Bergamini, davanti al tribunale per chiedere: “Non suicidate ancora Denis”

COSENZA – Alcune centinaia di persone si sono ritrovate questo pomeriggio, a partire dalle 16 – davanti al Tribunale di Cosenza per chiedere ancora una volta, ancora più forte, Verità e Giusizia per Denis Bergamini. La manifestazione era stata lanciata nei giorni scorsi dal gruppo Giustizia e Verità per Donato Bergamini per manistare, sempre in maniera ferma ma pacifica, contro la richiesta di archiviazione del caso da parte della Procura di Castrovillari. 

Con i manifestanti c’era anche la sorella Donata che ha ringraziato i presenti per  il sostegno e solidarietà, ribadendo che continuerà ad andare avanti finchè potrà, a lottare per chiedere il riconoscimento della Verità che tutti sanno.

Ieri proprio Donata Bergamini aveva scritto una lettera al Presidente della repubblica Mattarella per portare anche alla sua attenzione questa spinosa e angosciosa battaglia. La decisione del GIP se archiviare definitivamente il caso o aprire un dibattimento processuale è attesa a giorni.

Andreina Morrone

In compagnia di Barbara Serra, giornalista italiana ad Al jazeera

Lamezia Terme (Cz) – Si è svolto all’interno della kermesse culturale “il Sabato del villaggio”, ideato e condotto dal prof. Raffaele Gaetano, l’incontro con la giornalista italo-britannica Barbara Serra, attualmente corrispondente della prestigiosa e famosa TV araba Al jazeera. L’incontro ha avuto come filo conduttore la presentazione del libro della Serra “Gli italiani sono meno pigri”, con cui la giornalista ha parlato dei pregiudizi con cui i britannici vedono noi italiani: attraverso parole – chiavi, la Serra ha svolto un analisi profonda di ogni aspetto dei suoi conterranei, sottolineandone pregi e virtù. Dal classico pensiero dell’italiano “mammone”, “passionale”,””pigro” la giornalista ha sottolineato “l’incapacità” del mondo anglosassone di capire aspetti del nostro modo di pensare e agire che per loro sono inspiegabili e inconcepibili. Ecco allora lo stereotipo che tutti gli italiani siano legati alla parola Mafia, di cui però spesso ignorano il significato tragico della parola, perché vista in connessione con l’atmosfera un po eroica- romantica messa in scena nel famoso film “Il Padrino”, della mancanza di puntualità, in stretto legame con la pigrizia, piaga atavica della nostra indole di popolazione mediterranea dedita più al divertimento che alla scrupolosa osservanza dei propri doveri sul posto di lavoro, e infine, la corruzione, il fatto di essere soggetti facili nel cadere in questo vizio, e la superficialità con cui approcciamo a questo difetto, che sfocia nel voto e nella rappresentanza nei contesti istituzionali di esponenti politici coinvolti con questo reato, sicuri della nostra incapacità d’indignarsi. La Serra ha poi dato utili consigli su come compilare un CV con standard europei, raccomandando ai giovani italiani di non trascurare alcun tipo di esperienza lavorativa da inserire, come ad esempio quella di esser stato un bar-man, così come, per i giovani che vogliano tentare la fortuna trasferendosi a Londra, di non improvvisare questa scelta, ma partendo avendo alcuni punti chiave: cosa fare come lavoro, conoscere l’inglese, avere un CV scritto correttamente, sottolineando le competenze che si hanno e che cosa si vuole apportare di originale nella azienda in cui si fa richiesta di essere assunti. Quindi lo stretto legame competenza – ambizione – meritocrazia, triade fondamentale per avere successo nel contesto lavorativo anglosassone. 
Fra una domanda e l’altra, il pubblico è stato allietato dalla esibizione al pianoforte di un giovane talento lametino, Mattia Volpe, che ha eseguito due brani classici di Jazz americano. La Serra ha concluso esortando i giovani italiani da essere più ambiziosi, curiosi e propensi a fare precocemente esperienze lavorative, e ai genitori italiani di cambiare il loro atteggiamento ad infantilizzare più del previsto l’esistenza dei loro figli, impedendogli quindi di esprimere in autonomia la volontà di realizzare i propri sogni.

 

Matteo Scalise

Trivago: Villa Fabiano top hotel in Calabria

Il Best Western Premier Villa Fabiano di Cosenza Rende è il miglior albergo della Calabria valutato per bellezza, qualità e servizio.

