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[#NerdFocus] David LLoyd, una vita oltre V per Vendetta

Un artista che ha segnato con la sua matita il futuro di un fumetto diventato culto in pochissimo tempo. Stiamo parlando di David Lloyd, uno dei padri di V per Vendetta. 

Il suo lavoro con Alan Moore è sicuramente uno dei più importanti, quello che lo ha condotto però alla realizzazione di “V”, nel suo stile così peculiare, è una lunga strada contraddistinta da lavori ed esperienza. David inizia negli anni ‘70 lavorando per Halls of horror e Tv comic e, raccolta un po’ di esperienza, subito inizia il suo contributo con Marvel creando, insieme a Steve Parkhouse, il suo primo personaggio di indubbia fama, Night Raven.

night raven david lloyd marvel

Nonostante dopo la prima stampa delle avventure sia stato rimosso dal progetto da Stan Lee, Lloyd non si è lasciato impressionare e ha continuato il suo lavoro da disegnatore, adattando Time Bandits, pellicola dell’82. Lo stesso anno arriva la collaborazione con Alan Moore per il Warrior Magazine, dove delinea quello che sarà il personaggio che ha ispirato un intero genere, oltre che un movimento hacker mondiale. V per Vendetta, con i suoi chiari/scuri tipici delle pellicole cinematografiche degli anni 30, i lunghi pensieri e onomatopee nei balloon di dialogo.

v per vendetta david lloyd

Gli esordi di “V” sono scivolati via velocemente quando David ha trovato in Guy Fawkes la “dramatic persona” per il suo tratto.

Tutto sembrava perfetto, Alan era entusiasta e la serie continuava, ma dovette fermarsi quando la Warrior chiuse i battenti. I due autori, però, non vollero lasciare il progetto in sospeso e riuscirono a continuarlo a colori per la DC Comics, che fu ben felice non solo di concludere la serie, ma di raccoglierla nella graphic novel che possiamo stringere oggi tra le mani.

La maschera che Lloyd ha disegnato per il suo supereroe ha trasceso il suo contesto fumettistico ispirando, soprattutto attraverso la pellicola del 2006, movimenti culturali, ribellioni e la vita di tutti coloro che fanno lotta alle ingiustizie, alle multinazionali e a tutti gli establishment che sottraggono alle persone la propria libertà di pensiero e azione.

David non si è fermato dopo V per vendetta.

Constantine hellblazer david lloyd

Seppur non abbia continuato la sua collaborazione con Alan Moore, ha prestato la sua matita a titoli DC come HellBlazer, Wasteland e War story mentre per Marvel ha collaborato per Doctor who e Hulk. I suoi lavori, però, non si sono arrestati alle major del fumetto, creando anche graphic novel come Kickback e São Paulo per case editrici più piccole.

David Lloyd imprime ancora oggi nella sua matita le sue idee e le filosofie e sarà ospite alle Strade Del Paesaggio 2018 per tutti e tre i giorni. Se, quindi, vi trovate nei pressi del Castello Svevo di Cosenza, potrete chiedergli un autografo e ciò che vi incuriosisce sul suo operato.

Daniele Ferullo

Tredicenne in ospedale per violenza sessuale, in corso le indagini del caso

COSENZA – E’ stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Cosenza per quanto riguarda una presunta violenza sessuale subita da una ragazzina di 13 anni.

La giovane, a seguito della violenza, sarebbe finita in ospedale. Le indagini sono condotte sotto stretto riserbo dai carabinieri. L’autore della violenza è un uomo già noto alle forze dell’ordine. Un giovane di 17 anni risulta, altresì, coinvolto, in quanto costretto ad assistere alla violenza sulla ragazzina.

[#CiNerd] Ant-Man and The Wasp, la recensione

Dopo il trauma da schiocco di “Avengers: Infinity War”, tornare al cinema per un cinecomic Marvel ha richiesto forza di volontà e un coraggio non indifferente, che solo i veri supereroi possono vantare.

Fortunatamente, ho abbastanza audacia per affrontare queste sfide e, purtroppo, una curiosità sproporzionata che presto mi farà finire come metà dell’universo: in polvere. Vi assicuro che vedere Ant-Man And The Wasp è un’esperienza piacevole e, usciti dalla sala, non sarete disperati. 

Nessuna domanda vi frullerà in testa… beh, forse qualcuna sì.

LA TRAMA

Innanzitutto, in che tempo si colloca la storia diretta da Peyton Reed?

