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«L’ANCI Giovani Calabria non è esclusiva del PD», intervista a Davide Bruno (AUDIO)

COSENZA – All’indomani della sentenza emessa dal Tar Calabria con la quale è stato pienamente accolto il ricorso presentato lo scorso 4 ottobre dal consigliere comunale di Cosenza, Davide Bruno, lo stesso Bruno è stato ospite stamane del Sound Cafè e ha ripercorso la vicenda che lo ha riguardato in prima persona. La sentenza ha portato di conseguenza all’annullamento delle elezioni e al decadimento di tutti i nominati lo scorso 18 settembre.

Di seguito l’intervista a Davide Bruno

Annullato coordinamento ANCI Giovani Calabria, il Tar accoglie il ricorso di Davide Bruno

Il Tar annulla il verbale dell’assemblea congressuale di Anci Giovani Calabria con cui Marco Ambrogio è stato eletto coordinatore regionale

CATANZARO –  Il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria ha accolto il ricorso presentato lo scorso 4 ottobre da Davide Bruno contro l’ANCI Calabria, Associazione Nazionale Comuni Italiani,  ANCI Giovani e ANCI Nazionale. Nello specifico Bruno, difeso dall’avvocato Giuseppe Carratelli, ha presentato il ricorso nei confronti di Marco Ambrogio e nei confronti di altre 39 persone, chiedendo l’annullamento – come si legge nel documento  “previa sospensiva- della comunicazione prot. n.33/17 del 6.9.2017 del Coordinatore Regionale di Anci Giovani Calabria, con cui è stata convocata l’assemblea regionale per le elezioni del nuovo coordinatore dell’ente per il giorno 18 settembre; del verbale dell’assemblea congressuale Anci Giovani Calabria del 18 settembre 2017, con cui è stato eletto Marco Ambrogio come coordinatore regionale di Anci Giovani Calabria, e sono stati nominati i 39 componenti del coordinamento regionale; nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e conseguente.

Davide Bruno che è consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi, non ha ancora compiuto 35 anni ed è, quindi, membro dell’ANCI Giovani Calabria, giusta previsione del regolamento della Consulta Nazione Anci Giovani Amministratori.

LA VICENDA

Con posta elettronica ordinaria del 15.9.2017  il ricorrente ha ricevuto la comunicazione prot. n.33/17 del 6.9.2017 del Coordinatore Regionale di Anci Giovani Calabria, diretta al Sindaco di Cosenza, con la quale era stata convocata l’assemblea regionale per le elezioni del nuovo coordinatore per il giorno 18 settembre (senza neppure specificare l’anno!)-. In tale comunicazione veniva richiamato l’art.8 del regolamento della consulta di Anci Giovani, il quale prevede che “la convocazione deve essere inviata almeno 15 giorni prima del suo svolgimento e deve contenere: – data, ora e luogo di svolgimento dell’Assemblea Congressuale; – ordine del giorno dei lavori;– copia del presente regolamento. Ciò nonostante, in data 18.9.2017, quindi a distanza di soli 12 giorni dalla sua convocazione, si è svolta presso la sede dell’amministrazione provinciale di Cosenza, l’assemblea congressuale Anci Giovani Calabria in cui è stato eletto Marco Ambrogio come coordinatore regionale di Anci Giovani Calabria, e sono stati nominati i 39 componenti del coordinamento regionale.- A tale assemblea, per il ridotto lasso temporale dalla convocazione, Bruno non ha partecipato.

Avv.to Giuseppe Carratelli 

Davide Bruno che lo ricordiamo è stato difeso dall’avvocato Giuseppe Carratelli, ha lamentato dunque la violazione del principio di trasparenza e corretta comunicazione. Ed è di questa mattina la decisione del Tar che ha accolto positivamente il ricorso del consigliere comunale di Cosenza. «E’ palese – si legge nella sentenza – infatti, la violazione delle regole del Regolamento volte ad assicurare la piena e corretta partecipazione ai lavori dell’assemblea congressuale da parte dei soggetti aventi diritto e di consentire a costoro anche di presentare una candidatura, che, come ricordato dalle stesse parti resistenti, deve essere sostenuta da una lista formata da almeno 10 giovani amministratori». Per tali ragioni la sentenza odierna emessa a favore dello stesso Bruno annulla sia il verbale della stessa assemblea, con cui era stato eletto Marco Ambrogio coordinatore regionale dell’ente e comporta il conseguente decadimento dell’intero coordinamento comiposto da 39 consiglieri.

