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Blitz antibracconaggio nel cosentino: 73 cardellini sequestrati e 5 denunciati

COSENZA – Cinque persone deferite all’Autorità Giudiziaria e 73 fringillidi sequestrati è il risultato di una attività di controllo da parte del NIPAAF, Nucleo investigativo dei Carabinieri Forestale di Cosenza e della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano in alcuni comuni del cosentino.

I militari dell’Arma Forestale coadiuvati da diverse Stazioni operanti sul territorio hanno nei giorni scorsi concentrato la loro attività nei controlli di noti detentori di avifauna residenti nei comuni di Corigliano-Rossano, San Pietro in Guarano, Castrovillari, Luzzi, Trebisacce e Roggiano Gravina. In alcuni casi sono stati rinvenuti in loro possesso dei cardellini, specie particolarmente protetta dalla convenzione di Berna che ne vieta la cattura, detenuti in gabbie e privi di qualsiasi anello identificativo e quindi di dubbia provenienza. In un caso è stato anche rinvenuto e posto sotto sequestro un esemplare di Merlo comune detenuto in una voliera di un giardino. I cardellini, come spesso accade per altre specie appartenenti alla famiglia dei fringillidi, sono commercializzati nel mercato clandestino a seguito di una tradizione e passione che alimenta la loro cattura con mezzi non consentiti.

Gli esemplari maschi vengono apprezzati per il loro canto armonioso e cacciati con l’obiettivo di far finire la loro vita in gabbia. Per questa ragione poi cadono tra le mani di chi alimenta questo business. I controlli sono stati eseguiti alla presenza del servizio veterinario per la valutazione delle condizioni di salute degli animali. Gli uccelli posti sotto sequestro sono stati trasferiti presso il CRAS di Rende, Centro Recupero Animali Selvatici, e il giorno dopo rimessi in libertà come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

 

Fuscaldo, RFI interverrà sull’erosione costiera: inibito l’accesso alle abitazioni

FUSCALDO (CS) – All’indomani delle ultime mareggiate che si sono abbattute sul nostro litorale, il sindaco Giacomo Middea ha dato indirizzo, all’ufficio tecnico comunale, di intensificare i colloqui con la società RFI, proprietaria dell’area interessata dai fenomeni erosivi.
 
“La stessa società ha palesato la propria disponibilità ad avviare immediatamente tutti gli interventi necessari per la messa in sicurezza, avvertendo, però, l’opportunità che i lavori potessero svolgersi in condizione di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda la presenza di fabbricati sull’area interessata”, scrive in una nota l’amministrazione comunale.
 
Per tale motivo, il sindaco ha ordinato l’inibizione dell’accesso alle abitazioni insistenti nella zona, fino al completamento dei lavori di messa in sicurezza. Dopo anni di attesa, i residenti di località Castelluccio-Maddalena vedranno le proprie abitazioni messe finalmente in sicurezza rispetto al pericoloso avanzare del mare”.

Pallanuoto femminile A2: prima vittoria per la squadra del Cosenza

Partenza col botto per le atlete di mister Fasanella. Nella piscina di Campagnano, la Cosenza pallanuoto si impone per 16 reti a 5 contro la squadra di Castelli romani valevole per la prima partita di campionato serie A2.
Il capitano, Angela Manna, insieme alle ragazze di Cosenza hanno avuto la meglio rispetto alla compagine romana disputando una bella prestazione.
Buona la cornice di pubblico, così come l’entusiasmo per la prima vittoria di un lungo campionato.
La Cosenza Pallanuoto è stata inserita come sempre nel girone Sud, insieme a Castelli Romani, Pretuziana Sport, Roma Vis Nova, Lazio Nuoto, Vela Nuoto Ancona, Volturno, Water Sports Napoli. La regular season si concluderà Domenica 30 aprile, poi spazio ai play off e ai play out.
Il Presidente di Aqa, Francesco Manna, a margine della partita ha espresso piena soddisfazione per la gara disputata e per i buoni propositi della squadra.