Ant-man-and-the-Wasp-Scott-Lang-and-Hope - marvel - cinematic universe - recensione

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il film è il tassello mancante tra i fatti di Capitan America: Civil War e quelli narrati nell’ultimo, epico cinecomic dei fratelli Russo.

Scopriamo, perciò, che dopo l’aiuto prestato a Steve Rogers, Scott Lang è finito agli arresti domiciliari per aver violato gli accordi di Sokovia. Da allora sono passati due anni e, colpevole di aver preso parte allo scontro nell’aeroporto di Lipsia, l’ex ingegnere elettronico non ha più avuto alcun contatto con Hank Pym e sua figlia Hope van Dyne, costretti alla fuga perché ricercati dall’FBI. Leitmotiv della pellicola, e questa è la grande differenza con gli altri film del MCU, è la famiglia.

Sì, avete capito bene!

Non ci sono Thanos a cui mirare alla testa o Ultron da distruggere. Scott Lang ha solo tre giorni di domiciliari da scontare prima di essere libero di trascorrere le giornate fuori casa con sua figlia Cassie ed è disposto a tutto pur di comportarsi da bravo recluso e non combinare pasticci. Ovviamente, nulla andrà secondo i piani. Come ricorderete dal primo capitolo, infatti, Scott Lang è stato protagonista di una toccata e fuga nel misterioso Regno Quantico e, nel corso di questo breve ed entusiastico soggiorno, ha stabilito una sorta di legame con Janet van Dyne, moglie di Hank e madre di Hope, dispersa tra le molecole oltre trent’anni prima. Per questa ragione, padre e figlia hanno bisogno di un incredulo Scott per rintracciare la donna perduta, quasi un modo per farsi perdonare i tafferugli di Lipsia. A uno Scott che proprio non riesce a tenersi lontano dai guai e una missione di salvataggio improbabile quanto rischiosa, aggiungiamo un paio di villain e i fidati collaboratori di Lang, capitanati da un Luis in grande spolvero: ecco confezionato un cinecomic d’intrattenimento ma non insipido.

IL COMMENTO

Ant-man-and-the-Wasp-Scott-Lang-and-Hope - marvel - cinematic universe - recensione

Le aspettative per il primo cinecomic Marvel post Infinity War, gargantuesco nella sua carica epica e nella cifra stilistica imponente, erano ridimensionate, diciamo a grandezza formica. Peyton Reed nella sua pellicola rinuncia a appesantire le scene di un eroismo da leggenda, consapevole che qualsiasi tentativo avrebbe rischiato di essere la caricatura di una grandiosità raggiungibile solo da un lungometraggio capace di tessere insieme pezzi di stoffa ricavati in dieci anni di storia, quale quello dei fratelli Russo, che sulle spalle hanno avuto l’arduo compito di incastonare storyline e personaggi complessi. Tuttavia, il merito di Ant-Man and The Wasp è proprio quello di incastrarsi nelle battute finali della Fase 3 del MCU, ormai avviata a conclusione, distendendo lo spettatore dopo il duro colpo inferto da Thanos e prima di quello che si preannuncia come un punto d’arrivo straordinario.

Se la famiglia è il leitmotiv della pellicola, ciò che invece la caratterizza è la spensierata ironia ma, fermi tutti, siamo ben lontani dalle battute trash di Thor: Ragnarok (ancora la ferita è aperta, dopotutto).

Ant-man-and-the-Wasp-Scott-Lang-and-Hope - marvel - cinematic universe - recensione

La sceneggiatura, scritta a più mani da Chris McKenna, Erik Sommers e Paul Rudd stesso, è leggera e divertente, ma non banale né fine a se stessa. Più di una volta scappa la risata e, qualcuno deve pur dirlo, un bel merito va a Michael Peña, interprete di Luis, la spalla comica ideale per Scott Lang. Sebbene il gusto della risata domini la pellicola, non mancano i momenti di tensione drammatica, affidati a uno dei due villain del film, Ghost (interpretata da un’ottima Hannah John-Kamen) – un cattivo donna, uno dei pochissimi del MCU, sebbene la controparte fumettistica sia di sesso maschile –. Certo, in sincerità, nessuno dei due antagonisti si può definire come personaggio ben articolato e temibile; anzi, se Sonny Burch (trafficante di nuove tecnologie e secondo antagonista) riassume lo stereotipo del miliardario criminale e capriccioso, Ava/Ghost disperde il proprio carisma di cattiveria in una spirale di rabbia cieca e frustrazione – giustificata da una particolare condizione fisica, per altro –.  

