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Assegnazione di fondi per le aziende sanitarie calabresi

CATANZARO – Firmati due decreti per l’ assegnazione alle ASP e alle A.O. calabresi di 187.891.596,7 euro destinati al pagamento dei debiti pregressi nei confronti dei fornitori di beni e servizi.

Nello specifico, vengono assegnate le risorse premiali relative all’anno 2008, sbloccate dal Tavolo Massicci in seguito alle verifiche positive riscontrate nell’attuazione del “Piano di Rientro”.

L’Assegnazione alle Aziende del SSR delle risorse vengono così ripartite: ASP Cosenza € 27.387.378,24; ASP Crotone € 13.521.436,78; ASP Catanzaro € 7.723.100,61; ASP Vibo Valentia € 7.802.617,86; ASP Reggio Calabria € 16.070.333,08; AO Cosenza € 5.397.125,29; AO Catanzaro € 7.042.129,91; AO Mater Domini € 4.038.886,42; AO Reggio Calabria € 766.991,81.

L’assegnazione delle somme relative alla premialità 2008 invece vengono così distribuite: ASP Cosenza € 21.749.322,86; ASP Crotone € 12.134.660,53; ASP Catanzaro € 21.550.186,49; ASP Vibo Valentia € 2.511.578,70; ASP Reggio Calabria € 13.924.493,34; Asp RC per ex A.S. Locri € 3.989.076,82; AO Cosenza € 6.444.291,85; AO Mater Domini € 11.687.986,12; AO Catanzaro € 4.150.000.

 

 

Topi nel centro trasfusioni dell’ospedale di Cosenza

COSENZA – Topi nel centro trasfusioni dell’ospedale di Cosenza. Questa la ‘sorpresa’, trovata dagli ispettori del ministero della Salute, inviati lo scorso 12 agosto dal ministro Lorenzin, a seguito di un presunto caso di malasanità, costato la vita a un uomo 79enne, deceduto lo scorso 4 luglio all’ospedale di Cosenza poche ore dopo dopo una trasfusione di sangue contaminata da germi.

Gli ispettori del ministero hanno rilevato una serie di irregolarità, anche gravi e consegnato al direttore dell’Azienda sanitaria una serie di indicazioni da rispettare. “Tra queste – spiega Gangemi – c’è l’inibizione della password di accesso alla banca dati del Centro. D’ora in avanti l’accesso al software sarà consentito solo al direttore sanitario di presidio”. C’è poi l’invito al rispetto delle linee guida. “Di fatto ci sarà una divisione netta delle responsabilità. Ogni operatore del Centro risponderà direttamente del proprio lavoro”. 

Tavolo Massicci, giudizi positivi sui conti e sul disavanzo

CATANZARO – E’ stato trasmesso alla Regione Calabria il verbale del tavolo Massicci relativo alla seduta del 16 luglio per la verifica degli adempimenti regionali e dei LEA. Il tavolo Massicci ha riconosciuto un miglioramento della Regione nella tenuta delle scritture contabili e della ricostruzione dei debiti e dei crediti e preso atto della stima operata dall’advisor per la gestione 2013 che, sulla base dell’andamento del primo trimestre, si prevede in disavanzo per 68 mln di euro prima delle coperture. Il lavoro sin qui svolto dalla struttura commissariale e del dipartimento salute, consentirà alla Regione di poter di immettere nel comparto della sanità regionale liquidità per circa 800 mln di euro.

 Per quanto riguarda la organizzazione sanitaria e il programma operativo proposto dalla Regione per il triennio 2013/2015, vi sono da segnalare alcune  parte del Commissario per il superamento dell’attuale situazione. I ritardi sono nell’attuazione della rete assistenziali e specificatamente in quella territoriale e laboratoristica che devono essere oggetto di un atto complessivo di programmazione, unitamente alla necessità diportare a compimento l’attuazione della rete di emergenza urgenza. È stata richiesta, pertanto, una nuova bozza del P.O. da presentarsi entro il 10 settembre secondo uno schema predefinito e a seguito di apposite riunioni di affiancamento con i ministeri, al pari di ciò che è stato programmato per le altre regioni in Piano di rientro.  Nel corso della riunione si è discusso anche del protocollo d’intesa con l’Università Magna Graecia e ai conseguenti rapporti che ne derivano con la Fondazione Campanella e l’AO Mater Domini così per come risultanti dal verbale di intesa per l’attuazione della legge regionale 63/2013. 
“Dopo aver individuato la cifra esatta del debito, aver reso credibile ai tavoli romani la nostra Regione, trovato le risorse necessarie per estinguere i pesanti debiti pregressi, l’ultima fase del percorso prevede maggiore efficienza e qualità, sblocco del turn over ed assunzione di medici e personale – ha dichiarato il Presidente Scopelliti . I risultati eccellenti conseguiti sul versante della gestione economica sono positivi, i conti sono certificati, bilanci sotto controllo e il disavanzo ha subito una drastica decrescita dal 2010. L’obiettivo è di arrivare al pareggio di bilancio nel corso della gestione 2015. Non nascondiamo certamente le criticità. Bisogna rimuoverle in fretta. L’obiettivo è quello di consentire l’erogazione dei LEA secondo gli standard previsti. Ma su questo settore terrò una specifica conferenza stampa. Entro il prossimo 10 settembre, così come indicato dal Tavolo Massicci trasmetteremo il nuovo piano operativo. Ho intenzione di confrontarmi con le rappresentanze sindacali, i medici e tutti quelli che operano nel comparto. Dobbiamo tutti assieme rilanciare la sanità calabrese”.

