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Referendum, “guerra manifesti” a Catanzaro

CATANZARO – A Catanzaro è “guerra dei manifesti” in vista del Referendum costituzionale del 4 dicembre. Infatti in attesa della consultazione, i fautori del Sì e del No tappezzano la città di manifesti arrivando ad occupare, come accade spesso nel clima infuocato delle consultazioni politiche ed amministrative, spazi non consentiti. Per questo motivo l’Ufficio elettorale comunale, di concerto con il Comando della Polizia locale, ha attivato un servizio ad hoc per debellare il malcostume delle affissioni abusive per la propaganda elettorale. Servizio che ha portato ad elevare negli ultimi giorni oltre 50 multe a persone sorprese ad affiggere manifesti per il Sì e per il No al referendum in spazi non consentiti.
Intanto, sono stati intensificati in tutta la Calabria i controlli dei vigili urbani per il rispetto della normativa sull’affissione dei manifesti elettorali in vista del referendum.

Referendum, Mancini: «Votiamo sì per innovare il Paese»

COSENZA – Organizzata dall’ex deputato socialista Giacomo Mancini, la Sala Nova della Provincia di Cosenza ha ospitato una manifestazione politica a sostegno delle ragioni del SI al referendum costituzionale. Si avvicina la data del 4 dicembre nella quale gli italiani saranno chiamati ad esprimersi sul quesito relativo alle riforme istituzionali ed all’abolizione del Cnel. Insieme a Giacomo Mancini presenti il deputato di Ala Massimo Parisi, autore tra l’altro del libro “Il Patto del Nazareno” edito da Rubbettino, ed il consigliere regionale Ennio Morrone, oltre al padrone di casa pubblico-manciniGraziano Di Natale. «Siamo al rush finale – ha detto tra l’altro Mancini – Gli italiani potranno dire SI al superamento del bicameralismo paritario, alla riduzione dei parlamentari, al contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, alla soppressione del CNEL e alla revisione del titolo V della costituzione. Se invece dovesse prevalere il NO tutto rimarrà come è adesso. Al contrario di come è stata rappresentata, quindi, la sfida non è tra il Pd, o meglio sarebbe dire la sua maggioranza congressuale, e il resto del mondo – ha proseguito Mancini – La partita, per la verità, si gioca tra tutti quelli che vogliono che le cose nel nostro Paese finalmente cambino e quanti invece difendono lo status quo. E quindi in due parole: tra chi vuole conservare e chi vuole innovare. Noi – ha argomentato Mancini- ci collochiamo convintamente in questa metà del campo. E lo facciamo pur non avendo votato per il Pd, né tantomeno avendo supportato alle primarie il suo segretario. Lo facciamo perché siamo coerenti con la nostra storia. Passata e recente. Chi ha sempre lavorato, nelle proprie responsabilità politiche a amministrative, per favorire il cambiamento, per garantire più diritti e più occasioni di crescita per chi non li possiede, non può che schierarsi a favore del SI».

Referendum costituzionale, le ragioni del sì e le ragioni del no

Da sx Aldo Casalinuovo, Franco Citrinioti, Nicola Ventura, Nunzio Raimondi, Vincenzo Marino
Da sx Aldo Casalinuovo, Franco Citrinioti, Nicola Ventura, Nunzio Raimondi, Vincenzo Marino

PENTONE (CZ) – Si sono confrontate anche nella sala consiliare del Comune di Pentone, le ragioni del sì e le ragioni del no al Referendum costituzionale del 4 dicembre. A sostenerle, rispettivamente, l’avvocato Aldo Casalinuovo e l’avvocato Nunzio Raimondi.