 
 

False ricette mediche per ottenere rimborsi. Blitz dei NAS di Cosenza: 19 misure cautelari a medici e farmacisti

COSENZA – Nel corso della mattinata odierna i Carabinieri del NAS di Cosenza e del Gruppo Tutela Salute di Napoli con l’ausilio dei Carabinieri dei Comandi Provinciali di Cosenza e Crotone hanno dato esecuzione a 19 misure cautelari nei confronti di medici e farmacisti, emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari su richiesta della Procura della Repubblica di Castrovillari, nell’ambito di un’indagine svolta dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Cosenza e coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, per ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Sono altresì in corso numerose perquisizioni presso abitazioni, ambulatori medici e farmacie ubicate nelle province di Cosenza e Crotone con il sequestro preventivo di beni.

 Il provvedimento prevede l’applicazione di tre misure coercitive di custodia cautelare in carcere disposte nei confronti di due informatori farmaceutici e di un medico di medicina generale, una misura degli arresti domiciliari nei confronti della moglie di quest’ultimo mentre per gli altri 15 indagati, tra i quali figurano alcuni farmacisti della fascia ionica cosentina, è stata applicata la misura interdittiva del divieto di esercizio della professione di titolare, gestore, collaboratore di farmacia.

Le indagini, condotte dal NAS di Cosenza attraverso intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, nonché servizi di controllo e pedinamento, hanno permesso di ipotizzare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, compiuta mediante la redazione di false ricette mediche relative a costose specialità medicinali, non collegate ad alcuna necessità terapeutica di ignari pazienti, a cui sarebbero state prescritte al solo scopo di percepire il relativo profitto grazie al totale rimborso delle spese da parte del Servizio Sanitario.

Il sistema di frode sin qui ipotizzato, e salve le doverose verifiche di cui sopra, sarebbe il seguente. Secondo quanto ricostruito, l’informatore farmaceutico avrebbe indicato al medico di famiglia l’elenco dettagliato dei farmaci da prescrivere, secondo esigenze di profitto aziendale. Il medico, con l’aiuto della moglie, avrebbe provveduto a redigere le prescrizioni di farmaci concordate con l’informatore, attribuendole a suoi pazienti ignari, e le recapitava ai titolari delle farmacie compiacenti, che provvedevano a rifornirsi dei farmaci. Una volta ricevuti i prodotti, i farmacisti o i loro collaboratori avrebbero rimosso i bollini identificativi (c.d. “fustelle”) dalle scatole dei medicinali e li avrebbero applicati sulle false prescrizioni. Queste ultime, una volta completate delle “fustelle” delle scatole dei singoli prodotti, costituiscono il titolo con cui ogni farmacista richiede ed ottiene il rimborso del prezzo del farmaco prescritto dal Servizio Sanitario Nazionale.

Secondo l’ipotesi accusatoria, il farmacista avrebbe avuto anche il vantaggio di incassare dal S.S.N. il prezzo pieno dei farmaci, anche costosi, quando in realtà li acquistava dall’azienda con sconti superiori del 45%. Le attività svolte da parte dei militari hanno permesso di ipotizzare un danno al Servizio Sanitario pari ad almeno un milione di euro, circostanza che ha determinato il sequestro preventivo dei beni degli indagati in via equivalente. L’ultima parte dell’attività illecita posta in essere dagli associati riguardava le singole modalità di smaltimento delle centinaia di confezioni di farmaci che, ormai privi della “fustella”, non erano più regolarmente commercializzabili. Si ha ragione di ritenere infatti che, quando si trattava di polveri, liquidi o compresse di piccole dimensioni, i titolari delle farmacie si sarebbero disfatti dei medicinali gettandoli in scarpate o nei wc delle farmacie. Nella maggior parte dei casi invece, sarebbe stato il medico prescrittore, in prima persona o per il tramite dell’informatore farmaceutico, a gettarli tra i rifiuti indifferenziati.

Si ribadisce che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che gli indagati devono essere considerati innocenti fino ad eventuale sentenza passata in giudicato. Tale indagine costituisce l’ ulteriore dimostrazione del rigoroso controllo sull’ osservanza delle norme, specialmente in tema di tutela della salute pubblica e dell’erogazione di risorse dello Stato, che la Procura della Repubblica di Castrovillari ha posto a fondamento primario della propria azione, in sinergica e virtusoa collaborazione con l’ Arma dei Carabinieri. Detta indagine costituisce ulteriore episodio per invitare i cittadini a collaborare con le istituzioni fornendo ogni spunto necessario ad avviare il controllo di legalità che l’ ufficio di Procura, diretto dal Procuratore della Repubblica Alessandro D’Alessio, che ha personalmente seguito le indagini, ribadisce di volere realizzare senza alcuna forma di tutela per alcuno, se non per i cittadini calabresi e della legalità.

