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AttorInCorso porta in scena “Mediazioni condominiali”

COSENZA – Va in scena al Teatro dell’Acquario, domani mercoledì 3 luglio dalle ore 20.30, l’esito del laboratorio teatrale per adulti tenuto da AttorInCorso dal titolo “Mediazioni condominiali”, per la regia di Lucia Catalano.

Il laboratorio, iniziato a ottobre è stato tenuto dalla stessa regista e da Luca Gelsomino. Importante e fondamentale il contributo per la messa in scena finale di uno degli allievi del corso Pavlos Paraskevopoulos.

Un condominio e i suoi segreti. Mura domestiche che diventano un enorme contenitore di storie e personaggi che si incontrano e si scontrano sui testi di autori quali Karl Valentine e Achille Campanile.

Coppie giovani, anziani che raccontano le loro storie quotidiane ingannando e ingannandosi, tradimenti, gelosie e riappacificazioni. L’eterno contrasto uomo-donna in un contesto familiare, dove usurai, pettegole e macabre adolescenti fanno da cornice. Quest’anno il laboratorio per adulti si cimenta in più testi, si confronta con più autori portando in scena le loro verità e i loro stati d’animo. “Mediazioni condominiali” nasce dall’esigenza di indagare sulle fragilità e i limiti di ciascun individuo narrandole in scena con sarcasmo e ironia.

Il laboratorio per adulti riaprirà le iscrizioni nel prossimo settembre. Sul palcoscenico saliranno Antonietta Cappelluzzo; Marie-José D’alessandro; Brunella D’Angelo; Federica Domma; Giusi Folino; Elio Lappano; Domenico Massenzo; Federica Nicosia; Pavlos Paraskevopoulos; Rodolfo Perri e Lucia Zaccato.

“Spari e Dispari” e “Pomice”, nuovi appuntamenti al Teatro dell’Acquario

COSENZA – Al Teatro dell’Acquario di Cosenza due produzioni di Teatro Rossosimona: venerdì “Spari e Dispari” e domenica “Pomice”

Nell’ambito della programmazione stagionale del Teatro dell’Acquario di Cosenza andranno in scena nei prossimi giorni due produzioni di Teatro Rossosimona: “Spari e Dispari”, venerdì 10 maggio, e “Pomicedomenica 12 maggio, entrambi con inizio alle 20.30.

Due riprese. “Spari e Dispari” racconta di una faida fra famiglie mafiose con un linguaggio surreale che alleggerisce la pièce e ironizza sulla tematica. Un meccanismo binario, di azione e reazione, sospinto dalla legge dell’onore che impone la vendetta come morale familiare. L’automatismo va avanti, in modo spietato, acritico, fin quando il componente di una delle due famiglie, cieco dalla nascita e per questo dispensato dall’obbligo di uccidere, cerca di far luce sui motivi per cui nacque la terribile “tradizione”. Interpreti e registi sono Paolo Mauro e Francesco Aiello.

Più recente è “Pomice”, spettacolo scritto, diretto e interpretato da Luigi Marino, che trae ispirazione dall’opera dei poeti calabresi Franco Costabile, Fortunato Seminara e Lorenzo Calogero per raccontare di una Calabria martoriata ma mai sconfitta. “Ci sono luoghi che rischiano di scomparire come se fossero poggiati sull’invisibile e quando anche le case diventano tombe e tutto è avvolto nel silenzio, le pietre sono costrette a parlare”, scrive Marino nelle note di regia. Lo spettacolo ha debuttato a gennaio al Piccolo Teatro dell’Università della Calabria e vede sul palcoscenico con l’autore la danzatrice e attrice Noemi Caruso e la violoncellista Alessandra Ciniglia.

Teatro Rossosimona è compagnia riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come Impresa di produzione di teatro di innovazione nell’ambito della sperimentazione dal 2003 e nel 2004 ha ottenuto il riconoscimento della Regione Calabria come compagnia professionale (L.R. n. 19/2017).

La Ruina di scena all’Acquario con “POLVERE Dialogo tra uomo e donna”

COSENZA – Sabato 4 e Domenica 5 Maggio alle  20.30, continua la Stagione del Teatro dell’Acquario con la Compagnia Scena Verticale di Castrovillari e lo spettacolo “POLVERE Dialogo tra uomo e donna”  di Saverio La Ruina con Saverio La Ruina e Cecilia Foti musiche originali Gianfranco De Franco contributo alla drammaturgia Jo Lattari.