Il dibattito è stato organizzato da Francesco Citriniti, capogruppo di minoranza del Comune di Pentone (Amare Pentone). Nell’introduzione, il consigliere ha rimarcato l’importanza di informarsi e di partecipare e ha precisato il taglio tecnico-giuridico dell’incontro promosso. Sul dato tecnico si è soffermato anche Vincenzo Marino. Il capogruppo di minoranza dello stesso Comune (Rinascita per Pentone) ha rilevato la difficoltà dei cittadini nell’orientarsi tra i tecnicismi della legge costituzionale e ha invitato i presenti a partecipare sempre alla vita politica della comunità, in primis al consiglio comunale del 30 novembre.

I nodi del referendum costituzionale – che, essendo confermativo, non richiede il raggiungimento del quorum – sono stati trattati dai due relatori in risposta alle domande del moderatore, il consigliere del Comune di Catanzaro, Sabatino Nicola Ventura, e dei presenti.

 

Legge elettorale e revisione costituzionale – Per Aldo Casalinuovo (sì) si tratta di due questioni diverse: nel Referendum del 4 dicembre i cittadini sono chiamati a esprimersi sull’architettura costituzionale dello Stato. L’avvocato ha fatto una rapida carrellata su come è cambiata, negli anni, la possibilità di esprimere o meno le preferenze. Diametralmente opposta la posizione di Nunzio Raimondi (no) per il quale legge elettorale e revisione costituzionale sono strettamente interrelate e lo dimostra la storia. L’avvocato ha menzionato la dichiarazione di parziale incostituzionalità della legge elettorale Porcellum da parte della Corte Costituzionale. Quindi ha fatto notare il paradosso e la parziale incostituzionalità di un Parlamento, in parte incostituzionale, che forma una legge di revisione costituzionale.

Rafforzamento del potere esecutivo? – Secondo Raimondi il potere esecutivo non viene rafforzato, ma la revisione costituzionale svuota delle sue funzioni il Parlamento. Perché gli impone la velocità laddove la Costituzione vigente «è fondata sul dialogo, sulla discussione, sulla presa d’atto dei contributi di tutti». Per l’avvocato, perciò, si rischia una svolta autoritaria. Raimondi fa l’esempio del voto a data certa, spiega che entro 70 giorni il Parlamento deve approvare 1 legge del Governo che può proporre anche 1000 leggi proprie. Agli antipodi la tesi di Casalinuovo: la riforma mette di nuovo al centro il Parlamento, oggi si ricorre a decreti legge e voti di fiducia. L’avvocato fa riferimento al «procedimento infinito» per il quale, afferma, basta che una Camera cambi una virgola, perché una legge ritorni all’altra Camera. Per Casalinuovo è essenziale dare velocità al processo legislativo: «non possiamo stare al balletto delle virgole», dice. E sui 70 giorni, aggiunge che il Governo produce una legge, poi può essere approvata o bocciata.

Superamento del bicameralismo perfetto? – Aldo Casalinuovo ha sostenuto che l’unica camera a legiferare sarà la Camera: un terzo del Senato potrà richiamare la legge e produrre delle osservazioni che la Camera potrà accettare o meno, quindi la Camera approverà oppure no la legge. L’avvocato ha osservato che il dettato ricalca quello della Bicamerale D’Alema e che, con la riforma costituzionale, si ottiene il cambiamento che in Italia viene discusso da circa 35 anni. Nunzio Raimondi, invece, ha puntualizzato che legiferano sia la Camera sia il Senato, entrambi esaminano alcune leggi bicamerali su materie che, secondo l’avvocato, «danno idea dell’approssimazione della riforma». Raimondi, inoltre, ha argomentato che il bicameralismo perfetto non prevedeva che le 2 Camere facessero la stessa cosa, perché i loro membri hanno età diverse, sono elette con sistemi elettorali diversi, sono rappresentanze diverse: «per i padri costituenti era importante non solo ciò che si faceva, ma la capacità delle persone di guardare con un occhio diverso».

Il nuovo Senato –  Secondo Nunzio Raimondi, il nuovo Senato viola la sovranità popolare perché non viene eletto a suffragio universale (l’articolo 58 che attualmente lo prevede, è abrogato dalla riforma costituzionale, spiega). Per Casalinuovo, al contrario, «non c’è nessuno scippo di sovranità popolare» poiché c’è elezione indiretta, poi toccherà ai componenti valorizzare il Senato.

