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Lande desolate, Mario Oliverio ha iniziato lo sciopero della fame

COSENZA – Ha iniziato da subito, così come aveva annunciato ieri, lo sciopero della fame per protestare contro quelle che ha definito “accuse infamanti”, il governatore della Calabria Mario Oliverio, del Pd. Già da ieri sera, secondo quanto riferito da ambienti a lui vicini, il presidente della Regione, si alimenta solo con acqua. Oliverio è sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza, San Giovanni in Fiore, in esecuzione di un’ordinanza del gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda del capoluogo calabrese, perché accusato di abuso d’ufficio in relazione ad un’inchiesta su presunte irregolarità nella gestione di appalti pubblici. L’avvocato di Oliverio, Enzo Belvedere, intanto, ha già depositato il ricorso al tribunale della Libertà. «Siamo in attesa – ha detto – dell’interrogatorio di garanzia dinnanzi al Gip, durante il quale esporremo le nostre ragioni e metteremo in evidenza degli errori di interpretazione di alcuni elementi contenuti nell’ordinanza».

 

Oliverio: «Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame»

CATANZARO «Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame.
La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica. I polveroni-prosegue il presidente della Regione Mario Oliverio- sono il vero regalo alla mafia. Tra l’altro, l’opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della Regione.
Quanto si sta verificando è assurdo. Non posso accettare in nessun modo che si infanghi la mia persona e la mia condotta di pubblico amministratore, sarebbe come accettare di aver tradito la fiducia dei cittadini.Chiedo chiarezza! Lotterò con tutte le mie energie perché si affermi la verità».

Grazioso Manno, sciopero della fame nella piazzetta della Cittadella Regionale

CATANZARO – Grazioso Manno presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese  domani lunedì 8 maggio  dalle ore 10.30 nella piazzetta della Cittadella Regionale conferma che inizierà lo sciopero della fame.

Sarà una manifestazione pacifica ma di grande convinzione nella quale, verrà esposto un grande striscione che rappresenterà in sintesi i motivi del gesto e i punti delle richieste che Manno ritiene “non più rinviabili”.

Grazioso Manno si siederà da solo in mezzo alla piazza si “nutrirà” solo di acqua, caffè e sigarette e lo sciopero della fame sarà ad oltranza e fino a quando non ci sarà l’incontro e avrà ottenuto garanzie scritte firmate e controfirmate dal Presidente Oliverio e dallo stesso Manno, altrimenti, continuerà e la notte dormirà in tenda e/o in macchina. «Nella giornata di venerdì pomeriggio u.s. , riferisce Manno, ho ricevuto una telefonata dal Presidente Mario Oliverio che avrebbe voluto incontrarmi  subito , ma mi trovavo  fuori sede;  c’è da dire però – aggiunge Manno – che pur apprezzando il gesto, è da  due anni ho chiesto un incontro al Presidente della Giunta e la richiesta di Oliverio  è arrivata in corner all’ultimo minuto. Il Presidente Manno precisa  inoltre che il problema non è solo incontrare Oliverio, ma cosa scaturirà dall’incontro».

Manno ha posto a base delle sue richieste il documento illustrato e consegnato durante la Convention del 4 Aprile u.s. organizzata dal Consorzio che in sintesi si riassumono: attuare fino in fondo la L. R. 11/2003 sui Consorzi di Bonifica che prevede compiti specifici per gli Enti Consortili, dissesto idrogeologico affidare ai Consorzi il ruolo che gli spetta con competenze anche sui fiumi, piano regionale di messa in sicurezza del territorio per la mitigazione del rischio idrogeologico.

Inoltre il testo unico sulla difesa del suolo e risorse idriche, forestazione e piano alvei con la dotazione di mezzi meccanici, crediti forestazione accertare quindi definitivamente il debito che la Regione Calabria ha nei confronti dei Consorzi che hanno anticipato le somme con proprie risorse e predisposizione di un piano di restituzione, ripristinare la dotazione finanziaria ai Consorzi per l’irrigazione di cui alla LR. 11/2003, infrastrutture rurali e Opere Pubbliche di Bonifica prevista dalla legge Regionale 26/75 e il contributo sulle dighe regionali.

