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Esonda torrente nel reggino, divelta una condotta Sorical

MELITO PORTO SALVO (RC) – E’ nuovamente esondato il torrente Tuccio, in località Musupuniti nel territorio di Melito Porto Salvo, investendo la condotta dell’acquedotto regionale.

Sorical ha già inviato sul posto più squadra di manutenzione per avviare i lavori di ripristino del servizio che si prevedono di almeno 48 ore.Attualmente è interrotto il servizio per il Comune di Reggio Calabria (Zona sud fino a Pellaro), Montebello Jonico, Roghudi, San Lorenzo e Motta San Giovanni.
I lavori, a causa della piena del fiume, si presentano complessi e secondo i tecnici della Sorical dureranno qualche giorno perché è necessario prima arginare il flusso del fiume, mettendo in sicurezza il sito, e poi procedere con la riparazione della condotta.

La condotta dell’acquedotto Tuccio è posizionata in prossimità della sponda sinistra del torrente, la piena del fiume ha causato un nuovo smottamento del terreno su cui è posizionata la condotta.

Sorical è già intervenuta sabato scorso per ripristinare il servizio e nel 2017 ha segnalato agli uffici preposti della Regione e della Prefettura di Reggio, la vulnerabilità del tracciato della condotta a seguito dello sgretolamento dei muri di protezione della fiumara.

Fonti: https://www.soricalspanotizie.com

Salta condotta dell’Abatemarco, due persone investite da fango e detriti

MALVITO (CS) – E’ sospesa l’erogazione dell’acquedotto Abatermarco a seguito una rottura della condotta in località Vaditari di Malvito. La rottura è avvenuta in un tratto a monte di alcune abitazioni. Lo smottamento di fango e detriti ha investito un’abitazione, ferendo il proprietario trasportato in ospedale a Castrovillari. Sul posto sono presenti le squadre operative della Sorical, dei Vigili del Fuoco e una pattuglia dei carabinieri, unitamente al sindaco di Malvito Pietro Amatuzzi. Dell’incidente è stato informato il presidente della Regione Mario Oliverio, mentre il commissario della Sorical Luigi Incarnato, si è accertato delle condizioni della persona ferita attraverso i familiari e si sta recando sul luogo dell’incidente. I tecnici della Sorical, per precauzione, hanno anche bloccato l’erogazione dell’acquedotto Capodacqua, la cui condotta viaggia parallelamente a quella dell’Abatemarco e avviato una ricognizione per ripristinare l’acquedotto che serve 25 Comuni e circa 200 mila persone. Al momento è sospesa l’erogazione alle utenze comunali di San Donato di Ninea, Altomonte, San Sosti, Mottafollone, S. Agata d’Esaro, Malvito, S. Caterina Albanese, Roggiano Gravina, Tarsia, San Marco Argentano, Cervicati, Torano Castello, Montalto Uffugo, S. Martino di Finita, Lattarico, Mongrassano, Cerzeto, Rota Greca, S. Benedetto Ullano, Rende, Castrolibero e Cosenza. Molti dei Comuni sono serviti a altri acquedotti comunali, attualmente l’erogazione viene garantita da Sorical al Comune di Cosenza fino alle ore 18 solo al serbatoio Merone attraverso le vasche di accumulo di Cozzo Muoio, mentre è sospesa per il serbatoio De Rada. Delle problematica è stata investita la Prefettura di Cosenza e la Protezione Civile Regionale.

Scoperto acquedotto dei monaci della Sambucina

LUZZI (CS) – Interessante studio di un antico acquedotto che si trova nel territorio di Luzzi, opera probabilmente realizzata dai monaci della badia di Santa Maria della Sambucina. 

Ricerche nate da un pozzetto in stato di abbandono

 L’idea della ricerca è nata in seguito alla segnalazione dello stato di degrado strutturale di un pozzetto in pietra di forma cilindrica, ancora visibile sul ciglio della strada che dalla Sambucina porta in Sila, che è sicuramente da collegare all’antico acquedotto sambucinese. Su una mappa pubblicata da Giuseppe Marchese, risalente forse agli inizi del 1400, viene rappresentato in forma schematica l’intero tracciato dell’acquedotto della Sambucina, a partire dalla zona di captazione delle acque (Montagna della Noce), giunge ad un pozzetto di derivazione dal quale si innestano due condutture: una in direzione della Sambucina e l’altra invece in direzione del centro storico di Luzzi. Nella mappa sono ben visibili tutti i pozzetti d’ispezione e di derivazione (se ne contano ben 10); nei pressi del paese un ultimo pozzetto di derivazione approvvigiona un edificio forse di natura industriale.