Testo tradotto in inglese (Dust) da Thomas Haskell Simpson e selezionato per l’International Voices Project 2016 e presentato in forma di reading al Victory Gardens Theater di Chicago il 10 aprile 2016. 

Lo spettacolo ha vinto il Premio Lo Straniero 2015, il Premio Enriquez 2015 alla drammaturgia, il Premio Enriquez 2015 Miglior Attore e il Premio Annibale Ruccello 2015 alla drammaturgia. 

«Non so quanto c’entri il femminicidio con questo lavoro. Ma di sicuro c’entrano i rapporti di potere all’interno della coppia, di cui quasi ovunque si trovano tracce». Queste le parole dell’attore e regista La Ruina.

VER SACRUM di scena all’Acquario, “La Crociata dei bambini” tra mito e realtà

COSENZA – I prossimi venerdì e sabato, riprende  la stagione di prosa 2019 del Teatro dell’Acquario con “VER SACRUM” ovvero La crociata dei bambini di e con Manolo Muoio.

Lo spettacolo, diretto e interpretato da Manolo Muoio, si ispira al testo di Marcel Schowb “La crociata dei bambini”. Schowb racconta, tra leggenda e realtà, di quando nel 1212 due gruppi di bambini, guidati da alcuni di loro considerati dei piccoli profeti, partirono dalla Francia e dalla Germania per una crociata, la prima della storia, verso la Terra Santa, con l’intento e la promessa di liberare il Santo Sepolcro. I bambini, ispirati da visioni, pensavano di arrivare al mare ed ottenere lo stesso miracolo di Mosè e della separazione delle acque, ma il miracolo non avvenne e loro non arrivarono mai a Gerusalemme, morendo prima o rimanendo imprigionati e schiavizzati. La storia, sulla cui veridicità tanti hanno avanzato dei dubbi, è alla base della fiaba “Il Pifferaio di Hamelin”.

“Per quasi tutte le crociate, ma per la prima e la seconda soprattutto, i cronisti hanno cercato, nel loro bisogno di capire, analogie attinte al regno animale, o almeno corrispondenze (…) Quel che accade agli animali è insieme l’annuncio e la spiegazione di quel che accadrà fra gli uomini. (…) E in primo luogo si coglie una somiglianza certa: le partenze di bambini avvengono come, di dieci in dieci anni, le migrazioni degli animali. (…) Si deve andare più indietro e cercare in questa spedizione di bambini una sopravvivenza del ver sacrum? Niente ci permette, nelle testimonianze, di arrivare a una soluzione tanto radicale. Si romperebbe così la stessa continuità della crociata. Ma la realtà del rito si impone: rito di consacrazione della giovinezza, rito dal carattere stagionale assai netto.” (Da La Chrétienté et l’idée de Croisade di Paul Alphandéry e Alphonse Dupront )

Manolo Muoio, attraverso alcune immagini proposte durante lo spettacolo, suggerisce un parallelismo, che lui chiama “corto circuito”, tra la storia da cui trae ispirazione a quello che accade oggi con i migranti che tentano di raggiungere una nuova terra promessa. La fede ingenua di quei bambini li porterà al massacro e all’oblio, così come oggi quello stesso mare mediterraneo, vero protagonista di questa affascinante storia, è al centro di un massacro di innocenti. Questa storia medievale evoca al contrario quello che accade oggi in tutto il mondo.

Al Teatro dell’Acquario il grande ritorno di “Giufà e il mare”

COSENZA – Venerdì 22 marzo e sabato 23 alle 20.30 torna al Teatro dell’Acquario a vent’anni dal suo debutto, lo spettacolo “Giufà e il mare” da Calvino ai racconti popolari arabi della compagnia Centro RAT/Teatro dell’Acquario diretta da Antonello Antonante.

Lo spettacolo, che ad oggi conta circa 800 repliche, è vincitore di numerosi premi e riconoscimenti  tra i  quali il Festival Nazionale di Teatro Ragazzi di Padova, il Primo Premio Città di Barletta, Il Premio “Pinocchio” di Salerno, Il “Ramoscello d’oro” per la migliore produzione a Tunisi ecc.

