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Franz Caruso è il nuovo sindaco di Cosenza

COSENZA – Il secondo turno delle elezioni amministrative di Cosenza ha restituito ai cittadini bruzi il loro nuovo sindaco. Si tratta del socialista, sostenuto dal Pd, Franz Caruso (all’anagrafe Francesco Alessandro) che ha, alla totalità delle sezioni scrutinate, ottenuto 14.413 preferenze (57,59%). Si ferma invece al 42,41% (10.615 voti) il candidato del centrodestra Francesco Caruso che al primo turno era davanti rispetto all’avversario quasi omonimo (37,43% su 23,78%) e che sarà in Consiglio comunale così come gli altri candidati alla carica di sindaco Francesco De Cicco e Biancamaria Rende.

Arrestato per corruzione sindaco di San Vito Ionio

SAN VITO SULLO JONIO (Cz) – I carabinieri della Compagnia di Soverato hanno arrestato e posto ai domiciliari Alessandro Doria, sindaco di San Vito sullo Ionio, in provincia di Catanzaro con l’accusa di istigazione alla corruzione e corruzione per l’esercizio della funzione.

Come riporta l’Ansa, il provvedimento è stato emesso dal Gip di Catanzaro Claudio Paris nell’ambito di un’inchiesta condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri dall’ Aggiunto, Giancarlo Novelli, e dal sostituto Graziella Viscomi. Il provvedimento di arresto del sindaco di San Vito sullo Ionio, Alessandro Doria, scaturisce da una attività investigativa che ha avuto inizio nell’estate del 2019 a seguito della denuncia di un amministratore locale della zona, in relazione a un presunto caso di corruzione nell’ambito dell’iter per la realizzazione di un parco eolico nel territorio di San Vito sullo Ionio. Secondo gli elementi raccolti nel corso delle indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Soverato, il sindaco Doria avrebbe richiesto, tramite la persona che ha denunciato, 5 mila euro ai dirigenti della società “Parco Eolico di S. Vito”, incaricata della realizzazione della struttura, per portare all’ordine del giorno del Consiglio comunale lo svincolo demaniale degli “usi civici”, provvedimento necessario per il completamento del progetto, avviato nel 2002. Ad avvenuta deliberazione favorevole, il sindaco avrebbe ottenuto l’ulteriore versamento di 75 mila euro.

Arrestato sindaco di Villa San Giovanni

VILLA SAN GIOVANNI (Rc) – E’ in corso la conferenza stampa per illustrare i particolari della vasta operazione dei carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di 11 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato e, per una persona solamente, anche concorso esterno in associazione mafiosa.

Tra gli arrestati anche il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, Antonino Repaci e Calogero Fimiani, rispettivamente presidente del Cda e amministratore delegato della società di navigazione “Caronte & Tourist Spa”.

Gli investigatori avrebbero accertato come i manager indagati hanno promesso di elargire utilità ad amministratori comunali che in cambio hanno asservito la loro pubblica funzione agli interessi privati della società di navigazione.

La società, con la compiacenza del sindaco, avrebbe ottenuto illecitamente l’affidamento di un’area edificabile.

In particolare, secondo l’accusa Repaci – manager della società di traghettamento dello stretto di Messina – si è mosso anche con il vertice dell’amministrazione comunale, individuando il suo principale interlocutore nel sindaco Siclari – eletto con una lista civica e fratello del senatore di Forza Italia Marco – con l’obiettivo di assicurarsi l’affidamento di un’area sulla quale la società aveva progettato la realizzazione di alcuni lavori. I particolari dell’operazione saranno resi noti alle 09.30 in conferenza stampa

Si assentava da lavoro, arrestato sindaco di Scalea

SCALEA (Cs) – Il sindaco di Scalea, Gennaro Licursi, impiegato dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, é stato arrestato dalla Guardia di finanza con l’accusa di essersi assentato arbitrariamente dal posto di lavoro.

Tre dipendenti dell’Asp sono stati sospesi perché sarebbero stati suoi complici.

L’operazione che ha portato all’arresto del sindaco di Scalea é stata denominata “Ghost work”.

A Licursi, che é stato posto agli arresti domiciliari, viene contestato il reato di truffa aggravata. Nei confronti del primo cittadino i finanzieri della Tenenza di Scalea hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta del Procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni, e del sostituto procuratore Maurizio De Franchis, che hanno coordinato l’inchiesta. Sarebbero oltre 650 ore di assenze ingiustificate dal posto di lavoro del sindaco Licursi.

