Archivi tag: primadicultura

Unical, Alberto Pagani e l’Intelligence tra passato, presente e futuro ai tempi del Covid-19

RENDE (Cs) – «In questo sconvolgimento globale dovuto alla pandemia da COVID-19, la Cina continua imperterrita a perseguire la sua Grande Strategia, che è un disegno molto flessibile di sfruttamento di tutte le opportunità che si offrono e di costruzione di nuove condizioni di vantaggio». Questo l’incipit della recente lezione di Alberto Pagani, deputato componente della Commissione Difesa alla Camera, tenuta, in video conferenza, al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.

«La Repubblica Popolare Cinese, ha proseguito Pagani – con la Belt and Road Initiative, intende certamente costruire una rete di collegamenti infrastrutturali e di accordi commerciali, sulla direttrice dell’antica via della seta, ma anche realizzare, attraverso la costruzione di relazioni di interdipendenza economica, un nuovo sistema di alleanze politiche: questa è l’essenza della strategia cinese, e risponde perfettamente all’antica cultura e al modo di pensare dell’antichissima civiltà che l’ha prodotta». E, a tal proposito, ha citato i diversi filoni religiosi e filosofici della cultura cinese m, come il Taoismo e il Confucianesimo ed il Legismo.
Il docente ha poi fatto un paragone con il pensiero strategico dei giochi da tavolo: in Occidente il gioco strategico per eccellenza è quello degli scacchi, rappresentazione simbolica della guerra il cui scopo è l’annientamento dell’avversario, che produce la vittoria e la sconfitta dei giocatori. Il gioco strategico degli orientali invece è il wei chi, un gioco di accerchiamento in cui vince chi occupa meglio il terreno di gioco, muovendosi in base agli spazi lasciati vuoti dall’avversario: è la rappresentazione simbolica di una cultura strategica che cerca di evitare il più possibile lo scontro, proprio come insegnato nell’antichissimo trattato di strategia militare “L’arte della guerra” del generale e filosofo cinese Sun Tzu, il cui motto era: “il migliore generale non è chi vince cento battaglie, ma chi vince la guerra senza combattere nessuna battaglia”.
Per questo il fondamento della strategia cinese non è mai un obiettivo fermo ed inamovibile, da perseguire ostinatamente, ma la ricerca della massimizzazione delle condizioni di vantaggio nel contesto occasionale, che si ottiene cogliendo tutte le opportunità che si presentano. La realtà è concepita come mutamento, e le opportunità sono di natura dinamica e relazionale.
A tal proposito, Pagani ha ripreso l’argomento delle “Nuove Vie della Seta”, un progetto che non può essere interpretato come se fosse solamente un grandioso piano di interconnessione infrastrutturale tra Asia e Europa. Non è un caso che il XIX Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese, tenuto nel 2017, su proposta di Xi Jinping, abbia inserito “La Via della Seta” nella costituzione cinese. Si tratta di un progetto politico, uno strumento di geopolitica, e non di un piano di opere pubbliche, che riguarda soltanto le strade, le ferrovie, linee aeree e navali, i porti e gli aeroporti, le pipline energetiche o i cavi di connessione dati. La B.R.I è essenzialmente un progetto politico del partito Comunista Cinese, finalizzato a conquistare, attraverso l’interdipendenza economica, l’appoggio di nuovi alleati nel sistema di autorità ed enti sovranazionali che governano il mondo.
«La Cina, abbracciando l’economia di mercato senza allontanarsi dalla sua cultura e senza cambiare il suo modello politico autoritario – ha affermato Pagani – in pochi decenni è riuscita a diventare la seconda, o forse la prima potenza economica ed industriale del mondo». Con una popolazione che conta oltre un miliardo e mezzo di persone, ha oggi un peso politico sul piano globale che non corrisponde né alla sua forza economica né al suo peso demografico. Per questo la classe dirigente cinese sta tentando di costruire un sistema di alleanze che le consenta di avere riconosciuto quel ruolo e peso politica da grande potenza mondiale a cui ritiene di avere diritto. E questo sistema di alleanze, che si basa sull’interdipendenza economica, comporta necessariamente anche delle conseguenze politiche. Quando un Paese lega la propria economia ed il proprio benessere ad un altro non può che averne a cuore anche il destino ed il successo politico. E tutti i Paesi che lungo le nuove vie della Seta si legheranno alla superpotenza economica cinese hanno ovviamente una dimensione ed un peso molto inferiore rispetto a quello della Cina. Per questa ragione, ha continuato Pagani, se l’Italia aderisce singolarmente al progetto politica della Repubblica Cinese, e quindi del Partito Comunista Cinese, si trova per forza in una posizione debole e subalterna. Confrontarsi con il progetto della B.R.I. per il nostro a Paese è necessario ed inevitabile, ma se il dialogo sarà tra la Superpotenza cinese ed una variegata è litigiosa compagine di Paesi europei che interloquiscono in ordine sparso, o tentando di fregarsi l’un l’altro, ciascuno di questi conterà poco o nulla e negozierà delle briciole. Questo vale anche per l’Italia, che senza la forza ed il peso contrattuale dell’Europa Unita, potrà avere solo un ruolo subalterno e residuale, e peserà come uno dei tanti Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Il Mediterraneo è un mare intercontinentale ed è un mare fondamentale perché strategico per tutti questi Paesi, centro di libero scambio; ma nel XXI secolo ha perso la sua antica centralità a favore dell’Oceano Pacifico. Citando Kissinger Pagani sottolinea che la trasformazione di questo inizio millennio è talmente profonda che rende evidente che il vecchio Ordine Mondiale, basato sul Washington Consensus, è ormai finito. Dalle sue ceneri ne nascerà certamente uno nuovo, che oggi però è ancora indefinito. Questa ridefinizione dei ruoli e riallocazione del potere su scala globale avverrà nei prossimi anni. Bisogna che questo accada senza cadere in quella che il politologo Americano Graham Allison chiama “trappola di Tucitide”, facendo riferimento alla guerra del Peloponneso, tra Sparta ed Atene. Nella maggior parte dei casi storici nei quali una potenza emergente ha insidiato il ruolo egemone di una potenza dominante, il conflitto è sfociato in una guerra. Il nostro destino però non è scritto negli astri, non è segnato, dipende dalle scelte degli uomini. Non sta scritto da nessuna parte che la nascita di un nuovo equilibrio tra le grandi potenze debba passare per forza attraverso una nuova guerra tra USA e Cina, che diventerebbe inevitabilmente globale e rischierebbe di distrugge il Pianeta. È meglio costruire il nuovo ordine mondiale con metodi pacifici, ed in questo processo quella Grande potenza civile che è l’Europa, con la sua storia, la sua cultura politica e giuridica e la sua antica civiltà, potrà giocare un ruolo determinante, se sarà unità. Dentro un’Europa Unita anche l’Italia può avere un peso determinate. Rispondendo poi alle domande degli studenti il docente ha trattato anche il tema del MES, affermando che è un argomento che solo in Italia trova un dibattito così isterico. Questo dovrebbe insegnare agli italiani ad individuare quali sono i temi realmente cruciali per il loro futuro e a non perdere tempo accapigliandosi inutilmente attorno a quelli marginali, confondendo ingenuamente le cause con gli con gli effetti. «I medici che salvano le persone non curano i sintomi, curano le malattie», ha aggiunto Pagani.
«Se nelle democrazie il dibattito politico so concentra su visioni di breve periodo – ha proseguito Pagani – i politici usano inevitabilmente la demagogia carpire la fiducia dei cittadini ed ottenerne il consenso, ma non fanno un buon servizio al loro Paese, né fanno del bene alle democrazie.
Il vantaggio competitivo dei Paesi autoritari consiste proprio nella possibilità di programmare e progettare il futuro su una dimensione temporale più lunga della durata di una legislatura. Se vogliamo proteggere le democrazie liberali dalle loro pulsioni autodistruttive dobbiamo imparare a pensare anche noi con un orizzonte temporale più lungo di quello che passa tra una campagna elettorale e l’altra. I progetti che producono innovazioni e trasformazioni reali e profonde per la vita delle persone richiedono più tempo di una campagna pubblicitaria ed hanno un maggiore respiro. Serve meno tatticismo ed una reale visione strategica». A tal proposito, il docente ha proposto l’esempio dell’introduzione della tecnologia 5G nelle telecomunicazioni: «decidere da quali fornitori le società di telecomunicazioni acquisteranno la tecnologia di rete è come scegliere a quale vicino affidare le chiavi di casa, sperando che questo sia animato sempre da buone intenzioni. Il dibattito sull’opportunità o meno di utilizzare tecnologia Huawei non è infondato, perché bisogna scegliere tra economicità, efficienza tecnologica, e rischi per la sicurezza delle informazioni e dei sistemi. Per valutare correttamente quali sono i pericoli reali che ne discendono è necessaria una classe politica e che conosca realmente i problemi tecnici e che sia capace di imaginare e precedere quelli che saranno le conseguenze e gli sviluppi futuri delle scelte che deve compiere. Pertanto, c’è bisogno di competenze, di informazioni corrette e puntuali, e soprattuto di una classe politica adeguata al suo compito e lungimirante».
 

Al via la X edizione del censimento FAI “I luoghi del cuore”

COSENZA – Il FAI – Fondo Ambiente Italiano – in collaborazione con Intesa Sanpaolo lancia la 10ª edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, in programma dal 6 maggio al 15 dicembre 2020, e invita tutti i cittadini, nei piccoli borghi e nelle grandi città, nei paesi meno conosciuti e in quelli più noti, in Italia ma anche all’estero, a votare i luoghi italiani che amano di più e vorrebbero vedere tutelati e valorizzati.

Dopo due mesi di isolamento, nella settimana in cui l’Italia timidamente riparte, anche il FAI entra in una nuova fase grazie all’avvio di questa grande campagna nazionale: un’opportunità per ciascuno di noi di esprimere finalmente, quasi fosse un urlo liberatorio, il sentimento appassionato che ci lega al Paese più bello del mondo, lo stesso di cui abbiamo tanto sentito la mancanza. Proprio ora, mentre i musei, i monumenti e i Beni del FAI sono ancora necessariamente chiusi, possiamo continuare a prenderci cura, tutti insieme, del nostro territorio e dei suoi tesori.

Saper guardare avanti con speranza e positività è un’attitudine preziosa, e la nuova edizione del censimento de “I Luoghi del Cuore”, l’iniziativa che da diciotto anni permette alle persone di unirsi e di manifestare con un gesto tangibile l’amore per lo straordinario patrimonio d’arte e natura che ci circonda, ci vuole proiettare al di fuori delle nostre mura domestiche, e porre fine a questa prolungata astinenza dal Paese che amiamo.

Il progetto racconta più di ogni altro il desiderio della Fondazione di continuare a occuparsi con slancio e passione dell’Italia e degli italiani, mettendosi in ascolto dei cittadini per ideare e immaginare il futuro insieme: una potente iniezione di fiducia per restituire, diffondendolo, quel sentimento di coesione civile che in questi giorni “sospesi” avvertiamo così intensamente.  

Grazie a “I Luoghi del Cuore” il FAI incoraggia e stimola ciascuno di noi, anche restando a casa, a fare la differenza ed essere motore di cambiamento per il proprio territorio, unico al mondo per varietà e bellezza.

L’augurio della Fondazione è che la partecipazione al censimento sia la più estesa possibile, perché il risultato del gruppo supera sempre la somma dei singoli e diventa potenza, energia e forza creativa che si fa azione efficace: a darne evidenza le storie di impegno civile di tante comunità di cittadini che grazie a questa iniziativa si sono avvicinate o ritrovate con rinnovato entusiasmo, condividendo un obiettivo comune, speranze ed emozioni. Prima ancora che dei luoghi, infatti, questo è il censimento delle persone, che i luoghi li vivono, li amano, li salvano.

Quest’anno il censimento si arricchisce di due classifiche speciali.

La prima dedicata all’“Italia sopra i 600 metri”, cioè a luoghi che appartengono alle aree interne montane del Paese, di cui la Fondazione si sta occupando anche attraverso il Progetto Alpe e che coprono da sole il 54% del territorio nazionale: zone che sono diventate la periferia del Paese, in sofferenza per la carenza di servizi e infrastrutture che rende le condizioni di vita più difficili, ma anche contraddistinte da una bellezza indiscutibile, spesso intatta e dominata dalla natura, in cui vivono comunità di cui riscoprire la storia, le tradizioni e il potenziale. La seconda è relativa ai “Luoghi storici della salute”, beni architettonici che hanno radici profonde nel nostro passato, e che oggi, a fronte dell’emergenza sanitaria, sono divenuti valorosi presidi a tutela di tutti noi; luoghi che raccontano quanto il benessere di corpo e mente abbia radici antiche nel nostro Paese e una tradizione secolare che spazia dalle terme romane alle farmacie storiche, dagli ospedali nati nel Rinascimento ai padiglioni di fine 800 e inizio Novecento, oggi più che mai in funzione grazie all’instancabile prodigarsi dei medici e del personale paramedico per far fronte all’epidemia.

Come di consueto, i luoghi più votati verranno premiati, a fronte della presentazione di un progetto concreto: 50.000 euro, 40.000 euro e 30.000 euro saranno assegnati rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato, mentre il luogo più votato via web diventerà protagonista di un video, storytelling o promozionale, realizzato a cura della Fondazione. Per i vincitori delle due classifiche speciali sono in palio complessivamente 20.000 euro. FAI e Intesa Sanpaolo, dopo la pubblicazione dei risultati, lanceranno inoltre il consueto bando per la selezione degli interventi in base al quale tutti i proprietari (pubblici o non profit) e i portatori di interesse dei luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti potranno presentare alla Fondazione una richiesta di restauro, valorizzazione o istruttoria sulla base di specifici progetti d’azione.

La forza del censimento del FAI non si ferma qui: grazie all’estesa attività di sensibilizzazione che lo caratterizza, la partecipazione all’iniziativa permette di dare risonanza alle richieste delle comunità, creando collegamenti con istituzioni e stakeholder locali: collaborazioni virtuose che in alcuni casi consentono la rinascita di beni in stato di degrado, di abbandono o addirittura a rischio scomparsa, attraverso lo stanziamento di fondi aggiuntivi rispetto a quelli resi disponibili da FAI e Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto.

«Il FAI chiama a raccolta gli italiani intorno al patrimonio della nazione e indice un nuovo censimento de I Luoghi del Cuore. Così lasciamo per un momento l’io e la sua casa per dedicarci agli altri e ai luoghi che ciascuno predilige. Siamo individui ma anche nodi di un tessuto nazionale di cui siamo parte e che ci protegge (come si è visto con il nuovo temibile virus). Il FAI è una fondazione della società civile sostenuta principalmente da iscritti e sostenitori. Non c’interessa competere per il potere e per la ricchezza, come spesso avviene nella politica e nel mercato; ci preme invece unirci a tutte le istituzioni culturali per cooperare al vero, al bene e al bello della Patria e dei concittadini. Italia ti amiamo», ha dichiarato Andrea Carandini, presidente FAI. 

«Mai come oggi l’appuntamento con “I Luoghi del Cuore” – commenta invece Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo – ci riconduce a un po’ di ottimismo e all’auspicio di tornare presto ad apprezzare in ogni angolo dell’Italia il patrimonio artistico del Paese. Inserire i luoghi della sanità, alcuni veri e propri gioielli architettonici spesso trascurati e degradati, suggella il grande impegno di Intesa Sanpaolo per sostenere il servizio sanitario e la ricerca in questo difficile momento del nostro Paese. Gli ospedali, le case di cura, le farmacie sono testimoni silenziosi di sofferenza e meritano attenzione e tutela. Indicarli e votarli per il restauro è un modo genuino di esprimere la nostra gratitudine ai medici e paramedici che quotidianamente vi lavorano».

Per partecipare al censimento, dal 6 maggio al 15 dicembre 2020, si può visitare il sito www.iluoghidelcuore.it.

Fase 2 all’Unical fra didattica ed esami online, riaperti laboratori ricerca e biblioteche per prestito libri

RENDE (Cs) – Lezioni, esami, sedute di laurea e riunioni degli organi collegiali continueranno a svolgersi all’Unical in modalità telematica. Lo prevede il nuovo decreto del rettore Nicola Leone, che disciplina, alla luce dei provvedimenti adottati dal governo, la Fase 2 dell’emergenza Covid19 all’interno dell’ateneo.

Al momento – si legge nel decreto – i rischi sanitari sono ancora troppo elevati per consentire all’ateneo di riprendere in sicurezza le attività didattiche in presenza. Resta però obiettivo prioritario dell’Unical quello di garantire agli iscritti, anche nell’attuale situazione emergenziale, il diritto allo studio, assicurando continuità alla loro carriera universitaria e consentendo lo svolgimento delle prove d’esame, nel rispetto dei requisiti previsti dalla legge.

