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Tutti i risultati del Girone I di Serie D

Classifica

Totale Casa Fuori
Squadra Punti G V N P Gf Gs G V N P Gf Gs G V N P Gf Gs
1. Savoia 39 15 13 0 2 39 9 7 7 0 0 23 3 8 6 0 2 16 6
2. Akragas 37 15 12 1 2 30 11 7 6 1 0 15 4 8 6 0 2 15 7
3. N. Gioiese 29 15 8 5 2 22 11 8 4 3 1 10 5 7 4 2 1 12 6
4. Cavese 26 15 7 5 3 30 18 7 4 2 1 18 8 8 3 3 2 12 10
5. Torrecuso 26 15 7 5 3 22 17 7 5 2 0 12 2 8 2 3 3 10 15
6. Battipagliese 23 15 6 5 4 30 24 8 2 4 2 14 12 7 4 1 2 16 12
7. Noto 23 15 6 5 4 24 22 8 3 4 1 11 9 7 3 1 3 13 13
8. Hinterreggio 22 15 6 4 5 17 14 7 4 1 2 10 7 8 2 3 3 7 7
9. Pomigliano 22 15 6 4 5 18 17 7 4 1 2 10 7 8 2 3 3 8 10
10. Orlandina 22 15 6 4 5 20 21 7 4 1 2 11 11 8 2 3 3 9 10
11. Montalto U. 22 15 5 7 3 20 22 8 4 4 0 11 5 7 1 3 3 9 17
12. Agropoli 20 15 5 5 5 20 18 7 4 1 2 9 6 8 1 4 3 11 12
13. Due Torri 18 15 4 6 5 21 22 8 4 2 2 11 7 7 0 4 3 10 15
14. C. Messina  13 14 3 4 7 15 23 8 1 3 4 9 17 6 2 1 3 6 6
15. Licata (-1) 6 15 1 4 10 9 26 8 1 2 5 6 14 7 0 2 5 3 12
16. Rende  6 14 1 3 10 7 26 7 0 1 6 4 17 7 1 2 4 3 9
17. Vibonese 5 15 0 5 10 8 27 7 0 3 4 5 15 8 0 2 6 3 12
18. Ragusa 5 15 1 2 12 12 36 8 0 2 6 8 18 7 1 0 6 4 18

Rende – C. Messina si giocherà mercoledì 11 alle 14:30

Risultati Ultima Giornata 8/dicembre

Battipagliese Hinterreggio 1 – 1
C. Messina Pomigliano 0 – 1
Montalto U. Agropoli 1 – 1
Due Torri Torrecuso 2 – 3
Licata Savoia 0 – 2
Noto Vibonese 1 – 1
N. Gioiese Cavese 0 – 0
Ragusa Orlandina 0 – 4
Rende Akragas 0 – 2

Il Rende non osa, l’Akragas ne approfitta: finisce 0-2 al Marco Lorenzon

RENDE – AKRAGAS  0-2

 

Rende: De Brasi, Irace, Deffo, Musca, Terranova, Musacco (dal 46′ Galanucci), Ottonello, Fiore, Di Finizio, Casciaro (dal 56′ Tarantino) , Di Piedi (dal 82′ Leta) All. Giugno

Akragas: Valenti, De Rossi, Astarita, Giuffrida, Vindigni, Chiavaro, Savanarola,  Caci (dal 90′ Leanza), Saraniti Arena (dal 66′ Nassi) , Parisi All. Rigoli

Ammoniti: Irace, Fiore, Musacco (Rende) Valenti, De Rossi, Vindigni(Akragas)

Reti: al 5′ e al 88′ Saraniti

Arbitro: Capasso di Firenze

 

