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Mendicino, il secondo incontro dei comitati di quartiere sarà a Contrada Pasquali

MENDICINO (CS) – Prosegue il tour di incontri dei comitati di quartiere. L’incontro di domani, sempre alla presenza dell’amministrazione comunale, sarà alle 18 presso l’istituto scolastico di Contrada Pasquali. Sarà una nuova occasione di confronto e di ascolto delle proposte avanzate dai cittadini per discutere  dei problemi e delle soluzioni da adottare.

Mendicino, sabato in scena Elektra

MENDICINO  (CS) – L’Elektra di Hugo Von Hofmannsthal è lo spettacolo che il Circuito DITECA Nord propone sabato 11 novembre al Teatro Comunale di Mendicino.

L’allestimento è della Compagnia Officine Jonike Arti per la regia di Americo Melchionda.
La tragedia, scritta nel 1904 da Hugo Von Hoffmannsthal (Vienna 1874 – 1929), riprende il dramma del matricidio compiuto da Oreste e atteso con violenta determinazione da Elettra. L’Elettra di Hofmannsthal sembra accostarsi maggiormente all’Elettra di Sofocle, per struttura di composizione e per rilevanza data ad alcuni personaggi piuttosto che ad altri. Il mito di Elettra nella scrittura di Hofmannsthal si sviluppa in chiave psicanalitica, rende le figure femminili protagoniste assolute, deforma i legami familiari.
Al di là di ogni canone classico, la ricerca che sta alla base dello spettacolo, nell’imporre il raggiungimento della verità di un difficile dramma umano, predilige l’utilizzo di piani espressivi eterogenei che rappresentano un valido punto di partenza per restituire al pubblico la visione di una suggestiva rivisitazione del celebre mito. Su un impianto che non sacrifica la drammaturgia di Hofmannsthal, la messinscena alterna e sovrappone alla recitazione degli attori in scena inserti video che offrono una particolare articolazione del dramma verso una resa di autentico impatto emozionale e di stimolante ricerca formale.
Commistione di teatro e video, di prosa e filmati. Un tentativo di esprimere il non detto, di catturare lo sguardo dello spettatore su dettagli, primi piani, atmosfere.
Durante lo spettacolo, inglobati dentro un’essenziale scenografia, vengono proiettati a singhiozzi, innesti video che, senza intaccare l’unità dell’evolversi della storia, rivelano “altro” creando una fusione tra interpretazione attoriale e interpretazione registica. Il dramma si consuma senza interruzioni tra un mezzo espressivo e l’altro.
I filmati si ispirano agli antefatti del testo, esprimono le deformazioni dei personaggi, tradiscono il disordine ambiguo del dramma. Il contrasto tra Elettra e Clitennestra, che occupa la parte centrale della tragedia, viene reso in video per catturare le complesse sfaccettature dei personaggi ma anche per tentare di cogliere attraverso i movimenti di macchina lo stato d’essere di ambientazioni e suggestioni. Utilizzando il linguaggio cinematografico, il ritmo della scena inesorabilmente rarefatto si compone attraverso forti chiaroscuri fotografici. Emerge così, in una tetra atmosfera di decadente attesa, la profonda lacerazione tra Elettra e la madre “che divora la sua stessa progenie”.
Musiche e suoni contemporanei svuotati da ogni facile sentimentalismo diventano gelidi testimoni di una tragedia che diventa intima, inesorabilmente attuale: il matricidio come cronaca terrificante di un destino umano.

Mendicino, iniziati i lavori su via Acheruntia

MENDICINO (CS) – È di questa mattina il sopralluogo su Via Acheruntia, il tratto stradale che collega Mendicino e Cosenza. Contestualmente al sopralluogo, avvenuto in presenza dell’assessore Francesco Gervasi e del personale dell’ufficio tecnico del Comune, «sono iniziati i lavori, programmati da tempo, per la regolazione delle acque meteoriche e il livellamento della carreggiata nei tratti dissestati per eliminare gli avvallamenti presenti», rende noto il sindaco Antonio Palermo . «Per la sicurezza degli automobilisti si sta preparando, insieme alla polizia municipale, il controllo della velocità tramite autovelox», dichiara Francesco Gervasi. La strada sarà chiusa al traffico fino al completamento dei lavori previsto entro 15 giorni. Intanto, rende noto l’assessore Irma Bucarelli, tra qualche giorno si terrà l’incontro con il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto per migliorare le condizioni di sicurezza del tratto stradale di Serra Spiga.

(Foto tratte dal profilo Facebook di Irma Bucarelli)

Mendicino, primo incontro dei comitati di quartiere a contrada Rosario

MENDICINO (CS) – A pochi mesi dalla costituzione dei comitati di quartiere, oggi, alle 18, presso l’istituto scolastico di Contrada Rosario si svolgerà il primo di un ciclo di incontri per il confronto e la discussione delle problematiche e delle soluzioni per i vari rioni del territorio. A discutere, alla presenza dell’amministrazione comunale, saranno i cittadini e i rappresentanti del comitato di quartiere di contrada Rosario.

A Mendicino il primo corso base per la gestione del canile

MENDICINO (CS) – Si è tenuta a Mendicino, nelle giornate di sabato 28 e domenica 29 ottobre, il primo appuntamento del genere in Calabria di “Corso base per gestione canile” , location la sala consiliare del comune patrocinante.  Promotrice dell’iniziativa la ditta “Cino Sport” di Mendicino in collaborazione con il “Centro Nazionale di Formazione Cinofila” con sede a Napoli. Le due giornate, che hanno visto l’attenta partecipazione di addetti al settore e volontari, si sono poste come obiettivo la promozione  e la  diffusione  delle procedure per una corretta gestione di strutture canile/rifugio col fine ultimo di favorire l’affidamento dei cani tenuti presso le stesse. Il corso è stato tenuto da  due eccellenze nazionali : dott. Carlo Ciceroni, medico veterinario Comportamentalista dell’ASP di Firenze ed esperto delle tecniche di addestramento per cani di utilità sociale, e Michele Visone, da Napoli, presidente nazionale Assocanile con rinomata esperienza nel campo dell’addestramento. Il corso si è svolto tra l’entusiasmo dei partecipanti iscritti, divisi tra 10 volontari , alcuni dei quali aderenti ad associazioni animaliste, e 9 operatori di canile. Entusiasmo confermato dalle parole del consigliere comunale di Mendicino con delega al randagismo Ignazio Giordano che, a nome del sindaco Antonio Palermo,  così si esprime: «lodevole e coinvolgente iniziativa quella voluta dalla ditta Cino Sport; due giorni di formazione per nuovi operatori che hanno appreso metodi e strumenti necessari ad operare con i gestori dei canili e le amministrazioni per attivitare la preparazione e l’addestramento dei cani detenuti nei rifugi al fine di favorirne l’adozione».

Al termine del corso sono stati rilasciati gli attestati di partecipazione e si è dato l’appuntamento tra qualche mese, sempre a Mendicino, con i corsi di addestramento avanzati di primo e secondo livello.

A Mendicino “Come un granello di sabbia”, la storia dolente di Giuseppe Gulotta

MENDICINO (CS) – È come se la vita andasse avanti senza di te. Certe storie sono troppo ruvide. Si raccontano senza retorica e fanno breccia. Sì, si insinuano e non vanno più via come una cicatrice sulla pelle. È il caso di “Come un granello di sabbia” di Mana Chuma Teatro, il terzo spettacolo del circuito Diteca nord andato in scena al teatro comunale di Mendicino. Giuseppe Gulotta è un’anima semplice, un muratore 18enne che ama il mare e non beve vino. Una vita normale destinata bruscamente a cambiare quando una sera viene prelevato a casa da due carabinieri e portato in caserma accusato dell’omicidio dei carabinieri Carmine Apuzzo e Giuseppe Falsetta. Salvatore Arena sale sul palco, e con vibrante intensità porta in scena Giuseppe e la vicenda giudiziaria di cui è protagonista. Incredibile, vergognosa e maledettamente vera. Nel torbido buio germogliano e si intrecciano le radici e i giochi di potere tra uomini di Stato, mafia e il marcio che ci circonda. Poche cose si capiscono e si vedono nella loro nitidezza: una vita spezzata a 18 anni, lividi sul corpo e nell’anima. Perché Giuseppe viene picchiato: calci e pugni per ottenere una confessione. Una tortura infima e agghiacciante per far dire ciò che non si è commesso e far venir fuori ciò che non si è. «Ve lo giuro, sono stato io. Basta che la smettiate» e una firma su quel verbale che è un vangelo. Il falso, i depistaggi, i silenzi della magistratura. Come un granello di sabbia in un meccanismo sadico, come un veleno che si beve goccia a goccia. La musica dei Luigi Polimeni e le luci di Stefano Barbagallo contribuiscono alla riuscita dello spettacolo. Giuseppe ci attira e ci trascina nella sua storia, trova nel pubblico qualcuno che è realmente disposto ad ascoltarlo. Racconta, si alterna a voci secondarie ma necessarie: il vicequestore, i genitori, la sorella, la moglie. Ogni voce trova spazio in una scenografia semplice e opprimente. «Passano e spassano i testimoni del processo, i carabinieri di quella notte. Alcuni negano, altri non ricordano. Alcuni non parlano, altri parlano quando non sono ascoltati. È il 13 febbraio del 2012 e mastico l’aria dello Stretto. Sono passati 36 anni, mastico aria e aspetto. Sarà come imparare a camminare».

Rita Pellicori

“Le mani, la terra, le idee”, un progetto tra natura e inclusione

RENDE (CS) – Un piccolo paradiso alle porte di Rende. Un’oasi immersa nel verde per far conoscere e apprezzare le bellezze della natura. Si è tenuto questa mattina il convegno per la presentazione dei risultati del progetto “Le mani, la terra, le idee”. Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso il fondo per il volontariato, il progetto ideato da Antonio Cardamone, presidente dell’associazione O.N.L.U.S Arcalabria, è stato selezionato tra gli oltre mille progetti presentati classificandosi tra le prime 70 proposte. «Siamo giunti alla fine di questo percorso iniziato 10 mesi fa», ha spiegato Antonio Cardamone. Realizzato grazie al partneriato della città di Mendicino, dell’Istituto Comprensivo di Mendicino e dell’Unione Italiana Ciechi di Cosenza, il progetto, che ha visto la Croce Rossa Italia come parte attiva, è stato un vero e proprio percorso di inserimento lavorativo e sociale. Dieci mesi, 2400 ore di lavoro, più di 100 incontri sono i numeri che Antonio Cardamone ha svelato ai presenti, «obiettivi raggiunti e risultati al di là delle aspettative . Con impegno e dedizione, i ragazzi hanno acquisito le tecniche di coltivazione dell’orto e allevamento di animali».

LA CONOSCENZA DELLA NATURA

Entusiasmante l’esperienza degli alunni dell’istituto Comprensivo di Mendicino che sono stati avviati alla conoscenza del mondo dell’agricoltura attraverso la coltivazione dell’orto e la raccolta dei prodotti.

LA GRATITUDINE DEL SINDACO DI MENDICINO

«Ricordo il giorno in cui abbiamo illustrato il progetto al personale scolastico creduto nel progetto sin dall’inizio. Gli alunni delle scuole hanno avuto l’opportunità di avvicinarsi al mondo della natura coltivando la terra. Mi piacerebbe realizzare una realtà come questa a Mendicino, anche se purtroppo non abbiamo terreni comunali incolti. La sfida è trovare un cittadino che metta a disposizione di un’associazione il proprio terreno», dichiara il sindaco di Mendicino Antonio Palermo.

UN ESEMPIO DI FATTIVITÀ

«Un esempio di fattività. Quello che avete visto è stato realizzato su un terreno comunale abbandonato. 27mila euro sono i fonei stanziati per l’acquisto di materiale» , ricorda il direttore amministrativo del progetto Davide Franceschiello. «Un progetto iniziato anni fa con la nascita di Sensopolis ,un parco multisensoriale sviluppato su 5 ettari di terreno, un centro di aggregazione per normodotati e persone con difficoltà fisiche e sensoriali», ricorda Pino Bilotti, presidente dell’U.I.C. Dalla sinergia tra Arcalabria e U.I.C di Cosenza è stata realizzata una fattoria didattica per far sperimentare ai visitatori le attività tipiche della vita contadina. Immersa tra gli alberi, un’area food che ospita anche container adibiti a museo e laboratorio per la lavorazione del latte.

INCLUSIONE

Nato con l’obiettivo di formare nel settore agricolo i disoccupati mendicinesi(che hanno poi abbandonato il progetto), il progetto si è trasformato in un vero e proprio progetto inclusivo per i migranti ospiti della Croce Rossa (Croce Rossa rappresentata da Antonio Schettini, presidente della Croce Rossa Italia di Cosenza) che hanno dimostrato il desiderio di lavorare e di inserirsi in società.
Con la consegna delle targhe ai partner del progetto, e degli attestati ai ragazzi, si chiude quello che è stato un esempio di integrazione e di lotta alla marginalità. Altri progetti bollono in pentola: se i risultati sono questi, non c’è che essere fiduciosi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rita Pellicori

Mendicino, sabato in scena ” Come un granello di sabbia. Giuseppe Gulotta, storia di un innocente”

MENDICINO  (CS) – Terzo appuntamento del circuito Diteca nord. Sabato, alle 21, presso il teatro comunale di Mendicino andrà in scena ” Come un granello di sabbia. Giuseppe Gulotta, storia di un innocente “. Una storia dai contorni oscuri e tormentati, dalle conseguenze violentemente drammatiche e non risanabili. Per quello che Giuseppe Gulotta ha vissuto, protagonista suo malgrado di questo itinerario, ma anche per le altre varie vittime della vicenda, affrontare questi avvenimenti sulle tavole di un palcoscenico pone di fronte ad una grande responsabilità. La responsabilità, certo, di non tacere l’incredibile vicenda legale, la lunghissima serie di omissioni, errori, leggerezze, falsificazioni, palesi violazioni della legge che oggi ci fanno definire questa vicenda come unavera e propria frode giudiziaria. La responsabilità, naturalmente, di non dimenticare il contesto e gli interessi in campo che generano il dramma. Ma principalmente la responsabilità di declinare la drammaturgia, attraverso la vicenda umana di Giuseppe (ma anche di Salvatore e Carmine – le due vittime della strage – o di Giovanni, Vincenzo, Gaetano – gli altri capri espiatori designati) rendendo giustizia alla sua dimensione personale, quella di una vita quasi interamente sottratta per ragioni inconfessabili. Provare ad innescare un processo di identificazione, pur senza aver attreversato quello che lui ha attraversato, senza aver sofferto quello che lui ha sofferto con un incredibile senso di dignità e consapevelozza. Provare a compiere questo corto circuito narrativo riuscendo a sottrarsi a qualsiasi intento retorico. La voce di Giuseppe ci attira in questo vortice raccontando, come trovasse per la prima volta qualcuno disposto ad ascoltare, la gioventù interrotta, l’arresto, le torture, i colpevoli silenzi, i pregiudizi, ma anche l’irriducibile cocciuta speranza in un restituzione finale della propria umile e alta identità. Lo fa alternandosi a voci secondarie, ma necessarie: un vicequestore illuminato schiacciato anche lui dall’ingranaggio, l’ufficiale dell’arma regista occulto delle torture (un Kurz rovesciato, lucido e per nulla tormentato), la moglie Michela, i genitori. Ogni voce, ogni episodio
del vortice, trova il proprio luogo all’interno della scenogrofia, leggera e opprimente ad un tempo, di Aldo Zucco, capace di diventare multiforme nei suoi pochi, ma importanti segni. Le musiche originali di Luigi Polimeni, contrappunto ritmico ed emozianale al racconto, diventano esse stesse drammaturgia, sostenendo lo scorrere inesorabile della storia in tutte le sue partiture emotive.