Incendiata l’auto dell’assessore Francesco De Cicco. Indaga la polizia (FOTO)

 

COSENZA – Ignoti hanno dato alle fiamme ieri sera l’auto di proprietà dell’assessore comunale di Cosenza Francesco De Cicco. Si tratta di una BMW  X5 che era parcheggiata in Via Popilia dove l’amministratore di Palazzo dei Bruzi risiede. Sull’episodio indagano gli agenti della Questura. Secondo quanto si è appreso l’assessore ieri pomeriggio ha preso parte in Prefettura ad un incontro per il contrasto all’abusivismo edilizio e commerciale.

 

Successivamente era rientrato a casa. Verso le 21 era uscito dalla propria abitazione ed aveva notato che la vettura era stata cosparsa di alcool. Dopo averla ripulita aveva tempestivamente allertato le forze dell’ordine preannunciando formale denuncia sull’epidodio. Due ore più tardi intorno alle 23 l’auto è stata incendiata.

Paolana, Germano si è dimesso

PAOLA (CS) – In casa Paolana, all’indomani della sconfitta con il Siderno, si registrano le dimissioni del tecnico Franco Germano. Come si legge in una nota ufficiale del club biancoazzuro, le dimissioni si sono rese necessarie per motivi di salute dal momento che Germano già oggi si è sottoposto ad un intervento chirurgico alla schiena che non gli permetterebbe di presenziare quotidianamente gli allenamenti.

La Paolana dunque deve far fronte ad un nuovo scossone. Chi siederà sulla panchina? Per il momento si profila una testa a testa Perrotta – Caligiuri.

Cosenza, l’augurio di Occhiuto alla città: «Ricostruiamo la catena della fiducia»

COSENZA – La necessità di ricostruire la catena della fiducia tra cittadini e istituzioni è stato il punto centrale del messaggio di auguri pronunciato in Cattedrale dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, in occasione delle festività natalizie, alla presenza dell’arcivescovo Francesco Nolè. Ecco il testo integrale del discorso

Siamo giunti al settimo anno in cui da Sindaco porgo gli auguri alla città di Cosenza.

Nel tempo, vi ho parlato di città della bellezza e quindi di città che, in quanto bella, è anche città della bontà che può produrre ricchezza che poi deve essere distribuita offrendo tante nuove opportunità, in particolar modo ai giovani. 

In questi sette anni vi ho parlato di città-fabbrica creativa e, ancora, di città-opera d’arte. A tal riguardo colgo l’occasione per ricordare che solo venerdì scorso abbiamo inaugurato il BoCs Art Museum, un’esperienza innovativa nel campo della produzione culturale, un progetto che porta in città artisti nazionali e internazionali i quali per un certo periodo vivono qui e, nel confronto e nelle contaminazioni col territorio, esprimono poi il loro stato d’animo realizzando delle opere uniche che oggi compongono appunto il Museo d’arte contemporanea. 

Lo abbiamo ubicato nel complesso monumentale di San Domenico, tra i nostri luoghi più identitari, dove vi invito ad andare per rendervi conto di quanta bellezza esprima e di come quindi possa proiettare all’esterno un’immagine positiva di Cosenza. 

Dove c’è creatività, c’è innovazione e dove c’è innovazione c’è crescita sociale, culturale ed economica. 

In questi anni vi ho parlato inoltre della città delle “buone pratiche”, dove per esempio la raccolta differenziata raggiunge percentuali molto alte, nonché di una città delle persone e non “delle macchine”, una città pedonale, con tante piazze, una città che contempla le piste ciclabili, i percorsi tattili per le persone disabili. Dove tutti possono spostarsi a piedi o con sistemi di mobilità sostenibile, senza necessariamente ricorrere all’uso delle auto che creano traffico e inquinamento ambientale.

Una città del benessere e della salute intesa come bene collettivo. Puntiamo infatti a stimolare le persone a vivere meglio con l’ambiente, a seguire sani stili di vita, anche attraverso la realizzazione di modelli urbanistici migliori quale ad esempio il nuovo progetto del Parco del benessere che sarà realizzato a breve e sarà costituito, tra le altre cose, dal giardino dei profumi e dal giardino degli agrumi, da quello dei colori, dal palmeto e sarà attrezzato per essere una grande palestra all’aperto. 

