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Oscar Green 2014 – Calabria – Intervista a Giovanna Frisina

Intervista a Giovanna Frisina

di Le terre di Zoé

1. Quando e come nasce la sua azienda?

La nostra è una azienda agricola che si tramanda da generazioni. Abbiamo sempre e solo fatto produzione di agrumi e di kiwi e vendevamo in generale la frutta fresca. Da un anno e mezzo a questa parte abbiamo iniziato con la trasformazione in marmellate, confetture e succhi di frutta. La nostra è una produzione biologica e quello che cerchiamo di fare è avere un prodotto il più naturale possibile. Cerchiamo di fare un prodotto naturale, e carico di frutta. Tant’è che quando andiamo in fiera una delle constatazioni che mi viene fatta dal pubblico è che il prodotto è troppo naturale. A me questa cosa fa sempre rimanere un po’ male, la prendo quasi come una cosa negativa e non positiva. Ovviamente il pubblico è abituato a dei sapori industriali e non riconosce più veramente qual è il sapore reale del prodotto che sta alla base di ciò che sta consumando.

2. Nel 2004 l’azienda svolta in direzione del biologico. Cosa l’ha spinta verso questa direzione?
Il cambiamento è cominciato con i mei familiari, io sono arrivata successivamente. È chiaro che diventa poi anche un’esigenza perché il passaggio al biologico è anche un passaggio culturale, anzi, è soprattutto un passaggio culturale. Prima nessuno, tranne pochi lungimiranti, si rendeva effettivamente conto di quanti concimi, diserbanti e altri prodotti chimici facessero male alla salute. Con l’aumento delle malattie e grazie a tutte le ricerche che sono state fatte si è capito quanto male facessero le aggiunte di questi prodotti alla pianta e di conseguenza all’uomo. Quindi abbiamo cominciato anche noi a praticare un’agricoltura più pulita, secondo un regime che abbiamo esteso poi anche ai lavorati, perché è inutile avere un frutto biologico e un trasformato che non abbia le stesse caratteristiche. Il frutto deve essere biologico così come gli zuccheri e le essenze, la lavorazione deve essere fatta in modo che non ci siano contaminazioni. Di fatto dietro la parola “biologico” c’è poi un lavoro enorme.

3. Quali sono ad oggi i prodotti principali dell’azienda?
I succhi sono ancora più particolari e caratteristici rispetto alla marmellata. È vero che quest’ultima ha una altissima percentuale di frutta però i succhi, come quello di agrumi, hanno il 100% di frutta e sono senza conservanti, l’unico conservante è la pastorizzazione che noi facciamo ai succhi. Il nettare di kiwi al 60% ha un’aggiunta di acqua ma solo per renderlo bevibile altrimenti sarebbe stato mangiabile col cucchiaio. Sono prodotti naturali che diventano di nicchia perché non hanno concorrenti sul mercato. Non ci sono molte altre aziende che fanno prodotti con questa percentuale di frutta e che siano conservabili perché con la pastorizzazione riusciamo ad arrivare a dei negozianti che non sono costretti ad avere il banco frigo perché possono tenere il prodotto sullo scaffale per parecchi mesi. Ovviamente la nostra produzione avviene nei mesi di maturazione del frutto ma, mentre il prodotto fresco ha una conservabilità di massimo 4/5 giorni, con la pastorizzazione riusciamo ad usufruire del prodotto per tutto l’anno.

4. Come hanno risposto i mercati?
La risposta della gente che capisce il prodotto è stata assolutamente positiva. È un po’ scioccante per alcuni leggere nella lista di ingredienti solo la parola “arancia”. Il gusto è trasversale, sia il cliente che legge sia quello che non lo fa, in base al gusto può già scegliere. Io faccio tantissime fiere di vendita al pubblico proprio per capire il cliente, per avere il riscontro diretto. La persona che è più attenta prima ancora di assaggiare mi prende la confezione e legge gli ingredienti, dove viene fatto e poi assaggia. Questo è il cliente che capisce il mio prodotto e che acquista.

5.Il suo prodotto e così particolare che non ha quasi concorrenza sul mercato.
A livello industriale non ha assolutamente concorrenza. I concorrenti sono le produzioni artigianali, al pari della mia, che propongono prodotti d’eccellenza naturali e genuini. Tra l’altro essendo noi un’azienda agricola non lesiniamo in frutta perché è chiaro che producendola sarebbe sciocco lesinare proprio su quella. Io non posso aumentare la percentuale perché altrimenti la marmellata non sarebbe più spalmabile ma la si potrebbe tagliare con il coltello perché tanta più frutta c’è tanto più l’acqua evapora e il prodotto diventa solido.

6. I vostri prodotti sono nel prontuario dell’associazione italiana celiaci. È stata una conseguenza o una scelta?
La frutta è naturalmente priva di glutine ma il fatto che noi non aggiungiamo niente di strano ci porta a poter garantire che non ci siano contaminazioni che portino alla presenza di glutine nel prodotto. Ovviamente il fatto di avere un prodotto senza glutine è stata una conseguenza, lo sponsorizzarlo è stata una necessità mia perché anche questa è una fascia di mercato. Le persone che soffrono di questa malattia devono sapere quello che mangiano e andando a ricercare il prodotto che sia genuino riescono ad apprezzare anche il mio prodotto.

