Sua Eccellenza il vescovo della diocesi Cosenza-Bisignano Francesco Nolè non troverebbe nessun impedimento nel far tornare un bene nella disponibilità del nuovo comune che ora e’ in possesso delle risorse per farlo diventare luogo d’attrazione per i cammini francescani o gioachimiti e motore di sviluppo economico per la nostra comunità»

«La scelta di unire i Comuni che oggi formano Casali del Manco è stata vincente ed avvincente. Difficile ed osteggiata, ma oggi ci sentiamo finalmente tutti casalini e le prerogative di ogni singolo borgo o contrada sono solo migliorate, come prevedevamo. Aspetto che tutti coloro che possono fare qualcosa di concreto, mettendo  in atto il sogno dell’80% della popolazione del territorio che ha sostenuto col proprio voto il progetto di fusione, offrendo altresì il mio ruolo è l’impegno istituzionale in consiglio regionale e non solo, in modo che l’amministrazione comunale possa ulteriormente migliorare la sua linea politico-programmatica rispetto a questa prima fase e che faccia capire che la fusione non è stato un processo di riduzione, ma di potenziale aumento della qualità della vita in Presila. Tutti, a cominciare dal sottoscritto, potremo così diventare ambasciatori di quello che è e sarà per sempre un grande passo per la storia della nostra popolazione».

 

Quei dieci voti che mettono in crisi il Consiglio Regionale sulla fusione dei comuni presilani

REGGIO CALABRIA – Una manciata di voti, dieci per la precisione, è stata sufficiente a mandare in tilt il consiglio regionale. A tratti si è percepita la sensazione che l’assemblea, nella valutazione della norma istitutiva del nuovo comune di Casali del Manco, non sapesse che pesci prendere. E, francamente, non è stata una bella sensazione. Le puntate precedenti sono note: per iniziativa dei consiglieri regionali Giudiceandrea e Romeo è stato avviato il processo di fusione di cinque comuni della Presila: Spezzano Piccolo, Trenta, Casole Bruzio, Serra Pedace e Pedace. L’iter prevede un referendum consultivo, e qui arrivano le grane. Perché l’esito complessivo delle urne è positivo: la maggioranza del corpo elettorale si esprime a favore della fusione. Ma a Spezzano Piccolo i contrari prevalgono per 481 a 471. Questa circostanza ha creato il corto circuito. Cosa fare? Inizialmente si era pensato ad una modifica della legge istitutiva del nuovo comune, escludendo Spezzano Piccolo dalla fusione. Anche il presidente Oliverio è sembrato indeciso: «Parlo da consigliere e non da presidente. Personalmente volendo rispettare la volontà popolare, prima ero dell’idea della fusione di quattro comuni tranne Spezzano Piccolo. Nel corso della conferenza dei capigruppo, invece, dopo aver verificato il parere dell’ufficio legale del Consiglio regionale, suffragato da altri pareri e dalla pronuncia della Corte d’Appello che ha proclamato l’esito sul referendum nel suo complesso, ho cambiato opinione. Il quesito era unico per i cinque comuni – ha concluso Oliverio – i cittadini di Spezzano Piccolo potranno sempre ricorrere appellandosi al parere del Governo». L’esito del voto dell’aula del Consiglio regionale ha comunque registrato l’approvazione della legge per la fusione dei cinque comuni. A favore si sono espressi i consiglieri di maggioranza di centrosinistra, con la sola eccezione del consigliere Orlandino Greco. Astensione dei consiglieri di Cdl e di Ncd mentre si è registrato il voto contrario di Forza Italia. L’approvazione della norma, c’è da scommetterci, susciterà un vespaio di ricorsi e controricorsi alimentati non tanto dal voto negativo espresso dai cittadini di Spezzano Piccolo ma dalla confusione generata dal fatto che nessuno tra i soggetti coinvolti nelle procedure di fusione abbia preventivamente pensato a quale direzione assumere nel caso si fosse verificata questa, tutt’altro che remota, eventualità. Allucinante.

