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I dati di crescita del mobile gaming

Un lento ma allo stesso tempo massiccio spostamento verso l’online. È questa la tendenza che si rileva all’interno del settore del gioco d’azzardo pubblico e legale. Lo dimostrano i dati del 2021, che nonostante un piccolo calo confermano un trend di crescita iniziato anche prima della pandemia ma accelerato dai lockdown e dalle chiusure. Un’accelerazione che mira a portare questo mercato al 33,6% nel 2025.

Sempre più online, sempre più gambling. Il gioco a distanza da dispositivi mobili ha raggiunto in Europa una percentuale di più del 44% nel 2019, per toccare la quota del 48% nel 2021. Se dovesse continuare così, nel nostro vecchio continente entro il 2025 il gioco online da device mobili dovrebbe arrivare a superare il 58%, mettendo definitivamente nel cassetto il pc e il computer fisso. Sono questi i dati messi in mostra durante l’ultimo evento organizzato dall’Istituto per la Competitività, “Il gioco pubblico alla sfida dell’innovazione. L’evoluzione dell’industria e il potenziale della trasformazione digitale”. Un incontro online in cui oltre ai dati di fatto sulla crescita del mobile gaming sono emerse anche alcune esigenze. Prima fra tutte quella normativa, che accompagni l’innovazione tecnologica a un’innovazione di leggi, di norme e di regole. Lo ha sottolineato in particolar modo Giuliano Frosini, Vice President Public Affairs IGT, che ha dichiarato: “Manca una base normativa moderna, è necessario creare una formula regolatoria innovativa, in linea con la trasformazione tecnologica”. Senza un aggiornamento delle norme, infatti, sarà difficile per il gioco italiano adeguarsi agli standard del gioco comunitario e mondiale, che viaggia ormai a grande intensità.

Stesse parole di Eleonora Mazzoni, Direttrice dell’Area Innovazioni di I-Com, che è pronta a scommettere sul futuro della compartecipazione del terrestre con l’online, all’insegna dell’omnichannel. “Il futuro del comparto – ha spiegato – non potrà che essere multi-canale: assisteremo alla creazione di punti di contatto innovativi con il consumatore, la gestione dei dati avverrà in modo integrato e si farà leva sulla customer experience attraverso l’intero processo di contatto e vendita on e offline”.

La crescita imponente del gioco d’azzardo mobile, guidata dall’innovazione tecnologica del settore,si accompagna quindi ad alcune sfide di grande importanza. Anche perché il mercato del gambling italiano è quello che produce 2 milioni e mezzo di euro di entrate nell’Erario. Un mercato su cui, ovviamente, sono già calate le mani dell’illegale e delle attività criminali. Che vanno combattute con le leggi e i controlli, che saranno sempre di più tanto sul terrestre quanto sull’online.

“La stanza di Adel” è il nuovo romanzo di Ruggero Pegna. Storia di un’adozione tra fiaba e realtà

Dopo vari successi editoriali, tra cui “Miracolo d’amore” e “Il cacciatore di meduse”, è in arrivo “La stanza di Adel”, il nuovo romanzo di Ruggero Pegna, il produttore e promoter di grandi eventi musicali con l’altro volto di autore e scrittore: dalla poesia, alla satira, ai romanzi. Il suo nuovo emozionante e commovente racconto sarà disponibile online e in tutte le librerie a partire dal 21 aprile 2022, pubblicato dalla Casa Editrice Santelli.

La realtà che si trasforma in romanzo.

Dopo aver raccontato in “Miracolo d’Amore” la storia della sua improvvisa leucemia e della miracolosa guarigione, Pegna ha toccato il tema della pena di morte in “La penna di Donney” e quelli del razzismo e dell’integrazione nel bellissimo e toccante “Il cacciatore di meduse”, storia di un piccolo migrante somalo sbarcato con la madre a Lampedusa.  Ora, con “La stanza di Adel” ha scelto di addentrarsi nel delicato e tormentato tema dell’adozione che si intreccia a quelli dell’essere genitori, della famiglia e dei figli, dell’esistenza stessa.

