Archivi tag: Parco Archeologico

Lastre di amianto, sequestrata area del parco archeologico della riserva marina di Isola Capo Rizzuto

www.ansa.it
www.ansa.it

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) –La Capitaneria di porto di Crotone ha sequestrato una  area di circa 400 metri quadri ricadente nel parco archeologico della Riserva marina protetta zona A di Capo Rizzuto. All’interno dell’area sequestrata, i militari della Capitaneria hanno trovato rifiuti speciali di varia natura, comprese lastre di eternit.
L’intervento rientra nelle attività di vigilanza e controllo del territorio finalizzate a prevenire e reprimere il deturpamento ambientale in un’area sottoposta a tutela. La Capitaneria di porto di Crotone contatterà gli enti competenti, il Comune, la Soprintendenza ai beni archeologici e l’Ente gestore della Riserva marina per richiedere l’intervento di società specializzate al prelievo in sicurezza del materiale pericoloso abbandonato.

“Sibari di Notte”, la nuova iniziativa per la valorizzazione del Parco Archeologico

SIBARI (CS) – Nei giorni scorsi a Sibari presso la sala convegni del Museo Archeologico  Nazionale della Sibaritide, si è svolto un interessante progetto “Sibari Di Notte” che, a breve, cambierà il volto dei resti dell’antica Polis, il cui mito sopravvive al tempo e allo spazio, alimentando sempre grande interesse nel mondo intero. Presenti tutti i protagonisti principali dell’iniziativa, frutto di una intesa tra istituzioni, imprese e territorio per la valorizzazione  del parco archeologico. Il progetto, elaborato su input dell’ex sibari di notteministro Fabrizio Barca, ha trovato concreta rispondenza nell’ambito del privato, che ha inteso finanziare l’opera con un milione di euro. L’ex ministro Barca, ideatore del progetto, ha  dichiarato che  la sua presenza al convegno è stata motivo di orgoglio. Difatti, come ha confermato anche il Sindaco di Cassano All’Jonio, Gianni Papasso, il Parco Archeologico di Sibari ha attraversato una fase molto critica a causa dell’esondazione del fiume Crati. In ogni caso, ha sottolineato l’ex Ministro, la difficoltà della situazione passata ha consentito di rinvenire la forza  e la volontà di reagire, per realizzare la messa in sicurezza del Parco. Quanto, dunque, sta accadendo a Sibari, avviene per la prima volta: si tratta di una convenzione  mediante la quale il sito viene messo a disposizione  di soggetti  con un finanziamento esclusivamente privato. Inoltre la direttrice del Museo e Parco Archeologico di Sibari, Adele Bonofiglio ha annunciato ai presenti il completamento dei lavori sia nella zona museale che nell’area archeologica. Orgoglioso di questa opera, il Sindaco di Cassano Gianni Papasso, che si è detto impegnato a servire e  migliorare il territorio di Cassano, in modo da   valorizzare e far conoscere meglio ai  visitatori e turisti il territorio, ora grazie anche al progetto “Sibari di Notte”.

Anna Maria Schifino

Allerta meteo: il Parco Archeologico di Sibari preservato dall’allagamento

ROSSANO (CS) – Le condizioni meteo avverse che si sono abbattute nelle scorse ore sulla nostra regione hanno determinato l’esondazione del fiume Crati in almeno tre punti. Fortunatamente, però, il Parco Archeologico di Sibari, spesso soggetto a fenomeni di allagamento in passato, non ha subito alcun danno. Infatti, già nel 2013 l’area era stata completamente sommersa dall’acqua e, in seguito allo spiacevole accaduto, erano stati ricostruiti gli argini del fiume che n questa occasione hanno retto preservando il sito. Carlo Tansi, direttore della Protezione Civile calabrese, ha sottolineato che “questo e’ l’esempio concreto degli effetti della buona prevenzione. Quando si realizzano opere sui studi scientifici del territorio e con la consapevolezza di fare prevenzione, i rischi vengono annullati. Rimane assurdo che nel 2016 si trovino agrumeti nell’alveo dei fiumi, nonostante quello che e’ accaduto in passato”.

