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“Mancano vigili del fuoco in Calabria”: Usb scrive al Ministro del Lavoro

Questa mattina, alle prime luci dell’alba, l’organizzazione sindacale USB Calabria del comparto dei Vigili del Fuoco ha inviato una missiva tempestiva, interpellando il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo.

Nella stessa nota fatta recapitare al Ministro Catalfo, USB Vigili del Fuoco Calabria ha sottolineato ancora una volta l’elevatissima carenza di organico nella regione Calabria e soprattutto a livello nazionale (lo Standard Europeo del Soccorso Tecnico Urgente sancisce e prevede 1 Vigile del Fuoco ogni 1.000 abitanti, in Italia il rapporto è di 1 Vigile del Fuoco ogni 16.000 abitanti), specificando appunto che il personale in servizio si ritrova quotidianamente ad espletare un grandissimo surplus di lavoro, con l’addizionamento che lo stesso personale già in servizio spesso svolge ventiquattro ore di lavoro continuative – oltre alle emergenze che, purtroppo si verificano quotidianamente, servizi di emergenza ancora in atto e se tutto questo non bastasse ci chiudono anche i distaccamenti e le sedi operative.

“Fatta un’attenta analisi dello status attuale nel quale ci ritroviamo nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – scrive USB – abbiamo soprattutto rimarcato allo stesso Ministro, il tema dei precari VV.F. che in queste emergenze di ogni tipo, in attesa della loro assunzione definitiva, vengono letteralmente tenuti a casa, ed è per questi ovvi motivi che noi dell’USB al Ministro sopra citato ,abbiamo fatto una proposta, visto che gli stessi Precari VV.F. percepiscono il Reddito di Cittadinanza o altri tipi di sussidi che lo stesso Governo ha promulgato e sancito – in riferimento a quanto promulgato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e con Decreto Legge del Ministero del Lavoro, in materia sull’iter lavorativo dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza «[…] i beneficiari possono rivestire ruoli all’interno dell’ente locale o pubblica amministrazione interessata […]» , all’uopo facciamo presente che; moltissimi precari VV.F. del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, in attesa della loro assunzione definitiva, in graduatorie, potrebbero nelle more essere immediatamente utilizzati nel corpo nazionale per fronteggiare le emergenze, a salvaguardia della popolazione”.

In chiusura USB VV.F. Calabria ha concluso chiedendo proprio al Ministro Catalfo di prendere atto di quanto sopra espresso, ed “utilizzare” gli interventi del Governo o sussidi “momentaneamente erogati” come inizio di attività lavorative nella pubblica amministrazione a partire proprio dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed Impiegare, taluni idonei, ai compiti per cui è stato formato, addestrato e soprattutto per i quali sono stati immessi nelle graduatorie di stabilizzazione ed attivare procedure speciale per tutti gli idonei al fine di inserire il restante personale con procedure accelerate.

“In questo paese la cittadinanza quotidianamente ha sempre bisogno degli operatori del soccorso dei Vigili del Fuoco – concludono – ma nello stesso tempo in questo paese bisogna che gli organi competenti riportino il soccorso tecnico urgente dei Vigili del Fuoco all’elevata efficienza, poiché può darsi che tutte le istituzioni di maggioranza e di opposizione non siano responsabili per la situazione in cui tutti ci troviamo nel Copro Nazionale dei Vigili del Fuoco, ma lo diventeranno se non faranno nulla per cambiarla”. 

Fabbricava passaporti falsi, arrestato guineano a Cosenza

Nella giornata di ieri è stato arrestato in flagranza di reato, per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, D.A.K. di anni 28, cittadino guineano.

L’uomo si era recato presso l’Ufficio Immigrazione per la conversione del permesso di soggiorno, presentando un passaporto alterato nella prima pagina.

Ad una una prima revisione il personale dell’Ufficio si sarebbe accorto di alcune anomalie sul documento in parola.

Il documento modificato riportava una pagina falsa, quella riportante i dati anagrafici, su un passaporto valido, emesso effettivamente dallo Stato della Guinea, ma appartenente ad altro soggetto.

Per tali ragioni il cittadino straniero è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari presso il proprio domicilio in attesa del rito per direttissima.

Quello di ieri è il secondo caso, in pochi giorni, in cui viene individuato un passaporto falso, utilizzato per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno.

Il fenomeno è fortemente seguito e l’Ufficio Immigrazione ha ulteriormente rafforzato le attività di controllo documentale nella trattazione delle pratiche  di rilascio dei titoli di soggiorno.