In un periodo di grande difficoltà per il Paese e per l’ateneo, tutte le autorità accademiche hanno strettamente collaborato tra loro per assicurare la continuità dei propri compiti istituzionali e per dare risposta alle complesse necessità dei docenti, del personale amministrativo degli studenti e, per quanto possibile, del territorio. Le misure di contrasto alla situazione di emergenza hanno imposto finora decisioni spesso difficili, con l’adozione di strumenti organizzativi in parte inediti (quanto allo svolgimento telematico delle lezioni, esami, lauree, ecc.) ed elaborati con attenzione massima al rispetto della legalità, ma anche con l’obiettivo di dare risposte efficaci ai problemi. In questa complessa attività di ridefinizione organizzativa della vita di ateneo, un importante supporto collaborativo è venuto dall’intera comunità accademica, impegnata in un comune e orgoglioso sforzo di reazione alle difficoltà; docenti, personale amministrativo e studenti non hanno fatto mancare il loro contributo propositivo e migliorativo delle decisioni finali, nel comune interesse di superare una fase buia per l’intero Paese.

«Ringrazio i delegati agli Affari Legali e alla Didattica, Fabrizio Luciani e Francesco Scarcello, che hanno lavorato alacremente con me alla stesura del decreto, nel fine settimana del Primo maggio ­– dice il rettore Nicola Leone – Il testo, nella sua versione finale, tiene conto delle osservazioni emerse durante il confronto con i docenti e con i 10mila studenti, che hanno partecipato ai seminari a distanza organizzati per spiegare la nuova modalità di svolgimento degli esami scritti, una delle principali novità di questa nuova fase. Essenziale è stato anche il confronto con i rappresentanti degli studenti, che ci ha aiutato a recepire le istanze che arrivavano dai nostri iscritti. Abbiamo snellito alcune procedure e le richieste di strumentazione e posto maggiore attenzione alla tutela della privacy, assicurando comunque il rispetto dei principi di pubblicità, trasparenza e imparzialità previsti dalla legge».

Le misure previste dal nuovo decreto hanno efficacia fino al 17 maggio. Ecco cosa prevedono nel dettaglio.

Lezioni – I corsi del secondo semestre continueranno a essere erogati a distanza, utilizzando le piattaforme Microsoft Teams e Moodle. Qui maggiori dettagli e le indicazioni per studenti e docenti.

Esami – Le prove continueranno a essere svolte da remoto. La modalità principale, per lo svolgimento degli esami a distanza, è quella orale, in videoconferenza. Le prove scritte potranno essere convertite in orali dai docenti, che potranno anche assegnare progetti o compiti da svolgere in autonomia da discutere poi durante il colloquio.

Nei casi in cui la conversione in orale non risulti possibile, gli studenti sosterranno l’esame scritto da casa. L’ateneo ha definito delle linee guida basate sul software Exam.net, ma saranno i docenti a scegliere la modalità più adatta alle specificità della classe e della disciplina. In caso di difficoltà tecniche, si potrà contattare un apposito help desk di ateneo e, nei casi di assoluta necessità, lo studente potrà sostenere l’esame presso un laboratorio dell’università con la supervisione di un tecnico.

Sul canale YouTube dell’Unical sono disponibili materiali video che guidano allo svolgimento delle prove scritte con la nuova modalità.

Lauree ed esami di dottorato – Anche le sedute di laurea e di dottorato continueranno ad essere svolte a distanza.

Concorsi – Sono sbloccati i concorsi per ricercatori di tipo B e potranno svolgersi le procedure concorsuali in cui la valutazione dei candidati potrà basarsi sul solo esame di titoli e curriculum, e svolgersi quindi in modalità telematica.

Quartieri residenziali e centri – Restano chiusi i centri comuni, i quartieri e le strutture sportive, comprese quelle gestite dal Cus.

Biblioteche – Riaprono al pubblico, ma solo per il servizio di prestito dei libri.

Laboratori – Aperti per la ricerca, ma dovranno disporre di finestre o porte esterne e avere dimensioni tali da consentire a chi opera all’interno il rispetto delle misure di distanziamento previste dal governo.

Infine, per gli esami scritti on line sono state pubblicate le linee guida (leggi qui). 

 

Il Coronavirus ferma anche la Summer Arena, Senese: «Tornerà l’anno prossimo»

CATANZARO – Estate 2020: niente Summer Arena a Soverato. Ad ufficializzarlo è il promoter Maurizio  Senese della Esse Emme Musica: «Quattro anni di strepitosi concerti, centomila spettatori paganti, la creazione del maggiore indotto turistico della costa jonica e della Calabria intera – afferma -, l’organizzazione di un evento riconosciuto dalle più importanti produzione italiane, unico nel centro sud, il nostro coraggio e la nostra forza che ci hanno da sempre contraddistinto, tutto questo non basta di fronte a un mostro invisibile come quello del nuovo coronavirus».

«Lo chiamo “mostro invisibile” – spiega Senese -, perché contro tutto quello che è stato visibile in 25 anni di attività nella nostra regione, abbiamo ampiamente lottato, in una Calabria dove prevalgono sempre i poteri forti. Abbiamo lottato contro la politica inefficiente, contro la criminalità organizzata, contro bandi sulla cultura e il turismo della Regione Calabria gestiti da gente incompetente ora indagata dalla Procura di Catanzaro. Dal nuovo governatore Jole Santelli ci si aspetta una nuova vita, una nuova speranza, per un settore determinante come quello di Turismo e Cultura, in Calabria. Ci si aspetta una persona molto attenta ai grandi eventi e non ai falsi spettacoli da anni finanziati in Regione in base alle amicizie, quasi fosse un mercato d’affari. La prima sfida, il nuovo governatore, se la gioca all’interno dei suoi stessi uffici, visto che ha mantenuto le deleghe per sé – continua Senese -. Come dice il procuratore Gratteri, il vero pericolo viene dai dirigenti pubblici, per cui il mio invito è a una maggiore attenzione, visto chi ha sfruttato in passato la propria dirigenza per tornaconti propri».

