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Acquaformosa si prepara al Festival delle Migrazioni

ACQUAFORMOSA (CS) – “Acquaformosa paese aperto”: è questo il tema del l’ottava edizione del Festival delle Migrazioni in programma nel borgo arbreshe dal 21 al 25 agosto 2019: “La tematica di quest’anno-sottolinea il Presidente dell’Associazione “Don Vincenzo Matrangolo”, Giovanni Manoccio, vuole lanciare una riflessione sull’importanza di coltivare il coraggio dell’apertura. Il solo pensiero di chiudere porti e confini non è degno di un paese civile. Noi-continua Manoccio-non ci stancheremo mai di operare per costruire ponti, non smetteremo mai di essere umani.”

Il programma completo della kermesse, ci saranno i concerti dei Folkabbestia e degli Almamegretta, sarà svelato nel corso di una conferenza stampa di presentazione il prossimo 19 agosto.

Accoglienza, plauso al progetto di Acquaformosa all’Università di Valencia

ACQUAFORMOSA (CS) – Un nuovo, prestigioso, rinoscimento per l’esperienza di accoglienza e integrazione di Acquaformosa che è stata selezionata dalla Regione Calabria per essere presentata nell’ambito di “Migration and Inclusion in the European Unión”, conference che ha avuto luogo negli scorsi giorni a Valencia.

Una nuova tappa europea, dunque, per il progetto Sprar realizzato nel corso del tempo dal Comune e dall’Associazione “Don Vincenzo Matrangolo”: «Siamo orgogliosi-dichiarano l’assessore all’Accoglienza, Giovanni Manoccio e il Presidente dell’Associazione, Vincenzo De Angelis- che il nostro lavoro sia stato selezionato per questo importante incontro che si è tenuto a Valencia dove si è posto l’accento sull’esperienza dei ragazzi del centro minori “Roberta Lanzino».

Un progetto, questo, grazie a cui si è potuto dare una mano a minori scappati dalla guerra che proprio ad Acquaformosa hanno trovato un’opportunità per il loro futuro. Grazie alle varie partenership, infatti, è stato possibile realizzare diversi laboratori con la finalità di insegnare a questi ragazzi un mestiere. L’esperienza spagnola, concludono Manoccio e De Angelis, è per noi motivo ulteriore a continuare il nostro lavoro volto a costruire  un mondo migliore fatto di pace e rispetto tra i popoli.

Acquaformosa, chiusura col botto per il Festival delle Migrazioni

ACQUAFORMOSA (CS) – Il partecipatissimo concerto dei Sud Sound System ha concluso la settima edizione del Festival delle Migrazioni di Acquaformosa che, anche quest’anno, si è rivelato un vero e proprio successo.

Migliaia le presenze nei giorni dell’evento, boom nei contatti social e, soprattutto, la consapevolezza di essere riusciti a trasmettere un messaggio di solidarietà e di pace: «Anche quest’anno il Festival ha registrato numeri importanti- commenta l’Assessore all’Accoglienza, Giovanni Manoccio- e non possiamo che ritenerci soddisfatti. In questi quattro giorni ad Acquaformosa sono giunte migliaia di persone dalla Calabria e da altre regioni d’Italia. Anche i media hanno dato risalto, come sempre alla manifestazione, e poi ottimi i numeri che abbiamo raggiunto in rete. I nostri sforzi, conclude Manoccio, sono stati premiati, ma il nostro lavoro quotidiano contro ogni forma di razzismo e di intolleranza vanno avanti perché non possiamo lasciare il nostro Paese in mano a certe idee che non hanno ragione di esistere».