Coronavirus, a Lamezia chiusi il Tribunale e la sede Inps

A Lamezia Terme é stato chiuso il Tribunale fino a domani perché un avvocato é risultato positivo al Coronavirus, stessa decisione per la sede dell’Inps dopo che un’impiegata é risultata anche lei positiva e per un pub, dove un dipendente é stato trovato positivo.

Gli studenti delle classi delle scuole frequentate dai figli delle persone risultate positive sono stati posti in quarantena.

Il corto di Muccino trionfa al Festival del cinema, nel nome di Jole Santelli

È stato presentato ieri sera alla Festa del cinema di Roma il cortometraggio “Calabria, terra mia”, scritto e diretto da Gabriele Muccino.

L’opera, fortemente voluta dalla compianta presidente della Regione Jole Santelli, scomparsa il 15 ottobre scorso, è stata proiettata in anteprima assoluta nel Teatro Studio “Gianni Borgna”, alla presenza di Muccino, degli attori protagonisti, Raoul Bova Rocìo Munoz Morales, e del producer Alessandro Passadore.

Nel posto riservato al presidente Santelli è stato posizionato un grande mazzo di rose rosse e bianche.

In sala tante personalità del mondo istituzionale e della cultura, tra cui il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, gli assessori regionali Gianluca GalloFausto OrsomarsoSergio De Caprio, Sandra SavaglioFrancesco Talarico e Domenica Catalfamo, parlamentari e consiglieri di tutti gli schieramenti politici, il sottosegretario Anna Laura Orrico e il commissario della Calabria Film commission Giovanni Minoli.

LA PRESENTAZIONE

La presentazione dell’opera di Muccino è stata introdotta dal direttore artistico della kermesse, Antonio Monda, che ha voluto ricordare il presidente Santelli.

«Ci tenevo a dare un saluto – ha detto – perché sono per metà calabrese e questo progetto ha una risonanza particolare per me. La drammatica sorte della governatrice pesa su tutti noi. La ricordiamo con affetto e stima per la sua vitalità e la sua forza».

Prima della visione di “Calabria, terra mia”, è stata proiettata una clip dedicata al primo presidente donna della regione, realizzata con materiale video registrato a margine della conferenza stampa di presentazione del cortometraggio, avvenuta la scorsa estate. “Voglio che chi guarda questo corto dica: ‘Sai che c’è? Il prossimo weekend me ne vado in Calabria’”, spiegava Santelli.

IL CORTO

Il cortometraggio, prodotto da Viola film per Regione Calabria, dura 8 minuti e racconta la storia di un uomo (Bova) che porta la sua compagna (Munoz Morales) a conoscere per la prima volta la Calabria, in un viaggio alla scoperta degli angoli più suggestivi della regione.

Protagonisti assoluti sono gli agrumi più caratteristici della Calabria – il bergamotto, il cedro, le clementine e il limone di Rocca Imperiale -, che rappresentano il filo conduttore dell’opera. Il tutto condito dalle effusioni amorose dei due fidanzati, tra un «quanto sei bella» di Bova e la promessa di Rocìo: «Da qui non me ne vado più».

L’OMAGGIO DI MUCCINO

«Dalla prima volta che ho incontrato Jole – ha detto Muccino – non abbiamo smesso di sentirci e di chattare. Era un canto continuo che celebrava la Calabria ancora prima che fosse raccontata in questo corto. Penso che lei mi abbia chiamato per questo, per far venire voglia di conoscere questa regione, che non si è ancora fatta conoscere del tutto, che è riservata come i suoi abitanti. Questa è stata la mia intenzione principale: far conoscere questa regione così mutevole».

Muccino non ha perso l’occasione di celebrare la bellezza della Calabria: «I suoi colori sono i miei colori. Non avevo mai visto un mare come quello di Tropea. E nel corto non c’è nessun ritocco. La spiaggia di Capo Vaticano è una delle più belle al mondo. Lo Jonio Cosentino è ancora più stupefacente. Noi non abbiamo abbellito nulla. Questa è la Calabria che sono riuscito a scovare, ma è solo la punta dell’iceberg».

Anche Bova ha reso omaggio al presidente Santelli: «È nato tutto da Jole, che ha messo insieme le energie di ognuno di noi. La Calabria è stata raccontata per quello che è. E ci sono tante altre Calabrie che vanno scoperte. Questa regione è sempre stata un po’ messa da parte, ma Jole ha voluto dire: “Esistiamo e siamo forti, anche nelle cose belle”. Ha voluto sostenere una Calabria mai sostenuta da nessuno. È stata la prima».

