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“Generazione H”, il 9 febbraio la presentazione alla libreria Ubik di Cosenza

COSENZA – Un libro sulla generazione Hikikomori, quella che esce dalle relazioni sociali ed entra nell’eremitaggio assoluto , con sfaccettature che riguardano il tema dell’adolescenza.

È “Generazione H” l’ultimo lavoro di Maria Rita Parsi e Mario Campanella, che sarà presentato in anteprima il prossimo 9 febbraio, con inizio alle ore 17,30, presso la libreria UBIK di Cosenza, in via XXIV Maggio . Interverranno gli autori . Introdurrà lo psicanalista e fenomenologo Gaetano Marchese .

GENERAZIONE H

“Generazione H” raccoglie le storie di decine di adolescenti che scelgono la strada del ritiro sociale e abbracciano una virtualità pericolosa e tendenziosa. Le storie attraversano i temi caldi dell’adolescenza: la sessualità, il terrorismo, l’aggressività .

Il lettore ha l’occasione di confrontarsi con una realtà esperenziale che non è il frutto di un’elaborazione teorica, ma la dimostrazione quasi clinica di un presente difficile che richiede, da parte della comunità educante, una forte presa di coscienza e consapevolezza .

Autolesionismo adolescenziale, Mario Campanella: «Fenomeno sottovalutato»

COSENZA- «Ciò che è emerso dalla denuncia della prof.ssa Chiara Scazziota è da elogiare per la sensibilità della dirigente Asp ma va inquadrato in un fenomeno che è sottovalutato e che porta oltre il 20% dei ragazzi ad automutilarsi nelle varie forme»
Lo afferma una nota del settore educazione del Comune di Cosenza, il dirigente Mario Campanella
«Ci sono vari modi- si legge ancora- dal selfie picking, al taglio dimostrativo, a forme che venivano frettolosamente inquadrate nel disturbo borderline di personalità ma che non possono essere preventivamente patologizzate.
Il settore educazione non ha competenze dirette sulle scuole medie superiori laddove si consumano prevalentemente questi fenomeni- si legge ancora nella nota- ma è necessario che la Provincia , l’Unità di Neuropsichiatria Infantile dell’ASP , i consultori e , ovviamente in primis, la Scuola collaborino insieme alle famiglie per capire e orientare un disagio che è spesso dimostrativo, che non è assiomatico di patologie ma che esprime una sofferenza da ascoltare
Gli organi di informazione devono costantemente tenere aperta la pagina di osservazione sull’adolescenza, che è il periodo più critico nella vita di ogni essere umano e le cui variazioni comportamentali e cronologiche risentono dell’ambiente circostante».

Cosenza, Mario Campanella è il dirigente ad interim del settore welfare

COSENZA- Il sindaco Mario Occhiuto ha nominato il dottor Mario Campanella dirigente ad interim del settore welfare del Comune di Cosenza, in sostituzione della dottoressa Giuliana Misasi che dal primo agosto ha ripreso a fruire del congedo per ferie fino alla data del suo collocamento in quiescenza, previsto per il primo novembre dell’anno in corso.
Il nuovo incarico si aggiunge a quello già ricoperto dal dottor Campanella come dirigente del settore Educazione del Comune di Cosenza.

Vicenda Mario Campanella, Iole Santelli:«È assurdo che un professionista debba vedersi negato il diritto alla immissione in servizio»

13/06/2012 Roma, discussione e voto di fiducia sui maxi emendamenti al disegno di legge anti corruzione. Nella foto la relatrice del testo Iole SantelliROMA – «È assurdo che un professionista debba vedersi negato il diritto alla immissione in servizio ed alla stabilizzazione nonostante due giudici penali abbiano già validato la bontà di una conciliazione.»Lo afferma l’On. Jole Santelli in merito alla vicenda del giornalista Mario Campanella. «Dopo che l’ex commissario Asp è stato rinviato a giudizio per la revoca della conciliazione che riconosce a Campanella un diritto sacrosanto e dopo che un altro Gip ha archiviato la denuncia dello stesso ex commissario proprio sulla genesi dell’atto conciliativo, l’Asp avrebbe dovuto porre fine a questo stillicidio. Invece  la stessa azienda si è costituita con una riconvenzionale dinanzi al giudice del lavoro affidando l’incarico allo stesso legale interno che aveva siglato la conciliazione di cui si chiede oggi l’invalidità. In una Regione che tollera sprechi e abusi gravissimi nel settore sanitario è intollerabile che la pubblica amministrazione non solo neghi a un professionista un diritto basilare ma addirittura si impegni con pareri vari a spendere risorse pubbliche pur di impedirgli di esercitare questo diritto. È un fatto gravissimo che mortifica la civiltà e l’autorevolezza delle istituzioni».