Regione Calabria: Manoccio alla segreteria della Presidenza per una nuova politica dell’accoglienza

REGIONE CALABRIACATANZARO – Giovanni Manoccio, dal 2004 al 2014 Sindaco di Acquaformosa, è stato nominato componente della segreteria della presidenza dal Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, con nota N° 12081 del 28 settembre. Al momento, Manoccio detiene la carica di Vice-Sindaco con delega all’Accoglienza e Integrazione, ma è anche Coordinatore Provinciale dei progetti SPRAR (Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati), in gestione all’ANCI e al Ministero degli Interni.
Esperto in politiche dell’immigrazione, Manoccio ha saputo farne per la Calabria una risorsa, sia umana che economica. Infatti, è stato fautore di un progetto di accoglienza a vantaggio di 800 migranti, impedendo in questo modo lo spopolamento del borgo Arberesche nel cuore della Calabria.
La presenza di Manoccio all’interni della segreteria della Presidenza vuol essere un segno della scelta, da parte della Giunta Regionale di Oliverio, di politiche dell’accoglienza che siano in grado di trasformare l’emergenza degli arrivi in una gestione quotidiana dei flussi, beneficiando della collaborazione dei sindaci dei borghi montani, vicini ormai allo spopolamento, che metteranno a disposizione di tali progetti beni immobili e la partecipazione dei giovani residenti.

Siglato il Protocollo d’Intesa sulla promozione del Coordinamento dei Progetti Sprar

Foto_eventoÈ stato siglato oggi – venerdì 22 maggio 2015 – nella Sala Nova della Provincia di Cosenza il “Protocollo d’Intesa sulla promozione, gestione e organizzazione del Coordinamento Provinciale dei Progetti Sprar della Provincia di Cosenza. Con la firma del Protocollo è ufficialmente nato il Coordinamento Provinciale dei Progetti Sprar della Provincia di Cosenza che avvia un percorso condiviso, di miglioramento e armonizzazione dei servizi offerti a livello territoriale ai richiedenti asilo e rifugiati ospiti dei progetti di accoglienza e integrazione, mettendo in rete i Comuni interessati. Accoglienza, alfabetizzazione, apprendimento della lingua italiana, tutela legale e sanitaria, accompagnamento e orientamento socio-economico, integrazione e (inter)cultura sono i tavoli tematici da attivare, al fine di delineare strategie di intervento condivise. L’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Acquaformosa Giovanni Manoccio è stato eletto Rappresentante effettivo Enti Locali del Coordinamento Provinciale; Rappresentante supplente la dottoressa Alessandra De Rosa del Comune di Cosenza. Per gli Enti Gestori è stato eletto rappresentante effettivo Alessandro Gordano, dell’Associazione Culturale La Kasbah di Cosenza; supplente Debora La Rocca, dell’Associazione Cidis Onlus. Hanno preso parte all’incontro gli Enti locali e gli Enti gestori dei progetti di accoglienza, facenti parte della rete nazionale SPRAR, attivi sul territorio provinciale: Provincia di Cosenza, Comune di Acquaformosa, Comune di Cassano All’Ionio,  Comune di Cerchiara, Comune di Cerzeto, Comune di Civita, Comune di Mendicino, Comune di Montalto Uffugo, Comune di Plataci, Comune di San Basile, Comune di San Sosti,  Comune di Trebisacce, l’Associazione Culturale Multietnica “La Kasbah” ONLUS, l’Associazione Don Vincenzo Matrangolo, l’Associazione CIDIS ONLUS, la Cooperativa Senis Hospes, la Cooperativa Il Delfino,  la Cooperativa Promidea. La Provincia di Cosenza, da sempre attiva nelle politiche di accoglienza e integrazione ed Ente capofila del Progetto Asylon in un ampio partenariato locale promosso da La Kasbah, è oggi impegnata in modo ancora più pregnante grazie al suo Presidente e Sindaco della Città capoluogo Mario Occhiuto, nonostante la legge Del Rio abbia sottratto  proprio alle Amministrazioni provinciali le competenze in materia. All’evento è stato presente l’Avv. Sergio Trolio in rappresentanza del Servizio Centrale – struttura operativa istituita dal Ministero dell’Interno con compiti di monitoraggio e supporto dei Progetti Territoriali – che ha introdotto i lavori dando atto che «il neonato Coordinamento è il primo in Italia e sarà quindi punto di riferimento sul piano nazionale» e sottolineando peraltro l’importanza di un messaggio di cambiamento culturale, non limitato alla sola accoglienza e assistenza materiale. A seguire i saluti dei Sindaci e rappresentanti dei Comuni coinvolti.  I lavori sono stati chiusi da Giovanni Manoccio, che ha fra l’altro posto l’accento sull’importanza delle politiche di accoglienza e integrazione anche per la crescita culturale e la salvaguardia del tessuto sociale dei piccoli comuni calabresi.