E’ quanto risulta dalla classifica pubblicata da trivago.it i Top 20 hotel d’Italia, l’elenco, regione per regione, dei migliori hotel d’Italia valutati con gli apprezzamenti più alti da parte degli utenti.

L’unico hotel a rappresentare la Calabria, il Best Western Premier Villa Fabiano di Cosenza Rende entra dunque di diritto nella selezione dei 20 Top Hotel Italia 2014, premio attribuito direttamente dai clienti ai migliori hotel d’Italia, uno per ogni regione, distinguendo la struttura per la qualità del servizio, la cura del dettaglio e la presenza online.

Il Best Western Premier Villa Fabiano di Cosenza Rende, con la sua moderna struttura a 4 stelle, si contraddistingue per armonia ed eleganza sia negli spazi esterni che in quelli interni, dove si nota la cura di ogni singolo particolare.

 

Guardavalle – Acri, lo sdegno e la sconfitta dello sport

Come ormai noto, la clamorosa notizia che ha scosso il calcio calabrese nella giornata di oggi è stata la mancata disputa dell’anticipo della 24^ giornata del campionato di Eccellenza Guardavalle – Acri. Naturalmente più che il mancato match, a scuotere le coscienze di protagonisti,  addetti ai lavori, sportivi e tifosi, sono le circostanze che hanno portato la società dell’FC Calcio Acri a non far giocare la gara ai propri giocatori e a lasciare Guardavalle prima del fischio d’inizio. In un primo momento si era diffusa la notizia che i rossoneri fossero stati minacciati in un locale ad ora di pranzo in quel del paese catanzarese, ma poco dopo, di ritorno ad Acri, è il team manager Francesco Falco ai microfoni di Stadioradio.it a chiarire la situazione, parlando di un’ aggressione ad un giocatore diciannovenne dell’Acri non appena la squadra ha messo piede negli spogliatoi (il giovane calciatore rossonero è stato poi portato al Pronto Soccorso per valutarne le condizioni). La decisione di non disputare la gara e di rientrare ad Acri è quindi maturata per tutelare i propri tesserati che non se la sarebbero sentita di disputare la gara. Il fatto, come riferisce sempre Falco, sarebbe stato anche visto dal commissario di campo. Di contro il dirigente dei padroni di casa Salerno e il sindaco di Guardavalle Ussia hanno minimizzato l’accaduto, escludono ogni estraneità di minacce o percussioni operate dei parte dei propri tesserati e alludendo ad una premeditazione da parte dell’Acri in virtù dell’incontro di Coppa di settimana prossima.

Tuttavia non sarebbe nemmeno fantascienza ipotizzare che quanto accaduto possa essere una “vendetta” dei locali per quanto successe all’andata (3-0 a tavolino per l’Acri, ndr). Falco, facendosi portavoce della società, ha anche dichiarato che se dovessero accadere nuovamente episodi del genere, l’Acri non esiterà a lasciare di nuovo il campo e che, per dare rilievo nazionale di quanto accaduto, la società e i giocatori stanno meditando la possibilità di non scendere in campo nel turno di Coppa Italia mercoledi prossimo con il Francavilla. Per i rossoneri sui social messaggi di solidarietà da parte di altre società e numerosi sportivi.

Superfluo aggiungere che quanto successo sia evidentemente deplorevole e non qualificabile. Al di là di ogni tipo di rivalità, tifo e considerazione, sarebbe opportuno che ci si prendesse ancor più coscienza del decoubertiano pensiero “che l’importante non è vincere ma partecipare” e che lo sport dev’essere soprattutto una festa per tutti ma con rammarico bisogna constatare che anni e decenni di cronaca pallonara non ci hanno insegnato nulla.

Di seguito il link della trasmissione radiofonica Stadioradio per ascoltare le dichiarazioni di Falco, Salerno e Ussia:

http://www.stadioradio.it/Articolo/15666/guardavalle-acri-l-acri-sta-gia-rientrando-casa-falco-aggrediti-negli-spogliatoi

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Derby “Solo per abbonati”: lo spettacolo ha già perso

Catanzaro e Vigor decise a dare battaglia in un Ceravolo quasi deserto dopo la decisione della Prefettura.

