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Asp Catanzaro: 7° edizione del TB Day

Catanzaro –  Anche quest’anno, in occasione della settima edizione del TB Day, si è svolta a Lamezia Terme la manifestazione dedicata alla Giornata Mondiale contro la tubercolosi. L’evento è stato organizzato dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e dal Dipartimento Regionale Tutela della Salute, dove esiste ormai dal 2007 un Centro di riferimento regionale per il controllo della malattia tubercolare la cui sede operativa, stabilita con decreto del 2008, è situata a Lamezia Terme, nel dispensario funzionale dell’ASP di Catanzaro.
Nel corso dell’incontro hanno relazionato il Dr. Giacomino Brancati, Dirigente Area LEA -Assessorato Sanità Regione Calabria, il Prof. Carlo Torti, Direttore U.O. Malattie Infettive -Università “Magna Graecia” di Catanzaro, il Prof. Lucio Casali, Direttore Cattedra Malattie Apparato Respiratorio – Università di Perugia, la Dott.ssa Maria Grazia Pompa, Dipartimento Malattie Infettive – Ministero della Salute.
Il Direttore generale dell’Asp, Dott. Gerardo Mancuso, che ha introdotto i lavori, ha voluto “sottolineare l’importanza dell’argomento, non solo perché clinico, ma anche perché conosco il fenomeno che riguarda soprattutto una regione, in particolare un’Azienda che ha a che fare quotidianamente con il fenomeno degli emigrati, visto che noi siamo terra di spiaggiamento. Molto spesso le cronache nazionali e dei quotidiani riportano di questi spiaggiamenti continui sullo Ionio e noi, grazie anche all’opera certosina del dottore Surace, abbiamo sviluppato una competenza nell’accoglienza di questi emigrati che è riconosciuta anche a livello nazionale e attraverso questa opera di accoglienza non possiamo che mettere in campo tutta la nostra professionalità, consentendoci di sviluppare una particolare propensione all’accoglienza sanitaria di questi cittadini di queste persone”.  Il Dott. Mancuso ha poi aggiunto che “La tubercolosi rappresenta per noi un problema, abbiamo dei dati importanti, è una questione clinica con cui ci relazioniamo quotidianamente. In questo momento particolare, in questa situazione congiunturale negativa sotto il profilo economico, in una Regione che ha degli obblighi nei confronti del nostro Paese, soggetta a piano di rientro, potrebbe essere fuor di luogo fare rete su taluni argomenti che sembrano di nicchia, ma essi hanno una importanza non indifferente, anche nelle strategie gestionali di medie dimensioni come quella nostra. Come direzione generale siamo molto sensibili a questo, quindi invito il dottore Surace a fare il collettore di eventuali iniziative e di eventuali proposte, alle quali l’Azienda aderirà certamente.”
“Ogni anno – ha riferito il Dott. Lorenzo Surace,  Coordinatore del Centro di Riferimento Regionale Tbc – verifichiamo una serie di criticità: sempre più nelle nostre strutture sanitarie si avverte la presenza di cittadini stranieri, i minori chiaramente rappresentano una categoria maggiormente vulnerabile rispetto agli adulti. Nella nostra regione è stata recepita la normativa, il decreto della Conferenza Stato Regioni, che prevede che a tutti i minori, sia comunitari che extra comunitari, venga assegnato il pediatra di libera scelta. Nella nostra regione questo documento è stato recepito, però purtroppo non risulta applicato”. “Questa criticità – ha detto ancora il Coordinatore del Centro – è importante perché i minori sono tanti, in Regione Calabria, secondo gli ultimi dati statistici, sono quasi 82mila le presenze di cittadini stranieri, di cui il 15% è rappresentato da minori, quindi è una necessità reale e non fittizia, come qualcuno vuol far sembrare, quindi il nostro impegno nel 2014 e 2015 sarà anche in questa direzione, per migliorare un sistema che diventa sempre più impegnativo.”