Sbarchi e immigrazione: qual è la vera emergenza?

COSENZA – Le proibitive condizioni climatiche che in questi giorni stanno interessando le coste joniche non hanno impedito a nuovi gruppi di migranti di avventurarsi per mare. É di queste ore il salvataggio di un barcone al largo di Crotone. Con il maltempo e le mareggiare invernali cresce in modo esponenziale il rischio di non toccare mai quelle terre di salvezza, eppure è così forte il bisogno di scappare e la necessità di costruire un futuro migliore.

Un flusso di disperati che sembra ininterrotto e interminabile, senza tregua. Situazioni che si ripetono da anni, come immagini di un proiettore incantato. Tanto che nel 2011 era stato approntato, a livello nazionale, un Piano per l’accoglienza dei migranti con cui la Protezione civile potesse fornire le risposte operative all’emergenza umanitaria in corso. Un programma elaborato per far fronte all’impatto di 50.000 arrivi, da smistare sull’intero territorio nazionale, ma che in realtà – secondo i dati forniti dallo stesso Ministero dell’Interno – si è trovato a fronteggiare circa la metà delle persone. Emergenza ritenuta poi improvvisamente superata e rientrata nell’ordinario a partire dall’inizio di quest’anno.

Cosa vuol dire allora proclamare uno stato d’emergenza? Come si sono strutturate le misure messe in atto dagli organismi di Protezione civile e dalle Regioni? Quali sono stati i risultati conseguiti da queste misure? Quali reali benefici ed opportunità hanno avuto i soggetti coinvolti? Intorno a questi e ad altri quesiti si sono ritrovate a riflettere alcune persone che abitualmente si interessano ai temi dell’immigrazione e dell’accoglienza e dei diritti umani, dando vita ad un gruppo eterogeneo e variegato che ha promosso la campagna “Mai più ENA (Emergenza Nord Africa)”.

Un lavoro nato dalla volontà di capire e approfondire, partito con un dettagliato e preciso studio delle normative ed arricchito dalla diretta conoscenza delle strutture d’accoglienza calabresi e delle condizioni dei migranti che le occupano. L’analisi dei numeri e il calcolo delle spese si combina strettamente con le soluzioni proposte e adottate. Ne esce un quadro desolante e disarmante di una realtà deformata e distorta. Un intrecciarsi di interessi politici ed economici giocati sulla pelle dei migranti che lascia poco spazio alle esperienze virtuose di efficace integrazione. Ai buoni esempi proposti da Giovanni Manoccio, sindaco di Acquaformosa, e di Domenico Lucano, sindaco di Riace, si contrappone l’ordinaria follia dei centri di Rogliano, Falerna, Amantea, ecc. Strutture che i promotori della campagna non esitano a definire come carceri o preludio ai lager, in cui sono stati stipati senza alcun criterio logico persone di ogni età e provenienza, con storie e problematiche talmente diverse tra loro da disegnare uno spaccato quasi surreale di umanità. Strutture che tendono ad annullare la dignità umana, date in gestione a soggetti non sempre adeguatamente preparati per venire incontro alle reali necessità degli ospiti.

E la situazione non è certo migliorata con la fine della cosiddetta Emergenza Nord Africa. 500,00 euro la somma concessa a tutti i richiedenti asilo e una settimana di tempo per trovare una diversa sistemazione. Persone allo sbando, il più volte senza documenti, schiacciati da una burocrazia cinica e da una indifferenza dilagante. La commozione che accompagna le tragedie delle carrette del mare sembra svanire di fronte a coloro che sopravvivono e che devono affrontare poi la quotidianità in terra straniera. La campagna “Mai più ENA (Emergenza Nord Africa)” si pone dunque l’obiettivo di creare strumenti efficaci per lo sviluppo di una coscienza critica sulla questione immigrazione. Magari partendo dalle scuole e dalle nuove generazioni, per smentire le false informazioni e decostruire gli sterili pregiudizi.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

I lavoratori LPU-LSU del comune di Acquaformosa occupano la stanza del sindaco

ACQUAFORMOSA (CS) – I lavoratori LPU-LSU del comune di Acquaformosa (Cosenza) questa mattina hanno occupato la stanza del sindaco, Giovanni Manoccio. I lavoratori protestano per le condizioni di disagio in cui vivono, a causa dei continui ritardi nel pagamento delle spettanze. Gli LSU affermano di non ricevere da sei mesi le indennita’ integrative della Regione Calabria, mentre gli LPU da 5 mesi non percepirebbero nessuna indennita’.