Comune unico della Presila, pubblicato sul Bur il risultato del referendum

CATANZARO – A seguito del risultato referendario che ha interessato i comuni della Presila di Trenta, Pedace, Serra Pedace, Casole Bruzio e Spezzano Piccolo – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – il presidente della Regione, Mario Oliverio, in base all’art. 44 della legge regionale n. 13/83, ha disposto la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione dei risultati ottenuti dal referendum popolare, che è avvenuta sul n. 36 del 20 aprile scorso. Ora, il Consiglio regionale, ottemperando a quanto previsto dall’art.45 della stessa normativa – prosegue il comunicato – dovrà deliberare relativamente al progetto di legge o di provvedimento sottoposto a referendum consultivo entro 60 giorni dalla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale dei risultati del referendum.

Trasporto pubblico presila cosentina, incontro organizzato dal Circolo Dem di Rovito

ROVITO (CS) – Trasporto pubblico locale ed efficiente: questo ciò di cui hanno bisogno i cittadini di Rovito e della presila cosentina secondo Rosita Dinapoli, coordinatrice del Circolo del Pd di Rovito, promotrice di un incontro sul tema: “Quale trasporto pubblico a Rovito ed in Presila”. Al dibbatito prenderanno parte  l’assessore Regionale al Trasporto Pubblico Roberto Musmanno e il Direttore Generale di Ferrovie della Calabria Giuseppe lo Feudo e avrà luogo venerdì 31 marzo dalle 17,30 presso il teatro comunale di Motta. «Migliaia di persone, uomini, donne, lavoratori e studenti che vivono a Rovito e in Presila – ha dichiarato Rosita Dinapoli – ogni giorno per raggiungere l’area urbana cosentina sono costretti a ricorrere all’auto privata, poichè il servizio di trasporto pubblico è costoso, obsoleto e inadeguato alle loro esigenze. Perché, ci chiediamo, i nostri giovani che frequentano l’Unical devono passare ore intere ad aspettare autobus mal collegati e scandalosamente costosi? Perchè non istituire una sorta di “linea verde”, che preveda collegamenti quotidiani tra San Giovanni in Fiore e l’Università che, oltre a trasportare gli studenti all’ateneo evitando loro di far tappa nel capoluogo bruzio, metta a disposizione questo servizio anche ai cittadini che, per ragioni di lavoro o per altri impegni, sono diretti a Rende o nelle zone limitrofe?». Secondo la coordinatrice del Circolo Pd, è «urgente ridisegnare un moderno ed efficiente sistema integrato di trasporto pubblico, su gomma e su ferro, che colleghi la presila all’area-urbana in tempi rapidi ed in modo continuato. Occorre mettere in campo un sistema capace di soddisfare la forte domanda di mobilità e di mezzi pubblici che emerge dai nostri territori e che potrebbe, tra l’altro, creare anche nuove opportunità di crescita e di sviluppo e decongestionare le principali arterie viarie ed il centro cittadino con notevoli benefici per l’ambiente e la sicurezza stradale. Investire sul turismo montano – ha continuato -, valorizzando luoghi di grande attrattività come Camigliatello e Lorica significa, innanzitutto, renderli raggiungibili in tempi rapidi e con collegamenti continui, razionalizzando gli orari e la frequenza delle corse su gomma e riqualificando vettori strutturali ed economici da tempo dismessi. Quelle che un tempo erano le infrastrutture per la mobilità interna, piuttosto che gli strumenti di vita quotidiana delle popolazioni dell’entroterra, superati con l’avvento dell’ipertecnologia, possono diventare una risorsa ed un punto di attrazione unica per visitatori e turisti. È il caso delle Ferrovie della Calabria e dell’affascinante tratta Cosenza-San Giovanni in Fiore, un vero e proprio gioiello d’ingegneria civile del ‘900 intrecciato ed inerpicato in un contesto paesaggistico unico in Europa. Favorire rapidamente la ri-messa in esercizio di questa importante via di comunicazione servirebbe a rilanciare le aspettative di sviluppo dell’intero territorio del Parco Nazionale della Sila e del Gran Bosco d’Italia. Un’idea virtuosa, rispettosa dell’ambiente, che tutelerebbe e creerebbe nuovi posti di lavoro».

