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Vibonese, il regalo di Natale è Diego Allegretti

Bella sorpresa, alla ripresa degli allenamenti, in casa Vibonese. Il Natale, ai rossoblù, ha portato in regalo un altro autentico colpo di mercato, che risponde al nome di Diego Allegretti.

Il presidente Caffo ed il dirigente Beccaria hanno così mantenuto tutte le promesse, riservandosi proprio a cavallo delle feste la ciliegina finale su una campagna di rafforzamento abbastanza robusta.

Nato a Recanati il 18 marzo del 1992, attaccante, il neo acquisto rossoblù vanta trascorsi in Serie C1 con il Treviso, in Serie C2 con Sangiustese e Fano e in Serie D ancora con Sangiustese e Noto. Proprio con quest’ultima società, al pari di Saani e Salese, altri neo acquisti rossoblù, il nuovo centravanti della Vibonese aveva iniziato la propria stagione, totalizzando 12 presenze e mettendo a segno 5 reti.

Cosenza, pagelle di metà stagione.

Quando si arriva a metà di un percorso, bisogna necessariamente tirare le somme di quanto sino a quel momento operato. Per il Cosenza si può indubbiamente parlare di una media stagione fortemente al di sopra delle aspettative, un primo posto conservato praticamente da ottobre, tra alti e bassi, e ceduto solo nell’ultima sfida del girone di andata. Tempo di bilanci, dunque, ma anche individuali. Ecco perché è giunto il momento delle pagelle di metà stagione. Tenetevi pronti, si parte.

Frattali voto 9: indubbiamente il migliore di questa prima metà di stagione. Decisivo sin dalle prime battute del campionato, ha dimostrato riflessi sorprendenti ed una grande tranquillità nell’amministrare il reparto difensivo. Un professionista serio ed indubbiamente miglior numero uno della categoria. Il colpo di mercato migliore di Ciccio Marino.

Bigoni voto 8: criticato dopo le prime due uscite, ha iniziato ad inanellare una serie di prestazioni positive che hanno conosciuto il culmine nel mese in cui, passato Cappellacci al 4 – 3 – 3, il trottolino ha svestito i panni del terzino per indossare quelli della mezzala. Con l’innesto di Criaco nel cerchio di mezzeria ed il suo arretramento nelle posizioni che più gli competono, ha comunque mantenuto una costanza di rendimento non comune per un giocatore di questa categoria.

Mannini voto 6,5: con il collega Palazzi hanno avuto un rendimento altalenante e complementare: negativo nella prima parte di stagione lui, positivo il sammarinese; viceversa dalla partita interna contro il Chieti in poi, dalla quale il terzino senese classe ’92 ha iniziato a macinare il giusto numero di chilometri ed a mettere dentro cross interessanti. Oggi è lui la certezza a sinistra.

Palazzi voto 6,5: vedi sopra, null’altro da aggiungere. L’uomo che marcò Rooney in quel di Wembley, oggi deve vedersela con giocatori di caratura inferiore. Certo è che ci si aspettava di più, ma dalla sua ha la scusante di essere centrale e non terzino. Spostato in mezzo, a Poggibonsi, ha fatto vedere cose egregie.

Guidi voto 7: di fianco a Pepe era l’ombra del difensore esperto ammirato nel quinquennio trascorso sotto l’egida ciociara a Frosinone. Vistolo di fianco a Blondett, si capisce che il tutto stava nel dover fare contemporaneamente il proprio lavoro e quello altrui. Ora è il direttore d’orchestra della linea Maginot rossoblù, capace di concedere oltre una rete in due sole occasioni.

Pepe voto 5,5: a Chieti aveva lasciato un ottimo ricordo, cosa che invece non farà qui. Nelle prime uscite sbaglia completamente i tempi di marcatura, sino all’infortunio contro l’Arzanese che lo porta a cedere il posto ad Edoardo Blondett. Da lì, tornerà in campo solo in occasione della squalifica scontata dal doriano proprio contro il Chieti, sua ex squadra.

Blondett voto 8: la più piacevole sorpresa di queste prime diciassette giornate di torneo: sempre preciso, mai fuori tempo, possente ed elegante, incarna il prototipo del difensore perfetto. Altri tempi per quanto concerne lo stile e la signorilità, tempi moderni per la grinta elegante che mette in ogni partita. Edoardo è l’under che dovremo tenere, a costo di sacrifici economici anche molto forti.

Meduri voto 6: il suo inizio era stato decisamente promettente: a Lamezia era stato una spanna sopra gli altri compagni di reparto per ordine, carica e capacità di incontrista. Dall’infortunio di Castagnetti in poi, ci si è trovati di fronte all’ombra del giocatore ammirato fino all’Arzanese: lento, impacciato, goffo. La colpa, certo, non è la sua: non si può mettere un Gattuso ad impostare gioco, ma tant’è. Già contro il Teramo ha fatto rivedere giocate degne della primissima parte di stagione, pertanto ci auguriamo il meglio per l’anno nuovo.