Nel giorno dell’Immacolata, al Marco Lorenzon di Rende è andata in scena la partita più brutta della stagione. Gara noiosa, senza emozioni, senza idee e spunti di gioco. Ne approfitta, senza particolari sussulti, la squadra più forte, ovvero l’Akragas, la sorpresa del campionato che, con grande coraggio, sta tenendo testa al blasonato Savoia. Il Rende di Franco Giugno parte con due novità in campo: Musca al centro della difesa e Fiore a centrocampo. Per l’altro acquisto, Crispino, solo panchina. Al suo posto, il tecnico calabrese preferisce Terranova. Parte subito forte il Rende che al primo minuto di gioco sfiora il vantaggio con Di Piedi che di destro per poco non trova l’angolo giusto. Bravo il portiere siciliano a deviare in tuffo. Passano 4 minuti e arriva il gol di Saraniti su assist di De Rossi. L’attaccante dell’Akragas è stato bravo a sfruttare la dormita generale della difesa biancorossa. All’11’ minuto Casciaro, solo in area, non riesce a segnare, dopo un assist molto bello di Irace. Al 20′ ci prova capitan Musacco direttamente su punizione, ma Valenti para senza troppi problemi. Al 25′ arriva la traversa di Arena che fa tremare i tifosi del Rende. Il primo tempo finisce senza altre occasioni. La seconda metà di gioco si apre con un cambio di Giugno: fuori Musacco per Galantucci. Sono solo due le azioni da segnalare: al 5′ Casciaro sulla fascia mette in mezzo per Ottonello: il suo destro è violento, ma centrale. Al 43′ arriva il raddoppio di Saraniti che firma la sua doppietta personale. Mercoledì prossimo arriva il Città di Messina. Servono i tre punti dato che è’ la gara che vale una stagione; partite come questa non sono più ammesse.

Gaspare Guzzo Foliaro

Il Cosenza si è fermato ad Aprilia.

Si ferma, dopo più di due mesi, la striscia di risultati utili consecutivi del Cosenza, che si imbatte in un ottimo Aprilia, quadrato e chiuso nel primo tempo, rapido e fortunato nel secondo. Non una tragedia per gli ospiti, che mantengono la vetta grazie alla clamorosa debacle interna del Teramo con il Castel Rigone, ma comunque tre punti in meno che avrebbero potuto fare morale e classifica, e che invece lasciano i Lupi a quota ventinove.

Cappellacci cambia modulo, tornando al 4 -3 -3, differentemente dal 4 – 4 – 1 – 1 visto nell’ultima gara casalinga contro l’Ischia. Calderini al centro dell’attacco, Mosciaro ed Alessandro sulle fasce. Si accomodano in panchina Napolano e De Angelis, che rientra tra i convocati dopo due turni di stop dettati da problemi fisici. Nelle retrovie confermato Bigoni basso a destra per lasciare spazio a Criaco mezzala.

Il primo tempo è a ritmi davvero compassati, e non succede praticamente nulla. I due portieri si ritrovano spettatori non paganti, specie quello padrone di casa. Il Cosenza arriva in porta solo con calci piazzati, come accade per la punizione che Criaco spara alto dai trenta metri, mentre l’Aprilia prova più volte pericolose sortite offensive ben frenate, però, da un’ottima linea a quattro il cui perno centrale, Guidi, chiama ottimamente il fuorigioco in almeno quattro occasioni. Per il resto, davvero nulla da segnalare, se non un tiraccio di D’Anna che rischia di sorprendere Frattali ed un rigore in movimento che Alessandro spara sulle gambe di un difensore. Merito della noia di questo primo tempo a due difese inattaccabili ed inespugnabili.