7. La categoria del premio Oscar Green riguardava l’esportazione. Cosa ha significato l’aver ottenuto questo premio?
La categoria “Esportare il territorio” io l’ho intesa come esportare il territorio al di fuori dei confini della regione, anche Milano per me è mercato estero. Avendo iniziato da un anno e mezzo quindi le esperienze all’estero sono ancora poche. Ho qualche cliente all’estero, molti in Italia che sono rivenditori di nicchia, negozi biologici, gastronomie, parafarmacie per i prodotti senza glutine biologici. In più abbiamo creato una rete di agenti (che per un’azienda agricola è una cosa un po’ anomala), alcuni hanno l’esclusiva su alcune regioni e ne abbiamo uno in Inghilterra per cercare di esportare il mio territorio, di allungare il mio braccio commerciale e cercare di andare a proporre il mio prodotto. Perché è difficile anche questo. Si possono fare marmellate anche buone ma se non si riesce a venderle, o perché non si hanno le capacità o perché non si ha la struttura, possono essere buone quanto si vuole ma rimangano in magazzino invendute. I mercati esteri sono più ricettivi per le marmellate e per gli agrumi in generale quindi anche i succhi.

8. A parte i vari riconoscimenti che la sua azienda ha ottenuto, qual è la cosa di cui va più fiera?
Il fatto di aver realizzato il mio sogno. Questo è un progetto che io avevo da tempo, ho studiato economia e commercio a Parma e tra le materie complementari ho messo due materie di economia agraria, poi per varie vicissitudini ho dovuto rimandare. Adesso che siamo in un periodo di crisi totale e globale, il fatto che il mio progetto cresca e stia dando dei risultati in crescita sul lato del fatturato, mi rende davvero fiera. Probabilmente era anche il momento giusto per farlo, se l’avessi fatto prima non ci sarebbero stati gli stessi supporti anche in termini di formazione mia. Una grande gratificazione.

 

di Maria Mastoianni

 

Oscar Green 2014: fra tradizione e innovazione
Un oscar all’innovazione in agricoltura

 

Oscar Green 2014 – Calabria – Intervista a Lea Corigliano

Intervista a Lea Corigliano
Frantoio Badia

– Quando e come nasce il frantoio Badia?
La mia azienda è stata fondata nei primi anni del 900 dal mio bisnonno, Domenico Corigliano, che decise di realizzare un edificio con macine in pietra. Poi è passata a mio nonno, mio padre e adesso ci sono io a capo dell’azienda.

– Quali sono i prodotti di punta dell’azienda?
Principalmente ci siamo sempre occupati della produzione di olio extravergine di oliva, da trent’anni stiamo facendo anche l’olio extravergine biologico.
Produciamo anche degli oli aromatizzati, non lavorati con essenze e oli artificiali, ma direttamente con il frutto fresco, utilizzando sempre l’olio extravergine di oliva biologico aromatizzato al limone, al peperoncino e all’arancia.
Insieme a Cremolia, il prodotto che vince di più, soprattutto nella ristorazione è il pesto di mandorle, con l’80% di mandorle tritate e olio extravergine di oliva. In Calabria e in Sicilia amiamo la cucina agrodolce e quindi il pesto di mandorle ha un’elevata committenza. Addirittura a Roma stanno facendo un gelato con il nostro olio extravergine di oliva biologico e con il nostro pesto di mandorla. È un prodotto veramente originale che nessuno aveva fatto prima, non si era mai sentita una crema spalmabile dolce alla mandorla.

– Come si arriva dal frantoio a Cremolia e è cosa rende queste creme così diverse da quello che oggi si può trovare sul mercato?
C’è stata la presentazione di Cremolia a novembre, c’è stato un anno e mezzo di sperimentazione e di lavorazione. Cremolia nasce dal desiderio di voler ricercare un prodotto nuovo e completamente naturale, contro gli stereotipi che ci sono in giro e che si trovano al supermercato. Ciò che noi troviamo sugli scaffali non è sempre un prodotto naturale, ma un prodotto corretto, per essere utilizzato nei consumi comuni, di massa. Qui, invece, è possibile trovare tutto il vero sapore della nocciola, della mandorla e del pistacchio. C’è il 40% di frutta secca e il 22% di olio extravergine di oliva, senza aggiunta di conservanti. Contiene solo il 5% di zucchero, pensato apposta per i diabetici che sono ormai in numero elevatissimo.
È per questo un prodotto unico.

Qual è la risposta del mercato sia a livello nazionale che internazionale?
Stiamo avendo molte soddisfazioni, Cremolia è un prodotto che piace. Siamo in collaborazione con il mercato pasticcere della nazionale atletica di Zurigo, di cui cremolia sarà uno degli sponsor ufficiali.
Per il resto io mi rivolgo sempre a piccoli rivenditori, tra quelli che prediligono l’originalità e la qualità di un prodotto, parliamo di ristoranti, enoteche, degusterie.
Per entrare in altri sistemi è chiaro che bisogna essere molto competitivi sul prezzo e questo non è un prodotto che può finire in scaffale come tanti altri.
Io, poi, amo lavorare con i calabresi nel mondo, per i quali resta sempre forte il senso di appartenenza, persone che sono anticamente emigrate, degli avi, e che vogliono portare nel paese dove sono attualmente un prodotto calabrese. Quindi ho contatti con persone in Svizzera, in Germania e in Belgio con persone che commercializzano il nostro olio.

