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Balneazione, esito Arpacal negativo per Melito Porto Salvo

MELITO PORTO SALVO (RC) – Con una  nota trasmessa questa mattina al sindaco di Melito Porto Salvo, e contestualmente alla Regione e al Ministero della Salute, il Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Arpacal ha reso noto che «le analisi effettuate sul campione di acqua di mare, prelevato il 16 maggio scorso alla stazione di campionamento denominata “Musa S.Elia”, hanno dato esito sfavorevole per il superamento del valore del parametro di Escherichia coli rispetto a quello imposto dalla normativa». Il valore riscontrato è di 4800, infatti, mentre il limite imposto dalla normativa è di 500. Negli altri punti di campionamento presenti sul territorio comunale di Melito Porto Salvo, invece, l’esito delle analisi è stato favorevole.
Il Dipartimento Arpacal di Reggio Calabria ha comunicato, infine, al Sindaco di Melito Porto Salvo che «i risultati dei controlli suppletivi, che saranno effettuati al fine di verificare l’entità e la durata dell’inquinamento, saranno comunicati nel più breve tempo possibile».

A San Ferdinando il mare è inquinato. L’Arpacal diffonde i risultati delle verifiche

CATANZARO – «In riferimento alle attività di campionamento effettuate da questa Agenzia ai sensi del D. lgs. n. 116/08, si comunica che le analisi effettuate sul campione di acqua di mare prelevato in data 18/04/2017 presso la stazione di campionamento denominata “LIDO VASCELLO” hanno dato esito SFAVOREVOLE per superamento del valore del parametro Escherichia coli a quello imposto dalla normativa vigente (valore limite 500 – valore misurato 1890)».  E’ quanto comunica il Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Arpacal che, come gli altri dipartimenti provinciali dell’Agenzia ambientale calabrese, ha avviato in questo mese di aprile la campagna 2017 per il monitoraggio della balneazione. Tale comunicazione è stata inviata questa mattina al Sindaco di San Ferdinando e, per conoscenza, al Ministero della Salute ed al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria.
«Si comunica – conclude la nota – che i risultati dei controlli suppletivi, che saranno effettuati al fine di verificare l’entità e la durata dell’inquinamento, saranno comunicati nel più breve tempo possibile».

Acque reflue e balneazione in Calabria, l’UE risponde all’interrogazione di Ferrara e Pedicini (M5s)

COSENZA – Continua il monitoraggio della Commissione europea sulla gestione delle acque reflue e sullo stato delle acque di balneazione calabresi. È quanto comunica la stessa Commissione europea rispondendo ad un’interrogazione presentata dagli eurodeputati del M5S Piernicola Pedicini e Laura Ferrara.

«I comuni esaminati dalla Ue, a causa della “scarsa” qualità delle relative acque di balneazione – si legge nella nota -, sono quelli di Reggio Calabria, Praia a Mare, Belvedere Marittimo, Paola, Briatico, Ricadi, Joppolo, Nicotera, San Ferdinando e Crotone. La Commissione europea ha quindi confermato la connessione tra cattiva gestione del sistema depurativo e mare inquinato, tanto che sette dei dieci comuni esaminati sono già coinvolti nelle due procedure d’infrazione europea (n.2059/2014 e la n.2034/2004) per la violazione degli articolo 3 e 4 della direttiva 91/271/Cee concernente il trattamento delle acque reflue urbane. Tuttavia, in nove dei dieci comuni attenzionati, la Commissione ha fatto sapere che “dalle informazioni ricevute dalle autorità italiane nel 2015, la maggior parte delle acque di balneazione sono conformi ai requisiti previsti dalla direttiva europea vigente. Mentre – ha aggiunto – un livello di non conformità elevato è stato riscontrato nella provincia di Reggio Calabria”. Rispetto alle cause principali di tale situazione di forte criticità che interessa Reggio Calabria, l’organismo esecutivo di Bruxelles ha spiegato che “secondo le informazioni ufficiali disponibili, esse dipenderebbero dalla mancanza di un adeguato trattamento delle acque reflue urbane”. Per risolvere i presunti errori di gestione delle acque reflue, la Commissione ha evidenziato che “le azioni di controllo e di procedura di infrazione avviate nei sette comuni esaminati contribuiranno a migliorare la qualità delle acque di balneazione che potrebbero essere interessate”. Per quanto riguarda l’eventuale impatto degli scarichi di acque reflue sui Sic (Siti di importanza comunitaria), l’organismo Ue ha comunicato che “le autorità degli Stati membri devono adottare tutte le misure necessarie per evitare il degrado degli habitat naturali e la tutela delle specie per cui i siti sono stati designati, compreso l’opportuno trattamento delle acque reflue”».