«La Summer Arena – conclude Senese – continuerà a essere il più grande evento della Calabria. Continuerà a ospitare i più importanti live nazionali e internazionali, noi continueremo ad andare avanti con lo stesso coraggio e con la stessa professionalità che ci hanno contraddistinto nelle quattro edizioni precedenti. Da parte nostra non può che essere un arrivederci, tutto è rinviato all’estate 2021!».

Star Wars Day: i segreti della celebre saga spiegati dai fisici dell’Unical

RENDE (CS) – Il 4 maggio è lo Star Wars Day, il giorno in cui gli appassionati di tutto il mondo festeggiano la celebre saga creata da George Lucas. La data scelta gioca su un’assonanza: “may the force” – ossia “che la forza (sia con te) ­– suona come “May the 4th”, ovvero 4 maggio in inglese.

Per celebrare la ricorrenza, il team di Fisicittà 2018 – associazione che riunisce dottorandi e ricercatori del Dipartimento di Fisica e si occupa di divulgazione – ha analizzato la saga dal punto di vista delle leggi scientifiche.

Dalla spada laser alla Morte Nera, è solo fantascienza? Ecco le loro risposte.

La Fisica di Star Wars

May be the 4th with you

         A cura di: Federica Chiappetta, Wera Di Cianni, Floriana Filice, Claudio Meringolo, Giuseppina Monterosso, Giuseppe Nisticò, Giuseppe Prete   

In un’epoca cinematografica in cui il filone scientifico è super affermato e sofisticato, con capolavori quali Interstellar (con tanto di consulenza di premio Nobel, Kip Thorne), The Martian, Gravity, Ad Astra, è sempre piacevole tornare alle origini e tuffarsi nella science fiction più pura.

Infatti a volte è proprio grazie a film di fantascienza quali l’intera saga di Star Wars, o 2001-Odissea nello spazio, o i più recenti Thor e i vari Avengers, che si accende il nostro interesse a confrontarci con la fisica e non-fisica che c’è dietro. Le varie “forze” sconosciute e gli strani viaggi nel mezzo interstellare mettono alla prova i cervelli di intere generazioni e stimolano la curiosità dei più giovani nei confronti della fisica e della scienza in generale.

E forse chissà, le future scoperte nel campo della fisica potrebbero davvero portarci ad aggiungere una quinta forza, oltre alle quattro interazioni conosciute, due delle quali citate (gravitazionale ed elettromagnetica), spiegata con la presenza di campi o particelle ancora non noti!

SPADE LASER

Non è goffa o erratica come un fulminatore…è elegante invece, per tempi più civilizzati

Arma padroneggiata da  Jedi e da Sith, la spada laser è l’oggetto più emblematico della saga di Star Wars.

Ma la spada laser è fatta realmente di laser? La risposta ovviamente è no. Il laser è un oggetto optoelettronico in grado di emettere luce ad una certa frequenza e quindi, trattandosi di radiazione, non è possibile che la spada abbia una lunghezza definita. Infatti, un fascio di luce si propaga all’infinito fino a che non incontra un oggetto che ne assorba o rifletta l’energia.

In più la “lama” della spada non sarebbe visibile in assenza di fumi o di nebbia. Noi potremmo vedere solo il punto in cui il laser si scontra con un ostacolo. Inoltre, lo scontro tra due fasci di laser, che spesso accade nei duelli tra Sith e Jedi, non potrebbe avvenire perché i due fasci di luce sovrapponendosi si attraverserebbero a vicenda.

Però una spada potrebbe essere fatta di plasma. Il plasma è il quarto stato della materia, costituito prevalentemente da gas ionizzato, cioè particelle cariche positivamente. Un esempio tipico di plasma nell’Universo è quello che costituisce le stelle.

Il plasma, a seconda dell’elemento ionizzato, può emettere una radiazione luminosa di colore simile a quello delle spade laser. Il problema sarebbe confinarlo in una forma simile a quella di una lama. Essendo il plasma costituito da particelle cariche, queste possono essere confinate mediante un campo magnetico. Anche se si riuscisse a dare al plasma la forma desiderata, maneggiare la spada sarebbe però impossibile perché la temperatura dell’impugnatura raggiungerebbe valori estremi.

TATOOINE IL PIANETA CON DUE SOLI E I PIANETI DI STAR WARS

Il pianeta d’origine dei protagonisti principali della serie è Tatooine, un pianeta desertico caratterizzato dalla presenza di due Stelle. Fino a pochi anni fa si pensava che non fosse possibile l’esistenza di un pianeta in orbita intorno a due stelle. La fantascienza in questo caso ha proposto un’idea che per l’epoca (1977, l’anno di uscita del primo film) era inverosimile, ma ha anticipato le future scoperte scientifiche che hanno portato alla luce l’esistenza di sistemi planetari in orbita intorno a un sistema di Stelle doppie, come il sistema Kepler-47.

Nei film della saga ci vengono spesso presentati pianeti o completamente ghiacciati o completamente aridi o addirittura pianeti ricchi di vegetazione. In pratica pianeti con la presenza di un solo tipo di stagione. Questo sarebbe possibile solo in condizioni molto rare. L’alternarsi delle stagioni della Terra è legato all’inclinazione dell’asse terrestre rispetto alla verticale del piano orbitale, che va a modificare l’angolo di incidenza dei raggi solari che raggiungono la superficie. Per avere una sola stagione dovremmo avere un asse senza inclinazione.