– Cosa ha rappresentato questo premio per la sua azienda e per lei giovane imprenditrice?
I miei raggiungimenti ripagano tutti gli sforzi che ha fatto prima di me mio padre, nel voler credere in un lavoro semplice, umile. Molte persone che fanno questo mestiere, l’agricoltore, non vivono solo di questo, fanno un altro lavoro e magari hanno il frantoio per hobby. La mia famiglia, invece, con dedizione e passione ha sempre fatto solo questo. E io ho voluto continuare su questa strada perché qui mi sento nel mio mondo, nella propria vita bisogna lasciare un segno ai propri cari, alle persone che verranno, e io posso farlo qui. La mia quindi è stata una scelta pienamente voluta. Aver vinto il premio oscar green regionale è stato un bel riconoscimento e un grande onore. È arrivato in modo del tutto inaspettato, sono stata contattata per i miei prodotti e per l’idea innovativa che ho portato a compimento. Su questa targa c’è scritto il mio nome, ma c’è anche il sudore di mio padre, Francesco Corigliano.

 

di Maria Mastroianni

 

Oscar Green 2014: fra tradizione e innovazione
Un oscar all’innovazione in agricoltura

 

L’ACCADEMIA DI MODA NEW STYLE di Cosenza, protagonista al concorso Nazionale

“IMBASTIRE UN SOGNO, CUCIRE UN IDEA”
organizzato dalla confartigianato di PRATO

Francesca Prostamo fa brillare Cosenza a Firenze, portando in alto il nome della Calabria  nella serata conclusiva del concorso Internazionale “Imbastire un sogno cucire un’idea”, vincendo il 1° posto nella Categoria Uomo, riconoscimento che gli regala una grande soddisfazione e la possibilità di fare uno stage presso lo stilista ROBERTO CAVALLI, un nome che non ha bisogno di presentazioni nell’ambito della moda Nazionale.

Imbastire un sogno, cucire un’idea è un’iniziativa nata sei anni fa grazie alla tenacia della Confartigianato Imprese Prato a cui si sono accostate per questa edizione Confartigianato nazionale e Confartigianato Firenze.

Luci, musica ed emozioni si sono successe in un turbinio di novità ed entusiasmo. Giovani meritevoli, provenienti da ogni parte del mondo, basti pensare che alla chiusura del bando la giuria specializzata composta da esperti del settore, nonché da due rappresentanti della Maison Cavalli  ha dovuto valutare oltre 540 modelli, e solo coloro che hanno superato le dure selezioni hanno visto sfilare le loro creazioni nella suggestiva cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, in Piazza della Signoria a Firenze.

Francesca Prostamo ha venticinque anni, nata a Briatico (VV), vive a Cosenza dove frequenta l’Accademia New Style, ha inviato tre proposte di tre bozzetti inediti con la relativa scheda tecnica descrittiva, relazione e campionatura e ha aspettato l’esito del concorso che il 19 giugno scorso l’ha incoronata vincitrice. Una grande soddisfazione per lei che, con attenzione e dedizione non smette mai di studiare e perfezionarsi ed aggiornarsi sulle tendenze. Soddisfazione anche per la direttrice dell’Accademia New Style che vede la partecipazione di ben 5 stilisti della propria Accademia ( AIELLO SILVIA, COSTA SERENELLA , AMBROGGIO MARIA ,  PROSTAMO FRANCESCA E MARTINA ANASTASI) alla fase finale del concorso su sei  giovani creativi che hanno inviato i bozzetti, i partecipanti alla manifestazione erano in totale 40 provenienti da ogni parte d’Italia. Questa per noi è un ulteriore conferma al lavoro che facciamo con i nostri allievi e ci è da stimolo  a fare sempre di più affinché questi giovani creativi possano un domani avere la possibilità di entrare a far parte di un mondo così complesso come quello della Moda, ma, che io, definirei anche un po’ “magico” dove, appunto, a volte, i sogni diventano una meravigliosa realtà.

Gli altri vincitori della serata sono stati: Oleg Evdokimov, studente dell’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano, per la sezione donna; poi 2 premi per gli Under20, nella sezione uomo Gabriele Bedini della Scuola Angela Vaggi Tei di Prato; per la sezione donna Debora Giovannelli, del Liceo Artistico Brunelleschi.

 

Dalle arance al bicchiere “Intervista a Giuseppe Piccolo della Agro Piccolo s.r.l.s”

Dalle arance al bicchiere
Intervista a Giuseppe Piccolo della Agro Piccolo s.r.l.s

Nasce a Locri, cosentino d’adozione, si laurea in economia aziendale presso l’Università della Calabria. Consegue diverse specializzazioni anche fuori dal territorio regionale, ma il suo sogno è sempre stato quello di tornare nella sua terra. Stiamo parlando di Piccolo Giuseppe, giovane imprenditore calabrese, che ha avuto il coraggio, in un periodo lavorativamente parlando estremamente delicato, di fare investimenti anche corposi, dando vita alla Agro Piccolo s.r.l.s, una azienda agricola dedita alla produzione e alla trasformazione di agrumi.