Competenze Stato – Regioni – L’avvocato Casalinuovo, spiegando che alcune materie di competenza delle Regioni ritornano nelle competenze dello Stato, ha definito le Regioni di oggi «dei carrozzoni clientelari» e ha precisato che le Regioni più virtuose avranno più competenze. Su questo punto, l’avvocato Raimondi ha indicato nella nuova ripartizione delle materie tra Stato e Regioni l’origine di ulteriori conflitti considerato che, quando si legifera, si tocca una grande quantità di materie.

 

Rita Paonessa

A Molochio l’ottava tappa del Tour del no di Idea Calabria

MOLOCHIO (RC) – Lunedì 28 Novembre, a Molochio, alle ore 17.30 presso la sala del Municipio comunale si svolgerà l’ottava tappa del Tour del no, organizzata da Maria Fedele, Coordinatrice di Idea Calabria, un movimento politico che fa riferimento al Presidente dell’Amministrazione provinciale Giuseppe Raffa. Idea Calabria intende dare il proprio contributo di conoscenza e di impegno, affinché gli elettori chiamati a pronunciarsi sul referendum costituzionale del 4 dicembre, possano esprimere con consapevolezza il loro punto di vista. Con l’aiuto di giuristi esperti si esporranno naturalmente le ragioni del no.

Referendum, a Cosenza iniziativa di Mancini con Massimo Parisi

COSENZA – Giacomo Mancini giá deputato socialista, vicino alle posizioni di Denis Verdini, e Massimo Parisi, deputato e coordinatore di Ala, insieme a Cosenza  lunedì 28 novembre alle 17 presso la Sala Nova della Provincia, per spiegare le ragioni del SI al referendum costituzionale. «Siamo al rush finale – sottolinea Mancini nel presentare l’iniziativa – Il 4 dicembre saremo chiamati a dire SI o No alle riforme costituzionali.  Per sottolineare le ragioni del SI ho invitato a Cosenza Massimo Parisi. Con Massimo presenteremo i comitati LiberiSi, discuteremo sul merito della riforma e ricorderemo la sua genesi con l’accordo tra PD e Forza Italia suggellato dal cosiddetto Patto del Nazareno di cui l’onorevole Parisi è conoscitore e narratore».

Franco Marini a Cosenza per sostenere il SI al Referendum

franco-marini-in-calabriaCOSENZA – La sala degli specchi del palazzo della Provincia di Cosenza ospiterà sabato 26 novembre alle ore 17 una manifestazione elettorale a sostegno del SI al Referendum costituzionale. All’iniziativa interverrà l’ex presidente del Senato Franco Marini, insieme al presidente della Regione Mario Oliverio. Con loro i deputati Franco Bruno ed Ernesto Magorno.

Referendum, scende in campo la destra rossanese. Alfieri: «No alla deriva oligarchica di Renzi»

ROSSANO (CS) – “Io dico No, per far vincere la sovranità popolare e nazionale”. È questo il filo conduttore dell’incontro-dibattito, promosso dal movimento civico “Rossano Prima di Tutto” in collaborazione con il neonato comitato social “Quelli di Destra”, per sostenere le ragioni del voto contrario al Referendum confermativo di domenica 4 Dicembre per la modifica della Costituzione.

All’incontro pubblico, in programma giovedì 24 novembre 2016 alle ore 18.00 presso la sala della ex Delegazione comunale, in piazza Montalti allo Scalo, interverranno Rodolfo Alfieri, referente del comitato social “Quelli di Destra”, il giornalista e scrittore Domenico Campana ed il capogruppo consiliare del movimento civico “Rossano Prima di Tutto”, Giuseppe Antoniotti.

