The Shadow Monsters – cultura, condivisione, identità

Era il 1999 quando, a Cosenza, veniva inaugurato il C.I.F.A. – Centro Internazionale Formazione delle Arti – voluto dal Centro R.A.T.(Ricerche Audiovisive e Teatrali) allo scopo di costituire un «luogo di formazione ad alto perfezionamento per artisti, operatori e tecnici dello spettacolo in genere; un centro internazionale, in quanto questo intento è sempre stato rivolto anche al di fuori dei confini regionali e nazionali, con la promozione di attività che coinvolgessero i giovani favorendone l’accrescimento artistico culturale soprattutto per mezzo del confronto con altre culture.

Integrazione e condivisione, il leit motiv alla base delle attività del centro che, in questo periodo, è impegnato per la seconda edizione consecutiva con l’organizzazione di un progetto che rientra nel piano di finanziamenti europei Youth Action 1.1.
The Shadow Monsters questo il titolo del progetto, è rivolto a giovani tra i 15 e i 30 anni (con preferenza verso la fascia dei teenager) provenienti da tre diverse nazioni partner: Italia, Lituania e Polonia. Capofila del progetto è l’Italia che è rappresentata per l’appunto dal C.I.F.A., che noi abbiamo incontrato nelle vesti di Maria Scalese, una delle responsabili, promotrice dell’evento.
E’ stato difficoltoso trovare materiale informativo riguardo al progetto: come mai questa scarsa pubblicità?
Il progetto non prevede un bando pubblico vero e proprio, ma è rivolto a giovani che hanno già partecipato a uno scambio internazionale con l’ente promotore o sono comunque attualmente iscritti alle attività formative del R.A.T. Dunque la “notizia” è stata trasmessa ai diretti interessati o a persone che con le loro attività “ruotano” attorno al Teatro dell’Acquario per via informale, con preferenza verso i giovani che hanno partecipato al progetto dello scorso anno dal nome The world in the box che pure vedeva impegnati ragazzi provenienti dall’est Europa.
Il comunicato riguardo la selezione è stato, inoltre, comunque divulgato, ma evidentemente non ha ottenuto la giusta eco.
Parlaci del progetto, perché The Shadow Monsters?
Bisogna premettere che il progetto di quest’anno nasce in continuità con le attività che l’anno scorso hanno visto impegnati giovani provenienti dalla Lituania e giovani iscritti al R.A.T., dal nome The world in the box. Come il progetto di quest’anno, The world in the box è stato un progetto finanziato dall’Unione europea; lo scorso anno il tema è stato l’ecologia e le attività si sono svolte in Lituania. Quest’anno invece, il laboratorio si terrà in Calabria, precisamente tra Isola Capo Rizzuto, Camigliatello e la sede del Teatro dell’Acquario a Cosenza.
Inoltre, se l’anno scorso si trattava di un progetto bilaterale, quest’anno i partner sono tre: per l’Italia, il C.I.F.A. centro R.A.T., per la Lituania l’associazione “Svajoklio projektai“ (The Dreamers), per la Polonia il Powiatowy Młodzieżowy Dom Kultury.
The Shadow Monsters, letteralmente i “mostri di ombra”, fa riferimento all’ “ombra” intesa come “paura di qualcosa” che ciascuno di noi possiede: qualcosa che non conosciamo e che per questo ci spaventa. E allora la paura incarnata nella xenofobia, nel sessismo, nel classismo e in tutto ciò che, al di fuori della nostra completa razionalizzazione, noi tendiamo ad allontanare in quanto “diverso” da ciò che ci è consono e familiare.
Il punto di partenza è la riflessione su un libro: La bestia d’ombra di Uri Orlev; quest’anno è stato scelto un testo di un autore polacco di origine ebrea, reduce dall’esperienza dei lager (del quale Maria Scalese ha già curato la regia per uno spettacolo per ragazzi dal titolo “L’ombra ammaestrata”, ndr). A partire da esso i ragazzi dovranno esprimere le loro impressioni sulle ombre per poi passare alla drammatizzazione delle stesse.
Come si articolerà il laboratorio?
I ragazzi verranno organizzati in gruppi, presumibilmente composti da uno per ciascuna nazione di provenienza, e dovranno confrontarsi sul tema proposto per poi elaborare un personaggio con un preciso profilo caratteriale, una storia e un background. Questo poi darà voce a un monologo (in lingua inglese, idioma scelto per l’interazione tra le tre diverse nazionalità), frutto finale del laboratorio teatrale.
Il progetto si articolerà in tre parti. Dal 15 al 18 giugno le attività si svolgeranno al Camping San Paolo di Isola Capo Rizzuto, location scelta allo scopo di fornire ai giovani uno spazio “isolato” lontano dal tram tram quotidiano, per poter bene riflettere sul tema proposto e concentrare tutte le energie sul lavoro di creazione del personaggio. A tal proposito, la scelta della location: il camping si trova in un’area incontaminata e osserva una politica nel rispetto della “diversità” culturale e non solo.
Il 19 giugno è prevista una giornata a Camigliatello, per poi proseguire con una quattro giorni a Cosenza, periodo in cui, i giovani stranieri partecipanti al progetto saranno ospitati nelle famiglie dei ragazzi cosentini.
Un progetto di integrazione a 360° quindi…
Si. Momento fondamentale dello scambio che si propone il progetto è la condivisione, non solo del lavoro teatrale, ma soprattutto del tempo e degli spazi. In quest’ottica è fondamentale che i ragazzi vengano messi in condizione di condividere la quotidianità e apprendere nuove informazioni su delle culture differenti dalla propria non solo dal punto di vista artistico. L’ospitalità delle famiglie dei partecipanti consentirà ai ragazzi stranieri di vivere a pieno l’esperienza nel nostro Paese. Il progetto mira a creare una cittadinanza europea a 360° gradi, servendosi soprattutto di mezzi trasversali, quali possono essere lo scambio artistico o gastronomico.
A tal proposito, tra le varie attività previste dal progetto, è in programma una serata dedicata allo scambio “etnico-culinario” in occasione del quale ciascuno dei ragazzi potrà presentare e condividere un piatto proveniente dalla propria tradizione gastronomica.
Immagino non sarà semplice gestire l’entusiasmo dei ragazzi che parteciperanno al progetto. Chi si occupa insieme a te della coordinazione e organizzazione delle attività?
La parte artistica sarà curata da me (Maria Scalese, ndr) e da Antonello Antonante; l’organizzazione da Lulla Garofalo, Domenica Moscato e Marianna Bozzo; la parte tecnica sarà coordinata da Geppo Canonaco; le attività musicali saranno dirette da Maria Carmela Ranieri che lavorerà assieme ai ragazzi sulla “body percussion”, ovvero l’improvvisazione vocale, al fine di realizzare un rap dal titolo “Fuck your fear”.
Un’ultima curiosità: hai notato differenze tra i ragazzi stranieri e quelli italiani nell’approccio al progetto?
I ragazzi hanno tutti partecipato con estremo entusiasmo e voglia di fare, sebbene tra gli italiani inizialmente si è riscontrata una ricezione un po’ più lenta; soprattutto negli anni passati, di meno in quest’edizione del progetto.
Cosa intendi per “lentezza”?
Non è una cosa che può essere generalizzata, né tantomeno presa come dato oggettivo, perché nel corso degli anni sono cambiati anche i giovani partecipanti, ma quest’anno c’è maggiore apertura alle tematiche del gemellaggio, all’ospitalità all’integrazione intesa come condivisione della quotidianità. Non che gli scorsi anni questi aspetti fossero assenti: solo che adesso si notano di più.