Tutto pronto per il Derby di ritorno tra il Catanzaro di Sanderra (all’andata sulla panchina giallorossa sedeva Moriero) e la Vigor di Erra: domani alle 14.00 le due compagini si affronteranno dopo lo scoppiettante match d’andata chiuso sul 2 a 1 a favore dei biancoverdi. Molte cose sono cambiate da allora, con il Catanzaro completamente rivoluzionato (e forse anche ridimensionato, almeno nei “nomi”) e oramai lontano dalle piazze che contano in classifica, e con una Vigor che sta lentamente ed alacremente mettendo in cascina il fieno necessario a raggiungere la salvezza senza affanni. Serpeggia però amarezza a causa della decisione di non aprire i cancelli ai non abbonati dopo gli scontri verificatisi nei pressi del Ceravolo in occasione dell’altro Derby, Catanzaro-Cosenza (giocatosi due settimane fa), che già avevano fatto si che ai tifosi giallorossi venisse impedito di recarsi ad Aversa.

In casa Catanzaro, Sanderra porta con sé 20 uomini: Bernardo, Bindi, Calvarese, Caputa, Daffara, D’Orsi,Ghosheh, Giampà, Giandonato, Ilari,Mancuso, Migani, Mounard, Orchi, Razzitti, Rigione, Russotto, Sarr, Squillace e Zappacosta. Spicca ovviamente il nome dell’ex (non molto amato a Lamezia) Giampà, tornato nel Capoluogo dopo un anno “in provincia” caratterizzato dalla salvezza (e relativa permanenza nella Lega Pro Unica) della Vigor ma comunque condito da prestazioni non sempre all’altezza della carriera dello stantuffo di Girifalco, ora nuovamente osannato in giallorosso.

Questo l’elenco diramato invece da Erra: Forte, Piacenti, Mercuri,Di Bella, Di Marco, Gattari, Kostadinovic, Malerba, Pirelli, Rapisarda, Spirito,Battaglia, Maglia, Papa, Rossini, Scarsella,Catalano, De Giorgi, Del Sante, Held, Improta, Montella. Out ancora Del Sante, Puccio, infortunatosi prima del match col Martina, e Filosa.

 

 

 

MORELLI GIACINTO

Rende, 3 punti d’oro

Con un uomo in meno (espulso De Brasi), i biancorossi trovano il gol nel finale con Simeri.

CAPO D’ORLANDO – Nell’ anticipo della 24^ giornata del campionato di serie D girone I, sul campo neutro ”Micale” di Capo d’ Orlando,  il Rende ha battuto 2-1 la Tiger Brolo. Per i calabresi è andato a segno l’ attaccante Simeri con la sua prima doppietta in biancorosso, mentre per gialloneri Sparacello ha siglato il momentaneo pareggio. I ragazzi di Mister Bellinvia, nel primo tempo sprecano un calcio di rigore con Di Senso  respinto dal portiere ospite.

 

Tiger Brolo- Rende 1-2
Marcatori : 22′ e 85′ Simeri ( R)  , 39′ Sparaccello (T)

Tiger Brolo: Mannino, Perricone, Falanca, De Cristofaro, Kouadio, Zingales, Lupo , Addamo (75′ D’ Emanuele), Sparacello , Di Senso, Saani . A disposizione :Valenti, Ferrante, Bica Badan, D’ Emanuele, Cirianni, Calabretta, Cuccia, Schirò, Aloe .;
Allenatore Santino Bellinvia

Rende: De Brasi, Ruffo, Crispino, Benincasa (40′ Benincasa) , Musca, Ginobili, Gigliotti, Fiore, Caruso S (53’Azzinaro ), Zangaro 24′ Mancino), Simeri. A disposizione : Mancino, Grisolia, Piromallo, Caruso F., Marchio, Azzinanro, Buccino , Scarnato, Irace .
Allenatore Antonio Pellegrino

Arbitro : Sig. Daniel Pedretti di Brescia

Note : Terreno di gioco “ Ciccino Micale “ di Capo d’ Orlando ,

Spettatori: circa 300 di cui 30 provenienti da Rende.

Espulso : 24′ De Brasi ( R )

Ammonizioni : Perricone, Saani ( T ) ; Musca, Fiore, Ginobili ( R )

Angoli : 12-1 per il Tiger Brolo

Recupero : 3 minuti nel primo tempo, 5 minuti nel secondo

 

Roberto Tarzia

 

La bellezza del “carattere”: la moda che non “passa” di Outfitspertutte

Ho conosciuto Alessandra Crinzi, meglio nota come Outfitspertutte, in modo del tutto casuale, nella famosa giungla di Instagram, dove fashion blogger di ogni tipo, improvvisati negozianti e ragazzine in preda all’ormone da selfie, campeggiano indisturbate. Difficile non notarla. Ha nell’animo i segni di un’esperienza che le ha cambiato la vita, che le ha insegnato a volersi bene, cosa che oggi cerca di spiegare, dalla sua affollatissima pagina social, a tutte le giovani donne che nel tempo si sono innamorate di lei. Trentadue anni, personalità impulsiva e diretta, Alessandra non ha peli sulla lingua ed  è spesso promotrice di messaggi spiazzanti che trovano il loro consenso anche tra le più giovani. Ama la moda ma non ha nulla in comune con le classiche fashion blogger. I suoi sono consigli di bellezza, per imparare a stare bene con sè stesse spendendo il meno possibile. Più che una fashion blogger è una blogger dell’umore. Di quelle che generano “dipendenza” e i cui messaggi diventano un leit motiv di forza nei momenti di maggiore resa.

8@30 style, nella sua ricerca affannosa di persone “speciali” , che abbiano qualcosa da dire di meno banale rispetto a quanto non faccia la popolazione media che abita i social network, ha scovato lei con i suoi aforismi e le sue risposte tutt’altro che banali e le ha proposto un’ intervista, dai tratti anche po’ provocatori che, per motivi di lunghezza, abbiamo deciso di proporvi in due parti, sicuri che, leggendola, ne diventerete dipendenti anche voi.

1) Non una blogger, non una scrittrice, o forse sì. Chi è Alessandra Crinzi e cosa invece sogna ancora di diventare.

Mettiamola così. Non sono una “fashion” blogger. Diciamo che sono una blogger che usa la sua passione, la scrittura, per esprimere e condividere gioie, dolori, impressioni, emozioni, delusioni. Scrittrice? No. Lungi da me auto proclamarmi, anzi, ti dirò di più, detesto chi lo fa senza alcuna qualifica. Alessandra è una trentaduenne che ha deciso di aprire una pagina dedicata principalmente al suo genere, ponendosi come alternativa alle figure già esistenti e che sogna di poter continuare a scrivere e rapportarsi con il mondo femminile finchè avrà la possibilità di farlo.

2) Outfitspertutte è una pagina di moda o pseudo tale. Consigli sui capi di tendenza, sulle possibilità di e-commerce ma soprattutto consigli e pensieri sulla vita. Cosa rappresenta per Alessandra quella pagina, quando nasce ma soprattutto come?

Nasce per caso. Una notte l’ho sognata ed era proprio così come la vedi oggi.Il mattino dopo mi sono svegliata e il primo pensiero è stato quello di collegarmi a Instagram per aprire quell’account. E’ un luogo di ritrovo, dove migliaia di donne hanno l’opportunità di confrontarsi tra di loro parlando non solo di un argomento frivolo come la moda, ma toccando i temi più disparati. È iniziato tutto per gioco e oggi posso affermare che lo rifarei altre mille volte, nonostante sia diventato un vero e proprio lavoro. Ormai occupa più del 90% del mio tempo libero, ma ammetto, questo non può che rendermi estremamente felice.

3) Le esperienze, la professionalità, il cibo. Tu hai vissuto un periodo difficile della tua vita, come racconti spesso. Che cos’è che non hai mai detto a nessuno, di quel periodo o anche di questo che stai vivendo? 

I disturbi del comportamento alimentare rimangono insiti nell’animo di chi li ha vissuti, sempre. Ho aperto questa pagina anche per poter essere d’aiuto a chi, come me, sa cosa vuol dire vivere accompagnata da questo lungo e fastidioso strascico. In un anno, posso affermare con assoluta certezza, di essermi messa completamente a nudo, senza vergogna, ammettendo le mie passate debolezze e anche quelle attuali, oltre che ad aver aiutato centinaia di persone che mi hanno chiesto consiglio. Diciamo che se questa domanda mi fosse stata posta 14 mesi fa, avrei potuto dire mille cose, ma oggi no, non c’è nulla che non ho detto in merito ai miei 10 anni di malattia e gli attuali di costante lotta.

4) Le donne, il mito della perfezione  e della bellezza. Tu inviti a non seguire modelli ma ad imparare a piacersi. Come si sposa questo amore per la moda con la voglia di fregarsene?

Chiariamo questo concetto; io non amo il mondo della moda nella sua totalità, ma amo curarmi e farmi carina indossando i capi di buona qualità e spendendo il minimo indispensabile. Fregarsene in modo spudorato dei canoni imposti è ben diverso dal voler valorizzare il proprio corpo – e soprattutto voler trasmettere questo concetto – a prescindere dalla taglia che si indossa; io punto sul secondo obiettivo.

5) Un pregio e un  difetto di Alessandra. Cosa vorresti acquisire che non hai, cosa vorresti perdere che non ti piace?

Ti dico un difetto, i pregi – anche se pochi – non mi piace elencarli, ma farli elencare da chi mi conosce. Comunque, sono disordinata in modo cronico e lo ammetto raramente. Sostengo che nel disordine trovo il mio ordine e utilizzando questa scusa non ho mai provato ad essere più precisa. Il mio studio è una trincea. Cosa mi manca? La totale serenità, ma credo che un animo combattuto e iper sensibile  come il mio, non la raggiungerà mai. Una cosa che vorrei perdere è l’impulsività e invece vorrei acquisire la capacità del saper contare fino a mille prima di aprire bocca. Utopia per una come me.

Continua…

 

Lia Giannini

 

In auto con pistola clandestina, un arresto

CROTONE – Un uomo di 62 anni, Elio Comità, è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile della questura di Crotone perchè trovato in possesso di una pistola clandestina. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato fermato mentre si trovava a bordo della sua auto e, nelle tasche di un giubbotto i poliziotti hanno trovato una pistola semiautomatica Beretta modello 950B calibro 22 short con matricola abrasa, completa diu caricatore con 5 cartucce r un colpo in canna. Comita’ e’ stato quindi arrestato e rinchiuso nel carcere di Crotone a disposizione dell’autorita’ giudiziaria.

Coldiretti Calabria: al via la IX edizione di “Oscar Green”

CATANZARO – Al via la IX edizione di “Oscar Green”, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare e premiare l’innovazione in agricoltura. Nell’edizione 2015, l’anno di Expo, l’obiettivo – comunica Coldiretti – è quello di valorizzare le giovani realtà imprenditoriali del settore agricolo e agroalimentare, capaci di distinguersi grazie ad un modello imprenditoriale, innovativo e sostenibile. Possono partecipare al concorso gli imprenditori agricoli e agroalimentari, singoli o associati che hanno compiuto massimo 40 anni e che abbiano sviluppato un’idea innovativa che si rispecchi in una delle seguenti categorie previste dal concorso: -Impresa.2 Terra, per premiare le idee più originali e creative sotto il profilo dell’innovazione e delle nuove tecnologie, capaci di coniugare tradizione e innovazione; -Campagna Amica, centrata sulla valorizzazione dei prodotti Made in Italy, per premiare le imprese che in maniera innovativa raggiungono direttamente il consumatore finale rispondendo alle esigenze di sicurezza alimentare, qualità dei prodotti e tutela ambientale; -Paese amico, rivolto a premiare tutte quelle istituzioni pubbliche (Comuni, Province, Asl, scuole) che hanno contribuito all’attuazione dei progetti promossi da Coldiretti; -We Green, è la categoria dedicata alle aziende che pongono particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e all’agricoltura sociale, ponendosi come interpreti di un modello di sviluppo sostenibile; -Fare rete, prende in considerazione i modelli di imprese, cooperative, consorzi agrari, società agricole, capaci di creare reti sinergiche in grado di massimizzare i vantaggi delle aziende agroalimentari e del consumatore finale. Le iscrizioni sono aperte fino al 5 aprile 2015. Sul sito www.oscargreen.it si possono trovare ulteriori informazioni , compreso  il regolamento del concorso. “Oscar Green – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – è una bella opportunità, da non lasciarsi sfuggire per mettere in luce e valorizzare tutte quelle esperienze in cui spicca la creatività e lo spirito innovativo, tipici di tante imprese giovani che in questi anni hanno dato lustro alla Calabria. Per questo invitiamo, nella realtà regionale a fare emergere  e segnalare candidature per la partecipazione al concorso, prendendo contatti con gli uffici della Coldiretti provinciali e di zona   e con  la segreteria di Coldiretti Giovani Impresa”.

