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Seminario sul tema “Grande Progetto a Pompei”

RENDE (CS) Questa mattina- organizzato dal Corso di Laurea in Diagnostica, Conservazione e Restauro dei Beni Culturali- nell’Aula Magna del Dibest si è tenuto un seminario tenuto dal prof. Osanna Soprintendente di Pompei sul tema “Grande Progetto a Pompei”: stato dell’arte e prospettive”. Dopo i saluti al Magnifico rettore dell’Università della Calabria, Massimo Osanna ha illustrato i diversi interventi eseguiti sul sito archeologico di Pompei: un’opera di risanamento che ha ridotto il fenomeno dei crolli, fatto crescere il numero dei visitatori e aumentato l’occupazione specializzata. Durante il corso del seminario è stato esposto un quadro positivo di forte impatto: tredici nuove domus riaperte ed importantissimi restauri che hanno riguardato il Teatro Grande, la Fullonica di Stephanus, il mosaico del Cave Canem e tanto altro. Tutto ciò in un’ottica innovativa che ha privilegiato la comunicazione integrata, l’apertura di mostre e iniziative internazionali, le nuove tecnologie e l’abbattimento di alcuni limiti storici come l’accessibilità ai disabili. Il prof. Osanna ha sottolineato lo sforzo e l’importanza di recuperare Pompei come sito al centro dell’attenzione europea e mondiale grazie all’instaurazione di rapporti come quello con l’E’cole Normale Superiére di Parigi. Al Seminario era presente anche il rettore dell’Università della Basilicata, Prof.ssa Aurelia Sole.

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Intermundia Culturattiva: la chiesa di San Domenico racconta le storie di due importanti artisti

11953227_1136117176415845_7369541334661079111_nSi è svolto lo scorso 25 agosto l’appuntamento della rassegna culturale Intermundia CulturAttiva organizzata dall’Associazione COSMOS 3, dedicato alla Storia dell’Arte e al Restauro nella chiesa di San Domenico a Taverna dal titolo: “Due calabresi a Malta.Gregorio Carafa committente dei dipinti di Mattia Preti: per il quarto centenario della nascita del Gran Maestro dei Cavalieri di Malta Gregorio Carafa (1615-2015)” a cura di Sante Guido (Restauratore e Storico dell’Arte) e di Giuseppe Mantella (Restauratore).

Nel magnifico scenario della Chiesa con allo sfondo il noto dipinto del “Cristo tonante” collocato sull’altare maggiore, i due studiosi hanno esposto al pubblico  alcune opere dell’artista calabrese mettendole in relazione con la figura di Gregorio Carafa, nato a Castelvetere, l’attuale Caulonia, e divenuto nel 1680 Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Il pubblico si è mostrato particolarmente colpito dall’ analisi fatta dai relatori, ad oggi due dei più importanti restauratori oltre che studiosi dell’opera pretiana, soprattutto di quella maltese, relativa alle tele e ai materiali utilizzati dall’artista, elementi fondamentali per chiarire anche eventuali dubbi sulle opere. Il convegno ha avuto inizio con la presentazione di Bruno Bevacqua (Storico dell’Arte e Presidente dell’Associazione COSMOS 3) e si è poi concluso con i saluti istituzionali del Sindaco di Taverna, Sebastiano Tarantino e del consigliere con delega alla cultura Clementina Amelio i quali hanno dimostrato la loro piena disponibilità a sostenere tali iniziative culturali e, nello stesso tempo, la grande volontà di continuare ad operare in questo senso. Tarantino ha inoltre voluto rendere omaggio a Francesco Guerrieri, i cui funerali si sono svolti proprio il 25 agosto a Borgia, sua città natale, tra i più importanti artisti catanzaresi, cittadino onorario di Taverna dal 2005 a cui il Museo Civico della città ha dedicato un’intera sala.

Presenti anche altri rappresentanti istituzionali: per il Comune di Taverna oltre al Sindaco e al consigliere alla cultura presente quasi tutta l’amministrazione, il Vicesindaco Vladimir Vavalà, l’assessore  Rosario Amelio, i consiglieri Giuseppe Pascuzzi e Salvatore Lia, il consigliere di minoranza Eugenio Canino; per il comune di Magisano il Vicesindaco Salvatore Tozzo; per il comune di Sellia il Vicesindaco Salvatore Rotella; per il comune di Carlopoli l’assessore alla cultura Maria Antonietta Sacco; per il comune di Zagarise il Vicesindaco Giuseppe Dardano. Presenti anche le associazioni partner della rassegna.

In serata, per l’occasione, le chiese di Santa Barbara e San Domenico sono rimaste aperte al pubblico dalle ore 21.30 fino alle ore 23.00. I visitatori sono stati guidati nella comprensione degli importanti capolavori custoditi al loro interno dai membri dell’Associazione Culturale COSMOS 3.