Il Toro Cozzante di Sibari in trasferta al Museo Egizio di Torino

Terranova da Sibari ( Cs) – Il Toro cozzante del Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide è giunto nei giorni scorsi a Torino per essere esposto al Museo Egizio in occasione della mostra Pompei e l’Egitto, che si terrà dal 1° marzo al 4 settembre 2016. Il reperto in bronzo raffigura un toro in atto di caricare, appunto “cozzante”, ed è il simbolo della colonia di Thurii, riprodotto come emblema sulle monete della città. Realizzato con tecniche a fusione e databile tra la fine del V e gli inizi del  IV secolo a.C., presenta integrazioni di restauro che ne attestano l’utilizzo anche in età romana. La pregevole fattura artistica traspare dalla raffinata cura della resa dei dettagli anatomici, che esprimono la grande capacità del modellato degli artigiani dell’epoca. I restauri effettuati sul manufatto in epoca romana documentano una persistenza nella Sibaritide della koinè culturale greca, che sarà, per un lungo arco di tempo, tratto distintivo e caratterizzante dell’intero territorio. Il bronzetto è stato rinvenuto in località Casa Bianca, nel Parco Archeologico di Sibari in Cassano allo Ionio (Cosenza), nel corso della campagna di scavi del 2004, diretta da Emanuele Greco, direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene. La presenza del Toro cozzante all’esposizione torinese pone al centro dell’attenzione il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, guidato da Adele Bonofiglio e sancisce la bontà delle scelte del Polo Museale della Calabria, diretto da Angela Tecce, mirate alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e archeologico della nostra regione.

 

XIV giornata archeologica francavillese

Listener (1)FRANCAVILA(CS)-Il 14 novembre prossimo,  si terrà la XIV giornata archeologica francavillese.Divenuta appuntamento fisso  per gli studiosi, i giovani ricercatori  e gli appassionati,la giornata sarà divisa in due: la  mattina professori Marianne Kleibrink, Martin Guggisberg, e la dottoressa Camilla Colombi visiteranno il parco archeologico partendo dalla necropoli di Macchiabate e, successivamente, giungeranno all’area dei templi attraversando prima il canale di Dardania  e poi l’abitato della antica città che si suppone sia la mitica Lagaria fondata da Epeo il costruttore del cavallo di Troia;il  pomeriggio  Pino Altieri ,presidente dell’ Associazione Lagaria Onlus ,introdurrà il convegno  che si svolgerà presso la sala convegno del comune di Francavilla Marittima,  in onore alla dottoressa Silvana Luppino , che molto si è prodigata per  il sito di Francavilla Marittima.I relatori saranno:  Roberto Spadea ,Maria Letizia Lazzarini,Marianne Kleibrink ,Martin Guggisberg,dott.ssa Camilla Colombi e Giovanni Riccardi.Non mancherà la costante presenza di Luca Conti compagno  della Dott.ssa Luppino.

Anna Maria Schifino

Chiara Braga (Pd): “valorizzare il parco archeologico di Sibari”

SIBARI (COSENZA) – I beni culturali ed archeologici sono il petrolio dell’Italia e per questo devono essere salvaguardati , tutelati e valorizzati, tra questi anche il prezioso sito archeologico di Sibari”, con queste parole l’on. Chiara Braga ha concluso stamani la sua visita presso il Parco Archeologico di Sibari ed il Museo nazionale della Sibaritide.

La parlamentare Pd poi,  si è detta allarmata per il dissesto idrogeologico attivo sul territorio e dalla precaria condizione dell’argine del fiume Crati, responsabile dell’alluvione del Parco un anno fa: “Valorizzare il Parco Archeologico di Sibari, significa creare opportunità di sviluppo per questo territorio. Detto questo però non possiamo non dire che quanto successo un anno fa, stando così le cose, si può ripetere, ed allora fondamentale sarà un’adeguata opera di prevenzione e manutenzione degli argini del fiume Crati . Come Pd sosterremo e promuoveremo iniziative in tal senso per la tutela dell’ambiente. Credo che nel patto di Governo 2014 con il premier Letta questa problematica debba trovare subito spazio”.

Un parco archeologico a Tortora

TORTORA (CS) – Il Comune di Tortora ha ottenuto un finanziamento di 1.200.000,00 dal Ministero dello Sviluppo Economico per la valorizzazione dei beni culturali, finalizzato alla realizzazione del Parco Archeologico di Blanda. ”E’ un’immensa gioia – afferma il Sindaco Pasquale Lamboglia – un risultato storico, da condividere con quanti, archeologi e Soprintendenza Archeologica di Reggio Calabria in primis, hanno compiuto ricerche nel corso degli anni a Tortora. E’ il coronamento di un percorso iniziato molti anni fa con gli scavi sul pianoro del Pale’castro e nella vicina necropoli, che ha poi portato alla realizzazione della mostra archeologica ‘Frammenti del Passato’ nel Centro Storico. Un obiettivo impensabile fino a qualche tempo fa – continua il primo cittadino – che premia l’impegno costante di quest’Amministrazione e che segnera’ la svolta definitiva nella valorizzazione turistico-culturale, non solo della nostra cittadina ma dell’intero comprensorio, in un momento in cui e’ molto difficile reperire fondi pubblici, soprattutto in questo settore”. Il progetto, messo a punto in collaborazione con la Soprintendenza Regionale, ha come obiettivo la realizzazione di interventi di completamento tesi a tutelare, valorizzare e rendere fruibile il patrimonio culturale costituito dall’area archeologica di Blanda. L’intento e’ quello di recuperare interamente l’impianto dell’antica citta’ di romana di Blanda e di riprendere nuovi programmi di ricerca e di scavo sul pianoro del Pale’castro e nell’attigua necropoli. Si procedera’ al restauro delle strutture, alla valorizzazione degli elementi che definiscono il tessuto urbano di Blanda e al recupero dell’antico rapporto della citta’ con il suo intorno, mettendone in luce la connessione con l’ambiente circostante. Gli interventi previsti dal progetto finanziato consistono, in particolare: nell’ampliamento dello scavo, nel restauro, nel consolidamento e nella sistemazione per la visita dei resti archeologici, nell’organizzazione del Parco con la realizzazione di percorsi di visita e di sistemi di comunicazione che restituiscano l’immagine della citta’ antica, (anche con elaborazioni multimediali in 3d), nell’esecuzione degli impianti d’illuminazione e di videosorveglianza, nella realizzazione di un percorso pedonale e di un parcheggio annesso all’area archeologica sul lato sud, oltre che di un nuovo parcheggio nel Centro Storico.