Giordano voto 6,5: anche per lui una prima metà a due facce: incompleto, svogliato, sulle gambe fino a Lamezia, dava l’idea di un “Vorrei, ma non ci riesco”. Dall’infortunio di Castagnetti in poi, complice lo spostamento in regia di Meduri, ha saputo regalare prestazioni ben oltre la sufficienza, sembrando un altro giocatore rispetto a quello “ammirato” fino, più o meno, all’Arzanese. Riscoperto, non potrà che fare bene alla causa dei Lupi.

Criaco voto 7: partito esterno alto nel 4 – 4 – 2 iniziale di Cappellacci, ha patito il cambio di modulo, venendo rintanato in panchina. Chiave di volta, per lui, l’infortunio occorso a Mannini, che ha costretto il Mister ad arretrare nuovamente Bigoni sulla linea difensiva, mettendo così l’ex Aprilia a giostrare palloni nel mezzo del campo, cosa che gli riesce meglio. Prestazioni realmente positive ne hanno fatto un perno importante, del quale difficilmente Cappellacci vorrà disfarsi.

Napolano voto 6: non si può giudicare un calciatore da pochi spiccioli di minuti accumulati. Certo è che la tecnica la ha, e l’ha messa in mostra nei pochi minuti concessi. Un giocatore che fa del tiro da lontano la sua arma migliore, e che con due reti ha contribuito a portare il Cosenza nella posizione di classifica attuale.

Castagnetti voto 6: un voto più sulla fiducia che altro. Manca al campo da circa due mesi, e non si sa quando rientrerà. Per quel poco visto ha una tecnica assolutamente invidiabile, un regista dal piede fatato ma che si ha la sensazione giochi imbrigliato. I suoi lanci, rari ma stupendi, erano al bacio per gli agganci di De Angelis. Peccato, ci servirebbe come il pane.

Alessandro voto 6,5: da top player nella prima parte di stagione a giocatore fortemente ridimensionato nella seconda. Certo, non si può mantenere una costanza di rendimento tale come la sua nel corso di diciassette partite, ma ci si aspettava di più. Invece, dopo la straordinaria prestazione contro l’Aversa Normanna, piano piano ha subito un calo. Oggi sembra un altro, ma la sua incostanza ci da speranza in un 2014 migliore.

Calderini voto 6,5: ostracizzato dal modulo di Cappellacci, è l’uomo delle ultime mezz’ore. Trequartista dal piede fino e dal cervello imprevedibile, compensa un po’ di anarchia tattica con una tecnica fatata. Prima punta non può giocare perché non lo è, ma dietro ha dimostrato di saper fare molto bene. Elio ha la possibilità di riscattarsi, per ora sembra un po’ un’incompiuta: bella da vedere, ma un’incompiuta.

De Angelis voto 7,5: eccolo, l’uomo di categoria richiesto da Cappellacci. Sicuramente il più preparato ad affrontare un campionato del genere, e lo dimostrano i numeri: cinque reti in quattordici incontri e tanto lavoro sporco per la squadra, che aiuta a far salire. Costruisce anche gioco, ed è anche l’uomo capace, lo scorso anno, di formare un tandem inarrestabile con Biancolino, altra vecchia conoscenza della città bruzia, in quel di Avellino, siglando un gol ogni tre partite circa e catapultando gli altri lupi in cadetteria.

Mosciaro voto 6,5: ci si aspettava di più, ma ha fatto vedere spunti di gran classe. L’avremmo visto meglio più vicino alla porta, ma da quando si è spostato alto a sinistra le sue prestazioni sono notevolmente migliorate. Lo spunto per mandare in gol Calderini contro l’Ischia è l’immagine perfetta delle sue capacità. Si è acceso un po’ troppo ad intermittenza, quest’anno, ma non fa nulla. Il capitano è sempre il capitano, l’uomo sul quale è stata rifondata la squadra, e non ci farà pentire della fiducia accordatagli.

Cappellacci voto 8: se il Cosenza si trova lì è merito soprattutto suo. Trapattoniano come pochi, se non nel modulo quantomeno nel difensivismo, ha avuto il pregio di amalgamare giocatori che neanche si conoscevano, rendendo un manipolo di ottimi elementi la squadra più temuta del girone. Tre sconfitte, pochi gol subiti ed un ruolino di marcia invidiabile sono tutti merito suo. Poco importa se il gioco latita: l’essenziale sono i risultati. E quelli, per ora, premiano il Capp, ad un solo punto dalla vetta e con otto lunghezze di vantaggio sull’ultima piazza utile per entrare nel novero della C unica. Buon anno mister, buon anno.