Riapre il Castello Normanno-Svevo a Cosenza: L’inaugurazione

Riprende vita, in pieno centro storico, a Cosenza, il castello Normanno-Svevo inaugurato ieri con il taglio del nastro alla presenza del sindaco Mario Occhiuto e di numerose autorità civili e militari. Tra menestrelli, giocolieri, re e regine, è stato possibile visitare l’edificio, da poco restaurato, in tutto il suo splendore. A fare da sottofondo alla serata le magiche note di un quartetto d’arpe. Consigliabile la visita al tramonto che conferisce al monumento un’atmosfera speciale. Per l’occasione, in questi due giorni, è stato istituito un servizio navetta che dalle 18,00, e fino a mezzanotte, con partenza ogni 20 minuti da Piazza dei Bruzi e Piazza 15 Marzo, accompagnerà turisti e visitatori.

Di seguito le immagini dell’evento:

 

 

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Foto e notizia di Francesco Farina

 

Esami scientifici per le opere d’arte al Museo Civico di Rende

rendeLe opere d’arte del ‎Museo Civico di Rende, sono state sottoposte ad accurati esami scientifici (assolutamente non lesivi) con lo scopo di precisarne la datazione esatta di realizzazione e lo stato di conservazione delle tele e del colore impresso.Oltre a questo, tali rilevamenti consentiranno l’inserimento delle opere all’interno di un moderno database innovativo, intelligente e aggiornabile, utile alla catalogazione delle opere d’arte.Le operazioni di rilevamento scientifico e la costituzione del database, rientrano all’interno del progetto SCODA (Sistema Integrato per la rilevazione di Opere d’Arte) che vede la collaborazione tra l’Università della Calabria (Dipartimento di Chimica e ingegneria Meccanica), la Tea (Società che si occupa del trattamento di immagini digitali), la Diarco spin off universitario (che si occupa di diagnostica e restauro dei beni culturali) e l’azienda 3D Research.Questa è la migliore testimonianza di come l’Amministrazione Manna ha a cuore la tutela e la cura del patrimonio artistico cittadino. Un patrimonio di tutti i rendesi che merita di essere custodito e curato nel migliore dei modi.

 

Si inaugura venerdì 12 giugno il Castello svevo ristrutturato

Il Castello Normanno Svevo torna a rivivere dopo i lavori di ristrutturazione e restauro. Il monumento, emblema e simbolo della città, è alla vigilia della riapertura, per la gioia dei cosentini e di quanti vorranno Screenshot_2015-06-05-00-50-53-1visitarlo. L’Amministrazione comunale intende sottolineare l’importanza del momento organizzando una serie di iniziative culturali e di intrattenimento artistico che si svolgeranno nell’arco di tre giorni, dal 12 al 14 giugno, con l’obiettivo dichiarato di  riportare i cittadini a fruire pienamente di questo prezioso e significativo patrimonio collettivo. I primi a varcare nuovamente la soglia della storica struttura di Colle Pancrazio saranno i giornalisti, invitati alla conferenza stampa di presentazione alle 11 di venerdì 12. Nel pomeriggio, invece, inaugurazione ufficiale alle ore 19, con la partecipazione di  autorità civili, militari e religiose. Intanto, un corteo storico con banditore percorrerà corso Mazzini per diffondere la buona novella ed invitare i cittadini a visitare il monumento sia sabato 13 che domenica 14 quando sono previste visite guidate gratuite dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, con contemporanee esibizioni di arcieri e sbandieratori e intrattenimenti musicali nelle diverse sale. Il programma  dettagliato sarà reso noto al più presto.