“L’adozione è un modo naturale come qualsiasi altro per essere genitori e figli”, afferma l’autore, animato dal desiderio di trasmettere ancora una volta forti emozioni legate a storie vere, seppure trasformate in romanzo dalla sua penna assolutamente originale. “Non esiste un figlio adottato ma semplicemente un figlio. A volte la società tende a sottolineare una sorta di diversità nell’essere genitori e figli, arrivando quasi ad affermare che l’adozione o altre opportunità di creare una famiglia non siano naturali. Ma la realtà è ben diversa, l’amore supera ogni schema e convenzione”.

La stanza di Adel” è un romanzo da non perdere sia per chi ha vissuto e vive questa stupenda realtà, sia per chi volesse emozionarsi con l’avventura fantastica di una genitorialità piena raccontata con sensibilità, delicatezza e poesia. La stanza di Adel - copertina

SINOSSI

Nel romanzo “La stanza di Adel”, un padre ripercorre la sua stessa vita tra paure, sogni, speranze e la sofferenza dovuta all’impossibilità di avere un figlio finché, in un Istituto russo, incontra e adotta la piccola Adeliya di pochi mesi. Raggiunta la maggiore età, però, lei decide di tornare nella città natale, sostenendo di voler imparare la lingua. In realtà i genitori da sempre temevano che, prima o poi, Adeliya avrebbe desiderato cercare le sue vere origini e non si oppongono, consapevoli che si tratti di una prova d’amore da dover superare. Durante l’assenza, preso da sconforto e nostalgia, il padre s’impossessa della cameretta di Adel e comincia a ripercorrere la loro storia, a tratti come se fosse una favola: dal desiderio di avere un figlio fino alla lotta per un’adozione, tra burocrazia e timori, nell’inquieta e incerta attesa del suo ritorno.

Un libro capace di avvicinare il lettore ai sentimenti più forti e, forse, di contribuire a dipanare ogni dubbio sull’adozione e sulla necessità di snellire la burocrazia che la precede. Un romanzo avvincente e coinvolgente, dedicato a tutti i bambini in un momento di grande sofferenza in molti luoghi del mondo: “ai bambini che siamo stati, a quelli che verranno, a quelli abbandonati, vittime innocenti di guerre, violenze o abusi, a quelli indesiderati o mai nati…”.

 

Guadagnare con un sito internet: i consigli degli esperti

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“La scomparsa di un agente”, in italiano l’ebook del romanzo di Philip G. Henley

È disponibile in versione ebook la tradizione in italiano di “La Scomparsa di un agente (Trilogia di una scomparsa)”, pubblicato per Babelcube Inc. da Philip G. Henley, rinomato autore inglese di romanzi gialli e noir. 340 pagine di spionaggio, misteri e verità taciute.

Il romanzo è stato tradotto in italiano dalla giovane ma già esperta traduttrice ed interprete reggina Valentina Cuzzocrea, 32 anni,  laureata in Lingue e Letterature straniere all’Università della Calabria (con un master in Intelligence). Il suo nome è infatti legato anche alla traduzione del romanzo frantascientico di fattura francese “Felicittà” di Chris Red

SINOSSI

“Scomparsa di un agente” è un thriller complesso basato sull’inizio e la continuazione della Seconda guerra irachena.

Gli analisti e gli agenti di intelligence stanno scomparendo, alcuni potrebbero essere stati uccisi. La stampa e la polizia sospettano ci sia un serial killer a piede libero. John Slater era vicino all’ultima vittima, è evasivo, sembra non avere passato, e potrebbe essere il killer. La seconda guerra irachena e la rete di intelligence potrebbero collegare le vittime e anche le Forze Speciali della Polizia Metropolitana sta indagando, con l’aiuto o l’intralcio delle Agenzie di Intelligence. Gli errori fatti nel costruire i dossier usati a supporto della guerra si suppone siano stati insabbiati da entrambe le sponde dell’Atlantico, ma ancora il killer colpisce e… stanno dicendo tutti la verità?