Ispezione del Ministero della Salute nell’ospedale Annunziata di Cosenza

 

COSENZA – La Commissione ispettiva guidata dal Direttore Generale del Centro nazionale sangue, Giuliano Grazzini, sta ispezionando l’ospedale Annunziata di Cosenza, sotto disposizione del Ministero della Salute sul Centro Trasfusionale. L’ispezione è stata decisa dopo la morte di un uomo a seguito di una trasfusione. Il Direttore Generale del Centro nazionale sangue è accompagnato dal Direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Paolo Gangemi e dal Direttore sanitario, Francesco De Rosa. Le risultanze saranno rese note al Ministro.

Sangue infetto:si indaga sul centro trasfusioni

Cosenza. L’inchiesta sul sangue nero che ha ucciso un paziente e provocato un malore grave a un altro ruota attorno al Centro trasfusionale dell’“Annunziata”. Elementi che sarebbero contenuti nella relazione redatta dalla Commissione d’accreditamento regionale al termine di una accurata ispezione effettuata nell’ottobre dello scorso anno. Un sopralluogo dal quale emerse una valanga di criticità che gli ispettori annotarono sui verbali che notificarono ai responsabili delle strutture interessate. In sessanta punti altrettante prescrizioni che non sarebbero state, però, mai prese in considerazione. La Procura ha acquisito il voluminoso rapporto della struttura commissariale regionale. E, intanto, ieri, con duro documento, la Cgil calabrese ha preannunciato azioni di lotta per fermare il declino della Sanità regionale.

Il Consiglio regionale SMI sulla situazione sanitaria regionale

CATANZARO – Si è svolto il Consiglio regionale del Sindacato Medici Italiani (SMI), organizzazione di categoria che rappresenta sia i medici dirigenti dell’ospedale e del territorio sia i medici convenzionati della medicina di famiglia, della guardia medica, dell’emergenza e della specialistica.

I lavori sono stati aperti dal Segretario regionale Lino Puzzonia e dal segretario organizzativo Paolo Guglielmelli.

Le relazioni e il dibattito hanno portato alla luce una grande preoccupazione per la Sanità calabrese, sopratutto in relazione alla gestione del Piano di Rientro.

La rete ospedaliera, secondo i rappresentanti SMI, appare ben lungi dall’essere riorganizzata. Alla progressiva chiusura dei piccoli ospedali non corrisponde un ampliamento di quelli più significativi che anzi vengono anch’essi ridimensionati con una punta massima per l’AO Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, mentre il turnover zero continua a falcidiare gli organici senza che peraltro si stia svolgendo una trasparente e organizzata mobilità.

Mentre nessuna struttura specialistica e diagnostica territoriale viene attivata i pronto soccorso degli ospedali scoppiano creando infiniti disagi ai cittadini e mettendo a durissima prova la tenuta degli operatori.

La stessa guardia medica, unico presidio di tanti piccoli comuni, è di fatto ridimensionata perché l’Assessorato continua ad omettere l’obbligatorio bando sulle postazioni libere accampando la scusa della mancata riorganizzazione del settore.

Il Sindacato Medici Italiani ha iniziato, a questo proposito, una forte azione legale contro la Regione contestando la ipotizzata riduzione e chiedendo comunque di bandire quantomeno le postazioni comunque libere al netto della ipotetica riduzione.

Tiene, in mezzo a grandi difficoltà l’assistenza dei medici di famiglia grazie al loro autonomo impegno che sta puntando a varie esperienze associative tali da garantire l’assistenza per 12 ore e, in qualche caso, anche per l’intero arco delle 24 ore.

Tale impegno che va nel senso di un futuro miglior assetto dell’assistenza primaria non riceve tuttavia dalle Aziende sanitarie provinciali un generale aiuto ma solo qualche sostegno a macchia di leopardo assolutamente insufficiente rispetto alle necessità dei calabresi.