La ripresa inizia con tutt’altro piglio per l’undici di Cappellacci, evidentemente strigliato a dovere dal Mister negli spogliatoi. Dopo otto minuti l’occasione più grossa di tutta la partita: bellissimo dialogo Calderini – Mosciaro e pallone a liberare Alessandro: l’esterno argentino solo davanti al portiere spara sulla traversa. Notevole il disappunto dell’ex Chieti e dei quaranta supporters giunti fino in provincia di Latina per sostenere il Cosenza. Neanche il tempo di disperarsi che Mr. Frattastic deve superarsi su una botta di Ferrari involatosi in porta. Entra De Angelis al posto di Calderini, ed il peso specifico di una prima punta nel ruolo di una prima punta si sente: l’ex Melfi fa tutto quello che è in suo potere, tenendo il pallone finché può provando a far salire la squadra in più di un’occasione, ma l’Aprilia in contropiede è pericolosissimo e serve di nuovo il miglior Frattali per intervenire su D’Anna, che spara addosso al numero uno in uscita. Il minuto quarantatré è lo snodo cruciale, nonché la miglior fotografia della dura legge del gol cantata dagli 883: imbucata per Criaco che invece di scartare il portiere e depositare in rete cerca un compagno che non c’è. Sul rovesciamento di fronte Montella mette un pallone tagliato fuori dall’area, Corsi trova

il tiro della domenica e Frattali è sorpreso. Vantaggio Aprilia e risultato che non cambia. Goal sbagliato, goal subìto: questo il bello, questo il brutto del calcio. Dipende da che angolazione si guarda.

Buona prestazione comunque degli uomini di Cappellacci, che rispondono nella ripresa ad un’Aprilia che, nel primo tempo, aveva preso le giuste misure alla capolista. In palla soprattutto un sorprendente Meduri, mentre deludono Alessandro e Calderini. Ora restano due partite al giro di boa, in casa contro il Martina Franca ed in trasferta a Teramo, nella terra di Cappellacci per lo scontro diretto con l’inseguitrice più prossima. Bisogna solo superare la paura del San Vito e sbloccarsi in terra propria, dopodiché tutto sarà più semplice. Nel frattempo, non ci costa nulla goderci questo primo posto in solitaria che fa sempre un bell’effetto, benché l’impressione data dalle ultime giornate sia quella di una sfida di ciapanò.

Francesco La Luna

 

 

APRILIA – COSENZA 1 – 0

Aprilia: Ragni; Cafiero, Del Duca, Martino, Frigerio; Amadio, Corsi; Montella (44′ st Iannascoli), Mazzarani, D’Anna (’35 Ferraro); Barbuti (Ferrari 9’st).

Cosenza: Frattali; Bigoni, Guidi, Blondett, Mannini; Meduri, Giordano, Criaco; Mosciaro, Calderini (’15 De Angelis), Alessandro (’32 Napolano).

MARCATORI: Corsi (A), 45’st.

AMMONITI: Guidi, Mannini (C); D’Anna, Ferrari (A)

 

In nome di Marco, le verità sul caso Pantani

La prima volta che ho visto mio padre commosso è stato dopo una scalata vincente di Pantani”. La confessione mi è arrivata un mese fa. Spiega in una riga quanto affetto si nutriva e si nutre per Marco Pantani. Ancora oggi, a distanza di nove anni da quel 14 Febbraio 2004 (data della sua morte, non del suo suicidio), la storia del Pirata commuove ed irrita. Scendono lacrime perché Pantastique non può più vincere una tappa, confermare la sua grandezza gettando via prima la bandana e poi l’orecchino, imporre agli avversari di guardare il tocco finale dei suoi capolavori, esibire palesemente la sua sofferenza. Ci si indigna perché Pantani è stato acclamato come un fuoriclasse nel suo periodo dorato e ripudiato nel momento stesso in cui un controllo tarocco sul suo livello di ematocrito ne ha decretato la caduta.

La verità sul caso Pantani è stata dirottata perché Marco era personaggio scomodo, uno da “pane al pane e vino al vino” che si lamentava per tutti quei controlli sul sangue che facevano dei ciclisti delle cavie da laboratorio. Per fortuna, sua madre Tonina, l’amico e giornalista Francesco Ceniti e il suo avvocato viaggiano in “direzione ostinata e contraria”. Ospiti della libreria Ubik di Cosenza, per la presentazione del libro (scritto dalla signora Pantani e dal giornalista) “In nome di Marco”, hanno avuto la possibilità di contraddire le tante falsità scritte e dette sul ciclista e di confidare ulteriori aspetti della vita di Pantani.

