Archivi categoria: Cultura&Spettacolo

Il Giorno della Memoria viene celebrato in carcere

ROSSANO (CS) – Il giorno della memoria, celebrato all’interno della casa di reclusione di Rossano, ha il colore sbiadito delle immagini in bianco e nero degli internati nel campo di concentramento di Auschwitz, ha la forza delle parole capaci di rievocare con pathos il peggiore dei crimini perpetuato ai danni dell’umanità, l’Olocausto, trova lo spazio per ricordare il piccolo Cocò di Cassano allo Jonio, bruciato in un auto per mano della ‘ndrangheta, ma contiene anche messaggi di speranza e di fede che risuonano al ritmo di organetti e fisarmoniche, di canzoni reinterpretate in dialetto e di una rappresentazione teatrale che racconta, attraverso la satira e l’ironia, la vita in carcere e la voglia di riscatto. Sul palcoscenico del teatro dell’istituto penitenziario di contrada Ciminata Greco protagonisti, arte ed emozioni.
Essere uomini, prima che detenuti, con una possibilità in più, che non si dovrebbe mai negare a nessuno, una volta fuori dal carcere. La formazione e l’istruzione possono e devono portare alla riscoperta di valori e comportamenti rivolti al bene. La musica e l’arte come strumenti ri-educativi e di socializzazione, occasione di riscatto sociale. Sono, questi, alcuni dei passaggi emersi dai vari interventi che si sono alternati nel corso dell’evento tenutosi ieri, lunedì 27, nell’ambito del progetto Note di Libertà promosso dall’Istituto musicale di Mirto Donizetti all’interno della casa di reclusione di Rossano diretta da Giuseppe Carrà.
Tra gli spettatori della particolare giornata della memoria celebrata all’interno del carcere c’erano anche gli studenti del liceo classico di San Demetrio Corone, una nutrita delegazione delle due parrocchie cittadine Maria Madre della Chiesa e S. Giovanni Battista, don Piero Frizzarin, il parroco del carcere, il dirigente scolastico dell’Istituto “Ettore Majorana”, Giuseppe Spataro che all’interno della casa di reclusione ha una sezione, il direttore Giuseppe Carrà, soddisfatto ed emozionato per la buona riuscita dell’iniziativa e Antonella Barbarossa, Direttore del Conservatorio statale di musica di Vibo Valentia.
Da Se questo è un uomo di Primo Levi portata in scena, nel finale del monologo ricco di pathos dell’attore Antonio Salerno, accompagnato dalla chitarra di Carlo Rosati e dalle immagini sul maxi schermo proiettate con la regia di Saverio Greco, a Stand by me – Stai con me, la canzone suonata, tradotta ed interpretata dai detenuti, fino allo spettacolo teatrale scritto dal detenuto Francesco e che ha anticipato il gran finale al quale hanno partecipato anche le “Stelle del Trionto”. Hanno riscosso un autentico successo le esibizioni dei detenuti di media e alta sicurezza seguiti, a titolo gratuito, in questi mesi, da Rosario Lullo, Carlo Rosati, Angela Greco e Giuseppe Greco.
Quest’ultimo, alla guida della GG Eventi, porterà le opere realizzate dai detenuti all’interno dell’azienda di ceramica artistica Pirri, a Casa Sanremo, per replicare il successo ottenuto l’anno scorso, in occasione della consegna dei manufatti ai talenti del Festival della Canzone italiana. Tra i premiati dell’anno scorso per mano anche di Filomena Greco dell’azienda Igreco, tra le eccellenze calabresi nella Città dei Fiori, lo ricordiamo, c’era anche Albano.

