Tutti gli articoli di f.gonzales

Mobilitazione dei lavoratori: trasporti fermi

(immagine di repertorio)

COSENZA – Mobilitazione spontanea dei lavoratori del trasporto locale: da questa mattina gli autobus sono fermi. I lavoratori delle compagnie private hanno incrociato le braccia, alcuni autisti delle Ferrovie della Calabria dichiarano di non avere la possibilità di partire. All’origine della protesta la delibera di Giunta Regionale di ieri. Le segreterie regionali di FILT CGIL, FIT CISL, UIL Trasporti e UGL spiegano la loro posizione in un comunicato congiunto di questa mattina in cui “denunciano che questa delibera sta già determinando spontanee mobilitazioni dei lavoratori”. Nella nota si legge che “le segreterie regionali, a seguito del provvedimento della Giunta Regionale del 20 maggio 2013, nella quale è previsto un taglio lineare del 50% dei servizi sul Trasporto Pubblico Locale, considerano questa scelta irresponsabile ed incomprensibile per le conseguenze che la stessa avrà sulla tenuta occupazionale nel settore e anche per gli effetti sociali sulla popolazione calabrese”. Il comunicato evidenzia la mancanza del confronto con le parti sociali e di un idea di razionalizzazione dei trasporti. Denuncia, inoltre, gli effetti del provvedimento: “Circa 1000 unità lavorative rischierebbero di venire espulsi dal processo produttivo ed inoltre ciò produrrebbe un’offerta sempre più marginale”. Intanto, all’autostazione di Cosenza, gli utenti lamentano i disagi. “Come faccio a giustificarmi a lavoro? – dice una signora – questa mattina ho obliterato e poi mi hanno fatto scendere. Chi mi rimborserà il biglietto? Oltre al danno, la beffa”. Un gruppo di studentesse si confronta con alcuni lavoratori: non condividono le modalità della protesta pur comprendendone i motivi. Un uomo è preoccupato: “devo raggiungere Catanzaro, ho un impegno urgente”. Altri ancora parlano tra di loro, una signora deve fare una visita specialistica a cui non può rinunciare. Alcuni autisti si soffermano sui problemi economici, ma anche sui disagi causati dagli eventuali tagli alla mobilità dei cittadini calabresi.

 

r.p.

Ciao Alessandro

Sbigottimento e incredulità si accompagnano nell’apprendere la notizia. Alessandro Bozzo, giornalista della testata Calabriaora, ci ha lasciati nel modo che ancora stentiamo a credere.

Il cordoglio di tutta la redazione alla sua famiglia

Era diverso dagli altri, si capiva da subito.

L’ho conosciuto al suo esordio da giornalista. Aveva iniziato a Telecittà, dove ero approdata anch’io. Lo ricordo timido ma intraprendente, riservato, schivo e nello stesso tempo estroverso, dolce e polemico insieme. Alessandro, senza mezzi termini, denunciava anche con rabbia tutto ciò che trovava ingiusto. Una persona corretta, una di quelle su cui potevi contare veramente.

Ed era chiaro, fin dall’inizio, che aveva la stoffa per fare il giornalista. Al contrario di tanti che con discrezione si avvicinano alla professione, che hanno bisogno di molto più tempo per rodare, per capire se quello è il mestiere giusto, Alessandro immediatamente mi aveva dato l’impressione di avere tutte quelle qualità necessarie per essere un bravo giornalista, dalla buona scrittura all’intraprendenza, dalla curiosità al desiderio di conoscenza. Un ragazzo giovane, con quelle caratteristiche originali, si capiva che avrebbe fatto strada. Si occupava di politica, anche, come accade spesso nelle nostre redazioni, e non solo. La politica lo appassionava e incuriosiva. Si buttava nei fatti di cronaca con la determinazione e la passione che lo hanno accompagnato fino all’ultimo suo gesto.

Ciao Alessandro

Fiorenza Gonzales

Sanremo 2013, Vince Marco Mengoni Tripletta Per Elio E Le Storie Tese

 

L’essenziale di Marco Mengoni vince la 63esima edizione del Festival di Sanremo. La canzone rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest 2013, la manifestazione canora in programma a Malmo, in Svezia dal 14 al 18 maggio. L’ufficialità della scelta di Mengoni come rappresentante del nostro Paese è stata data da Fabio Fazio durante la serata finale del Festival di Sanremo, nella quale Marco ha cantato, vincendo il Festival, il brano L’essenziale.