Dalle loro toccanti parole (la madre, in preda alla commozione, ha cercato di dire il meno possibile), il ciclista romagnolo è stato riconsegnato come un uomo che sin da bambino scalava le montagne ed aiutava i più bisognosi. Un esempio anche per chi era incapace di salire in bici e guardava le gare alla tv. Sua madre però non gli perdonerà mai di essersi lasciato abbindolare da quella “porcheria” chiamata cocaina. Con le loro parole è possibile riabilitare l’ uomo e lo sportivo che in tanti (Candido Cannavò compreso) hanno offeso e a cui una moltitudine di persone dovrebbe chiedere perdono. Fra i primi: Lance Armstrong. Il cannibale, intimorito a suo tempo dalla potenza del Pirata, ha svuotato il sacco: ha ammesso di essersi dopato e di essere stato protetto da un sistema che non punisce i veri dopati, sfruttandone la valenza economica.

Occorre quindi ordinare i pezzi e riscrivere la storia del Pirata nella maniera più autentica possibile (Philippe Brunel, nel libro-inchiesta “Gli ultimi giorni di Marco Pantani”, lo ha fatto egregiamente). Pantani non è mai stato trovato positivo ad un controllo anti-doping. A Madonna di Campiglio il suo valore di ematocrito non era superiore alla norma (50). Doveva, per regolamento, scegliersi una provetta, ma ciò non gli è stato permesso. Quando il suo corpo è stato ritrovato senza vita nella stanza D5 del Residence le Rose di Rimini, le indagini sono state svolte con fretta e superficialità (era comodo pensare che c’era un morto di overdose). Nessun rilevamento di impronte. Nessun accertamento su una ferita alla fronte, su una sotto l’arcata sopraccigliare e su una tumefazione al setto nasale (visibili sul cadavere di Pantani), su una pozza di sangue sul pavimento, un pezzo di lenzuolo macchiato, un kleenex usato. Nessun approfondimento del perché, alle due segnalazioni del Pirata alla reception: “ci sono due uomini che mi stanno disturbando”, non ci sia stata alcuna risposta. Nessuna spiegazione sul filmato della scientifica (intenta a raccogliere indizi nella stanza d’albergo) ricco di buchi. E poi, come riesce a morire un uomo, mangiando autonomamente una quantità di coca sei volte superiore al consentito ?

L’ elenco potrebbe continuare e tenere svegli fino all’alba. E’ dovere della magistratura e dei giornalisti (categoria che ha omaggiato Pantani di indifferenza) accertare cosa sia veramente successo in quella stanza D5. Partendo da una premessa, da una colpa che Tonina Pantani non potrà mai perdonare a suo figlio: quella di aver vissuto gli ultimi anni dissolvendosi tra la droga, le brutte amicizie e le prostitute, perché era insormontabile la montagna della vergogna.

Le tante lacrime versate in questi ultimi anni sono state rimpiazzate dalla rabbia. Ma non è troppo tardi per restituire la dignità all’uomo vinto, abbattuto. Non è troppo tardi per tornare a commuoversi per una vittoria, per risalire in sella ad una bicicletta e divertirsi ad imitare “Pantadattilo”.

Serie B: Reggina, due regali di natale… e il Brescia ringrazia

BRESCIA – REGGINA 2 – 1

Marcatori: 43′ rig. Caracciolo (B), 59′ Sbaffo (R), 73′ Grossi (B)

BRESCIA: Arcari; Paci, Di Cesare, Camigliano; Zambelli, Benali, Coletti (64′ Oduamadi), Budel, Grossi; Saba (69′ Kukoc); Caracciolo. A disposizione: Minelli, Lasik, Mandorlini, Lancini, Welbeck. Allenatore: Sig. Bergodi

REGGINA: Benassi; Maicon, Adejo, Lucioni, Foglio (28′ Di Lorenzo); Rigoni, Strasser, Dall’Oglio; Sbaffo (80′ Louzada); Di Michele, Cocco. A disposizione: Licastro, De Rose, Ipsa, Gerardi, Colucci, Di Lorenzo, Maza, Falco. Allenatore: Sig. Atzori

Arbitro: Sig. Maresca di Napoli; Ammoniti: Lucioni, Maicon, Strasser (R), Di Cesare, Zambelli, Paci (B); Espulso: 92′ Colucci.