Nella saga ogni pianeta appare abitabile perché ospita una moltitudine di esseri viventi. In realtà ciò non è possibile per vari motivi. Per ospitare la vita un pianeta dovrebbe trovarsi nella cosiddetta “fascia di abitabilità”, una regione che si trova ad una distanza da una stella tale per cui vi è la presenza di acqua liquida sulla superficie del pianeta.

L’abitabilità di un pianeta è legata anche ad altre caratteristiche tra cui massa, densità, dimensioni, composizione chimica e temperatura che dovrebbero essere molto diverse tra i vari pianeti dell’Universo di Star Wars.

MORTE NERA

La Morte Nera è fondamentalmente un’arma di distruzione di massa dotata di un particolare raggio laser che può distruggere un intero pianeta. Come abbiamo detto precedentemente, il laser è un fascio di luce che si propaga nello spazio. Nel film vediamo che la Morte Nera utilizza questo laser per distruggere il pianeta Alderaan. Per la sua natura, il laser dopo aver distrutto il pianeta, avrebbe dovuto continuare a viaggiare e a distruggere tutto quello che si trovava in quella direzione, fino ad esaurire tutta la sua energia. Per alimentare quest’arma di distruzione vengono utilizzati i cristalli kyber. Nella realtà i cristalli sono poco propensi a liberare energia, quindi questo sistema di alimentazione è irrealizzabile (per ora…). Anche se riuscissimo a costruire questo laser, non sapremmo come far funzionare la Morte Nera.

Oltretutto, la Morte Nera è una stazione spaziale di dimensioni planetarie e per tale motivo dovrebbe esercitare una certa attrazione gravitazionale. L’interazione gravitazionale è quella forza che fa cadere gli oggetti verso il centro di un pianeta e la Morte Nera sembrerebbe avulsa da questa interazione. Potremmo tentare di giustificare l’assenza di effetti gravitazionali tramite la bassa densità della stazione, quindi questo oggetto sarebbe molto grande ma poco pesante. Tuttavia, se ciò fosse vero, le persone dovrebbero fluttuare all’interno di esso. In tutta la saga i veicoli sembrano soggetti ad una strana legge di gravità poiché nessuno dei personaggi fluttua come dovrebbe.

TIE FIGHTERS E ARMI IN STAR WARS

I TIE (Twin Ion Engine) fighters sono le famigerate navicelle spaziali imperiali con motore alimentato a propulsione ionica. Nella realtà il motore a ioni fu sviluppato alla fine degli anni ’50, fu adoperato nella missione Deep Space 1 solo nel 1998 e attualmente è utilizzato nelle sonde spaziali. Il suo funzionamento non lo renderebbe implementabile in un caccia stellare della saga, in quanto la spinta ionica è molto meno potente della normale spinta dei razzi e non è utilizzabile in ambienti con la presenza di attrito.

La propulsione ionica sfrutta la forza di Coulomb per mettere in movimento un piccolo mezzo. La forza di Coulomb è l’interazione che si esercita tra due cariche: se due cariche sono dello stesso segno si respingono, se sono di segno opposto si attraggono.

Recentemente è stata lanciata verso Mercurio la missione Bepi Colombo che dispone non solo del classico razzo a propulsione chimica, ma anche di un motore a propulsione ionica che verrà usato in alcune fasi di volo orbitale.

I TIE fighters sono muniti di armi in grado di emettere suoni anche nel “vuoto”. Ciò non torna perché il suono per propagarsi ha bisogno di un mezzo. Nello spazio non potremmo nemmeno sentire la famosa esplosione della Morte Nera.

SALTO A VELOCITÀ LUCE

In Star Wars i viaggi nello spazio presentano diverse problematiche. Le astronavi sono in grado di viaggiare alla velocità della luce per saltare nell’iperspazio. Ma cosa si intende per iperspazio? In matematica un iperspazio rappresenta uno spazio con dimensioni geometriche superiori a 3 (le classiche lunghezza, larghezza e profondità). Non sappiamo cosa intendano davvero i personaggi della saga per “iperspazio” ma possiamo supporre che sia un ipotetico “spazio” in cui la distanza tra due punti è percepita diversamente rispetto allo spazio tridimensionale e in cui le leggi fisiche che conosciamo non sono valide. L’iperspazio viene sfruttato per aggirare i limiti imposti dalla relatività ristretta.

Nel nostro Universo, in base a quanto teorizzato dalla relatività ristretta di Einstein, non è possibile superare la velocità della luce, che rappresenta un limite invalicabile. In base a questa teoria un oggetto che viaggia a tale velocità avrebbe massa infinita, il che sarebbe impossibile fisicamente.

Secondo la teoria della relatività ristretta, viaggiare a velocità prossima a quella della luce comporta una dilatazione del tempo e una contrazione dello spazio. Il tempo scorre in maniera diversa tra chi sta viaggiando a velocità prossima a quella della luce e chi no. Non c’è evidenza di questi effetti nei viaggi interstellari di Star Wars, anzi c’è una consequenzialità tra gli eventi, come se il tempo scorresse allo stesso modo per tutti.

Possiamo tentare di giustificare i viaggi di Han Solo tramite delle scorciatoie previste dalla relatività generale. Si tratta di cunicoli spazio-temporali (Wormhole) utilizzati anche nei film Thor, Interstellar. Nonostante questi oggetti siano stati ipotizzati teoricamente, la loro esistenza fisica non è stata provata.

Anche supponendo l’esistenza di questi cunicoli, i viaggi di Han Solo restano inspiegabili in quanto non si potrebbe utilizzare un tunnel per arrivare ad una destinazione a scelta, ma solo nella destinazione in cui si trova il Wormhole. 