Un anno di ricerche

Da circa un anno sono iniziate le ricerche per ricostruire il tracciato dell’acquedotto cistercense. I numerosi sopralluoghi, coordinati dall’ingegnere Gianpiero Basile con gli amici dell’Associazione “Totonno Palermo”, hanno consentito di ritrovare, spesso nascosti nelle boscaglie e in sentieri impervi, pozzetti di derivazioni. Sono stati georeferenziati almeno 10 tratti e frammenti di acquedotto che presentano uguali caratteristiche strutturali e lo stesso tipo di canalizzazione (tubi in terracotta con un diametro di 12/15 cm e una lunghezza media di cm. 30/35). La seconda fase del progetto prevede un’indagine georadar a cura della Geomeda ISS, per individuare il tracciato ancora sepolto dell’antico acquedotto. La ricerca mira alla possibilità di capire quale connessione possa esserci tra l’antico acquedotto e le ripetute frane che da sempre interessano il territorio in oggetto. Fenomeni questi che possono correlarsi con le evidenze morfologiche introdotte dal Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Calabria e dalle tavole di stabilità dell’attuale strumento urbanistico.

La fase introduttiva dei lavori e le esperiente in corso, saranno presentate ufficialmente in una conferenza che si terrà prossimamente a Luzzi.

Crisi idrica, Guccione: «L’acqua c’è ma si perde per strada»

COSENZA – «Il Comune di Cosenza riceve ogni anno circa 18 milioni di metri cubi d’acqua dagli acquedotti gestiti dalla Sorical e da quelli comunali. L’Abatermarco e il Bufalo, gestiti dalla Sorical, garantiscono 320 litri al secondo. Quelli comunali, Merone, Timpafusa, Zumpo e i pozzi Mussano erogano 220 litri al secondo per un totale di 540 litri al secondo. Una quantità d’acqua sufficiente a soddisfare i bisogni di oltre 85mila persone, molto al di sopra degli attuali abitanti di Cosenza che sono 65.069». E’ quanto afferma Carlo Guccione, consigliere comunale e coordinatore della Grande Cosenza. «Ma il quadro allarmante della situazione del sistema idrico cittadino – sostiene Carlo Guccione – emerge con tutta evidenza dalla relazione del programma attuativo dell’accordo tra il Comune di Cosenza e il ministero dell’Ambiente sul servizio idrico integrato. Quando è stato realizzato lo studio sul sistema idrico della città di Cosenza il ministro dell’Ambiente era Corrado Clini, mentre la sua compagna, Martina Hauser, era assessore al Comune di Cosenza con deleghe alla Sostenibilità ambientale e alle Energie rinnovabili. Nel documento – che porta la data del 21 dicembre 2011 e la firma degli ingegneri Augusto Pretner, Valerio Di Michele e Barbara Marcon – emergono dati che sottolineano come l’acqua immessa nel sistema fosse pari a 18.150.000 metri cubi anno. E, viceversa, l’acqua misurata e venduta nel 2010 era di 4.800.000 metri cubi anno. Un bilancio ingresso-uscita che indica uno scompenso annuo di 13.350.000 metri cubi anno, con una perdita complessiva di oltre il 74%. Nella relazione – sottolinea Carlo Guccione – si fa riferimento alla presenza di molti allacci abusivi. Si ritiene necessario – nella stessa relazione – un piano completo di interventi a medio termine (10 anni) mirato allo svecchiamento delle strutture di rete e al completo recupero di funzionalità del sistema. Si ipotizza anche un costo degli interventi necessari di circa 35 milioni di euro per il servizio idrico e di 30 per quello fognario. E si segnala come prioritario l’aspetto della vendita dell’acqua attivando al più presto tutti i correttivi alla misura dell’erogato all’utenza, studiando anche un sistema di riscossione che abbrevi i tempi tra fornitura e pagamento. Perché – conclude Guccione – questo studio, costato migliaia di euro al Comune di Cosenza, è rimasto nel cassetto? Cosa ha fatto il Comune in questi ultimi quattro anni?».

Riduzione della fornitura di acqua per rottura dell’Abatemarco

COSENZA – Sospensione dell’erogazione idropotabile in città per consentire i lavori di riparazione sulla condotta adduttrice dell’Acquedotto Abatemarco, a seguito di una rottura verificatasi in località Triscioli, nel Comune di Santa Caterina Albanese. Lo ha comunicato al Comune di Cosenza la So.Ri.Cal. precisando che «i lavori di riparazione sono attualmente in corso e che, ad ultimazione degli stessi, presumibilmente in serata, sarà ripristinata la completa funzionalità dell’Acquedotto. A causa della sospensione dell’erogazione, si registrerà una riduzione della fornitura».

Condotta di Abetemarco, interrotta erogazione acqua per riparazione acquedotto

SAN MARCO ARGENTANO (CS) – A  seguito di alcune rotture rilevate questa mattina sulla condotta dell’acquedotto Abatemarco, verificatesi in località Pezze nel Comune di San Marco Argentano e in località Cerza Dolce, nel comune di Cervicati, si è reso necessario interrompere l’erogazione idropotabile in città per consentire i lavori di riparazione.
Lo ha comunicato al Comune di Cosenza la So.Ri.Cal. precisando che «i lavori di riparazione sono attualmente in corso e che, ad ultimazione degli stessi, sarà ripristinata l’erogazione ordinaria».