Parco archeologico di sibari: ministro all’ambiente Orlando in visita

parco archeologico di SibariCassano all’Ionio (CS). Il Ministro All’Ambiente Andrea Orlando oggi 30 luglio in visita al Parco Archeologico di Sibari. Il rappresentante del Governo  Nazionale si recherà al sito archeologico alle ore 14.30. Il Parco archeologico di Sibari, dopo le denunce e gli appelli del Sindaco  di Cassano all’Ionio, Giovanni Papasso, a non abbandonare l’importante sito culturale, ancora imprigionato dal fango dopo l’alluvione dello scorso 18 gennaio, torna a suscitare l’attenzione delle Istituzioni nazionali.  Il titolare del Dicastero all’Ambiente sarà accompagnato, per l’occasione, oltre che dal Sindaco di Cassano All’Ionio, anche dal Presidente della Provincia on. Mario Oliverio. Il Ministro effettuerà un sopralluogo nell’area allagata dal fiume Crati lo scorso 18 gennaio 2013 per prendere coscienza dei danni ancora evidenti arrecati  all’ importante patrimonio culturale dell’Italia intera ma anche per prendere diretta conoscenza della situazione esistente lungo gli argini del fiume Crati, così da  concordare una strategia per salvare immediatamente i preziosi reperti ed impedire simili accadimenti lungo il fiume Crati.

L’Unical a Sibari

È bastato che piovesse, neanche tantissimo, che la Calabria, in questo caso la Sibaritide, si allagasse, franasse, si sfasciasse sommergendo uno dei più importanti patrimoni di questa nostra sciagurata regione e dell’intera umanità, il sito delle tre città antiche sovrapposte:  Sibari, Thuri e Copia. L’area più estesa e più ricca di monumenti dello scavo archeologico, Parco del Cavallo, è stata sotto 4-5 metri d’acqua per incuria, per cialtroneria e per incapacità di chi doveva sorvegliare il Crati, il sistema idro-geologico e gli argini del fiume.

Il teatro, le terme pubbliche, la grande strada lastricata e le case che vi si affacciavano con i loro mosaici e le loro pareti affrescate sono stati coperti d’acqua e di  fango. Il lavoro di generazioni di archeologi di tutto il mondo, iniziato sistematicamente negli anni ‘60, è andato in gran parte perduto così come i milioni di euro spesi dallo Stato, da noi tutti, per riportare alla luce, per mezzo degli scavi archeologici, la vita quotidiana, i costumi, gli usi religiosi, l’economia, la politica dei nostri ascendenti, dei nostri antichi morti. Avevamo, anch’io ho partecipato a quegli scavi, restituito alla visione di tutti quelle rovine di monumenti e di abitazioni che furono inghiottite, fin quasi agli inizi del XX secolo, dalla natura che, con i suoi impetuosi sconquassi, aveva sottratto le antiche grandezze dell’uomo rendendole indisponibili per molti secoli.  La classe dirigente contemporanea, i vivi hanno ri-seppellito quelle rovine e quei morti che dicono di tenere in gran conto, di cui menano gran
vanto e dei quali millantano di essere fieri discendenti.