Ma sono stati Elio e le storie tese, protagonisti indiscussi del 63esimo Festival di Sanremo, che con il premio della Critica Mia Martini e quello per il migliore arrangiamento con La canzone monotona ha convinto il pubblico che l’ha portata in finale insieme a Se si potesse non morire dei Modà.

Le cinque “W” del Teatro dell’Acquario

Cosenza, 1975. Due associazioni culturali, “Play Centro” e “Collettivo Teatrale di Sperimentazione”, decidono che è arrivato il momento di estendere la loro esperienza socio- culturale ad un circolo di interessati più ampio, operando quindi una sorta di “fusione”. Nasce il Centro RAT (Ricerche Audiovisive e Teatrali) che il 31 agosto del 1976 si trasformerà in Cooperativa. Il successo è immediato, più che una semplice cooperativa o associazione, infatti, si evolve immediatamente in una sorta di movimento d’avanguardia a caratteri internazionali. Riescono a contattare il Living Theatre (famosissima compagnia teatrale sperimentale, di accentuata ideologia anarco-pacifista, fondata a New York nel 1947 e tutt’ora attiva, n.d.r.) arriva a  Cosenza il folto gruppo degli attori guidati come sempre da  Judith Malina e Julian Beck; insieme occupano l’ex sede del Municipio con l’intento di trasformarlo nel Centro Culturale Polivalente (Progetto di Contaminazione Urbana). Geniali, poiché a distanza di trent’anni  l’ex sede del Municipio di Cosenza è ora nota con il nome di Casa delle Culture. Intanto  nella cooperativa si sente il bisogno di stabilità, gli attori del Centro RAT iniziano a capire l’importanza del coinvolgimento popolare,  la loro evoluzione continua sulla strada di un “teatro di comunità” e si inizia a cercare uno spazio adatto a quest’idea. In quegli anni andava molto di moda il concetto di Circo&Teatro e la Cooperativa acquista un tendone da circo; si rinomineranno “La Tenda di Giangurgolo”. Il carattere circense della sede inevitabilmente modifica la struttura stessa degli spettacoli rappresentati e il coinvolgimento è massimo come i consensi. Fin dal primo anno, infatti, la Cooperativa beneficia dei contributi Ministeriali. Nel 1979, a seguito di una tromba d’aria, la Tenda viene distrutta e gli attori sono nuovamente senza una sede. Il futuro degli artisti li vede immersi in una lunga tournèe di due anni in giro per l’Italia fino a quando nel 1981 viene inaugurato il Teatro dell’Acquario con sede nell’attuale stabile di via Galluppi, al tempo in degrado e malmesso , completamente restaurato a spese (e fatica) proprie. Il resto della storia è semplicemente riassumibile in Trentadue anni di stagioni teatrali di successo e in un susseguirsi di presenze che hanno fatto la storia del teatro  contemporaneo italiano ed internazionale .

I recenti avvenimenti che sembra stiano portando alla definitiva chiusura del Teatro dell’Acquario, sono la conseguenza di una richiesta d’aiuto poco ascoltata. Il 26 aprile del 1995 venne resa operativa la legge Regionale N. 27 che determinava il riconoscimento del centro RAT. Undici articoli che esplicano i diritti e i doveri del centro. La legge venne scritta proprio dai soci fondatori della Cooperativa per garantire una tutela dei loro sforzi fino a quel momento inesistente. Bisognerà aspettare la Legge Regionale N.3 del 2004 (che regolamenta il teatro in Calabria) per un effettivo riconoscimento dei diritti e doveri.  Il 5 ottobre 2011 viene inviato all’attenzione del Dipartimento 11 (settore cultura) della Regione Calabria, un resoconto dettagliato sull’assegnazione dei contributi per il centro RAT chiedendo esplicitamente di fare attenzione ai tagli sull’erogazione dei finanziamenti della legge N.3 del 2004 negli anni che vanno dal 2008 al 2011.