Francesco La Luna

Harakiri Crotone,brutta sconfitta a Trapani

 TRAPANI – CROTONE : 1-0 (7′ Abate)

TRAPANI: Nordi, Daì Pagliaruolo, Martinelli (48′ Terlizzi), Rizzato, Garufo, Ciaramitaro, Nizzatto, Caccetta (76′ Iunco), Abate (61′ Pirrone), Mancosu. Panchina: Dolenti, Priola, Basso, Pacilli,Madonia, Gambino. Allenatore : Roberto Boscaglia

CROTONE: Gomis, Mazzotta Ligi, Del Prete, Abbruzzese, Matute (64′ Cataldi), Dezi, Crisetig, Bidaoui,Torromino (46′ Bernardeschi), Pettinari( 75′ Ishak). Panchina: Secco, Cremonesi, Galardo, Pasqualini, Romanò, Boniperti. Allenatore: Massimo Drago

 

Due squadre in forma, due sorprese del campionato cadetto, si sono sfidate allo stadio Provinciale di Trapani per la 20′ giornata di serie B. Il Crotone, quarto in classifica, è alla ricerca di un ulteriore colpaccio in trasferta e cercare di mantenere la zona play off, i trapanesi, proveranno invece, sfruttando le mura amiche, a continuare la lunga striscia positiva. La partita si mette subito male per i calabresi, infatti il Trapani, al 7′ minuto passa in vantaggio: papera di Gomis che sbaglia completamente il rinvio dall’area di rigore, regalando la palla ad Abate, che di testa, non ha nessuna difficoltà a ribadire in rete. Al 26′ è Mancosu a rendersi pericoloso con un tiro dalla destra , ma Abbruzzese riesce a deviare quel tanto per spedire la palla in angolo. Due minuti più tardi è ancora Trapani ed ancora Mancosu: cross di Garufo ma l’attaccante manda di poco alto.  Al 36′ ancora Trapani ed ancora il bomber sardo a rendersi pericoloso: diagonale potentissimo diretto in rete, ma questa volta Gomis si supera e mette in calcio d’angolo.Fatica moltissimo il Crotone in fase offensiva, anche perchè il Trapani non molla un centimetro a centrocampo grazie ad una pressione continua. Al 47′ finisce il primo tempo.  Trapani in vantaggio grazie al gol di Abate nato da un errore di Gomis, ma la partita esprime un gioco superiore dei siciliani nei confronti dei calabresi. Inizia il secondo tempo con una super occasione per il Crotone, infatti al 48′  tiro cross di Del Prete che taglia l’area, Pettinari prova il colpo di tacco e devia leggermente la sfera, tanto per mandare fuori giri Bidaoui sul secondo palo. Tre minuti più tardi altra occasione per i pitagorici : cross basso di Mazzotta, per Pettinari, ma l’attaccante da un metro non trova la deviazione vincente. Al 67′ altra occasione per il Crotone: questa volta è Del Prete a rendersi pericoloso con un potentissimo tiro da trenta metri, Nordi è sorpreso, manca la presa ma la palla finisce in angolo. Si fa sempre più importante lo sforzo del Crotone, con il Trapani che non riesce più a uscire dalla propria metà campo. All’ 82′ Mancosu scatta in profondità, solo davanti a Gomis prova il pallonetto, ma la palla va alta. L’ultima occasione della partita, capita sui piedi di Ishak: cross di Del Prete, Ishak sfiora la  sfera di testa ma Bidaoui con il piede da un metro non ci arriva. Finisce la partita! Al Trapani basta il gol di Abate per portare a casa i tre punti . Il Crotone, dopo un abulico primo tempo, si riprende nella seconda frazione ma non basta per portare a casa almeno un punto dalla Sicilia.  A questo punto il Crotone scende di posizione e si piazza al quinto posto con 32 punti. Nella prossima partita, i Calabresi incroceranno, fra le mura di casa la capolista e la favorita del campionato: il Palermo.

 

Reggina, la sfida tra sogni di gloria ed incubi retrocessione finisce in parità

  REGGINA – AVELLINO 1 – 1

Marcatori: 2′ Di Michele (R), 57′ rig. Galabinov (A)

REGGINA: Zandrini; Ipsa, Strasser, Lucioni; Di Lorenzo, Sbaffo, De Rose, Maza (68′ Rigoni), Contessa; Fischnaller (62′ Gerardi) , Di Michele (85′ Cocco). A disp.: Licastro, Louzada, Colucci, Caballero, Adejo, Dall’Oglio. All.: Atzori

AVELLINO: Seculin; Izzo, Peccarisi; Pisacane; Zappacosta, D’Angelo (46′ Angiulli), Arini, Schiavon, Bittante; Galabinov (85′ Soncin), Castaldo. A disp.: Di Masi, Fabbro,  Millesi, De Vito, Massimo, Abero. All.: Rastelli.

 Arbitro: Sig. Candussio di Cervignano; Ammoniti: Lucioni, Strasser, De Rose (R), D’Angelo, Schiavon (A).

