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Sequestrata una tonnellata a novellame di sarda

novellameROSETO CAPO SPULICO (CS) – I finanzieri hanno sequestrato sulla statale 106 Ionica, nel territorio di Roseto Capo Spulico (CS), una tonnellata di novellame di sarda (Sardina Pilchardus) all’interno di un furgone adibito al trasporto di generi alimentari con annessa cella frigorifera diretto nel coriglianese. All’interno della cella di refrigerazione e dell’abitacolo era stipato, in casse di polistirolo e secchi di plastica, il novellame in violazione alla normativa comunitaria a tutela del pescato in quanto privo di documenti obbligatori per la tracciabilità e sotto la taglia minima consentita. Intervenuto il servizio veterinario dell’Asp Cosenza è stata rilevata anche la non idoneità al consumo umano del pescato, disponendone la distruzione attraverso il riversamento in mare. La pesca del novellame è vietata perché considerata dannosa per la fauna marittima in quanto incide negativamente sul ripopolamento. L’automezzo, sul quale era trasportato il pescato, condotto da un cittadino di nazionalità rumena, è risultato essere di proprietà di un imprenditore di Corigliano Calabro, titolare di una ditta individuale che commercializza prodotti ittici. Nei confronti del conducente e del proprietario dell’automezzo sono state quindi contestate sanzioni amministrative per un importo pari a 28mila euro.

Sequestrati pezzi di auto di provenienza illecita, denunciato un uomo

pezzi auto rubate1CASSANO ALLO IONIO (CS) – Oltre 130 pezzi di auto rubate, una persona denunciata per ricettazione e invasione di terreni o edifici. E’ il bilancio dei controlli effettuati dai finanzieri di Sibari che hanno scoperto un deposito di merce rubata all’interno di uno stabile in disuso di proprietà di un Ente pubblico nel comune di Cassano allo Ionio. Le Fiamme Gialle dopo aver notato un furgone apparentemente abbandonato all’interno di un terreno privo di recinzione hanno controllato l’automezzo e l’edifico. Si è così scoperto che l’immobile veniva utilizzato come deposito illegale di beni di provenienza illecita, in particolare motori e parti di carrozzeria: sportelli, parafanghi, cruscotti, cerchioni, tappezzeria di autovetture. Il proprietario del furgone è risultato estraneo alla vicenda mentre l’utilizzatore dell’automezzo, preso in prestito, è stato denunciato a piede libero per i reati di ricettazione e invasione di terreni o edifici. I pezzi di auto rubati sono stati sequestrati per l’eventuale riconsegna ai legittimi proprietari. Il presunto ricettatore rischia ora una pena della reclusione fino ad un massimo di otto anni.

Droga, 18 fermi tra Calabria, Sicilia, Toscana e 300 chili di cocaina sequestrati

REGGIO CALABRIA – È in corso, dalle prime luci dell’alba, tra Calabria, Sicilia e Toscana, una vasta operazione condotta dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Catanzaro e diretta dalla Procura della Repubblica – Dda di Reggio Calabria, che sta disarticolando un’organizzazione criminale dedita all’importazione di cocaina dal sudamerica, con l’esecuzione di 18 fermi e con il sequestro di oltre 300 chilogrammi complessivi di stupefacente. I dettagli dell’intera operazione saranno resi noti alle 11 nel corso di una conferenza stampa, alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presente il Procuratore della Repubblica Federico Cafiero de Raho e il comandante regionale Calabria della guardia di finanza Gianluigi Miglioli.

Sorpreso con banconote false, denunciato espositore alla Fiera di San Giuseppe

COSENZA – Controlli serrati alla Fiera di San Giuseppe da parte della Guardia di Finanza e del Nucleo Decoro Urbano della polizia municipale di Cosenza. Un commerciante di San Giuseppe Vesuviano è stato sorpreso in possesso di banconote false ed è stato denunciato. Lo stesso commerciante è risultato sprovvisto del permesso relativo all’occupazione del suolo pubblico nella Fiera di San Giuseppe e di conseguenza si è provveduto all’immediato sgombero dell’area occupata con la stesura del verbale.

Sequestrata una tonnellata di gasolio, denunciate due persone

VIBO VALENTIA – La guardia di finanza ha sequestrato circa una tonnellata di gasolio di provenienza illecita. E’ il bilancio di un’operazione delle fiamme gialle che hanno sottoposto a controllo numerosi mezzi di trasporto, alcuni dei quali sono stati scoperti a circolare privi della regolare documentazione fiscale necessaria a comprovare che il prodotto petrolifero trasportato fosse stato effettivamente assoggettato al pagamento dell’accisa. In particolare, controlli effettuati su alcune autocisterne hanno fatto emergere il trasporto di un quantitativo superiore, per un surplus pari a circa una tonnellata, rispetto a quello che avrebbero dovuto movimentare sulla base del relativo documento di trasporto, in totale evasione delle previste imposte. Immediato il sequestro del gasolio di provenienza illecita e la la denuncia di due soggetti per il reato di contrabbando di prodotti petroliferi.

