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Benzina, Udicon ai consumatori calabresi: “segnalateci i rincari”

COSENZA – “Un aumento di circa 350€ in media per famiglia. Questo è il risultato relativo ai rincari sul carburante in vigore dal nuovo anno a livello nazionale. Tale quadro contribuirà ad ostacolare lo sviluppo economico della regione in tutti i settori: dalla logistica al sistema agroalimentare, dalla pesca al turismo ma soprattutto, i rincari incideranno pesantemente sulle famiglie. La lettura dello scenario attuale diventa ancor più preoccupante se tradotta in un territorio come il nostro, dove purtroppo, il sistema di trasporto pubblico non è capillarmente distribuito ed efficiente e il mercato del lavoro non è così variegato”, afferma Nico Iamundo – Presidente Regionale di U.Di.Con. Calabria, in relazione agli ultimi aumenti sul caro benzina.

Si sta acuendo una situazione già fortemente critica, anche in virtù dello sciopero nazionale confermato del 25 e 26 gennaio. “Sono preoccupato – dichiara Nico Iamundo – poiché questo sciopero, seppur condivisibile per la tutela dell’immagine di categoria, sortirà un effetto negativo perché continuerà a spingere al rialzo i prezzi dei carburanti. In questo modo, l’inflazione sui beni primari come l’abitazione, i prodotti alimentari e appunto i trasporti sarà più ampia rispetto al 2022.

Bisogna considerare che la nostra regione e conseguentemente i consumatori calabresi, non combattono ad armi pari con il resto d’Italia. Mi riferisco alle politiche green e alla carenza di strutture necessarie a tradurle sul campo – a parte alcuni esempi sporadici continua Nico Iamundo.   Politiche ambiziose è vero ma che necessitano di attuazioni immediate.

“In questo scenario, – conclude Nico Iamundo – l’ U.Di.Con., tramite i responsabili delle sedi sparse in Calabria. accoglierà le segnalazioni sull’andamento dei prezzi del carburante, le quali potranno pervenire al n° 0965/1893526 oppure all’ indirizzo mail regionecalabria@udicon.org

Caro carburanti, i tir bloccano gli svincoli A2 da Cosenza a Montalto

COSENZA – Gas alle stelle. E tir e camion si fermano per un nuovo blocco questa mattina a Cosenza in segno di protesta. Ieri dalla 106 jonica alla statale 280, sono stati diversi i disagi provocati dalla protesta del settore dell’autotrasporto che oggi, si è spostata sul tratto autostradale dell’A2 di Cosenza Nord, a Rende. Nell’area della rotonda a Quattromiglia infatti, si sono radunati e parcheggiati diversi Tir. Qualche mezzo pesante è stati segnalato anche allo svincolo di Montalto e a contrada Lecco. 

Una nuova protesta nel giorno in cui le organizzazioni sindacali di categoria hanno indetto uno sciopero nazionale del settore del trasporto pubblico.

In Calabria ieri, sono stati diversi i presidi sulle grandi arterie di comunicazione della regione: in provincia di Catanzaro sulla Statale 280 e, in particolare, nei pressi dello svincolo di Settingiano, in due distributori di carburante e nei pressi della rotatoria dell’aeroporto di Lamezia Terme.

A Crotone il sit-in è stato organizzato nei pressi della rotonda di località Passovecchio, mentre iniziative analoghe si sono registrate nei pressi dello svincolo autostradale di Pizzo (Vv) e a San Lucido (Cs) sulla statale 18 tirrenica. Anche oggi la protesta si svolge in maniera pacifica, ma sono tanti i disagi a causa dei rallentamenti alla circolazione stradale.