 

Canile di Mendicino sovraffollato e in condizioni critiche, concluse le indagini

MENDICINO (CS) – Nella giornata di ieri i Carabinieri Forestali del Nucleo investigativo Polizia Ambientale di Cosenza hanno notificato, dopo una accurata indagine disposta dalla Procura della Repubblica di Cosenza un avviso di conclusione indagini preliminari nei confronti di otto persone, gestori e operatori del canile rifugio di Mendicino, tecnici comunali, progettisti e veterinari. Dalle indagini è emerso che all’interno della struttura in località “Terredonniche” erano presenti un elevato numero di cani, circa 700, senza i dovuti requisiti necessari, in condizioni di sovraffollamento che ne comprometteva il loro benessere. Nonostante la carenze dei requisiti richiesti e il sovraffollamento dello stesso la struttura ha ottenuto l’accreditamento a canile rifugio. Nel corso delle indagini è emerso che la struttura era all’interno di un terreno sottoposto a vincolo idrogeologico ed in un terreno ricadente nella fascia di protezione dell’argine del Torrente Caronte. I lavori al suo interno sono stati eseguiti senza richiedere l’autorizzazione paesaggistica. Per tali motivi non era possibile neanche, cosa avvenuta, realizzare e autorizzare la rete fognaria per la raccolta delle acque reflue provenienti dal canile e il successivo allaccio alla rete fognaria comunale. Le indagini effettuate dal NIPAF e dai NAS dell’Arma sono scaturite a seguito di un esposto presentato nel novembre 2016.

Mendicino, humour e lustrini nel “kabaret” della compagnia Sybaris

MENDICINO (CS) – Dimenticare la quotidianità. Subire il fascino di luci, lustrini, e lasciarsi andare. È questo l’effetto sortito da “Kabaret”, lo spettacolo della compagnia Sybaris andato in scena al teatro comunale di Mendicino. Dimenticate la celebre pellicola di Bob Fosse che aveva nel cast Liza Minnelli: “Kabaret” è di più. I brani originali del film si coniugano ai test teatrali di Karl Valentin facendo scaturire uno spettacolo originale da gustare fino alla fine. Il geniale humour di Karl Valentin ha partorito testi surreali che si muovono tra quotidianità e senso dell’assurdo. Cercare un paio di occhiali smarriti, chiedendo aiuto ad un’algida e dittatoriale moglie, si trasforma in filosofeggiare; la ricerca di un farmaco si trasforma in deliri verbali e senza senso. Scilinguato e tenero lo sketch de “Al teatro dei giardinieri”; profetica la telefonata ad un’agenzia letteraria che si trasforma in una contesa con l’antenata di una segreteria telefonica. Semplice e funzionale l’allestimento. Luci, specchi e pedane arricchiscono la scena e aiutano gli attori; trucco, abiti e accessori fanno mostra di sé contribuendo a far venir fuori l’atmosfera di leziosità. Sensuali, ammiccanti e mai volgari le ballerine. Bravi gli attori: istrionici e cangianti Marco Tiesi e Paolo Spinelli; ammiccante e ironica Benedetta Nicoletti; voce felpata e sensuale Greta Lopetrone che ha calcato il palco con naturalezza, senza però nascondere l’emozione che si scioglie alla fine in occhi velati di lacrime di gioia. La musica e le qualità vocali di Greta e Benedetta colorano e infondono brio facendo dimenticare alcune parti lente. «Qui dentro la vita è meravigliosa» canta Benedetta, noi di certo non possiamo darle torto!

 

Rita Pellicori