Grande successo per l’ultimo spettacolo di Ridiamo…ci il teatro

CATANZARO – Si è chiusa con la doppia replica di sabato e domenica scorsi la Rassegna di Teatro Comico Ridiamo…ci il teatro, prodotta da edizione straordinaria s.c. e messa in scena dalla Compagnia del Teatro di Mū al Teatro Il Minore, presso il Centro Per i Giovani di Via Fontana Vecchia.
Ancora una volta il successo è stato confermato dai numeri e dal gradimento del pubblico, che in realtà ha accompagnato tutti gli appuntamenti della Rassegna, facendo del Teatro Il Minore un luogo che comincia a ritagliarsi uno spazio importante nella geografia degli eventi culturali in Città.
«Era la prima delle nostre scommesse», spiega il Direttore Tecnico del Minore Franco Corapi, «dare una risposta alla sindrome del dissesto e della chiusura che affligge le istituzioni e i luoghi culturali del capoluogo, partendo dal basso e costruendo un teatro dove non c’era, autofinanziato e messo a disposizione degli operatori e degli spettatori, all’interno di una struttura che peraltro è già uno dei pochissimi autentici poli d’attrazione della nostra città. Non possiamo non ringraziare per questo il Centro Calabrese di Solidarietà e gli Assessorati alle Politiche Giovanili e alla Cultura.»
M… COME era il sottotitolo semiserio – è stato il marchio di fabbrica dell’intera Rassegna – del terzo e conclusivo appuntamento, un’evocazione astratta che si è rivelata la traccia narrativa dello spettacolo. Nella partitura dinamica e contaminata, stili e generi si sono succeduti lungo un percorso che aveva fermate prestabilite, costruite attorno alle icone della Mamma, del Mercato, e della Malattia. Satira e prosa, musica e cabaret, autori classici e contemporanei – col consueto omaggio a Campanile, nume tutelare dell’intera Rassegna – hanno illuminato in modo esilarante vizi e virtù del mondo odierno. Trascinante il finale, con un gioiellino di Courteline messo in scena dal Direttore Artistico Salvatore Emilio Corea come l’ultimo dei Malintesi.
Sulla scena il talento degli allievi della Scuola di Teatro “Enzo Corea”, i giovanissimi Jasmine Cesareo, Vittorio Zofrea, Viviana Datola, Roberta Guzzo, Alessia Mazza, Mariapaola e Simona Cuteri, Fiammetta Silipo, Silvia Sestito, Claudia Iannì, Letizia Pullano, Noemi Critelli, Chiara Troiano, Cristina Pappaterra, Letizia Ferragina, Lucrezia Petitto, capitanate dalle splendide “conduttrici” Annalisa Lamanna e Mia Carmen Talarico; gli allievi più grandi, convincenti e smaliziati, Dario Costa, Valentina Rames, Marianna Greco. E infine la Compagnia del Teatro di Mū, con Gianpaolo Negro, Massimiliano Rogato, Marcello Barillà, Francesca La Grotteria, Patrizia Costantino, Mario Canino, Emanuela Gemelli e Pasquale Rogato.
«Anche questa è una nostra scommessa», commenta il regista Salvatore Emilio Corea «sulla quale abbiamo puntato fin dall’inizio con l’aiuto-regista Giuseppe Boccalone e l’autore Franco Corapi, cercando la maturazione degli allievi e la crescita costante dei più esperti nella fusione delle loro potenzialità recitative, un meccanismo virtuoso che solo il palcoscenico sa creare, coniugando la libertà espressiva col rigore della disciplina attoriale.»
Non resta dunque che attendere le prossime produzioni del Teatro Il Minore, che già tra qualche settimana proporrà un allestimento d’autore, mettendo in scena Emigranti di S. Mrožek, e nei prossimi mesi continuerà con un Cartellone ricco di appuntamenti.