Come nasce l’idea di questa società?
Avevo in mente questo progetto già da anni, le mie esperienze post-laurea mi hanno aiutato molto ad avere le conoscenze necessarie per realizzarlo.
Ho costituito questa società s.r.l.s sull’agroalimentare, della quale sono socio insieme a mia madre, a ottobre 2013. Poi siamo diventati operativi da gennaio 2014. La società in realtà nasce da generazioni perché la mia famiglia aveva già un’azienda agricola a gestione familiare.

Come nasce Aran-c?
Il mio progetto nasce principalmente da una domanda che mi sono posto e cioè perché in Sicilia sono riusciti a portare avanti l’arancia rossa di Sicilia e noi in Calabria non abbiamo creato un marchio e abbiamo valorizzato l’arancia bionda di Calabria, visto che esiste il tarocco biondo che è il leader e che è paragonabile se non superiore all’arancia rossa di Sicilia?
Da questo abbiamo cercato di valorizzare gli agrumi sia da mangiare che da bere, proprio questo è lo slogan, ovvero trasformiamo l’arancia in veri e propri nettari, i quali contengono solo agrumi di Calabria.

Perché quindi scegliere questo succo?
Oltre che per bere un succo fatto con la materia prima interamente calabrese, in quanto l’obiettivo primario è stato la valorizzazione delle risorse del territorio, oltre a questo è stato ben curato il succo stesso, per conferirgli un gusto eccellente e per far si che il consumatore finale resti soddisfatto. Il nostro è un prodotto interamente italiano, oltre che essere calabrese e all’estero dobbiamo farci conoscere con questo marchio. Occorre farsi conoscere prima come nazione e poi come regione. All’estero si va alla ricerca del made in Italy, mentre in Italia è ricercato il made in Calabria.
Inoltre, questo succo è anche erogato in un sistema altamente innovativo, confezionamento in bag in box, sacche sotto vuoto, il prodotto dura quattro mesi e una volta spillato non entra in contatto con l’aria e dunque con agenti atmosferici che ne alterano la qualità.

Quanti gusti è possibile trovare?
È possibile trovare sei referenze: arancia bionda senza zucchero, arancia bionda zuccherata, bergamotto, il nuovo gusto arancia e mandarino,limonata e ace.

Il mercato come ha risposto?
Direi benissimo, siamo presenti sull’85% dei bar di Cosenza. Siamo presenti, oltre che qui in Calabria, in Piemonte, Lombardia e Lazio. Speriamo di crescere sempre più e di riuscire ad occupare anche altre regioni.
Una prima fornitura è stata inviata anche a Londra.
Occorre dire che abbiamo avuto l’ausilio della Coldiretti Calabria, sono stati i primi ad acquistare i dispenser e ad applicarli nelle loro sedi, hanno sposato appieno il progetto, grazie a loro ci stiamo facendo conoscere e ci stiamo lanciando sul mercato, grazie anche e soprattutto ad un prodotto di altissima qualità. A tal proposito vorrei ringraziare tanto il presidente Pietro Molinari, il direttore Cosentini e il Presidente di Campagna Amica.

Ti senti di dare un consiglio ai tanti giovani che abbandonano questa terra e che sono disorientanti per la mancanza di un lavoro?
Posso dire che bisogna stringere i denti e andare avanti, essere forti e determinati, questo è il mio motto, vengo da una zona in cui i ragazzi si son dovuti far forza da soli, sono uno dei ragazzi della locride, occorre farci forza andare avanti, credere sempre in ogni cosa che facciamo.
Il consiglio che voglio dare ad altri ragazzi come me che magari non hanno un lavoro, bisogna crearlo, bisogna essere forti decisi e avere un po’ di coraggio, bisogna provarci e inseguire i propri sogni, non accontentarsi di ciò che dà un benestare momentaneo, lascio questo lavoretto e vado a realizzare il mio sogno.

di Angelica Dorsa

L’arancione contro la crisi “Una azienda che valorizza gli agrumi di Calabria”