PRE – PARTITA: Allo Stadio “Granillo” di Reggio Calabria, si sono affrontate la Reggina e l’Avellino, in un match valido per la ventesima giornata del Campionato di Serie B. Ad inizio stagione se si fosse detto match testa coda non si sbagliava, peccato che a lottare per non retrocedere è la squadra di Foti. Penultimo posto in classifica per i calabresi che sabato scorso, a Cesena, avevano collezionato la quarta sconfitta consecutiva e che non trovano i tre punti dal 9 Novembre. Situazione opposta per la matricola irpina che contro il Modena aveva conquistato la settima vittoria casalinga ed il terzo posto in solitario e che voleva continuare a far sognare i propri tifosi per una possibile promozione in Serie A. Sono tutti biancoverdi gli ex di turno, oltre a mister Rastelli che ha giocato in riva allo Stretto nel campionato di serie A 2002-2003, collezionando 17 presenze, vantano trascorsi in amaranto anche Maurizio Peccarisi che si è formato calcisticamente proprio tra le fila della Reggina, collezionando 2 presenze tra il 1995 e il 1997 ed Alessandro Fabbro che invece non è mai sceso in campo con la prima squadra ma sul finire degli anni Novanta ha militato negli Allievi nazionali della formazione calabrese. Giornata di pioggia e forti raffiche di vento (26.5 nodi), ma terreno in discrete condizioni di gioco. Tifosi ospiti presenti sugli sfalti con circa 300 presenze. Contro i campani mister Atzori si schiera con il 3-5-2. Squalificato Foglio, al suo posto Contessa, out il brasiliano Maicon per infortunio al suo posto Di Lorenzo. In porta Zandrini, in difesa Strasser. In attacco il solo Di Michele, supportato da Maza e Fischnaller. 3-5-2 per mister Rastelli che senza Terraciano, Pape Dia e Biancolino. Conferma gli undici dell’ultima giornata. In attacco confermati Galabinov e Castaldo. Sfida nelle sfide quella tra i giornalisti Alfredo Pedullà e Michele Criscitiello che dall’11 Novembre conducono la trasmissione Football Clan su Sport uno, il nuovo canale che ha sostituito Sportitalia 1. Nei giorni addietro Criscitiello, tifoso dell’Avellino, tramite il proprio profilo Twitter aveva festeggiato per la vittoria sul Modena, ironizzando sulla situazione della Reggina, squadra del cuore dell’amico Pedullà: “Punti salvezza fatti. Giovedì aiutate la Reggina Misericordia di Alfredo Pedulllà. AIUTIAMO I PIÙ DEBOLI. Forza Lupi sempre“. Il campo ha detto parità con gli amaranto che rispolverano una prestazione degna della maglia fino al pareggio per poi lasciare il pallino ai bianco verdi.

PARTITA: Partono forte gli amaranto che con un’azione tutta palla a terra passano in vantaggio con Di Michele, che servito da Fischnaller, aggira il diretto avversario e con un millimetrico sinistro insacca Seculin, che può solo guardare. Al 12′ cross dalla sinistra di Contessa, Di Michele svetta di testa ma la palla termina di poco a lato. Al 36′ sugli sviluppi di un contropiede Castaldo serve Arini che calcia sul fondo. La prima frazione termina uno a zero. Ad inizio ripresa Rastelli sostituisce D’Angelo con  Angiulli. Il neo entrato al 57′ si procura ilcalcio di rigore con un tiro da fuori che colpisce il braccio alto di Strasser. Galabinov trasforma. Da qui in avanti i campani, che fino al momento erano stati imbrigliati dai calabresi, escono alla distanza complice sia una stanchezza fisica che mentale degli amaranto. Al 73′ Castaldo di testa va vicino alla rete ma Zandrini fa una parata che sa di miracolo. Ultimo brivido all’88’ quando Bittante mette un pallone al centro per Castaldo che da due passi colpisce di testa, il pallone termina fuori di pochissimo.

COMMENTO FINALE: Sotto la pioggia e in un clima di contestazione gli amaranto interrompono la striscia negativa e smuovono la classifica anche se il pari sembra andar meglio all’Avellino. A Terni non bisogna assolutamente perdere per poi intervenire sul mercato con qualche nuovo arrivo.

IPSA

 

Fischnaller

Cosenza, continuano gli incontri per il centenario.

Non si ferma neanche durante le festività natalizie la frenetica attività organizzativa del centenario del Cosenza Calcio, che andrà a celebrarsi nel nuovo anno. Proprio in data odierna, una folta rappresentanza di tifosi ha incontrato, nella sede provinciale del Coni – messa a disposizione dall’autorità competente, parte della dirigenza della società bretta, composta dal Presidente Guarascio e dall’ad Quaglio, accompagnati dagli avvocati Carratelli e Corigliano e da Marcello Spadafora, delegato dell’Amministrazione Comunale ai rapporti con la società. Nell’incontro si sono ribaditi i concetti già espressi nel corso della precedente riunione con il gruppo Ultras 1914, ovvero la massima volontà di fare bene ed il necessario coinvolgimento di tutta la cittadinanza; in più, l’ad Quaglio ha mostrato ai presenti il fascicolo contenente le celebrazioni previste e già inviato al Comune, dal quale ora si attende risposta. Sono successivamente intervenuti gli avvocati sopra citati, i quali hanno elogiato il lavoro svolto dalla società e pronosticato un centenario che dovrà essere ottimamente organizzato, senza dimenticare di sottolineare l’importanza del lavoro che dovrà essere svolto dai cittadini.