Insomma: aspiriamo a una città dello “stare insieme”, a una città dell’aggregazione e dei rapporti umani seguendo antichi criteri plasmati sul contemporaneo. 

Non sta a me dire qui e oggi se ci stiamo riuscendo o no. Lo dirà nel caso il tempo. 

Ci vuole il tempo. 

Perché i processi di costruzione della città del recente passato sono purtroppo il frutto di un’idea diffusa della città funzionale, ovvero una città dove tanti volevano usare lo spazio come fosse privato, facendo prevalere le cattive abitudini consolidate negli anni e che noi, con le nostre attività, cerchiamo di contrastare. Si tratta di un uso egoistico della città e dello spazio pubblico inteso come una estensione dello spazio commerciale o di un prolungamento di quello privato. Noi invece aspiriamo ad una città dell’altruismo che non è altro che la città della sostenibilità: lasciare a chi verrà dopo di noi la stessa quantità e qualità di risorse a disposizione. Una città dove non si privilegino le richieste personalistiche di alcuni ma orientata ad attuare le migliori aspirazioni che tutti i cittadini dovrebbero avere, spesso anche in modo inconsapevole.

Tutte queste idee però mi sono accorto, in questi anni da sindaco, che non è possibile realizzarle se prima non si ristabiliscono i rapporti di fiducia reciproca. Non possono essere comprese. La città che vogliamo non è solo quella delle opere pubbliche che rendono migliori gli spazi, ma quella delle opere pubbliche che possano rendere migliori gli uomini che vivono quegli spazi. 

Ecco perché con l’arrivo del nuovo anno ho intenzione di lanciare una nuova idea: quella della “città della fiducia”. Perché senza fiducia non si può costruire una città basata su tutti i concetti che ho appena elencato. 

Abbiamo necessità, noi tutti, di stringere un patto, un’alleanza indirizzata al bene della collettività. 

La cosiddetta “catena di fiducia” nella società è necessaria per un processo di crescita del territorio: i privati non hanno più fiducia nel pubblico, l’amministrazione pubblica non si fida dell’impresa privata, i cittadini non si fidano né del privato né del pubblico.

Quella catena da cui prende avvio il motore della produttività, inutile negarlo, oggi si è spezzata. I social e il web, oltre ai tanti effetti positivi che hanno prodotto, rischiano però di accelerare vertiginosamente questo processo disgregativo. 

E allora occorre alimentare dall’altro lato il nostro impegno di ricostruire questa catena di fiducia. Essere più tolleranti verso le offese, dare un po’ meno importanza alle parole in libertà. Perdonare gli errori e il tradimento. È difficile, lo so, per ognuno di noi, ma non dobbiamo avere paura di farlo. Fare il primo passo in questa direzione è importante. 

“La paura immobilizza sempre” osserva Papa Francesco che oggi, 17 dicembre, compie 81 anni e al quale inviamo i nostri più sentiti e affettuosi auguri. Il Pontefice dice, rivolgendosi nello specifico a chi vive nelle aree del Sud d’Italia, che “la paura spesso fa compiere scelte sbagliate. La paura scoraggia dal prendere iniziative, induce a rifugiarsi in soluzioni sicure e garantite, e così si finisce per non realizzare niente di buono. Per andare avanti e crescere nel cammino della vita, bisogna avere non paura: bisogna avere fiducia”.

Ecco, a mio avviso c’è solo un modo per superare la paura e promuovere la crescita: investire in fiducia. 

Ciò significa fare il primo passo, essere i primi che rischiano e si mettono in gioco. L’immobilismo timoroso non porta da nessuna parte. Le analogie con chi investe in un’impresa sono totali. Si rischierà di fallire ma purtroppo è l’unico modo per costruire una società migliore. 

Non aspettare che siano gli altri: cerchiamo di essere i primi a muoverci, ad agire confidando in chi abbiamo davanti senza farci frenare dalla paura di ricevere attacchi o giudizi ingiusti. 

Donare fiducia è un atto splendido, è la massima espressione dello slancio vitale, è qualcosa che va oltre la semplice generosità, è un gesto di elevazione umana e spirituale. Credo che essere sindaco significhi soprattutto scoprire la gratitudine semplice, quasi banale; ma solo provando e offrendo gratitudine si può restare aperti agli altri, si possono includere le diversità, si può abbattere quel biasimo e quel giudizio che distruggono le relazioni. 