«La posizione delle donne e degli uomini di destra – dice Alfieri presentando la manifestazione del prossimo giovedì – non può che essere nettamente contraria alla deriva ultraliberale, plutocratica e oligarchica di un Governo non eletto da nessuno. Che oggi vuole sottomettere all’egemonia delle banche e delle lobby internazionali anche la nostra Costituzione. Da cittadini e simpatizzanti di quella politica che, da sempre, sostiene l’identità nazionale e difende lo stato sociale non possiamo permettere che Renzi ed i grandi poteri economici che lo sostengono sottraggano ancor più sovranità al popolo italiano. Per questo siamo impegnati, in prima linea, a sostenere le ragioni del NO al Referendum con la responsabilità di portare alle urne quanti più elettori possibili. Siamo convinti – aggiunge Alfieri – che la nostra Costituzione vada riformata per renderla più snella e concreta rispetto ad una nazione che negli ultimi cinquanta anni ha cambiato esigenze e prospettive della Nazione. Ma siamo altrettanto convinti che ogni cambiamento della nostra magna carta debba avere una forte connotazione sociale per garantire – conclude – dignità e partecipazione ai cittadini».

Dopo la Boschi ecco la ministra Madia per dire Sì al Referendum

SIDERNO – Il Presidente della Regione, Mario Oliverio, ha partecipato alla manifestazione “Basta un Sì”, promossa dal Circolo cittadino del Pd di Siderno, che ha visto anche la partecipazione del ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, alla presenza di sindaci, amministratori locali, rappresentanti delle forze sindacali, sociali e culturali e cittadini. Nel corso del suo breve intervento, il presidente della Giunta regionale ha espresso apprezzamento sul lavoro che sta portando avanti il ministro e lo ha esortato a proseguire nell’opera intrapresa di rinnovamento e semplificazione della macchina burocratica dello Stato. «Vai avanti –ha detto Oliverio, rivolgendosi direttamente al ministro Madia- perché questa è un’opera decisiva per lo sviluppo e la crescita di questo Paese, per rompere la gabbia in cui l’Italia è rimasta rinchiusa per troppo tempo. Le rappresentanze politiche passano, si alternano, ma se quella gabbia rimane, non si rompe, soffocherà sempre di più il Paese, togliendogli il respiro, come una corda che si stringe intorno al collo. Bisogna dare aria nuova all’Italia e tu stai facendo questo». Quindi il Presidente della Regione ha illustrato i motivi per cui, entrando nel merito della proposta di riforma costituzionale, è necessario votare Sì al referendum il 4 dicembre prossimo: «Nei passaggi decisivi della storia di un Paese, quando si è chiamati a decidere su fatti importanti che incidono sul futuro –ha sottolineato, tra l’altro, Oliverio- stare da una parte o dall’altra non è ininfluente. La Calabria oggi ha bisogno di stare dalla parte giusta. Anche per questa ragione mi sono schierato immediatamente dalla parte del Sì alla riforma costituzionale e, a giugno, ho lanciato la costituzione dei Comitati per il Sì in tutta la regione. Altro che scambio di favori a buon rendere con Renzi.  Renzi sarà giudicato dagli elettori quando ci saranno le elezioni politiche. L’ho fatto perché ritengo che stare dalla parte del cambiamento, oggi, significa lavorare per accrescere il peso specifico e il ruolo politico del Mezzogiorno e della Calabria nel Paese. Starci da protagonista per contribuire a scrivere una pagina di rinnovamento della vita del Paese, di proiezione del Paese nel futuro, significa dare un contributo al nostro territorio. Per queste ragioni, e non per altro –ha concluso Oliverio- sono impegnato in questa campagna elettorale e per questa ragione sto girando la regione chiedendo a tutti di dare un contributo perché il 5 dicembre prossimo potremo dire, come calabresi: “c’eravamo anche noi” nell’affermazione di questo passaggio importante e decisivo per cambiare l’Italia e servire la nostra terra».