Mario Campanella presenta il giallo “Modus Operandi”

Cosenza – Giallo d’Estate è  il titolo dell’incontro che si svolgerà martedì 9 luglio alle 18.30 presso la Libreria Ubik . Sarà presentato il giallo Modus operandi di Mario Campanella.
Interverranno: Antonietta Cozza, ufficio stampa Pellegrini Editore, Maria Lucente, psicologa, Mario Caligiuri, assessore regionale alla cultura.
Modus Operandi è il quarto libro pubblicato da Mario Campanella, giornalista ed editorialista , nella collana “La Ginestra” diretta da Antonietta Cozza per i tipi Pellegrini.

Risulta essete la sintesi di una nemesi che analizza la grandezza di una città conosciuta in tutto il mondo e la sua tragedia quotidiana , metaforizzata da un sangue che ne coglie le suggestioni di catarsi e la voglia di abbandonarsi a se stessa . Un giallo psicologico dunque a metà fra la rievocazione e la decadenza che mette difronte l’ambiguità dei confini divisori tra bene e male, tra devianza e “normalità”.

Presentazione del libro “Modus Operandi”

COSENZA – Martedi 11 giugno alle ore 18,00 sul Terrazzo Pellegrini sarà presentato Modus Operandi, l’ultimo libro del giornalista Mario Campanella.

Modus Operandi è un giallo ambientato a Napoli , fra le tele di Magritte e una serie di omicidi che richiamano a un antico trauma. Il libro sarà presentato da Gaetano Marchese, psicanalista, modera Antonietta Cozza, Ufficio stampa LPE.

La prefazione è stata scritta da Laura Bellodi, preside della Facoltà di Psicologia dell’Università Vita Salute San Raffaele di Milano, mentre la consulenza psicologica è stata effettuata dalla prof.ssa Maria Beatrice Toro, docente alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.
Si tratta di un giallo psicologico che ripercorre la strada dei thriller anni settanta, tra simboli e liturgie e una sottigliezza che separa “bene” e “male”.

 

Il Sindaco Mario Occhiuto consegna riconoscimento al giornalista Mario Campanella in Commissione cultura

“Sono realmente emozionato di ricevere questo riconoscimento perché viene dalla mia città e dall’istituzione più importante in assoluto perché il Comune accosta i cittadini agli amministratori in un percorso di governo condiviso della città”.
Sono parole del giornalista cosentino Mario Campanella, ospitato nel pomeriggio di oggi a Palazzo dei Bruzi dalla commissione cultura del Comune di Cosenza, presieduta da Claudio Nigro. Nel corso della seduta, il Sindaco Mario Occhiuto ha consegnato a Mario Campanella un riconoscimento per i significativi traguardi raggiunti nell’attività giornalistica, ma anche in quella di scrittore che ha saputo con grande impegno indagare, nelle inchieste e nei libri pubblicati, alcune problematiche di stringente attualità come la pedofilia, il bullismo e la vulnerabilità dei giovani.
Il profilo professionale di Mario Campanella è stato delineato dal Presidente della Commissione cultura Claudio Nigro. Giornalista professionista dal 1996, una laurea in scienze della comunicazione, settore nel quale è attualmente esperto per conto del Consiglio regionale della Calabria, già Vice Presidente del Corecom-Agcom, Mario Campanella ha ricoperto diversi incarichi di capo ufficio stampa in  altrettanti contesti, come l’ASP, l’Azienda Ospedaliera di Cosenza, le Ferrovie della Calabria e la Sorical. E’ stato, tra l’altro, a capo anche dell’ufficio stampa della Commissione Bicamerale parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza. Impegnatissimo nel sociale, gli ultimi suoi libri, “Senza il bacio della buona notte”, edito da Rubbettino nel 2006, e “Lettera a una bambina molestata”, scritto quest’ultimo insieme a Don Fortunato Di Noto per la casa editrice Viator, focalizzano l’attenzione su alcuni temi di ampio respiro e di forte impatto emotivo come i riflessi sui figli delle separazioni coniugali e la pedofilia. Tra i meriti di Campanella, anche l’aver acceso di recente i riflettori proprio sul fenomeno sommerso, ma, purtroppo, in continua crescita, degli abusi sui minori, con la I giornata contro la pedofilia celebrata in tutti i campi di calcio della serie A e promossa insieme a Don Di Noto, con il sostegno della Lega Calcio e della Presidenza della Camera dei Deputati.
Nel corso della Commissione cultura Campanella, che ha ricordato i suoi trascorsi di giovane cronista di RLB alle prese con i resoconti di innumerevoli sedute del Consiglio comunale della città, ha chiesto alla stessa Commissione di farsi parte attiva in Consiglio comunale di una mozione a sostegno della modifica, sostanziale e non solo di forma, dell’articolo 444 del codice di procedura penale che consente attualmente ai pedofili di patteggiare la pena, con esclusione di ogni menzione sul casellario giudiziale. “La pedofilia – ha detto il giornalista – è un crimine aberrante che è sotto gli occhi di tutti. Purtroppo il divario tra fatti reali e denunce è ancora abissale”.

