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Lo sport come solidarietà: Trofeo di Calcio U. Amato – R .Tafuri

th (77)Lo sport, quando si presenta l’occasione, è sempre a sostegno della solidarietà, dell’attenzione verso il sociale e della ricerca scientifica a tutela della persona. E’ l’obiettivo continuo del Trofeo di Calcio “U. Amato – R . Tafuri”, giunto alla XIV edizione ed organizzato dall’Associazione Cuore Solidale per la “Partita del Cuore”, in programma al campo sportivo “Mimmo Rende”, domenica 7 giugno a partire dalle ore 16, il cui ricavato anche quest’anno verrà devoluto per finanziare progetti ed iniziative. I preliminari per le qualificazioni si svolgeranno, a partire dalle ore 17 del 6 giugno, tra le rappresentative dei Parrucchieri, del Cral del Comune di Castrovillari , degli Avvocati , delle Vecchie Glorie, dei Dipendenti del Cementificio e Over 35 Civita nonché delle squadre di scuola calcio categoria allievi: “Accademy Castrovillari”, “New Real Castrovillari”, “Associazione Sportiva Emjs Pollino Civita” e “ Sportime San Marco Argentano”. La “Partita del Cuore” rappresenta, come al solito, il momento culminante degli eventi sportivi che quest’anno hanno avuto inizio il 2 di giugno, mentre lunedì 1 si è svolto nella sala Varcasia il convegno “I mille volti del bene comune : testimonianza di solidarietà” a cui è intervenuto il dottore Renato Burigana della Fondazione Giovanni Paolo II. “La Partita del Cuore – spiegano gli appartenenti all’Associazione – è divenuta ormai un punto di riferimento della stagione primaverile nel territorio del Pollino per sostenere ciò che serve a migliorare la qualità della vita di chi soffre particolari patologie”.Da qui il forte invito ai cittadini di essere numerosi al campo sportivo. Su questo oggi la città è chiamata a misurarsi per continuare a dare consistenza a quella sensibilità che la caratterizza da sempre a difesa della dignità umana ed a sostegno delle opere nate in ambito sociale. Un’occasione, insomma, da non perdere che deve mobilitare per il rispetto della vita umana in tutti i suoi aspetti. Per questo è importante e fondamentale la presenza di tutti alla manifestazione che vuole affermare una personale responsabilità verso tali tensioni.

Piegiessiadi 2015: tra sport e socialità

SIBARI (CS) Dal 30 maggio al 2 giugno la Marina di Sibari ospiterà l’evento organizzato dalle PGS Calabria. Si contano 81 squadre partecipanti, quasi 1000 presenze tra atleti e dirigenti, 25 associazioni, 4 sport, 20 categorie, 26 tornei, 146 partite, 20 ore di attività agonistica, 7 regioni d’Italia e 11 province coinvolte. Per le Polisportive Giovanili Salesiane calabresi, l’edizione 2015 delle “Pigiessiadi” rappresenta una vera e propria “ciliegina sulla torta”. Una manifestazione tutta da gustare dal 30 maggio al 2 giugno prossimi presso le strutture sportive del “Minerva Resort” di Marina di Sibari, in provincia di Cosenza.

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E’ il nono anno che il Comitato Regionale calabro promuove l’evento, ma in questa occasione una ricorrenza di assoluto rilievo fa da cornice: il Bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, il Santo dei giovani. Non nasconde l’entusiasmo il presidente delle PGS Calabria, Demetrio Rosace, a pochissimi giorni dall’inizio ufficiale della manifestazione: «E’ con particolare fervore che abbiamo preparato, davvero nei minimi particolari, questo importantissimo appuntamento. Le “Pigiessiadi 2015”, nell’anno del Bicentenario, saranno veramente occasione di sano confronto sportivo dove dovrà prevalere la condivisione di uno sport che unisce e che accomuna».

Quattro giorni di “grandi finali regionali e interregionali” per fanciulli, ragazzi, giovani e meno giovani, dalla categoria mini alla categoria libera di calcio a 5, pallavolo e basket. Ma soprattutto quattro giorni di confronto e di sano divertimento per atleti, genitori, alleducatori e dirigenti coinvolti in varie iniziative e momenti: dalle partite ai giochi, dalla celebrazione eucaristica alle serate di festa, dai momenti di formazione alle premiazioni finali previste alle ore 11 di martedì 2 giugno. Insomma, un forte mix di attività che ha ottenuto, durante la fase organizzativa, il patrocinio della Regione Calabria, del Comune di Sibari, del Coni Calabria, del Comitato Nazionale delle PGS, nonché il personale incoraggiamento di Mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.

Accanto agli sport più comuni, si affiancheranno, poi, altre discipline come la danza, con il “Concorso di Danza Moderna” e il “Gran Galà Interregionale”, il beach ed il sand volley.

«Sarà tanta l’emozione nel momento in cui daremo il via ai giochi – aggiunge il presidente Rosace – soprattutto pensando alla nostra Regione, spesso screditata, ma oggi grande protagonista nel contesto dell’aggregazione sportiva e della vita sociale e spirituale Non riesco personalmente a ricordare una manifestazione simile negli ultimi anni. Siamo orgogliosi di poterci considerare noi, Comitato Regionale PGS Calabria, pionieri per tale tipologia di eventi e, ancora oggi, con Don Bosco protagonisti ed artefici del suo sogno».

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito ufficiale dell’evento www.pigiessiadicalabria.it

La tre giorni sportiva gara automobilistica di velocità in salita

th (25)Venerdì prossimo avrà inizio la tre giorni sportiva (gara automobilistica di velocità in salita – Morano/Campotenese) che si svolge a Morano Calabro dal 22 al 24 maggio. Tutte le news inerenti alla manifestazione saranno pubblicati dallo staff organizzativo sul sito moranomotorsport.it. Sullo stesso portale saranno postati in tempo reale i risultati delle prove e della gara ufficiale. Quindi, da questo ambiente, saranno anche instradate sui social.

La rottura del tendine d’Achille: diagnosi e riabilitazione

ALTOMONTE (CS) – La lesione del tendine d’Achille è un infortunio che interessa la parte posteriore della gamba sotto al polpaccio e si verifica più frequentemente negli sportivi. Esso è un forte cordone fibroso che collega i muscoli del polpaccio con il tallone. Se si stira troppo il tendine d’Achille, questo si può strappare. Il tendine può rompersi completamente o solo parzialmente. In caso di rottura si può sentire un rumore di strappo o una frustata, seguito da un immediato forte dolore nella parte posteriore della caviglia e della gamba che di solito riduce la capacità di camminare correttamente. Generalmente, la miglior opzione di trattamento per riparare la rottura del tendine d’Achille è l’intervento chirurgico. Tuttavia, per molte persone il trattamento non chirurgico funziona altrettanto bene.

Quali sono le cause della lesione di questo tendine? Questo infortunio può essere causato da: uso eccessivo, aumento del livello di attività fisica in maniera troppo rapida, non aver fatto abbastanza stretching prima di un allenamento o di una gara, indossare regolarmente i tacchi (quando si tolgono aumenta lo stress sul tendine). I problemi ai piedi, con il conseguente infortunio al tendine d’achille, riabilitazionepossono derivare dai piedi piatti, oppure dall’iperpronazione. Altre cause possono essere: una lesione degenerativa in seguito ad una tendinite del tendine d’achille non trattata oppure la sua rottura a causa dell’uso di farmaci, specialmente alcuni antibiotici che provocano la levofloxacina.

Le lesioni del tendine sono frequenti nelle persone che praticano gli sport come il podismo, la ginnastica, danza, calcio, basket, tennis e la pallavolo.

È più facile rompere il tendine d’Achille se si inizia l’attività con un movimento improvviso, per esempio un velocista, il quale potrebbe avere una lesione all’inizio di una gara. La brusca contrazione del muscolo può essere troppo stressante per il tendine. Gli uomini oltre i 30 anni sono particolarmente a rischio di lesioni del tendine d’Achille.

 

Segni e sintomi di rottura del tendine d’Achille

Si può sentire un improvviso e grave dolore sul retro della caviglia o del polpaccio. Spesso è descritto come “qualcuno che lancia un sasso contro la caviglia”. Si dovrebbe sentire un forte suono simile a uno schiocco o uno scoppio. La prevenzione della lesione è possibile effettuando lo stretching prima dell’attività fisica e con un buon riscaldamento.

I sintomi di una rottura completa del tendine sono un improvviso dolore acuto, spesso descritto come se si ricevesse un colpo da dietro. Questo è accompagnato da un rumore simile a uno scoppio. All’inizio si avverte rigidità, gonfiore e dolore, successivamente si vede un vistoso ematoma e il polpaccio diventa debole o completamente inefficace.