“Giufà” è stato rappresentato prevalentemente per un pubblico di bambini, ma non sono mancate le repliche  in abbonamento nei teatri  e le rappresentazioni in rassegne estive all’aperto come il Festival internazionale di Teatro Ragazzi di Porto Sant’Elpidio,Intermundia a Roma, Burattini Opera Festival di Pesaro, Teatri in città di Caltagirone (CT), Una città per gioco di Vimercate (MI) ecc.

Sono state toccate  città come Palermo, Napoli, Catania, Cagliari, Reggio Calabria, Messina, Roma, Firenze, Pescara, Bologna, Treviso e tante altre.Ovunque le storie che il cantastorie racconta hanno affascinato lo spettatore, ed hanno rappresentato un’autentica scoperta di una tradizione orale che  purtroppo sta scomparendo.

Giufà è infatti un protagonista della narrativa popolare, un personaggio che appartiene alla tradizione orale  di molti popoli del mediterraneo.La sua personalità offre molte facce, lui è senza dubbio lo sciocco per antonomasia, ma riesce sempre a dimostrare di essere anche furbo, astuto, saggio, ironico. Di chiara derivazione araba, è presente in molti racconti popolari del nord Africa, della Romania, di Malta, dell’Albania ecc. ma anche del Lazio, della Toscana fino ad arrivare alla nostra Calabria dove è conosciuto con il nome di Jugali. Una figura popolare che affonda le radici nella notte dei tempi, che ci dimostra che tra diverse razze, lingue e religioni, c’è comunque una matrice comune : la cultura mediterranea.

Nella sua comicità, nel senso del ridicolo delle sue avventure, si può cogliere  l’aspetto più interessante del personaggio, la sua iniziale ed apparente stupidità  si ribalta negli altri protagonisti, facendo emergere in lui il ruolo dell’astuto, dell’abile furbo e perfino del saggio. Solo lui infatti riesce a prendersi gioco del potere, a sfruttare il paradosso, spiazzando l’avversario con continui capovolgimenti  svelando di volta in volta la cattiva coscienza, l’ipocrisia, l’arroganza e persino la stupidità del potere.

Tutto il pubblico, si è lasciato suggestionare negli anni dal fascino del racconto, dalle storie divertenti, aiutati senza dubbio dal bravo attore/musicista  Maurizio Stammati, nel ruolo del cantastorie, e dal suo compagno di viaggio e  altrettanto bravo suonatore di organetto, Dilva Foddai, che esegue i brani composti da Ambrogio Sparagna, musicista ed etnomusicologo tra i più noti ed affermati in Italia.

Con le tecniche del teatro di figura, pupazzi, burattini ed ombre, si completa la magia di questo spettacolo, che  sempre, ovunque  sorprendentemente riesce ad incantare grandi e piccini.

All’Acquario “Petrolio, Storie dalla Lucania Saudita” di Ulderico Pesce

COSENZA – Dopo l’atteso appuntamento con Ambrogio Sparagna, continua la stagione di prosa 2019 del Teatro dell’Acquario con un importane spettacolo teatrale  “PETROLIO” Storie dalla Lucania Saudita definito da Franco Cordelli su Il Corriere della sera: “un evento memorabile, una storia che ti strappa l’anima. Il suo esito, commuove ogni spettatore”. Appuntamento i prossimi 2 Febbraio ore 20.30  e 3 Febbraio ore 20.30

Petrolio, scritto e interpretato da Ulderico Pesce, presentato all’interno del progetto Ritratto di una nazione, che ha inaugurato la stagione del Teatro Argentina di Roma nel 2017, porta in scena la bellezza della Basilicata, fatta di boschi millenari, mare, calanchi, paesini arroccati a strapiombo su fiumi o distese di grano, narra soprattutto del giacimento più grande dell’Europa continentale collocato tra Viggiano e Corleto Perticara.