Sindaco Scala Coeli: «Comune isolato, senza operai di Calabria Verde»

SCALA COELI (CS) – «Scala Coeli è l’unico Comune a non godere del supporto del personale in quota a Calabria Verde». Il Sindaco Giovanni Matalone è intervenuto in prima persona nelle ultime ore nelle operazioni di spegnimento di un incendio presso l’area attrezzata in località  “Casello Montagna”.

«Avevo richiesto al responsabile di cantiere di Calabria Verde (ex Consorzio di Bonifica), Domenico Baldino – prosegue il primo cittadino –  di destinare gli operai di sua competenza, dopo la pulizia dei centri abitati di Scala Coeli e San Morello, presso l’area attrezzata di proprietà di questo Comune, sita in località “Casello Montagna”, al fine di provvedere alla pulizia della pertinente area e difenderla così da possibili incendi. Tale richiesta è stata immediatamente accolta tanto che gli operai stavano provvedendo a detto servizio. Immediatamente, però, e a mia insaputa – denuncia l’Amministratore – gli stessi operai sono stati spostati presso un altro sito, confinante con il limitrofo Comune di Terravecchia, per realizzare altrettanti fascioni di protezione dagli incendi! Tutto ciò solo perché il Circolo Legambiente Nicà aveva segnalato il pericolo di incendi a chi di competenza “auspicando un repentino intervento allo scopo di scongiurare gli ennesimi roghi” nella Pineta sita località “Frassinette”. Dell’accaduto – continua Matalone – informo il dirigente di Calabria Verde ( Di Leo). I fascioni non sono stati mai realizzati, anzi, grazie(!) alla assenza degli operai e quindi alla mancanza di adatte barriere, il 19 agosto scorso un incendio danneggia la nostra area attrezzata, proprio lì dove avevo chiesto di intervenire».

Il Sindaco Matalone sottolinea il totale isolamento del centro presilano: «Tutti gli altri Comuni hanno gli operai di Calabria Verde nei rispettivi centri abitati, noi no! E’ bastata una comunicazione del Circolo Legambiente Nicà di Scala Coeli, circolo che non conosce quelle che sono le problematiche e le priorità del territorio, a far invertire e ad annullare, quelle che sono le responsabilità ed i diritti-doveri de quo posti a capo di un Sindaco e nel caso di specie del sottoscritto. Un circolo, lo ribadisco ancora una volta, quello di Legambiente a Scala Coeli che continua ad interessarsi impropriamente di politica amministrativa invece di salvaguardare l’ambiente e dedicarsi una volta per tutte agli scopi previsti nel loro Statuto. Interesserò dell’accaduto, ovviamente, la presidenza regionale e nazionale di Legambiente».

 

Mendicino, Palermo, «La tassa sui passi carrai è da imputare a Gervasi, Reda e Vena»

MENDICINO (CS) – Nel 2016 – ad un anno dall’insediamento della prima amministrazione Palermo – la Corte dei conti invitò formalmente il Comune ad introdurre i cosiddetti “Tributi minori” tra cui i passi carrai, l’imposta pubblicitaria e le pubbliche affissioni, a causa della situazione debitoria ereditata da chi aveva governato in precedenza.

«Mi stupisce la scarsa memoria di chi oggi è all’opposizione e ci chiede di abolire una tassa che abbiamo dovuto inserire per colpa loro quando erano alla guida della città, creando debiti su debiti» dichiara Antonio Palermo che interviene sulla richiesta della minoranza di voler abolire la tassa sui passi carrai.

«La precedente amministrazione, – aggiunge Palermo – della quale facevano parte Gervasi, Reda e Vena, hanno lasciato una situazione debitoria tale che la Corte dei conti ci obbligò a introdurre questi tributi. Ora, nel percorso faticosissimo di risanamento che anno dopo anno stiamo portando avanti, tra milioni di euro da ripianare, sempre minori entrate da parte dello Stato e la difficoltà dei cittadini di onorare puntualmente i tributi locali, siamo riusciti su proposta dell’assessore al Bilancio e di tutta la maggioranza ad evitare l’applicazione dei passi carrai per i motivi tecnici emersi in fase di verifica dell’emissione del canone, sbugiardando chi per un’intera campagna elettorale ha giocato sulla pelle dei cittadini generando paure e seminando rancore. Dunque, nonostante un’opposizione opportunista, miope, sterile, populista e demagogica, noi andiamo avanti per la nostra strada nell’esclusivo interesse della nostra città e dei nostri cittadini».