 

Diagnosi

L’atleta non è in grado di camminare correttamente o di stare in punta di piede. Si può vedere un buco nel tendine dove si è strappato, con la probabilità di un accentuato gonfiore. Un risultato positivo al test di Thompson, consistente nella compressione del muscolo del polpaccio da entrambi i lati con l’atleta sdraiato a pancia in giù, può aiutare a confermare la diagnosi. Se il piede non si muove bisogna sospettare una rottura completa. Questo test consente di isolare la connessione tra il muscolo del polpaccio e il tendine, eliminando gli altri tendini che possono ancora permettere un debole movimento. Il medico può fare questa diagnosi con un buon esame fisico. La radiografia di solito non si effettua perché mostra solo le ossa. La rottura del tendine d’Achille è spesso scambiata per uno tendinestrappo o un infortunio minore. Il gonfiore e la capacità di puntare debolmente le dita dei piedi possono confondere l’esaminatore. L’ecografia e la risonanza magnetica sono esami che possono aiutare nella diagnosi. Il miglior trattamento per una lesione del tendine d’Achille dipende dall’età, dal livello di attività e dalla gravità della rottura. In genere, le persone più giovani e più attive decidono di operarsi per riparare una rottura completa del tendine, mentre gli anziani sono più propensi ad optare per il trattamento non chirurgico.

Tuttavia, recenti studi hanno dimostrato l’efficacia simile nella gestione chirurgica e non chirurgica. Il trattamento conservativo comporta in genere l’utilizzo di un tutore: una cavigliera o camminare con delle tallonite per elevare il tallone, in modo da permettere all’estremità del tendine strappato di guarire ed evitare i rischi legati alla chirurgia, come ad esempio le infezioni. La probabilità di ulteriori rotture può essere superiore con un approccio non chirurgico e il recupero può necessitare di più tempo. Per accelerare la guarigione è possibile: tenere la gamba a riposo, evitare di mettere il peso sulla caviglia lesa per quanto possibile, oltre all’uso se necessario delle stampelle. Applicare impacchi di ghiaccio per ridurre il dolore e il gonfiore, tenendo la caviglia nell’acqua fredda per 20 minuti, ogni tre o quattro ore per i primi due giorni. Appoggiare la gamba su un cuscino quando si sta seduti o sdraiati, prendere antidolorifici o antinfiammatori. Tuttavia, questi farmaci hanno alcuni effetti collaterali come un aumento del rischio di sanguinamento e lo sviluppo di un’ulcera, da usare quindi occasionalmente, a meno di prescrizioni da parte del medico (da assumere dopo i pasti). Eseguire lo stretching e gli esercizi di rinforzo, come raccomandato dal fisioterapista. Solitamente, queste terapie sono sufficienti, anche se nei casi più gravi di lesione al tendine d’Achille, potrebbe essere necessario un tutore rigido per un periodo da sei a dieci settimane, l’intervento chirurgico per la riparazione del tendine o per rimuovere il tessuto in accesso.

L’operazione al tendine prevede un’incisione lungo la parte posteriore della caviglia, lateralmente alla linea mediana, in modo che le scarpe non strofinino sull’area della cicatrice.

L’intervento si effettua in anestesia locale o regionale e non fa male, ma quando passano gli effetti il paziente può avvertire dolore durante i movimenti. Le complicazioni più comuni e preoccupanti dopo una riparazione del tendine sono i problemi con la guarigione della ferita. La pelle sopra il tendine d’achille a volte non guarisce bene. Pertanto, un’attenta gestione della ferita è di massima importanza dopo la riparazione chirurgica della rottura del tendine. Altri problemi potenziali sono un’infezione, la rigidità della caviglia e nuove lesioni del tendine: la fisioterapia può accelerare il tempo di recupero. In genere, quando la parte rotta guarisce, un piccolo grumo rimane nell’area cicatrizzata. L’atrofia del muscolo del polpaccio è una complicanza abbastanza frequente. L’appoggio del peso inizia circa sei settimane dopo la rottura con un supporto sotto al tallone, con la possibilità di tornare a correre dopo circa 4 – 6 mesi.

La Riabilitazione

0 – 3 settimane: tutore regolabile bloccato a 30° di flessione plantare, non si può tenere il piede a tutoremartello, non è concesso il carico per 3 settimane, non si può camminare in punta di piedi, controllo del dolore e dell’edema (cioè crioterapia, farmaci, massoterapia e laserterapia), movimenti delle dita dei piedi, delicato movimento del piede nel tutore, elevazione della gamba dritta, flessione ed estensione del ginocchio.

3 – 8 settimane: aumentare gradualmente il carico sulla gamba lesionata ed effettuare la rieducazione al passo in base alla tolleranza. Dopo 6 settimane si può passare al carico completo. Camminare con un ortesi aumentando la flessione dorsale di 5° ogni settimana fino a 10° di flessione plantare. Si possono eseguire esercizi isometrici dei muscoli dell’arto inferiore ad eccezione del polpaccio, leggeri movimenti di dorsiflessione attiva della caviglia fino ad allungare delicatamente il tendine d’achille, aumentare gradualmente l’intensità e l’ampiezza dei movimenti isometrici del tendine d’achille, aumentare lentamente l’ampiezza di movimento passivo e l’estensione del tendine dopo 6 settimane ed effettuare gli esercizi propriocettivi e il rinforzo intrinseco dei muscoli. Inoltre, dopo 6 settimane si può praticare il ciclismo, con l’appoggio del tendine sul pedale e con degli allenamenti in acqua profonda.