Prima di congedarsi il giornalista ha annunciato i suoi prossimi progetti: un libro giallo ed una raccolta di dieci racconti sull’adolescenza, scritta a quattro mani con Maria Rita Parsi.

L’Amore spiegato dai neurotrasmettitori

COSENZA – L’amore oltre a essere il sentimento per eccellenza e anche la forma più estrema della contraddizione, potente e totalizzante ma anche devastante e spaventoso quando diventa il solo veleno di cui puoi nutrirti.

E sono proprio i diversi volti che l’amore può assumere il tema dell’incontro che si è tenuto ieri nella Sala Quintieri del Teatro Rendano durante il quale sono interventi l’assessore alla comunicazione del Comune di Cosenza Rosaria Succurro, il giornalista Mario Campanella e la neuroscienziata di fama internazionale Donatella Marazziti.

L’arte arriva sempre prima di ogni cosa infatti sono stati i grandi romanzi, le canzoni, i dipinti i soli a raccontare l’amore passionale, tragico, tormentato ma da qualche decennio a questa parte la scienza decide di abbandonare quel timore reverenziale che nutriva verso questo sentimento per occuparsene totalmente, lo spoglia da tutte le costruzioni sociali, squarcia quell’alone magico di mistero che lo contraddistingue per ricondurlo a delle semplici, si fa per dire, interazioni molecolari.

La dottoressa Marazziti da sempre interessata ai disturbi ossessivi-compulsivi ha condotto un interessante esperimento confrontando 20 persone innamorate, 20 persone affette da doc e 20 persone normali non innamorate, i risultati hanno dimostrato che le persone innamorate così come le persone affette da doc trasportavano nel sangue la stessa quantità di serotonina, dunque la prima fase dell’innamoramento è una vera e propria ossessione che ovviamente si risolve nel tempo.

La dottoressa Marazziti spiega che l’amore è un’unica forza che si incarna in ognuno di noi, è come una luce che però si scompone quando entra in un prisma e che è proprio la scienza a dirci che siamo fatti per amare, è scritto nei nostri geni e sempre la scienza può aiutarci a estrinsecare meglio questa capacità intervendo, qualora fosse necessario, nella correzione di alcune distorsioni.

Quando siamo innammorati il cervello è un’esplosione di luce, tutte le aree di cui è fatto comunicano fra di loro, ancora di più quando si tratta di amore materno perché si attiva un’area supplementare.

L’amore è un processo fatto di inizi e tappe, naturali fallimenti e nuove costruzioni, bufere di ormoni e neurotrasmettitori e momenti di quiete ma ha un unico fine che è la gioia e non la semplice riproduzione altrimenti non si spiegherebbe l’amore omosessuale, probabilmente ancora più autentico rispetto a quello tra uomo e donna. L’amore fa bene perché innesca il circuito del piacere e della dipendenza, riduce lo stress, fortifica il sistema immunitario ma questo implica una condizione necessaria, per amare bene bisogna essere amati, in primis dalle proprie fugure genitoriali che sono la base delle future scelte affettive.

La dottoressa sul finire ci spiega che non c’è amore vero senza gelosia ma che deve essere come una spezia che metti ovunque ma non la senti, che nessuno di noi è libero quando si innamora ma che nell’amore siamo totalmente implicati e questo richiede impegno, volontà e dedizione. Amore è necessità di rinnovare continuamente gli stati di equilibrio di una gioia che deve essere incostante, fatta di rassicurazioni e pretese di libertà personali, è la necessità di scegliersi ogni giorno, di divertirsi, di fare l’amore, di ascoltarsi e capirsi anche se distanti, bisogna amare ma tornare di tanto in tanto a innamorarsi, preferibilmente della stessa persona.

Gaia Santolla