Continuano Le Piazze Culturali delle Muse per il mese di Febbraio

REGGIO CALABRIA – Quattro incontri ogni domenica alle ore 18, presso la Sala D’Arte di Via San Giuseppe 19,  divenuto vero e proprio luogo di dialogo e di scambio tra le – culture altre.
Abbiamo pensato dichiara Giuseppe Livoti – presidente del sodalizio reggino di continuare la nostra programmazione all’insegna del territorio, dell’arte  e dei fenomeni di costume.
Domenica 2 febbraio si parlerà del Mediterraneo come luogo di creatività alla ricerca del gusto e dei piaceri del palato. “ Saporimediterranei” è infatti la pubblicazione che verrà presentata in una conversazione con Enzo Amodeo -cardiologo, Paolo Romeo – avvocato e patron della Festa del Mare, Giuseppe Giordano- consigliere regionale, Francesco Pizzimenti – giornalista, Enzo Cafari – direttivo dell’Associazione dell’Elaioteca Regionale delle Calabria; uno spazio invece verrà dedicato alla “Storica Collezione Manganella” ed esattamente il pubblico potrà vedere oggetti da cucina di fattura ottocentesca. Domenica 9 invece spazio alla comunicazione al femminile ed in particolare a quello che è diventato un caso nazionale. “Fimmina tv: un caso isolato o un nuovo ruolo per la donna di oggi?”  è il tema trattato insieme a Raffaella Rinaldis – editore e direttore Fimmina Tv, accompagnata dalla redazione dell’emittente locrese, mentre per l’arte al femminile, le composizioni ceramiche con la mostra personale dell’artista originaria di Campo Calabro Rossella Marra. Domenica 16, altro argomento, ovvero, la notte con il suo fascino, i suoi misteri. “Notti, guai e libertà” il tema trattato da Antonio Sollazzo – fotografo, Teresa Polimeni – docente di lettere, Guido De Caro – direttore Centro Psicoterapia infanzia adolescenza e famiglia, Vincenzo Evoli- promoter e public relation e Francesco Cogliandro  – make up artist.
Domenica 23 infine, un momento fuori sede ed esattamente la visita ufficiale del sodalizio al Nuovo Museo Archeologico di Reggio Calabria. Ci è sembrato importante continua Livoti fare una visita ufficiale come associazione, poiché i Bronzi di Riace,  oltre che essere patrimonio dell’Umanità, appartengono anche alle associazioni culturali, e proprio per questo,   visitare i luoghi emblematici e rappresentativi delle Reggio storico – artistica, dovrebbe far scaturire a noi reggini un processo di conservazione, appartenenza e dialogo . Appuntamento dunque domenica 23 alle ore 17,30 a Piazza De Nava.

La Cgil Cosenza per non dimenticare

Musicisti di Rovito con le testimoni della Shoah

COSENZA – Il racconto dei testimoni della Shoah agli studenti, l’incontro tra vecchie e nuove generazioni per non dimenticare l’orrore dell’Olocausto, ma soprattutto per tramandare i valori della dignità delle persone e della solidarietà, per contrastare ogni forma di violenza e di intolleranza, ieri come oggi. Questo lo spirito della serie di iniziative organizzate a Cosenza per il “Giorno della Memoria” dalla Cgil e dallo Spi Cgil, insieme all’associazione Auser, alla Fondazione Museo Ferramonti, alla Rete universitaria Giorno della Memoria e con la collaborazione dell’Ambasciata d’Israele.

“Abbiamo deciso di organizzare queste iniziative nell’Ambulatorio medico senza confini “Adolfo Grandinetti” di Cosenza destinato ai migranti e ai rom, popolo oggetto di persecuzione nazista – spiega Giovanni Donato, segretario della Cgil di Cosenza -. Una scelta non casuale, perché siamo convinti che il razzismo e l’intolleranza dilaganti vanno contrastati con la cultura e con azioni concrete”.

Il primo dibattito, domenica sera, ha visto protagonista Lizzie Doron, scrittrice e testimone di seconda generazione della Shoah, che ha commosso il numeroso pubblico con i suoi ricordi di un’infanzia vissuta nell’immediato dopoguerra in un sobborgo povero di Tel Aviv. La mente della scrittrice è tornata ai silenzi della madre che non ha mai voluto narrarle nulla degli orrori vissuti, all’abitudine di chiamare i sopravvissuti con il numero tatuato nei lager, al ricordo di un medico che diede ai propri cani i nomi dei figli persi ad Auschwitz.

A fare da cornice alla storia di Lizzie Doron, le foto della mostra “Vedere l’Altro, vedere la Shoah”, con la giuria che ha assegnato il primo premio allo scatto “Andarsi incontro” di Valentina Cosco.