Essere un buon sindaco vuol dire saper costruire una comunità basata sulla fiducia e sulla crescita. Tutto il resto è solo un esercizio vuoto e sterile di faziosa attività politica o manageriale di cui il mondo ha sempre meno bisogno. Chi sa cogliere questa sfida impone sostanzialmente una nuova forma di responsabilità che è azione trasformativa. E che è, di conseguenza, nuova vita. 

Parlando di nuova vita non si può prescindere dai bambini, che sono il futuro ma anche il nostro presente migliore. I bambini non hanno sovrastrutture, sono puri, sono fiduciosi, hanno sempre una visione positiva della vita. L’Amministrazione comunale lavora per loro, e loro sono i nostri migliori alleati. Perché hanno fiducia in noi, e noi abbiamo fiducia in loro. 

Le scuole cittadine in questo periodo sono le protagoniste assolute della creatività legata al tema della favola, tutte coinvolte nel cartellone delle “Buone feste cosentine” e impegnate in spettacoli originali e talentuosi sui palchi dei nostri teatri. Una forma di energia che dobbiamo far circolare quanto più possibile. Mi riempie di gioia, poi, il fatto che questo nostro appuntamento in Duomo veda nuovamente la presenza del Piccolo Coro del teatro Rendano diretto dal maestro Maria Carmela Ranieri. 

I bambini hanno tanto da insegnarci, anche in termini di solidarietà. Loro, spontaneamente, danno fiducia. Dimenticano presto le offese e perdonano. E tendono entrambe le mani a chi ha più bisogno. Il Piccolo coro porta avanti il progetto “Un coro per i bambini”, vale a dire bambini che sostengono altri bambini raccogliendo la spesa per il pranzo di Natale per cinquanta famiglie disagiate che sono così aiutate dai volontari del Duomo e dai genitori dei bimbi del Piccolo Coro. 

Sempre il Piccolo Coro, mi piace ricordarlo, è promotore dell’iniziativa “Un regalo sotto l’albero per i bambini delle case famiglia”. I bambini di 5 case famiglia hanno scritto la letterina a Babbo Natale e domani inizieranno le consegne dei doni raccolti. Oltre 150 desideri sono stati realizzati con il supporto prezioso di associazioni, gruppi del territorio di Cosenza e provincia. 

I bambini fanno queste belle cose, e le fanno fare anche ai genitori e al sindaco. Mi scrivono sempre e per darmi consigli ma anche per darmi fiducia: 

Caro Sindaco… Caro Occhiuto, 

grazie per avere esaudito la nostra richiesta di fare un’isola pedonale… 

grazie per voler realizzare questa piazza… grazie perché non sentiamo chiasso quando studiamo..

Adesso sì che studiamo in pace senza rumori molesti. 

Caro sindaco… Quasi quasi ti invito a casa mia…

Ricostruiamo allora questa “catena della fiducia”, e costruiamo la “città della fiducia”. 

Con questo auspicio giunga a tutti voi il mio augurio di serenità e di bellezza per il Santo Natale, con un pensiero speciale rivolto ai bambini, quelli del Piccolo Coro e tutti gli altri, e alle loro famiglie; agli ammalati, agli ultimi, agli invisibili, a chi vive nella solitudine e nel buio del disagio. 

Auguri di Buon Natale a tutti.

Colpo grosso di Tonino Gentile, è lui il nuovo coordinatore nazionale di Alternativa Popolare

ROMA – Il sottosegretario Antonio Gentile è il nuovo coordinatore nazionale di Alternativa Popolare. Ad annunciarlo un comunicato del partito in cui vengono indicati anche i tre viceoordinatori. Si tratta di Gioacchino Alfano, Dore Misuraca e Sergio Pizzolante. Tocca dunque al senatore cosentino raccogliere l’eredità di Angelino Alfano e guidare il partito dopo la scissione consumatasi nei giorni scorsi. Una sorta di divisione consensuale al termine della quale parte dei parlamentari ha deciso di tornare alle origini, sposando il progetto del centrodestra, mentre una seconda pattuglia, capitanata proprio da Gentile, proseguirà nel percorso intrapreso all’interno della coalizione di governo, andando a costituire un polo alleato del Partito Democratico.

