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Emergenza idrica a Mendicino. Gervasi lancia un grido di allarme alla Sorical

MENDICINO (CS) – L’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Mendicino Francesco Gervasi lancia un grido di allarme ai vertici Sorical ed alla Giunta regionale per le ripetute sospensioni dell’erogazione idrica. «Le continue rotture agli impianti di sollevamento ed ai pozzi presenti sul nostro territorio stanno generando una vera e propria emergenza nella nostra comunità. L’ultimo guasto dello scorso 23 febbraio ha lasciato senza acqua quasi 5000 cittadini  per 3 giorni. Il problema è che non si tratta di episodi isolati. Questi problemi si presentano con una periodicità che non è più accettabile! Solo negli ultimi 6 mesi, si registrano decine di casi in cui Sorical ha chiuso i rubinetti e talvolta senza preavviso». Ma l’assessore ci tiene a fare chiarezza: “Nel nostro sistema idrico, circa due terzi dell’acqua è fornita da Sorical che, come è noto è una S.p.A. in liquidazione a maggioranza pubblica  e solo un terzo dell’acqua che circola nelle nostre condotte deriva dalle nostre sorgenti comunali che servono prevalentemente il centro storico e le zone di Rizzuto, San Bartolo, Santa Maria e solo in parte le zone vallive del nostro comune. Dunque, ogni volta che si presentano tali inconvenienti, gran parte della popolazione rimane completamente a secco e, trattandosi di un arresto della fornitura del gestore regionale, il comune si viene a trovare in uno stato di totale impotenza». L’Amministrazione Comunale di Mendicino sta concentrando i suoi sforzi nel settore idrico: nei mesi scorsi ha stipulato con Sorical una convenzione con un piano di rientro dei debiti accumulati, negli anni, pari a 650 mila euro. Inoltre nel 2014, l’Assessore Gervasi presentò alla Giunta Comunale un progetto che prevede l’efficientamento e l’ingegnerizzazione della rete idrica, un miglior sfruttamento delle sorgenti comunali e la ricerca di nuove sorgenti. Un progetto da 2 milioni di euro, rispetto al quale, la Regione Calabria sta per finanziare una prima tranche da 350 mila euro. «Con questo progetto, non solo adegueremo la nostra rete idrica agli standard europei ed alle esigenze di una città di 10 mila abitanti, ma ridurremo la nostra dipendenza da Sorical” continua Gervasi nella nota in cui risponde pure alle critiche provenienti dal meet up cittadino riguardo all’assenza di comunicazione dei disservizi: “ricordo agli amici pentastellati che dal nostro insediamento, il comune si è dotato di un servizio di comunicazione sul web e sui social network che, in tempo reale, tiene i cittadini aggiornati su tutte le iniziative e anche sui disagi e sulle sospensioni dell’erogazione idrica. Inoltre, le comunicazioni vengono fornite anche tramite l’utilizzo di un’autovettura che raggiunge tutti i quartieri coinvolti. Qualche esponente del meet up cittadino che per lungo tempo ha collaborato con la precedente Amministrazione dovrebbe riconoscere che allora sì che non esisteva alcun tipo di informazione». Da qui l’appello dell’amministrazione comunale di Mendicino rivolto alla Sorical per scongiurare altri non più sostenibili disservizi ed alla Giunta Regionale per mettere in primo piano nell’agenda delle priorità la questione idrica e del ciclo integrato delle acque.

Occhiuto su emergenza idrica, “Fuori i privati dalle reti di distribuzione”