Ulderico Pesce racconta del petrolio lucano partendo da un personaggio, Giovanni, che lavora come addetto alla sicurezza dei serbatoi esternidel Centro Olio di Viggiano, e vive con la moglie e la figlia Maria di fronte alla fiamma dell’impianto ENI che da decenni brucia pericolosissimo H2S nell’aria alle percentuali più elevate d’Europa. Giovanni scopre che uno dei grandi serbatoi esterni ha una grossa buca dalla quale fuoriesce petrolio che si disperde sotto terra. Ha paura di parlare. Dopo mesi vede che il petrolio, camminando sotto terra, è arrivato alle portedella Diga del Pertusillo, un bacino artificiale che raccoglie acqua da utilizzare a scopi idrici in Puglia e nella stessa Basilicata. Giovanni fotografa un’enorme chiazza di petrolio nella Diga ma continua a serbare il segreto per timore di perdere il lavoro e delle reazioni dei suoi compagni di lavoro. Prevarranno le logiche della conservazione del lavoro o quelle di conservazione della salute? Giovanni scoprirà che il Centro Olio ha trasformato la sua terra nella “Lucania Saudita”, dove ogni giorno vengono estratti circa 100mila barili di petrolio tradendo le illusioni di ricchezza e benessere, lasciando i suoi abitanti a fare i conti con un alto indice di mortalità tumorale e con danni ambientali irreversibili.

Petrolio è definito da Franco Cordelli su Il Corriere della sera: «un evento memorabile, una storia che ti strappa l’anima. Il suo esito, commuove ogni spettatore». 

Sold out al teatro dell’Acquario per lo spettacolo su Fabrizio De Andrè, domani la replica

COSENZA –  È sold out al Teatro dell’Acquario di Cosenza per lo spettacolo di questa sera “Gli arcobaleni di altri mondi intorno a Fabrizio De André”. Si replica sabato 12 gennaio. Alle ore 20,30, sempre al Teatro dell’Acquario, Sasà Calabrese (chitarra,voce), Daniele Moraca (Chitarra, voce, armonica), Roberto Risorto (pianoforte), Danilo Chiarella (basso elettrico), Checco Pallone (percussioni, tamburi a cornice), con i due ospiti speciali Massimo Garritano [Bouzouki, Lap Steel] e Gaspare Tancredi [Chitarra, voce], emozioneranno il pubblico riproponendo sia i grandi classici di Faber che brani della produzione più recenti, rifacendosi dal punto di vista degli arrangiamenti ai concerti con la PFM e all’ultima tournée del 1998.

Non solo la musica di Faber sarà protagonista delle due serate, ma lo spettacolo metterà in luce, attraverso un percorso cantato e parlato, il suo essere narratore di storie. Aneddoti, immagini evocative, foto a tema, la lettura di stralci scritti dallo stesso De André, contribuiranno a dare una visione “vera” del cantautore genovese.

Questo concerto è stato pensato con l’intento di asciugare la forma canzone nella sua essenzialità, facendo risaltare le parole, la lirica, la melodia. Una formazione particolare che propone strumenti di tradizione, con un approccio acustico, dove il legno prevale sull’elettronica. Da “Bocca di Rosa” a “Via del Campo”, da “Rimini” a “Il Pescatore”, “Hotel Supramonte”, “Fiume Sand Creek”, “La città vecchia” e tante altre canzoni cercheranno di raccontare il mondo di Faber, che sapeva parlare d’amore e di morte, che faceva parlare gli umili, gli oppressi, i disperati, i perdenti, e che ci faceva capire l’importanza di essere liberi, liberi soprattutto di ragionare con la propria testa.

Il fascino di un alto borghese che si schiera sempre dalla parte degli ultimi, la coerenza con cui impone le sue scelte al mercato rifiutandone il condizionamento e l’insieme delle sue doti artistiche spiegano probabilmente il successo di un cantautore che ha tentato di creare una corrispondenza fra la sua opera e la sua esistenza, offrendo una testimonianza a cui è difficile restare indifferenti. Una musica e un linguaggio in grado di emozionare e aggregare diverse generazioni.