Lunedì mattina, migliaia di studenti hanno assistito alla deposizione di una corona di fiori nel campo di Ferramonti di Tarsia da parte di due prigioniere: Dina Friedman Smadar e Judith Itzkah che, nel pomeriggio, sono state protagoniste dell’ultimo appuntamento organizzato dalla Cgil in occasione del “Giorno della Memoria”. L’incontro è stata anche l’occasione per presentare la seconda edizione del “Premio Ferramonti”, organizzato dallo Spi Cgil Calabria. Il premio – ha evidenziato Vladimiro Sacco, segretario dello Spi Cgil Calabria – è destinato a giovani intellettuali calabresi e alle scuole e quest’anno prevede una terza sezione dedicata ai cortometraggi.

Accompagnate dalle note dell’orchestra dei giovani allievi dell’Istituto comprensivo di Rovito, spazio quindi al racconto di Dina Friedman Smadar. Una vicenda di violenza, ma pure di amore. I suoi genitori infatti si conobbero proprio al campo di Ferramonti dove nacque la stessa Dina Friedman Smadar. “Difficile scegliere un episodio da narrare, tutte le storie che ho sentito e che ho vissuto in famiglia sono ugualmente emozionanti” ha detto. Judith Itzkah è nata a Napoli e successivamente, a 17 giorni, è stata internata con la mamma al Campo di Ferramonti dove rimase per tre anni. “Allora ero una bambini e di Ferramonti ho principalmente dei ricordi visiti – ha sottolineato -. Attraverso le foto di famiglia e delle ricerche ho ricostruito la nostra vicenda. Siamo vivi solo perché siamo stati internati a Ferramonti e non in altri campi”.

Molto toccante il racconto di Mario De Simone: “I tedeschi chiesero a un gruppo di bambini di fare un passo in avanti se avessero voluto vedere la mamma. Venti piccoli si fecero avanti, tra questi mio fratello Sergio. Questi venti bimbi furono richiusi nel campo di Amburgo e sottoposti a esperimenti sulla tubercolosi. All’arrivo degli alleati furono uccisi e bruciati. Mia madre è morta nella convinzione voluta che mio fratello fosse vivo”.

Michele Gravano, segretario della Cgil Calabria, ha fatto un parallelo tra la violenza di ieri e quella di oggi, tra i venti bambini uccisi e bruciati e il piccolo Cocò. “Di fronte a questa violenza non possiamo chiudere gli occhi” ha affermato con forza.

Mercoledì “Alternativamente” al Centro Polivalente

CATANZARO – Nuovo appuntamento con il ciclo di incontri di Alternativamente – un altro sguardo sulla realtà, mercoledì alle h 18.00 presso il Centro Polivalente per i giovani/Caffè delle Arti . Un ciclo di incontri che ha lo scopo di dare spazio a una Conoscenza libera su argomenti di “frontiera”. Argomenti che o non vengono proprio trattati dal contesto mediatico ufficiale, o vengono trattati in modo distorto, parziale, parodistico. Argomenti dove grandi interessi e pensieri dogmatici da sempre ostacolano l’autentica comprensione umana.

In questo undicesimo incontro verrà recuperato quello che doveva essere il tema del decimo incontro, ma che poi, per una serie di problematiche tecniche, ha dovuto subire un mutamento.

Si parlerà della chemioterapia e delle sue criticità e contraddittorietà che spingono, molti studiosi e ricercatori a ritenerla più che una cura, una “alleata del tumore”.

Ci sarà un relatore di grande valore, il Dott. Biscardi -che si collegherà con noi via skype- medico eclettico che negli anni ha esteso la sua conoscenza in molteplici ambiti della pratica medica, oltre a quella ufficiale. Ambiti come il metodo Di Bella, e non solo. Il Dott. Biscardi è un medico casertano, che vive gran parte dell’anno in Africa, a Capo Verde. Negli ultimi mesi si è parlato di lui anche perché cerca, nei limiti del possibile, di applicare il metodo Di Bella, in un contesto particolare come quello africano.

