Tutti gli articoli di Francesco Cerminara

Il sindaco di Cassano allo Ionio smantellerà i cantieri abusivi dei Laghi di Sibari

 I cantieri abusivi della Società Albatros Group Srl hanno i minuti contati. Il sindaco Giovanni Passo ha emesso un’ordinanza grazie alla quale verranno smantellati tutti i siti fuori norma del complesso turistico “Kala  Kalos”, situati ai Laghi di Sibari. Il provvedimento arriva dopo che la  società giudicata colpevole, non aveva ascoltato un precedente richiamo. Cosa è imputato alla Albatros Group Srl ? Semplicemente, loro non hanno  smantellato un cantiere abusivo in cui sono depositate, come si legge dal  comunicato “numerose  attrezzature edili ( alcune gru, un grosso  quantitativo di impalcatura di  ferro, alcune betoniere, un silos, alcuni  veicoli di trasporto merci, una  barca in disuso, rifiuti di tronchi di palme,  cancello di accesso abbattuto e  fatiscente che consente l’accesso a chiunque all’interno del sito, recinzione perimetrale fatiscente) che da anni non vengono utilizzate e quindi non rimosse, per cui il sito è divenuto un ricettacolo ed habitat ideale di rettili, insetti nocivi e topi, oltre la presenza di vegetazione spontanea divenuta sterpaglia con pericolo di incendi”. Secondo il sindaco di Cassano allo Ionio quindi, la situazione è fin troppo degenerata. Il villaggio turistico non può essere deturpato e non possono passare in secondo piano la tutela ambientale e la salute dei cittadini. Un gesto politico che dovrebbe incitare altri primi cittadini ad avere più cura della bellezza paesaggistica, perchè il problema dell’inquinamento non appartiene soltanto ai Laghi di Sibari.

Grande weekend per Armoniedarte Festival con Mas En Tango

 ARMONIEDARTE FESTIVAL, senza cessare di omaggiare il maestro brasiliano Gilberto Gil,  esordirà questa sera con uno spettacolo per palati fini. Fortemente voluta dal direttore  artistico Chiara Giordano, ballerà, nella piazza Ortona del Centro Storico di Borgia (ore 22,  ingresso  gratutito), la formazione cosentina Mas en Tango. Gli artisti, che per nome e  tecnica, richiamano i tangheri degli anni quaranta e cinquanta, saranno impreziositi dal  fisarmonicista Salvatore Cauteruccio, dal contrabbassista Sasà Calabrese e dal batterista  Fabrizio La Fauci. Questa squadra è molto apprezzata per il sound raffinato, lo  spirito d’improvvisazione, le melodie jazz tango e l’influenza waltz musette.

La giornata di  domani vedrà come indiscusso protagonista Gilberto Gil, intellettuale e musicista  impegnato, che esporrà idee e musiche al parco archeologico di Scolacium. Dopodomani invece, uno dei più ammirati jazzisti italiani sarà al teatro di Soverato: Enrico  Pieranunzi, con Mauro Beggio e Luca Bulgarelli, interpreteranno le Movie Songs, intenti a  celebrare le musiche di Ennio Morricone e Nino Rota, famosissimi per aver dato suoni  memorabili ai film di Fellini, Antonioni e Bertolucci. Del musicista Pieranunzi emerge la sua indole sperimentale che confonde il jazz puro con la musica classica, senza disdegnare alcune volte un’immersione nella canzone popolare rimodellata in chiave autoriale. Questo versatile personaggio ha anche una buona tecnica musicale, una palette timbrica e una distinta dose di lucidità creativa.

Il direttore artistico Chiara Giordano, prima dell’inizio della manifestazione, ha voluto ringraziare il comune di Soverato per aver rinnovato la collaborazione e il Network tematico Musica e Muse per la gentile collaborazione. ARMONIEDARTEFESTIVAL è uno dei massimi eventi del Calabria Terra di Festival, progetto finanziato grazie ai fondi POR, sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria (partner istituzionale MIBAC), dalla Camera di Commercio di Catanzaro e patrocinato dalla provincia catanzarese.

La musica ha davvero intenzione di essere la più bella intrattenitrice delle serate calabresi.