Riattivato il servizio dell’unità di cure complesse primarie del Reventino

CATANZARO – Il Direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Dott. Gerardo Mancuso, affiancato dal Dott. Giovanni Paladino, Direttore del Distretto del Lametino e del Reventino, ha incontrato nel Poliambulatorio di Decollatura i sindaci dei Comuni del Reventino per comunicare loro la ripresa dell’attività dell’Unità di Cure Complesse Primarie (UCCP), sospesa dopo che si erano verificate alcune procedure irregolari nella gestione delle attività.
Il servizio extraospedaliero, di cui usufruiscono i comuni di Decollatura, Serrastretta, Carlopoli, Soveria Mannelli, Motta Santa Lucia, Martirano Lombardo, Martirano Antico, Conflenti, San Mango D’Aquino, è stato affidato al dottor Luigi Scalzo, dopo le dimissioni del dott. Francesco Esposito, che ne coordinerà le attività.
L’UCCP è stato avviato il 2 gennaio 2014, a seguito delle deliberazioni n. 760 del 01/10/2013 e n. 993 del 09/12/2013, solo che dopo quasi tre settimane, a seguito di palese violazione del protocollo operativo, l’ASP ha proceduto, con delibera n. 46 del 30/01/2014, alla sospensione delle attività e dell’accordo con l’UCCP del Reventino. L’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha poi proceduto alla verifica  di quanto accaduto e messo in luce le motivazioni per cui si è giunti alla sospensione. Nei giorni scorsi, dopo le dovute verifiche e su proposta del Responsabile del procedimento, nonché dell’espressa dichiarazione di regolarità tecnica, amministrativa, documentale dell’atto resa dal direttore del Distretto, il direttore generale Mancuso ha predisposto la riapertura delle attività dell’UCCP del Reventino.
L’Unità di Cure Complesse Primarie è un servizio erogato attraverso aggregazioni strutturali multi-professionali, che affrontano le criticità e le necessità assistenziali dei cittadini con molteplici obiettivi: ridurre gli accessi con il “codice bianco” nei pronto soccorso, potenziare la prevenzione, arginare il trattamento ospedaliero di patologie croniche come diabete e ipertensione. Il servizio infatti garantirà la presenza in un’unica sede di medici di famiglia, medici di guardia medica e specialisti, che garantiranno, 24 ore su 24, l’assistenza a un bacino di circa 77 mila persone, pari al 22.8% della popolazione residente nella provincia. La struttura, nella quale il personale medico previsto è composto da cardiologo, pneumologo, chirurgo, geriatra, diabetologo e infermieri professionali, disporrà di studi medici, ambulatorio “codici bianchi”, ambulatorio di patologia, postazione di continuità assistenziale. La dotazione tecnologica prevede: standard di studio B, ECG-MAP, ecografo multidisciplinare, telemedicina, spirometro.
“All’interno di questa struttura – ha spiegato il Dg Mancuso – il paziente avrà la possibilità di trovare sempre il proprio medico di famiglia, che è colui che conosce perfettamente la sua storia clinica, insieme ad altre professionalità come i medici di continuità assistenziale (ex guardie mediche) e degli specialisti. E questo a differenza di quanto potrebbe accadere con un accesso in una struttura ospedaliera dove non si ha contezza del pregresso del paziente. In questo modo si realizza una sanità vincente e più rispondente ai bisogni della collettività. Il progetto va incontro alla necessità di una sanità sempre più vicina al cittadino”.
Soddisfazione è stata espressa dai sindaci del Reventino presenti all’incontro con il dg dell’Asp Gerardo Mancuso, che ha anticipato che a breve sarà attivato un altro servizio, in collaborazione con l’Ente Posta, con il quale si potrà, in tutti gli Uffici postali, prenotare esami ospedalieri, pagamenti di ticket e altri servizi.