PROMOZIONE/ Giuseppe Rotundo:”Quella volta che Lerda mi disse…”

In azione con il Casale

Ventisei anni e almeno tre carriere da raccontare. In un mondo come quello del calcio, specie dilettantistico, che brucia tutto troppo in fretta, e dove è sempre difficile vedere all’ opera giovani campioni con grande estro e concretezza, Giuseppe Rotundo, da Catanzaro, è un centravanti dalle buone capacità realizzative, un grande talento, sciaguratamente poco notato e valorizzato dagli addetti ai lavori. Dopo i primi passi da bambino al Santacroceceravolo, il piccolo Giuseppe, per le sue spiccate doti tecniche viene notato da molte squadre blasonate. Fra esse si interessa a lui la Reggina calcio ed è cosi che a soli 11 anni comincia la prima parte della carriera di Rotundo giocatore nei Giovanissimi Nazionali della squadra del patron Foti. Dopo tre splendidi anni nel vivaio amaranto, e qualche mese col Messina, Rotundo arriva cosi a vestire la maglia della squadra della sua città. Ma il rapporto con l’U.S. Catanzaro, che dura solo un anno, è difficile e tormentato: Giuseppe è poco utilizzato, il Catanzaro non gli perdona, forse, di avergli preferito anni prima la Reggina.

Alla Reggina, al cospetto di grandi campioni

Ma Giuseppe non si scoraggia e da inizio cosi alle sue prime esperienze, da under in Prima Categoria e in Promozione e, con esse, all’inizio della sua seconda carriera. Con la maglia del Simeri Crichi, stagione 2005 – 2006, Rotundo trascina i suoi, con la bellezza di 25 reti segnate, fino al secondo posto e alla finale playoff promozione per l’Eccellenza (persa poi nel doppio confronto col Montalto). Il grande anno a Simeri fa accendere di nuovo i riflettori sul centravanti catanzarese che dopo poco si trasferisce cosi al Brindisi di Francesco Barretta per poi approdare al Casale in Serie D  (2006-2007) dove trova un giovane e promettente allenatore: Franco Lerda, che da li a poco farà le fortune di Crotone, Torino e Lecce. Quell’anno il Casale ottiene un ottimo risultato: terzo posto finale e playoff vinti. Ma prima che finisca il Campionato, Giuseppe, causa gravi problemi familiari, è costretto a fare ritorno in Calabria: finisce allora il secondo capitolo della sua gavetta e ne inizia un terzo, forse il più sfortunato. In sette anni Rotundo, fra Promozione ed Eccellenza, indossa e si sfila le maglie di Capo Vaticano (con il quale realizza 10 gol), Sambiase, Isola C.R., Soverato, Locri, Badolato, Montepaone fino ad approdare la scorsa estate al Guardavalle. Ma alla corte di mister Calabrese trova poco spazio e cosi ad ottobre si interrompe il matrimonio con la società giallorossa. Rotundo non si scoraggia e, come l’Araba fenice che risorge ogni volta, si rimette in discussione. Nell’ultima finestra di mercato è al centro di alcune trattative ma alla fine Giuseppe sceglie il Cotronei. E’ l’inizio di una uova avventura per il giocatore di Catanzaro, sinistro da fuoriclasse e grinta da vendere, un vero asso nella manica per ogni allenatore che può utilizzarlo sia come punta di riferimento, che dietro alle punte.

Con la maglia dell’ Isola Capo Rizzuto

D.  Hai 26 anni ma hai già girato in lungo e in largo la regione e non solo, provando le varie realtà del calcio dilettantistico. La tua carriera vera e propria inizia nelle giovanili della Reggina, del Messina e del Catanzaro. Cosa ricordi di quelle esperienze e come ti hanno formato?

R. Da quelle esperienze ho tratto molto beneficio dal punto di vista fisico e soprattutto mi hanno formato come uomo. Stare lontano da casa, a quell’età non è facile, le difficoltà sono state tante, ma altrettanti gli insegnamenti e le soddisfazioni.

D. Nella stagione 2005-2006, con 25 reti, trascini il Simeri Crichi fino ai playoff promozione cotro il Montalto. E’ il tuo secondo trampolino di lancio perchè dopo poco giochi col Brindisi e poi col Casale del grande Franco Lerda in Serie D. Com’era il rapporto con mister Lerda? Raccontaci qualche aneddoto.