 

Roggiano, consiglieri si dimettono in massa, decade il sindaco

ROGGIANO GRAVINA (CS) – Decade l’amministrazione Comunale guidata da Ignazio Iacone a seguito delle dimissioni di massa presentate stamane da alcuni consiglieri comunali che hanno depositato nelle mani del Segretario Generale e del Prefetto di Cosenza la lettera di destituzione dall’incarico.

Oltre agli esponenti della minoranza Salvatore De Maio, Luigi Carlo Bruno, Tiziana Labrusciano e Francesca Ponticello, eletti sotto il simbolo di Insieme per Roggiano, hanno sfiduciato il sindaco anche quattro consiglieri entrati in consiglio con la lista Rinascita Democratica, risultata vincitrice alle votazioni del giugno 2016.

Si tratta di Ilenia Addino, Salvatore Lanzillotti, Massimiliano Trotta e Giuseppina Vano. Adesso la reggenza del comune sarà affidata ad un commissario di nomina prefettizia.

Tropea, vietati i fiori freschi al cimitero. L’ordinanza del sindaco

TROPEA (VV) – Il sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, ha emesso un’ordinanza con la quale vieta di portare fiori freschi per le tombe del cimitero cittadino.

Macrì afferma che il divieto si rende necessario «in quanto, durante i mesi estivi, con l’innalzarsi delle temperature, occorre porre in essere provvedimenti per la prevenzione di fenomeni di inquinamento, nocivi per la salute dei cittadini. La presenza di fiori freschi nel cimitero comunale rappresenta una potenziale causa di inquinamento per la rapida decomposizione determinata dal caldo intenso».

Il sindaco Macrì ha anche disposto il divieto di utilizzare l’acqua per i portafiori nel cimitero.

Entrambi i divieti, secondo quanto è stabilito nell’ordinanza, resteranno in vigore fino al prossimo 30 settembre. Per i trasgressori è prevista una sanzione da 25 a 500 euro.

Nei giorni scorsi lo stesso sindaco Macrì aveva vietato di girare in costume da bagno o a torso nudo nel centro storico cittadino “per rispetto del decoro”.

Fonte Ansa

Civita, le Gole del Raganello resteranno chiuse

CIVITA (CS) – Controlli rafforzati a Civita per impedire l’accesso alle Gole del torrente Raganello, teatro il 20 agosto 2018 della tragedia che, a causa di un’onda di piena, costò la vita a 10 persone, nove escursionisti e una guida.

A disporlo è un’ordinanza del sindaco di Civita Alessandro Tocci emanata in corrispondenza del periodo (luglio e agosto) di massima affluenza turistica nel borgo.

L’ordinanza prevede “misure più restrittive finalizzate all’impedimento fisico di accesso alle gole del Raganello nei punti di ingresso presenti nel comune di Civita”. In particolare si autorizza “l’apposizione di una fune in acciaio a sostegno della rete da cantiere di colore rosso” all’ingresso delle Gole dal Ponte del Diavolo.

Il provvedimento è stato inviato al Prefetto e al Questore di Cosenza, al commissariato Ps di Castrovillari, al comando stazione carabinieri, al raggruppamento dei carabinieri Parco del Pollino e ai sindaci di Francavilla Marittima, Cerchiara di Calabria e San Lorenzo Bellizzi.

Fonte Ansa

Sei nuovi dirigenti a Palazzo dei Bruzi, gli auguri del sindaco

COSENZA – In esecuzione della sentenza di ottemperanza del Consiglio di Stato, che ha stabilito che i dirigenti vincitori del concorso debbano essere assunti dal Comune di Cosenza senza programmazioni ulteriori, ed indipendente dalle normative intervenute medio tempore rispetto alla data di revoca del suddetto concorso, sono stati assunti i vincitori residuali in graduatoria rispetto a quelli già assunti in precedenza.

Si tratta dell’architetto Walter Bloise, della dottoressa Annarita Pellicori, dell’avvocato Agostino Rosselli, dell’ingegnere Giovanni Ramundo, dell’avvocato Francesco Giovinazzo e dell’ingegnere Antonella Rino, i quali hanno sottoscritto il relativo contratto con il dirigente al Personale, avvocato Giovanni De Rose.

Nei prossimi giorni verranno loro affidati i settori di pertinenza ma, intanto, il sindaco Mario Occhiuto si congratula: «Tengo ad augurare il mio benvenuto ai   nuovi dirigenti, convinto che sapranno apportare un rinnovato impulso alla macchina amministrativa. Abbiamo avviato un confronto conoscitivo che a breve arriverà all’attribuzione delle singole responsabilità per i vari rami di competenza. Ai neo dirigenti – conclude il primo cittadino – il mio augurio di buon lavoro».