ASP Catanzaro: corso di formazione per prevenzione della tubercolosi negli operatori sanitari

CATANZARO – Rivolta a medici e infermieri, si è svolta a Lamezia Terme la prima delle tre edizioni del corso di formazione su “Prevenzione della malattia tubercolare negli operatori sanitari”, organizzata dall’unità operativa Formazione e Qualità dell’Asp di Catanzaro, diretta dalla Dott.ssa Clementina Fittante.
Obiettivo generale del corso, che sarà ripetuto il 7 maggio e il 25 giugno, è rispondere alle esigenze culturali di approfondimento ed aggiornamento in tema di tubercolosi per medici ospedalieri e territoriali coinvolti nei processi diagnostici, terapeutici e gestionali in genere di soggetti con tubercolosi, provenienti prevalentemente dalle specialità di infettivologia e pneumologia.
All’iniziativa, promossa dal Dott. Lorenzo Surace, responsabile del Dispensario funzionale dell’Asp, sede operativa del centro di riferimento regionale per la tubercolosi, e dalla Dott.ssa Raffaela Renne, Medico competente, hanno partecipato specialisti dell’Asp di Catanzaro, la cui unità operativa Microbiologia è Centro di riferimento regionale per la diagnostica dei micobatteri, e di altre Aziende della Calabria, per evidenziare la rete necessaria per affrontare la problematica a livello regionale.
La tubercolosi (TB) rappresenta un rischio riemergente, ed è stato indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come grave problema di sanità pubblica a livello mondiale già dal 1993. Ogni anno si registrano nel mondo più di 9 milioni di nuovi casi e 2 milioni di decessi e, secondo stime dell’OMS, si manifestano oltre 400.000 casi di tubercolosi multiresistente. In Italia, l’incidenza di TB negli ultimi anni è stata inferiore a 10 casi di malattia/100.000 abitanti, soglia entro la quale un Paese è definito dall’OMS come a bassa incidenza.
Tra i soggetti più a rischio di contrarre la tubercolosi, figurano anche gli operatori sanitari. Diversi studi, infatti, hanno riportato negli anni, evidenze circa eccessi di incidenza e prevalenza di infezioni tubercolari latenti (ITBL) e TB negli operatori sanitari. In ambiente sanitario l’esposizione ad agenti biologici rappresenta, di fatto, uno dei principali fattori di rischio occupazionale presente. Gli operatori sanitari vengono spesso a contatto, nello svolgimento della loro attività, sia con soggetti affetti da malattie causate da agenti patogeni trasmissibili che con materiali potenzialmente contaminati.
Peraltro, non bisogna dimenticare che l’operatore sanitario può contrarre una malattia contagiosa anche al di fuori del luogo di lavoro e rappresentare di conseguenza una fonte di contagio per i colleghi e, soprattutto, per i pazienti che sono maggiormente suscettibili a forme più gravi di infezione, per la presenza di patologie concomitanti.
Pertanto, una valutazione delle condizioni di salute degli operatori sanitari e dei soggetti ad essi equiparati risulta particolarmente importante ai fini dell’individuazione e della realizzazione delle più efficaci strategie di prevenzione e controllo, compresa la corretta applicazione delle misure di profilassi.

