Archivi tag: cognato

Vibo, omicidio Ripepi, fermato anche il figlio della vittima

VIBO VALENTIA – E’ stato fermato anche il figlio diciottenne di Massimo Ripepi, l’uomo ucciso domenica scorsa a Piscopio di Vibo Valentia per l’assassinio del quale ieri sera era stato fermato anche il cognato Giuseppe Carnovale, di 48 anni.

Il diciottenne avrebbe fornito ausilio allo zio nelle fasi concitate della fuga dal luogo del delitto. Ad incastrare l’ex cognato ed il figlio maggiore della vittima, oltre ad alcune dichiarazioni rese da testimoni, si sono rivelate utili le immagini di videosorveglianza reperite sul territorio da Carabinieri e Polizia. Il movente del delitto è da ricondurre ai ripetuti maltrattamenti che la vittima rivolgeva ai danni dei propri due figli e della ex moglie e per i contrasti per la ludopatia di cui era affetta la vittima dell’omicidio.
L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia è stata condotta dal personale dei carabinieri e della Squadra Mobile.

Delitto di Cetraro: il cognato della vittima confessa ai carabinieri. Poi fa scena muta davanti al magistrato

Il procuratore capo di Paola Bruno Giordano
Il procuratore capo di Paola Bruno Giordano

PAOLA (CS) – Ha reso una piena confessione ai carabinieri, ma davanti al magistrato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Paolo Di Profio, 47 anni, è l’infermiere indagato per l’omicidio del medico Anna Giordanelli, uccisa ieri a Cetraro mentre faceva jogging. Il cerchio si è rapidamente chiuso intorno a lui quando le indagini hanno accertato che l’uomo covava un odio profondo nei confronti della vittima. Di Profio e la Giordanelli erano cognati. L’infermiere aveva sposato la sorella del medico cetrarese. Poi però i rapporti della coppia si sono incrinati ed è arrivato un divorzio difficile per il quale il Di Profio riteneva Anna Giordanelli responsabile. Per questo ieri sera, quando l’ha incrociata lungo quella stradina davanti al mare, dove la dottoressa amava correre, l’ha affrontata, ha impugnato un piede di porco e l’ha colpita, mortalmente, lasciando lì il corpo riverso in una pozza di sangue. I primi soccorritori hanno pensato inizialmente ad un pirata della strada, ma l’arrivo degli inquirenti e del medico legale hanno chiarito che si trattava di un omicidio consumato con un colpo contundente. L’arma del delitto è stata rinvenuta questa mattina. Nel frattempo il procuratore capo del tribunale di Paola, Bruno Giordano, dopo aver escluso la violenza sessuale e l’aggressione per rapina, si è concentrato sui rapporti familiari. Arrivando rapidamente alla soluzione del caso. Messo alle strette Paolo Di Profio è stato condotto nella caserma dei carabinieri per un interrogatorio. Ed è crollato davanti alle domande rivoltegli dai militari dell’arma. Ha raccontato dei suoi rapporti burrascosi con la moglie e con la cognata, Anna Giordanelli, la vittima. Ed ha confessato. poi però, assistito dall’avvocato Sabrina Mannarino, davanti al Pm si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’infermiere, dunque, secondo quanto riferito dal suo legale, non ha confermato davanti al magistrato le ammissioni circa le sue responsabilità nell’omicidio che aveva fatto, secondo quanto riferito dagli investigatori, con i carabinieri. Ammissioni che, secondo l’avvocato Mannarino, non sono utilizzabili per formalizzare l’accusa a suo carico perché non confermate davanti al magistrato. Di Profio, comunque, è ancora trattenuto per accertamenti nella caserma dei carabinieri della Compagnia di Paola che conducono le indagini sotto le direttive della Procura della Repubblica. «Il fermo del mio assistito è solo identificativo – ha detto l’avvocato Sabrina Mannarino – A carico di Di Profio, dunque non è stato emesso al momento, né tanto meno è stato eseguito, alcun provvedimento di fermo da parte della Procura della Repubblica. Il mio assistito, dunque, allo stato, riveste soltanto la qualità di indagato».

 

 

Fratelli Tentano Omicidio del Cognato, Fermati dalla Polizia di Crotone

Polizia: una volante della Questura di CatanzaroCROTONE – La squadra mobile di Crotone ha fermato due fratelli, Vincenzo e Giovanni Scariglia (27 e 30 anni), per il tentato omicidio di Piero Ranieri ( 38 anni), cognato dei due.

Ranieri era stato ferito con alcuni colpi di pistola. Secondo la ricostruzione fatta dagli agenti della polizia di Stato di Crotone, i due fratelli avrebbero operato il ferimento per motivi economici familiari in contrasto con la vittima.

62enne provoca incidente automobilistico ai danni del cognato

carabinieriarrestoREGGIO CALABRIA – Un uomo di 62 anni, C. P., ha speronato volontariamente l’auto del cognato per vecchi rancori. Passato inizialmente per un incidente, in seguito è stato ricostruito l’accaduto.

C.P., a bordo della propria auto, ha atteso che il cognato uscisse con la propria auto per poi buttarcisi contro con la propria vettura e provocandone il ribaltamento.

Per l’uomo è stato disposto l’arresto e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dal cognato.

Ottantenne uccide il cognato durante una lite

SIMERI CRICHI (CZ) – Durante una lite per futili motivi un ottantenne uccide il cognato. L’anziano colpisce lui e la moglie con un coltello in diverse parti del corpo. Il trasporto immediato in ospedale dell’uomo non è valso a salvargli la vita per la donna le condizioni sono migliori se la cava con qualche lieve ferita. L’ottantenne è stato arrestato poco dopo l’episodio dai carabinieri.

Uccide il cognato durante una lite e si consegna ai carabinieri solo dopo 4 giorni

PLATI’ (RC) – Si è consegnato la notte scorsa alla stazione carabinieri di Plati’ Pasquale Perre, 41 anni, ricercato per l’omicidio del cognato Antonio Garreffa avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi. L’uomo si è presentato in caserma accompagnato dal suo difensore di fiducia. Al culmine di una lite familiare tra Perre e la moglie, il fratello di quest’ultima è intervenuto a difesa della donna e il cognato lo ha ucciso con una coltellata al cuore. Mentre scappava, ha colpito il suocero in faccia con un sasso.