Presente all’intervista anche Antonello Antonante, il direttore del Teatro dell’Acquario che ha voluto mettere in evidenza l’eccellenza del progetto in sé che si colloca in perfetta linea con la vocazione del R.A.T. per il confronto e la collaborazione con artisti provenienti da diverse parti del mondo.
Non potevano mancare poi, i giovani partecipanti all’iniziativa, che pure hanno dato un loro contributo all’intervista, in primis con l’energia e l’entusiasmo che trasmettevano al solo guardarli, poi con il racconto dell’esperienza del progetto passato e le aspettative per quello in partenza.
Abbiamo incontrato Lorenzo Cappadona (Lollo) che l’anno scorso è stato in Lituania prendendo parte al progetto The world in the box e che ci ha parlato di come è stato lavorare, vivere e fare nuove amicizie in un paese dell’est; Stefano Misuraca e Ismael Vincent Masiello, rispettivamente aspirante ballerino di hip hop il primo, breack dancer provetto il secondo, che invece ci hanno parlato delle loro aspettative per l’imminente laboratorio, all’insegna del sorriso e della voglia di mettersi in gioco.

Ai ragazzi facciamo un enorme in bocca al lupo: non ci rimane che attendere di vedere i frutti di questo interessante progetto nelle giornate di chiusura che si terranno a Cosenza dal 20 al 22 giugno.