 

Fusione comuni Presila, soddisfatto il PD Cosenza

COSENZA – «Il risultato del referendum sulla fusione dei comuni in Presila ci riempie di orgoglio e di fiducia nel futuro», commenta così il PD di Cosenza il risultato del referendum sulla fusione. «E’ stata scritta una piccola grande storia del riformismo calabrese ed italiano – si legge nella ota – in cui è prevalsa la voglia di unità, di speranza e lungimiranza. I cittadini di Trenta, Casole Bruzio, Serra Pedace e Pedace hanno inteso valorizzare le proprie tradizioni e la propria identità declinandole in modo moderno e mettendole insieme in una comunità ancora più grande che potrà meglio interpretare le nuove sfide che ci attendono in futuro. E’ stato un voto popolare che ha sancito formalmente ciò che nella sostanza è avvenuto da tempo: l’unità sociale, economica e culturale dei casali presilani. Voglio ringraziare i Sindaci e i Consiglieri comunali che con generosità hanno reso possibile la realizzazione di questo sogno bellissimo, i nostri Segretari di circolo, i movimenti, i sindacati, i Consiglieri regionali, in particolare i presentatori della legge Romeo e Giudiceandrea, e il Presidente Mario Oliverio che hanno favorito questo processo di riforma. Come Partito Democratico abbiamo detto un forte SI ma abbiamo voluto fare un passo di lato, senza rinunciare a fare campagna referendaria, per far emergere lo spirito civico e a-partitico del voto referendario. Allo stesso tempo non posso non sottolineare che nei Comuni guidati da amministrazioni PD il SI ha raggiunto percentuali altissime come Pedace, Trenta e Serra Pedace a dimostrazione che il ruolo del partito è stato importante insieme a quello dei comitati e dei tantissimi volontari. Sulla partecipazione al voto è da sottolineare che in queste consultazioni gli italiani all’estero vengono iscritti nelle liste elettorali a differenza di quanto accade per il referendum costituzionale e per le elezioni politiche. Ad una prima analisi quindi l’affluenza è poco inferiore a quella registrata il 4 Dicembre e sicuramente superiore al 50% in tutti i comuni. Dispiace per la sconfitta di misura del SI a Spezzano Piccolo ma non rinunceremo per il futuro ad aggregare altri comuni per completare l’unità della presila. A Spezzano Piccolo il nostro impegno alle prossime elezioni sarà quello unire forze, donne e uomini che vogliono la fusione per riprovarci prima possibile. Sono sicuro, infine, che il Consiglio regionale e il Presidente di Regione sapranno individuare i percorsi più veloci e congrui per realizzare al più presto il Comune di Casali del Manco nel pieno rispetto della volontà popolare». (Foto di repertorio)

Casali del Manco, Orlandino Greco, «La regione ne coordini il processo di fusione»

COSENZA – «Il responso del referendum consultivo sulla fusione dei comuni di Trenta, Spezzano Piccolo, Casole, Pedace e Serra Pedace rappresenta un momento di grande innovazione del contesto istituzionale calabrese, ma allo stesso tempo rende ancora più urgente una riforma strutturale sui processi associativi degli enti locali» Questo quanto riportato in una nota stampa del consigliere regionale Orlandino Greco, a seguito del referendum relativo all’unione dei comuni della Presila.  «Non ho partecipato – prosegue-  alla campagna elettorale per il voto referendario perché ritengo che le comunità debbano autodeterminarsi su temi di così stretto interesse territoriale. Di contro, ho sempre ribadito l’esigenza di una revisione della legge Delrio che, oltre ad indebolire il ruolo delle province, ha generato un vero e proprio caos istituzionale nei processi aggregativi dei Comuni. La normativa è infatti orientata da un freddo criterio demografico che non tiene in considerazione aspetti ben più rilevanti per le ipotesi di fusione tra più territori. Sarebbe infatti più opportuno considerare il criterio dei bacini omogenei, muovendo dall’idea che, per avviare un processo aggregativo tra più comunità, sia prima necessario mettere a confronto i fattori socio-economici, morfologici, geografici, culturali e verificarne la compatibilità». «E’ indispensabile poi una semplificazione dei processi di fusione tra comuni che, – si legge ancora nella nota – partendo da studi di fattibilità economico-sociale, consentano di realizzare delle nuove comunità istituzionali guidate da governance solide sul medio lungo termine.  La fusione dei comuni non può e non deve essere la semplice opportunità per comuni in difficoltà economica di intercettare dei finanziamenti governativi non strutturali e sistemare le criticità di bilancio. In questo quadro, la Regione è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale di coordinamento e progettualità attraverso la realizzazione di una cartina geografica delle aggregazioni locali che coinvolga amministratori locali, esperti giuristi e tecnici, che sappia rispettare le esigenze, affrontare le problematiche, ma anche riconoscere le peculiarità di ogni territorio. I Casali del Manco rappresentano un punto di partenza importante per il futuro delle istituzioni calabresi, ma la regione deve necessariamente guidare i processi di fusione secondo un disegno complessivo che tenga conto dell’omogeneità dei bacini territoriali. Su questo tema la Regione è in forte ritardo. A questo proposito, è  indispensabile che il vicepresidente della giunta regionale Viscomi, delegato sulla materia, avvii una revisione complessiva dei processi aggregativi delle istituzioni locali calabresi e contestualmente, di concerto con le province, adotti le misure utili all’attuazione della legge Delrio. Un tema così rilevante nella programmazione regionale deve essere prioritaria nell’agenda governativa affinchè i processi di aggregazione spontanei siano affiancati e supportati da un disegno di riordino complessivo di tutti gli enti locali calabresi»