L’arancione contro la crisi

Una azienda che valorizza gli agrumi di Calabria

Finalmente una buona notizia! Sono anni oramai che attraversiamo un periodo di crisi economica da cui sembra quasi impossibile rialzarsi, i dati sulla disoccupazione raggiungono picchi vertiginosi e sempre più giovani sono costretti a guardare oltre i confini nazionali alla ricerca di un lavoro che possa offrire, non una “buona prospettiva” ma almeno una prospettiva decente. In questo grigio panorama un tocco di colore (e in questo caso possiamo dire che si tratta dell’arancione) è offerto da una realtà regionale che si sta affermando con sempre maggiore forza non solo sul territorio nazionale ma anche a livello europeo. Giuseppe Piccolo è un giovane imprenditore di origini locresi laureatosi all’Unical che grazie alla determinazione è riuscito a creare una realtà che può essere d’esempio per molti nostri giovani. Dopo esperienze lavorative presso importanti aziende come la Nestle e la FGM (Finanza Gestione e Marketing srl) di Roma, l’amore per la sua regione e la voglia di costruire qualcosa per valorizzare la nostra terra lo portano a costituire il primo ottobre 2013 una società agroalimentare. Il progetto era in germe da tempo e l’idea è quella di valorizzare un prodotto della Calabria che ne rappresenta un’eccellenza: le arance. Non solo arance da mangiare e da commercializzare fuori dai nostri confini ma anche arance da bere con una filiera produttiva che si concentra interamente ed esclusivamente nella nostra regione. Non a caso Giuseppe ci tiene a sottolineare che il marchio che ha creato, ossia “ARAN-C” sta proprio per arancia calabra. L’intera produzione dei succhi si svolge sul territorio calabrese con tanto di certificazione che hanno permesso di poter fieramente esporre sotto il marchio anche lo slogan “100% agrumi di Calabria”. Oltre al succo di arancia e in particolar modo nettare di “tarocco biondo di Calabria” l’azienda produce anche nettare di bergamotto, arancia e mandarino, limone e a.c.e. Qualità, dunque, è ciò che ci viene garantito da Agro Piccolo e a sostegno abbiamo l’altro pilastro su cui si fonda l’azienda: l’innovazione. Siamo abituati a vedere il succo di frutta confezionato in brick o al massimo in vetro, chi avrebbe mai pensato di metterlo sottovuoto? Ed è proprio ciò che è stato fatto. Il prodotto viene spillato dalle Bag in Box. Contenitori che impediscono al prodotto di venire a contatto con l’aria impedendone, di conseguenza, il rapido deterioramento e facendo in modo che anche se aperto il succo si mantiene intatto fino ad anche quattro mesi. Siamo abituati a chiamare succo d’arancia un prodotto che, se va bene, di arancia ha una percentuale vicina al 20%. Avere un prodotto che non solo ti offre un succo di arancia fatto da arance al 99.9% ma che è interamente prodotto sul nostro territorio è sicuramente da annoverare tra i vanti della nostra regione.

di Maria Mastroianni

Tra biodiversità e salvaguardia del territorio

“La Biodiversità, l’Agrobiodiversità, l’innovazione e il trasferimento della ricerca alle imprese del settore agricolo, forestale e zootecnico, al centro delle risorse economiche del mezzogiorno d’Italia, del bacino del Mediterraneo”, questo il laboratorio di Sila Officinalis 2014, che è frutto di un percorso cominciato già da anni e che quindi rappresenta un incontro che ormai inizia a costruirsi la sua storia.

Sila Officinalis è giunta alla sua dodicesima edizione ed è in programma un’intensa attività di quattro giorni alla scoperta del patrimonio botanico della Sila e al tema delle risorse di montagna tra ricerca, innovazione, impresa e biodiversità. Escursioni in bosco, passeggiate in mountain bike, giornate dedicate a convegni, tutto incorniciato da una sessione poster sulle risorse naturali, sulla valorizzazione del bosco, del sottobosco, sulla zootecnia biologica in aree protette, su diverse forme di turismo sostenibile in aree di pregio naturalistiche, nonché una mostra micologica delle specie primaverili, e una botanica sulla flora silana.

Aspetto importante di questa dodicesima edizione è data dal fatto che le società partners si sono allargate, oltre a quelle di rilevanza regionale, partners importanti nazionali hanno partecipato e stanno avallando il lavoro di Sila Officinalis, come la Confederazione Italiana agricoltori e la CONAF (consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali).

Il primo appuntamento, che ha dato il via alla manifestazione, si è tenuto mercoledì 4 giugno presso la Sala Nova – Enoteca Regionale della provincia di Cosenza.

Ieri 5 giugno, all’università della Calabria, il secondo appuntamento. Un nutrito parterre di relatori ha partecipato a questa giornata di confronto, introducendo appieno l’intera manifestazione parlando di germoplasma, di banche del germoplasma, di paesaggio agrario e biodiversità agricola e forestale.  Moderatore ed organizzatore di questa seconda giornata è stato Giancarlo Statti, professore associato del dipartimento di Scienze Farmaceutiche.

Vengono presentati gli aspetti legati alla ricerca scientifica, all’innovazione tecnologica e come questo può essere trasferita al territorio attraverso anche la realizzazione di nuovi progetti.

Il convegno è stato aperto dal professore Sebastiano Andò, Direttore del Dipartimento di Farmacia, Scienze della salute e della nutrizione, che introduce in modo abbastanza tecnico i temi sui quali verterà la discussione.

Sono intervenuti poi il dott. Stefano Poeta, Presidente della Federazione degli Ordini dei dottori Agronomi e Dottori Forestali della Calabria; la dott.ssa Sonia Ferrari, Presidente corso di Laurea di Scienze Turistiche dell’Unical; il dott. Luigi Antonio Morrone, Presidente del Corso di Studi Magistrale in Scienze della Nutrizione, UNICAL.

Poi è stata la volta della dott.ssa Lina Pecora consigliere CONAF, a parlare di ricerca e innovazione a servizio del territorio, e della dott.ssa Sabrina Diamanti sulla biodiversità e il paesaggio agrario.

Durante il convegno è stata divulgata la notizia che Sila Officinalis si appresta a vivere un grande evento, prenderà parte all’Esposizione Universale di Milano 2015, il cui tema è Nutrire il pianeta, energia per la vita.