Giovanna M. Russo

Cosenza, tra modernità e passato in lotta

Dopo essere rimasto quattro anni in cantiere, il progetto PISU Cosenza-Rende – che prevede il ripristino urbano dei due comuni – sembra finalmente giungere a una svolta decisiva. Il suo iter di approvazione appare, già da subito, particolarmente complesso. La sottoscrizione del “Patto per l’area urbana di Cosenza” risale al 25 Luglio 2008, con l’approvazione, il 24 Marzo 2009, del Piano Strategico Cosenza-Rende e area urbana 2008-2020. Solo di recente Giacomo Mancini junior, Assessore della Regione Calabria con delega al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria, e Pino Gentile, Assessore Regionale ai Lavori Pubblici, entrambi al tavolo delle trattative al Palazzo dei Bruzi, hanno annunciato il via libera definitivo da parte della Regione allo stanziamento di 35 milioni di euro per la realizzazione del piano.

L’amministrazione comunale di Cosenza punta alla riqualificazione e alla rifunzionalizzazione ricreativo-culturale di piazza C. Bilotti con annessa costruzione di un parcheggio interrato, un polifunzionale da adibire a manifestazioni/culturali espositive, un museo virtuale, uno spazio ludico per bambini e un agorà pedonale per i cittadini di ben 5000 metri quadri. Il comune di Rende, invece, sembra essere intenzionato alla valorizzazione ambientale del “Complesso Sportivo-Acquatico” in località Santa Chiara, in cui verrà sistemato un lago artificiale all’interno di un parco verde dotato di servizi, percorsi pedonali e ciclabili attrezzati.

Opere meritorie per la città dei Bruzi che sembra, però, concentrarsi maggiormente sui “non-luoghi” – come li definisce Marc Augé – il cui termine indica quegli spazi (solitamente di trasporto, transito, commercio, tempo libero e svago) in cui milioni di persone si incrociano senza relazionarsi realmente, spinte dal desiderio di consumare e di accelerare freneticamente le operazioni quotidiane – in contrapposizione ai luoghi antropologici che vanno a costituire la trama identitaria di un territorio e a cui viene data, come in questo caso, meno importanza. Quello che un tempo era il cuore pulsante nel quale la città ha fondato le proprie radici, ovvero il centro storico, sembra non rientrare nei progetti di restauro e recupero cittadino.

Suggestivo e denso di fascino, il borgo storico di Cosenza, riconosciuto “città d’arte” della propria Regione nel 2008, può vantare secoli di storia, tra monumenti medievali, qualche mura risalente al periodo ellenistico e un Castello Normanno-Svevo che va a coronare tutta la città dalla sommità dell’altura su cui è posto, che sembrano però letteralmente “sgretolarsi” sotto il peso di un inarrestabile processo temporale che lascia inevitabilmente le tracce del suo passaggio. Caratteristici vicoli, irti e tortuosi, esibiscono edifici meno pittoreschi che lentamente si avviano al degrado, chiaro segno della mancanza di un’attenzione adeguata. A rischio, dunque, l’identità di un luogo che dà l’impressione di dileguarsi rovinosamente, costretto, a causa dell’indifferenza della gestione comunale, a non esser più parte integrante di una città che, sotto il processo incalzante della modernità, pare aver relegato e confinato la propria storia, abbandonandola a sé stessa.

 

Sonia Miceli

Ponte di Calatrava e Planetario: il sindaco Mario Occhiuto replica a Italia dei valori sullo stato dei lavori

Cosenza – 12 GIU 2012 – “Fra gli obiettivi del nostro programma politico-amministrativo, c’è quello di cambiare il volto della città attraverso opere significative e, fra queste, è nostra intenzione far rientrare naturalmente anche il Planetario e il ponte di Calatrava”.
Il sindaco Mario Occhiuto rassicura così lo schieramento di Italia dei valori che, tramite il commissario cittadino Sandro Scalercio, ha chiesto in una nota quale sia lo stato attuale della realizzazione dei due importanti progetti risalenti a diversi anni fa e, dunque, precedenti all’insediamento dell’attuale esecutivo.
“Il lavoro dell’ufficio tecnico del Comune in tal senso è febbrile – aggiunge il primo cittadino – Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per sbloccare la situazione e riaprire i cantieri prima possibile, addirittura entro il prossimo agosto”.
Il cantiere del ponte di Calatrava, giova ricordarlo, fu aperto nel 2009. Al momento, si trova in condizione di sospensione per la necessità di procedere ad una bonifica sulla superficie che interessa l’opera. Il compenso lordo pattuito in origine con l’archistar Santiago Calatrava è di 1.632.483 euro a fronte di 1.233.220,35 euro già versato al celebre architetto.
“Sia il Planetario che il ponte – prosegue Occhiuto – sono opere finanziate nell’ambito di programmi di recupero urbano complessi che, come tali, richiedono tempi meno brevi del consueto a causa di una evidente rendicontazione onerosa. L’amministrazione sta lavorando intensamente con la Regione Calabria proprio per riattivare il flusso finanziario legato alle rendicontazioni periodiche, a dimostrazione dell’interesse portato verso questi progetti. Sento di ringraziare Italia dei valori – conclude il sindaco Occhiuto – per i continui stimoli all’attività di governo e per lo spirito partecipativo con cui accompagna la nostra azione”.