Tutto pronto per il Tarantarsia

 

 Il sindaco di Tarsia Antonio Scaglione, l’Assessore alla Cultura Roberto  Ameruso e l’Associazione Cultura Musikart sono molto fiduciosi: anche  quest’anno il Festival Tarantarsia ripartirà e non perderà il suo forte  impatto culturale. L’ evento, arrivato alla sua quinta edizione, allieterà  la  popolazione cittadina (con l’augurio che altre comunità regionali si  uniscano al progetto e lo diffondano) il 2 e il 3 Agosto e sarà  artisticamente diretto da Roberto Cannizzaro, che ha pensato bene di  includerlo nel circuito Calabria Sona.

La manifestazione di questa nuova stagione estiva ha un programma  vario  ed affascinante. Non solo cultura, ma anche volontariato, diffusione dei valori della solidarietà e dell’altruismo. Infatti, la prima serata sarà caratterizzata dal “Tarantarsia social”: decine di associazioni (WWF, Emergency, AIDO, No Razzismo. .) esporranno i loro stands e le loro facce con il nobile intento di richiamare la gente ad impegnarsi nel sociale, ricordando che il bisogno di aiuti umanitari è pur sempre attuale.

Nel pomeriggio della prima giornata inoltre, nella sala conferenze della biblioteca naturalistica di Palazzo Rossi, verrà proiettato il docu-film “Non è un paese per neri”.  L’opera è di Romano, Amodeo, Andria, Leombruno, ha una durata di circa sessanta minuti e tratterà i fatti di Villa Literno e Castel Volturno (il camorrista Setola ordinò di uccidere tutti i neri della zona, comprese le donne, dopo aver chiesto la tangente ad alcuni banditi extracomunitari). A seguire, un dibattito fra i registi, le autorità politiche di Tarsia, il rappresentante dell’Associazione “No razzismo” Piero de Cindio, il Presidente dell’Associazione Cultura e Solidarietà di Milano Francesco Vivacqua e il sindaco di Rosarno (località che tra il 7 e il 9 Gennaio del 2010 interessò le pagine di cronaca per tristi scontri razziali: due immigrati africani feriti con una carabina ad aria compressa scatenarono la rivolta della comunità africana e incommentabili scontri tra immigrati, forze dell’ordine e cittadini) Elisabetta Tripodi.

Alle 18.30 la presentazione del libro “Veleno”, scritto dalla giornalista Cristina Zagaria, sul disastro ambientale dell’Ilva di Taranto e  nelle ore serali rimbalzeranno nell’aria del Centro Storico (contemporaneamente in tre diverse piazze) le musiche afro-tribali e folk dei Bashkim, dei Medinsud e dei Badarà Seck.

La seconda serata del Festival Tarantarsia non sarà meno degna di interesse. Il maestro Mimmo Epifani e la band calabrese ‘A Roddra si esibiranno in Piazza San Francesco alle ore 21. Un ottimo mix di pizzica salentina, tarantella calabrese e ritmi tribali, tutte sonorità che facilmente istigheranno la voglia di ballare del pubblico. In entrambe le serate, la musica lascerà il posto alle più belle immagini e ai più evocativi video del Sud, ai banchetti sui quali sarà possibile trovare prodotti artigianali locali e alla Fiera Enogastronomica “Sapori e Profumi della Nostra Terra”.

Per rispetto e dovere cronachistico, non bisogna trascurare chi supervisionerà questo evento (utile per chi vuole capire i valori tradizionali del Meridione e il mito della terra ospitale e generosa, in poche parole una storia di “bellezza” e “miseria”): la Roka Produzioni e il Laboratorio Tarantarsia.

Video-intervista al cantautore Donato Mingrone- “La musica può migliorare il mondo”

In esclusiva una bella discussione con il cantautore trentaquattrenne di Torretta di Crucoli (località balneare crotonese) Donato Mingrone. Un afoso pomeriggio, in un piccolo studio di registrazione, passato a discutere della politica locale, della grande generazione cantautorale italiana, dell’ attualità e profondità dei testi di Rino Gaetano (mentore dell’intervistato), del declino della musica “militante” e delle cause che spingono gli elettori delusi a votare per gli eroi: Supermario, V. Quasi mezz’ora alla scoperta di un “giovane” artista  (da poco uscito il suo videoclip “Supermario pensaci tu”) che ha una mirabile convinzione: “la musica cambierà il mondo, lo migliorerà”.