Ed è proprio all’ambito della nutrizione che la biodiversità presta particolare attenzione, mirando ad ottenere una qualità dei prodotti che si consumano, pur e soprattutto conservando la loro specificità e diversità l’uno dall’altro. Quindi produrre elementi vari e salutistici. Dalle parole di Giancarlo Statti “Sila Officinalis mira a fare una macedonia, dove ci sia un miscuglio tra elementi diversi, ma dove ognuno conserva bene la propria specificità e diversità”.

La seconda parte del convegno è stata più tecnica e i relatori si sono occupati di raccontare come è importante avere una rete di banche del germoplasma a servizio del territorio, lo fanno a due voci perché esprimono competenze complementari, Gianni Bacchetta, professore associato per l’Università di Cagliari, parla della conservazione della flora autoctona mentre il professor Francesco Sunseri, dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, delle reti di banche per la conservazione delle specie coltivate.

Al termine di tutti gli interventi, una tavola rotonda ha visto protagonisti Francesco Cufari, Presidente ODAF Cosenza e Giovanni Soda, Dirigente settore programmazione ed Internazionalizzazione Provincia di Cosenza per il comitato organizzatore, Dimtar Ouzounov, Amministratore CHLORA sas per il comitato scientifico.

Diverse, quindi, le tematiche trattate in questa giornata, legate alle risorse naturali del paesaggio montano e alle risorse del sottobosco, occasione imprescindibile per lo sviluppo dell’economia locale dei territori di montagna e quindi per le imprese che gravitano attorno ad essa.

La parola chiave dell’evento è stata biodiversità e la sua salvaguardia.

Sila Officinalis attua un percorso importante e innovativo, attraverso la realizzazione di nuovi progetti, per recuperare la biodiversità persa, salvaguardarla dalla varietà biologica verso cui andiamo incontro,

Questa edizione di Sila Officinalis vuole coniugare esperienze diverse, e in questo incontro si è cercato, infatti , di alternare momenti di scientificità a momenti di professionalità. I temi e i programmi presentati saranno approfonditi oggi nel secondo convegno che sarà come sempre ospitato nel Centro Visita Cupone, cuore del Parco Nazionale della Sila e vedrà una serie di autorità in un confronto serrato sulle tematiche dell’innovazione e sulle politiche di sviluppo a supporto del territorio, poiché lo sviluppo sostenibile passa anche e soprattutto dalla valorizzazione dei territori rurali e di montagna. L’intera manifestazione si concluderà domani 7 giugno con agronomi, forestali, botanici, naturalisti e micologi che accompagneranno a piedi e in MTB i partecipanti all’escursione in bosco, prevista a partire dalle ore 9:00, al fine di ammirare e far riflettere sul grande patrimonio paesaggistico calabrese e sul fatto che “il territorio è sì uno strumento per favorire lo sviluppo ma deve anche e soprattutto essere tutelato”.

Ci auguriamo che con attività come quelle in corso si possa dare un contributo importante per la crescita della società civile.

Angelica Dorsa

Calabria ad alta tecnologia boring portable machine tools

La Calabria non  è solo terra di sole e di vacanze ma si riscopre anche come terra dove l’ingegno e la tecnologia sono una componente non secondaria.

Nel tour che stiamo iniziando a fare tra le aziende calabresi ad alto valore tecnologico, sicuramente, una delle più interessanti è la Maucotools con il suo progetto innovativo di una barenatrice portatile (boring portable machine tools). La Maucotools costruisce macchine utensili di precisione, è un azienda giovane nata dall’unione di importanti esperienze maturate nell’industria meccanica italiana. Capacità progettuale e il know how specialistico hanno permesso di apportare delle importanti innovazioni tecnologiche nella costruzione di barenatrici portatili (boring portable machine tools).

Tra i prodotti troviamo la C40 Dual System, macchina utensile di punta della nuova linea di barenatrici portatili della MAUCOTOOLS. I nuovi brevetti rendono questa macchina, disponibile in tre versioni, uno strumento potente, versatile, preciso e semplice da usare. La macchina è una dual system, soluzione innovativa che la rende sdoppiabile. Costruita in due parti separate che possono fare lavorazioni indipendenti. Per fare solo operazioni di riporto di saldatura, non è necessario l’utilizzo del corpo macchina motrice, basta utilizzare il solo sistema di avanzamento.

Tre i modelli: STD 250, disponibile anche nella versione Plus, STD 400 e STD 600. Gli accessori in dotazione, all’occorrenza combinati con quelli opzionali, permettono di coprire tutte le esigenze della saldatura e della barenatura di precisione per i fori di diametro compreso fra i 45mm e i 600mm.

Diversi sono i campi di utilizzo nei settori industriali: movimento terra, industria petrolifera,

navale, ferroviaria, eolica. La C40 (portable boring machine tools) è una macchina versatile e facile da usare. I mercati su cui l’azienda è presente sono quello nazionale ed internazionale.

www.maucotools.it

https://www.youtube.com/channel/UC0_xiQaXIX5kxiEQA0UifpA

Festival di Sanremo 2014: La Sila ancora protagonista

Festival di Sanremo 2014: La Sila ancora protagonista

Per l’undicesimo anno consecutivo, la Sila, definita da molti come il polmone verde nel cuore mediterraneo per la bellezza paesaggistica e ambientale , per la genuinità della sua gente e per le diverse risorse  turistiche, parteciperà ufficialmente alle manifestazioni collaterali  della kermesse canora e mediatica più importante del nostro Paese al fianco del format DIETRO L’EVENTO.