Dello stesso avviso anche Munoz Morales: «La Calabria ha qualcosa che non sai dire cos’è. La senti, la respiri, ti emoziona, ti tocca. Non fa finta di essere qualcosa che non è. È Fiera di essere così com’è».

«Jole – ha aggiunto Passadore – aveva questo orgoglio calabrese dentro. Noi non volevamo raccontare la cartolina, ma la Calabria vera».

«Quest’opera – ha commentato il presidente della Festa del cinema, Laura Delli Colli, che ha moderato il dibattito – è un piccolo grande sogno realizzato. È questo il grande omaggio per Jole. Viva Jole Santelli».

IL TRIBUTO DI SPIRLÌ

In chiusura, il tributo del presidente f.f. Spirlì: «La Calabria, che è madre, non aveva mai avuto una madre. Se l’è donata da sola: ha voluto Jole, che è riuscita a essere madre della sua terra e di tutta la sua gente. Ha lasciato degli orfani, che la porteranno sempre con sé. Così spregiudicatamente ricca di cultura e umanità, con la capacità di essere un politico senza mai essere un politicante».

«Terremo Jole sempre con noi. Siamo qui – ha sottolineato Spirlì – per starle vicino in una giornata in cui un suo sogno è diventato realtà. Jole ha deciso di parlare del profumo di questa terra, che non viene solo dagli alberi e dai frutti, ma dal lavoro degli uomini e delle donne. Jole ha cancellato le tante brutte pagine dedicate alla Calabria, con una dolce e forte prepotenza di madre. E ha deciso che da oggi bisognerà solo parlare delle cose profumate di questa terra».

«Ogni volta che si vedrà un solo fotogramma di questo lavoro – ha concluso – sarà riportato alla figura di chi lo ha voluto nel suo cuore».

Nel Cosentino due arresti per droga: uno aveva il reddito di cittadinanza

I Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno arrestato 2
persone rei di detenere oltre 200 grammi di cocaina.

Nei pressi dello svincolo autostradale di Frascineto (CS), le Fiamme Gialle della Compagnia di Castrovillari hanno fermato un’autovettura Ford Mondeo, con a bordo un
sessentaquattrenne reggino ed un sessantenne barese, abitante in Veneto, entrambi gravati da numerosi precedenti di polizia.

Nel corso dei controlli di rito, gli occupanti dell’autovettura mostravano evidente nervosismo ed enorme difficoltà a spiegare la destinazione e le motivazioni del viaggio.

Per tale ragione, i Finanzieri decidevano di procedere all’esecuzione di mirate perquisizioni personali e dell’autovettura, a seguito delle quali veniva rinvenuto, occultato all’interno di un’intercapedine del portellone posteriore del mezzo, un involucro in cellophane contenente, sottovuoto, 247 grammi di cocaina.


Entrambi i responsabili venivano quindi tratti in arresto per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e, su disposizione del PM di turno della Procura di Castrovillari, trasferiti nel carcere locale, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.

Sottoposti a giudizio per direttissima, il Giudice ha convalidato gli arresti ed ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambi.

Nel contempo, i Finanzieri, dopo aver accertato che uno dei responsabili era beneficiario del reddito di cittadinanza, hanno attivato le prescritte procedure per consentire agli enti competenti di adottare i provvedimenti per la revoca dell’agevolazione economica, così
come previsto dalla normativa vigente.

Coronavirus, nella zona rossa di Casali del Manco muore la prima vittima

Il coronavirus fa registrare una nuova vittima in provincia di Cosenza, la 38esima. Casali del Manco, istituita zona rossa dalla Regione Calabria già da qualche giorno a causa di un focolaio, piange un suo concittadino.

Nel Comune Presilano  sono una ventina le persone risultate positive. L’uomo, un 73enne, è deceduto all’Annunziata di Cosenza dove si trovava ricoverato in terapia intensiva. L’uomo era entrato in ospedale nei giorni corsi con febbre e il suo quadro clinico era compromesso da precedenti patologie.