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Interruzione delle Forniture dall’Acquedotto Abatemarco

LATTARICO (CS) – La Sorical comunica che, a causa di una consistente rottura sulla condotta adduttrice in località Cozzo carbonaro nel Comune di Lattarico, nella giornata di domani, mercoledì 5 febbraio, la stessa società sarà costretta a sospendere l’erogazione dell’acqua nella città di Cosenza e negli altri Comuni serviti, per il tempo strettamente necessario alla riparazione. A lavori ultimati, fa sapere Sorical, si provvederà a ripristinare le ordinarie forniture alle utenze.

A volte ritornano/ Il Visconte spezzettato: storia di un acquedotto rivoluzionario

Un momento della serata. Da sx Gianpiero De Santis e Vincenzo Marino (foto di Maria Tarantino)

VISCONTE (CZ) – Dodici km: tanto è lungo l’acquedotto Visconte-Catanzaro. La storia e l’impatto dell’opera voluta nell’Ottocento nel periodo napoleonico sono stati raccontati, nei giorni scorsi, da Walter Fratto e Salvatore Bullotta. Proprio a Visconte, centro al confine tra Pentone, Gimigliano e Catanzaro. La serata è stata organizzata dal circolo PD di Pentone in collaborazione con l’associazione culturale Musagete Due. La ricostruzione delle vicende dell’acquedotto e del suo tragitto si è rivelata un pretesto per conoscere un pezzo di storia. Storia globale che, oltre ai grandi eventi, considera le condizioni materiali e il cambiamento del paesaggio. Storia che potrebbe prendere una piega diversa se solo l’acquedotto – riscoperto – fosse valorizzato. Sull’opera, di recente, si è fermata anche l’attenzione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Calabria. La sua storia è stata riannodata. Ora – sembra di leggere tra le righe di una serata in cui anche il pubblico è intervenuto – tocca ad amministratori, associazioni e cittadini evitare di smarrirla.

L’incontro, nelle intenzioni del PD locale, lascerà una traccia. Vincenzo Marino, coordinatore del circolo PD di Pentone e moderatore della serata, ha reso noto che verrà prodotto un documento sulla manifestazione e verrà richiesto ai comuni di Gimigliano e di Pentone di fare un deliberato per sensibilizzare il Comune di Catanzaro. L’associazione Musagete 2, nelle parole del presidente Gianpiero De Santis, si è detta pronta a impegnarsi per la valorizzazione dell’opera architettonica.

Una veduta dell'acquedotto (foto dalla rete)

La sua riscoperta prende le mosse dalle sollecitazioni di Riccardo Elia, lo ha premesso Walter Fratto. Che ha commentato le immagini delle cartine e gli spezzoni del suo video, ‘Il Visconte Spezzettato: storia (sepolta) di un acquedotto rivoluzionario’. Prima dell’arrivo dei francesi nell’Ottocento, a Catanzaro non esisteva un acquedotto: le condizioni igieniche lasciavano a desiderare. La costruzione, ha spiegato l’architetto, è stata realizzata scavando nella nuda roccia. Il suo pensiero è andato al possibile tributo degli operai di cui, però, non è stata ritrovata traccia negli archivi. Fratto si è soffermato anche sull’importanza dell’opera per Visconte: «senza acquedotto non esisterebbe». Perché non si fanno gallerie, ma si scavano trincee. Vengono tolti alberi e pietre: resta una strada. Quella di Visconte.

Ma l’acquedotto rientra nel più ampio impatto del decennio francese (1806-1815). E’ Salvatore Bullotta, che ha collaborato al progetto, a contestualizzare. Il dottorando in storia ha focalizzato l’attenzione sull’ambivalenza della presenza francese. Ha spiegato che essa introduce conoscenze (anche nel campo dell’ingegneria), amministrazione del territorio a cui risalgono le odierne articolazioni amministrative, un codice civile. Tuttavia si tratta di un’occupazione militare: la popolazione è vessata. I suoi accenni al brigantaggio o alla continuità della nuova amministrazione borbonica aprirebbero altri nodi: si arriverebbe all’attuale dibattito tra Neoborbonici e sostenitori dell’Unità d’Italia.

Ma questa è un’altra storia. Quella dell’acquedotto è stata riportata alla luce. L’Uisp (Unione italiana Sport per Tutti)  Catanzaro, di cui fanno parte Riccardo Elia e Walter Fratto, di recente ha organizzato una passeggiata ecologica proprio nelle zone in cui l’acqua sgorga. L’incontro di Visconte vi ha puntato di nuovo i riflettori. In molti sembrano non voler dimenticare.

 

Rita Paonessa

Rossano: lavori di manutenzione all’acquedotto di Macrocioli

ROSSANO (CS) – Sono in corso i lavori di manutenzione urgente e straordinaria sull’Acquedotto Macrocioli in contrada Amica, questo potrebbe provocare disagi nell’erogazione dell’acqua. Questo quanto comunicato dai responsabili dell’ufficio tecnico che stamani hanno ricevuto la comunicazione da parte di SORICAL, ente gestore dell’acquedotto extracomunale.

L’Amministrazione comunale si scusa con i cittadini per le eventuali criticità che potrebbero verificarsi.