Era il 2003 quando con testimonial la bellissima Elisabetta Gregoraci, la  SILA cominciò ad essere promossa nell’ambito del progetto di marketing territoriale denominato SILA IN TOUR , ideato e fortemente voluto dal promoter nazionale Giuseppe Pipicelli, che nel giro di pochi anni lo fece conoscere e apprezzare al grande pubblico del Festival di Sanremo e della Borsa Internazionale del turismo di Milano oltre che ai numerosi addetti al lavoro;

si prosegui con il compianto Mino Reitano negli anni successivi, fino ad arrivare alla bellissima Maria Perrusi Miss Italia 2009,  per poi consolidarsi negli ultimi anni con il noto maestro orafo Michele Affidato, che oltre ad essere l’attuale Testimonial della Sila è anche l’artigiano che realizza il PREMIO SILA, prestigioso encomio che dal 1990 riconosce il merito di quei calabresi illustri che promuovono il territorio calabrese.

Anche quest’anno per l’ennesima volta il Maestro Michele Affidato realizzerà i Premi speciali del festival.

L’impegno, la serietà e la professionalità dimostrate negli anni, hanno fatto si che il progetto SILA IN TOUR raggiungesse il prestigioso traguardo di oltre 100 partners tra strutture alberghiere e recettive, partners istituzionali e operatori culturali;

lo dimostrano le varie iniziative promosse negli ultimi anni come film per il cinema, convegni nazionali, su tutti ricordiamo quello con la CEI del cardinale Angelo Bagnasco, o le diverse gare di Bob riservate a personaggi del mondo dello spettacolo, e della comunicazione, o ancora i numerosi programmi televisivi nazionali di Rai e Mediaset, fino ad arrivare alla realizzazione del Calendario della Sila o ancora al supporto nel corso del Quarto Centenario della nascita del grande pittore Mattia Preti.

Ebbene nell’edizione di quest’anno del festival, targato  Fabio Fazio – Luciana Litizzetto,  saranno ancora assegnati dei soggiorni vacanza in Sila, saranno omaggiati alcune prestigiose firme giornalistiche col calendario della Sila (che ha registrato oltre 400mila visualizzazioni su internet) e con delle sanguigne dedicate a Mattia Preti,  ma soprattutto saranno ufficializzati dei protocolli d’intesa sia con le comunità dei calabresi presenti in Liguria che con il Comune di Sanremo e dei discografici, da sempre vicino al promoter Giuseppe Pipicelli e ai diversi progetti avviati e concretizzati negli anni.

Casting – “Calabria un posto di passioni”

Adesione preliminare al casting per la selezione di 12 coppie di ragazzi che interpreteranno i personaggi di “Calabria un posto di passioni,

i grandi amori della storia fotografati nei castelli e nei palazzi nobili della Calabria”

1- OGGETTO

Dopo il successo del precedente calendario, riparte il casting per la selezione di 12 ragazze e di 12 ragazzi per la realizzazione del calendario 2015 Calabria un posto di passioni, i grandi amori della storia fotografati nei castelli e nei palazzi nobili della Calabria.

La selezione è rivolta a giovani ragazze e ragazzi che risultino idonei a prestare il proprio volto e la propria immagine per la realizzazione del CALENDARIO e per eventuali attività correlate.

2- REQUISITI

Alla Selezione possono partecipare ragazze e ragazzi di qualsiasi nazionalità che abbiano compiuto almeno il 16° anno di età e non superato il 40°. Per i minori si richiede la liberatoria rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne ha la patria potestà

3- MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

L’iscrizione e la partecipazione alla Selezione è assolutamente gratuita e non determina alcun diritto a compenso o corrispettivo alcuno a favore della concorrente.

I candidati potranno partecipare alla Selezione inviando una mail di adesione a: “info@wikicultura.it”, compilando il form on line dal sito: www.ottoetrenta.it

È facoltà degli addetti al casting di escludere in qualsiasi momento, secondo proprio insindacabile giudizio, i partecipanti ritenuti non idonei.

4- SELEZIONI

Le selezioni avverranno in una serie di manifestazioni alle quali potrebbero partecipere diversi fotografi, professionisti e amatori, che scatteranno diverse fotografie e che costituiranno in parte il materiale per il backstage, che sarà pubblicato sul sito www.ottoetrenta.it e tutti quelli legati al progetto.

Il materiale realizzato nelle varie fasi, sarà vagliato dagli organizzatori, e questi, sceglieranno, a loro insindacabile giudizio, le 12 ragazze e i 12 ragazzi che realizzeranno gli scatti per il calendario.

Gli altri faranno comunque parte di un gruppo che in diversi momenti e diverse manifestazioni parteciperanno a sfilate e workshop, in modo da avere, anche se non scelti per il calendario, una importante visibilità in materiali video, fotografici e stampati, sia digitali che cartacei.

5 concorso

Le ragazze e i ragazzi parteciperanno ad un concorso in cui verrà eletta la coppia dei “grandi amori della storia”.

6- REALIZZAZIONE DEL CALENDARIO 2015

Nell’eventualità in cui una delle 12 ragazze o dei 12 ragazzi selezionati non potessero dare più la propria disponibilità, gli organizzatori si riservano il diritto di provvedere ad una sostituzione in via definitiva secondo il proprio insindacabile giudizio.