R. Mister Lerda era un grande motivatore e soprattutto un vero uomo. Nel calcio dilettantistico è difficile trovare un allenatore che abbia anche grandi doti etiche. Gli allenatori troppo spesso sono costretti, loro malgrado, a fare i conti con i risultati domenicali, trascurando la crescita dei giovani. Comunque, tornando all’esperienza a Casale, all’inizio in Piemonte non fu facile. A mister Lerda il mio atteggiamento non garbava tanto e cosi mi fece fare ben otto tribune di fila. Poi arrivò il giorno dell’attesissimo derby contro l’Alessandria. Mister Lerda prende e mi fa: “Calabrogno – si , lui mi chiamava cosi – è arrivato il tuo momento. Và, e dimostra il tuo valore. Cosi scesi in campo, sugli spalti c’erano 5000 tifosi. Ero emozionato, ma ripagai la sua fiducia. Vincemmo la partita 1 a 0, con un gol di Riccardo Maniero, il mio rivale in squadra, e io presi 7 in pagella.

D. Ripensando a quella grande esperienza che cosa credi non abbia funzionato? Hai dei rimpianti?

R. Più che rimpianti diciamo che non ho avuto la fortuna di compiere il salto di qualità e nel dar continuità alla mia vena realizzativa. Poi per problemi familiari sono stato costretto a rientrare, ma mi sono reso conto che in Calabria e’ difficile fare calcio: chi può guarda in primis al proprio interesse, i giocatori sono messi in secondo piano e in piu’, grazie al nostro Presidente di Lega, non sono contrattualmente tutelati.

Esteta 2013, Rotundo in forza al Guardavalle

D. Ti riferisci anche alla regola dei 4 under obbligatori in campo?

R.  Anche e soprattutto. I ragazzi, sotto i vent’anni devono giocare a calcio se gli piace, non per compiacere i genitori e per aver un minimo stipendio, tanto hanno il posto assicurato. E quindi devono essere schierati perchè sono bravi, altrimenti prendono solo il posto di chi è più meritevole.

D. Dopo Casale sei tornato in Calabria e hai giocato molto tempo in Eccellenza, fino allo scorso ottobre, quando si e’ interrotta la tua avventura al Guardavalle. Come e perchè hai lasciato la squadra?

R. Perchè ero poco utilizzato. Ho stima per la società ma purtroppo devo anche dire di essere in credito con loro.

D. Dopo il tuo addio la squadra ha cominciato ad arrancare gara dopo gara…

R. Mi dispiace per loro e spero che si riprendano, ma se non investi e non credi in progetti importanti è normale che alla lunga paghi dazio.

D. Da pochi giorni è iniziato un nuovo capitolo della tua carriera: Cotronei in Promozione. Cosa ti aspetti personalmente da questa stagione e quali sono gli obiettivi della squadra?

R. Sono intenzionato a dare tutto me stesso per questa squadra e questa piazza perchè se lo meritano. La società ha fatto e sta facendo molti sacrifici: sta vagliando altri giocatori e con qualche rinforzo sono convinto per potremo fare grandi cose. Prima puntiamo però ad una salvezza tranquilla. Dal canto mio prometto di fare tutti i gol possibili.

D. Rotundo prima punta? mezza punta? o esterno di centrocampo?

R. Dalla cintola in su gli allenatori mi possono utilizzare dove vogliono, sono un jolly.

Giuseppe Rotundo è quindi fortemente deciso ad essere il jolly dell’allenatore che ha la fortuna di averlo in campo. Con grinta e determinazione, dopo qualche caduta di troppo, è pronto ancora a rimettersi in gioco, a dimostrare il suo enorme potenziale, perchè di lui si è sempre detto e scritto un gran bene in qualsiasi piazza sia approdato. E cosi, con grande voglia di ripartire, ci saluta dicendo: ” Ho tanta fame e sono impaziente di dimostrare che ho ancora moltissimo da dare. Ho il fuoco dentro.”

In bocca al lupo Giuseppe, ad maiora!

Andreina Morrone

Pro Reggina e “Natale for Children”