“Babbo Natale arriva in anticipo di diciotto giorni in casa Brescia e porta le firme di Adejo e Sbaffo che impacchettano due svarioni difensivi regalando i tre punti alle rondinelle”

PRE PARTITA: Al Bentegodi, per la diciasettesima giornata di serie B, il Brescia è ritornato alla vittoria a spese della Reggina. Calabresi che erano reduci dalla scoppola in Coppa Italia sul campo del Chievo e dal ritorno in panchina di Gianluca Atzori, dopo la parentesi Castori.
Lombardi con una lunga lista di infortunati, oltre ai lungodegenti, da ricordare Cragno, Finazzi, Scaglia e Juan Antonio,   il forfait dell’ultima ora di Sodinha ma con il rientro in attacco di Caracciolo. Grossi va sulla sinistra al posto di Kukoc per un 3-5-1-1. Gli amaranto ritornano al 3-5-2 recuperano Lucioni e a sorpresa schierano Strasser davanti la linea difensiva. In avanti Cocco e Di Michele.

PARTITA: parte bene la Reggina che al 10′ potrebbe portarsi in vantaggio ma Cocco, quasi all’altezza dell’area piccola, manda a lato. Gli uomini di Atzori tengono bene il campo e si rendono ancora pericolosi con Di Michele che al 21′ s’invola verso la porta di Arcari, ma il suo pallonetto termina sul fondo. La gara si sblocca prima dell’intervallo quando a causa di un errato retropassaggio di Adejo, Lucioni colpisce in area Caracciolo, per l’arbitro Maresca è rigore. Dal dischetto si presenta lo stesso attaccante, bravo a spiazzare Benassi. Prima del termine della prima frazione il Brescia avrebbe la possibilità di raddoppiare, ancora con Caracciolo, ma la sua conclusione è respinta dal portiere della Reggina. Nella ripresa, al 59′,  Sbaffo è bravo a risolve un batti e ribatti in area di rigore e riportare i suoi in parità. La partita rimane equilibrata fino al 73′ quando, a causa di un altro retropassaggio assasino di Sbaffo, Paolo Grossi, trafigge con un diagonale Benassi. Finale con la Reggina riversata in avanti ed un Brescia in apnea. Nel recupero episodio dubbio per un fallo di mano in area di Camigliano su tiro di Strasser ne fa le spese Colucci espulso per proteste.

COMMENTO FINALE: il Brescia ritorna a vincere dopo due mesi e sei partite e sale a 20 punti. La Reggina rimane penultima a 13, per Atzori il ritorno sulla panchina è amaro, anche se la squadra non ha dispiaciuto, purtroppo a condannarci, ancora una volta due ingenuità, (vedi Adejo e Sbaffo), ma sopratutto un attacco sterile.  Si resta in piena zona retrocessione nonostante una buona prestazione. Venerdi sera al Granillo arriva il Siena.

STRASSER

 

Adejo

 