COSENZA – «L’acqua è di tutti. In Calabria è necessario ripartire dai beni comuni». Queste parole venivano pronunciate dal sindaco Mario Occhiuto nel 2013, commentando la sentenza del Consiglio di Stato che dava ragione all’Amministrazione municipale di Cosenza, a conferma della precedente decisione del Tar e bocciando, per la seconda volta, il ricorso della Sorical contro Palazzo dei Bruzi. Un evidente successo politico-amministrativo dell’esecutivo Occhiuto che già nell’aprile del 2012, non aveva esitato a definire la notevole e inspiegabile riduzione idrica nel capoluogo bruzio, da parte della Sorical, un gesto arbitrario e illegittimo. Il Sindaco in quell’occasione aveva emesso un’ordinanza che imponeva alla società di riportare immediatamente alla normalità i valori medi della fornitura, a tutela di un diritto delle persone. Le affermazioni di allora ritornano oggi di stretta attualità: Mario Occhiuto riapre infatti il dibattito sull’importanza che l’acqua, bene primario, non sia più  oggetto di lucro o di profitti per carrozzoni pubblici e privati che, sprecando risorse, assecondano esclusivi interessi clientelari. La Sorical aveva ritenuto lecito diminuire di circa il 70% la portata di arrivo del serbatoio del Merone, fornito dalle sorgenti degli acquedotti regionali dell’Abatemarco e del Bufalo. Più specificamente, giova ricordarlo, nel mese di agosto 2013 a Cosenza era stata registrata una fornitura idrica giornaliera inferiore a 50 litri al secondo a fronte di una fornitura per l’anno precedente di circa 95 litri al secondo. A settembre di quell’anno era stata poi registrata una fornitura giornaliera inferiore a 40 litri al secondo a fronte di una fornitura nello stesso periodo dell’anno precedente di 90 litri al secondo. Tale riduzione era stata operata senza alcun preavviso e senza alcuna giustificazione, ponendosi contro la tutela del bene della vita di gran parte della cittadinanza e delle istituzioni pubbliche quali scuole, ospedali, cliniche, uffici, eccetera. «La gestione di Sorical dell’acqua in Calabria – afferma il primo cittadino bruzio – è risultata un fallimento. Hanno dimostrato di essere incapaci di investire e di conseguenza hanno peggiorato la situazione di un settore già di per sé complesso». Così propone: «Ritengo che le reti di distribuzione debbano essere gestite dai Comuni, mentre la rete di adduzione potrebbe essere affidata a un Consorzio formato dai medesimi Comuni interessati».Fuori il privato, dunque. L’idea di Occhiuto è la seguente: «La Regione deve occuparsi esclusivamente di fare programmazione, assegnando maggiore potere e deleghe ai Comuni e anche alle Province. I beni di prima necessità devono essere di proprietà pubblica in base al principio della sussidiarietà, con la gestione affidata agli enti più vicini ai cittadini, in modo che vi sia una partecipazione diretta riguardo, appunto, la fruizione dei beni primari e dei servizi di prima necessità – ribadisce ancora il Sindaco – Per questo motivo  occorre attuare un percorso per la loro riappropriazione. Troppi abusi a danno dei cittadini non possono più essere tollerati. Il passaggio intermedio che si interpone tra le sorgenti e i fruitori finali non può essere ricondotto a un soggetto privato che ha dimostrato di non sapere apportare miglioramenti, utilizzando vecchie infrastrutture non valorizzate adeguatamente. Che fine hanno fatto i milioni e milioni di euro che la Sorical avrebbe dovuto investire sulle reti? Il socio privato Veolia, come se non bastasse, ha incassato soldi pubblici e adesso vuole letteralmente volare via. La Regione aveva le risorse europee per finanziare le opere di efficientamento delle reti di distribuzione dei Comuni e ha preteso di fare un accordo quadro per gestire e appaltare gli interventi in maniera diretta. La conseguenza è stata che non è riuscita neanche ad iniziare i lavori, facendo così duplicare la spesa occorrente e già finanziata con fondi strutturali perché intanto i Comuni sono stati costretti ad intervenire per riparare di volta in volta la rete (opere appunto comprese nell’appalto regionale)» .Il sindaco Mario Occhiuto annuncia di aver scritto una corposa memoria al Prefetto, documentazione incentrata perlopiù sulla ipotetica configurazione del reato da parte della Sorical, non avendo adempiuto completamente, la società, alla recente ordinanza emessa dal primo cittadino. Lo afferma da tempo Mario Occhiuto, allargando il discorso agli altri servizi pubblici: «Quando vengono gestiti da privati, i servizi pubblici devono poter mantenere i requisiti del servizio pubblico, ovvero mantenere i criteri di economicità per i cittadini-utenti, di trasparenza e di legalità. Su questo tema la popolazione italiana si è già espressa – sottolinea Occhiuto – perché l’acqua, come l’aria, è un bene vitale e pertanto deve tornare a diventare davvero un bene comune, di tutti, senza la scure di chi arriva a ridurne arbitrariamente la portata nelle abitazioni e nelle strutture come ospedali o cliniche. Per raggiungere gli standard dei Paesi europei – conclude – dobbiamo sperare che si affermi anche da noi in Calabria la coscienza civica per cui ciò che è di primaria necessità debba essere comune e appartenere davvero a tutti».