Il sindaco sostiene i lavoratori nella protesta.

I Sindacati denunciano l’emergenza umanitaria degli immigrati di Riace e Acquaformosa

REGGIO CALABRIA – “È necessario sbloccare la situazione che si è creata a Riace (Rc) e nel comune di Acquaformosa (Cs) a causa della mancata erogazione dei fondi della Protezione civile regionale”. Lo sostegnono Cgil, Cisl e Uil Calabria, e Cgil, Cisl e Uil di Reggio Calabria.

”Non è tollerabile che, nel 2012, persone che sono emigrate dal loro paese per sfuggire alla morsa della fame debbano soffrire disagi quali la mancanza di cibo, di acqua e di energia elettrica”. Dopo aver partecipato con le proprie delegazioni sindacali e di categoria alla manifestazione che si è tenuta oggi a Riace, le OO.SS. ”chiedono un intervento serio e programmatico da parte delle Istituzioni e della Protezione civile”.

”I sindaci hanno denunciato questa emergenza umanitaria. I sindacati si sono già attivati per sopperire alla mancanza dei generi di prima necessità ma denunciano la degenerazione di questa condizione. Si sta trasformando, infatti, in un simbolo di disagio, di incompletezza. In Calabria si sta sprofondando in una bruttezza sociale. Proprio perché si tratta di un’emergenza umanitaria (ricordiamo che vivono circa 170 famiglia con bambini anche molto piccoli), ci chiediamo: dov’è la Protezione civile? L’ente che, forse più di tutti, si dovrebbe attivare è, invece, fermo. L’erogazione dei fondi si attende da mesi e, nel frattempo, le esigenze e le difficoltà della popolazione sono aumentate. Il ruolo della Protezione civile, quale strumento di intervento in situazioni critiche, in questo caso, è venuto meno. È  giunto il momento di dire basta a questa forma di non accoglienza, a questo paradosso. A questo stato di stallo, in cui la dignità delle persone, degli immigrati, è venuta meno”.

Verrà inaugurata domani, 16 giugno, l’Area Faunistica per Rapaci di Acquaformosa (CS)

ACQUAFORMOSA (CS), 15 GIU 2012 – ”Conoscere, comunicare e sensibilizzare”. Ecco i primi tre capisaldi per la formazione di una coscienza comune e per la tutela degli ecosistemi e delle specie che ne fanno parte.

Attraverso l’Area Faunistica per Rapaci di Acquaformosa, che si inaugura il 16 giugno 2012, il Parco Nazionale del Pollino, grazie anche alla collaborazione ed al supporto dell’Amministrazione Comunale di Acquaformosa, intende offrire al territorio un sostegno alle proprie attività istituzionali, in ossequio alle disposizioni internazionali e nazionali concernenti la conservazione della biodiversità.

Si potranno, infatti, effettuare visite guidate lungo il sentiero didattico che conduce alle voliere: un percorso verso la scoperta della biologia degli animali selvatici ed un faccia a faccia con specie misconosciute, o magari solo avvistate con il naso all’insù.

Nell’area al momento sono stabulati poiane, gheppi, civette, un falco pecchiaiolo, un falco di palude, un falco pellegrino, un nibbio reale ed un corvo imperiale – che per svariati motivi (ferite, traumi, abitudine all’uomo, etc.) non possono essere più liberati in natura, gli irrecuperabili. In assenza di queste strutture gli esemplari non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivenza. La presenza sul territorio di tale realtà permetterà di svolgere una continua azione di sensibilizzazione rivolta a cittadini di tutte le classi di età, soprattutto bambini e categorie svantaggiate, dando l’opportunità di avere un contatto reale e ravvicinato con la fauna selvatica e un’idea delle minacce a cui essa è sottoposta”.

FONTE: ASCA