Quale migliore occasione di questa avrebbe potuto esserci, per lo Stato e per la Regione, di varare un intervento d’urgenza che impiegasse, subito, centinaia di giovani nell’opera di ripristino e consolidamento degli argini, di sgombero dal fango, di restauro, di pulizia e di scavo di emergenza delle strutture antiche della città?    Sono passati giorni senza che, ad esclusione dei Vigili del Fuoco e dei volontari della Coldiretti, alcuno intervenisse in aiuto alla Soprintendenza. C’è voluto un appello lanciato dalle colonne de “il Quotidiano della Calabria” da chi scrive -insieme a colleghi dell’Università della Calabria come De Sensi, Taliano Grasso, Teti e altri studiosi di fama internazionale quali Settis e Guzzo- firmato da più di mille persone, fra studiosi e cittadini comuni, per smuovere l’opinione pubblica calabrese e nazionale e, di conseguenza, i governanti.  A quel punto non hanno potuto fare a meno di intervenire, perlopiù sotto forma di passerelle elettorali, e di costatare l’enorme danno provocato dall’incuria e dal dolo alle strutture antiche. È stato soprattutto per merito, però, del ministro Barca, l’unico ministro tecnico attento alla vita reale di questa nazione, che è stato varato un primo intervento di somma urgenza da 300.000 euro per avviare la pulizia ed il ripristino del Parco archeologico. Una cifra che basterà appena a riportare di nuovo in luce le antiche strutture e a verificare quali e quanti danni l’esondazione ha procurato alla città antica. Ci vorranno molto tempo, molte risorse umane ed economiche per scavare di nuovo, ripulire, restaurare le strutture antiche sottratteci, di nuovo, alla vista e alla coscienza.

Noi calabresi, noi italiani dovremo fare il possibile perché non accada che gli scavi archeologici di Sibari, dopo l’emergenza, vengano dimenticati, dobbiamo incalzare le Istituzioni di questa regione e di questo paese perché venga scongiurato il pericolo della definitiva scomparsa di uno dei più importanti siti archeologici del Mediterraneo. Un primo passo per evitare che ciò avvenga è stato mosso dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’UNICAL, diretto dal professor  Perrelli, che ha avviato una collaborazione con la Soprintendenza archeologica della Calabria, nella persona della dottoressa Bonomi, per contribuire a ripulire e ripristinare gli scavi di Parco del Cavallo. Gli insegnamenti di “Metodologia della ricerca archeologica” e di “Topografia antica” del Dipartimento– tenuti, rispettivamente, da chi scrive e dal collega Taliano Grasso- hanno messo in cantiere un progetto di “Tirocinio formativo attivo” che permetterà a quasi una ventina di studenti calabresi di archeologia di intervenire in soccorso del loro, e del nostro, patrimonio culturale con la supervisione anche della dottoressa Luppino, responsabile dell’Ufficio scavi di Sibari, e del dottor D’Alessio, funzionario del medesimo ufficio. Sarà un’occasione per dimostrare che -con il concorso di operai, di muratori, di restauratori, di tecnici e anche di studenti e di giovani archeologi- i calabresi sono in grado di farcela, sono in grado di ribaltare tutti i luoghi comuni stratificatisi come una maledizione su questa terra e sui suoi abitanti che sarebbero incapaci di ideare il proprio futuro, incapaci di avviare lo sviluppo della propria regione. Abbiamo ritenuto nostro dovere intervenire non solo perché è il nostro ambito di ricerca, ma, soprattutto, perché non vogliamo assistere alla scomparsa di un altro pezzo della nostra storia, della nostra terra e della nostra identità.

Di seguito l’elenco degli studenti dell’Unical (Università della Calabria) che stanno partecipando alla ripulitura del Parco Archeologico di Sibari:

1)    Adimari Antonella
2)    Bassano Maria Assunta
3)    Calonico Giulia
4)    Capitano Roberta
5)    Caputo Federica
6)    Di Donato Ester Gaia
7)    Malomo Valentina
8)    Manigrassi Valentina
9)    Milito Francesco
10)    Opipari  Nicola
11)    Sesto Stefania
12)    Spagnuolo Lucrezia
13)    Timpano Vincenzo

A. Battista Sangineto

Parco Archeologico di Sibari: arrivano 21 milioni di euro da palazzo Chigi

Cassano allo Ionio (Cs) – Il Ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, sarà nei prossimi giorni in visita al Parco Archeologico di Sibari. La notizia ufficiale arriva dal primo cittadino di Cassano allo Ionio; il titolare del Dicastero alla Coesione Territoriale Barca sarà a breve a Sibari per verificare l’entità dei danni arrecati al Parco Archeologico di Sibari dall’allagamento del fiume Crati,  che lo ha sommerso lo scorso 18 gennaio, ed anche per visitare il Museo Nazionale della Sibaritide, dove sono custoditi i reperti rinvenuti nell’area archeologica di Sibari.

Per l’emergenza sono stati stanziati, direttamente da Palazzo Chigi, 21 milioni di euro per Sibari. Al Ministero dei Beni Culturali l’onere economico per la rimozione del fango dai reperti archeologici e per il ripristino della fruibilità del Parco.