“Non ce la dai a bere”, progetto Asp Catanzaro contro l’alcolismo

Catanzaro – “Non ce la dai a bere” è il nome del progetto promosso dal Servizio di Alcologia del Ser.T. dell’Asp di Catanzaro, diretto dal Dott. Giovanni Falvo, che sarà presentato lunedì 7 aprile, alle ore 11:00, nei locali del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Lamezia Terme.
Il progetto rientra in una serie di iniziative ed attività che il Ser.T. di Lamezia Terme sta sviluppando da anni per promuovere la salute attraverso azioni di sensibilizzazione della popolazione generale ed a rischio, costruendo reti di interazione e coinvolgimento con enti pubblici e privati, associazioni di volontariato e realtà territoriali aggregative che hanno permesso di mantenere desta l’attenzione sul rapporto esistente tra stile di vita e salute e di richiamare i diversi attori sociali alle responsabilità inerenti ai diversi ruoli esercitati. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di aumentare la consapevolezza del rischio connesso ad uso e abuso di alcool, nella popolazione generale e in alcune fasce di popolazione particolarmente esposte: giovani e donne.
Riferisce la Dott.ssa Mirella Samele, dirigente medico Alcologia Sert Lamezia Terme, che “secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’86% dei decessi, il 77% della perdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sono causati da alcune patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie croniche, problemi di salute mentale e disturbi muscoloscheletrici) che hanno in comune fattori di rischio modificabili, quali il fumo di tabacco, l’obesità e sovrappeso, l’abuso di alcol, lo scarso consumo di frutta e verdura, la sedentarietà, l’eccesso di grassi nel sangue e l’ipertensione arteriosa. Tali condizioni sono influenzate da comportamenti individuali e sono fortemente sostenute dall’ambiente di vita e da quello sociale”. Spiega ancora dott.ssa Samele che “per quanto attiene, in particolare, alle dipendenze, si registra un trend in aumento dell’uso ed abuso di alcol tra le donne ed i giovani ed un parallelo aumento delle patologie croniche e degli eventi acuti – incidenti stradali, infortuni domestici e sul lavoro – ad essi correlati.” “Nella identificazione delle strategie d’azione –  dice ancora la dirigente medico – grande rilievo viene dato alla necessità di agire attraverso l’informazione, che può aumentare la consapevolezza, favorire la percezione del rischio, gettando le fondamenta di una cultura della salute che deve radicarsi il più possibile a tutti i livelli della società, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione dei diversi stakeholders, mentre per quanto attiene al Sistema Sanitario, devono essere garantiti i tre grossi ambiti di tutela della salute, dalla prevenzione alla terapia e riabilitazione, che devono ricondursi a diversi ambiti di responsabilità inerenti alle attività di informazione/formazione ed erogazione di servizi”. Da tutte queste considerazioni nasce il progetto “Non ce la dai a bere” che, sulla base delle recenti esperienze maturate nel campo della prevenzione delle dipendenze ed avvalendosi delle reti sociosanitarie, già attivate, e della collaborazione organizzativa dell’Associazione InOperaAc, intende rinforzare il messaggio di salute già promosso con le iniziative realizzate e diffonderlo quanto più possibile per aumentare il livello di responsabilità personale e collettiva in tema di dipendenza.
Il piano di attività del progetto prevede incontri di formazione/informazione nel Liceo Scientifico “G.Galilei” e nella Scuola Media Nicotera e il coinvolgimento di soggetti aziendali, operatori degli Istituti, Comune, Ass. InOperaAC, Cooperativa Malgrado Tutto, Motoclub Lamezia. La campagna di comunicazione contro l’alcolismo include altresì un challenge fotografico sul fenomeno dell’alcolismo, attraverso Instagram, con esposizione, il 10 maggio, con inizio alle ore 19:00, nel chiostro di San Domenico, delle migliori fotografie e premiazione della più bella in assoluto. Durante tutta la serata saranno inoltre proiettati mini video amatoriali sul tema.

Donne, salute e benessere: le donne medico e la Fidapa si confrontano

CATANZARO – Sabato 8 marzo, alle ore 9:00, si terrà a Lamezia Terme, S. Eufemia, nei locali dell’Aerhotel Phelipe, un convegno dibattito sul tema “Donne….Salute….Benessere”, organizzato dalla sezione lametina della Associazione Italiana Donne Medico, in associazione con la Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari).

L’evento sarà supportato dalle sezioni Fidapa di Lamezia Terme e Soveria Mannelli e patrocinato da Ordine Medici, Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e Amministrazione Comunale di Lamezia Terme.

L’iniziativa prevede un momento socio-culturale che si svolgerà venerdì 7 marzo con l’accoglienza a Lamezia delle partecipanti provenienti da altre regioni d’Italia e una visita nel centro storico.