Ai selezionati non verrà riconosciuto alcun compenso e/o corrispettivo e/o indennizzo di qualsivoglia sorta per la realizzazione degli scatti fotografici né per lo sfruttamento della loro immagine da parte dell’organizzazione e/o altri sponsor.

A tutti verrà consegnato il materiale digitale con le foto realizzate sia in fase di selezione che degli scatti ufficiali che andranno sul calendario 2015 con l’autorizzazione all’utilizzo delle immagini a scopo promozionale e book fotografico personale insieme a 10 copie del calendario.

7- OBBLIGHI

Tutti i candidati si impegnano, pena l’esclusione dalla partecipazione, a sottoscrivere la liberatoria all’associazione, così come l’Autorizzazione ed Esonero per l’Uso del Nome e dell’Immagine.

– cedere sin d’ora tutti i diritti relativi all’utilizzazione della propria immagine.

– La cessione dei Diritti sarà illimitata nel tempo, nello spazio e nelle forme, per ogni uso relativo alla documentazione e promozione delle attività dell’associazione.

8- VARIAZIONI

L’organizzazione si riserva il diritto, a proprio insindacabile giudizio, di annullare o cambiare in ogni momento le date in cui la selezione/casting e la realizzazione del successivo calendario avranno luogo, così come di variare il numero dei concorrenti scelti.

Per tutta la durata della Selezione, si riserva la facoltà di modificare il presente regolamento, ove, a proprio insindacabile giudizio, lo ritenga necessario.

Compirà ogni ragionevole sforzo per comunicare le eventuali variazioni al pubblico e ai candidati, a mezzo del proprio sito Internet, e-mail o contatto telefonico.

9- CONTROVERSIE

In caso di controversia derivante in via diretta o indiretta dall’attuazione del presente regolamento, parte integrante della domanda di iscrizione e liberatoria fotografica, saranno applicate la giurisdizione e la legge italiana.

Info:

www.ottoetrenta.it

info@wikicultura.it

tel. 328 6315165

Modulo

 

le gallerie di immagini di tutte le concorrenti saranno pubblicate su:

www.ottoetrenta.it e su altri siti web dell’associazione.

Domande dei partecipanti:

Chi può partecipare al casting?

Ragazzi e ragazze di qualsiasi nazionalità, compresi tra i 16 anni compiuti e i 40 non finiti.

come si svolge il casting?

Si realizzeranno una serie di scatti fotografici e una intervista video di presentazione.

-bisogna venire già con i capelli fatti e truccati; -avrete a disposizione delle camere per cambiarvi; -una nostra collaboratrice sarà a vostra disposizione per eventuali ritocchi sul trucco e/o ai capelli; -sono previsti 3/4 cambi di abbigliamento,

di solito consigliamo: abito elegante, abbigliamento sportivo/casual, costume o intimo,

non c’è nessun obbligo, e potete decidere liberamente come farvi fotografare, anche con un solo cambio;

Dove e quando si svolge il casting?

Saranno comunicati luoghi e date a tutti quelli che hanno dato la loro adesione preliminare, si terrà eventualmente conto della disponibilità di ogni singolo partecipante. si prevede comunque di utilizzare i giorni vicini alle festività di Pasqua in modo da agevolare chi è impegnato/a nello studio e nel lavoro.

Ci sono costi per partecipare e/o avere le foto?

No la partecipazione è completamente gratuita, il materiale fotografico sarà vostra completa disposizione appena sarà pronto.

Come si formeranno le coppie?

É a insindacabile giudizio degli organizzatori, ma si terrà comunque conto di eventuali affinità affettive fra i partecipanti.

 

Info:

info@wikicultura.it

tel. 328 6315165

Arte: a Cotronei la mostra itinerante OMAGGIO a MATTIA PRETI

La mostra omaggio al pittore calabrese “Mattia Preti” a cura della pittrice Wilma Pipicelli, farà tappa a Cotronei dal prossimo 18 gennaio;

Dopo Taverna, (cittadina natale di Mattia Pre
ti),  Torino (nell’ambito del Salone del libro), San Giovanni in Fiore, Catanzaro, Pizzo Calabro e Reggio Calabria,  la mostra che ha fatto ufficialmente parte delle iniziative collaterali del quarto centenario della nascita del grande pittore, sarà ospitata presso la dimora storica del Palazzo Verga, nel cuore del centro storico di Cotronei.

Le Sanguigne e le terracotte dipinte a mano della Pipicelli, elogiate da tanti illustri personaggi e critici con in testa il Prof.Vittorio Sgarbi, (quale presidente del Comitato scientifico dell’evento culturale del secolo e che ha avuto come location Taverna)  potranno essere finalmente apprezzate anche a Cotronei e da tutti coloro che amano l’arte pittorica.

L’inaugurazione prevista per le ore 17,00 di sabato 18 gennaio, vedrà la partecipazione dei Sindaci dei comuni di Taverna e di Cotronei, Eugenio Canino e Nicola Belcastro, della studiosa pretiana Adalgisa Zarrella , della componente della Commissione Pari Opportunità di Cotronei Maria Rosaria Loria.

La mostra resterà allestita fino al prossimo 26 gennaio.