La reazione piccata di Lupi: «Se lui coordinatore, io Imperatore di Abissinia»

La notizia della nomina di Gentile a coordinatore nazionale ha suscitato la reazione piccata di Maurizio Lupi, leader del gruppo di deputati e senatori orientati verso il centrodestra. «Siamo in un’epoca di fake news e anche i miei amici sono evidentemente contagiati. Non si è tenuta nessuna assemblea dei gruppi parlamentari e meno che mai una direzione nazionale. L’ultima che abbiamo fatto è stata martedì scorso, 12 dicembre, dove si è votata all’unanimità una separazione consensuale tra chi smania di correre con il centrosinistra e chi ha scelto il centrodestra», spiega Lupi. «Apprendo che Tonino Gentile si è autonominato coordinatore nazionale. Mi fa piacere, io sono diventato imperatore dell’Abissinia», conclude.

Trenta parlamentari seguono Gentile. Forti ripercussioni anche in Calabria

La realtà è che buona parte di Alternativa Popolare seguirà Gentile ed entrerà nella coalizione renziana. In totale dovrebbero essere trenta parlamentari, equamente divisi tra le due camere. In Calabria il contraccolpo sarà sostanziale e si rifletterà sulle candidature della coalizione di centrosinistra. A questo punto sembra scontata la corsa dello stesso Gentile nel collegio senatoriale di Cosenza mentre sullo jonio, tra Corigliano e Crotone, dovrebbe essere Giuseppe Graziano il candidato a Montecitorio o a Palazzo Madama. Ripercussioni anche a Catanzaro, dove la mancata alleanza tra il Partito Democratico e Ap, rappresentata nel capoluogo di regione da Piero Aiello, ha consentito l’agevole ritorno a Palazzo delle Aquile di Segio Abramo. Infine l’accordo dovrebbe suggellare anche la collaborazione già in atto al governo della Regione.

Incendiata l’autovettura di un ex assessore comunale

CATANZARO – La vettura dell’ex assessore comunale all’ambiente di Catanzaro Giampaolo Mungo è andata in fiamme. L’incendio di una Fiat 600, sul quale sono in corso le indagini del caso, è avvenuto nei pressi dell’abitazione nel quartiere Piterà (foto ansa.it).

Distrutta l’auto di Mungo

È andato distrutto il vano motore nonostante l’intervento dei vigili del fuoco. L’episodio è stato denunciato dallo stesso Mungo ai carabinieri del capoluogo. L’ex assessore si era dimesso dalla sua carica lo scorso mese di novembre.

Servizi di controllo del territorio, allacci abusivi al contatore del gas. Quattro deferimenti

RENDE (CS) – Continua il servizio di controllo del territorio da parte dei carabinieri. I militari hanno rintracciato e arrestato un 31enne di Cosenza, residente a Rende, sul quale pendeva l’ordine di espiazione della pena (arresto) per 3 mesi. A quest’ultimo è stata inflitta un’ammenda di 800 euro per i reati di guida senza patente e in stato di ebbrezza. Entrambi sono stati commessi nel capoluogo bruzio nel mese di agosto 2012. All’arrestato sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Servizi di controllo, droga e codice della strada non rispettato

Un ragazzo di 25 anni è stato segnalato dalla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti. Il giovane è stato trovato in possesso di 2 grammi di marijuana: la droga è stata posta sotto sequestro. A Rende sono stati invece deferiti, in stato di libertà, un 30enne di Marano Marchesato, un 68enne di Acri e un 36enne di Acri per guida in stato di ebbrezza. I militari hanno accertato che i tre, dopo i controlli dell’apparato etilometrico, risultavano eccedere nel tasso alcolemico tollerato dalle legge. Patenti ritirate e autovetture consegnate a persone idonee alla guida.

Servizi di controllo, furti del gas

A San Pietro in Guarano quattro persone di Mendicino sono stati deferiti in stato di libertà con l’accusa di furto aggravato, truffa e attentato alla sicurezza degli impianti di gas. I quattro avevano manomesso un impianto e si erano allacciati, in maniera abusiva, ai contatori del gas. Un modus operandi che avrebbe potuto mettere in serio pericolo l’impianto stesso e le persone ad esso vicine. L’erogazione è stata interrotta e i contatori, di conseguenza, sono stati sottoposti a sequestro.