Nel complesso SMI ritiene che il Piano di Rientro stia puntando esclusivamente a un effimero risanamento contabile e non ad un affiancamento della sanità regionale allo scopo di raggiungere un recupero di efficacia che consenta, grazie alla drastica diminuzione della mobilità verso altre regioni, una completa sicurezza dei cittadini ed il sereno lavoro degli operatori.

Le responsabilità vicine e lontane appartengono tutte alla politica degli ultimi venti anni che ha fatto della sanità calabrese strumento di mediazione del consenso e non servizio ad una comunità, una politica incapace di rompere il circolo vizioso che tradizionalmente assoggetta i calabresi alle strutture del Centro Nord, tradizionalmente avvantaggiate dalla storia e capaci di una maggiore offerta.

In tal senso SMI dissente dall’operazione di collaborazione dell’Azienda Pugliese-Ciaccio con l’ospedale vaticano Bambin Gesù mentre esistevano soluzioni regionali certamente più significative e di maggiore speranza per il futuro.

SMI rinnova il proprio impegno per i medici precari che, reclutati su posti in organico e con procedure di evidenza pubblica, da anni consentono la stessa sopravvivenza di tanti servizi con punta massima nelle aziende cosentine. La loro stabilizzazione è assolutamente prioritaria rispetto a qualsiasi tentativo di “salvare” altri precari assunti secondo criteri propri del privato.

Sulla vicenda ospedaliera di Catanzaro infine SMI sostiene l’assoluta necessità di una immediata unificazione dei due Hub per dar vita all’Azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro che riassorba anche le funzioni attribuite finora, con scarso risultato, alla Fondazione Campanella.

 

Rischio chiusura Ortopedia all’ospedale di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Si è svolto questa mattina, presso la Direzione Sanitaria dell’Ospedale di Castrovillari, l’incontro promosso per arginare il rischio di chiusura del reparto di Ortopedia e di fermo dei ricoveri per carenza di medici. Nel corso della trattativa è stata registrata la disponibilità del direttore sanitario, dottor Salvatore De Paola, di verificare la possibilità di proseguire l’erogazione del servizio dell’Unità Operativa utilizzando, a rotazione, personale di altri ospedali.

“Un’importante scelta – dichiara Domenico Lo Polito, presidente del Comitato Territoriale per la Tutela della Salute nell’area del Pollino e della Sibaritide, nonché sindaco di Castrovillari – in attesa di nuovi indirizzi da parte della dirigenza provinciale e regionale, per tamponare momentaneamente il bisogno che può presentarsi nel territorio e che necessita di essere dispensato”.

L’impegno è stato preso alla presenza del consigliere provinciale Piero Vico, dei consiglieri comunali Giovanna D’Ingianna, Onofrio Massarotti, Giuseppe Santagada, dei Sindaci di Morano, Frascineto e Civita, rispettivamente il consigliere provinciale Francesco Di Leone, Francesco Pellicano e Vittorio Blois, oltre quello di Castrovillari, Lo Polito, e per le associazioni del dottor Pino Angelastro e del medico Salvatore Grisolia.

Proprio per tale questione e per le altre emergenze è stato richiesto un incontro urgente al Presidente Scopelliti, in quanto delegato dal Comitato.

Inoltre sarà convocata nei prossimi giorni una Conferenza di tutti i Sindaci dei Territori del Pollino, della Sibaritide e dell’Esaro per discutere delle tante problematiche della realtà ospedaliera e territoriale dell’intero Comprensorio al fine di concordare le azioni di proposta e di protesta, se necessario anche eclatanti, da far sentire forte alla Sanità regionale.

 

La Cisl interviene sullo stato della sanità calabrese

CATANZARO – Si è svolta, a Lamezia Terme, una riunione regionale di quadri e dirigenti della Cisl dedicata alla situazione della sanità calabresi.

I presenti hanno espresso grande preoccupazione sullo stato del comparto. “I risultati finora ottenuti sul rientro dal deficit – comunicano – non possono andare a discapito dei servizi resi all’utenza, con il rischio di aggravare ulteriormente la spesa per l’emigrazione sanitaria e i tempi delle liste di attesa”.

A tal fine la Cisl rilancia l’esigenza di puntare all’approvazione di un piano sanitario e sociosanitario con il quale sviluppare una proposta di riordino e di risanamento della sanità regionale attraverso un percorso che tenga conto dei bisogni di salute e della razionalizzazione della spesa.

In questa direzione – per la Cisl – occorre che vi sia il pieno coinvolgimento degli attori sociali sui territori verificando le scelte strategiche operate dai Direttori Generali, attraverso la concertazione e la contrattazione decentrata.

Per la complessità delle questioni aperte la Cisl auspica l’istituzione di una cabina di regia da parte del Governo regionale quale momento di sintesi tra le esigenze dei cittadini e quelle dei lavoratori.