8 – 12 settimane: pieno carico con tallonetta se tollerato, allenamento al passo. Indossare una scarpa normale ed aumentare gradualmente gli esercizi attivi e contro resistenza del tendine d’achille (cioè submassimali isometrici, isotonici e con gli elastici). Bisogna raggiungere la completa ampiezza di movimento passivo del tendine, senza forzare. Progredire con l’attività in bicicletta e con il nuoto.

3 – 6 mesi: eliminare gli spessori sotto al tallone. Effettuare esercizi a catena cinetica chiusa, per esempio: squat, affondi, salita sulle punte bilaterale, sollevamento della punta dei piedi, contrazioni eccentriche lente e controllate con il peso corporeo. Si possono eseguire le seguenti attività: ciclismo, versaclimber, vogatore, nordictrack.

6 mesi: progredire nell’allenamento jogging/running, salti ed esercizi eccentrici. Si può passare ad attività sportive non competitive, esercizi di simulazione dello sport praticato.

8 – 9 mesi: ritorno allo sport competitivo e ai lavori pesanti.

 

Dott. Fisioterapista Mario Turano, Via Aldo Moro, Altomonte (CS), cell. 348 8841170

Rende: Giovedì al via Juniores Cup 2015

conferenza stampa 2Sarà Rende ad ospitare la nuova edizione deI torneo dei gironi del campionato Serie D. Delle nove Rappresentative Juniores in lizza sono arrivate alle semifinali l’H vs B e la G vs D. E venerdì pomeriggio manifestazione pubblica con il preparatore atletico del Milan di Sacchi: Alberto Pincolini. Nella sede del Credito Coperativo Mediocrati di Rende alla fine della conferenza stampa di presentazione dello Juniores Cup 2015 tutti indistintamente si sono alzati dalle poltrone con una convinzione: per il Comune di Rende questo evento è un grande evento di sport a livello nazionale e mediatico. A fare gli onori di casa di questa conferenza stampa partecipata il presidente della Bcc Mediocrati Nicola Paldino. Anche perché la Bcc Mediocrati ha sposato con “ grande entusiasmo l’iniziativa che mi è stata proposta dall’ottimo assessore al bilancio Crusco. Portare a Rende questo torneo nazionale è un piccolo passo anche per quel turismo sportivo molto importante per la città di Rende”. Una grande vetrina per il Comune di Rende.  Il sindaco di Rende Marcello Manna ne è convinto: “Ormai la nostra città sta sempre di più diventando la città dello sport. Siamo veramente orgogliosi di poter ospitare questo Viareggio della Serie D. Saranno giornate di sport importanti ed invito i cittadini e gli sportivi di partecipare a gare che saranno sicuramente entusiasmanti”. Il Viareggio della D, ebbene si, anche perché, nelle due semifinali di giovedì e nella finale di sabato mattina ore 10.30 (con differita Rai Sport Sat ore 12) scenderanno in campo i migliori giovani con le rappresentative dei 3 gironi: B (Lombardia, Veneto), D (Toscana, Emilia Romagna e Veneto), G (Lazio, Sardegna), H (Campania, Basilicata e Puglia). Saverio Mirarchi, presidente del comitato regionale LND non nasconde che indubbiamente questo torneo “è una grande vetrina per giovani calciatori che militano in questo campionato. Siamo molto contenti della scelta di Rende e saranno sicuramente giornate dove gli addetti ai lavori possono prendere appunti su giovani promesse”. E anche Antonio Cosentino, vice presidente Vicario della Lega Nazionali Dilettanti, conferma: “la scelta di un Comune come Rende è una scelta vincente, anche perché, il Rende calcio ha fatto un grande campionato. Approfitto per fare un grande imbocca a lupo al presidente del Rende Fabio Coscarella per questa fase finale. A volte non sognare non costa nulla. Per quanto riguarda il torneo è una grande opportunità per gli sportivi rendesi, ma anche per tecnici e osservatori”. Si associa alle parole di Cosentino Luigi Barbiero Coordinatore del dipartimento interregionale:“Giornate intense di calcio e vetrina interessantissima. La storia del Carpi ci insegna che con una programmazione buona si può arrivare in pochi anni nella massima serie. E i giovani fanno parte di questa programmazione”. Il Comune di Rende oltre ad aver offerto l’impianto è riuscito a far rete con gli alberghi della città che si sono messi a disposizione per ospitare i protagonisti di questa bella competizione. In particolare il ringraziamento del Sindaco di Rende Manna è andato agli alberghi: Villa Fabiano, Marconi Hotel, Ariha Hotel e Hotel Europa. Da sottolineare l’importante giornata del venerdì. Alle 17.00 ci sarà una manifestazione pubblica alla sala consiliare di Piazza Matteotti dal titolo: “ Il Calcio è…buona vita” con ospite principale Vincenzo Pincolini il grande preparatore atletico del Milan di Sacchi. Da giovedì Rende si trasformerà in una Viareggio tutto calcio, sogno e tanta voglia di fare goal.   