 

Money gate, per Catanzaro e Avellino richiesta retrocessione diretta e 3 punti di penalizzazione

Avellino e Catanzaro a processo, nella sede della Figc in via Campania a Roma. Sono arrivati Walter Taccone e Vincenzo De Vito accompagnati dall’avvocato Eduardo Chiacchio che si è detto «fiducioso e consapevole della gravità delle richieste della Procura Federale, ma pronti a portare a casa il miglior risultato possibile».

In aula pure Andrea Russotto e l’ex patron del Catanzaro Giuseppe Cosentino. L’udienza dovrebbe durare un paio d’ore, sono previsti interventi spontanei del presidente Taccone e del direttore sportivo De Vito. La sentenza di primo grado è attesa non prima di mercoledì, come dichiarato dall’ufficio stampa della Figc. Dunque si dovrà attendere giovedì o venerdì per conoscere le richieste del TFN. 

Il Procuratore Federale, Pecoraro ha esaminato le eccezioni preliminari presentate dai legali delle parti deferite, chiedendone la non ammissione, sulla quale si esprimerà poi il Tribunale Federale Sportivo.

Per Walter Taccone la richiesta è stata di 5 anni di inibizione da cariche federali e 70mila euro di ammenda. Successivamente sarà esaminata la posizione del ds De Vito e della società Avellino calcio.

Ha preso la parola l’avvocato Massaro che, con una memoria di 14 pagine, ha fornito chiarimenti sulla posizione del presidente dell’Avellino chiedendone il proscioglimento. Prende la parola il Presidente dell’Avellino: «Non ho mai avuto il piacere di conoscere il presidente del Catanzaro, Cosentino, se non all’arrivo al campo sportivo. Ci siamo salutati, cinque minuti prima dell’inizio della gara. Come si può ipotizzare un accordo fatto in così breve tempo e con la partita che stava per iniziare?». Ha quindi concluso Walter Taccone, nel brevissimo tempo consentitogli per intervenire: «Mi affido alla accuratezza della corte nell’esaminare la mia posizione».

Viene chiamato in causa Vincenzo De Vito, direttore sportivo dell’Avellino, la cui posizione viene illustrata dal procuratore federale. Questo tipo di accordi si svolgono con l’avallo e i consensi dei vertici societari, lo dimostra il colloquio tra Cosentino e Taccone, anche attraverso i direttori sportivi, Ortoli e De Vito, al quale si fa riferimento nelle intercettazioni parlando di “Enzo” che la Procura ritiene essere sicuramente Vincenzo De Vito.

La richiesta nei confronti del direttore sportivo dell’Avellino: inibizione per 4 anni e ammenda di 60mila euro. Prende la parola l’avv. Cozzone a difesa del ds dell’Avellino. 

Visibilmente provato Vincenzo De Vito che ha preso parola per pochi secondi: «Da quattro mesi non vivo più». 

Per Giuseppe Cosentino chiesti 5 anni di inibizione e 90 mila euro di ammenda (70 mila per l’illecito sportivo e 20 mila euro per i pagamenti in nero ai suoi tesserati). 

Prende parola l’avvocato Sabrina Rondinelli, legale di Giuseppe Cosentino: «Abbiamo richiesto che Ambra Cosentino venisse ascoltata, senza ricevere risposta. La richiesta di audizione di Ambra Cosentino deriva dalla terza telefonata intercettata in cui parla con Giuseppe Cosentino, in qualità di vice-presidente del Catanzaro e non di figlia. Per noi è una richiesta fondamentale. La Procura Federale avrebbe dovuto comunicarci l’eventuale deferimento di Ambra Cosentino. Per noi quella telefonata era di fondamentale importanza». 

Inoltre: «Il presidente Cosentino è stato prosciolto nel procedimento Dirty Soccer perché ritenuto soggetto estraneo a qualsiasi tentativo di illecito. Durante la gestione dell’ex presidente Cosentino, il club ha presentato alla Procura Federale almeno dieci denunce di presunte combine che sarebbero state perpetrate a loro danno». 

Per l’ex direttore sportivo del Catanzaro Armando Ortoli, la Procura Federale ha chiesto 4 anni di inibizione e 60 mila euro di ammenda. 