 

Emilio Grimaldi dà alle stampa “Un dito di io”: il cammino della coscienza che si svela fino alla verità

Da poco uscito, “Un dito di io” promette di far parlare di se. Ultimo lavoro del giornalista Emilio Grimaldi, il libro è il cammino della coscienza dell’autore «che si svela fino alla verità. Torna indietro con l’unico desiderio di guardare in avanti». «Quando è iniziato – scrive Grimaldi – avevo già scalpellato qualcosa con Il giovane Emilio I papaveri viola, ma non avevo ancora raggiunto il cuore. Ora provo un senso di pace perché vedo il passato in modo diverso, non più costipato in gattabuia, ma luminoso e vivace, che mi indica ogni volta altre sfumature sulla verità che nel frattempo ho imparato ad abbracciare».

Un dito di Dio“, che si avvale della prefazione di Angela Ales Bello e dell’introduzione di Domenico Mauro, è edito da Officine editoriali da Cleto. 

L’autore

Con la stessa casa editrice Emilio Grimaldi ha pubblicato “Da radical chic a radical choc” (2020).

Sulla quarta di copertina di lui si legge: «Chierichetto, seminarista, studente lavoratore maledetto in quel di Roma e giornalista ridotto al silenzio in Calabria: la sua penna gli cuce addosso un vestito nuovo. Ora è padre».

Da piccolo voleva quindi farsi prete, ma da grande non lo è più diventato. In compenso ha cercato di colmare questa delusione prima studiando filosofia e poi scrivendo. È convinto che la vera missione dell’uomo sia conoscere sé stessi, insieme agli altri. Ha collaborato con testate locali e nazionali. Ha aperto e gestisce due blog: l’Url di emilio grimaldi e Salām. È autore di Kierkegaard e la dialettica della “comunicazione della verità”, ed. Ursini; Belcastro nelle memorie di Rodolfo Piterà, ed. Città del sole; Il giovane Emilio, ed. Città del sole; I papaveri viola, ed. Scatole parlanti. Ha curato la sceneggiatura del docufilm su Vincenzo Padula: La penna di Bruzio, andato in onda su Rai Storia. Sta scrivendo un saggio sulla coscienza. Alla maniera hegeliana ne ripercorre il cammino fino a scoprire un modo originale di intendere la verità, che dialoga con il tempo e il non essere. Alla maniera hegeliana si è prefisso di ripercorrere il cammino della coscienza verso un’originale concezione della verità che dialoga con il tempo e il non essere.

 

Il bene e il male in versi: da Rocca Imperiale “Poesie belle e maledette”

ROCCA IMPERIALE (Cs) – E’ un flusso di pensieri che vagano nel tempo, tra l’incertezza e le parole, sui fogli di carta che diventano amori, addii e stati d’animo, l’opera “Poesie belle e maledette”, di Giuseppe Iannarelli, edita da Aletti, per la collana “I Diamanti”. Quarantacinque liriche e tre prose in cui si alternano stili e contenuti senza rinunciare al fine ultimo dei versi: la ricerca di libertà e creatività. Lo scrittore, nato il giorno di Natale del 1973 a Colobraro (Matera), da padre italiano e madre tedesca, ma residente a Rocca Imperiale (Cosenza), dopo la maturità è costretto ad intraprendere un’attività lavorativa, ma ciò non frena il suo interesse per la letteratura e la scrittura.

«Non ho mai patito la fame – racconta l’autore – ma ho avvertito in maniera disumana gli stessi dolori causati da un errato nutrimento del sapere. Posseggo una formazione di tipo tecnico, ho conseguito la maturità in un Istituto professionale e ho sempre lavorato come tecnico di industria anche se per un lungo periodo della mia vita ho svolto questo lavoro nella filiera di trasformazione dei prodotti ortofrutticoli quindi a stretto contatto con la dura realtà agricola della nostra terra. Ho visto e vissuto in maniera parallela episodi di vita amara, oltre i limiti delle più tenaci sopportazioni. Ho capito che non avevo alcun mezzo per combattere le ingiustizie e le disuguaglianze ma avevo una possibilità, ed era quella di raccontarle attraverso le prose o “dipingerle” attraverso le poesie». Una raccolta che spazia dalla natura agli stati d’animo e che percorre le stagioni della vita con i suoi aspetti più caratteristici, impetuosi e naturali. «Versi in frammenti – si legge nella Prefazione scritta dal regista e sceneggiatore pugliese, attivo soprattutto nel mondo del teatro, Cosimo Damiano Damiato – svogliati di titolo, sospesi in bozze aspettando che la vita cambi per trovare altre parole ed andare a capo. Poesia come anfetamina, versi mesciuti a limone filtrati da un ago alla ricerca dell’ultima vena di sangue».

Ma perchè queste poesie sono “belle e maledette”? «Nei miei versi – spiega l’autore Iannarelli – sono presenti il bene e il male nei loro molteplici volti e nelle loro diverse misure. I vizi e le virtù che ne derivano, le bellezze e le mostruosità che caratterizzano o modificano l’ambiente che ci circonda e gli stessi equilibri del pianeta che ci ospita, le azioni nobili e i delitti commessi dal genere umano, sono la sostanza delle mie poesie. In esse è racchiusa tutta la bellezza che può scaturire dal bene e la maledizione che si abbatte su tutto ciò che scaturisce dal male, in un’alternanza di cause ed effetti, con angolazioni diverse dei punti di vista. Nel libro – aggiunge – ho voluto riportare l’uomo sul piano umano e materiale, con i suoi vizi e le sue virtù, le sue debolezze e le sue imperfezioni».

L’autore parla, poi, del Sud e di quanta amarezza ci sia in questa terra che troppo spesso fatica a splendere. «Il Sud è una donna bellissima – afferma Iannarelli -. Con seni prosperosi e pieni di latte, ma questo latte non è nutrimento per i suoi figli, perché di notte quando essa giace addormentata, vengono al suo seno per nutrirsi, striscianti e silenziosi serpenti. Il Sud è un contadino ricurvo sul terreno, sulla sua fronte bagnata di sudore riflette la luce di un sole rovente, ai suoi piedi la zolla di terra si frantuma, arsa dal calore, al suo fianco un cesto pieno di frutti maturi e profumati dei quali non si potrà nutrire, perchè qualcun altro glieli porterà via. Il Sud ha figli meravigliosi, istruiti, intelligenti e con tanta voglia di fare».

E allora, solo la poesia, con la sua funzione catartica, libera da questa prigione di pena e insofferenza. «Non devo far altro che uscire di casa – conclude l’autore – e osservare ciò che mi circonda. Una passeggiata a piedi, intrattenendomi in conversazione con la mia ombra mentre intorno a me le persone sono assorte nei loro affanni quotidiani. Chiudo gli occhi, immagino. Ed é già poesia».

“Caterinetta e la stecca di cioccolata”: il romanzo della cirotana Domenica Milena Arcuri Rossi tra il covid e la guerra

Quelle sirene che rimbombano nelle orecchie della protagonista e riportano alla memoria i momenti terribili della Guerra. Le ambulanze che percorrono le strade deserte con a bordo i malati di Covid, il virus che, ora, attanaglia il mondo intero, e quel suono che, durante la seconda Guerra Mondiale, annunciava l’imminente pericolo a causa dei bombardamenti. E’ “Caterinetta e la stecca di cioccolata”, il libro di Domenica Milena Arcuri Rossi, a riportare alla mente la stessa sofferenza, la stessa paura, la necessità di scappare – da una parte – e di stare in casa – dall’altra. La stessa conta dei morti. Lo stesso batticuore e gli stessi sospiri di sollievo. «Potrebbe essere anche una metafora della guerra al Covid per i lettori – dichiara l’autrice – che, leggendo, si immergono in un’altra realtà, ma inevitabile è che debbano tenere in mano, ben stretto il filo della speranza. Ogni epoca ha la sua guerra e bisogna lottare per, almeno, provare a vincere».