 

Tutto quello che c’è da sapere sulla lesione del legamento crociato

ALTOMONTE (CS) – All’interno dell’articolazione del ginocchio vi sono due legamenti interposti tra tibia e femore, denominati crociati perché si incrociano al centro dell’articolazione e sono distinti in legamento crociato anteriore (LCA ) e legamento crociato posteriore (LCP).

Tali legamenti hanno la funzione di limitare rispettivamente il movimento di traslazione anteriore o posteriore della tibia rispetto al femore e formano il cosiddetto “pivot centrale” (centro di rotazione) del ginocchio, struttura fondamentale nel garantire la stabilità dell’articolazione.

Il legamento crociato anteriore è una struttura sottoposta ad estreme sollecitazioni meccaniche durante l’attività sportiva e i traumi che ne determinano la rottura sono nella maggioranza dei casi di natura sportiva. La lesione totale nei giovani e negli sportivi pone in genere una indicazione alla terapia chirurgica. Nel caso in cui non si proceda alla ricostruzione, si consiglia al paziente l’astensione dalle attività a più alto impatto. Il rischio principale nella prosecuzione sportiva o lavorativa/ricreativa potrebbe causare una lesione totale del legamento crociato anteriore non riparata e di riportare una serie di microtraumi distorsivi che producono lesioni a carico dei menischi e delle strutture legamentose periferiche, producendo un’artrosi precoce del ginocchio.

La lesione del legamento crociato anteriore può accompagnarsi a una lesione dei menischi, in particolare del menisco mediale. Attualmente si tende ad effettuare la ricostruzione del legamento prima che si sviluppi una lesione degenerativa a carico delle strutture meniscali. Nel caso in cui la lesione 1lesione del menisco sia insorta in contemporanea con la lesione del legamento, durante l’intervento chirurgico di ricostruzione si compirà anche la riparazione del menisco lesionato (quando possibile, la lesione meniscale viene trattata per mezzo di una sutura; se a causa del tipo di lesione ciò non sia possibile, si effettuerà una pulizia selettiva della porzione di menisco danneggiato).

In genere, una lesione traumatica del legamento crociato anteriore non necessita di una terapia chirurgica d’urgenza (come una frattura) ma, al contrario, le attuali indicazioni consigliano di non intervenire su una articolazione sede di un importante processo flogistico in atto per evitare il rischio d’insorgenza di fenomeni fibroaderenziali importanti nel post-operatorio, con possibilità di evoluzione in un’artrofibrosi.

La diagnosi di lesione è prevalentemente di tipo clinico basata su un corretto esame obiettivo eseguito dallo specialista, il quale non può essere sostituito in nessun caso dai soli esami strutturali.

L’anamnesi è estremamente rilevante in quanto il paziente stesso espone la dinamica dell’incidente. La rottura del legamento crociato anteriore si osserva spesso durante una distorsione del ginocchio mentre il piede è bloccato al suolo e il ginocchio effettua un movimento di torsione; nello stesso istante a livello del ginocchio si può percepire un “crac”, dopo il quale il ginocchio tenderà a gonfiarsi (a causa di un versamento di liquido siero-ematico intrarticolare). Dopo alcuni minuti tuttavia, se la lesione è isolata, l’individuo potrà a volte rialzarsi e camminare. Altre manovre da utilizzare per confermare la diagnosi sono il “segno del cassetto anteriore“ che non è tuttavia sempre positivo nelle lesioni pure, ed il “pivot-shift test“, il quale risulta difficile da obiettivare in acuto per il subentrare della contrazione antalgica.

Nelle prime ore dopo il trauma, lo specialista potrà ritenere opportuno eseguire un’artrocentesi (prelievo di liquido dal ginocchio mediante siringa). Questo gesto ha una finalità sia diagnostica, per ricercare la presenza di un emartro (presenza di liquido contenente sangue all’interno del ginocchio) dotato di elevato valore diagnostico presuntivo, sia terapeutica, per alleviare il dolore provocato dalla distensione della capsula articolare.