I biglietti per la serata di sabato 12 gennaio (costo 10 euro) potranno essere acquistati al Teatro dell’Acquario. Per prenotazioni: 0984-73125

Al Teatro dell’Acquario serata dedicata a Fabrizio De André

COSENZA – “Gli arcobaleni di altri mondi intorno a Fabrizio De André”.  A vent’anni dalla morte del cantautore genovese, anche Cosenza ricorderà il grande artista e poeta italiano con uno spettacolo al Teatro dell’Acquario. L’11 gennaio, alle ore 20.30, Sasà Calabrese [chitarra,voce] Daniele Moraca [Chitarra, voce, armonica] Roberto Risorto [pianoforte] Danilo Chiarella [basso elettrico] Checco Pallone [percussioni, tamburi a cornice], con i due ospiti speciali Massimo Garritano [Bouzouki, Lap Steel] e Gaspare Tancredi [Chitarra, voce], riproporranno sia brani della produzione più recenti, che classici più conosciuti al grande pubblico, rifacendosi dal punto di vista degli arrangiamenti ai concerti con la PFM e all’ultima tournée del 1998.

Non solo la musica di Faber sarà protagonista della serata, ma lo spettacolo metterà in luce, attraverso un percorso cantato e parlato, il suo essere narratore di storie. Aneddoti, immagini evocative, foto a tema, la lettura di stralci scritti dallo stesso De André, contribuiranno a dare una visione “vera” del cantautore genovese.

Questo concerto è stato pensato con l’intento di asciugare la forma canzone nella sua essenzialità, facendo risaltare le parole, la lirica, la melodia. Una formazione particolare che propone strumenti di tradizione, con un approccio acustico, dove il legno prevale sull’elettronica. Da “Bocca di Rosa” a “Via del Campo”, da “Rimini” a “Il Pescatore”, “Hotel Supramonte”, “Fiume Sand Creek”, “La città vecchia” e tante altre canzoni cercheranno di raccontare il mondo di Faber, che sapeva parlare d’amore e di morte, che faceva parlare gli umili, gli oppressi, i disperati, i perdenti, e che ci faceva capire l’importanza di essere liberi, liberi soprattutto di ragionare con la propria testa.

Il fascino di un alto borghese che si schiera sempre dalla parte degli ultimi, la coerenza con cui impone le sue scelte al mercato rifiutandone il condizionamento e l’insieme delle sue doti artistiche spiegano probabilmente il successo di un cantautore che ha tentato di creare una corrispondenza fra la sua opera e la sua esistenza, offrendo una testimonianza a cui è difficile restare indifferenti. Una musica e un linguaggio in grado di emozionare e aggregare diverse generazioni.

I biglietti (costo 10 euro) potranno essere acquistati al Teatro dell’Acquario. Per prenotazioni: 098473125

Premio Ubu al teatro dell’Acquario, le congratulazioni di Jole Santelli e Giampaolo Calabrese

COSENZA – «Il Premio Speciale Ubu al Teatro dell’Acquario-Centro Rat è il riconoscimento ad una istituzione culturale che da oltre quarant’anni in città è un punto di riferimento per il teatro d’avanguardia, testimone attento e competente dell’evolversi dei linguaggi teatrali”. Così il vicesindaco e assessore alla cultura Jole Santelli commenta l’assegnazione del premio curato dall’Associazione Ubu per Franco Quadri, lo studioso e critico teatrale che lo fondò nel 1978.
“Con Antonello Antonante e Dora Ricca, e quanti negli anni hanno animato questo luogo di produzione culturale, condividiamo la gioia per questo premio – prosegue Jole Santelli – che va anche alla tenacia e passione grazie alle quali la città ha sempre avuto un’offerta culturale in questo settore, nonostante il cammino del Teatro abbia incontrato difficoltà, ultima l’esclusione dal contributo del Fondo Unico per lo Spettacolo, oggetto di una mia interrogazione parlamentare». Il compiacimento dell’Amministrazione comunale è anche nelle parole del Dirigente del Settore Cultura Giampaolo Calabrese, «il Centro Rat Teatro dell’Acquario, centro di produzione oltre che di rappresentazione teatrale – afferma – e cito una su tutte la longeva ‘Giufà e il Mare’ di Antonello Antonante, viaggio nel Mare Nostrum che è anche viaggio nel teatro e nella storia di questo teatro, è un nostro buon compagno di viaggio nella realizzazione delle politiche culturali che guardano soprattutto alla formazione delle giovani generazioni. Prova ne sono – conclude il dirigente Calabrese – le rassegne di teatro che si svolgono al Teatro Morelli, punto fermo della nostra programmazione, che accolgono un numero sempre maggiore di giovanissimi con il desiderio di vedere, fare, vivere il teatro».