Fonte: Portavoce del Comune di Cosenza

La commissione cultura ospita il M° Antonella Barbarossa, una vita al servizio della musica

Il viaggio della Commissione consiliare cultura tra i talenti artistici figli della nostra terra, e della nostra città in particolare, ha segnato una tappa importante nell’ultima riunione che, presieduta da Claudio Nigro, ha ospitato il M° Antonella Barbarossa, da un ventennio alla guida del Conservatorio Torrefranca di Vibo Valentia, e con una personale carriera di concertista e direttore d’orchestra (oltre 700 le performance) che l’ha vista portare la sua arte al cospetto di autorevolissime personalità oltre che di un pubblico sempre molto attento e coinvolto dal suo talento.

Personalità autorevole, e non solo sul piano professionale, è anche quella del M° Barbarossa, che nel nostro panorama intellettuale oltre che musicale, ha sempre spiccato per il suo attaccamento alla Calabria e per l’appassionata difesa dei giovani musicisti. Alla loro formazione, infatti, è stato sottolineato nelle accoglienti parole della Commissione cultura – dal presidente Nigro alla vice presidente Maria Lucente, al consigliere relatore Mimmo Frammartino – si sta dedicando anima e corpo da anni tanto da riuscire a formare una orchestra, diretta emanazione della istituzione musicale che dirige, che fuori dai confini regionali, e nazionali, raccoglie con giusto orgoglio gli applausi alla competenza tecnica e alla raffinata capacità interpretativa.

La commissione cultura che – ha annunciato il consigliere Frammartino – ha in mente per la fine dell’anno una importante manifestazione al teatro Rendano per dare un pubblico riconoscimento ai talenti che da mesi ormai stanno arricchendo le discussioni all’interno dell’organo consiliare, ha approcciato con la riverenza che si deve ad una musicista come la Barbarossa il breve, ma intenso viaggio, nella sua carriera aiutato dal bel filmato realizzato dal Centro Jazz Calabria Editore. Un modo per entrare nella suggestione di un mondo, quello dello musica, e nella sensibilità di un’artista che traspare anche nel gesto generoso con il quale dirige i suoi orchestrali. Atmosfera, dunque, del tutto particolare in questa commissione cultura, che ha favorito anche un approccio affettivo alla discussione, come quello di Maria Lucente, legata da un profondo rapporto d’amicizia alla musicista, che ha rivendicato a queste riunioni di commissione anche il merito di far emergere una dimensione umana, affettiva e culturale che spesso rimane nascosta. Una dose di sana emotività c’è pure nell’intervento di Mimmo Frammartino che ha ricondotto la conoscenza di Antonella Barbarossa alle prime sue esibizioni concertistiche, annunciatrici del grande talento che nel tempo si sarebbe manifestato in tutta la sua pienezza.

Potenza dell’arte direbbe qualcuno, in fondo la stessa Antonella Barbarossa attribuisce ai musicisti il compito di curare l’anima e magari ci riescono anche quando non suonano alcuno strumento. Intanto la politica approfondisce la conoscenza delle nostre migliori sensibilità culturali e non è fatto di poco conto, come evidenzia in un saluto Fabio Pepe, ordinario di flauto al Torrefranca di Vibo e affermato concertista.

Si dice soddisfatta del suo percorso Antonella Barbarossa che, nel suo intervento in commissione, ricorda il direttore d’orchestra Piero Bellugi, scomparso il giorno prima, che Cosenza e il suo Teatro Rendano ebbero l’onore di ospitare per una produzione. Una permanenza che lasciò il segno nei professori della Philharmonia Mediterranea, che raccolsero a piene mani gli insegnamenti di uno dei più grandi interpreti della musica classica del Novecento.