Infine, finanziamento infrastrutturale specifico per i Consorzi attraverso il PIN e PSRN sugli impianti irrigui finalizzato al risparmio idrico attraverso l’installazione di contatori automatizzati per il prelievo dell’acqua ad uso irriguo e rifinanziamento della Diga sul Fiume Melito con una autorevole e convinta presa di posizione  della Regione Calabria.

«Voglio ricordare – conclude – che il Consorzio non ha potuto assumere i 36 operai stagionali sulla rete di colo che sono indispensabili per l’attività sul territorio».  Dalle ricerche  molti cittadini hanno mostrato la loro solidarietà nonché il Consiglio dei Delegati e i dipendenti del Consorzio.

Sciopero della fame contro la riforma scolastica

11638683_691117254353539_1002221613_o (1)Lamezia Terme(Cz)A conclusione dello sciopero della fame indetto dal coordinamento “Insegnanti calabresi” Comitato LIP Lamezia e Comitato locale dell’Associazione Nazionale ” Per la Scuola della Repubblica” iniziato a Lamezia Terme martedì 17 giugno, una delegazione di insegnanti calabresi si è incatenata nella piazzetta San Domenico sul palco di Trame. Con alcuni cartelli  che recitavano scritte “No alla gestione mafiosa della scuola” , “No alla trattativa scuola-mafia” i docenti hanno voluto evidenziare quanto la scuola sia a rischio mafia a causa del ddl scuola in via di approvazione al Senato. Imbavagliati, gli insegnanti hanno anche voluto protestare contro il silenzio dei media rispetto alle azioni di protesta che si stanno sviluppando in tutta Italia. A sostenerli anche i collettivi (“Riscossa studentesca”, “Altra Lamezia”, “Casa Rossa” e “Spazio e Libertà”), i partiti (Mov5stelle e PRC Lamezia), il neo Sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, l’ex Sindaco Speranza, il giornalista Peppe Baldesarro, i sindacati (USB, Gilda e Con.tip), il gruppo “MI.DA precari” i passanti e  i docenti in pensione.Anche  il direttore di Trame, Gaetano Savatteri ha manifestato la propria solidarietà leggendo un  comunicato e permettendo  di fare il  flah-mob, per attirare l’attenzione dei media.Nei giorni scorsi, grazie ad una piccola incursione a Trame, hanno la solidarietà anche  di qualche magistrato preoccupato che la mancanza di una scuola libera.Un’ultima incursione è avvenuta nello spettacolo conclusivo al Teatro Grandinetti durante lo Spettacolo di Sabina Guzzanti “La Trattativa” con un intervento sul palco dove veniva posto un interrogativo sulla  censura dei media di Stato rispetto alle diverse azioni di protesta svolte e al quale la Guzzanti ha risposto che i media sono spesso allineati con i Governi di turno e ha espresso piena solidarietà alla lotta dei docenti in difesa della Scuola Statale Pubblica e democratica.

A Lamezia Terme sciopero della fame a staffetta contro la riforma scuola

In questi giorni è in dirittura di arrivo il Ddl 1934 al Senato, che sancisce il definitivo declino della Scuola Statale Pubblica, così come prevista dalla Costituzione. Gli insegnanti calabresi dicono no. No  alla Riforma che prevede la effettiva privatizzazione della scuola, la fine del diritto allo studio e il precariato di tutti i lavoratori con l’introduzione dl job-acts anche nella scuola.