Festa della Musica nel Week end Polivalente

CATANZARO – Ancora un week end all’insegna della grande musica, dell’ arte e del libero e spontaneo divertimento al Centro Polivalente per i Giovani/Caffè delle Arti di Catanzaro. Ancora una volta il foro del sapere divertendosi di Via Fontana Vecchia, si proietta all’avanguardia nella divulgazione di un nuovo e diverso modo di avvicinarsi alle diverse facce della cultura, riunendo le generazioni di tutti i tempi. Giovani e meno giovani abbracciati dal caldo abbraccio della musica e delle emozioni, regalate sabato 25 gennaio dall’’Associazione musicale “Gil Evans,  che insieme all’Anpi è stata protagonista di uno straordinario spettacolo dal titolo “La Musica della Memoria, a cura della Blue Night Orchestra, diretta dal Maestro Daniele Cantafio e realizzata in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria per le vittime dell’eccidio Nazifascista. L’orrore del massacro incondizionato e la tragedia della Shoah, ricordata sulle parole di Primo Levi e veicolata da filmati, immagini e commenti compreso l’intervento di Roberto Benigni, capaci di alternare i sentimenti più contrastanti dell’animo umano, per quanto accaduto nel secolo scorso, ma ala fine impreziositi dalle magiche note delle musiche italiane e internazionali, che hanno voluto raccontare con la poesia e con la bellezza cromatica della melodia, il riscatto e la volontà di risveglio che l’umanità è riuscita a recuperare dopo tanto dolore.

“Suoni e voci per non dimenticare e coltivare, tutti insieme, il fiore della pace”, che passando dai Nomadi a Francesco Guccini, fino ad Andrea Boccelli, che hanno raccontato la vicenda umana dei singoli protagonisti, cercando di esplorare soprattutto il lato umano, hanno guidato il pubblico verso l’intensa delicatezza della poesia musicale; suggestioni e passioni sulle note di Nicola Piovani che ha dato la voce al capolavoro di Roberto Benigni “La Vita è bella”, fino alla struggente e straordinariamente delicatezza di “Schindler’s List Theme” del grande John Williams a suggellare con la bellezza, il riscatto dell’uomo cosciente dall’orrore delle sue stesse azioni.

Ma non è finita qui poiché domenica quella che doveva essere una festa di amici si è trasformato in una festa della musica unica e inimitabile. Promotore di tutto è stato Franco Nanci, straordinario musicista e chitarrista, che in seguito al suo trasferimento fuori dal capoluogo catanzarese, ha voluto regalare alla stessa il suo saluto come solo un artista può fare; con la musica. Ha così radunato tutti i suoi amici storici e compagni di viaggio nella sua avventura artistica, per una serata di musica, improvvisazione allegria. Fin qui potrebbe essere tutto normale, ma il nostro Nanci da grande professionista delle sei corde, viaggia in buona compagnia e così ecco tra i suoi amici figurano alcuni dei musicisti storici più grandi e straordinari di Catanzaro.

Da Roberto Rossi, a Matteo Procopio, da Franco Catricalà ad Anna Farago, da Nicola Durante a Lucio Ranieri, fino a Scheol Dilu Miller, insieme a tanti altri grandissimi professionisti, tutti insieme a dividere il palco del Polivalente insieme all’amico di una vita per una serata all’insegna della grande musica, rendendo vita quasi per gioco ad un evento unico. Non si è mai visto uno spettacolo con così tanti musicisti tutti assieme su uno stesso palco, nel capoluogo calabrese, segno evidente di come la struttura di Via Fontana Vecchia, sia sempre di più, non solo un crocevia di anime forestiere o semplicemente itineranti, ma anche un luogo alla portata di tutti e aperto alle intuizioni e ambizioni di tutti.

 

 

 

 

Continuano le Piazze Culturali delle Muse

REGGIO CALABRIA – Domenica 26 gennaio alle ore 18 presso la Sala D’Arte di Via San Giuseppe 19,   di Reggio Calabria, continuano “Le Piazze culturali” del Laboratorio delle Arti e delle Lettere “Le Muse”.