Alla presentazione del convegno da parte delle organizzatrici Donne Medico e Fidapa, Mimma Caloiero, Renata Tropea, Giovanna Nesci, Elisabetta Priolo, Annamaria Agapito e Gianna Scaramuzzino, seguirà il saluto delle autorità presenti. Porteranno il saluto per la Fidapa di Lamezia Terme la presidente Luciana Parlati e di Soveria Mannelli la presidente Mirella Perrone Rubettino.

Il dibattito sarà strutturato sul modello televisivo dei Talk Show, con la conduzione di Antonio Cavallaro.

Sul tema della salute e della bellezza e benessere della donna interverranno Francesco Perticone, cardiologo e docente di Medicina Interna nell’Università di Catanzaro, Annarosa Catizzone, esperta in medicina Estetica, Lia Ermio, ginecologa, Maria Corsini, psicologa, Caterina Ermio, neurologa, per la Fidapa Caterina Mazzella, segretaria nazionale, Margherita Gulisano, past president nazionale, Paola Antifora, presidente Nazionale Commissione Sanità, Angiola Infantino, presidente Distretto sud-ovest.

ASP Catanzaro: formazione per medici di medicina generale e medici specialisti di broncopneumologia

Catanzaro, 28 febbraio 2014 – Nell’ambito del progetto “Percorso Diagnostico-Terapeutico assistenziale (PDTA), per la gestione dei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)”, elaborato in collaborazione dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e dall’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, sabato 1 Marzo 2014 alle ore 9:00, nell’Anfiteatro Casalinuovo sito in Via Pugliese Catanzaro, si terrà un’iniziativa di formazione per medici di Medicina generale e medici specialisti della branca sul tema “La gestione integrata  del paziente con BPCO fra ospedale e territorio”. La giornata formativa, organizzata dall’unità operativa Formazione e Qualità dell’Asp di Catanzaro, segreteria scientifica Dott. Gerardo Mancuso, Direttore generale dell’Asp di Catanzaro, offrirà, tra l’altro, l’opportunità di presentare i primi risultati del progetto PDTA e di illustrare il prosieguo delle attività. A introdurre i lavori, tra gli altri, il Direttore dell’A.O. Pugliese Ciaccio, dott.ssa Elga Rizzo.
La broncopneumopatia cronica ostruttiva è una malattia dell’apparato respiratorio caratterizzata da un’ostruzione irreversibile delle vie aeree, di entità variabile a seconda della gravità. Tale patologia, prevenibile e trattabile, ha importanti ricadute in termini clinici, sociali e di spesa sanitaria la cui maggior voce di costo (oltre il 60%) è data dall’ospedalizzazione dovuta alle periodiche riacutizzazioni.
Scopo del progetto, che coinvolge le due Aziende e le Unità complesse di cure primarie (UCCP), è quello di ricercare ed applicare un modello appropriato di gestione integrata Ospedale-Territorio coerente con la realtà locale attraverso un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale condiviso, che, in termini operativi, diventa uno strumento tecnico-gestionale in continua evoluzione, che si propone di assicurare uniformità di cure efficaci attraverso una rete di servizi sinergici ed integrati, mentre per il paziente affetto da BPCO, a partire dal suo accesso presso lo studio di MMG, rappresenta un percorso virtuoso che sinteticamente si riassume in 3 fasi: prevenzione, attraverso lo screening precoce; visita dello pneumologo, nei casi di sospetta BPCO; controlli periodici (follow-up) con terapia a domicilio o ospedalizzazione, a seconda della gravità, per pazienti con riacutizzazione in atto.