 

 

#Lamusicacheunisce: la diretta del Premio Mia Martini per il Primo Maggio

BAGNARA CALABRA (RC) – Venerdì primo maggio appuntamento con il Premio Mia Martini che si racconterà e racconterà  attraverso la musica, l’arte e la voglia di continuare, un messaggio di positività con l’iniziativa #lamusicaunisce, grazie alla sensibilità di tanti artisti della musica italiana.

«Dopo gli avvenimenti improvvisi causati dal Covid 19, l’impegno è – spiega la nota stampa -di continuare a sognare attraverso la musica e non mollare mai soprattutto in momenti come questi, dove il distanziamento sociale rende difficile la condivisione e ogni contatto umano».

Tanti sono gli artisti che hanno aderito all’iniziativa: 

Franco Fasano (direttore artistico del premio), Mario Rosini, Veronica Maja, Red Cazian, Mario Biondi, Marco Masini, Suor Cristina, Roberta Bonanno, Deborah Jurato, Savino Zaba, Roberto Ciufoli, Carmen Novaldi, Domenico Milani, Luigi Grandinetti, Deborah Summa, Rosmy, Rosa Chiodo, il tenore Francesco Malapena, Samanta, Camilla Cuparo, Chiara Ranieri, Panzeri, Kram, Faby Princi, Marco Boni e tanti altri. «Il calore del Premio Mia Martini vuole restare vivo, con questa iniziativa desideriamo avvicinarci a ognuno di voi con l’augurio di rivederci tutti presto», queste le parole di Nino Romeo, ideatore ed organizzatore del Premio Mia Martini.

Gli appuntamenti del primo maggio potranno essere seguiti sui social, ed in particolare sulle pagine Facebook ed Instagram del Premio Mia Martini e di Radio Medua oltre al canale youtube del Premio dove si può già visualizzare il promo a questo link: https://youtu.be/qXJlhe4JOSc.

Programma:

Ore 10,30 – #lamusicaunisce – Lancio del video degli artisti con messaggi di positività.                                

Ore 17,00 – La Musica Unisce, diretta video con alcuni personaggi dello spettacolo.

 

L’iniziativa è patrocinata da CAFFO: Amaro del Capo – Bosci San Marzano – Petrus e COFIAL Confedazione Italiana Autonima Lavoratori.

Acri, il 1° Maggio di Siluna dai balconi del municipio dedicato anche a chi ha perso il lavoro per il Covid-19

ACRI (CS) – La Festa dei Lavoratori, ai tempi del Coronaviru, ad Acri sarà comunque all’insegna dei tradizionali valori di conquista dei diritti e di unione, seppur naturalmente virtuale. Per questo motivo l’associazione culturale Siluna, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Acri, ha deciso di programmare un mini spettacolo della durata di pochi minuti all’insegna della musica e della cultura che venerdì 1 maggio, alle ore 19, sarà possibile seguire seguire, comodamente dal divano di casa, in diretta Facebook su www.facebook.com/pinocapalbosindaco.

Il mini live

Come? «Rispettando la distanza di sicurezza interpersonale, il Collettivo Siluna – si legge nella nota degli organizzatori – si esibirà dai balconi e dalle finestre del Palazzo Municipale in diretta Facebook attraverso la pagina del sindaco di Acri Pino Capalbo. Saranno otto minuti di concerto, la cui scaletta prevede solo 2 brani, dedicati a tutti i lavoratori, soprattutto a coloro che da un giorno all’altro si sono trovati a casa per via dei provvedimenti causa Covid-19».

Questi i nomi dei membri del Collettivo Siluna che saranno coinvolti a vario titolo, fra chi canterà, suonerà o farà semplicemente da supporto, a il 1° Maggio di Acri: Danilo Guido, Angelo Gaccione, Antonio Scaglione, Marco Spezzano, Giovanni Cofone, Nuccio Cerenzia, Gianluca Garotto, Vincenzo Catanzariti, Gengis Gencarelli, Salvatore Gracco, Giacinto Le Pera (pres. associazione Siluna), Cosimo Azzinnari, Giuseppe Cofone, Vincenzo Adimari.

 

25 aprile, per il comune di Rende diretta streaming con tanti ospiti

RENDE (CS) – “Resistere” è ri-diventata in questi giorni la parola chiave, come richiamo alla resilienza, alla tenacia, alla solidarietà sociale, allo spirito civico e all’impegno di costruire un futuro migliore.

Per la settimana dal 25 aprile al 1 maggio, il Comune di Rende aveva pianificato una serie di eventi culturali- concerti, dibattiti, presentazioni di libri – che per ovvie ragioni non possiamo ora realizzare.

Pertanto, per questo 25 aprile particolare, il comune di Rende – Assessorato alla Cultura propone due dirette streaming organizzate dalla MicroMega dal titolo “Ora e sempre Resistenza”.

Per ribadire e approfondire il senso e l’attualità di questa festa e della Resistenza,  il 25 aprile verrà festeggiato insieme a Fabrizio Gifuni, che leggerà la poesia di Piero Calamandrei nota come “Lapide ad ignominia”, e a Luciana Castellina, Gustavo Zagrebelsky, Moni Ovadia, Tomaso Montanari, Luciano Canfora, Roberto Scarpinato, Erri De Luca, oltre al direttore di MicroMega, Paolo Flores d’Arcais, e alla giornalista della redazione, Cinzia Sciuto.

L’evento sarà trasmesso sulla pagina Facebook (facebook.com/MicroMega.net/) e sul canale YouTube della rivista (bit.ly/2RXP5Zn).