Il restauro della Madonna di Ognissanti di Battistello Caracciolo

COSENZA-Giovedì 24 ottobre 2013 alle ore 11.30 si terrà a Cosenza, nella Sala delle Udienze di Palazzo Arnone, sede della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e della Galleria Nazionale di Cosenza, la conferenza di  presentazione del cantiere didattico su Il restauro della Madonna di Ognissanti di Battistello Caracciolo.
Pertanto si è inteso promuovere, dal 28 al 29 ottobre prossimo, dalle ore 9.30 alle 15.00, due giornate di visita al Laboratorio di Restauro, sito in Via Grotte, 4 – Cosenza, in occasione dell’imminente restauro dello straordinario dipinto, olio su tela, raffigurante la Madonna di Ognissanti  di Battistello Caracciolo.
I restauratori e gli operatori tecnici del Laboratorio di Restauro della Soprintendenza illustreranno l’opera, le varie fasi progettuali e di restauro, nonchè le indagini diagnostiche già condotte. Il restauro del dipinto sarà effettuato nella chiesa di San Domenico in Stilo (RC) a partire dagli inizi del mese di novembre e prevede un cantiere di restauro aperto alla fruizione pubblica per offrire, in particolare agli studenti, l’opportunità di partecipare e vivere un’esperienza certamente formativa e interessante. Interverranno alla conferenza di presentazione:
Francesco Prosperetti, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria; Fabio De Chirico, soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria; Eduardo Lamberti  Castronuovo, assessore alle Politiche e alla Pianificazione culturale della Provincia di Reggio Calabria; Giancarlo Miriello, sindaco di Stilo; Mons. Cornelio Femia,
Amministratore della Diocesi di Locri – Gerace; Anna Lia Paravati, capo delegazione FAI della Locride; Mario Candido, assessore alla Valorizzazione e Tutela dei borghi storici della Provincia di Reggio Calabria e Giuseppe Mantella, restauratore.
Modererà i lavori:
Gemma – Anais Principe.

Presentazione del progetto CO.RE.

PEDACE (CS) – Lunedì 1 luglio, alle ore 18.00, nella sala del consiglio comunale di Pedace sarà presentato il progetto CO.RE., la comunità scientifica internazionale sulla Conservazione e il Restauro del patrimonio architettonico, artistico e ambientale che avrà sede proprio a Pedace, presso il suggestivo Convento di San Francesco di Paola.

Il progetto, che comprende una scuola di alta formazione, una rivista scientifica internazionale e un incubatore d’impresa, prenderà ufficialmente il via facendo così partire le numerose attività previste in programma.

Il seicentesco convento diventerà un vero e proprio campus dove professionisti da tutto il mondo avranno la possibilità di formarsi, confrontarsi e dar vita ad una comunità scientifica con i propri insegnanti, riportando pluralità di linguaggi, usi e costumi all’interno del convento che ritornerà così ad essere luogo di saperi e conoscenza, mettendo insieme culture provenienti da tutto il mondo.

CO.RE., come istituzione culturale, ha avviato rapporti di partnership con oltre 20 stati nel mondo e con numerose istituzioni culturali, onlus e ong italiane ed europee operanti nel campo della cultura e del restauro.

Il progetto, in stretta collaborazione con le Soprintendenze, si prefigge di formare quelle figure professionali direttamente connesse con il mondo della preservazione delle opere d’arte e dell’architettura, garantendo ai giovani formati, visibilità internazionale, docenze qualificate, e il sostegno per lo start-up di impresa, concedendo gli spazi e favorendo l’avvio dell’attività con appoggio, tutoring e consulenza da parte delle imprese che sostengono il progetto. Un impegno economico notevole che CO.RE. sta affrontando con il sostegno di imprese private che ancora credono fortemente nel rilancio di questa terra, che non solo può rappresentare luogo di lavoro per molti ma che addirittura possa costruirne per chi, formatosi qui, voglia lavorare in tutto il mondo.

Il progetto CORE è aperto a tutti coloro i quali vogliano contribuire a formare una comunità scientifica sulla conservazione e il restauro dei beni culturali. Lunedì la presentazione, ma ulteriori informazioni e notizie possono trovarsi sul sito www.corecultura.org

 

Al via i Lavori di Consolidamento e Restauro dell’Oratorio dell’Arciconfraternita del Rosario e del Complesso Monumentale di San Domenico

COSENZA – La Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, in attuazione del Progetto ARCUS SPA – Programma di interventi relativi alla tutela, ai Beni e alle Attività Culturali e allo Spettacolo da finanziare con le risorse individuate ai sensi dell’art. 60, comma 4, della L. 27.12.2002 n. 289. – Anno 2009, ha consegnato, in data 3 maggio 2013, i lavori di consolidamento e restauro parziale dell’Oratorio dell’Arciconfraternita del Rosario annesso al complesso monumentale di San Domenico di Cosenza.

L’intervento di restauro, progettato dai tecnici della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e diretto da Fabio De Chirico, soprintendente BSAE  Calabria e da Nella Mari, storico d’arte SBSAE Calabria, sarà ultimato nell’autunno del 2014.

Lo splendido Oratorio del Rosario è una delle espressioni più significative dell’arte barocca nella città di Cosenza.

La prima fase costruttiva risale al Cinquecento come attestano la cassa muraria, gli arconi in pietra di accesso alle cappelle laterali, l’arco santo in pietra e l’abside quadrangolare.

Alla prima metà del Seicento rimanda il preziosissimo soffitto in legno intagliato e dorato dall’opulento decoro tipico del variegato repertorio ornamentale barocco e su cui si stagliano lo stemma del mecenate Lorenzo Landi e cinque dipinti su tela raffiguranti Gesù tra i dottori della chiesa, la Natività, La morte della Vergine, La Circoncisione, La discesa dello Spirito Santo.