 

Arpacal, i valori della costa jonica soveratese sono nella norma.

Mare AmanteaSOVERATO (CZ) – Gli esiti delle seconde analisi suppletive nel tratto di costa jonica soveratese, che i tecnici del Servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal hanno campionato lunedì scorso, confermano che la settimana scorsa, nei comuni di Soverato, Davoli, Satriano e San Sostene, vi è stato quello che tecnicamente viene definito un “inquinamento di breve durata”. I valori emersi dalle analisi dei campioni di lunedì scorso, infatti, sono tutti tornati nei limiti imposti dalla normativa sulla balneazione e risultano conformi ai sensi del D.Lgs 116/08. In particolare, fanno sapere dal Servizio Acque del Dipartimento Arpacal di Catanzaro, nei punti di Soverato denominati “Lido Ottagono” e “Direzione Don Pedro” la carica batterica ancora alterata, ma comunque tornata nei limiti, sta proprio ad indicare l’inquinamento già avvenuto. Il campionamento di lunedì scorso, e quindi l’esito delle seconde analisi suppletive, permetterà di attivare la procedura, prevista dalla normativa, definita di “scarto del dato sfavorevole”, ossia di eliminare ai fini statistici, per il giudizio sulla qualità del mare nell’annualità successiva, l’esito sfavorevole della scorsa settimana.

Rientrati nei limiti i valori di balneazione a Longobardi

LONGOBARDI (CS) – Il Dipartimento di Cosenza dell’Arpacal ha comunicato nella giornata di oggi al comune di Longobardi che, a seguito del campionamento suppletivo eseguito lunedì 5 settembre, il punto identificato come N. 018 antistante alla stazione ferroviaria è risultato conforme ai limiti del D. Lgs. 116/08. L’area è dunque tornata idonea alla balneazione.

Balneazione: non conformi i comuni di Rossano e Guardia Piemontese

mare-inquinato-calabria-evidCOSENZA – Lo ha reso noto il Dipartimento di Cosenza dell’Arpacal a proposito del Comune di Rossano e per quello di Guardia Piemontese. Al seguito dell’intervento di lunedì 8 agosto scorso nell’ambito della campagna di balneazione sono stati rinvenuti dei punti in cui i valori dell’ Escherichia Coli, un batterio che in alte quantità è responsabile di malattie per uomini  e animali,  supera i livelli accettabili.

In particolare nella zona di Rossano, le analisi hanno dato esito sfavorevole nei punti a 100 mt destra del torrente Coserie, del torrente Colognati e in località Momena. Su Guardia Piemontese, i punti critici sono stati identificati nel litorale relativo alla zona antistante Stazione FFS.  Le analisi suppletive saranno eseguite quanto prima.

Arpacal al lavoro per la periodica campagna di balneazione estiva

CATANZARO – Giornate di super lavoro per i tecnici dei dipartimenti provinciali e della sede centrale dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria) per la periodica campagna di balneazione, che è nel pieno del suo calendario 2016. Il fenomeno maggiormente affrontato dai tecnici dell’Agenzia ambientale calabrese è quello della presenza massiccia di fenomeni di fioritura algale, ma anche alcune criticità provocate da sversamenti di scarichi a mare.