Cordoglio per la scomparsa dell’uomo è stata espressa anche dall’Amministrazione Comunale “con profondo dolore, annunciamo alla cittadinanza tutta la prima dipartita di un nostro concittadino con Covid-19! Un grande abbraccio alla famiglia, con la speranza di poterci riabbracciare fisicamente non appena le condizioni sanitarie lo consentiranno. All’intera popolazione, l’invito a non abbassare la guardia, soprattutto ora che il mostro invisibile è sempre più vicino! Abbassiamo i toni, stemperiamo le polemiche, e uniamo le nostre forze, in modo sano e responsabile, perché il Covid-19 si può e si deve vincere!”

Cosenza, l’appello di palestre e centri sportivi: “No a chiusure, fateci lavorare”

Confcommercio Cosenza ha ascoltato gli imprenditori del mondo dello sport preoccupati per le dichiarazioni del Premier Conte: “Quasi tutti rispettiamo alla perfezione i protocolli di sicurezza. Non è giusto che per la negligenza di pochi venga colpito l’intero settore.”

Cosenza, 20/10/2020. Lo Sport non può e non deve fermarsi. Il lockdown dei mesi scorsi, per palestre, piscine e centri sportivi ha rappresentato un momento di grave difficoltà dal quale il settore si sta lentamente riprendendo.

Invece, le notizie di questi giorni hanno portato agitazione tra gli imprenditori che si mostrano in forte disaccordo con un’eventuale chiusura. Soprattutto se si considera che le associazioni sportive inquadrate in palestre e piscine, sono ripartite in sicurezza rispettando tutte le misure precauzionali anti covid-19 previste dal Governo, rendendo i singoli spazi idonei alla pratica sportiva e garantendo, distanze adeguate e numeri contenuti così da tutelare gli associati.

Confcommercio Cosenza ha raccolto le testimonianze degli imprenditori del settore che di fatto hanno ridotto notevolmente gli accessi e contingentato gli stessi al fine di evitare, in qualsiasi fascia oraria, ogni genere di assembramento. Essi chiedono a gran voce di salvaguardare il diritto allo sport, riconosciuto nell’ordinamento italiano come fondamentale, e di evitare una nuova chiusura che segnerebbe il collasso dell’intero comparto.

Non si può assolutamente assegnare al settore la veste di un protagonista inopportuno, o parlare di attività non essenziale dichiarano gli imprenditori. Lo sport è il mezzo per il raggiungimento del benessere psicofisico di ogni individuo, nonché rappresenta un’importante occasione di incontro, di reciprocità di amicizia, di condivisione di interessi, svolgendo una funzione educativa e inclusiva. Garantire questo diritto significa dare attuazione al diritto inviolabile della salute.

Come qualsiasi altro settore, è abbiamo affrontato una ripartenza, una nuova pianificazione, nuovi investimenti e misure per mettere tutto in sicurezza e non è giusto che per la negligenza di pochi venga colpito tutto il settore.

Allenarsi in sicurezza si può, basta avere buon senso, il rispetto per gli altri nonché per se stessi ed acquisire una nuova filosofia di pensiero.

 

Annunziata, l’Ortopedia chiude ai visitatori: paziente positivo al Covid

Il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Annunziata eroga temporaneamente, solo i servizi sanitari urgenti, in attesa di completare le operazioni di sanificazione, in corso e azzerare il rischio contagio. E’ inibito l’accesso a visitatori e familiari, fino a nuove disposizioni.

Le misure si sono rese necessarie a seguito di un episodio di contagio di un  paziente: tampone negativo in fase di ricovero, risultato positivo al rinnovo del tampone orofaringeo, in occasione del trattamento chirurgico, al quale lo stesso doveva essere sottoposto.

L’indagine epidemiologica, avviata nell’immediatezza della scoperta, ha consentito di risalire al probabilmente  responsabile del contagio: un familiare/visitatore.

Coronavirus, in Calabria schizzano i contagi: più 108 i positivi oggi

In Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 238.117 soggetti per un totale di tamponi eseguiti (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test).

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 2.869 (+108 rispetto a ieri), quelle negative 235.248 Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: CASI ATTIVI 119 (20 in reparto; 3 in terapia intensiva; 96 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 310 (276 guariti, 34 deceduti).

– Cosenza: CASI ATTIVI 269 (19 in reparto; 1 in terapia intensiva, 249 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 578 (542 guariti, 36 deceduti).

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 523 (27 in reparto; 1 in terapia intensiva; 495 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 437 (416 guariti, 21 deceduti).

– Crotone: CASI ATTIVI 10 (10 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 148 (142 guariti, 6 deceduti).