“Il dato oggettivamente sconcertante è che per la stagione 2010 il Centro Rat, nonostante abbia prodotto un volume costante di attività, abbia subito un taglio del 45% dei fondi regionali e lo abbia, peggio, scoperto a settembre 2011 […] Ciò ha comportato un indebitamento insostenibile al quale necessariamente va trovato un rimedio nell’assegnazione dei finanziamenti del 2011 considerando il recupero di quanto sottratto per il 2010 […] in caso contrario, una simile riduzione farà collassare le attività in corso con tutto ciò che ne consegue”, scrive Carlo Antonante Bugliari in qualità di Amministratore delegato della Cooperativa Centro Rat nel resoconto inviato al settore cultura della Regione Calabria nell’ottobre 2011.

Dal primo febbraio 2013, data in cui si è resa pubblica la criticità del Teatro dell’Acquario ad oggi, sono stati inviati migliaia di testimonianze di solidarietà, stima e simpatia da parte di tutto il teatro nazionale  ed intenazionale e da i frequentatori /spettatori e semplici cittadini. A grandi linee, questo è ciò che è successo in queste ultime settimane. Gli enti si stanno muovendo e con la paura che sia forse troppo tardi, domandiamo: ”Cosa serve per risolvere questa situazione?” a rispondere è Dora Ricca, socia fondatrice del Centro Rat: “ basta solo un po’ di buona volontà ed una scelta politica chiare giusta e lungimirante.

Al di la delle semplicistiche frasi da opinionista è doveroso ricordare che salvare la cultura e le arti è l’ultimo baluardo in difesa dell’annientamento sociale che questa crisi globale sta provocando.

Il teatro sta tuttora vivendo la sua crisi più profonda nel luogo in cui è nato, la Grecia. Ed è proprio da li che arriva direttamente a noi, sua antica colonia e portavoce dei suoi magnifici retaggi, la testimonianza di  Panos Skourouliakos, attore, regista e direttore del Teatro del Pireo che ricorda la valenza vitale della scena teatrale: “La gente viene a teatro per addolcire un istante della vita e trovare coraggio. Sotto l’occupazione tedesca (1940-44), malgrado la miseria e la censura, i teatri erano pieni. Sotto la giunta dei Colonnelli (1967-74) pure. Oggi, anche se i negozi, le imprese, le fabbriche chiudono, dei luoghi nuovi, nuovi crogioli del teatro nascono […]L’impoverimento è generale: i teatri sovvenzionati si associano al privato per sopravvivere, in provincia non ci sono più teatri, ma gli attori reagiscono, come Ulisse, fanno prova di “meticcio”, d’intelligenza e astuzia. Diventano produttori, formano delle cooperative, definiscono il teatro della crisi. Cercano luoghi alternativi, recitano nei bar dove la consumazione diventa il biglietto, ma anche negli atelier, nelle boutiques, dalla panetteria alla galleria d’arte, passando per i garage, i depositi e le entrate dei palazzi. Le compagnie collaborano e condividono i magri incassi… Per quelli che preferiscono rimanere a casa, la crisi ci ha fatto inventare “il teatro a domicilio”.

Da sempre il teatro è stato paragonato ad un organismo vivente in costante evoluzione ed è questa la sua peculiarità, la sua bellezza, la sua forza. L’estrema capacità di adattarsi farà abbattere ogni muro anche perché, parafrasando una splendida pubblicità del Teatro dell’Acquario: “ ci sono, e ci saranno sempre sei buoni motivi per andare all’Acquario”.

Oscar Mari

A TAVOLA (II parte) Apparecchiatura latina

L’apparecchiatura latina prevede una grande tovaglia sulla quale adagiare diversi utensili.