L’iniziativa di solidarietà organizzata dalla Pro Reggina ’97 si è svolta stamani presso il reparto di pediatria dell’Azienda Bianchi – Melacrino – Morelli di Reggio Calabria. Il progetto avviato dalla società reggina ha inteso dare un sostegno concreto ai piccoli pazienti che vivono in situazioni di sofferenza e malattia, tramite la donazione di un televisore che è servito per completare la zona ludica allestita all’interno del reparto. Lo sport come momento di aggregazione sociale, profusione di valori positivi ed attenzione nei confronti di tutti coloro che vivono in situazioni di difficoltà. L’incontro si è tenuto all’interno della sala ludica, alla presenza del Direttore generale Carmelo Bellinvia, del Direttore sanitario Enzo Sidari, del Direttore del reparto di pediatria Demetrio Costantino, del cardiologo  Vincenzo Amodeo, del pediatra Paolo Amodeo e del Direttore amministrativo Titty Siciliano. Per la Pro Reggina ’97  è intervenuto l’intero staff dirigenziale  e tecnico con il presidente Pasquale Caridi, il  vice presidente Salvo Presentino, il vice presidente Antonino Gullì, il tesoriere Vincenzo Nocito,  il dirigente Domenico Licandro, il consigliere Angelo Nucera, il vice presidente nazionale dell’Asi Tino Scopelliti, Enzo Tramontana,tecnico della Pro Reggina ‘97, Antonino Politi allenatore in seconda e Paolo Rosi preparatore dei portieri. Inoltre, era presente l’intera rosa formata da: Martina Romeo, Federica Mezzatesta, Ludovica Politi, Carmela Pugliese, Roberta Napoli, Alba Franco Marin, Maria Stella Imbesi, Candelora Belgio, Carolina Onesto, Maria Biondo, Martina Assumma, Alessia Macrì, Marina Macrì, Ilenia Mendolia, Martina Cacciola, Loredana Vadalà. Un momento di vicinanza  con grande attenzione nei confronti dei bambini, come evidenziato dal Direttore generale Carmelo Bellinvia: “E’ stata un’iniziativa di solidarietà da parte della Pro Reggina. Un segnale importante di sostegno nei confronti dei bambini malati che rappresentano l’anello più debole tra tutti i pazienti. Il televisore donato dalla società ed installato nella stanza della ludoteca servirà ad alleviare e ridurre la sofferenza dei piccoli pazienti ricoverati”. L’incontro si è svolto all’interno della nuova sala dedicata all’intrattenimento dei bambini: “Uno degli obiettivi perseguiti  è stato di aumentare la qualità dei servizi offerti e la possibilità di usufruirne da parte dei pazienti. Abbiamo portato avanti, raggiungendo con costanza ed impegno i programmi che avevamo fissato sin dal momento del mio insediamento. Da poco abbiamo inaugurato il nuovo reparto di pediatria che è già operativo,  il nuovo reparto di ematologia pediatrica e di ematologia, un segnale di vicinanza, di attenzione  e di sensibilità verso i bambini malati”. Lo sport dunque come momento di aggregazione sociale e diffusione di messaggi positivi, come ha evidenziato il presidente Caridi: “Un’iniziativa importante con cui abbiamo voluto mostrare la nostra vicinanza ai bambini del reparto.  L’impegno della Pro Reggina  è rivolto nei confronti tutti coloro che soffrono, dando loro sostegno e aiuto. Siamo contenti di aver potuto contribuire al completamento della zona ludica dedicata ai bambini. Speriamo che il nostro gesto possa servire per alleviare in parte i momenti trascorsi all’interno del reparto”. Al termine dell’incontro, le ragazze della Pro Reggina ’97 si sono intrattenute con i piccoli pazienti presenti nelle stanze.

Calcio a 5 Femminile,Ko Pro Reggina a Palermo

CUS PALERMO  – PRO REGGINA 5 – 2

CUS PALERMO: 1 Cannici, 22 Lucido, 17 Maranzano, 10 Alessi, 22 Riccobono, 13 Viscuso, 15 Buccellato, 5 Scalici, 23 Caserta, 4 Garufo. All.: La Bianca.

PRO REGGINA:1 Belgio, 12 Pugliese, 7 Napoli, 9 Mezzatesta, 11 Politi, 20 Biondo, 3 Romeo,  21 Assumma, 22 Macri’ A., 16 Onesto, 28 Alba Franco Marin, 23 Macri’ M.. All.: Tramontana.

ARBITRI: Brischetto di Acireale, Panebianco di Acireale.

CRONO: Seminara di Palermo.

MARCATORI: Caserta (P), Alessi (P); Politi (PR), Viscuso (P), Viscuso (P), Viscuso (P), Mezzatesta (PR).

LA PARTITA – La Pro Reggina esce sconfitta dal Palacus di Palermo, terminando in quinta posizione il girone di andata del campionato nazionale di serie A femminile. Una partita dai due volti per la squadra reggina, capace di creare tantissime occasioni,concretizzando poco ed involuta in alcuni momenti, contro un avversario determinato che ha mantenuto un ritmo intenso.

Nel primo tempo, è la squadra siciliana a passare in vantaggio, sfruttando al meglio le azioni offensive impostate dalla squadra. La Pro Reggina mette intensità e ricerca costantemente la conclusione, gestendo la pressione delle avversarie.

Nella ripresa, la squadra calabrese prova ad imporre il proprio gioco ed accorcia le distanze. Il Palermo però, fa girare bene palla e dilaga, utilizzando la velocità delle proprie giocatrici. Non basta alla Pro Reggina, la rete di Mezzatesta che rimane comunque seconda nella classifica marcatori.

Precisa l’analisi del tecnico Enzo Tramontana: “Abbiamo creato tanto, ma  non abbiamo finalizzato. I nostri avversari hanno mostrato veemenza e determinazione nel conquistare il successo. La squadra non ha assolutamente demeritato. Abbiamo pagato forse  qualche calo di attenzione, concedendo opportunità all’altra squadra. Dobbiamo crescere e migliorare anche sotto l’aspetto dell’atteggiamento. Sino a questo momento, sono soddisfatto del percorso compiuto dalle ragazze in campionato. Sono tutte molto giovani e stanno affrontando con impegno e professionalità ogni partita. Lavorano sempre con grande intensità e con l’obiettivo di incrementare il nostro rendimento”.