La Nuova Gioiese attende la Cavese

Gara di cartello al Polivalente di Gioia Tauro con il match Nuova Gioiese – Cavese, valevole per la quindicesima  giornata di campionato. I padroni di casa si stanno consolidando nelle primissime posizioni della classifica, rivelandosi la vera sorpresa di questo torneo. La seconda posizione della graduatoria è distante solo 6  punti e viste le grandi prove offerte dalla Gioiese contro le capoliste Savoia ed Akragas e l’andamento costante della compagine guidata da mister Dal Torrione, non è più un’eresia caldeggiare piccole ambizioni di promozione, mantenendo pur sempre i piedi per terra. La Cavese proviene da un periodo non molto positivo, dopo la sconfitta in casa nel derby con la Battipagliese e la vittoria manca dalla undicesima giornata. Ma i biancoblu campani sono comunque una formazione inserita tra le favorite alla vittoria del campionato secondo i pronostici ed hanno un organico molto esperto e competitivo. Per quanto riguarda i movimenti di mercato, la Nuova Gioiese ha ceduto l’attaccante Iannelli, lasciando un vuoto che dovrà essere colmato dalla società del patron Rombolà. Calcio d’inizio fissato per le 14.30. 

Domenico Barone

Sogno Crotone, fermata la capolista in casa

CROTONE – EMPOLI : 1 – 1 (15′ M. Maccarone, 42′ L. Crisetig  – rig.)

CROTONE: Gomis, Mazzotta, Abruzzese, Ligi, Del Prete, Dezi (82 Matute), Crisetig, Cataldi, Bidaoui, Pettinari (76′ Torromino), Bernardeschi (65′ De Giorgio). Panchina: Secco, Cremonesi, Suagher, Galardo, Pasqualini, Mastriani. Allenatore: Massimo Drago

EMPOLI: Bassi,Hysaj, Tonelli, Rugani, Mario Rui, Signorelli, Valdifiori, Croce ( 87′ Castiglia), Verdi (64′ Pucciarelli), Maccarone (75′ Mchedlidze),Tavano. Panchina: Pelagotti,Accardi, Romeo,Barba, Camillucci, Ronaldo. Allenatore : Maurizio Sarri

Ammoniti: Del Prete, Dezi, Hisaj Tonelli

Crotone-Empoli è uno dei big match della giornata di Serie B. La formazione di Drago, in zona playoff, vuole continuare a sognare. Di fronte ci sarà la capolista Empoli, che sbarca allo Scida con l’intenzione di mantenere il primato in classifica. Match valido per la 17  a giornata di serie B. I toscani hanno 31 punti in classifica, e come detto in precedenza, occupano il primo posto, i calabresi, a 27 punti e quinti in classifica, faranno di tutto per battere la capolista.Il primo squillo arriva al 14′ Bidaoui scarica al limite dell’area per Pettinari, ma l’attaccante con un tiro a giro mette di poco alto. Un minuto dopo e Gomis regala il gol del vantaggio all’Empoli : l’estremo difensore si addormenta e in disimpegno regala letteralmente la palla a Maccarone, il quale deve solo toccare in rete. Empoli in vantaggio. Al 27′ occasione per il Crotone: calcio d’angolo battuto da Cataldi,Abbruzzese svetta di testa, colpisce la palla ma non trova la porta. A metà del primo tempo ritmi bloccati, ma al 40′ l’Empoli sfiora il raddoppio: destro al volo di Rugani ma Gomis con una super parata evita il gol e si riscatta dell ‘erroraccio precedente. Gol mancato e gol subito: il direttore di gara vede un fallo di mano in area di Tonelli.Rigore. Dal dischetto si presenta Crisetig, scuola Inter, che con il mancino incrocia e  batte Bassi. 1 a 1 allo scadere del primo temo. Un minuto di recupero e l’arbitro manda tutti negli spogliatoi. I toscani dopo il vantaggio hanno pensato più ad amministrare e hanno concesso il pari ai pitagorici i quali sono stati bravi a pressare e ad ottenere il gol del pareggio. Ricomincia il secondo tempo, in campo ci sono gli stessi 22 della prima frazione di gioco. Niente di rilevante nella prima parte del secondo tempo, si fa vedere il Crotone al 63′ : azione solitaria di Bernardeschi che converge dalla destra, entra in area e prova una difficile conclusione col mancino. Bassi para a terra. Dieci minuti più tardi ci prova Mario Rui , tiro dalla distanza, la palla viene deviata ed esce di pochissimo. Dal 79′ in poi è show dell’estremo difensore del Crotone Gomis, il quale compie tre miracoli: il primo al 79′  , destro al volo di Pucciarelli , Gomis si supera smanacciando il tiro diretto all’incrocio dei pali; il secondo miracolo avviene tre minuti più tardi , il portierone calabrese si oppone d’istinto al potente e ravvicinato sinistro di Mchedlidze; il terzo avviene al 83′, tiro di Tavano da due passi ma l’estremo difensore senegalese si tuffa e blocca la palla. All’ 86 ci prova l’ex De Giorgio,ex della partita,  ora nelle file del Crotone, con un tiro dalla distanza, ma la palla finisce alta. Due i minuti di recupero assegnati dal direttore di gara. Fischio finale. La partita finisce 1 a 1. Empoli più pericoloso del Crotone con almeno quattro nitide palle gol, super Gomis che dopo aver regalato il gol ai toscani, è salito in cattedra sfoderando delle super parate e salvando il risultato. Calabresi bravi a reagire dopo il gol dello svantaggio. L’Empoli mantiene il primato e sale a 32 punti, il Crotone sale a 28 punti , quarto in classifica in compagnia dell’Avellino.  Nella prossima giornata di campionato, i calabresi , saranno impegnati nell’insidiosa trasferta di Latina.