Unione dei Comuni della Presila, Giudiceandrea, «Una pagina storica»

CATANZARO – «Una pagina storica è stata scritta dai cittadini residenti nei comuni presilani. Con il loro Si al referendum per la costituzione del comune unico si è
concluso l’iter che porterà alla nascita di “Casali del Manco” che comprenderà gli attuali Municipi di: Pedace, Serra Pedace, Casole Bruzio e Trenta, purtroppo, per una manciata di voti, rimane fuori Spezzano Piccolo».  E’ quanto afferma in una nota il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, che, sin dall’inizio, ha seguito tutte le fasi che hanno portato a questo avvenimento di portata storica. «Il nuovo paese – continua l’on. Giudiceandrea – formato da quattro bellissimi borghi, che già di fatto sono un comune unico e che manterranno la loro storia e le loro tradizioni oltre che il nome, dovrà essere un esempio per altre realtà territoriali: la nostra regione conta 409 comuni per un totale di meno di 2000000 di abitanti, bisogna creare un processo virtuoso di fusioni per far si che i territori possano contare di più”. “Voglio ringraziare di cuore chiunque ha creduto in questo progetto, a partire dagli uomini e dalle donne del comitato, passando per il Governatore Oliverio, fino al professore Antonio Viscomi».  Le conclusioni sono per i cittadini del comune rimasto fuori dalla fusione «un pensiero va a quel 50% di cittadini che hanno votato SI anche a Spezzano Piccolo; hanno dimostrato affetto e lealtà. A loro voglio assicurare che ci saremo sempre e che non saranno mai soli».

Presila, referendum: la vittoria del SI dà il via libera alla fusione dei comuni

COSENZA – A distanza di quasi cinquant’anni dalla fusione di Sambiase, Sant’Eufemia e Nicastro nell’attuale Lamezia Terme, anche in Presila si celebra la nascita di un nuovo municipio in cui saranno accorpati gli attuali comuni di Pedace, Trenta, Serra Pedace e Casole Bruzio. I cittadini, attraverso un referendum, si sono espressi a favore dell’unione in maniera abbastanza netta. Resta autonomo il solo comune di Spezzano Piccolo dove il NO ha prevalso soltanto per una manciata di voti: 481 a 471. Netta prevalenza del SI negli altri comuni. In particolare nelle tre sezioni di Trenta, 746 cittadini si sono espressi a favore del comune unico e 244 contro. Successo netto per il SI a Pedace con 702 voti. A favore del NO si sono espressi in 213. A Serra Pedace si sono registrati 321 SI e 128 NO. A Casole Bruzio successo di misura per il SI che ha ottenuto 652 preferenze. 642 i voti per il NO. Tutti i dati sono ufficiosi.

Referendum in Presila, si va verso la fusione dei comuni chiamati al voto

Quasi terminato lo spoglio nelle sezioni dei cinque comuni della Presila chiamati a scegliere sulla fusione e sulla costituzione di un comune unico. Sta prevalendo il SI quando mancano solo i dati relativi a Casole Bruzio. In particolare nelle tre sezioni del comune di Trenta, si sono espressi a favore del comune unico 746 cittadini. Contrari in 244. Successo netto per il SI a Pedace con 702 voti. A favore del NO si sono espressi in 213. A Serra Pedace si sono registrati 321 SI e 128 NO.