Truffe, scoperta una raccolta abusiva di credito

PAVIA – La Guardia di Finanza di Pavia ha condotto un’operazione di contrasto al fenomeno dell’abusivismo bancario e delle truffe finanziarie. Su disposizione della Procura della Repubblica di Pavia, i finanzieri hanno effettuato perquisizioni negli uffici di una società vogherese dedita alla truffa ed alla raccolta abusiva del credito. Gli indagati proponevano falsi investimenti in oro. Si tratta della Italpreziosi Italia srl di Voghera che è presente in tutt’Italia con uffici e sedi nelle province di Milano, Torino, Monza, Cosenza, Palermo, Verona, Bologna e Campobasso. Allo stato risultano due indagati per i reati di riciclaggio, truffa, abusiva raccolta del credito ed utilizzo di marchi mendaci.

“Insieme per la legalità”, a lezione con le fiamme gialle

DIPIGNANO (CS) – Oggi, presso l’Istituto Comprensivo Dipignano – Carolei si è tenuto nella Provincia di Cosenza un incontro delle Fiamme Gialle con gli studenti per parlare di cultura della legalità economica nell’ambito della quinta edizione del Progetto. È un’iniziativa che trae origine da un Protocollo d’intesa tra il Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca finalizzata a promuovere, nell’ambito dell’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”, un programma di attività a favore degli studenti della scuola primaria e secondaria. L’intento è di far maturare la consapevolezza del valore della legalità economica, con particolare riferimento alla prevenzione dell’evasione fiscale e dello sperpero di risorse pubbliche, delle falsificazioni, della contraffazione, nonchè dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti. Di concerto con il predetto Dicastero, è stato così sviluppato il progetto denominato “Educazione alla legalità economica” che, anche per l’anno scolastico 2016/2017, prevede l’organizzazione, a livello nazionale, di incontri presso le scuole orientati a: – creare e diffondere il concetto di “sicurezza economica e finanziaria”; – affermare il messaggio della “convenienza” della legalità economico-finanziaria; Guardia di Finanza COMANDO PROVINCIALE COSENZA 2 Guardia di Finanza 87100 Cosenza, Viale S. Cosmai 3 Comando Provinciale Cosenza Telefono e fax 0984482314 – 0984482503 – stimolare nei giovani una maggiore consapevolezza del delicato ruolo rivestito dal Corpo, quale organo di polizia vicino a tutti i cittadini, di cui tutela il bene fondamentale delle libertà economiche. All’iniziativa è abbinato un concorso denominato “Insieme per la legalità” che ha lo scopo di sensibilizzare i giovani, tramite il coinvolgimento delle scuole, sul valore civile ed educativo della legalità economica, nonché in merito alle attività svolte dal Corpo in tali settori, favorendo la loro espressione libera, creativa e spontanea sulla tematica

Mille quintali di patate sequestrate dalla Guardia di Finanza

COSENZA – I finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno sequestrato oltre mille quintali di patate, in gran parte d’importazione, conservate in ambienti privi di idonea verifica igienico-sanitaria. In violazione degli obblighi comunitari a tutela del consumatore un grossista commercializzava prodotti ortofrutticoli omettendo le previste comunicazioni alla Regione Calabria ed patate 1all’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza. In particolare, l’esercizio di una attività imprenditoriale di distribuzione di alimenti è sottoposto agli obblighi di comunicazione e autorizzazione previsti dalla normativa comunitaria recepita dal nostro Legislatore con il Decreto Legislativo n. 193 del 2007. Si tratta di disposizioni a tutela della sicurezza alimentare che prevedono l’obbligatorio rispetto di un insieme di procedure volte a prevenire le possibili contaminazioni degli alimenti. Infatti, l’accertata verifica dell’idoneità igienica dei locali e l’avvenuta derattizzazione e disinfestazione da insetti, costituisce necessario presupposto per la corretta conservazione del prodotto destinato al consumo. La preliminare comunicazione dello svolgimento dell’attività all’Asp consente la verifica delle idonee condizioni igieniche dei locali ed il rilascio delle necessarie autorizzazioni. L’omessa comunicazione dello svolgimento dell’attività di distribuzione di prodotti alimentari ha quindi impedito la verifica della sussistenza delle indispensabili condizioni igieniche e sanitarie dei locali e la garanzia di esclusione di possibile contaminazione del prodotto destinato al consumo umano. L’esposizione al rischio per la salute dei consumatori dei prodotti alimentari ha comportato l’immediato sequestro preventivo degli alimenti presenti, costituiti da oltre mille quintali di patate, e l’irrogazione di sanzioni amministrative per un massimo di euro quindicimila.