“Siamo tutti figli del secolo trascorso – afferma il M° Barbarossa – e forse è arrivato il momento di rendere omaggio ai migliori artisti del 900”. E se c’è un posto al quale la Barbarossa attribuisce il compito e la capacità di dare forza alla grande tradizione musicale del nostro paese, attraverso il talento dei suoi giovani, quello è proprio il sud che non deve trattenere i talenti ma deve anche saper dare loro la giusta possibilità di occupazione.

Fonte: Comune di Cosenza

“Profumi e sapori di Calabria”: partecipazione del Comune di Cosenza con successo dei Sabatum Quartet

Cosenza – 12 GIU 2012 – L’Amministrazione comunale ha partecipato a Roma alla quarta edizione della manifestazione “Profumi e sapori di Calabria”, promossa dall’omonima Associazione culturale presieduta da Francesco Serratore e svoltasi per dieci giorni nella capitale, nel Parco di via Casalotti.

Una manifestazione che ha messo in vetrina le eccellenze calabresi nell’ambito dell’enogastronomia, delle tradizioni folkloristiche, della musica.

A rappresentare il Comune di Cosenza, tra gli enti che hanno patrocinato la manifestazione, è stata, su delega del Sindaco Mario Occhiuto, l’Assessore alla solidarietà e coesione sociale Alessandra De Rosa che ha visitato gli stand allestiti nel Parco di via Casalotti, portando il saluto del primo cittadino.

Ognuno dei comuni capoluogo, oltre ad una accurata selezione dei prodotti enogastronomici, ha segnalato per la manifestazione capitolina, destinata prevalentemente alla cospicua comunità calabrese presente a Roma (più di cinquecentomila corregionali) anche alcuni artisti che hanno partecipato ad un vero e proprio concorso musicale.

Il Comune di Cosenza aveva scelto il gruppo dei “Sabatum Quartet”, formazione di musica etnico-popolare del Savuto, che sorprendentemente si è aggiudicato il festival musicale legato alla manifestazione “Profumi e sapori di Calabria”.

La giuria, presieduta dal direttore artistico della kermesse Fabrizio Masci, ha votato all’unanimità la performance della band cosentina, ritenendola la più originale ed interessante. I Sabatum Quartet” si sono imposti sulle altre formazioni in gara: i Parafonè, gli Etnosound, i Malibù Crew, Marcellino e la sua band, la Jericho Dixieland Jazz Band e la Compagnia dei Suonatori.

A fare la differenza sono stati i brani originali eseguiti dai “Sabatum Quartet” che oltre a rispecchiare i canoni della musica tradizionale calabrese, risultano di sicuro impatto emotivo per i temi che affrontano (dalla lotta alla mafia, all’emigrazione, al disagio giovanile). Ma a catturare l’attenzione della giuria sono stati anche l’innovazione perseguita dal gruppo cosentino negli arrangiamenti, la polifonia vocale ed i ritmi, che non si soffermano solo ai tipici “grooves” utilizzati nella tradizione, ma che spaziano in altre direzioni, spingendosi fino al tango, al flamenco ed al rock.

La collaborazione tra Comune di Cosenza, i Sabatum Quartet e l’Associazione culturale “Profumi e sapori di Calabria” si rinnoverà anche per la prossima edizione della manifestazione romana. Un ringraziamento particolare al Comune di Cosenza e all’Assessore Alessandra De Rosa è stato rivolto da Trieste Marrelli, cantante dei “Sabatum Quartet” e portavoce del gruppo musicale che vanta al suo attivo diversi cd e molte tournèes, anche all’estero.