Per queste ragioni, e nella convinzione di ricercare soluzioni condivise, la Cisl calabrese rinnova la disponibilita’ a confrontarsi con le forze politiche, istituzionali e sociali al fine di approdare ad una sanita’ che assicuri a tutti i cittadini calabresi il diritto alla salute.

Un defibrillatore ed un ambulatorio ginecologico: progetto comune Rotary-Assessorato al Welfare a favore dei più deboli

Cosenza – Presentata questa mattina nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi una iniziativa che nasce dal Club Cosenza del Rotary in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Cosenza.

Ente locale e Club service si sono ritrovati su di un obiettivo comune ad entrambi, andare incontro alle esigenze delle fasce di popolazione più deboli.

Il Cosenza, il più antico dei club Rotary in città ed il secondo formato nella nostra regione nel nel 1949, subito dopo il Club di Reggio Calabria, ha offerto un doppio dono: un defibrillatore a servizio di chiunque ne abbia bisogno; l’allestimento di un ambulatorio ginecologico a servizio delle donne immigrate, nei locali della sede dell’Assessorato al Welfare in via Piave 84.

Le modalità operative di questi nuovi supporti sanitari sono stati illustrati dal Presidente del Club Cosenza, il medico ginecologo Clemente Sicilia e dall’Assessore alle Politiche sociali Alessandra De Rosa.

In apertura, il saluto del Sindaco Mario Occhiuto che ha ringraziato il Club e quanti si prodigano a favore del prossimo. Occhiuto ha ricordato la recente tragedia dei tre migranti morti nell’incendio del rifugio di fortuna dove passavano la notte e le situazioni di rischio da tempo presenti sul territorio: 500 persone in riva al fiume, una trentina di famiglie in via Reggio Calabria, tanti extracomunitari ed anche molte famiglie cosentine in abitazioni fatiscenti nel centro storico, persone che si sistemano in ruderi, disagi abitativi a Serra Spiga, e le cooperative sociali ed i soggetti svantaggiati da cui sono composte.

Il defibrillatore, uno strumento di ultima generazione completo di comandi vocali, è stato consegnato al Comune che ne deciderà le modalità di utilizzo. L’ambulatorio sarà affidato a due specialisti, lo stesso dott. Sicilia ed il dottore Francesco Romano, rotariano noto anche per la sua costante attività di servizio professionale in Africa, i quali presteranno la loro opera ogni giovedì, a cominciare dal prossimo, dalle 16 alle 18. Altri particolari per rendere sempre più efficiente il servizio saranno messi a punto strada facendo.

 

A Catanzaro due giornate formative sulla riprogettazione e gestione sanitaria

CATANZARO – A seguito della presentazione in anteprima regionale del libro del Prof. Roberto Vaccani, “Riprogettare la Sanità. Modelli di analisi e sviluppo”, l’autore del libro, docente di Organizzazione e comportamento organizzativo alla Scuola di Direzione aziendale dell’Università Bocconi di Milano e il Dott. Fulvio Moirano, direttore generale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.Na.S.), sono stati impegnati, in qualità di relatori, nelle prime due giornate di studio, che hanno visto coinvolti i direttori di strutture complesse dell’Asp di Catanzaro per analizzare i “Modelli di analisi e sviluppo per la diagnosi e la riprogettazione organizzativa”.
Le giornate formative, organizzate dall’unità operativa Formazione e Qualità dell’Asp di Catanzaro, diretta dalla dott.ssa Clementina Fittante, hanno lo scopo di sviluppare competenze logiche e metodologiche, ma anche capacità operative trasferibili all’attività lavorativa quotidiana, anche in funzione degli obiettivi del Piano regionale di rientro. Per tale ragione la metodologia è mista, a momenti teorici si affiancano unità didattiche di sperimentazione concreta (consulenza d’aula, simulazioni).
L’intento della proposta formativa, di cui un secondo modulo è previsto per martedì 9 aprile, è di fornire alle figure implicate in compiti gestionali modelli logici, metodologici e linguaggi comuni, rivolti al governo di persone e alla diagnosi e riprogettazione di strutture e sistemi operativi. Modelli gestionali e linguaggi comuni di riferimento dovrebbero favorire una sintonia collettiva della dirigenza aziendale ed una competenza comune in termini di governo dei processi di cambiamento organizzativo. Due le tematiche nelle quali individuare i contenuti nodali dei modelli gestionali proposti: modelli di diagnosi e di riprogettazione di sistemi e sottosistemi organizzativi; le persone e la loro coerenza professionale ed attitudinale con i profili di ruolo ricoperti.
La caratteristica interattiva ed esperienziale della proposta formativa permette di orientare e personalizzare i contenuti rispetto ai bisogni formativi che potrebbero emergere in itinere, sempre mantenendo gli obiettivi di apprendimento programmati. Tutti i contenuti proposti saranno supportati da note didattiche, pubblicazioni e supporti multimediali, strettamente inerenti ai modelli trattati.