Contrabbando di carburanti, ditta occulta al Fisco oltre 11 milioni di euro

CASTROVILLARI (CS) – I Finanzieri della Compagnia di Castrovillari hanno scoperto una ditta
individuale sconosciuta al fisco, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di carburanti per autotrazione che dal 2015 operava senza dichiarare all’Erario i propri redditi, risultando quindi evasore totale. Nell’ambito di indagini di Polizia Giudiziaria, disposte da questa Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore dr. Eugenio Facciolla che avevano fatto emergere un traffico illecito di carburante – per lo più agricolo – i militari della Guardia di Finanza hanno individuato e circoscritto un vero e proprio sistema di frode che originava dall’acquisto del carburante agricolo da parte del titolare della ditta mediante l’utilizzo e l’esibizione di false autorizzazioni – intestate a terzi soggetti ignari – rilasciate da Agenzie delle Dogane e dei Monopoli dislocate sul territorio nazionale. Il carburante così approvvigionato veniva poi solo documentalmente, destinato a distributori che, di fatto, non ricevevano il prodotto, né,
tantomeno, lo avevano mai ordinato. In realtà, invece, il titolare della ditta ritirava il gasolio agricolo per poi rivenderlo ad un prezzo maggiore rispetto a quello di mercato a terzi soggetti e/o imprese che nulla avevano a che vedere con l’attività agricola e che lo utilizzavano per autotrazione, in evasione dell’imposta di fabbricazione e consumo (c.d. accisa). All’esito delle indagini coordinate dal Pubblico Ministero dr. Antonino Iannotta, il titolare della ditta è stato denunciato per contrabbando di prodotti petroliferi ed ora rischia la pena della reclusione da uno a cinque anni. Concluse le indagini di polizia giudiziaria, i Finanzieri hanno avviato una verifica fiscale nei confronti della ditta individuale scoprendo che nel corso  degli anni il titolare non aveva mai presentato dichiarazioni fiscali, né tantomeno pagato imposte.
E’ stato così ricostruito l’intero volume d’affari in particolare attraverso “controlli incrociati” effettuati presso le ditte fornitrici ed accertamenti bancari. A conclusione delle attività è stata rilevata la mancata dichiarazione di ricavi per circa 11 milioni di euro, evasione delle imposte sui redditi per
circa 5 milioni di euro, e di accisa per altri 5 milioni di euro ed IVA per ulteriori 2 milioni di euro. Al termine dell’attività ispettiva, il titolare della ditta, originario del Comune di Altomonte, è stato ulteriormente deferito all’Autorità Giudiziaria per i seguenti reati: “Occultamento o distruzione di documenti contabili” (art. 10 D.lgs. 10 marzo 2000, n. 74), “Omessa dichiarazione annuale ai fini dell’IVA” (art. 5 D.lgs. 10 marzo 2000, n. 74), e “falsità materiale ” (art. 482 C.P.). Prosegue l’attività di questa Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza cosentina, sempre più attive a tutela anche del mercato dei beni e dei servizi che, “inquinati” da frodi perpetrate con comportamenti fraudolenti, vedono intaccare la regolare concorrenza tra imprese oneste, a vantaggio, così, di operatori disonesti e, nella maggior parte dei casi, sconosciuti al fisco (c.d. evasori totali).

Gdf, 12 contestazioni per mancata trasparenza prezzi carburanti

COSENZA – A dodici impianti di erogazione di carburante è stata contestata l’omessa comunicazione del prezzo nel quadro di una serie di controlli condotti dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza. Nei confronti dei gestori degli impianti sono stati redatti verbali con la contestazione di sanzioni che vanno da un minimo di 500 ad un massimo di 3000 euro. Dal 16 settembre 2013, infatti, è obbligatorio per i gestori di tutti gli impianti di distribuzione di carburante dell’intera rete stradale comunicare al Mise, i prezzi praticati per tutte le tipologie di carburanti e per tutte le forme di vendita (con priorità per la modalità self service, se attiva durante l’intero orario di apertura), ai fini della loro pubblicazione sul sito “Osservaprezzi carburanti”. Tale comunicazione deve avvenire settimanalmente o, nei casi di aumenti anche a cadenza infrasettimanale.