Le Posate

Le posate devono sempre essere messe ai lati del piatto secondo l’ordine in cui vengono usate, le più lontane dal piatto saranno quelle che si useranno per prima. Cucchiaio e coltello alla destra del piatto, alla sinistra sempre le forchette, eccezion fatta per quella piccola, da ostriche , il cui posto invece è all’estrema destra. Il cucchiaio deve essere posto sdraiato all’insù mentre il coltello deve avere la lama rivolta verso il piatto. Da noi si prevedono non più di due coltelli, in linea di massima, uno per l’arrosto l’altro per il pesce, al lato di ogni posto. Se le portate sono numerose si deve prevedere di portare le posate occorrenti insieme al piatto di ricambio. Le posatine da dessert (cucchiaio e forchetta) vengono apparecchiate sulla tavola , orizzontalmente davanti a ciascun piatto. Quelle da frutta vanno servite su piattino da frutta, il coltellino a destra, la forchettina a sinistra.

 

Bicchieri

L’acqua viene servita nei bicchieri più grandi. Il vino rosso va servito nel bicchiere di media misura, quello bianco nel più piccolo. Se c’è un terzo vino, da dessert, sarà stato apparecchiato un terzo bicchiere, che può essere anche di forma speciale, con gambo lungo o colorato. Se con il dessert verrà offerto lo champagne allora sul tavolo ci sarà un apposito bicchiere a flute. Se si pasteggia a champagne ogni convitato avrà due soli bicchieri, uno per l’acqua l’altro per lo champagne. Se i bicchieri saranno non più di due o tre , vanno vessi davanti al coltello, un p0′ più a destra del piatto secondo il seguente ordine: prima quello grande da acqua, poi da sinistra a destra, quello medio per il vino rosso ed infine quello piccolo da vino bianco. Un po’ più dietro quello da dessert o champagne. I bicchieri non vengono mai sparecchiati ma lasciati a tavola. Per far capire che non si vuole riempito il bicchiere è necessario un leggerissimo cenno di mano mentre qualcuno si accinge a riempirlo. Per servire il vino ci si mette alla sinistra del commensale.

Torna ora solare

Torna questa notte, fra sabato 27 e domenica 28 ottobre, l’ora solare: alle ore 03.00 si dovranno spostare un’ora indietro le lancette degli orologi. L’ora legale tornerà il 30 marzo 2013. Secondo quanto rilevato da Terna, durante il periodo di ora legale, iniziato il 25 marzo 2012, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato complessivamente circa 613 milioni di kilowattora (647 milioni di kWh il minor consumo del 2011), un valore pari al consumo medio annuo di elettricità di 205.000 famiglie. In termini di costi, l’Italia ha risparmiato con l’ora legale circa 102 milioni di euro. Nei mesi di Aprile e Ottobre si e’ registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica. Ciò e’ dovuto, spiega Terna, al fatto che questi due mesi hanno giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo.
Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità. In termini di costi, l’Italia ha risparmiato con l’ora legale circa 102 milioni di euro, considerando che per il cliente finale 1 kilowattora e’ costato, nel periodo in esame, in media circa 16,65 centesimi di euro al netto delle imposte.
Nel dettaglio, ad aprile si e’ avuto un risparmio di 129 milioni di kWh, a maggio di 81 milioni di kWh, a giugno di 34 milioni di kWh, a luglio di 34 milioni di kWh, ad agosto di 33 milioni di kWh, a settembre di circa 85 milioni di kWh e ad ottobre di 161 milioni di kWh. Nel 2011 il risparmio e’ stato pari a 91 milioni di euro poiché  il costo medio di 1 kilowattora era di 14,06 centesimi di euro.
Dal 2004 al 2012 il risparmio complessivo del Paese e’ stato di circa 5 miliardi e 600 milioni di kilowattora, pari ad un valore di circa 800 milioni di euro (AGI).

 

Zahir e CSM all’Unical

Lunedì 29 ottobre 2012
ore 18.30
C.A.M.S. Università della Calabria edificio Polifunzionale
Pinocchio perché – laboratorio teatrale e musicale  indisciplinato
Finale aperto al pubblico del laboratorio di teatro e musica* a cura
di Zahir ass.cult. con gli utenti dei Centri di Salute Mentale di
Rende, Rogliano, Montalto Uffugo, San Giovanni in Fiore
Condotto da Ernesto Orrico e Sonia Falcone con la collaborazione di
Teresa Bruno e Daniele Siciliano.
Foto: Pietro Scancello; riprese e video: Gianluca Bozzo, Antonio Cuda;
ufficio stampa: Mariateresa Fabbri; progetto grafico: Bruno La
Vergata; organizzazione Alessandra Fucilla, Giulia Cappelli
Ingresso libero