Le fasi diagnostico-terapeutiche si svolgono con l’ausilio della cartella clinica elettronica, che, attraverso un software dedicato, raccoglie i dati del paziente e rappresenta lo strumento più utile all’integrazione fra istituzioni centrali e locali, specialisti ospedalieri e medicina del territorio (specialistica ambulatoriale, medicina generale), ma soprattutto lo strumento necessario al monitoraggio della continuità e della congruità del percorso che il paziente deve seguire.
Attraverso questa piattaforma informatizzata, il MMG e lo Pneumologo si alterneranno secondo cadenze prefissate nel controllo del paziente condividendo le informazioni cliniche, strumentali e terapeutiche.
Alla giornata formativa, suddivisa in quattro sessioni, prenderanno parte relatori specialisti dell’Asp di Catanzaro e dell’A.O. “Pugliese Ciaccio”. Una Tavola rotonda sul tema “Azioni e prospettive” concluderà l’incontro.

ASP Catanzaro: il DG Mancuso incontra i sindaci del Reventino

 Catanzaro – Il Direttore generale dell’Asp di Lamezia Terme, Dott. Gerardo Mancuso ha incontrato questa mattina i sindaci dei Comuni del Reventino, per  spiegare i motivi che hanno portato alla sospensione delle attività dell’UCCP, Unità complessa di cure primarie, del medesimo distretto sanitario, dopo che si erano verificate alcune procedure irregolari nella gestione delle attività.
Il Dott. Mancuso, affiancato dal Dott. Giovanni Paladino, Direttore del Distretto del Lametino e del Reventino, ha riferito ai sindaci: “Abbiamo dovuto necessariamente notificare alle autorità giudiziarie quello che è accaduto e, per i reati d’ufficio, mettere in atto delle attività che sono sospensione, verifica e poi determinazione. Esattamente questo abbiamo fatto, perché non si può pensare che L’UCCP sia la seconda repubblica, cioè la seconda azienda sanitaria della provincia di Catanzaro, perché ci sono fatti delicati che attengono alla sicurezza assistenziale che sono in capo all’Azienda e solo all’Azienda. Quindi ovviamente io non potevo non prendere provvedimenti. In questa storia i sindaci sono assolutamente fuori perché hanno aderito ad una iniziativa che avevano condiviso con me, quindi sono in buona fede, hanno agito nell’interesse dei cittadini desiderosi di offrire un nuovo servizio di prossimità’. Questo stato di cose mi ha fatto ovviamente prendere una decisione che è quella di attivare immediatamente l’indagine, notiziare la Procura e sospendere le attività. Io credo che sia stata una procedura di buon senso, significa che un amministratore che vuole vederci chiaro deve per forza agire in questo modo. Questo non significa che aboliamo l’UCCP del Reventino, questo significa che dopo aver risolto le questioni, e io penso che nel mese di marzo si risolveranno, riapriremo di nuovo l’UCCP e però con un assetto organizzativo diverso, perché, consentitemi la franchezza, non si può tollerare che si ricada nello stesso errore del passato. Non si capisce perché le altre UCCP funzionano in maniera meravigliosa, quella di Lamezia ha già fatto registrare risultati importanti, abbiamo dei dati statistici per poter affermare che si sono ridotti i ricoveri impropri, si sono ridotti i codici bianchi, sulle altre contiamo di avere lo stesso risultato, mentre sul quella del Reventino si sono avuta tanti problemi. Da parte mia vi è la estrema disponibilità a risolvere rapidamente le questioni e riaprire l’UCCP, però con una organizzazione puntuale, perché quello che è accaduto è un fatto molto grave. ““Avere i sindaci qui è un grande onore – ha tra l’altro dichiarato Mancuso – con i quali mi sono sempre confrontato anche in momenti particolarmente critici e che insieme abbiamo superato. Si apre l’UCCP compatibilmente con gli accertamenti che sono in corso. L’UCCP si fonda su un principio, che le attività vengano concentrate su un solo luogo fisico, e non sul territorio. Sui punti prelievo noi abbiamo intenzione di far partire un nuovo servizio territoriale, che consentirà di avere in ogni paese un punto prelievo nell’arco di 4-5 mesi, con una frequenza settimanale o mensile, e proprio per venire incontro delle persone non autosufficienti, così assicuriamo questo e anche un altro servizio, quello della telecardiologia, cioè nella guardia medica o in un ufficio comunale noi faremo un punto dove di può registrare un elettrocardiogramma e avere la risposta immediata di un cardiologo. Servizi che cercheremo di capillarizzare il più possibile”.
I sindaci dei Comuni di Carlopoli, Conflenti, Decollatura, Martirano, Martirano Lombardo, Motta S. Lucia, S. Mango D’Aquino e Soveria Mannelli, hanno ringraziato il Direttore generale per aver convocato questo incontro chiarificatore, manifestando la propria disponibilità a collaborare con l’Azienda sanitaria per ripristinare la normalità e far ripartire le attività dell’UCCP, nel rispetto del contratto siglato.
Il sindaco di S. Mango d’Aquino, Chieffallo, nel rivolgersi al Dott. Mancuso ha affermato “Ti ringraziamo a nome di tutti i sindaci per la tempestiva convocazione che tende a chiarire questi aspetti che tu hai ben messo in evidenza. Il lavoro improbo a cui tu sei preposto e che stai svolgendo con grande attenzione in un mare magnum che è questo della sanità, pieno di mille contraddizioni, lo stai svolgendo con grandissimo zelo e grande intelligenza e partecipazione”.
Nel suo intervento il sindaco di Decollatura, Cardamone ha detto: “Grazie direttore, capisco che sono stata quella che ha fatto più rumore, però per noi a Decollatura questa sanità territoriale è partita così bene che è stato un fulmine a ciel sereno aver saputo che non c’era più. Logisticamente è eccezionale che ci sia il poliambulatorio dell’Asp, il cittadino, tra l’altro la media della popolazione anziana è di 65 anni. C’è stata una partecipazione, una condivisione altissima, finalmente anche la Calabria ha fatto un progetto buono. Però così sono state penalizzate le fasce deboli della popolazione. È giusto che l’autorità giudiziaria faccia il suo corso e chiarisca ciò che è avvenuto. Ci sono varie forme: dal commissariamento alle sostituzioni, ma non sospendere il servizio. C’è una condivisione istituzionale e si possono superare certe problematiche amministrative e giudiziarie”.
“Vi devo ringraziare tutti per gli interventi – dice ancora il Direttore generale dell’Asp – per quello che avete detto e anche perché mi avete dato una chiave di lettura sul perché l’UCCP del Reventino non è partita in maniera adeguata. Uno dei motivi è perché è stata presentata come un servizio territoriale, e così non è. l’UCCP si fonda sul luogo fisico dove concentrare una serie di attività, quindi non ci possono essere attività al di fuori di quel luogo fisico, a meno che non siano attività autorizzate per sicurezza dall’Asp. Se c’è un attore che in questa situazione non ha avuto nessuna responsabilità sono i sindaci, desiderosi di dare servizi ai territori”.