Bagno di folla a Cosenza per la ministra Boschi

COSENZA – Un variegato parterre ha accolto la ministra Maria Elena Boschi a Cosenza, in giro per la regione in un tour dedicato alla riforma costituzionale. Klaus Algieri, presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Angela Costabile, docente di psicologia all’Università della Calabria, il governatore della regione Calabria Mario Oliverio, Ernesto Magorno, ed un giovane studente hanno incontrato la ministra per le riforme all’Auditorium Guarasci. Tra il pubblico tutti i rappresentanti calabresi del Partito Democratico, da Enza Bruno Bossio a Stefania Covello, oltre ad alcuni sindaci dei comuni della provincia ed ai maggiori personaggi istituzionali della città. Sala gremita e nessuna contestazione se non fuori, su Corso Telesio dove un gruppo di giovani appartenenti ad associazioni universitarie e centri sociali hanno protestato pacificamente contro il governo. Intanto la ministra, attesa in un primo momento nella boschi-e-di-natale-ottoetrentasede della Provincia, all’interno dell’Auditorium Guarasci, è stata accolta da applausi e consensi. La riforma Boschi-Renzi indica l’attuazione di un cambiamento che fa paura a molti, spiega la psicologa Angela Costabile e come ogni cambiamento innesca una forma di resistenza. Mario Oliverio oltre a soffermarsi sul superamento del bicameralismo perfetto e sul rapporto tra stato e regioni, sul quale la riforma costituzionale metterebbe ordine, chiede alla Calabria una spinta affinché il cambiamento si realizzi partendo proprio dal Mezzogiorno. Maria Elena Boschi chiude gli interventi con un discorso semplice, ma puntando dritto al cuore di tante italiane e tanti italiani che vede impegnati per portare avanti il cambiamento auspicato: partendo dal bicameralismo che va assolutamente superato, la ministra ha evidenziato i principali punti della Costituzione interessati dalla riforma. Innanzitutto non saranno toccati i primi 54 articoli, la riforma interesserà infatti solo la seconda parte della Carta, un intervento necessario per lo snellimento dell’attuale burocrazia. Dopo trent’anni sente l’urgenza del cambiamento che non può essere l’oggetto di discussione, mascherando la preferenza o meno del presidente del consiglio. Questa riforma non è la bacchetta magica, aggiunge la Boschi, ma una cassetta degli attrezzi con cui iniziare un processo di cambiamento. Il 4 dicembre, infine aggiunge, non è in discussione il futuro del Pd ma quello dell’italia che soltanto insieme ad una comunità democraticamente impegnata sarà possibile cambiare.

Fiorenza Gonzales

“Le ragioni del NO”, a Catanzaro Quagliariello, Matteoli e Baldassarre

CATANZARO (CS) – «A meno di tre settimane dal referendum, il presidente del Consiglio prova a stupire con gli effetti speciali: va in tournée con i Coldplay sulle reti del servizio pubblico, si improvvisa emulatore di Trump mentre inonda le case degli italiani all’estero con le sue foto con Obama, nasconde dietro l’armadio le bandiere europee pronto a tirarle nuovamente fuori per la prossima photo opportunity a Ventotene, e adesso vuole far credere che se perderà il referendum sarà colpa degli hacker russi. Su questo ci sentiamo di rassicurare il premier: a bocciare la sua arroganza saranno i cittadini italiani, che ogni giorno incontriamo girando in lungo e in largo il Paese, senza i potenti mezzi di Palazzo Chigi, senza fanfare mediatiche al seguito, ma con la forza delle idee e l’entusiasmo di un popolo che non intende piegarsi alla prepotenza». E’ quanto affermano Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’, e Altero Matteoli, di Forza Italia, attesi, venerdì 18 novembre, da un convegno sulle “Ragioni del NO” a Catanzaro. Con loro ci sarà anche il presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre. L’incontro, previsto presso l’Auditorium ITIS “E.Scalfaro” alle ore 17.30 sarà moderato dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri.