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Money gate, per Catanzaro e Avellino richiesta retrocessione diretta e 3 punti di penalizzazione

Avellino e Catanzaro a processo, nella sede della Figc in via Campania a Roma. Sono arrivati Walter Taccone e Vincenzo De Vito accompagnati dall’avvocato Eduardo Chiacchio che si è detto «fiducioso e consapevole della gravità delle richieste della Procura Federale, ma pronti a portare a casa il miglior risultato possibile».

In aula pure Andrea Russotto e l’ex patron del Catanzaro Giuseppe Cosentino. L’udienza dovrebbe durare un paio d’ore, sono previsti interventi spontanei del presidente Taccone e del direttore sportivo De Vito. La sentenza di primo grado è attesa non prima di mercoledì, come dichiarato dall’ufficio stampa della Figc. Dunque si dovrà attendere giovedì o venerdì per conoscere le richieste del TFN. 

Il Procuratore Federale, Pecoraro ha esaminato le eccezioni preliminari presentate dai legali delle parti deferite, chiedendone la non ammissione, sulla quale si esprimerà poi il Tribunale Federale Sportivo.

Per Walter Taccone la richiesta è stata di 5 anni di inibizione da cariche federali e 70mila euro di ammenda. Successivamente sarà esaminata la posizione del ds De Vito e della società Avellino calcio.

Ha preso la parola l’avvocato Massaro che, con una memoria di 14 pagine, ha fornito chiarimenti sulla posizione del presidente dell’Avellino chiedendone il proscioglimento. Prende la parola il Presidente dell’Avellino: «Non ho mai avuto il piacere di conoscere il presidente del Catanzaro, Cosentino, se non all’arrivo al campo sportivo. Ci siamo salutati, cinque minuti prima dell’inizio della gara. Come si può ipotizzare un accordo fatto in così breve tempo e con la partita che stava per iniziare?». Ha quindi concluso Walter Taccone, nel brevissimo tempo consentitogli per intervenire: «Mi affido alla accuratezza della corte nell’esaminare la mia posizione».

Viene chiamato in causa Vincenzo De Vito, direttore sportivo dell’Avellino, la cui posizione viene illustrata dal procuratore federale. Questo tipo di accordi si svolgono con l’avallo e i consensi dei vertici societari, lo dimostra il colloquio tra Cosentino e Taccone, anche attraverso i direttori sportivi, Ortoli e De Vito, al quale si fa riferimento nelle intercettazioni parlando di “Enzo” che la Procura ritiene essere sicuramente Vincenzo De Vito.

La richiesta nei confronti del direttore sportivo dell’Avellino: inibizione per 4 anni e ammenda di 60mila euro. Prende la parola l’avv. Cozzone a difesa del ds dell’Avellino. 

Visibilmente provato Vincenzo De Vito che ha preso parola per pochi secondi: «Da quattro mesi non vivo più». 

Per Giuseppe Cosentino chiesti 5 anni di inibizione e 90 mila euro di ammenda (70 mila per l’illecito sportivo e 20 mila euro per i pagamenti in nero ai suoi tesserati). 

Prende parola l’avvocato Sabrina Rondinelli, legale di Giuseppe Cosentino: «Abbiamo richiesto che Ambra Cosentino venisse ascoltata, senza ricevere risposta. La richiesta di audizione di Ambra Cosentino deriva dalla terza telefonata intercettata in cui parla con Giuseppe Cosentino, in qualità di vice-presidente del Catanzaro e non di figlia. Per noi è una richiesta fondamentale. La Procura Federale avrebbe dovuto comunicarci l’eventuale deferimento di Ambra Cosentino. Per noi quella telefonata era di fondamentale importanza». 

Inoltre: «Il presidente Cosentino è stato prosciolto nel procedimento Dirty Soccer perché ritenuto soggetto estraneo a qualsiasi tentativo di illecito. Durante la gestione dell’ex presidente Cosentino, il club ha presentato alla Procura Federale almeno dieci denunce di presunte combine che sarebbero state perpetrate a loro danno». 

Per l’ex direttore sportivo del Catanzaro Armando Ortoli, la Procura Federale ha chiesto 4 anni di inibizione e 60 mila euro di ammenda. 

Parla il legale di Ortoli: «Nelle telefonate non si citano mai i nomi di Walter Taccone e Vincenzo De Vito. Le telefonate intercettate, se gravi, avrebbero dovuto seguire avvicinamenti tra le parti. Ma invece non c’è nulla, soprattutto accordi economici. Quindi perché Ortoli e Cosentino avrebbero dovuto continuare a parlare della partita? Il nome “Enzo” lo ha pronunciato Cosentino e non Ortoli, ma è “Enzo” e non “Vincenzo”. Poi, perché mettersi d’accordo per un pareggio quando il risultato non avrebbe garantito il raggiungimento degli obiettivi delle due squadre, ovvero promozione dell’Avellino e salvezza del Catanzaro?». 

Per Andrea Russotto, ex attaccante del Catanzaro colpevole secondo l’accusa di aver volutamente sbagliato occasioni da rete nel corso della partita, sono stati chiesti 3 anni di squalifica e 50 mila euro di ammenda. 

Parla l’avvocato di Russotto: «Negli atti della Procura Federale si parla di due occasioni da rete mancate, invece l’occasione è stata unica, tra l’altro fallita per pochi centimetri. E nel video del match si vede chiaramente la reazione di Russotto, che voleva assolutamente segnare. Chiedo il proscioglimento». 

Prende parola Russotto: «Invece di stare a casa con la mia compagna, mentre sto diventando padre, sono qui a parlare di una cosa non accaduta, di un’occasione da rete mancata di pochi centimetri». 

Per Francesca Moscatelli, moglie dell’ex patron Cosentino, sono stati chiesti 6 mesi di inibizione e un’ammenda di 30 mila euro per omessa denuncia. 

Per l’ex dirigente del Catanzaro, Marco Pecora chiesti 6 mesi di inibizione e 30 mila euro di ammenda per omessa denuncia. 

La novità dell’ultima ora è l’inserimento nel processo sportivo del Fondi, attraverso l’avvocato Flavia Tortorella, quale “terzo interessato” nei confronti del Catanzaro. Una situazione che rende più difficile la posizione del club calabrese e, di conseguenza, dell’Avellino.

Per l’Avellino chiesta la retrocessione diretta all’ultimo posto e tre punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato.

Prende parola l’avvocato Chiacchio: «La Procura Federale non ha neppure convocato un calciatore dell’Avellino per essere ascoltato. Non esistono prove in questo processo, neppure flebili indizi di illecito sportivo che neanche la Procura è riuscita a trovare. Io sono tranquillo, mi sono studiato le vostre sentenze, soprattutto quella dell’Atalanta riguardo al caso Doni, in cui il Tribunale Federale Nazionale ha sentenziato che quando i soggetti coinvolti non compaiono mai nelle intercettazioni, ma solo in intercettazioni tra terze persone, non esiste illecito. Non posso non chiedere il proscioglimento dell’Avellino». 

Per il Catanzaro chiesta la retrocessione all’ultimo posto in classifica con penalizzazione di tre punti da scontare nel prossimo campionato. 

Prende parola il legale del Catanzaro: «L’Avellino era così folle da buttare al vento un campionato con una combine per un risultato che non l’avrebbe favorito? E’ assurdo. Le richieste sono decisamente gravi rispetto alle prove emerse». 

Prende parola l’attuale presidente del Catanzaro Noto: «Abbiamo riportato entusiasmo a Catanzaro, la gente è tornata allo stadio. Abbiamo responsabilizzato la società in merito a certi eventi negativi. Questo è il nostro modo di fare calcio». 

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Processo Catanzaro-Avellino con procedura di urgenza: ecco perchè

COSENZA – E’ stata fissata per il 15 dicembre la data del processo a carico dei tesserati e delle società deferite per la presunta combine della gara del campionatodi Lega Pro, Catanzaro-Avellino del 5 maggio 2013, finita 0-1. 

Il Tribunale Federale Nazionale della Figc ha disposto la procedura d’urgenza perché, secondo l’accusa formulata dalla Procura Federale, sono in ballo le responsabilità dirette delle due società.

Nella malaugurata ipotesi di condannata dei rappresentanti delle società, inevitabilmente ci sarebbe la sentenza di esclusione dall’attuale campionato della società condannate.

E’ una forma di garanzia che il Tribunale Federale ha voluto dare a tutti i club impegnati nei campionati di serie B (per l’Avellino) e Lega Pro (per il Catanzaro).

In virtù dell’ipotesi di accoglimento delle richieste della Procura Federale, infatti, la sentenza deve essere obbligatoriamente resa nota entro la fine del girone di andata per evitare di pregiudicare il campionato.