Ancora un appuntamento di grande interesse per la nostra regione e provincia –dichiara Giuseppe Livoti – presidente del sodalizio reggino, poiché si parlerà dell’area grecanica in tutte le sue sfaccettature, letterarie, sociali, etnografiche.

La sala delle Muse darà anche alla città la possibilità di vedere una collezione di più di 100 pezzi realizzati dallo scomparso scultore di Roghudi Vecchio, Domenico Autelitano morto poco più che centenario.

Una occasione unica per vedere i linguaggi dell’artigianato grecanico, oggetti di uso agricolo e pastorale, doni nuziali, oggetti in legno di ulivo e d’arancia con i simboli del sole, della luna, dell’uccello, motivi floreali e geometrici e ancora le –musulupare-, stampi particolari per dolci ed infine le famose – mistre – cucchiai riccamente lavorati.

Un patrimonio da -riscoprire ed amare- continua Livoti per una Collezione, quella della Famiglia Autelitano che rappresenta un unicum nel territorio. Le Muse da anni hanno sempre ospitato mostre con oggetti privati e non solo, che spesso la collettività disconosce, un patrimonio inedito che da domenica verrà reso pubblico.

Ospiti illustri tratteranno il tema della cultura grecanica. Saranno presenti alla conversazione: Caterina Autelitano – dirigente scolastico Liceo Scientifico “La Cava” di Bovalino, il dott. Tito Squillace – esperto di artigianato grecanico-, il dott. Filippo Condemi – scrittore e curatore della grammatica e del vocabolario grecanico.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 7 febbraio dalle ore 18 alle ore 20.

Riconoscimento della Commissione Cultura all’editore Luigi Pellegrini

COSENZA – 90 anni il prossimo 21 febbraio e non sentirli. Con il candore di chi alla sua età si può permettere tutto e il contrario di tutto.
L’editore Luigi Pellegrini è alle soglie di un importante compleanno, un traguardo esistenziale che arriva dopo una vita dedicata ai libri e alla sua casa editrice, nata negli anni ’50 ed oggi divenuta un punto di riferimento insostituibile, non solo in Calabria.
Tutto quel che in tutti questi anni ha fatto per la diffusione della cultura in Calabria e a Cosenza in particolare lo ha imposto come “una personalità illustre del nostro tempo”, così recita la targa che gli è stata consegnata nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” per iniziativa della Commissione cultura del Comune di Cosenza nel corso di un incontro veramente speciale, sia per la caratura dell’ospite, sia perché la presenza di Luigi Pellegrini ha fornito l’occasione per tornare a parlare del libro che a lui ha dedicato Angela Costanzo, una giovane docente cosentina, giornalista-pubblicista, che ha avuto la giusta sensibilità per convincere il “professore”, come viene da tutti affettuosamente chiamato, ad aprirle i cassetti con i suoi preziosi carteggi e gli altri documenti  gelosamente custoditi e che fino a qualche anno fa non si sarebbe mai sognato di rendere pubblici.