Apprezzamento di Mario Occhiuto per La Scuola del vento

Il sindaco Mario Occhiuto ha molto apprezzato le parole contenute in una lettera a lui rivolta dall’associazione “La scuola del vento”, che da anni dedica la propria opera solidale in particolar modo ai bambini che risiedono nell’insediamento rom sulle sponde del fiume Crati. <<Ringrazio la “Scuola del vento” per l’impegno non solo pedagogico ma anche umanitario che svolge al servizio dei Rom, affinché tutti i componenti di questa comunità abbiano l’opportunità, come ogni cittadino, di avere un’istruzione e di potersi formare una coscienza civica. Opportunità che costituisce l’unica base per una possibilità concreta di inclusione che l’amministrazione comunale persegue>>.

A TAVOLA (I parte) Disposizione dei posti


I pasti in famiglia non hanno più regole né orari, è tutto un andirivieni.

Perché non riunirsi, almeno la sera, davanti ad una bella ed accogliente tavola apparecchiata come si conviene?

Analizziamone i particolari:

Posti a tavola

I padroni di casa siedono possibilmente l’uno di fronte all’altro. La padrona di casa avrà alla sua destra l’ospite più anziano o più importante; alla sua sinistra quello che lo segue immediatamente in anzianità ed importanza. Il padrone di casa avrà l’invitata più anziana o importante alla sua destra; alla sua sinistra quella che la segue immediatamente in anzianità ed importanza.

Ai pranzi di famiglia i ragazzi siedono in fondo alla tavola. Se sono presenti i suoceri, il padrone di casa avrà alla sua destra la suocera ed a sinistra la propria madre. La padrona di casa avrà alla sua destra il suocero ed a sinistra il proprio padre.

Se una coppia invita un’altra coppia, la regola vorrebbe che la padrona di casa avesse alla sua destra l’invitato ed il padrone alla sua destra l’invitata Ma, disposti così intorno ad un tavolo per quattro, le due signore risulterebbero vicine e vicini i loro mariti. Quindi è preferibile mettere le due signore l’una di fronte all’altra: la padrona di casa avrà alla sua sinistra l’invitato e alla destra il marito, il che può sembrare scorretto ma è l’unico modo di permettere che l’invitata sieda alla destra del padrone di casa e abbia quindi la precedenza sul marito. Se la tavola è rettangolare la padrona e l’invitato siederanno su un lato, lui alla destra di lei e il padrone e l’invitata di fronte a loro, lei alla destra di lui.

Se una coppia invita una signora sola questa siederà alla destra del padrone di casa.

Se l’invitato è un uomo siederà alla destra della padrona.

Se una signora sola invita una coppia avrà alla sua destra l’invitata alla sinistra l’invitato.

Tra invitati di uguale importanza e della stessa età si da la precedenza a chi è meno intimo della casa

Se chi invita è un celibe darà il posto della padrona di casa di fronte a se alla signora che intende onorare, questa avrà ai suoi lati i due invitati uomini più importanti.

Un forestiero ha sempre la precedenza sugli altri commensali. Volendo usare pari riguardo a due coppie di invitati si potranno alternare gli onori del posto: il marito di una delle signore siederà a destra della padrona di casa, la moglie dell’altro signore a destra del padrone di casa. (continua)

 

Forte scossa di terremoto magnitudo 5

L’epicentro è stato registrato nella zona del  del Pollino,  tra le province di Potenza e Cosenza. Prima della scossa più intensa ne sono state rilevate almeno una decina a partire dalle ore 23.00 tutte di profondità non superiore ai Km 10.  La scossa è stata avvertita anche a Cosenza, Napoli e Taranto. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco. Questi i comuni più vicini all’epicentro: Rotonda, Laino Borgo e Laino Castello, Mormanno, Castelluccio Inf. e Sup. San Severino Lucano, Viggianello, Acquaformosa, Aieta, Lungro, Morano Calabro, Orsomarso, Papasidero, San Basile, San Donato di Ninea, Santa Domenica Talao, Saracena, Verbicaro.