Proprio oggi il Dipartimento di Crotone dell’Arpacal, diretto dal dr. Francesco Russo, ha informato il Comune di Crotone, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Crotone, e la locale Capitaneria di Porto che a seguito dell’intervento di ieri, richiesto dalla stessa Capitaneria, presso il punto di balneazione identificato come Lido Tricoli, sono state svolte le attività di campionamento di acque di balneazione. L’esito delle analisi di questi campioni, realizzati dal laboratorio bionaturalistico del Dipartimento di Catanzaro, diretto dalla dr.ssa Filomena Casaburi, hanno dato esito di un superamento della concentrazione per il parametro Escherichia Coli, riscontrato nel valore di 3000 UFC/100ml, quando il limite è di 500 UFC/100 ml. Il dipartimento di Crotone, quindi, ha invitato gli enti, per quanto di competenza, ad adottare i dovuti provvedimenti.

Sul fronte delle fioriture algali, e delle cause che ne provocano la massiccia presenza soprattutto sulle coste tirreniche, ha fornito spiegazioni ai cittadini, anche in riferimento ai fenomeni dei giorni scorsi verificatisi a Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, la dr.ssa Angela Diano, direttore del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia.

«Le fioriture algali – spiega la dr.ssa Angela Diano, direttore del Dipartimento di Vibo valentia dell’Arpacal – sono fenomeni naturali dovuti alla crescita esponenziale di un numero di individui appartenenti alle classi delle Diatomee e dei Dinoflagellati marini che, in particolari condizioni, possono raggiungere concentrazioni di milioni di cellule per litro producendo evidenti alterazioni delle acque che possono presentare:schiume o muchi di colore marrone in colonna d’acqua in superficie o in sospensione, colorazioni anomale dell’acqua e mucillagini o pellicole brunastre sul substrato».

«Nel mare Adriatico – continua la Diano – questi fenomeni si sono presentati già dagli anni ottanta e sono stati ampiamente studiati, mentre nel mar Tirreno il fenomeno è stato descritto a partire dall’anno 2000, con un incremento negli ultimi anni  dovuto al mutamento degli equilibri trofici dell’ecosistema marino. (per approfondimenti: Quaderno dell’ICRAM “Le mucillagini nell’Adriatico e nel Tirreno”di Michele Giani, Daniela Berto, Michele Cornello, Gianfranco Sartoni ed Attilio Rinaldi Michele Giani, Daniela Berto, Michele Cornello, Gianfranco Sartoni, Dir. Resp. Folco Quilici)».

«La fase di degradazione cellulare è accompagnato, nell’ultimo stadio (putrefazione), anche da cattivi odori che possono dar luogo a errate interpretazioni del fenomeno. Ecco la necessità dello studio delle caratteristiche microbiologiche, biologiche e chimiche delle acque ed eventualmente anche di test di tossicità nei casi in cui l’analisi microscopica evidenzi la presenza di microalghe appartenenti alle specie potenzialmente tossiche».

«Le analisi condotte sul campione prelevato a Nicotera dalla Capitaneria di Porto il 12.07.2016 – conclude Diano – non hanno evidenziato inquinamento microbiologico, mentre è stata evidenziata un’intensa fioritura di Dinophicaee (Ord.Gymnodiniale) responsabile della colorazione delle acque».

Anche in Provincia di Reggio Calabria il fenomeno della fioritura algale si è verificato. 