Nel corso del Settecento l’Oratorio del Rosario, in piena adesione al gusto barocco,  viene rimaneggiato e arricchito. Le pareti vengono decorate con stucchi dorati, si realizzano il doppio ordine di stalli in legno laccato e dorato, il pulpito, il cancello di accesso alla cappella in ferro battuto, l’ampia cantoria in legno dipinto e la cupola dell’abside.

La resa volumetrica e prospettica e l’ornamentazione fanno di questo luogo sacro un esempio eccellente, un documento prezioso e unico dell’architettura e dell’arte barocca nella città di Cosenza.

La lettura dell’apparato pittorico restituisce un programma iconografico strettamente correlato all’intitolazione della cappella: è la rappresentazione dei Quindici Misteri che si dispone lungo le pareti, ai lati dell’arco santo, sulla cupola.

L’intervento previsto ha l’obiettivo di dare slancio vitale al centro storico di Cosenza avviando un’adeguata programmazione che, partendo dai punti di eccellenza che custodiscono memorie e un patrimonio di arte e di cultura di straordinaria rilevanza, le restituisca valore e centralità.

Il restauro dell’Oratorio del Rosario, unico intervento ARCUS approvato in Calabria, rappresenta un importante tassello nell’attività di tutela e recupero del patrimonio culturale, ancora più significativo in considerazione della grave crisi economica che investe il nostro Paese.

Rinviata l’inaugurazione dei Bronzi di Riace restaurati

Un operatore durante il lavoro di restauro

REGGIO CALABRIA – Simonetta Bonomi la sovrintendente ai Beni culturali ritiene che i Bronzi siano pronti per essere esposti dopo il recentissimo restauro. Lo stop arriva però, questa volta, dal presidente della regione Giuseppe Scopelliti che preferisce invece attendere il completamento del rifacimento dello stesso museo, per presentare in una nuova veste tutto l’apparato. Non è ancora stata stabilita una data precisa per l’inaugurazione ma si pensa al periodo primavera estate del 2013.

Taverna, abiti che possono raccontare la storia. Vestiti ritrovati da salvaguardare, Lucia Portoghesi: volontariato culturale

Lucia Portoghesi

TAVERNA (CZ) –  Una camicina per bambino, ricamata con un disegno detto ‘reticello umbro’, tipico della Firenze cinquecentesca. E’ impolverata, presenta alcuni buchi: segni del tempo passato in circa quattro secoli. E’ uno dei vestiti ritrovati, nella Chiesa di Santa Maria, una decina di anni fa. Potrebbe raccontare la storia di chi l’ha indossato, della sua famiglia, di un’epoca intera: il modo di pensare, i rapporti sociali, la vita quotidiana. Ma, per questo, è necessario salvaguardare gli abiti. Lo spiega Lucia Portoghesi. «Salviamo questo tesoro – dice – rimbocchiamoci le maniche tutti insieme».

L’archeologa e storica del costume venne chiamata a Taverna, a seguire i lavori poi bloccati. Ad oggi, i vestiti si sono ulteriormente deteriorati, alcuni sono stati aggrediti dalle muffe. E’ urgente, perciò, che si proceda a una corretta conservazione. Si tratta di disinfestare gli abiti per distruggere i microorganismi che li rovinano e reidratarli. In tempo di ristrettezze economiche, Lucia Portoghesi propone il volontariato culturale. Si potrebbe istituire una scuola di restauro a Taverna. Lei insegnerebbe gratuitamente, le operazioni più semplici potrebbero essere addirittura eseguite da tutti. Nello stesso tempo si formerebbero delle professionalità (alcune sue allieve di scuole passate lavorano a Berlino e Monaco). Il progetto pensato dall’archeologa ultraottantenne, dunque, valorizzerebbe le persone e il patrimonio artistico. Anche in vista del turismo e del quarto centenario di Mattia Preti.

La Chiesa di Santa Maria

Il ritrovamento dei tessuti risale al 2004. Nella Chiesa di Santa Maria vengono eseguiti alcuni lavori. Crolla un muro: si scopre una cripta, resti umani, vestiti, scarpe. Risalgono al tempo di Mattia Preti, appartengono alle famiglie nobiliari di Taverna. Lucia Portoghesi segue gli scavi. I lavori, però, vengono stoppati. A distanza di dieci anni, «recuperare questo patrimonio è importante».

Quanto alla camicina, da ricerche successive è emerso che a Firenze, nel 1500, venivano fatte ordinazioni di tessuti dalla Calabria: solo una delle informazioni celate dagli abiti ritrovati.

 

Rita Paonessa