Fonte: Ufficio stampa del Comune di Cosenza


Tutto in 3 notti

COSENZA – Sarà il solstizio d’estate a dare inizio alle Notti Bianche Unical 2012 , dal 21 al 23 giugno per tutto l’ateneo il sole splenderà anche sotto le stelle.
E’ stata presentata questa mattina nella Sala Stampa Congressi “Beniamino Andreatta” dal rettore Giovanni Latorre, dal direttore generale Fulvio Scarpelli e dal responsabile dell’Unità organizzativa complessa “Relazioni esterne e Comunicazione” Francesco Kostner la kermesse che animerà le notti del 21, 22 e 23 giugno che quest’anno è improntata alla solidarietà a favore delle popolazione terremotate dell’Emilia.
La musica, il teatro, le mostre, la danza, il cinema, la scienza, lo sport invadono per tre notti l’Università, un’occasione questa per celebrare ancora una volta i 40 anni dell’Unical ma è soprattutto un modo per far conoscere meglio la sua realtà attraverso una serie di contenitori di esperienze e di contenuti culturali avendo come obiettivo ultimo quello di creare un’osmosi continua tra la comunità universitaria e quella della città circostante.
Nell’arco delle tre serate si susseguiranno diversi eventi, molti dei quali in contemporanea, ci saranno delle iniziative scientifiche come l’osservazione delle stelle con Franco Piperno docente di Fisica Unical, la presentazione di libri primo fra tutti “Il contagio – Come la ‘ndrangheta ha infettato l’Italia”, ultimo lavoro di Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino, la sfilata di gioielli a cura di Gerardo Sacco e ancora mostre artistiche, momenti dedicati agli artisti scomparsi, proiezioni di film, concerti live, gruppi coreografici e inoltre sarà possibile visitare molti dipartimenti e tutte le Biblioteche d’Ateneo che per l’occasione rimarranno aperti.
Quest’anno anche lo sport avrà un ruolo decisivo, verranno proiettate sul maxi schermo le dirette dei quarti di finale degli Europei di calcio, si disputerà il torneo di calcetto che vedrà sfidarsi tra gli altri la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, il Comune di Cosenza e di Rende, incontri di rugby ma la novità più entusiasmante è quella del tennis per tutti, il Cus metterà a disposizione di chiunque i campi di gioco e gli istruttori per delle lezioni private a partire dalle ore 22,00 in poi.
Sarà potenziato il servizio della rete bus notturna per dare a tutti la possibilità di partecipare, insomma non bisogna fare altro che attendere il calar del sole e abbandonare i propri rifugi magari lasciando, almeno per 3 notti, la macchina a casa.

Gaia Santolla

Conoscere il mondo biologico: “Le piazze del bio 2012”

Piazze del bio 2012Piazza dei Bruzi si è trasformata per un giorno in un grande mercato all’aperto. Nell’ambito del progetto “Bioesploriamo” promosso dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dal Dipartimento Agricoltura Foreste e Forestazione dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Calabria, infatti, nello spazio antistante il Comune sono stati allestiti circa trenta gazebo per offrire alla cittadinanza la possibilità di avvicinarsi al mondo del biologico.

Un’iniziativa che ha coinvolto aziende, associazioni di categoria, enti per promuovere la conoscenza del mondo agroalimentare calabrese e le diverse realtà locali che operano nel settore. Una vetrina colorata e multiforme per un importante momento di incontro e confronto tra produttori e consumatori. Uno spazio dedicato a chi ha scelto di impegnarsi in questo ambito che unisce la tradizione del lavoro agricolo e del contatto con la natura alla contemporaneità di un sistema normativo ed economico in continua evoluzione. “Chi decide di intraprendere la strada della coltivazione biologica – spiega uno degli espositori – lo fa essenzialmente spinto da forti motivazioni etiche e valoriali: l’amore per la natura, il rispetto delle biodiversità, la cura della terra sono elementi che nel lungo periodo prevalgono sugli aspetti prettamente economici. Chi si impegna seriamente in questa dedizione non ha un percorso facile da affrontare: quando lavori la terra devi adeguare i tuoi interventi ai processi naturali, non puoi forzare la mano o prendere scorciatoie, e questo penalizza il prodotto finale ad esempio rispetto a quello della grande distribuzione o delle produzioni industriali. Però da noi sai cosa mangi, riconosci il sapore delle cose, ne riscopri l’odore.”

Nell’intento di favorire questi percorsi sensoriali nell’arco della giornata sono stati realizzati diversi momenti di degustazione guidata di formaggi, miele e olio biologici, con la collaborazione dell’ARSSA (Agenzia Regionale Sviluppo Servizi Agricoltura). Tra gli stand più frequentati sicuramente quello della CIA (Confederazione Italiana Agricoltura) che ha proposto ai visitatori dimostrazione – e assaggio – della lavorazione della mozzarella e di altri latticini freschi. Ma una discreta affluenza hanno registrato anche i vari produttori locali: Terre di Daporni e la Masseria Caporelli dalla provincia di Vibo Valentia rispettivamente con i propri prodotti ortofrutticoli e con il miele, l’azienda agricola Ferruccio Romano di San Giovanni in Fiore con i salumi di suino nero animale tipico della nostra regione, Dolcezze Mediterranee di Marano Principato (Cs) con i fichi, l’azienda agricola Mascaro della provincia di Catanzaro con gli ortaggi, la Masseria De Tursi della provincia di Crotone con i formaggi. Diverse le aziende che hanno presentato la propria produzione di olio, come la Bio Fattoria Sociale Marinello di Cervicati (Cs), l’Olearia Armentano John Loris di Tarsia (Cs), il Querceto di Santa Severina (Kr), l’Olio Bova di Amaroni (Cz), l’azienda agricola Posterino di Santo Stefano d’Aspromonte (Rc).