Operazione “Wind Farm” sequestrati beni per 350 milioni di euro

CATANZARO – Beni per un valore di circa 350 milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria g.i.c.o. di Catanzaro, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Crotone, su richiesta di questa procura distrettuale di Catanzaro, che ha interessato, tra l’altro, il parco eolico denominato “Wind Farm” di Isola di Capo Rizzuto (KR), considerato fra i più grandi d’europa per estensione e potenza erogata. Destinatario della misura ablativa è Arena Pasquale, nipote del vecchio capo clan Arena Nicola (attualmente detenuto in regime di 41 bis) nonché fratello del boss Arena Carmine, ucciso a colpi di bazooka in un agguato mafioso nell’ottobre del 2004. Il provvedimento scaturisce da una precedente attività investigativa, condotta sempre dalla guardia di finanza di Catanzaro, diretta ad accertare l’ingerenza della locale criminalità organizzata nell’operazione economico-finanziaria relativa alla realizzazione del parco eolico di Isola di Capo Rizzuto. Le investigazioni condotte dalle fiamme gialle avevano consentito di ricondurre il suddetto investimento alla sfera economico-patrimoniale della “cosca arena”  di dimostrare come Pasquale Arena, funzionario del predetto comune, in qualità di gestore occulto degli affari della cosca, ne aveva curato gli interessi economici rappresentandone la longa manus. Nel dettaglio, Arena, attraverso un articolato sistema basato su una fitta rete di società estere (con sede in Germania, Svizzera e Repubblica di San Marino) detentrici formali delle quote sociali di tre società aventi sede a  procura della repubblica di Catanzaro direzione distrettuale antimafia Crotone e a Isola di Capo Rizzuto, aveva avviato e realizzato, per conto e nell’interesse dell’omonima cosca, il parco eolico wind farm della citta’ isolitana. Tuttavia, nell’ambito della citata indagine penale, il predetto patrimonio, rappresentato dalle società utilizzate per l’operazione finanziaria e dai relativi complessi aziendali, tra cui il parco eolico, dopo un preliminare sequestro preventivo, veniva successivamente restituito a seguito di alcuni ricorsi proposti dai formali intestatari dei beni. Le successive indagini economico-patrimoniali effettuate a completamento dell’intera attività in base alla speciale normativa di prevenzione, coordinate dal procuratore distrettuale di Catanzaro, dott. Niicola Gratteri, dal procuratore aggiunto, dott. Vincenzo Luberto e dal sostituto procuratore, dott. Domenico Guarascio, hanno consentito agli investigatori del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di ricostruire l’ingente patrimonio oggetto del predetto investimento e di ricondurne la titolarità alla famiglia Arena  in particolare, l’analisi condotta dai finanzieri del g.i.c.o. ha consentito di ricostruire, attraverso una lettura critica delle evidenze investigative ed i necessari riscontri documentali e bancari, un patrimonio di ingentissimo valore schermato mediante il ricorso a sofisticati e complessi reticoli societari e successive cessioni di quote, mirate ad occultare la reale riconducibilità del parco eolico. Detti accertamenti, che hanno permesso di dimostrare la discrasia esistente tra la titolarità apparente dei beni oggetto di indagine e l’assenza di idonea capacità reddituale in capo ad arena pasquale per sostenere l’intera operazione economica, hanno consentito alla sezione misure di prevenzione del tribunale di Crotone di disporre il sequestro di tre società aventi sede a Crotone e a Isola di Capo Rizzuto e dei relativi complessi aziendali, tra cui il parco eolico “Wind Farm”, il tutto per un valore di circa 350 milioni di euro.

Crotone, lavori abusivi nel porto. Due deferiti

CROTONE – Gli uomini della Guardia di Finanza, nell’ambito di servizi di controllo del territorio, hanno effettuato l’accesso ad un cantiere sito nell’area del Nuovo Porto a Crotone, sulla banchina di Riva del molo sottoflutti, ove alcuni operai erano intenti alla realizzazione di una recinzione mediante posizionamento di barriere in cemento. Le Fiamme Gialle, in particolare, sono state attirate nel luogo dalla presenza di un escavatore, in area dichiarata a rischio ambientale, e hanno provveduto a verificare la conformità delle opere edili in esecuzioni e la loro conformità ad autorizzazioni degli Enti preposti. Da tali controlli, i militari hanno potuto appurare che le opere erano realizzate in contrasto con le prescrizioni riportate nella concessione demaniale, rilasciata alla ditta esecutrice dall’Autorità Portuale di Gioia Tauro e, conseguentemente, in assenza del permesso a costruire, che avrebbe dovuto essere rilasciato dal Comune di Crotone. L’intervento di controllo ha richiesto anche l’ausilio dell’ARPACAL, al fine di verificare che i lavori fino a quel momento condotti fossero stati eseguiti nella tutela dell’ambiente. Pertanto, le Fiamme Gialle hanno effettuato il sequestro preventivo del cantiere, poi convalidato dal Gip presso il Tribunale di Crotone, e hanno deferito due responsabili del cantiere per riscontrate violazioni penali della normativa sull’edilizia.