Però, lo scopo del film non è tanto aprire la strada a nuove storie e nuovi personaggi, bensì intrattenere e nel contempo fare luce su un pezzo di storia non ancora nota, ma non così cruciale. Merito della buona riuscita del film va anche al cast, affiatato e dinamico: brevi ma intense le performance di Michael Douglas e Michelle Pfeiffer, altrettanto quella di Laurence Fishburn, che ha appeso al chiodo gli occhialetti da Morpheus e ha deciso di insegnare fisica all’università. Innegabile la chimica tra i due protagonisti, Evangeline Lilly e Paul Rudd e, lasciatemelo dire: il ruolo sembra cucito addosso a Paul Rudd, un Ant-Man perfetto, ironico, buon padre, coraggioso, quasi un eterno bambino.

DUE PROTAGONISTI E DUE MONDI CHE SI INCONTRANO

Ant-man-and-the-Wasp-Scott-Lang-and-Hope - marvel - cinematic universe - recensione

I due protagonisti dividono e condividono molte scene del film, complementari l’uno all’altra: da una parte Hope, precisa, intelligente e pungente, dall’altra Scott Lang, scanzonato, un po’ romantico e casinista. La pellicola, del resto, si sviluppa all’insegna del dualismo: due i protagonisti principali, due i villain, due i piani della materia, due dimensioni, con il risultato di duplicare le storyline che, però, si riallacciano sempre a una sola, in maniera lineare e senza scarti tra una sequenza e l’altra. E se nel primo capitolo centrale era la figura del padre, con Hank Pym che quasi fa di Lang un suo erede ideale, un genitore che trasmette al figlio un’eredità, in questa pellicola l’attenzione si sposta sulla figura della madre, quella perduta da troppo tempo e che va ricercata con urgenza. Il film si svolge, così, come una corsa contro il tempo, letteralmente: l’arco temporale è di soli tre giorni e, come è necessario muoversi velocemente nel Regno Quantico per rintracciare Janet, così Scott ha fretta di tornare a casa e terminare la propria reclusione in maniera irreprensibile.

IN CONCLUSIONE

Questi elementi fanno di Ant-Man and The Wasp una godibile action comedy che, soprattutto nelle scene finali, si sviluppa in corse sfrenate lungo le strade a saliscendi di San Francisco e nei vischiosi anfratti del Regno Quantico. Le scene qui ambientate sono poi visivamente accattivanti e mirabili, grazie a un uso magistrale degli effetti grafici, in un’esplosione di colori e forme che, come in un flash, sembra richiamare le atmosfere spaziali dei Guardiani della Galassia. Come in ogni film Marvel che si rispetti, anche in questo caso non mancano le due scene dopo i titoli di coda, una delle quali si riallaccia agli eventi di Infnity War, lasciando con il fiato sospeso… ma niente spoiler! Certo, in questo secondo capitolo viene meno la novità che tanto aveva sbalordito nella pellicola precedente: ormai abbiamo imparato a conoscere Ant-Man, sappiamo cosa aspettarci da lui, eppure nessuna scena risulta mai noiosa o fuori contesto. Non servono la ricchezza di Tony Stark, l’intelligenza di Bruce Banner o l’ascendenza divina di Thor:

Scott Lang insegna che anche un uomo comune, goffo e imperfetto, può essere un supereroe.

VOTO: 8

Francesca Belsito

Vettura in fiamme in pieno centro a Lamezia Terme

LAMEZIA TERME (CZ) – In fiamme una autovettura nel pieno cuore di Lamezia Terme.

Poco dopo l’1 di domenica 26, una vecchia Alfa Romeo ha preso fuoco nei pressi di piazza mercato vecchio, centro della movida lametina. Un’alta nube di fumo nero si è sollevato dalla macchina in fiamme, seguita dall’esplosione dei copertoni. Il conducente era sceso poco prima dall’abitacolo, notando la presenza di fumo dal vano motore.

auto in fiamme lamezia terme piazza mercato vecchio

 

La vettura, a pochi metri da locali al momento dell’accaduto abbastanza popolati, è stata tempestivamente raggiunta dai vigili del fuoco, che hanno sedato le fiamme.

Sul posto è intervenuta una volante della polizia per i rilievi del caso. Sono ancora da verificare le cause dell’accaduto, ma si ipotizza un guasto al motore.

Miriam Caruso

Crossover Village, nuova data per l’evento dedicato alla cultura geek

Nuova data per il Crossover Village, l’evento imperdibile per gli appassionati di cultura geek e non solo per vivere appieno i paesaggi naturalistici di Lorica.