Asp Catanzaro: il polo sanitario di Tiriolo attiva pap test gratuito

Catanzaro – Dal 27 febbraio, ogni giovedì, dalle 8,30 alle 12,30, sarà possibile effettuare il pap test per la diagnosi precoce delle lesioni del collo dell’utero, nel Polo Sanitario di Tiriolo, via Fratelli Bandiera 1.

Il servizio gratuito attivato dall’Asp di Catanzaro, a cura del Centro Screening del capoluogo, è rivolto alle donne tra 25 e 64 anni di età, residenti nei comuni dell’ambito del Polo sanitario di Tiriolo: Amato, Cicala, Marcellinara, Miglierina, S. Pietro Apostolo, Settingiano e Tiriolo stesso.

L’iniziativa testimonia la volontà dell’ASP di Catanzaro di potenziare la medicina preventiva del territorio, per favorire la diagnosi precoce di eventuali patologie e consentire un aumento sensibile delle aspettative di vita.

Prevenzione tumori: accordo tra Lilt e Asp

CATANZARO – L’offerta sanitaria per la prevenzione oncologica nella città capoluogo viene ampliata grazie al nuovo accordo stipulato tra l’Asp di Catanzaro e la sezione provinciale della Lilt (Lega Italiani per la Lotta contro i Tumori), per lo svolgimento delle attività di screening oncologico e mammografico di II livello.