L’autrice, originaria di Cirò Marina (Crotone) e residente a Lestizza (Udine), è docente di Spagnolo e Francesce, e autrice di 26 libri di diverso genere, dalla grammatica ai romanzi. Una vita in cui la scrittura è sempre stato un impulso e mai qualcosa di studiato a tavolino. «Mi recavo su un albero di nespole, da bambina – racconta Domenica Milena Arcuri Rossi – per scrivere poesie che erano veri raccontini. Certo che è un’esigenza dell’anima, mi sveglio nel cuore della notte per scrivere versi; interrompo i pasti, a volte, per scrivere e riverso, sui fogli bianchi, fiumi di emozioni e sentimenti, sentiti, improvvisi, propri e senza filtri».

Si tratta di una storia vera, raccontata con dovizia di particolari dove, nonostante tutto, si cerca la normalità, si vive una storia d’amore e si esalta la bellezza dei luoghi naturali. Proprio da qui, infatti, l’esigenza di dar voce ai racconti ascoltati da bambina e «agli aneddoti che hanno caratterizzato – afferma l’autrice –  la vita di mia madre, per renderle omaggio e immortalare con le parole la sua esistenza inquadrata in un periodo storico reale, ma durante il quale i migliori sentimenti non sono venuti a mancare. La mia fantasia ha, poi, provveduto a rendere vivi personaggi, storie, luoghi e avvenimenti».

Il romanzo – pubblicato nella collana “I Diamanti – Narrativa” della Aletti editore -nonostante i ricordi di dolore e quelle sirene nelle orecchie, è un inno alla vita. «La protagonista, in ogni caso, insegna a tenere accesa la fiammella dell’amore, quelle della solidarietà e della speranza. Il solo ricordo di aver ricevuto in dono la cioccolata dagli americani le riempiva e le riempie il cuore di dolcezza e di gratitudine».

 

Online “Il Migliore”: il brano d’esordio della cantautrice Katia Pugliese

Il Migliore è il primo singolo pop della cantautrice calabrese Katia Pugliese, già disponibile dal 7 Gennaio su tutte le principali piattaforme di streaming e download.

Il Migliore è un brano che riflette su quanto ognuno di noi sia concentrato nel perseguire i propri obiettivi, egoisticamente, dimenticandosi del resto del mondo e delle persone che ci stanno vicine. La sonorità è basicamente pop, con toni nostalgici e un beat attuale,modulata da chitarre elettriche e acustiche.

“Il testo nasce da un’incomprensione con una persona cara e dalla sofferenza che ha suscitato ad entrambe. Ho cominciato a ragionare su quanto, in generale, siamo così concentrati su noi stessi e sui nostri problemi da sottovalutare e dare per scontato le persone che abbiamo intorno; di quello che ci danno e di quanto insieme potremmo raggiungere obiettivi ancora più grandi rispetto a tutto ciò che risulta egoisticamente individualista”.

Il brano, scritto e arrangiato da Katia Pugliese, è stato poi arrangiato e musicato presso Pleiadi Studio.

La scheda

Katia Pugliese, nata e cresciuta in Calabria (è di Caria, nel vibonese), scrive poesia da quando ha 14 anni e nel 2013 pubblica la sua raccolta “Pensieri notturni sul piacere di sentire” (Thoth edizioni).

Nel 2019 arriva alla seconda fase di selezione del Tour Music Fest (11° edizione) con il suo inedito “Self-Celebration”.

Nel 2021 con l’inedito “Il Migliore” è tra i finalisti del concorso musicale “Scrivi con noi la tua prossima hit” per Zara Edizioni; finalista del “Premio Rivelazione Castello D’Oro” per il Festival Sete Sois Sete Luas; semifinalista del Premio Spazio d’Autore (San Gimignano).

Si esibisce al Kalabria Eco Festival (Polia) e al Radio Sonica Live Show (Roma) presentando i suoi singoli inediti in versione acustica con chitarra. Negli anni, la sua è stata un’evoluzione da interprete ed esecutrice a cantautrice.

Il filo conduttore dei suoi brani è l’interazione e la non interazione tra le persone: vite che si incrociano, che si intrecciano, che si scontrano, che si perdono nell’incontro con altre persone e quanto questo flusso ci faccia evolvere e cambiare.