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 22 ( 22 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 114 (108 guariti, 6 deceduti).

– Altra Regione o stato Estero: CASI ATTIVI 227 (213 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 112 (111 guariti, 1 deceduto).

È compresa anche la persona deceduta al reparto di rianimazione di Cosenza che era residente fuori regione.

I ricoverati del setting Fuori Regione e dei migranti sono stati inseriti nelle colonne dei rispettivi reparti di degenza; tra i 20 ricoveri presso l’Ospedale di Catanzaro, 5 sono riferiti a persone non residenti.Tra i 19 ricoverati presso l’AO di Cosenza tre sono non residenti; la paziente dimessa a Cosenza è stata inserita tra i guariti del setting fuori regione. I casi confermato oggi sono così suddivisi: Cosenza: 32 Catanzaro 3 Crotone 1 Vibo Valentia 1 Reggio Calabria 71 Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria pe comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale.

Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione Civile.

Cosenza, la Commissione Sanità denuncia: “Mancano vaccini influenzali sul territorio”

La situazione di estrema difficoltà nella quale si trovano ad operare i medici di base chiamati a fare i conti con la carenza delle dosi di vaccino influenzale, non disponibili per tutti i pazienti, in una fase nella quale si sta verificando il rialzo esponenziale anche dei contagi da Covid-19, è stata al centro della Commissione consiliare sanità, presieduta dalla consigliera comunale Maria Teresa De Marco. Nel corso della seduta, la Commissione ha incontrato il dirigente dell’ASP, dott.Stefano Perrotta, in rappresentanza del commissario straordinario della stessa Asp, Dott.ssa Simonetta Cinzia Bettelini, che non ha potuto presenziare per impegni precedentemente assunti, ed i rappresentanti della FIMMG (Federazione dei medici di medicina generale) Dott.Tullio Chimenti (componente del direttivo) e Dott.Antonio Francesco De Vuono, che della FIMMG è vice segretario oltre che responsabile della terapia vaccinale.

La presidente De Marco ha introdotto l’incontro denunciando le gravi carenze alle quali sono costretti ad assistere i medici di base, della cui categoria anche la De Marco fa parte, e che riguardano il numero del tutto insufficiente dei vaccini disponibili in un periodo dell’anno abitualmente dedicato alla campagna vaccinale per la prevenzione dell’influenza ordinaria.