Il protocollo d’intesa, denominato “Integrazione bis” e sottoscritto dal direttore Generale dell’Asp, Gerardo Mancuso, e dalla presidente della Lilt, Concetta Stanizzi, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta nella sede della Lilt di Catanzaro.

Si consolida così la collaborazione già iniziata lo scorso luglio con l’attività di screening mammografico per condividere le professionalità e potenziare le risorse umane, economiche e tecnologiche, da mettere a disposizione delle donne, che fanno parte del programma di prevenzione e che necessitano di ulteriori esami diagnostici.

Il progetto si avvale della capillarità della rete Lilt, che ha molte sezioni provinciali sparse sul territorio. Tra la strumentazione presente, nei locali messi a disposizione dall’Asp, vi sono un mammografo con sviluppatrice digitale ed un nuovo ecografo di ultima generazione. L’offerta sanitaria potrà inoltre offrire dati statistici interessanti ed un monitoraggio costante sull’incidenza del tumore nella fascia di età studiata.

La sinergia attivata tra i due soggetti firmatari ha consentito, in pochi mesi, di sottoporre all’attività di screening mammografico gratuito 450 le donne di età compresa tra i 50 ed i 69 anni, fascia di maggiore rischio, di cui circa il 10% necessita di esami più approfonditi, per monitorare l’evolversi della malattia e programmare gli interventi necessari.

Mancuso ha definito l’iniziativa “un importante momento di coinvolgimento delle istituzioni, in particolare dei rappresentanti regionali e provinciali, degli operatori del settore, delle associazioni di volontariato, delle rappresentanze del mondo sociale nonché della popolazione più sensibile al crescente fenomeno del carcinoma mammario”. Ha inoltre dichiarato che “le attività dell’accordo saranno ampliate ancora nel corso del tempo” e che “vi è l’obiettivo di poter estendere questi servizi anche a tutta la provincia di Catanzaro”. “Abbiamo trovato nella Lilt – ha aggiunto – un partner affidabile e di qualità poiché si avvale di professionisti di alto valore che siamo certi potranno offrire un’assistenza medica di eccellenza”.

“La Lilt – ha detto la presidente Stanizzi – mette a disposizione le proprie risorse mediche, paramediche e strumentali ed invita tutte le donne, comprese nella fascia di rischio, ad aderire al programma di prevenzione dell’Asp. Alcuni studi dimostrano che i programmi di screening per il cancro al seno, riducono la mortalità del 25%”.

 

Il Sert di Lamezia alla 43 Fiera Agricola

CATANZARO – Anche quest’anno l’Unità operativa Servizio Tossicodipendenze di Lamezia Terme partecipa alla 43^ Fiera Agricola, in corso di svolgimento dal 29 gennaio al 3 febbraio, con uno stand “dedicato” alla prevenzione delle dipendenze patologiche: alcool, tabacco, droghe, gioco d’azzardo, ecc.

L’attività prevede, oltre al counselling ed informazione, la distribuzione di materiale informativo/educativo destinato a giovani e adulti per promuovere sani stili di vita atti a guadagnare salute.

La partecipazione a questa manifestazione così importante per la città di Lamezia Terme, considerato l’alto afflusso di visitatori, è una delle tante che vede impegnato il Ser.T. di Lamezia Terme nel fare attività di prevenzione sul territorio.

“Questa iniziativa – afferma il responsabile Giovanni Falvo – è stata possibile grazie al sostegno ricevuto dal direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Mancuso, e dal direttore del Distretto del lametino, Paladino, che credono fermamente nel valore della prevenzione territoriale”.

Il Responsabile del Ser.T. esprime inoltre “un plauso particolare agli operatori tutti del Ser.T. ed al personale della Comunita’ Terapeutica “Malgrado Tutto”, che con il loro impegno hanno assicurato lo svolgersi dell’evento.”