Cosenza, celebrazioni per la Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate

COSENZA – In piazza della Vittoria a Cosenza, questa mattina, è stata celebrata la Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate. La cerimonia militare si è svolta al cospetto delle più alte autorità militari e civili cittadine e dei rappresentanti di tutte le associazioni militari e combattentistiche d’arma e di una bella rappresentanza di istituti scolastici della città.

Presente il Prefetto Vittoria Ciaramella, massima Autorità e rappresentante del Governo, il Vice Questore Aggiunto facente funzione, Dott. Giuseppe Lanaia, il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Col. Agatino Saverio Spoto, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Giuseppe Dell’Anna, il Cte del 1° Reggimento Bersaglieri, Col. Francesco Ferrara nonché tutti rappresentanti provinciali delle altre Forze Armate, dei Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria e delle polizie locali.

 

La cerimonia ha preso il via alle 11.00 con lo schieramento di una formazione interforze, in armi, composta da militari di tutte le Forze Armate: Carabinieri, Esercito con i bersaglieri e la Fanfara del 1^ Reggimento, Marina Militare della Capitaneria di Porto di Corigliano-Rossano, Aeronautica Militare del distaccamento di Montescuro, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, insieme ad unità dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa Italiana e del Corpo Volontarie. Grande partecipazione anche delle varie Associazioni combattentistiche che non hanno fatto mancare la loro presenza ed i loro vessilli.

 

A seguire sono stati resi gli onori al Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, che accompagnata dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, rappresentante delle Forze Armate, ha presenziato alla tradizionale cerimonia dell’alzabandiera, scandita dalle note dell’”Inno di Mameli”, cui ha fatto seguito la lettura solenne dei messaggi del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e del Ministro della Difesa Guido Crosetto. 

 

Infine, prima degli onori finali, il toccante momento della deposizione della corona d’alloro presso il Monumento ai Caduti di Piazza della Vittoria, ove le note della “Marcia del Piave” e del “Silenzio d’Ordinanza”, hanno lasciato correre il pensiero alle centinaia di migliaia di vittime civili  e militari della Grande Guerra, terminata con l’armistizio del 4 novembre 1918.

 

Tra le iniziative legate alla cerimonia spiccano l’apertura degli Uffici dell’archivio di Stato di Cosenza – ove è stata allestita la mostra documentaria “Il filo del ricordo dalla Prima alla Seconda Guerra mondiale. Voce e Volti dal Fronte” – nonché l’apertura al pubblico delle caserme di Cosenza, di Castrovillari, di Paola e di Rende, sedi di Comando Compagnia e Stazione Carabinieri, ove si sono radunate alcune classi delle scuole elementari che hanno assistito, con la loro spontanea festosità, ad alcune dimostrazioni del quotidiano impegno operativo dell’Arma a favore ed in sostegno della collettività civile. Inoltre resterà aperta al pubblico la caserma sede del 1^ Reggimento Bersaglieri di Cosenza.

 

La giornata dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate si concluderà alle ore 16.30 con la cerimonia dell’ammainabandiera.  

Cirò Marina, chiuso un centro scommesse abusivo

CIRÒ MARINA (CR) – Scoperto dalle Fiamme Gialle di Cirò Marina un centro scommesse privo dell’autorizzazione di pubblica sicurezza. È quanto emerso nel corso di un controllo eseguito dai Finanzieri calabresi nei confronti di un soggetto, operante nel cirotano, nel settore delle scommesse on-line effettuate tramite piattaforme telematiche dislocate all’estero, ossia fuori dal controllo dei monopoli di Stato. In particolare, sono state rinvenute e sottoposte a sequestro penale nr. 5 ricevute di giocata, tutte eseguite su un “conto gioco” intestato al medesimo titolare del centro, ma di fatto effettuate in nome e per conto di altri soggetti. Il titolare dell’esercizio è stato denunciato all’A.G. per l’illecita attività in violazione della cosiddetta legge sul “totonero” che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni. E stata anche disposta la chiusura dell’esercizio.