Riunione tecnica al Dipartimento Infrastrutture con la Sorical

CATANZARO – Si è svolta oggi, nella sede del Dipartimento “Infrastrutture” una riunione tecnica con la Sorical per valutare la progettazione e gli interventi per mettere in sicurezza lo schema acquedottistico “Alli” dopo i danni causati dal maltempo. L’assessore regionale Roberto Musmanno ha convocato la Sorical  per conoscere lo stato dei danni e gli interventi da eseguire.

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A guidare la delegazione della società calabrese risorse idriche è stato Sergio De Marco, capo dell’area tecnica operativa, il capo compartimento Centro,  Massimo Macri, il capo dell’ufficio di Zona Tommaso La Porta ed i tecnici che stanno seguendo la progettazione Giuseppe Sorrentino e Antonio Voci. Era presente anche il commissario liquidatore Luigi Incarnato. Per il dipartimento “Infrastrutture erano presenti i dirigenti Pino Iiritano e Marco Merante. L’assessore Musmanno ha chiesto alla Sorical il piano di interventi approntato da tempo dalla società e bloccato negli anni scorsi per poter allocare le risorse per la messa in sicurezza l’impianto delle  vasche di Magisano e del tratto di condotta riparato negli giorni scorsi ed esposto a nuove criticità. L’assessore ha ribadito che la Regione ha stanziato 10 milioni di euro per la sistemazione della Strada Provinciale 25 che per un tratto incorpora anche la condotta e di conseguenza i lavori saranno fatti in contemporanea; con uno stanziamento a parte saranno messe in sicurezza le vasche di Magisano e l’impianto di rilancio e a valle il tratto di condotta che non viaggia con la Sp25. L’Assessore Musmanno e Sorical torneranno a incontrarsi nei prossimi giorni per la definizione degli interventi in un incontro che sarà allargato alla Provincia di Catanzaro.

Riduzione della fornitura idropotabile

COSENZA – In città si sta verificando in città una riduzione della fornitura idrica a causa di un guasto sulla linea elettrica di alimentazione dell’impianto di sollevamento “Nascejume” dell’Acquedotto Abatemarco. Lo ha comunicato al Comune la Sorical precisando che <<il sistema di allarme dell’impianto di sollevamento ha rilevato la mancanza di energia elettrica e pertanto, allo stato, l’impianto risulta disalimentato con conseguente riduzione della fornitura idropotabile>>. La Sorical, nella comunicazione inoltrata al Comune, fa presente di aver già effettuato la segnalazione all’Enel per il necessario intervento di ripristino dell’energia elettrica. Attualmente i lavori di competenza dell’Enel sono in corso e saranno ultimati quanto prima. Appena sarà ripristinata la fornitura di energia elettrica, l’impianto, già predisposto al riavvio, consentirà il conseguente ripristino anche dell’ordinaria erogazione idropotabile.

Cosenza, una battaglia politica dietro la crisi idrica

COSENZA – Ci sarebbero interessi inconfessabili dietro i disagi accusati dai cosentini per la carenza di acqua. Mario Occhiuto non ha dubbi. La Sorical sta sabotando la rete idrica cittadina per oscurare la capacità della sua amministrazione di ridurre il debito con la Società regionale, ereditato dal passato, e di ammodernare le vetuste tubature del sottosuolo cittadino, limitando così le perdite. Poche ore dopo l’attacco subito dal gruppo consiliare del Pd, roba di venerdì scorso, da Palazzo dei Bruzi è partita una telefonata del sindaco al commissario liquidatore Incarnato che definire dai toni accesi è un eufemismo. L’ultimo atto di una partita più politica che tecnica si è consumato nella serata di ieri, quando Occhiuto ha ordinato alla Sorical di restituire le chiavi dei punti di snodo delle condotte.

L’obiettivo è quello di installare dei misuratori perché forte è il sospetto che dall’Abatemarco giungano meno dei 311 litri di acqua al secondo previsti dal contratto. Dietro questa diatriba si agita lo spettro di una manovra studiata a tavolino per modificare gli assetti societari della Sorical. Il socio privato francese Veolia è in procinto di cedere le proprie quote e a queste latitudini non mancano gli appetiti di gruppi imprenditoriali indicati da Occhiuto molto vicini ad Oliverio.