Per poter ascoltare lo scambio di opinioni, cliccare sulla parola in grassetto blu “discussione”.

 

 

 

 

Processo Mediaset: la pistola carica puntata in faccia al nostro governo

 

Il processo Mediaset è giunto al suo ultimo grado di giudizio. Stamattina, la corte composta da Antonio Esposito (Presidente), Amedeo Franco (relatore), Ercole Aprile, Giuseppe de Marzo e Claudio d’Isa (consiglieri) si riunirà per la decisione finale ed entro giovedì il popolo italiano saprà se l’ex Primo Ministro sarà colpevole. L’accusa di frode fiscale, poco più di sette milioni di euro evasi nel 2002 e nel 2003, pende anche sulle teste di Frank Agrama (produttore statunitense e socio occulto) e degli ex manager Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto. In primo e secondo grado, Mr.B era stato condannato a quattro anni di reclusione (tre di questi sono coperti dall’indulto e da un provvedimento che alleggerisce la pena per gli ultrà settantenni) e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. La Cassazione potrebbe comunque rinviare il verdetto decisivo (giungerebbe così la gratificante prescrizione, da non confondere con l’assoluzione) o al massimo costringere l’imputato ad un anno di servizi sociali. Resterebbe intatta solo l’interdizione dai pubblici uffici, che vieta di mettere mani e piedi nei luoghi della governance italiana.

Questa battaglia legale, combattuta tra gli inquirenti e la difesa dell’imprenditore brianzolo (quelli che propagandano la persecuzione giudiziaria ai danni del Cavaliere di Arcore) conoscerà fra pochissimo il suo punto di svolta. Potrebbe sporcare la fedina penale di un politico che il resto del mondo non ci invidia e far morire il governo delle larghe intese. L’esecutivo presieduto da Enrico Letta da mesi discute di giustizia. Della lentezza dei processi, della separazione delle carriere, delle inadeguate risorse dei tribunali (scarso personale e pochi soldi per comprare fogli e cartucce per stampante) ? No, non scherziamo. L’argomento principale sono i processi di un singolo individuo e il modo per salvarlo.

Perchè ? Perchè il procedimento penale in corso è una pistola carica puntata sull’instabilità del Paese. Se Berlusconi venisse condannato, il governo rischierebbe il tracollo. Se la Cassazione dovesse confermare ciò che è stato deciso in primo e in secondo grado, l’imputato sarebbe chiamato a compiere le sue contromosse: defilarsi e affidare ad una prestanome (la figlia Marina) la cura dei suoi interessi oppure aizzare il suo pubblico/elettorato portandolo ad occupare le piazze al grido di “chi non salta comunista è“.

Comunque andrà a finire, daremo il benvenuto alla catastrofe.

 

 

L’ Alto Jonio Dance si appresta ad invadere Villapiana

 

Mancano pochi giorni al festival internazionale di danza Alto Jonio Dance. La terza edizione dell’evento, patrocinato dal comune di Villapiana, dalla provincia di Cosenza e dall’Università della Calabria,  è stata presentata il 19 Luglio in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i molti ospiti venuti da tutto il mondo.

In questi giorni(20- 25 luglio) si sta svolgendo la Summer School AJD, che darà la possibilità ai partecipanti di vincere numerose borse di studio, oltre che di poter studiare in un corso intensivo con artisti di fama internazionale. Importante novità  di quest’anno è stata la presenza durante le lezioni di danza classica della pianista slovena Kaya Lamovšek, che ha permesso  agli studenti di danzare sulle note da lei stessa suonate dal vivo.

Il festival/concorso, presentato da Tabata Caldironi, si terrà nei giorni 26 e 27 luglio 2013  presso il centro polivalente di  Villapiana(CS) e tante sono le novità di questa terza edizione di Alto Jonio Dance.

Durante le due serate il pubblico potrà apprezzare l’esibizione dei partecipanti al concorso che verranno giudicati da una giuria formata da esperti di tutto il mondo: Michael Mao, Elena Albano, Nicola Iervasi, Davide Accossato, Sara Knigth, Daisuke Omiya, Carmelo Antonio Zapparrata, Ahmet Brahimaj.