In caso di esclusione del campionato, le squadre che nel girone di andata hanno incontrato il Catanzaro o l’Avellino, nei rispettivi campionati, otterrebbero la vittoria a tavolino per 0-3 e in questo modo non ci sarebbero alterazioni per la classifica.

Questa è l’ipotesi peggiore da tenere comunque in considerazione. I soggetti deferiti assicurano che riusciranno a dimostrare di non essere colpevoli. Sarà il TribunaleFederale a stabilirlo.

L’udienza si svolgerà nella sede della Figc di Roma, in Via Campania n. 48 il giorno 15 dicembre 2017 con inizio alle ore 10.

Saranno presenti i 7 soggetti deferiti: di questi 5 dovranno rispondere di responsabilità diretta e oggettiva, ovvero Walter Taccone e Vincenzo De Vito (Avellino), Giuseppe Cosentino, Armando Ortoli e Andrea Russotto (Catanzaro) mentre per omessa denuncia sono stati deferiti Francesca Muscatelli e Marco Pecora (ex dirigenti del Catanzaro).

 

Per gentile concessione di Irpiniaoggi.it

Money Gate, la posizione ufficiale del Catanzaro

CATANZARO – «La notifica della conclusione delle indagini da parte della Procura Federale relativamente alla partita Catanzaro – Avellino del 2013 non ci ha certo colto di sorpresa. Era un atto che aspettavamo». Lo ha dichiarato il direttore generale del Catanzaro Calcio Francesco Maglione. «Come tutti sapranno – ha commentato ancora il dirigente della società giallorossa – si tratta di fatti accaduti quattro anni fa che non hanno nulla a che vedere con l’attuale compagine societaria e che comunque, in base alla normativa, si trova coinvolta per responsabilità diretta e oggettiva. Già da domani mi incontrerò con il legale Sabrina Rondinelli per predisporre un’accurata linea difensiva che tuteli il Catanzaro qualora si dovesse arrivare a un deferimento. In tal caso faremo valere le nostre ragioni e cercheremo di dimostrare la totale estraneità ai fatti imputati del presidente Cosentino e di coloro che, coinvolti a vario titolo, rappresentavano quel Catanzaro».

Catanzaro-Avellino, l’avv. Rondinelli: «Inchiesta giusta ma senza condizionamenti»

Ad accogliere lo stato maggiore della Procura Federale, presso gli uffici della Figc di Catanzaro, sede in cui avrebbe dovuto essere interrogato l’ex presidente Giuseppe Cosentino, questa mattina è stata l’avvocato Sabrina Rondinelli. (leggi qui)

L’inchiesta federale sportiva prende spunto da quella denominata Money Gate, che vede coinvolto, tra gli altri, pure l’ex presidente del Catanzaro e in cui sono entrati pure personaggi sportivi per una presunta combine, tutta da dimostrare, tra Catanzaro e Avellino risalente al maggio 2013.

La professionista calabrese, che difese Luciano Moggi nel processo di calcioscommesse, da tempo assiste il Catanzaro e in particolare l’ex presidente Cosentino negli ultimi cinque anni ha vantato successi notevoli, come l’assoluzione del Catanzaro nell’inchiesta Dirty Soccer, unica squadra ad uscire indenne, grazie alla tesi sostenuta dal legale che non hanno lasciato dubbi alla Procura. Vanta, inoltre, tantissimi ricorsi vinti su sanzioni e squalifiche.

Ma soprattutto Sabrina Rondinelli ha dimostrato tutto il suo valore di professionista lavorando sodo, negli ultimi due mesi, dall’arresto di Giuseppe Cosentino fino all’iscrizione del Catanzaro il 30 giugno scorso facendo da tramite tra vecchia e nuova società, mediando affinché l’ex presidente iscrivesse la squadra, sbrogliando complicate situazioni mantenendo i contatti con la casa dell’ex dirigente giallorosso, a Cinquefrondi, dove egli si trovava ai domiciliari.

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Inchiesta Catanzaro-Avellino: perchè il Trapani mette fretta

COSENZA – Il Trapani mette fretta alla Procura Federale affinchè si svolga in tempi rapidi l’indagine relativa all’inchiesta Money Gate e alla partita Catanzaro-Avellino del 5 maggio 2013, conclusasi con la vittoria degli irpini (gol di Zigoni) e la contemporanea promozione in B della squadra allenata da Massimo Rastelli. Comprensibile l’atteggiamento della società siciliana, appena retrocessa dal campionato cadetti ma è bene fare chiarezza sull’intera questione per evitare di infilarsi in discorsi che possano essere facilmente dalla realtà dei fatti. Già si parla di frode sportiva, condanne con radiazione, estromissione dal campionato di competenza.