Ma una buona spesa e quindi un’alimentazione salutare partono naturalmente da una corretta informazione. A questo era predisposto lo stand di AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), nonché i diversi punti espositivi istituzionali come quelli dell’ICEA, del Parco Nazionale della Sila o il Corpo Forestale dello Stato.

Particolari attenzioni sono state riservate anche ai più piccoli con l’allestimento della fattoria virtuale, l’esibizione dei giocolieri e l’opuscolo didattico “Io Mangio Bio”, distribuito dall’AIAB in cui si racconta, attraverso un linguaggio semplice e colorato, il contributo che un’alimentazione biologica dà ad una crescita salutare e compatibile con l’ambiente.

Il biologico però non è solo legato al settore alimentare. Lo stand del laboratorio Kaloil infatti esponeva una serie di prodotti artigianali di cosmesi: sali da bagno, olii profumati, creme per viso e corpo, prodotti per capelli e per l’estate la linea di solari, rigorosamente naturali e certificati.

La serata cosentina di “Le piazze del bio 2012” si è conclusa con l’esibizione del gruppo folcloristico Shqiponiat che attraverso la performance “Te quielli llargu shog” (Nel cielo lontano scorgo) hanno presentato agli spettatori canzoni, musiche, poesie, racconti della cultura arbëreshë nei tipici abiti tradizionali.

Il mondo del bio rinnova oggi l’appuntamento a Reggio Calabria, in piazza Castello.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

“Profumo” etnico nelle note dei Sabatum Quartet

04 GIU 2012 – Chiusura con il “botto” per la manifestazione fieristica primaverile “Viale in Fiera” grazie al concerto dei Sabatum Quartet che, ieri sera, ha fatto confluire su Viale Giacomo Mancini (Viale Parco) una miriade di gente proveniente da diverse parti della regione.
Si tratta di un gruppo inusuale e originale che vive, e fa vivere, l’esperienza della musica etnica costantemente contaminata da diversi generi musicali che spaziano dal rock al flamenco.

Brani cantati nell’amatissimo dialetto calabrese capaci di scavare fino a toccare le viscere dello spettatore che rivede se stesso in ogni impercettibile suono, in ogni singola parola; brani che ripropongono la realtà cruda e raccontano una Calabria che arranca perché martoriata da troppe battaglie perse, una Calabria che nonostante tutto è ancora in piedi, lotta per vivere con dignità e oscilla tra riconoscimenti e denunce.
Un gruppo dalle mille sfaccettature che vive in simbiosi con la propria terra natia e ne canta i profumi, i sapori, i colori, i suoni.

I Sabatum sono stati accolti da un pubblico scatenato, affamato di musica, fiero delle proprie tradizioni e del proprio passato, un pubblico imponente come un uragano che si è lasciato trascinare dalle melodie orientali/calabresi e ha mostrato tutto il suo consenso tramite boati, urla e applausi fragorosi.
Giovani e meno giovani hanno illuminato, con il proprio carisma, l’intero viale dilettandosi, tra l’altro, in balli dirompenti a ritmo di pizzica e taranta calabrese, tutto si è svolto sotto lo sguardo vigile del gruppo che, dall’alto del suo “trono”, è riuscito a godere di un panorama mozzafiato.
Un pubblico sprezzante di vitalità dunque che ha indotto Trieste Marrelli, cantante del gruppo, a ribadire più e più volte durante il concerto “Questa è la CALABRIA CHE VOGLIAMO”.

I Sabatum Quartet sono sinonimo di energia pura, hanno un forte impatto emotivo sugli ascoltatori e proprio come il ragno che li designa, ieri sera, sono riusciti a tessere una tela invisibile che ha avvolto e deliziato l’intero pubblico.