Nella serata del 26 si esibiranno per il concorso le categorie Baby, Juniores, Gruppi Under, Futuro, Free Dance. Inoltre durate la prima serata la famosa danzatrice Sarah Fox allieterà il pubblico con un assolo.

La seconda parte del concorso(27 luglio) vedrà l’esibizione delle categorie Seniores, Gruppi Over e Composizione Coreografica. Il 27 luglio si terrà anche la serata di gala, durante la quale il pubblico verrà deliziato dalla Compagnia Nazionale del Kosovo, il cui direttore artistico Ahmet Brahimaj riceverà il premio “AJD Carriera” per il suo grande coraggio a rifondare la compagnia nazionale del proprio paese. Altre esibizioni molto attese sono quella di Alex Atzewi e della sua compagnia e quella del vincitore di AJD Italy-New York Coreografo Emergente Daisuke Omiya.

Alfano: “Io non sapevo nulla”. L’Italia è il covo delle tre scimmiette

 

Be kind rewind. “Siate gentili, riavvolgete il nastro”, titolava uno dei film più brillanti di Michel Gondry. Anche questo serve, se si vuole chiarire e riassumere la storia di Shalabayeva e Alua per uno straniero o per una persona disattenta. Informarsi pazientemente, leggere i documenti e ascoltare bene le parole dei protagonisti. Per onestà e dovere giornalistico, va compiuto ogni singolo passo. Così facendo, si arriva ad una conclusione semplice e preoccupante.

Il nostro governo non è autorevole ed ha “la stessa spina dorsale di uno yogurt magro scaduto”, se si vuole citare il pensiero di un personaggio benniano. Dovrebbe amministrare con onore ed invece lascia che due rifugiate politiche (moglie e figlia di un dissidente scappato a Londra) siano rapite e rispedite in Kazakistan, la nazione del dittatore Nazarbaev, con il rischio di finire in carcere o in un orfanotrofio.

Davanti ad una evidente e vergognosa violazione dei diritti umani, era giusto attendersi più di un gesto responsabile: un’ammissione di colpa, una lettera di scuse messa sopra ad un’altra di dimissioni, un discorso del Presidente della Repubblica Napolitano che bacchetta chi ha infangato la propria carica politica, un’invettiva del Premier Letta contro i colpevoli, capace di risvegliare un po’ di orgoglio e di dignità nazionali. Al contrario,  abbiamo assistito al penoso siparietto del “io non sono stato avvisato e quindi non ho colpe” e chi ha davvero sbagliato (con l’eccezione del dimissionario Capo di Gabinetto Procaccini) è stato difeso e reso intoccabile.

Emma Bonino, ministra degli Esteri, era stata avvisata dalla Farnesina della presenza di Shalabayeva e Alua sul suolo italico, ha dimenticato il contenuto di un documento ufficiale e ha saputo del loro rapimento con due giorni di ritardo. Bastava che leggesse il settimanale “Oggi” per tenersi informata. Alfano, ministro degli Interni e vice Premier, ha detto alle due Camere di non saper nulla e che “nessuno potrà sostenere il contrario”.

Ma allora, se un politico non sa non bisogna colpevolizzarlo? Niente affatto. Ogni politico ha grandi oneri e grandi onori ed ignorare quando, dove e come vengono violati i diritti civili nel proprio paese, è il sintomo del menefreghismo e della superficialità dei politicanti più incapaci.

Perché non sono a quel punto intervenute le forze politiche che si professano democratiche o cattoliche? Per un motivo molto spicciolo: se la mozione di sfiducia contro Alfano (sostenuta da Sel e M5S) fosse stata votata, il PDL (che governa con il PD) avrebbe sfiduciato l’Esecutivo e il popolo italiano sarebbe dovuto tornare al voto. Alcuni esponenti del PD desideravano la testa del pupillo di Berlusconi, ma davanti all’ opportunità di compiere un atto coraggioso e doveroso, si sono adeguati alla volontà del loro storico avversario.