L’esame radiografico del ginocchio nelle due proiezioni standard antero-posteriore (AP) e latero-laterale (LL) è indispensabile per escludere eventuali lesioni ossee, in particolare per ricercare lesioni a carico delle spine intercondiloidee (punto di inserzione del legamento crociato anteriore a livello del punto tibiale) evenienza relativamente frequente negli sportivi di giovanissima età, oppure la cosiddetta frattura di segond, di per sé indicativa della lesione del legamento. Particolari esami radiologico – strumentale (rx sotto stress) permettono di ottenere una valutazione semiquantitativa di lesioni inveterate del legamento crociato anteriore, ma non sono praticamente mai necessari. Per la valutazione di lesioni legamentose, meniscali o cartilaginee, il gold standard diagnostico è rappresentato dalla risonanza magnetica nucleare e tale esame risulta praticamente indispensabile nella valutazione definitiva di una lesione del legamento crociato anteriore. Le varie tecniche attualmente utilizzabili per la ricostruzione del legamento crociato anteriore vengono eseguiti in artroscopia. Nella maggior parte dei casi si procede ad un prelievo tendineo “autologo” (cioè dal paziente stesso). I tendini più frequentemente utilizzati sono la porzione centrale del tendine rotuleo e quelli semitendinoso e gracile, suturati insieme a formare un prelievo quadruplicato, avente lo spessore di quattro fasci. Possono essere utilizzati per la ricostruzione anche prelievi tendinei “omologhi “ (da donatore), specialmente in caso di interventi di revisione o di instabilità legamentosa multipla. Il trapianto prescelto viene posizionato per via endoscopica all’interno della cavità articolare del ginocchio e quindi fissato al femore e alla tibia con cambre metalliche o viti ad interferenza (in base alla tecnica utilizzata). Le viti ad interferenza utilizzabili per la fissazione all’osso femorale e tibiale del neolegamento possono essere riassorbibili o metalliche. La moderna chirurgia ortopedica si può avvalere anche dell’utilizzo di “navigatori chirurgici“, i quali consentono di ricostruire il legamento crociato anteriore con tecnica computer assistita, facendo aumentare l’accuratezza nel posizionamento dell’impianto e permettendo una verifica quantitativa intra-operatoria della correzione eseguita con l’intervento.

La riabilitazione del ginocchio operato di ricostruzione del legamento crociato anteriore è fondamentale per il raggiungimento di un buon risultato dal punto di vista clinico e funzionale. Viene pertanto condotta seguendo precisi protocolli, che variano in funzione alla tecnica chirurgica utilizzata, dal tipo di trapianto e dalla sua fissazione. Lo scopo essenziale è comunque quello di iniziare la riabilitazione nell’immediato post-operatorio. Il paziente può flettere ed estendere il ginocchio immediatamente dopo l’intervento. Nei primi 15 giorni si possono facilmente raggiungere i 120° di flessione senza alcun pericolo per il neolegamento. L’estensione totale deve essere cercata e recuperata da subito. In generale, si ottiene una completa flessione fino a circa 140° normali a tre mesi dall’ intervento. Per quanto riguarda il potenziamento muscolare, bisogna impedire che i muscoli si disabituino alla mobilità, perdendo in efficacia nella loro capacità di associazione con una serie di opportuni esercizi muscolari. Naturalmente, accanto ad un adatto programma di potenziamento muscolare, è molto importante lo stretching. Una procedura fondamentale nell’ambito delle tecniche riabilitative è la riabilitazione “propriocettiva”. Alcune scuole consigliano l’utilizzo di un tutore nell’immediato post-operatorio, soprattutto per proteggere il trapianto impedendo la iperestensione al progressivo recupero del paziente dall’anestesia, ed esso può essere rimosso pochi giorni dopo l’intervento. Riguardo alle ginocchiere, la loro importanza è soprattutto di ordine psicologico, al fine di assicurare il paziente, mentre non sembrano indispensabili alla effettiva protezione del neolegamento. In definitiva, le ginocchiere sembrano capaci di potenziare la sensibilità propriocettiva, senza impedire la traslazione anteriore della tibia rispetto al femore. Si consiglia la ripresa del carico deambulatorio completo dopo 30 giorni dall’intervento, consentendo fino a tale termine la deambulazione con ausilio di due stampelle con carico parziale. A 2 mesi inizio della corsa, nuoto, bicicletta, a 5-6 mesi inizio di allenamenti più intensi per la ripresa agonistica nello sport praticato. La scelta del tipo di anestesia è indifferente dal punto di vista chirurgico ed in genere viene fatta dall’anestesista di sala operatoria, tenendo conto, per quanto possibile, delle richieste e delle preferenze del paziente. È possibile procedere alla ricostruzione del crociato in anestesia spinale o in anestesia loco regionale, impiegando il blocco nervoso periferico dei nervi dell’arto inferiore, e anche in anestesia generale. Il tempo medio di degenza in ospedale è tra i 3 e i 5 giorni. Un lavoro sedentario può essere ripreso dopo 7- 10 giorni, un’attività lavorativa pesante necessita dai 2-3 mesi. I punti di sutura sono rimossi tra 12-15 giorni dopo l’intervento. In generale la cicatrice è più corta se si ricostruisce il legamento crociato anteriore con i tendini del gracile e semitendinoso quadruplicati rispetto alla cicatrice anteriore, il quale prevede l’utilizzo del tendine rotuleo. È necessario non bagnare la cicatrice per 15-20 giorni. Durante questo periodo è sconsigliato andare in piscina o fare il bagno. In generale si riprende la guida dopo 30-45 giorni dell’intervento.