Riconoscimento al senatore Renato Turano dalla Commissione Cultura

COSENZA – La sua storia è di quelle che si vedono solo nei film, ma, a volte, si sa, anche i film diventano realtà. E il sogno americano di Renato Turano, imprenditore cosentino di successo negli Stati Uniti e senatore della Repubblica Italiana, eletto nella Circoscrizione Esteri, si è potuto realizzare, grazie alla sua caparbietà e tenacia tipiche dei calabresi. In uno dei suoi frequentissimi ritorni a casa (Turano è nativo di Castrolibero) dagli Stati Uniti, l’imprenditore calabrese ha avuto il tempo di ritirare ieri sera, nella sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” un riconoscimento assegnatogli dalla Commissione Cultura del Comune di Cosenza. Alla cerimonia non ha voluto far mancare la sua presenza il Sindaco Mario Occhiuto. Con il riconoscimento a Renato Turano l’organismo consiliare di Palazzo dei Bruzi ha inaugurato un nuovo filone, dedicato ai calabresi di valore nel mondo e la motivazione che campeggia sulla targa consegnata all’imprenditore parla chiaro: “a Renato Turano, orgoglio di Calabria e cittadino del mondo”, come ha ricordato nel suo intervento il Presidente della Commissione Cultura Claudio Nigro.
Davanti ad un numerosissimo pubblico, è toccato al consigliere Mimmo Frammartino ricostruire il profilo dell’ospite.
“Un calabrese di primo piano sotto il profilo imprenditoriale – ha ricordato Frammartino – leader riconosciuto nel mondo civile e degli affari dove ha raggiunto numerosi successi grazie alla sua coerenza con i valori etici e gli insegnamenti impartitigli dal padre Mariano”. Nel ’62 è proprio il padre Mariano, emigrato in America, che grazie alla sua intraprendenza, riesce ad acquistare un piccolo panificio. Oggi, grazie a Renato Turano, quel panificio di tanti anni fa è diventato la più grande azienda di produzione di pane artigianale del Nord America. Tante le soddisfazioni, innumerevoli i sacrifici. Una storia che emoziona ed affascina e che è la storia di un successo che Turano ama condividere con i connazionali della comunità italiana di cui fa parte. Poi arriva l’elezione a senatore della Repubblica Italiana, in quella circoscrizione estera che comprende Canada, Stati Uniti, Messico, America centrale e Caraibi.
Nel suo intervento, Mimmo Frammartino ha espresso l’auspicio di vedere quanto prima Renato Turano, per le sue competenze, alla guida della Fondazione “Calabresi nel mondo”, nella convinzione che “i calabresi nel mondo possano essere un valore aggiunto per la crescita e lo sviluppo della nostra terra in un momento di difficile crisi come quello che stiamo vivendo”.
Il Sindaco Mario Occhiuto ha voluto poi portare direttamente la sua testimonianza.
“Renato Turano – ha detto il primo cittadino – è una personalità che ha avuto modo di fare cose importanti in un altro Paese, ma che non ha mai reciso il forte legame con la sua identità e con le sue origini. Nei miei viaggi in giro per il mondo ho apprezzato il lavoro dei tanti calabresi all’estero e Turano è uno di questi. Abbiamo bisogno  – ha aggiunto il Sindaco – di attingere alle esperienze come quelle di cui Renato Turano è portatore”. Occhiuto ha inoltre ricordato gli esempi del prof.Francesco Sisci, sinologo di fama internazionale e originario di Villapiana, e del prof.Guy Alitto (i cui nonni erano di Castiglione cosentino) noto studioso di storia cinese e considerato, sia in America che in Cina, il più qualificato esperto delle teorie di Confucio.
“Dobbiamo puntare a valorizzare al meglio le nostre risorse – ha concluso Occhiuto – facendo leva sull’esperienza e le capacità di chi, come Renato Turano, ha avuto l’opportunità di trovare all’estero le condizioni favorevoli per mettere a frutto la propria identità. A Turano rivolgiamo l’appello a riportare nel nostro territorio, che rappresenta un’emergenza in tutto il Paese, con sacche ataviche di sottosviluppo, la possibilità di creare ricchezza.”