A pensar male in Italia non si fa quasi mai peccato e forse i nostri governanti hanno soprattutto assecondato la brama del tiranno di un paese, interessato ad usare Shalabayeva e Alua per ricattare e minacciare un avversario politico, con il quale abbiamo succulenti rapporti commerciali. Per la nostra classe politica è meglio vivere cento giorni da pecora che uno da leone, anche a costo di rovinare la vita di due o più esseri umani. Tutto questo, stranieri e disattenti hanno il diritto di saperlo.

 

 

Comune di Crucoli: “il mondo femminile va tutelato e reso protagonista”

 

L’ amministrazione comunale di Crucoli (paese della provincia di Crotone, che comprende la località balneare di Torretta, vincitrice in passato di qualche bandiera blu) è molto vicina alle donne. Organizzerà dunque tavole rotonde, nelle quali si discuterà di quell’imperante maschilismo che usa la donna solamente come sfogo sessuale ? Ci saranno dibattiti aperti al pubblico dove sarà possibile raccontare le storie delle donne uccise per gelosia, maltrattate perché considerate schiave, torturate perché pretendevano la libertà di manifestare ed esprimere la propria opinione, mercificate dal potere televisivo sino al punto da passare come corpi bellissimi e menti stupidissime ?

Per il momento, niente di tutto questo, ma non è esclusa la possibilità che in futuro sia diffusa un’idea femminista o almeno una politica che cerchi di abbattere ogni tipo di discriminazione.  Restiamo ancora  la nazione in cui alcune donne, non la maggioranza che ama distinguersi, scambiano la propria dignità per occupare le luci della ribalta, una democrazia occidentale dove un capo politico riduce l’essere femminile a movente lussurioso, con i suoi gesti quotidiani e con i programmi televisivi (guardare “Veline” e “Uomini e donne” per farsi un’idea). Diffondere il rispetto del sesso forte, sarebbe cosa buonissima e giustissima.

Con il suo ultimo comunicato stampa comunque (Delibera di Giunta municipale n.20 del 19.03.2013), l’amministrazione crucolese ha concesso gratuitamente i locali dell’Internet Point (all’interno del palazzo comunale, via S.Pietro) all’associazione “Donne di Crucoli”, con il chiaro intento di coinvolgere le tante donne impegnate sul territorio e di dichiarare il proprio sostegno all’universo femminile che quotidianamente lavora per il miglioramento sociale.  Ufficialmente, i locali scelti saranno consegnati all’associazione oggi alle ore 18.

 

Revocate le espulsioni di Shalabayeva e Alua. Ma il nostro governo non chiarisce tutto

 

Prima che lo scandalo del rapimento di Shalabayeva e Alua potesse risvegliare la coscienza dell’opinione pubblica internazionale, il governo Letta-Berlusconi ha annullato le espulsioni della moglie e della figlia del dissidente kazako Ablyazov. Da un comunicato emesso da Palazzo Chigi si legge: “a seguito della revoca del provvedimento di espulsione, che verrà immediatamente resa nota alle autorità kazake attraverso i canali diplomatici, la signora Alma Shalabayeva potrà rientrare in Italia, dove potrà chiarire la propria posizione. Il governo, colti i profili di protezione internazionale che il caso ha sollevato, si è immediatamente attivato per verificare le condizioni di soggiorno in Kazakistan della signora e della figlia”.

Chi però deve necessariamente chiarire la propria posizione è il governo Italiano, che sostiene di essere venuto tardivamente a conoscenza del provvedimento di espulsione. Quindi, Letta, Alfano e Bonino non sapevano nemmeno chi fossero le due persone i cui diritti sono stati palesemente violati. Strano, per non dire assurdo o inverosimile, che due espulsioni vengano silenziosamente ratificate e approvate dalla Procura della Repubblica del Tribunale dei Minorenni (30 Maggio), dal Giudice di Pace (31 Maggio), dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale e dalla Procura e dalla Procura della Repubblica per i Minorenni (31 Maggio).

Shalabayeva, la cui storia dovrebbe essere raccontata da più mezzi dell’informazione, ha affermato che ci sono state minacce e violenze e uomini della Digos, vestiti con catene dorate al collo, che dicevano: “io sono la mafia”. Il bersaglio dei cinquanta uomini della polizia di Stato era il dissidente kazako Ablyazov, in esilio a Londra. Inoltre, mamma e figlia sono state rispedite a casa con un aereo privato della Avcon Jet, partito da Ciampino e pagato 400 mila dollari e il cognato della signora sarebbe uscito da una stanza della polizia con il naso sanguinante e un labbro spaccato.