Dott. Fisioterapista Mario Turano, Via Aldo Moro, Altomonte (CS), cell. 348 8841170

Amantea Cs: Impegno per la terza età

Screenshot_2015-05-02-14-14-16-1Un impegno concreto in favore della terza età, lontano dai riflettori, che deriva dalla conoscenza e dallesperienza. Nonostante l’ormai raggiunta età di ottandue anni Giuseppe Frangione, referente del Club della salute e forma fisica, continua a portare avanti il proprio impegno per consentire alle persone non più giovanissime e con problemi di salute di combattere la vecchiaia attraverso lo sport e la sana alimentazione. Del resto le capacità di Frangione, che molti chiamano maestro, sono ben note in città e camminano di pari passo con il suo impegno sociale. Grazie alle sue amicizie nel campo dello sport Amantea ha potuto ospitare più volte il passaggio del Giro dItalia, programmando anche degli entusiasmanti traguardi volanti. Oltre alla bicicletta, Frangione cura moltissimo la forma fisica e per tre volte a settimana si ritrova sul lungomare di Amantea, di fronte la statua dedicata a Padre Pio, per impartire gratuitamente i propri insegnamenti. In questo gruppo si ritrovano le storie più disparate: persone che convivono con problemi cardiaci e che hanno necessità di sottoporsi ad allenamenti leggeri, ma costanti; altri invece, dopo una vita passata all’aria aperta, sentono il bisogno di sentirsi attivi ed in pace con se stessi. In entrambi i casi lora di ginnastica con il maestro Frangione è un appuntamento oramai irrinunciabile. Lo svolgimento del programma ginnico del resto è basato sui progetti di ricerca posti in essere dalle università svizzere. «Negli anziani ancora autonomi  spiega Frangione urge potenziare l’attivazione psico  fisica, attraverso lo sviluppo degli interessi culturali, dell’alimentazione biologica e della pratica moderata allo sport. La ginnastica consente di riprendere in mano il proprio corpo, di agire e trasformare il proprio campo vitale». I risultati di questo percorso si percepiscono osservando lo stesso Frangione: ottandue anni, nessun tipo di patologia sofferta, cinquantacinque battiti al minuto in modalità di riposo, pressione arteriosa 130/80 mmHg, campo visivo da entrambi gli occhi pari a dieci decimi. «Conservo  sottolinea con orgoglio Frangione  lo stesso peso di cinwuantacinque anni addietro. Penso dunque di rappresentare una ricetta di giovinezza quanto mai funzionale». «La presenza e limpegno di Frangione  spiega il vice sindaco Giovanni Battista Morelli rappresentano fattori aggiunti per l’intera comunità. Come amministratore e come medico non posso che ringraziare il maestro per la passione ed il senso civico profusi in favore degli anziani. Mi auguro che questo gruppo, che si ritrova sul lungomare il lunedì, il mercoledì ed il sabato mattina possa crescere dal punto di vista numerico sempre di più».

E. Pastore -Ufficio stampa Comune di Amantea

 

La Polisportiva Isola Capo Rizzuto ingaggia Andrea Marano

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – In seguito alla presentazione avvenuta nella nuova sala stampa dello Stadio Sant’Antonio, la Polisportiva Isola Capo Rizzuto comunica di aver raggiunto l’accordo con il calciatore Andrea Marano, grazie all’impegno del presidente Leonardo Sacco. Mister Leone avrà così un’arma in più nel reparto offensivo.
Classe 1985, esordisce in Serie D con il Cosenza per poi disputare due stagioni in Serie C2, la prima con la Viterbese e la seconda diviso tra Melfi e Gubbio. Torna poi in Serie D al Montevarchi dove gioca con Fabio Ribecco, che oggi ritrova ad Isola. Nel 2008/2009 è in Eccellenza con il Pomezia con cui arriva in C2, passando per la D. Gioca poi con il Pordenone e di nuovo al Cosenza, serie D. È ad Acri lo scorso anno. Unitosi al gruppo lunedì, Marano si allena a parte non essendo fisicamente al top.