Parla il legale di Ortoli: «Nelle telefonate non si citano mai i nomi di Walter Taccone e Vincenzo De Vito. Le telefonate intercettate, se gravi, avrebbero dovuto seguire avvicinamenti tra le parti. Ma invece non c’è nulla, soprattutto accordi economici. Quindi perché Ortoli e Cosentino avrebbero dovuto continuare a parlare della partita? Il nome “Enzo” lo ha pronunciato Cosentino e non Ortoli, ma è “Enzo” e non “Vincenzo”. Poi, perché mettersi d’accordo per un pareggio quando il risultato non avrebbe garantito il raggiungimento degli obiettivi delle due squadre, ovvero promozione dell’Avellino e salvezza del Catanzaro?». 

Per Andrea Russotto, ex attaccante del Catanzaro colpevole secondo l’accusa di aver volutamente sbagliato occasioni da rete nel corso della partita, sono stati chiesti 3 anni di squalifica e 50 mila euro di ammenda. 

Parla l’avvocato di Russotto: «Negli atti della Procura Federale si parla di due occasioni da rete mancate, invece l’occasione è stata unica, tra l’altro fallita per pochi centimetri. E nel video del match si vede chiaramente la reazione di Russotto, che voleva assolutamente segnare. Chiedo il proscioglimento». 

Prende parola Russotto: «Invece di stare a casa con la mia compagna, mentre sto diventando padre, sono qui a parlare di una cosa non accaduta, di un’occasione da rete mancata di pochi centimetri». 

Per Francesca Moscatelli, moglie dell’ex patron Cosentino, sono stati chiesti 6 mesi di inibizione e un’ammenda di 30 mila euro per omessa denuncia. 

Per l’ex dirigente del Catanzaro, Marco Pecora chiesti 6 mesi di inibizione e 30 mila euro di ammenda per omessa denuncia. 

La novità dell’ultima ora è l’inserimento nel processo sportivo del Fondi, attraverso l’avvocato Flavia Tortorella, quale “terzo interessato” nei confronti del Catanzaro. Una situazione che rende più difficile la posizione del club calabrese e, di conseguenza, dell’Avellino.

Per l’Avellino chiesta la retrocessione diretta all’ultimo posto e tre punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato.

Prende parola l’avvocato Chiacchio: «La Procura Federale non ha neppure convocato un calciatore dell’Avellino per essere ascoltato. Non esistono prove in questo processo, neppure flebili indizi di illecito sportivo che neanche la Procura è riuscita a trovare. Io sono tranquillo, mi sono studiato le vostre sentenze, soprattutto quella dell’Atalanta riguardo al caso Doni, in cui il Tribunale Federale Nazionale ha sentenziato che quando i soggetti coinvolti non compaiono mai nelle intercettazioni, ma solo in intercettazioni tra terze persone, non esiste illecito. Non posso non chiedere il proscioglimento dell’Avellino». 

Per il Catanzaro chiesta la retrocessione all’ultimo posto in classifica con penalizzazione di tre punti da scontare nel prossimo campionato. 

Prende parola il legale del Catanzaro: «L’Avellino era così folle da buttare al vento un campionato con una combine per un risultato che non l’avrebbe favorito? E’ assurdo. Le richieste sono decisamente gravi rispetto alle prove emerse». 

Prende parola l’attuale presidente del Catanzaro Noto: «Abbiamo riportato entusiasmo a Catanzaro, la gente è tornata allo stadio. Abbiamo responsabilizzato la società in merito a certi eventi negativi. Questo è il nostro modo di fare calcio». 

http://irpiniaoggi.it/primo-piano/live-avellino-processo-segui-gli-aggiornamenti/

In fiamme una palazzina, ritrovata tanica di benzina

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR)- Non si placa l’escalation criminale che in questi giorni sta interessando il territorio di Isola Capo Rizzuto. Un incendio si è infatti sviluppato in una abitazione dove è stata rinvenuta anche una tanica di benzina. Il rogo che ha interessato la residenza è stato spento dai Vigili del Fuoco, immediatamente giunti sul posto dopo l’allerta di stamane. Si tratta di una palazzina sul lungo mare di Isola Capo Rizzuto dove le fiamme si sono estese in un appartamento posto al piano terra dell’edificio. I pompieri hanno messo subito in sicurezza anche tre bombole di gas, già calde e quindi a rischio esplosione. All’abitazione diversi sono stati i danni strutturali. Non si segnalano danni a persone.