Politicamente, la vicenda ha portato alla dura reazione di Sel e del M5S, che presenteranno una mozione di sfiducia individuale, con il preciso ed utopistico intento di far dimettere il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, che sicuramente resterà al proprio posto e verrà coccolato dai colleghi.

Possono alcuni pezzi di uno Stato che si definisce democratico agire così silenziosamente ? Esiste un oscuro manovratore che ha dato precise disposizioni per il rapimento di due persone? Può un governo dormire su una così eclatante violazione dei diritti umani ? Perchè l’opinione pubblica non si indigna ?

Le risposte a così tanti interrogativi sono le più semplici e terribili. Siamo il paese delle verità nascoste o taciute, dove pezzi importanti dello Stato agiscono senza chiedere permesso e senza scusarsi se tanti misteri italiani (non materia per un libro giallo o un thriller, ma pagine di Storia che racchiudono stragi, apparati statali malsani che trattavano con le mafie e con i terroristi neri per destabilizzare il paese e mantenere intatto quel potere che per mezzo secolo ha governato malissimo una nazione) non sono stati risolti, se tanti morti e tante famiglie chiedono giustizia e si sentono rispondere: “io so, ma non ho le prove”.

 

 

Diritti umani violati in Italia: la storia di Salabayeva e Alua

 

Furio Colombo, giornalista del Fatto Quotidiano, ha pubblicato una notizia che potrebbe diventare una vergognosa violazione dei diritti umani e al tempo stesso sporcare la già pessima reputazione del nostro Governo.

In una notte di fine Maggio, la moglie e la figlia di sei anni del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, domiciliate a Roma, vengono arrestate da cinquanta uomini della polizia di Stato, trattenute per tre giorni senza un valido motivo e rispedite nella loro madrepatria con un volo privato proveniente dal Kazakistan, partito dall’aeroporto di Ciampino.

Mamma e figlia avevano forse commesso qualche reato? Avevano rovinato i rapporti fra due paesi amici ? Erano clandestine senza permesso di soggiorno da dover rimandare indietro come si fa con gli arnesi vecchi e malfunzionanti acquistati on-line ? Niente di tutto questo.

Il fatto, che Colombo ha chiamato “grande operazione di cattura e rapimento”, è uno scortese omaggio che il nostro Paese “a metà fra l’orrore e il folklore”, come disse uno dei personaggio del film Il Caimano, ha fatto al dittatore kazako Nazarbaev. Quest’ultimo, intimo amico dell’ex premier Silvio Berlusconi, potrebbe usare donna e bambina come pedine di ricatto contro i suoi avversari politici.

Mentre presente e futuro di Salabayeva e della piccola Alua sono vittime di una enorme violazione dei diritti umani, il nostro governo delle larghissime intese cosa fa ? Cosa faceva mentre cinquanta fra i nostri tutori della legge irrompevano nella vita di due povere malcapitate ?  Perchè i nostri politici non mostrano sdegno verso un leader straniero che ordina un rapimento e continua a governare impunemente ? Il deputato del PD Fiano ha chiesto un chiarimento, il ministro degli Esteri Emma Bonino ignora la vicenda e il ministro degli Interni e vicepremier Alfano (responsabile e controllore della polizia per dovere) poteva non sapere ? C’è chi crede che Berlusconi e il suo ex ministro di Grazia e Giustizia abbiano voluto favorire un losco amico, ma mancano prove inattaccabili.

Ciò che è più lampante e degno di accuse è il comportamento del nostro Governo: superficiale, indifferente ai problemi reali ed eccessivamente interessato ai guai giudiziari ed alla carriera dell’imprenditore Berlusconi.  Anche la maggioranza delle testate giornalistiche e delle televisioni, con la mente e il cuore rivolti verso il mare e i processi berlusconiani, non hanno adempito al loro dovere, dando alla notizia scarsissimo rilievo.

Eppure noi non siamo la patria di quel Cattolicesimo che si batte per mettere fine alle ingiustizie ?