Cosenza e la problematica della crisi idrica

La risonanza mediatica dello scontro tra Sorical e Comune di Cosenza poi, attrae anche qualche esponente politico in cerca di vetrina. Nicola Morra, senatore dei Cinquestelle, movimento incapace di eleggere un rappresentante a Palazzo dei Bruzi, si esibisce nel suo solito, stucchevole esercizio di parole. Il parlamentare parla di adoperarsi «per riparare l’acquedotto»,  di mancanza di «interazione tra i tecnici della Sorical e i tecnici comunali per rendere efficiente la rete idrica» aggiungendo che «le vasche degli acquedotti comunali presentano difetti strutturali di costruzione, non sono idonee a chiudersi alle ore necessarie e che le stesse valvole di chiusura sono gravemente difettose».

Sul piano politico Occhiuto incassa anche le dichiarazioni a sostegno delle sue posizioni, rilasciate dal consigliere regionale Orsomarso ma anche da Francesco De Cicco, uno degli ex dissidenti, a conferma che la frattura con i malpancisti è completamente rientrata.

Francesco Farina

Occhiuto firma l’ordinanza: Sorical fuori dalla città di Cosenza

COSENZA – Colpo di scena nella guerra dell’acqua in corso a Cosenza tra Sorical e Amministrazione Comunale. Il sindaco Occhiuto ha firmato un’ordinanza con cui impone alla società regionale di gestione delle risorse idriche di restituire immediatamente le chiavi di alcuni punti di controllo della rete comunale. In particolare del partitore di Via De Rada, di Cozzo Muoio e del Cabinotto di controllo sull’adduttrice al serbatoio di Serra Spiga. L’obiettivo di Palazzo dei Bruzi è quello di imporre alla Sorical di rispettare i termini contrattuali sulla portata minima prevista, equivalente a 311 litri al secondo. Per questo nei suddetti punti saranno installati misuratori di volume e di portata con carattere di certezza, sia in termini di taratura che di omologazione, al pozzetto di arrivo e diramazione della fornitura dell’acquedotto Abatemarco. L’ordinanza assegna al settore Infrastrutture e Mobilità del comune di occuparsi “temporaneamente dei sopracitati punti con lo scopo di porre in essere le più opportune verifiche e manovre per la soluzione della crisi idrica,  l’installazione dei misuratori, nonché provvedere alla esecuzione degli interventi urgenti di manutenzione delle medesime strutture, avvalendosi di ditte e tecnici specializzati, secondo le normative vigenti, per la migliore risoluzione delle problematiche”. L’ordinanza, contingibile e urgente, sostanzialmente sbatte fuori la Sorical dai punti di approvvigionamento idrico del comune e giunge poche ore dopo la lettera con cui la Società aveva chiesto all’amministrazione Occhiuto di pagare parte dei debiti accumulati, minacciando di rescindere il contratto sulla fornitura di acqua potabile. Su questo punto, il sindco bruzio ha precisato di aver trovato in eredità al proprio insediamento nel 2011, un debito con Sorical di 14 milioni e 900 mila euro, ridotto in soli 5 anni a euro 3.514.263,64.

 

Diffida della Sorical, il comune di Cosenza chiede equità di trattamento rispetto agli altri Comuni serviti

COSENZA – A seguito della diffida pervenuta oggi a palazzo dei Bruzi da parte della Sorical, arrivano le precisazioni dell’Amministrazione comunale. «Nel bel mezzo delle denunce che il sindaco Mario Occhiuto sta facendo pubblicamente in questi ultimi giorni, non appare affatto una combinazione casuale la diffida che oggi la Sorical ha provveduto a inviare al Comune di Cosenza. Nel documento – si legge nella nota -, si esorta all’immediato pagamento di una parte del Piano di rientro, minacciando l’Amministrazione di rescindere il contratto sulla fornitura di acqua potabile. Ora, premettendo che al suo insediamento, nel 2011, l’Esecutivo Occhiuto com’è noto ha trovato in eredità dalle precedenti Amministrazioni un debito con Sorical di 14 milioni e 900 mila euro, ridotto in soli 5 anni a euro 3.514.263,64 (al netto dell’iva), e che il Comune di Cosenza ha sempre assolto ai pagamenti dovuti (pagamenti effettuati dal 2011 al 2016: euro 16.600.000,00. Pagamenti medi annui: euro 2.900.000,00), gli uffici di palazzo dei Bruzi provvederanno adesso a richiedere formale attestazione sul grado di equità che la Sorical sta esprimendo con la sua gestione verso tutti i Comuni a cui fornisce il servizio. Se, cioè, lo stesso avvertimento per una liquidazione perentoria nei confronti del Comune di Cosenza sia stato inviato anche, in proporzione dei crediti vantati, al resto dei Comuni serviti. Quel che è certo è che il Comune di Cosenza farà valere nelle sedi preposte il diritto all’acqua dei cittadini e non ammetterà alcuna ritorsione di tipo politico che blocchi un servizio pubblico che è garanzia di civiltà e democrazia».