«Questo fenomeno naturale – peraltro già verificatosi negli anni precedenti, in prevalenza nella zona di San Ferdinando – è stato favorito dalle particolari condizioni meteo-marine (mare molto caldo e calmo), correlato all’apporto di nutrienti dei principali corsi d’acqua della zona. Il Dipartimento Arpacal di Reggio Calabria, nell’ambito del controllo dei depuratori e degli scarichi, ha spesso verificato, di iniziativa o  congiuntamente alle forze dell’ordine, l’esistenza di reflui non conformi alla normativa vigente. Ovviamente l’immissione nei corpi idrici superficiali sia di reflui parzialmente depurati che di reflui abusivi comporta un apporto di nutrienti a mare, che determina, al verificarsi delle condizioni ambientali favorevoli, la crescita esponenziale delle popolazioni di microalghe che normalmente sono presenti in mare».

Tornando alla provincia di Vibo Valentia, infine, con una lettera inviata ai Sindaci dei Comuni costieri della provincia, e per conoscenza agli enti territoriali ed alla Prefettura, il direttore del Dipartimento provinciale di Vibo Valentia  dell’Arpacal, dr.ssa Angela Diano, ha posto all’attenzione il problema dei rifiuti che sono spiaggiati o che vengono ritrovati nell’alveo dei torrenti. Sempre in applicazione alla normativa in materia di acque di balneazione, che impone ai Comuni una serie di misure di gestione, «in considerazione dell’intensa attività condotta da questo Dipartimento su chiamate in emergenza per la presenza di rifiuti a mare, nella scorsa stagione balneare – scrive la dr.ssa Diano – si informa con la presente, che nell’ambito delle attività di controllo condotte nel mese corrente, l’ispezione visiva delle acque di balneazione del Vostro Comune ha rilevato sugli arenili e nelle aree di accesso alle spiagge rifiuti spiaggiati e rifiuti solidi urbani. Erano presenti anche vetro, plastica e pneumatici. Tanto si comunica affinché possiate provvedere con carattere di urgenza e per quanto di Vostra competenza, ai fini della tutela della salute e della salvaguardia dell’ambiente».

Pienone negli stabilimenti balneari al Sud: Calabria più 20%

th“Segno positivo praticamente in tutti i litorali italiani nei primi due mesi estivi. Dopo lo scorso anno, quando piogge e temperature inferiori alla media avevano condizionato le vacanze al mare degli italiani nei mesi di giugno e luglio, complici le ottime condizioni meteo, gli stabilimenti balneari hanno lavorato a pieno ritmo con incrementi delle presenze fino al 30% in Campania e Sicilia, anche se il ‘tutto esaurito’ lo abbiamo registrato solo nei weekend”. Ad affermarlo in una nota è Riccardo Borgo, presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari che associa circa 10.000 imprese ed aderisce alla Fipe- Confcommercio.

“Ci auguriamo che questo trend positivo continui anche ad agosto – sottolinea Borgo – che anche quest’anno si conferma il mese preferito dagli italiani per le vacanze. Già oggi, però, possiamo affermare che i primi due mesi estivi del 2015 sono stati i migliori dell’ultimo decennio”.

Gli imprenditori balneari, in tema di tariffe dei servizi di spiaggia, anche questa estate, rileva Sib, hanno riproposto offerte, sconti e pacchetti già sperimentati e apprezzati dalla clientela: ombrellone e cabina condivisi da più famiglie, 3 lettini al prezzo di 2, riduzioni fino al 50% dopo le 14, weekend gratis per l’abbonamento settimanale, l’opzione ‘ultimo tuffo’, pochi euro che consentono di restare sul lettino dalle ore 17 fino quasi al tramonto. Bene anche i turisti stranieri che hanno scelto gli stabilimenti balneari italiani per trascorrere la propria vacanza. Sono aumentati i russi e i cinesi, ma anche gli americani, gli inglesi e i tedeschi.