Prima di cominciare il suo breve, ma intenso intervento, l’editore ha chiesto ai presenti che fosse osservato un minuto di raccoglimento per commemorare due figure importanti della cultura calabrese, recentemente scomparse, il drammaturgo Vincenzo Ziccarelli e l’intellettuale e meridionalista Pasquino Crupi con cui Luigi Pellegrini ha condiviso una particolare amicizia e percorso un lungo pezzo di strada. Poi, quasi un ammonimento nei confronti di chi lo aveva preceduto negli interventi : “su di me, forse, avete tutti esagerato”, a testimonianza di quella umiltà che ne ha sempre rappresentato la cifra di riconoscibilità.
“Il vostro bene lo ricambio col cuore – dice commosso. Poi, tornando ai suoi quasi novant’anni, afferma candidamente di non essersene accorto, perché sono passati così velocemente. Il pensiero vola poi, come in un flashback, ai suoi inizi, quando cominciò ad occuparsi di libri, all’età di 26 anni, e ad intraprendere quella “avventura che ai più appariva come temeraria, pazzesca”. E invece, eccolo qui, tra i velluti rossi della sala “Quintieri” del teatro di tradizione della città a godersi i risultati puntualmente arrivati e la sua famiglia, seduta in platea ed accorsa al completo, con in testa il figlio Walter che ne ha saputo raccogliere il testimone ed imprimere quella svolta innovativa, al passo coi tempi, che continua a fare della casa editrice un “gioiellino” di famiglia al quale prestare ogni cura e attenzione, come dimostra la nascita da qualche anno del “Terrazzo Pellegrini”, impostosi subito come autentico cenacolo culturale.
A Walter, il “professore” ha affidato le redini di quella che ama definire “una barca di carta”, di cui il figlio è ottimo timoniere e al quale spetta il compito di tradurre in pratica il monito paterno: “abbiamo una dirittura morale da mantenere e da trasmettere come una fiaccola di grandi ideali!”
La seduta di commissione, presieduta dal Vice Presidente Maria Lucente, in sostituzione di Claudio Nigro, assente giustificato, ha visto la partecipazione di Mimmo Frammartino, cui è stato affidato il compito di relazionare sulla figura di Luigi Pellegrini, del consigliere comunale Francesco Perri e dell’autrice del libro “Luigi Pellegrini, un pioniere dell’editoria in Calabria”, Angela Costanzo.

Bianchi: convegno su “Il brigantaggio nel Savuto”

BIANCHI (CS) – Sabato 25 gennaio dalle ore 16,oo “Mostra bibliografica sul brigantaggio” e alle ore 16,30, nella Sala Consiliare del Comune di Bianchi, convegno su “Il brigantaggio nel Savuto”.

Interverranno il Sindaco di Bianchi Francesco Villella, Gregorio Manfredi della Biblioteca Nazionale di Cosenza, l’imprenditore Giuseppe Scalzo, lo scrittore Giuseppe Curcio, il magistrato Luigi Maffia, la Direttrice della Biblioteca Nazionale di Cosenza Elvira Graziani, il docente dell’Unical Giancarlo Costabile e lo studioso Francesco Tassone.

Il convegno sarà mediato da Pasquale Taverna, Assessore alla cultura del Comune di Bianchi.

Al Piccolo Teatro Unical parte il corso sul metodo Linklater

COSENZA – Per “I mestieri del teatro” – attività dimostrative e partecipative rivolte al personale artistico e tecnico del settore – si svolgerà il corso “Liberare la voce naturale. – Il metodo Linklater” a cura della voicetrainer Margarete Assmuth, in collaborazione con l’associazione culturale rendese Conimieiocchi, attiva nel campo della formazione e della promozione di progetti artistici.

Il corso, dal 25 al 29 gennaio, presso il Piccolo Teatro dell’Università della Calabria, prevede 30 ore di formazione ed è introduttivo al metodo Linklater che, negli ultimi quarant’anni, ha rivoluzionato l’arte e la tecnica vocale nel teatro.

Sviluppato da Kristin Linklater, parte dal presupposto che ognuno possiede una voce in grado di esprimere l’infinità varietà di emozioni e stati d’animo di cui fa esperienza: questa è la voce naturale.

Il corso, rivolto ad attori e performer, si basa su di una serie di esercizi in progressione per approfondire la consapevolezza delle tensioni inibitorie e liberare la voce, ed è inserito nella programmazione della residenza “Un piccolo teatro d’arte per l’area urbana” la cui direzione artistica è a cura di Lindo Nudo.

Giunto alla terza annualità, il progetto di residenza teatrale “Un piccolo teatro d’arte per l’area urbana” è affidato alle compagnie Rossosimona e Libero Teatro; si avvale del partenariato del comune di Rende e delle collaborazioni con il corso di laurea in DAMS, con il CAMS (Centro Arti Musiche e Spettacolo) e l’Ufficio Relazioni Esterne e Comunicazione dell’Università della Calabria.