Allo scopo di garantire una migliore esperienza agli utenti – in vista delle sfavorevoli condizioni climatiche previste per sabato 25 e domenica 26 agosto – la kermesse ideata e organizzata da Cosenza Comics e Piano B, in collaborazione con Transumanze Sila Festival viene rinviata al 9 settembre.

Restano, tuttavia, numerosissime le attività in programma.

Cosplayer per ogni gusto e anche spettacoli, sport, conferenze, musica e grandi ospiti coinvolgeranno un pubblico trasversale e di qualsiasi età nell’incantevole cornice dell’Arvo, situato nel cuore pulsante del Parco Nazionale della Sila. È nell’altopiano più grande d’Europa, inoltre, che grande attenzione verrà posta sugli itinerari gastronomici, grazie alla partecipazione della Maccaroni Chef Academy, e sulla valorizzazione dei prodotti tipici silani attraverso l’allestimento di appositi showcooking, aree food e laboratori tematici.

Una giornata ad alta quota destinata, dunque, alla scoperta delle aree naturali del territorio calabrese e alla promozione dei suoi innumerevoli paesaggi tramite appuntamenti diversificati e originali e operatori culturali d’eccellenza.

Per maggiori informazioni su servizio navette, alberghi convenzionati e dettagli sul nuovo calendario di eventi – che partiranno dal Centro di Canottaggio di Lorica – è possibile consultare le pagine social di Piano B e Cosenza Comics; mentre per prenotare il pernottamento presso il limitrofo  Camping basta inviare una mail all’indirizzo infoeprenotazionicov@gmail.com.

Non rimane, dunque, che partecipare al Crossover Village: si preannuncia unico.

Canapa indiana, scoperta piantagione da 3 milioni di euro

CANDIDONI (RC) – Il gruppo carabinieri di Gioia Tauro ha scoperto a Candidoni, nella Piana di Gioia Tauro, una piantagione di canapa indiana con oltre 28 mila arbusti.

La piantagione contava 28 mila piante con altezza media di 1,70m, poste su tre diversi appezzamenti in un terreno agricolo adibito ad agrumeto e in evidente stato vegetativo.

Un articolato e complesso sistema di irrigazione manteneva la piantagione ben tenuta, occultata tra la vegetazione fitta che ne rendeva difficoltoso l’accesso. Tutte le piante sono state distrutte, tranne alcuni campioni per le analisi. Il ricavato dalla vendita dello stupefacente avrebbe fruttato ai proprietari 3 milioni di euro.

Tentato omicidio, posto a fermo l’indiziato di delitto

COSENZA  – Nella serata di ieri il personale della Polizia di Stato ha proceduto al fermo di un indiziato di delitto di 57 anni, residente nell’hinterland cosentino, ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio nei confronti di un uomo di 44 anni.

La vittima si era recato ieri mattina, verso le ore 11,30, al pronto soccorso del locale ospedale in gravi condizioni, con numerose coltellate all’addome. E’ stato sottoposto d’urgenza a intervento chirurgico e ricoverato in rianimazione con riserva di prognosi in evidente pericolo di vita.

Le indagini, immediatamente avviate dal personale della Polizia di Stato appartenente ella Squadra Mobile e all’Ufficio Volanti, con il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Cosenza dr. Mario Spagnuolo, hanno consentito la ricostruzione dell’accaduto: attorno alle ore 11:15 di ieri, il ferito si era recato presso l’abitazione del sottoposto a fermo per la rivendicazione di presunti danni causati alla propria abitazione da infiltrazioni d’acqua e, dopo un’accesa lite, è stato più volte colpito da quest’ultimo alla regione addominale.

All’arrivo in ospedale del ferito, l’intervento del personale del Posto fisso della Polizia di Stato, la fulminea azione del personale della Squadra Mobile e dell’Ufficio Volanti, ha permesso di cristallizzare ed acquisire tutti gli elementi riconducibili all’evento e, quindi, giungere all’identificazione dell’autore.

Quest’ultimo, che nel frattempo si era reso irreperibile e dato alla fuga, è stato rintracciato presso l’abitazione di un parente, ove aveva trovato rifugio.

Poste sotto sequestro strutture edilizie abusive nel cosentino

COSENZA – Scoperte e sequestrate strutture edilizie abusive all’interno di alcuni stabilimenti balneari di Rossano Scalo, in area sottoposta a vincolo paesaggistico.