Guerra dell’acqua, Morra (M5S): «Occhiuto e Sorical pensino a risolvere il problema, i cittadini non vivono di festini»

COSENZA – «I cittadini di Cosenza non hanno acqua per preparare un pasto caldo e sono anche costretti ad assistere all’indecoroso spettacolo fra il Sindaco Occhiuto e la Sorical di Incarnato, certamente entrambi avranno non avranno queste mancanze altrimenti, rendendosi conto della gravità del problema, si adopererebbero per riparare l’acquedotto invece che litigare rimbalzandosi le responsabilità». È quanto dichiara il portavoce al Senato del MoVimento 5 Stelle Nicola Morra. «Per Occhiuto – prosegue Morra – la mancanza dell’acqua è colpa della Sorical. La società privata, che deve gestire i servizi pubblici, gli farebbe i “dispetti” perchè il commisario è di colore politico opposto al suo. Incarnato, dal lato suo, dice che Occhiuto cerca di scaricare sulla Sorical una responsabilità che è esclusivamente del Comune, manca, infatti, interazione tra i tecnici Sorical e i tecnici comunali per rendere efficiente la rete idrica.
Le condotte idriche della città sono seriamente danneggiate.  
Gli uffici comunali ignorano il percorso troppo lungo di una rete idrica vecchia e mai riparata che presenta numerose dispersioni e che potrebbero avere diversi allacciamenti abusivi. Le vasche degli acquedotti comunali presentano difetti strutturali di costruzione, non sono idonee a chiudersi alle ore necessarie e le stesse valvole di chiusura sono gravemente difettose».
Morra chiede quindi spiegazioni al Sindaco ed all’amministrazione: «Tutti a Cosenza ci chiediamo cosa abbia fatto il Sindaco negli anni in cui ha governato la città, quali siano stati gli interventi effettuati ad oggi e se esiste una programmazione per risolvere i problemi presenti oppure l’amministrazione ha intenzione di “navigare a vista” lasciando i cittadini sprovvisti d’acqua di volta in volta? Questa situazione è insostenibile, è giusto che i cosentini sappiano cosa li aspetta, l’amministrazione ci dica cosa sta facendo per risolvere un problema così importante. 
E’ necessario un intervento significativo sulle vasche e sulla rete di distribuzione cercando di attivare le risorse con fondi di diversa provenienza onde ridurre drasticamente le dispersioni e garantire l’acqua pubblica a tutti.  Il sindaco dovrebbe riuscire a fare scelte più coraggiose, magari pensare di fare accordi con altre realtà, liberandosi della sorical, attraverso consorzi fra comuni senza creare nuove organizzazioni, ma utilizzando i dirigenti comunali già esistenti, per gestire la risorsa idrica dalla fonte fino al rubinetto sulla base del modello Saracena che ha fatto scuola in Calabria. Quest’ultima soluzione risolverebbe in radice non solo il problema della fornitura dell’acqua ma anche quelle delle tariffe».
«Il sindaco – conclude il senatore pentastellato – dovrebbe impegnarsi non solo per la movida e il successo delle feste ma sopratutto per migliorare la qualità della vita dei cittadini».

Emergenza acqua Cosenza, Idv: «Meno iniziative para-archeologiche e più impegno verso i cittadini»

COSENZA – Ormai nota la grave carenza idrica che in questi ultimi giorni sta interessando la città di Cosenza e altri Comuni limitrofi della provincia. A esprimersi ora in merito alla questione è il gruppo Idv Cosenza che ha parlato di una situazione indegna «a fronte dell’indecente scaricabarile tra le parti interessate, sullo sfondo di una diatriba politica, che grava totalmente sulla pelle dei cittadini. Occorre sottolineare che le rimostranze, in qualità di creditore, di Sorical rispetto ai Comuni morosi, possono considerarsi lecite, solo se le conseguenze negative ricadono sul debitore inadempiente. Nel caso in questione, la riduzione della portata d’acqua attuata da Sorical nei confronti dei Municipi debitori, porta con sè effetti gravi di disagio a carico, esclusivamente, dei cittadini». D’altra parte, Idv lancia un grido d’accusa anche contro l’Amministrazione Comunale cosentina, la quale non sembra curarsi di metter mano a quella che viene definita una «rete idrica colabrodo» che in quanto tale causa la dispersione delle acque. «È innegabile – fanno sapere ancora da Idv – che la riparazione di una piccola porzione non può bastare, a fronte di una utenza di dimensione notevole. Se l’amministrazione avesse utilizzato qualche fondo in meno per iniziative ludiche o para-archeologiche, si sarebbe potuto aumentare il numero dei tecnici, così da incrementare i posti di lavoro e fornire, di conseguenza, soluzioni in modo immediato ed efficiente. Ognuno si assuma le proprie responsabilità. Da un lato Sorical dia priorità alle esigenze dei cosentini, piuttosto che ai propri crediti. Dall’altra, il Comune di Cosenza avvii il rifacimento totale della rete idrica che consentirebbe una portata d’acqua maggiore. Il cittadino sia priorità e non vittima sacrificale delle inefficienze di chi amministra la cosa pubblica».