“Scrivo fondamentalmente di quello che mi circonda; sensazioni, emozioni, avventure, desideri e fantasie, le quali spesso vedo riflettersi nelle vite degli altri. Cantare quello che scrivo è diventato ormai la mia forma di espressione, la mia valvola di sfogo, il canale di comunicazione per raggiungere più persone possibili e per cercare di suscitare un senso di solidarietà, alla ricerca di una felicità comune”.

 

“La sentenza della fenice” è il nuovo libro di Vittoria Scola

COSENZA – “La sentenza della fenice” è il nuovo emozionante libro della calabrese Vittoria Scola. Un mondo in poche pagine, un percorso, interiorità ed emozioni.

Edito da Il giardino della cultura, “La sentenza della fenice” con parole, colore e arte, veste e sveste i sentimenti delle donne esprimendo le manifestazioni dell’anima delle donne tra lessico e cromia.

Una carrellata di aforismi e immagini perché la donna possa rinascere con l’energia creativa che ognuno ha in sé affinché una nuova rinascita consenta un nuovo percorso di felicità.

Concorso centri per l’impiego della Calabria: al via la selezione per 487 + 81 unità

CATANZARO – L’attesa è finita. Nell’ultimo giorno dell’anno gli avvisi relativi alle procedure selettive della Regione Calabria sono stati pubblicati sul BURC n. 115 del 31.12.2021 parte terza sezione Bandi e Avvisi, la pubblicazione, per estratto avverrà Gazzetta Ufficiale, 4° serie speciale concorsi ed esami n. 104 del 31.12.2021. Nel complesso sono da assegnare 487 posti a tempo indeterminato e 81 a tempo determinato.
Nello specifico, si tratta delle seguenti procedure selettive pubbliche:

– Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura, a tempo indeterminato e pieno, di n. 279 posti di categoria D, profilo professionale “Istruttore Direttivo Amministrativo – Finanziario” per il potenziamento dei Centri per l’Impiego della Regione Calabria;
 
– Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura, a tempo indeterminato e pieno, di n.177 posti di categoria C, profilo professionale “Istruttore Amministrativo-Contabile”, per il potenziamento dei Centri per l’Impiego della Regione Calabria;
 
– Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione di 29 unità di personale a tempo pieno e determinato, categoria D, per il potenziamento dei Centri per l’Impiego della Regione Calabria; nel seguente profilo:

  • Specialista in servizi per il lavoro;

Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione di 52 unità di personale a tempo pieno e determinato, categoria D, per il potenziamento dei Centri per l’Impiego della Regione Calabria; nei seguenti profili:

  • Specialista in servizi per il lavoro n. 37 unità
  • Specialista informatico n. 5 unità
  • Analista del mercato del lavoro n. 5 unità
  • Specialista comunicazione n. 5 unità

 
Concorso pubblico per esami, riservato ai soggetti disabili di cui all’art. 1, comma 1, della legge 68/1999, per la copertura a tempo indeterminato e pieno di n. 4 posti di categoria D, posizione economica D1, del CCNL funzioni locali, profilo professionale “Istruttore Direttivo Amministrativo-Finanziario”;
 
Concorso pubblico, per esami, riservato ai soggetti disabili di cui all’art. 1, comma 1, della legge 68/1999, per la copertura a tempo indeterminato e pieno di n. 7 posti di categoria C, posizione economica C1, del CCNL funzioni locali, profilo professionale “Istruttore Amministrativo-Contabile”;
 
Concorso pubblico, per esami, riservato ai soggetti disabili di cui all’art. 1, comma 1, della legge 68/1999, per la copertura a tempo indeterminato e pieno di n. 20 posti di categoria B, posizione economica B3, del CCNL funzioni locali, profilo professionale “Collaboratore Professionale Amministrativo”;

La domanda di ammissione al concorso deve essere presentata esclusivamente per via telematica, attraverso il Sistema pubblico di identità digitale (SPID), compilando l’apposito modulo elettronico sul sistema “Step-One 2019”, raggiungibile sulla rete internet all’indirizzo https://www.ripam.cloud entro le ore 23,59 del 30.1.2022.