Centro Rat dell’Acquario, compie 20 anni il progetto GenerAzioni Giovani

COSENZA – Dai classici della letteratura alle tematiche sociali più stringenti attraversando le fiabe ed esplorando quel mondo interiore ingarbugliato di emozioni. Tutto fa parte delle “GenerAzioni Giovani”, viste attraverso la lente del teatro che, puntualmente, da vent’anni, il Centro Rat Teatro dell’Acquario posa sui bambini e sui ragazzi, coinvolti in migliaia nel progetto diviso in due sezioni, “Scuole a Teatro” e “Famiglie a Teatro”.

Due modi diversi di vivere l’esperienza teatro: in matinée con la scuola, la domenica pomeriggio con la propria famiglia. La formula è consolidata ed è gratificante veder crescere il progetto nei numeri, in una partecipazione che ormai non si limita più alla sola provincia di Cosenza, finanche per la scuola di teatro, che diventa Scuola delle Arti e conquista un centinaio di iscritti. «Nacque tutto come un gioco – ricorda il direttore artistico del Centro Rat Teatro dell’Acquario Antonello Antonante, partecipando alla presentazione dell’edizione del ventennale – ed è diventato patrimonio della città».

L’Amministrazione comunale, che sostiene il progetto di educazione al teatro, si sente particolarmente partecipe di questa edizione che, per niente sopraffatta dall’amarezza di essere stati esclusi dopo 42 anni dai contributi del FUS, parte più ‘agguerrita’ che mai.

«Il Centro Rat reagisce – dice Maria Francesca Longo, che ha preso in mano le redini del progetto – e guarda avanti. I ragazzi ci aspettano ed ecco puntuale la loro stagione, da novembre ad aprile, che accoglie il meglio delle produzioni nazionali di teatro per ragazzi; poi  i progetti speciali come quello dedicato alla Memoria dell’Olocausto, e l’ingresso del Libero Teatro di Max Mazzotta, e ancora la scuola delle arti.   Contestualmente, le tournée del Centro Rat con le sue produzioni in scena negli altri teatri».

«La casa di “GenerAzioni Giovani” resta il Teatro Morelli che “il Comune – conferma il vicesindaco e assessore alla cultura Jole Santelli – tanto più in questo momento di difficoltà del Centro Rat, mette a disposizione gratuitamente. Se un progetto è così longevo significa che all’impegno e alla passione di chi lo propone corrisponde la  gratificazione di chi lo fruisce. È un grande gioco di squadra – continua la Santelli – che si vede tutto, si vede nella voglia dei ragazzi di non fermarsi alla visione degli spettacoli ma di volerci entrare dentro nel teatro, partecipando ai corsi che sono sempre più affollati e contribuiscono in maniera decisiva alla costruzione della personalità».

«Attraverso il teatro i ragazzi sono interpreti di un protagonismo positivo” – aggiunge l’assessore alla scuola Matilde Spadafora Lanzino, che del progetto evidenzia l’inclusività, “nei corsi sono accolti bambini che non potrebbero sostenerli ma che non vengono delusi nella loro urgenza di coltivare una passione o un talento».

“GenerAzioni Giovani”, prima dell’avvio ufficiale di stagione, avrà un’anteprima, che si terrà sabato 13 ottobre (ore 18) al Teatro dell’Acquario, nello spettacolo di burattini “El Quinde, El Fuego y el Gigante” del gruppo ecuadoriano La Rana Sabia. Spettacolo sull’origine, la conquista e la cura del fuoco da parte degli uomini, che recupera  alcuni miti e forme di pensiero dei popoli indigeni dell’oriente ecuadoriano e di altri luoghi del Sud America. L’uomo riesce a conquistare il fuoco, ma per sua disattenzione lo perde e lo riconquista nuovamente solo nel momento in cui ne comprende il valore sacro. Chi riesce ad aiutarlo è un “quinde” (colibrì), che nasce nel cuore degli uomini. Lo spettacolo è profondo e divertente, in un linguaggio semplice per ogni tipo di pubblico. Ingresso, posto unico € 3,00.