“Non sappiamo cosa dire ai nostri pazienti – ha precisato De Marco. A fronte di richieste consistenti, aumentate anche per il fatto che i mass media hanno diffuso la notizia, peraltro tutta da verificare, secondo la quale il vaccino antinfluenzale aiuterebbe a fronteggiare anche il Covid, le dosi che sono state consegnate agli studi non sono affatto sufficienti a soddisfare il fabbisogno di ciascun medico di famiglia”. Una situazione che Maria Teresa De Marco non ha esitato a definire gravissima.“Si fa un gran parlare di tamponi rapidi che i medici di famiglia saranno chiamati ad effettuare, ma come si fa a garantirli se non si riescono ad assicurare neanche i vaccini?”. Ma sul cahier de doleance della De Marco è annotata anche un’altra carenza: la mancata consegna ai medici di base dei dispositivi di protezione individuale. Sia sulle dosi insufficienti dei vaccini che sui dispositivi di protezione è subito intervenuto il dott.Stefano Perrotta che oltre a rappresentare il commissario Bettelini era presente anche nelle vesti di responsabile dell’Unità operativa complessa Farmaceutica Territoriale Ionio Sud-Nord, Cosenza-Savuto-Valle Crati. Perrotta ha sottolineato che l’Asp ha già fatto partire gli ordinativi alle aziende produttrici del vaccino, ma sono queste ultime ad aver accumulato ritardi nelle consegne a causa delle insufficienti disponibilità. Una disponibilità che non è stata completa per soddisfare tutte le richieste. “Da parte nostra – ha aggiunto Perrotta – stiamo attentamente monitorando le consegne per non far restare nessun medico di base senza le dosi di vaccino richieste per tutti i propri pazienti. C’è da dire, inoltre – ha aggiunto il dottor Perrotta – che in alcuni distretti le dosi di vaccino richieste sono inferiori ed è per questo che sono state consegnate in tempo. In ogni caso, le criticità sono in via di superamento ed ogni paziente avrà la sua dose di vaccino”. Anche sulla consegna dei dispositivi di protezione individuale il dottor Perrotta ha fornito rassicurazioni circa la consegna, a breve, da parte della Protezione civile regionale. Il dottor Tullio Chimenti, componente del direttivo della FIMMG, ha evidenziato dal canto suo la situazione di notevole difficoltà. “Anche se l’ASP ci farà avere tutte le dosi – ha detto – non si potrà pensare ad un afflusso indiscriminato dei pazienti, ma l’accesso agli studi dovrà essere concepito in maniera contingentata e per appuntamento”. Anche Chimenti ha posto poi l’accento sulla mancata fornitura dei Dispositivi di protezione individuale che espongono sia i medici che i pazienti a notevoli rischi. Chimenti ha inoltre criticato il bombardamento mediatico in virtù del quale i cittadini si sarebbero erroneamente convinti dell’efficacia del vaccino antinfluenzale anche nei confronti del Covid 19. Il rappresentante dei medici di famiglia ha lamentato in commissione sanità il fatto che “la categoria è stata lasciata completamente sola all’interno dei propri studi medici, senza strumenti e nessuna indicazione su come comportarsi. Ci siamo dovuti inventare come visitare i pazienti. A 8 mesi dall’inizio della pandemia – ha aggiunto Tullio Chimenti – non stiamo ricevendo nessun dispositivo di protezione individuale. Non siamo stati sottoposti ai test dall’Asp ma li abbiamo eseguiti a nostre spese ad aprile all’Università”. Un terzo ed ultimo problema sollevato dal componente del direttivo della FIMMG è quello della mancata piena attivazione dell’USCA (l’Unità speciale di continuità assistenziale) che l’ASP avrebbe dovuto istituire per effettuare le visite e somministrare le cure al domicilio dei pazienti per rendere meno gravoso il compito dei medici di base. “Le dosi di vaccino che devono essere messe a nostra disposizione – ha detto poi il dottor De Vuono, vice segretario dei medici di famiglia – devono essere sufficienti, perché altrimenti si rischia il paradosso. Non può essere il medico di famiglia obbligato a scegliere a quale paziente somministrare il vaccino e a chi no. Sarebbe un’imperdonabile discriminazione alla quale non intendiamo prestare il fianco. E’ stata impossibile ogni interlocuzione con l’ASP. Il problema fondamentale – ha aggiunto – è che le vaccinazioni devono essere fatte in sicurezza sia per i pazienti che per i medici, ma non riusciamo ad avere i DIP e tutto questo è inaccettabile perché il medico di famiglia, specie nei piccoli centri, è un punto di riferimento insostituibile ed un vero e proprio avamposto”. Nel corso del dibattito che è poi seguito sono intervenuti anche i consiglieri comunali Damiano Covelli e Francesco Cito. Covelli ha denunciato i ritardi di Regione e Asp per non essersi approvvigionate per tempo delle dosi di vaccino richieste dal fabbisogno, mentre altre regioni sono partite con largo anticipo. Covelli ha ricordato anche la proposta che era stata formulata qualche mese fa in commissione sanità, quando si era detto di aiutare il percorso della campagna vaccinale mettendo a disposizione le varie sedi delle circoscrizioni comunali per non affollare esclusivamente gli studi dei medici di famiglia. “Dobbiamo – ha detto Covelli nel suo intervento – denunciare i ritardi ascrivibili alle aziende farmaceutiche e alla Regione perché non hanno messo i medici di base nella condizione di avere dosi a sufficienza per poter vaccinare tutti i pazienti. Siamo molto contrariati ed esprimiamo – ha concluso Covelli – il nostro disappunto per questi ritardi”. Anche il consigliere Francesco Cito ha evidenziato le criticità del sistema. “Un sistema già in crisi di suo e nel quale la situazione è aggravata da anni e anni di commissariamento della sanità. Oggettivamente – ha detto ancora Cito – ci sono difficoltà ad approvvigionarsi con il vaccino, ma sarebbe bastato un po’ di buon senso a capire che quest’anno le richieste sarebbero state numericamente superiori”. La Commissione sanità, che si era aperta con un minuto di raccoglimento voluto dalla Presidente De Marco per ricordare la Presidente della Regione Jole Santelli e l’ex dirigente del Comune, Maria Rosaria Mossuto, scomparse a poche ore di distanza l’una dall’altra, è stata, infine, aggiornata a martedì prossimo, alle ore 12,00, per fare nuovamente il punto sulla situazione dei vaccini e dei dispositivi di protezione individuale per i medici di famiglia.