Calcio e solidarietà, l’ F.C. Crotone a sostegno della Mensa Padre Pio

Il Football Club Crotone scende di nuovo in campo per la solidarietà. In occasione delle festività natalizie, la società dei fratelli Raffaele e Gianni Vrenna ha deciso di far produrre e mettere in vendita una limited edition delle maglie da gioco che i calciatori indosseranno per le gare di campionato del 26 dicembre contro il Trapani (maglia bianca) e del 29 dicembre contro il Palermo (maglia rossoblù). Le divise saranno messe all’asta online su E-bay a partire da giorno 30 dicembre e l’intero ricavato sarà devoluto alla Mensa dei poveri Padre Pio di Crotone (dal giorno 30 dicembre sarà possibile trovare sul sito ufficiale della squadra il link diretto per accedere all’asta di beneficenza). Il prezzo base partirà da 50,00 euro.

La Mensa Padre Pio accoglie ogni giorno, a pranzo, centinaia di persone ed è un punto di riferimento per le famiglie bisognose della città e per gli extracomunitari. Tutta l’organizzazione della mensa è gestita da oltre 40 volontari, che ogni giorno offrono il loro tempo a chi ha bisogno di sostegno. Un’iniziativa che vuole dare un aiuto concreto a chi ha realmente bisogno.

Campionato Giovanissimi: Il Rende super 3-1 l’Interlogos

SS RENDE: Internò – Spezzano – Salerno – Garofalo – Smeriglio – Polizzo – Lorè – Le Pera – Lanzino – Canino – Casciaro. A disposizione: De Angelis – Porco M. (00) – Pulice – Pesce – De Fazio – Balsano – Porco M. (99). Allenatori: Mendicino / Cristiano

Interlogos: Gallo – Milordo – Russo – Misuri – Pansera – Santangelo – Guarascio – Marino – Nicoletti – Viapiana – De Marco. A disposizione: Aiello – Paciola – Bozzo – Costanzo – Ciardullo – Stasi – Principe. Allenatore: Paschetta.

Arbitro: Garenna di Cosenza.

Marcatori:
– p.t.: Le Pera (R) 4°, Smeriglio (R) 9°, De Marco (I) 19°
– s.t.: Canino (R) 15°

 

Cronaca:
Ritorna alla vittoria il Rende del duo Cristiano/Mendicino ed i tre punti arrivano al termine di una gara combattuta, tutto cuore e grinta, ai danni della più blasonata Interlogos guidata da mister Paschetta e composta esclusivamente da ragazzi nati nel 2000.
I biancoazzurri si rendono subito pericolosi, su calcio d’angolo, con un colpo di testa di Guarascio ben parato dal portiere rendese. Ma sono i rendesi a colpire dopo soli quattro minuti grazie all’incornata di Le Pera che finisce sotto il sette battendo l’incolpevole Gallo. Colpiti, i cosentini si riversano in avanti alla ricerca del pari ma la difesa rendese regge bene la forza d’urto cosentina anche grazie alla coppia Casciaro-Lanzino (entrambi 2001) che fanno da frangiflutti per tutta la durata dell’incontro. E così, al nono minuto, il Rende raddoppia: calcio d’angolo, le torri difensive si spostano in area e Smeriglio realizza.
L’Interlogos preme sull’accelleratore rendendosi pericoloso grazie ai calci di punizione di De Marco o di Santangelo ed è proprio grazie ad una combinazione tra i due che i biancoazzurri accorciano le distanze al diciannovesimo. Potrebbero addirittura pareggiare qualche minuto prima dell’intervallo ma Internò fa buona guardia sul tiro di Viapiana.
Negli spogliatori mister Paschetta striglia i suoi giocatori che nel secondo tempo chiudono i biancorossi nella propria area di rigore, creando occasioni su occasioni non riuscendo, però, a finalizzare. Il Rende, dal canto suo, prova a sfruttare le ripartenze grazie al tridente Lorè-Canino-Le Pera. Il numero 10 biancorosso prima sfiora il goal da fuori area poi, al quindicesimo, sfrutta al meglio un cross di Le Pera realizzando il terzo goal rendese. Gli avversari si riversano nella metà campo biancorossa alla ricerca di quel meritato goal che potesse riaprire l’incontro ma, dopo tre minuti di recupero, il triplice fischio fa esplodere la gioa rendese per la vittoria nel derby.
Al termine delle feste natalizie, il Rende sarà chiamato ad un vero e proprio tour de force dovendo prima recuperare la partita contro l’ostico “Scicchitano” per poi andare a far visita alla capolista “Sporting Club”.
Società, dirigenti e giocatori tutti augurano ai lettori un felice Natale ed un sereno anno nuovo.