Dopo i ringraziamenti alla Commissione cultura e al Sindaco Occhiuto, Renato Turano, prende a raccontarsi non senza emozione. Dice di essere emigrato nel 1958. “Ero un ragazzino, ma non ho mai lasciato la mia terra. Ho avuto la fortuna di essere calabrese, con i valori dei calabresi e poi anche quella di avere avuto una grande famiglia, sia in America che in Italia.” E’ orgoglioso dei suoi 3 figli e dei 9 nipoti “che tornano ogni estate in Italia e che si sentono italiani, non americani”, così come si dice fiero di rappresentare nel mondo 68 milioni di italiani. “Mio nonno – continua – ha impiegato 3 mesi per arrivare in America e io a volte mi lamento del fatto che l’aereo impieghi 9 ore e mezza. Noi abbiamo costruito il mondo e oggi non è a Renato Turano che dobbiamo guardare, ma ai nostri figli e ai nostri nipoti o a gente come il colonnello Roberto Ruffolo (seduto nelle prime file della sala “Quintieri”) che è un grande orgoglio per la Calabria. Figlio di emigrati, oggi Ruffolo presta servizio a Roma presso l’ambasciata americana”. E Turano lancia al Sindaco e Presidente della Provincia Mario Occhiuto l’idea di un gemellaggio con la città di Kenosha, nel Wisconsin, già in rapporti con l’Università della Calabria, e dove, di fronte al locale municipio, esiste una piazza che si chiama Piazza Cosenza.
A luglio 40 ragazzi di Kenosha che suonano gli strumenti ad arco verranno all’Università della Calabria per un concerto. Il senatore Turano ha chiesto al Sindaco e alla Commissione se sia possibile farli esibire anche al Teatro “Rendano”.
“Dont’cry, Butterfly!”, continua a ripetere Turano, prendendo a prestito le parole della canzone “Dream”, intonata dal tenore Federico Veltri, accompagnato al pianoforte dal maestro Francesco Perri, durante uno degli intermezzi musicali della serata. Renato Turano indirizza un messaggio ai giovani calabresi: “Non piangete, ma volate!” Dobbiamo inventarci delle soluzioni e dare ai giovani calabresi un futuro.
Contate su di me, per quello che posso”. Se Turano ha realizzato il suo sogno americano, vorrebbe che i giovani italiani non vivessero più di sogni e che, prendendo il coraggio a due mani, si inventassero qualcosa che li faccia uscire dalla loro condizione di insicurezza per un futuro sempre più incerto.
Tra gli altri interventi, quello di Maria Lucente, Vice Presidente della Commissione cultura. “Renato Turano – ha detto la Lucente – affascina per la sua tenacia, il suo coraggio, la sua cocciutaggine, tipica di noi calabresi. Tutta la sua storia è di per sé affascinante. E’ questa una serata particolare perché, a differenza di altre, assume un impegno e una continuità di rapporto con il senatore Turano, nell’auspicio che la Presidenza della Fondazione “Calabresi nel mondo”, da qui a breve, possa essere assunta proprio da lui”. Altri interventi sono stati quelli del Sindaco di Castrolibero Giovanni Greco e del consigliere regionale Orlandino Greco. Quest’ultimo ha sottolineato che “qui c’è un uomo che si racconta perché ha qualcosa da raccontare e c’è una traccia che rimane. Il racconto di Renato Turano è il racconto di chi, negli anni, è stato costretto a lasciare la sua terra per poter costruire qualcosa di molto importante fuori e lontano dalla Calabria. In un momento storico in cui il tema dell’emigrazione è tornato in auge in maniera così dirompente, Renato Turano mantiene in vita la cellula del cuore italiano perché è un costruttore di esempio che fa grande un popolo e che va additato ai tanti giovani di questa terra, molto spesso preda della rassegnazione”.
Applausi a scena aperta hanno accompagnato gli intermezzi musicali. Oltre alla canzone “Dream” (“Il sogno”), il tenore Federico Veltri, accompagnato sempre da Francesco Perri al piano, ha eseguito la romanza “Una furtiva lagrima”, da “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti. Il pianista Perri ha inoltre eseguito il leit-motiv della colonna sonora del film di Giuseppe Tornatore “La leggenda del pianista sull’Oceano”, tratto dal libro “Novecento” di Alessandro Baricco. Superba veramente, a questo proposito, la performance recitativa del giovane attore cosentino Francesco Castiglione.