Annabella Muraca

Il Viale delle fiere

1 GIU 2012 – Si terrà oggi, alle ore 18,00, l’inaugurazione di “Viale In Fiera”, l’evento fieristico primaverile fortemente voluto, dopo il grande successo ottenuto con la fiera di San Giuseppe svoltasi lo scorso Marzo, dal Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.
Si replica, dunque, con una mini fiera che, a partire da oggi, si protrarrà fino al 3 Giugno; protagonista assoluto di questo evento sarà sicuramente l’ambitissimo Viale Giacomo Mancini (Viale Parco) che, ormai diventato polo fieristico grazie ai suoi spazi ampi e luminosi, permetterà ai visitatori di godere in pieno questo avvenimento scrutandolo da ogni angolo e prospettiva.

La preparazione è dunque in corso; i commercianti stanno giungendo a destinazione uno dopo l’altro ed è stata transennata un’area abbastanza vasta per garantire a tutti uno spazio vivibile; sono stati calcolati, infatti, all’incirca 450 posti per altrettanti espositori.
L’evento primario sarà poi contornato da altre manifestazioni che coinvolgeranno altre zone della città; una miscela di tradizione e innovazione tenderà a rendere vivaci e fervide tutte le serate organizzate dalla Giunta Comunale.
Sono in programma due concorsi di bellezza per eleggere “Miss Area Urbana” e “Miss Motors Italy 2012”, vari spettacoli musicali a cui parteciperà anche la cantante cosentina Roberta Cleo che per l’occasione intonerà il brano “Senz’anima”, il suo primo singolo da solista; sarà anche allestito un Dj-set che proporrà musica moderna e alternativa con lo scopo di attirare e coinvolgere i giovani che, sicuramente, accorreranno numerosi anche per il concerto del gruppo Sabatum Quartet.

Si proseguirà con la giornata medievale “Aspettando Federico II” con un apposito corteo e l’allestimento di un mercato medievale curato da Itineraria Brutii Onlus; un omaggio alla nostra cultura e alle nostre tradizioni.

I visitatori, in questi 3 giorni, avranno la possibilità di riassaporare e gustare sapori antichi e veraci di tradizioni presenti e mai dimenticate; sono eventi come questo che riportano alla luce i valori della condivisione, del patriottismo, della complicità e dello stare insieme per ritrovare una dimensione umana  troppo spesso dimenticata.

Annabella Muraca

Insieme si può

COSENZA – La terra non smette di tremare, da Nord a Sud e l’Emilia Romagna resta la regione più ferita, messa in ginocchio da un sisma infinito che continua a seminare il terrore all’interno delle tendepoli allestite per le 15 mila persone sfollate.
Anche questa tragedia, così come fu per l’Abruzzo, ha scosso l’intero paese spingendolo alla solidarietà e Cosenza è ancora una volta in prima linea. E nella serata di giovedì 31 maggio, in meno di 24 ore, il Collettivo Musicisti Calabri, in collaborazione con il Beat Music Club, ha organizzato una Session per la raccolta di generi di prima necessità, come acqua e alimenti a lunga conservazione, per le vittime del terremoto dell’Emilia. Chitarre, sax, voci e tutti con almeno una borsa della spesa tra le mani.
Un occasione per stringersi attorno al dolore delle famiglie delle vittime e di un’intera comunità, cercando di offrire loro un aiuto che fosse il più concreto possibile.
Ora più che mai c’è la necessità di impegno, di coesione e di sostegno nei confronti di chi ha perso la propria vita sotto le macerie e di chi rischia di perdere la fiducia nel proprio futuro, c’è la necessità di aiutare tutte le vittime a ricucire le tele strappate attraverso semplici e piccoli gesti, perché è solo nell’aiuto reciproco la chiave per superare tutte le difficoltà.
Per ritornare a vivere dopo una sospensione della normalità c’è sempre bisogno di qualcuno che ti ascolti, che ti comprenda e la direzione da perseguire per una reale ricostruzione, aldilà dei fondi e dei progetti, è quella della condivisione emotiva, il capire che la condizione umana è una condizione di pluralità alla quale nessuno può sottrarsi. Solo nell’incontro con i volti e le espressioni degli altri ci si può percepire come parte di un mondo comune ed è nell’intreccio tra le diverse esperienze che si abbandona definitivamente la prigionia dell’individualità.
Bisogna insomma ricominciare a nutrire un autentico sentimento di empatia inteso come condivisione partecipe, come una chiamata a vivere insieme, perché è quando diventa assunzione di responsabilità verso l’altro che goisce e che soffre come te che l’empatia cessa di essere un semplice sentimento per diventare qualcosa di più importante ossia un fondamentale valore etico.

Gaia Santolla