Diversi da chi?

Gioia Tauro (RC) – Termina la terza edizione del gala della solidarietà della SudTrek, intitolata “Diversi sentieri”. Il presidente Lino Cangemi la descrive come “un urlo nel silenzio, un raggio di luce nel buio”. Obiettivo della cerimonia è stato annullare, attraverso lo sport considerato fonte di vita, quel pensiero che divide il mondo su individui diversi e individui normali. Numerosi gli ospiti della serata. Tra loro Paolo De Vizzi, recordman di immersione subacquea, e Pasquale De Masi, campione paraolimpico di tiro con l’arco. Presente anche Nazareno Insardà, presidente della FIPIC (Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina), che lancia un appello durante la serata: «Avvicinatevi al mondo dello sport paraolimpico, la disabilità non è un mondo a parte ma una parte del mondo che va rispettata». Ad allietare l’atmosfera, tra riflessioni e commozioni, la musica dei Walking trees e quella dei Well deserve. Sono questi ultimi a cantare dal vivo per la prima volta l’inno ufficiale della manifestazione. La voce del gruppo, Mimmo Muratori, ha poi concluso il pezzo affermando: «Io sono normale, io sono diverso. Hai paura della diversità? Ma poi, qual è la diversità?»

Locri,grande successo per la XI edizione della giornata dello Sport

Locri – Grande successo per l’XI edizione della Giornata dello Sport che si è tenuta a Locri nell’area parco giochi sul Lungomare cittadino e ha visto la partecipazione attiva di ben 36 società sportive che hanno organizzato vari eventi all’interno di quello principale.Molto partecipata la manifestazione con una innumerevole presenza di giovani che hanno avuto la possibilità di praticare diverse discipline sportive e mettere in gioco le proprie abilità su diversi fronti. Inoltre si è svolto un memorial di calcio a 5 in ricordo di Lello Franco, a cui hanno preso parte diversi componenti dell’ex Lokron e l’Atletico Belvedere.La manifestazione di quest’anno svoltasi giorno 8 giugno è coincisa con il centenario del Coni, che ha patrocinato tutte le iniziative a livello nazionale, ma non solo, in quanto l’Amministrazione Comunale ha voluto dare un segnale forte dedicandola ai Marò detenuti in India ed esprimendo piena solidarietà nei loro confronti, liberando in aria dei palloncini colorati, con sottofondo l’Inno di Mameli.Soddisfazione da parte dell’Amministrazione Comunale di Locri ed in particolar modo della Consigliera Domenica Bumbaca, fiduciaria del Sindaco per le Politiche Giovanili e Sportive, che ha voluto intendere in maniera “allargata” tale manifestazione, invitando anche le associazioni dei comuni limitrofi. Questa tipologia verrà sicuramente riproposta negli anni successivi puntando su Locri come centro attrattivo per la parte sportiva dedicata ai giovani di tutta la Locride.Queste le dichiarazione della Consigliera Bumbaca: «Una giornata bella e indimenticabile. Sani momenti di sport, gioia, svago, divertimento. Un mix vincente per portare positività a Locri e a tutta la Locride. Vedere tanti giovani impegnati in diverse discipline sportive, accompagnati spesso dai genitori, a confronto con i loro amici, non può che rappresentare un forte e fondamentale momento di socialità e di aggregazione, valori fondamentali a favore della legalità.

Infine mi preme ringraziare il Professore Papa per la sua presenza, Roberto Rispoli con i ragazzi dell’ AIA di Locri, insieme a tutti coloro i quali hanno fatto sì che questa manifestazione potesse nel concreto realizzarsi, in particolar modo tutte le associazioni sportive, le attività commerciali che ci hanno supportato, la Givova, nonché i volontari che hanno prestato una preziosa collaborazione per la migliore riuscita della manifestazione.

Siamo certi di aver fatto un qualcosa di bello e positivo per la nostra amata Locri con l’impegno di riproporre anche negli anni a venire questo importante evento.

Locri e la Locride possono crescere anche grazie e soprattutto alle discipline ludico – sportive – aggregative. Senza la fondamentale presenza di queste, il nostro territorio non potrà continuare ad avere uno sviluppo sociale e culturale degno dei suoi fasti storici