Incarnato rincalza: E’ del sindaco la responsabilità sulla gestione idrica

COSENZA – “Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto cerca di scaricare sulla Sorical, e buttarla in caciara, responsabilita’ sulla gestione idrica che sono esclusivamente del Comune. Non ho mai inteso utilizzare la Sorical per fare battaglia politica e non permetto al sindaco di gettare fango su una societa’ ridotta sul lastrico dai suoi alleati”. E’ quanto sostine nella sua replica il commissario della Sorical Luigi Incarnato dopo le dichiarazioni del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, che ieri ha convocato una conferenza stampa urgente sulla nuova emergenza idrica.
“Appena mi sono insediato – ha detto Incarnato – ho riattivato investimenti dopo che in modo sciagurato, la societa’ era stata messa sul lastrico per l’incapacita’ della politica di gestire il servizio idrico. E’ da mesi che abbiamo dato la disponibilita’ al sindaco di Cosenza, mettendo a disposizione tecnici e imprese specializzate, per risolvere i problemi della carenza idrica della citta’ e cio’ nell’esclusivo interesse dei cittadini che hanno il diritto di avere un bene primario come l’acqua. Solo prima di Natale la Sorical e’ stata investita di alcune problematicita’ per una grossa perdita nella zona di Via Popilia che dopo dieci giorni di ricerche non veniva individuata. Ho messo a disposizione – spiega – una squadra e una ditta specializzata che in tre ore ha trovato e riparato la perdita. Dal 28 dicembre al 5 gennaio abbiamo individuato 20 perdite, 11 nel quartiere Serra Spiga-San Vito; 9 nella zona Centro e due a Via Popolia recuperando almeno 40 litri al secondo. Dalle nostre ricerche e’ emerso che la scuola di Via Roma per tutto il periodo festivo, ha scarico nella fognature 4/5 litri al secondo solo perche’ il galleggiante dell’autoclave non funzionava; Sono state trovate perdite in numerosi pozzetti e anomalie in alcuni serbatoi comunali”. “Addirittura e’ stato trovato aperto un by pass – prosegue Incarnato – che scaricava oltre 800 litri a cittadino nella zona di Via Popilia a discapito della parte centrale della citta’. Questo by pass pochi giorni fa e’ stato riaperto nonostante i tecnici della Sorical ne avessero consigliato la chiusura per evitare scompensi nella rete. Il sindaco Occhiuto continua ad attribuire la responsabilita’ all’Abatermarco per le continue riparazioni, dimostrando di non conoscere il funzionamento del sistema. Infatti solo il 20% delle riparazioni sono avvenute con l’interruzione del flusso per poche ore, mentre negli altri casi l’erogazione e’ stata garantita attraverso un sistema di by pass del sistema Abatemarco-Capodacqua e l’utilizzo della vasche di accumulo della citta’. Infine, in merito al documento del gruppo del Pd, non e’ mia intenzione sindacare sull’attivita’ di un gruppo politico che non e’ il mio”. “Debbo sottolineare – ha concluso – che solo il 35% dei cittadini di Cosenza paga regolarmente la tariffa (acqua+depurazione) e poco e’ stato fatto per combattere allacci abusi e morosita’. Anche su questo abbiamo offerta massima collaborazione ma il sindaco preferisce fare propaganda e utilizzare l’acqua per battaglie politiche di corto respiro, mentre io sono impegnato a trovare soluzioni a problemi che vengono da lontano. Sulle accuse personali che mi rivolge Occhiuto le rispedisco al mittente, ognuno ha la sua storia politica, personale e imprenditoriale. Della mia ne vado orgoglioso”.