Tra i servizi maggiormente apprezzati: la possibilità di mangiare sotto l’ombrellone e il wifi gratuito ma, soprattutto, il salvamento che permette anche ai più piccoli di fare il bagno in tranquillità e sicurezza.th (1)

Secondo un sondaggio condotto su un campione di imprese balneari italiane aderenti al S.I.B. Sindacato Italiano Balneari si registra in Abruzzo un aumento delle presenze del 20% a giugno e del 25% a luglio; in Basilicata del 10% sia a giugno che a luglio; in Calabria del 15% e del 20%; in Campania invariato a giugno e +30% a luglio; Emilia Romagna +10% e +20%; Friuli V. G. +5% e +15%; nel Lazio +10% e +20%; Liguria +20% e +25%; Marche +15% e +20%; Molise invariato e +10%; Puglia +5% e +25%; Sardegna +10% e +20%; Sicilia +15% e +30%; Toscana +10% e +25% e Veneto +10% e +10%

Eccellenza della costa crotonese: il 96% è balneabile

KR3Il 96% della costa Crotonese  rivela dati di eccellenza nell’ ambito della balneazione, l’unica costa, in Calabria,  a non aver ricevuto classificazioni di “scarsità” per le proprie acque. L’Arpacal, l’ente preposto alla protezione dell’ambiente calabrese, ha presentato questa mattina i dati provinciali della balneazione 2015 nei locali della Lega Navale a Crotone, sulla base delle attività di monitoraggio e analisi della stagione 2014. Il dr. Alfredo Amoruso, referente provinciale Arpacal per la campagna di balneazione, ha spiegato nei dettagli le procedure adoperate, le tempistiche calendarizzate e le differenze operative che la nuova normativa comunitaria ha introdotto da qualche anno in Italia. “Tornando ai dati della balneazione, con l’eccellenza pressoché totale della nostra costa, vi sono comunque dei tratti che hanno rappresentato delle criticità che abbiamo affrontato nel 2014, e penso alla foce del fiume Tacina, oppure ad Isola Capo Rizzuto, o sul confine tra i comuni di Crotone e Strongoli. Criticità che comunque abbiamo affrontato prontamente”.

Fortemente evidenziata dall’ assessore alle Politiche ambientali del Comune di Crotone, Michele Marseglia, la sinergia tra l’ Amministrazione comunale e l’Arpacal, accomunati dall’obiettivo di rispetto e tutela dell’ambiente e improntati alla risoluzione dei problemi di depurazione che da tempo costituiscono un annosa problematica per il territorio.

 

L.G

 

 

Discussione sui dati della balneazione calabrese

CATANZARO – Dopo l’incontro che si terrà lunedì 27 aprile a Tropea per la provincia di Vibo Valentia, proseguiranno martedì 28 aprile a Catanzaro, nella Sala Giunta della Provincia di Catanzaro a partire dalle ore 10:30, il ciclo di seminari che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) ha preparato in collaborazione con il Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria, per illustrare ai sindaci dei comuni costieri calabresi, alle province e alle altre autorità competenti in materia, i dati della balneazione 2015, elaborati sulla base della campagna di monitoraggio svolta nell’anno 2014.

Lo scopo di questo ciclo di seminari è quello di dare  delle informazioni ai sindaci calabresi, prima che la stagione estiva abbia inizio, conoscendo nel dettaglio i dati del monitoraggio che poi, permetteranno alla Regione di individuare le aree balneabili e quelle non balneabili delle coste calabresi per la stagione arpacal1turistica quasi alle porte. Dopo il primo appuntamento di Cosenza, ed il secondo previsto per lunedì 27 a Tropea, anche martedì 28 a Catanzaro saranno illustrate le attività ed i risultati del monitoraggio.

Prenderanno parte a ciascun incontro, oltre al direttore generale dell’Arpacal,  la Dottoressa Sabrina Santagati, e al direttore scientifico dell’Agenzia, Dottor Oscar Ielacqua, i direttori dei dipartimenti provinciali Arpacal, i referenti regionali e provinciali della campagna di balneazione e i dirigenti e funzionari della Regione Calabria – Dipartimento Ambiente e Territorio.

I seminari proseguiranno, dopo Catanzaro, per le province di Reggio Calabria (29 aprile) e Crotone (30 aprile).