 

ONOFRIO D’AMICO

Eccellenza, verso Castrovillari – Sambiase: i convocati di Salerno

Sono 21 i giallorossi convocati da mister Rosario Salerno per la gara di domani  tra Castrovillari e Sambiase e valida per il 14° turno nel torneo di Eccellenza:

Alessio Arcuri, Angelo Arlia, Giuseppe Caparello, Giovanni Cordiano, Fabio De Nisi, Matteo Fabio, Alessandro Filardo, Davide Giglio, Bruno Ianni, Fabio Landolfi, Luigi Martino, Christian Maruca, Antonio Mercuri, Francesco Messina, Alessandro Murone, Tony Piazza, Andrea Saturno, Daniele Scalise, Manuele Scicchitano, Emanuele Sinopoli, Stefano Vallone.

Arbitro dell’incontro sarà Domenico Varacalli di Locri, assistenti saranno David Salvatore Fiorenza di Locri e Vincenzo Pedone di Reggio Calabria.

Vigor Lamezia, i convocati contro il Poggibonsi

LAMEZIA TERME (CZ) – Sono 20  i calciatori convocati da Mister Novelli per la sfida contro il Poggibonsi in programma domani presso lo Stadio Guido D’Ippolito di Lamezia Terme  e valevole per la Quindicesima giornata di Campionato.

Portieri: Bibba, Rosti
Difensori: Gattari, Gona, Malerba, Marchetti, Rapisarda, Strumbo, Tommaselli, Torcasio
Centrocampisti: D’Amico, Ferrara, Perrino, Romano, Rondinelli, Scarsella, Voltasio.
Attaccanti: De Giorgi, Del Sante, Zampaglione

 

Roberto Tarzia

Rende: ieri provati Fiore, Romano e Musca, Crispino si è allenano a parte

Si respira aria nuova in via Fratelli Bandiera. Ieri pomeriggio, nella classica partitella infrasettimanale, al centro sportivo “Marchesino” di Roges, Franco Giugno ha provato Fiore, Musca e Romano, i tre neoacquisti della società biancorossa. Per Romano, in realtà si tratta di un ritorno, dato che si trovava in prestito all’Acri da questa estate. Queste le formazioni scese ieri in campo. Con la casacca: De Brasi, Musacco, Musca, Deffo, Irace, Di Finizio, Ottonello, Fiore, Grisolia, Galantucci, Casciaro. Senza casacca: Greco, Basile, Terranova, Miceli, Pellegrino, Romano, Leta, Piromallo, Cris, Di Piedi e il baby Caruso (classe 1995). Domenica arriva il fortissimo Akragas per una sfida che si preannuncia davvero avvincente.

 

Gaspare Guzzo Foliaro