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Operazione “Money gate”, Catanzaro-Avellino il presunto tentativo di combine

REGGIO CALABRIA – E’ Catanzaro-Avellino del 5 maggio 2013, che valse ai campani la promozione in serie B con una giornata di anticipo, la partita del girone B di Lega Pro finita, casualmente, nell’inchiesta “Money gate” sul riciclaggio di ingenti somme di denaro che stamani ha portato all’arresto del presidente del Catanzaro calcio Giuseppe Cosentino. Indagando su Cosentino, sospettato di trasferire capitali della sua società di import-export Gicos all’estero, i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria si sono imbattuti nel presunto tentativo di combine. Un episodio marginale nell’ambito dell’inchiesta e che è ancora al vaglio degli inquirenti per verificare, ha spiegato il procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza, «l’eventuale sussistenza di elementi in ordine al tentativo di aggiustare l’incontro. Ove dovessero emergere delle responsabilità, come è doveroso invieremo gli atti alla giustizia sportiva».

I presidenti ed i direttori sportivi di Catanzaro ed Avellino, oltre ad un giocatore della formazione calabrese, sono indagati dalla Procura della Repubblica di Palmi in relazione al presunto tentativo di combine per la gara disputata dalle due squadre il 5 maggio 2013. I due presidenti, Giuseppe Cosentino e Walter Taccone, i dirigenti Armando Ortoli e Vincenzo De Vito, ed il calciatore Andrea Russotto sono accusati di frode in competizione sportiva.

«Il risultato di pareggio concordato – è scritto nell’ordinanza che ha portato Cosentino agli arresti domiciliari che non riguarda il mondo del calcio – avrebbe consentito al Catanzaro di non ritrovarsi nella fase playout per la retrocessione ed all’Avellino di raggiungere la promozione alla serie superiore». Il risultato, non «per il mancato rispetto degli accordi da parte dell’Avellino – proseguono i pm – che, a seguito della vittoria del Perugia, per non correre il rischio di non raggiungere la promozione alla serie B, si è aggiudicato la partita per 1-0, nonostante Russotto del Catanzaro avesse deliberatamente fallito due chiare occasioni per segnare il gol del vantaggio, ha comunque consentito ad entrambe le società di raggiungere gli obiettivi di campionato per i risultati negativi delle concorrenti del Catanzaro Calcio».

Cosenza, test amichevole con l’Avellino

COENZA – Amichevole di lusso per il Cosenza che disputerà un test contro l’Avellino allo stadio Partenio sabato prossimo 20 agosto alle ore 16,30. Già lo scorso anno andò in scena questo derby tra lupi con il successo degli irpini per 3-0 (gol di Tavano, D’Attilio e Castaldo). Questa volta però, le due compagini si affronteranno sul sintetico di recente installazione. Aperti i settori di Curva Sud e Tribuna Montevergine Laterale ai prezzi stabiliti dalla Media Sport Event, società organizzatrice del match amichevole che in passato ha allestito già il Memorial “Taccone”. 8 euro il prezzo del biglietto di curva, 12 quello della tribuna: entrambi non prevedono riduzioni. La prevendita (con diritto di 1,50 euro aggiuntivo rispetto al costo del tagliando) è attivata al botteghino dello stadio e nei vari punti vendita del circuito Go2 attivi ad Avellino e provincia. Sarà possibile acquistare il biglietto fino ad inizio gara.

Anche i Giovani di Udc Calabria alla Winter School di Avellino

VIBO VALENTIA – Anche il gruppo dei Giovani dell’Udc Calabria sarà presente alla Winter School organizzata dal coordinamento regionale dell’ udc campano. A rappresentare il movimento giovanile dell’ udc calabresea Bagnoli Irpino (AV), dal 29 al 31 gennaio 2016, ci sarà infatti il coordinatore regionale Marco Martino.

Fermati a Sibari i tre evasi dal carcere di Avellino

SIBARI (CS) – Sono stati arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza nelle campagne di Sibari i tre pregiudicati che erano evasi ieri dal carcere di Avellino insieme ad un complice che era gia’ stato bloccato ieri. Cristiano Valanzano e’ stato preso subito, mentre Salvatore Castiglione e Fabio Pignataro sono stati bloccati mentre erano nascosti in un canalone. I tre avevano raggiunto Sibari dopo avere rubato un’auto a Potenza, abbandonata poi sulla statale 106.