IL PROGRAMMA:

Il 25 mattina, a partire dalle ore 11
Fabrizio Gifuni
Luciana Castellina
Gustavo Zagrebelsky
Moni Ovadia

Il pomeriggio, a partire dalle ore 17;30
Tomaso Montanari
Luciano Canfora
Roberto Scarpinato
Erri De Luca

#MusicaeCoraggio, artisti italiani sul web a sostegno della sanità calabrese

COSENZA – Quando la musica e la cultura si incontrano nel mondo dei social come slancio per ricominciare e per rimanere in vita nascono, in un momento di fermo per l’intera umanità, iniziative di “coraggio” che appaiono subito come una finestra aperta verso un mondo di suoni, parole ed emozioni.

È questo lo spirito da cui nasce #MusicaeCoraggio, la rassegna no-stop di concerti e incontri, ideata da Pierluigi Virelli, ricercatore e musicista, originario di Cotronei, provincia di Crotone.

La maratona culturale e di intrattenimento ha un obiettivo importante: raccogliere fondi per rendere migliori le condizioni della sanità del territorio calabrese.

#MusicaeCoraggio,  dunque, che avrà come palcoscenico le piazze virtuali di Facebook (https://www.facebook.com/pierluigivirellipage/) e di Instagram  (https://www.instagram.com/PierluigiVirelli/) presenterà un cartellone ricco di artisti, provenienti da tutta Italia che si alterneranno con una serie di dirette live, in due giornate importanti per la storia del nostro Belpaese.

Gli appuntamenti principali in programma sono:

#MusicaeCoraggio “Liberi di rinascere” il 25 aprile, a partire dalle ore 10.30

#MusicaeCoraggio “Solidarietà al lavoro” il 1° maggio, dalle ore 21 in poi

 

Gli eventi social di musica e solidarietà, vedranno la partecipazione straordinaria di tanti ospiti che hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa.

Fra essi l’interprete e pianista, Sergio Cammariere; il paesologo, Franco Arminio; il giornalista e scrittore, Pino Aprile; ed ancora il simbolo della musica popolare italiana, Giovanna Marini; il musicista e scrittore, Cataldo Perri; la band pugliese, Canzoniere Grecanico Salentino; il comico, Gennaro Calabrese e molti altri con tante sorprese.

In estate concerti drive-in? Cosenza, Lamezia e Reggio dicono sì

COSENZA – Sono già 20 le città italiane che hanno aderito al progetto dei ‘Live drive in‘, un modo per garantire la salute di tutti ma anche lo svolgimento di spettacoli e concerti rispettando le norme anticontagio da Coronavirus, che hanno costretto alla chiusura di cinema e teatri e anche all’annullamento della stagione estiva di concerti.

L’idea(di Utopia Srl, Zoo Srl, Italstage, e 3D Unfold) è quella di trovare aree sufficientemente grandi dove allestire palco e maxischermi e permettere al pubblico di godersi lo spettacolo seduti in auto. «L’obiettivo – spiegano in una nota – è anche e soprattutto quello di sostenere tutta la filiera di cinema, teatro e musica live, ad oggi in ginocchio con più di 300 mila lavoratori stimati in disoccupazione e perdite per decine di milioni di euro ogni settimana».
Fra le città hanno già aderito al progetto Milano, Roma, Firenze, Torino, Bologna, Napoli, Verona, Catania, Genova, Bari, Cagliari, Cosenza, Mantova, Avellino, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Lido di Camaiore, Olbia, San Benedetto del Tronto e Palermo. (Foto: Ansa Lombardia)

E RUGGERO PEGNA LANCIA LE SELEZIONI DEL “CALABRIA FEST – TUTTA ITALIANA”

«Il nostro settore è fermo e non sappiamo come evolverà la situazione, in particolare in merito ai grandi live», afferma il promoter Ruggero Pegna che ha voluto proporre e far inserire anche Lamezia Terme nel progetto prodotto da Utopia Srl, Zoo Srl, Italstage e 3D Unfold. «In attesa di indicazioni e disposizioni precise da parte del Governo, che stiamo sollecitando anche come Assomusica nazionale, stiamo cercando di ideare e proporre soluzioni e strategie alternative in linea con le misure antiontagio, ovviamente con la speranza che tutto torni alla normalità nel più breve tempo possibile. La magia del live è proprio nella grande aggregazione e la formula consueta è insostituibile, però questa idea potrebbe ridare fiato al comparto e presentare un’offerta di divertimento comunque preziosa e accattivante. Immediatamente nei pressi di Lamezia – prosegue Pegna – c’è l’Area del Centro Due Mari che risponde perfettamente ai requisiti tecnici e di centralità richiesta, ma in questi giorni valuterò tutte le altre possibilità. La notizia è stata accolta con entusiasmo anche dal Consiglio comunale lametino, per cui sono certo di poter contare sulla necessaria collaborazione. Il progetto dovrebbe interessare anche Cosenza e Reggio Calabria».

«Intanto – conclude Pegna – nella mia qualità di direttore artistico e organizzativo, confermo l’imminente avvio delle selezioni nazionali del ‘Calabria Fest – Tutta Italiana’  attraverso  Rai Radio Tutta Italiana, radio ufficiale del Festival. Con la presidente Giusy Leone e il conduttore e responsabile musicale Gianmaurizio Foderaro, storica voce Rai, stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli. La finalissima di Lamezia, in origine fissata per inizio giugno, al momento è stata spostata a fine agosto, ma ovviamente potrebbe subire un ulteriore spostamento. In caso di necessità, per questa edizione potrebbe svolgersi anche nei mesi successivi in teatro. E’ un evento radiotelevisivo nazionale e anche in questa location godrebbe di una grande risonanza mediatica. Mi auguro infine – conclude Pegna – che la Regione Calabria saldi le edizioni precedenti dei nostri Festival e attivi i nuovi bandi per rimediare ai disagi e danni prodotti dal coronavirus in questo settore più che in altri. Per questi obiettivi, insieme ai responsbaili di altri festival riconosciuti storicizzati internazionali, abbiamo costituito la Rete Eventi Calabria Cultura».