Ad intervenire i militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di Rossano e Corigliano, collaborate dalle Stazioni di Acri, Castrovillari e Cosenza, che hanno agito tra il lungomare Momena e Sant’Angelo nel comune di Corigliano Rossano (CS), controllando cinque stabilimenti, sotto la direzione del P.M. di turno Dott. Mauro Gallone, Sostituto presso la Procura della Repubblica di Castrovillari diretta dal Dott. Eugenio Facciolla.

Gli operatori hanno dapprima verificato le autorizzazioni riguardo la disciplina degli scarichi unitamente a tutto ciò che è stato installato nell’area oggetto delle concessioni demaniali. Nelle verifiche, cui ha collaborato la locale P.M., sono state riscontrati diversi illeciti: un titolare di concessione per pedalò e windsurf aveva anche ombrelloni e sdraio, per  altri si è riscontrata la realizzazione abusiva piattaforme in cemento armato, altri manufatti all’interno dei lidi che erano stati realizzati senza alcuna autorizzazione edilizia e paesaggistica. L’attività, ha portato al momento al sequestro di plessi abusivi, di alcuni WC ed a deferire all’Autorità Giudiziaria, legali rappresentanti titolari delle concessioni di parte degli stabilimenti balneari, per violazione alle normative edilizie, paesaggistiche ed ambientali. Sono in corso, anche accertamenti di eventuali responsabilità in seno all’Ente Locale. Dopo l’operazione dello scorso giugno denominata “Flumen Luto” riguardante l’alluvione del 2015, proseguono i controlli dei carabinieri forestali per il contrasto alle violazioni in danno dell’ambiente e al demanio marittimo.

La missione primaria risulta tutelare e preservare gli habitat di particolare pregio naturalistico delle zone litoranee dell’arco ionico cosentino

Carcere minorile: detenuto incendia cella, scongiurato il peggio

CATANZARO – Un giovane detenuto del carcere minorile di Catanzaro ha distrutto la propria cella e ha appiccato il fuoco barricandocisi dentro.

Questo è quanto contenuto nella dichiarazione di Walter Campagna, segretario regionale Ugl polizia penitenziaria. 

Il tempestivo intervento del personale della polizia penitenziaria ha potuto scongiurare il peggio. Il minore di nazionalità straniera, arrestato 20 giorni fa e trasferito a Catanzaro per il sovraffollamento del carcere minorile di Milano, ha iniziato a lanciare oggetti contro gli altri detenuti e il personale presente.

A seguito dell’accaduto, il giovane è stato trasferito nell’ospedale cittadino per le cure del caso.

Gene Gnocchi, confermata la nuova data di Sconcerto Rock

Una nuova data per lo spettacolo di Gene Gnocchi “Sconcerto Rock”!

Si terrà domenica 26 agosto, alle ore 21.30 al Teatro Belluscio, per il Festival Euromediterraneo di Altomonte.

Inizialmente lo spettacolo era previsto per mercoledì 22 agosto, doverosamente rinviato per il lutto regionale proclamato alla luce della tragedia avvenuta nel Comune di Civita nelle gole del Raganello.

“Sconcerto Rock”, che andrà in scena domenica 26 agosto alle 21.30 con ingresso gratuito, fa parte del cartellone della trentunesima edizione del Festival Euromediterraneo di Altomonte, messo in piedi dal commissario prefettizio al Comune di Altomonte il prefetto Eufemia Tarsia e dal direttore artistico Antonio Blandi, che per l’edizione 2018 ha scelto come tema i “Paesaggi culturali”.

LA TRAMA

Lo spettacolo di Gene Gnocchi racconta di “The Legend” che torna sulla scena con il suo gruppo rinnovato per quello che, nelle sue intenzioni, dovrebbe essere di nuovo un grande concerto celebrativo. La celebrazione però si trasforma ben presto in un calvario: problemi audio, insubordinazione dei musicisti, giornalisti della stampa estera che lo mettono alla berlina, il traduttore che lo ridicolizza e il pubblico che gli contesta le scelte artistiche. Va da sé che la rock star si trova nella situazione di trasformare la celebrazione nel tentativo di arginare un disastro, che è poi il disastro della sua condizione, quella di un principiante assoluto, che piega la propria arte nell’uso del momento. Interventi in scena di Roberto Cacciali con travestimenti e gag, come il poeta Bosniaco Jean Paul Beltont e l’acculturato Giry Kolar impersonati da Gene.

Il Festival Euromediterraneo di Altomonte, il giorno prima della nuova data di “Sconcerto Rock” con Gene Gnocchi, prevede l’atteso concerto del vincitore del Festival di Sanremo 2018 Fabrizio Moro.