Iniziato a Bologna con prosecuzione a Ferrara fino a mercoledì, riparte proprio da mercoledì 17 giugno alle 16.30 a Lamezia Terme in piazza della Repubblica il testimone dello sciopero contro il ddl “Buona Scuola” .2015-05-05 12.16.28

Si protrarrà fino a domenica ogni giorno dalle 08.45 alle 20.30

Il Testimone verrà ripreso per raccogliere quindi  le testimonianze, le riflessioni e i pensieri di chiunque vorrà lasciare il proprio segno. L’invito quindi a partecipare è rivolto a tutti, lavoratori, studenti, famiglie e quanti intendono difendere la scuola statale pubblica

Dopo le innumerevoli azioni svolte in maniera congiunta e coordinata in tutta Italia, i flashmob, il boicottaggio studentesco delle prove invalsi, i cortei con gli studenti, gli scioperi del 24 aprile, 5 maggio, 12 maggio e blocco degli scrutini finali, ora anche lo sciopero della fame a staffetta a Lamezia.

La protesta per i detenuti palestinesi si sposta a Torino

PENTONE (CZ) – Lo sciopero della fame per i detenuti palestinesi si fa itinerante e si trasferisce a Torino. Sei giorni fa Rosario Citriniti di InvictaPalestina, centro di documentazione sulla Palestina, ha avviato uno sciopero della fame sistemandosi in una tenda montata all’entrata della chiesa di Pentone, paese della presila catanzarese che ospita il centro stesso. La protesta ora si sposterà a Torino, nei pressi del Centro Studi Sereno Regis, insieme ad altre persone. Intanto, Samer Issawi, in sciopero della fame da circa 210 giorni, il 6 marzo rischia di non uscire perche’ gli si addebita una precedente condanna.

Sciopero della fame a rotazione per i Cobas precari

COSENZA – E’ iniziato stamani lo sciopero della fame dei Cobas precari ”per la mancata approvazione del pdl 399/9, giacente in Consiglio regionale della Calabria”. I Cobas hanno comunicato che si tratterà di uno sciopero a rotazione che riguarderà dall’inizio cinque persone (Antonio Riga, Manuela Longobucco, Paolo De Nardi, Rocco Musolino e Fabrizio Serravalle) per tre giorni ciascuno. Il coordinatore dei Cobas, Antonio Riga, ha iniziato stamani lo sciopero. Adesioni sono pervenute dal sindacato autonomo Confsal, dalla Uil precari e dalla segreteria regionale della Cisl Medici.

I precari in sciopero hanno spedito una lettera all’on. Cesa, segretario nazionale e capolista dell’Udc alla Camera dei Deputati nella quale chiedono di impegnarsi per sollecitare la convocazione del Consiglio Regionale, che per il momento non ha dato risposta alla protesta.

Si ferma lo sciopero della fame a favore degli immigrati

Riace – I sindaci di Riace e Acquaformosa, Domenico Lucano e Giovanni Manoccio, e Giovanni Maiolo della Rete dei comuni solidali hanno sospeso lo sciopero della fame iniziato da oltre una settimana per protestare contro i ritardi nell’erogazione dei fondi per l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati. La decisione e’ giunta al termine di una assemblea a ‘Borgo Donna Rosa’ di Riace dove hanno partecipato numerose persone, rappresentanti istituzionali ed immigrati.

Sindaco di Riace in sciopero della fame per i diritti dei rifugiati

rifugiatiRIACE (RC), 17 Lug 2012 – ”Da un anno non riceviamo piu’ contributi dalla Protezione civile e la situazione e’ insostenibile. Ci stanno prendendo in giro”. Con queste parole il sindaco di Riace, Domenico Lucano, motiva l’inizio del suo sciopero della fame per chiedere il rispetto dei diritti dei rifugiati.

Lucano ha accolto diverse famiglie di profughi giunti in Calabria dopo lo sbarco a Lampedusa. Attualmente nel suo paese abitano circa 150 rifugiati tra cui 30 bambini.  ”Viviamo un’emergenza nell’emergenza”.

Il sindaco, inoltre, fa presente che lo sciopero andrà avanti finché non saranno garantiti i diritti minimi ai rifugiati e alle loro famiglie.