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Maxi truffa ai danni dell’Inps. Sequestrati beni per 700mila euro

VIBO VALENTIA – I finanzieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno sequestrato beni nella disponibilità del titolare di un’azienda al centro di una truffa realizzata attraverso il sistema dell’indebita percezione di indennità e sovvenzioni erogate dagli enti previdenziali e assistenziali. Il sequestro è stato posto in essere dopo  un’operazione di Polizia Giudiziaria e Tributaria, che, ha  permesso di portare alla luce un articolato sistema di frode basato sulla creazione di rapporti fittizi di lavoro subordinato e di posizioni assicurative e previdenziali, con lo scopo di far percepire indebitamente a lavoratori “fantasma” indennità di disoccupazione, malattia ed altri benefici. Le indagini hanno rilevato che il titolare dell’azienda aveva fittiziamente dichiarato di aver assunto e fatto lavorare circa 200 lavoratori, consentendo ai medesimi di percepire, a danno dell’Inps indennità per oltre 700mila euro. Dopo la denuncia dell’ideatore della truffa, e dei soggetti che avevano documentato falsi rapporti di lavoro dipendente, il Gip ha disposto il sequestro dell’intero profitto del reato. Sono stati sequestrati conti correnti, terreni, fabbricati ed autovetture, per un valore di quasi 700mila euro, nella disponibilità dell’autore della truffa.

Chiusura Inps Rossano, il GAV al sit-in dei contrari

ROSSANO (CS) – IL GAV (Gruppo d’Azione per la Verità) fa sapere tramite una nota di aderire al sit-in di protesta organizzato per martedì 20 dicembre, alle ore 10, presso la sede dell’ente previdenziale contro la scelta di smobilitare l’Inps di Rossano, ritenuta una diretta conseguenza della soppressione dell’ex tribunale di Rossano. Forti le critiche del GAV: «Le decisioni dello Stato si confermano intollerabili e confliggenti finanche alla Carta Costituzionale».

Truffa dei falsi braccianti scoperta dalle Fiamme Gialle

ROSSANO (CS) – Le Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Rossano coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno scoperto una truffa perpetrata da un’impresa ai danni dell’INPS attraverso 359 assunzioni “fantasma”, con danno alle Casse dello Stato di oltre un milione euro. Al centro della truffa la presentazione all’ente previdenziale di falsi documenti dal 2010 al 2012. Attraverso tali documenti l’azienda ha ottenuto la liquidazione di somme relative a indennità di disoccupazione per un importo di circa 550mila euro ed indennità di maternità e malattia per circa 450mila euro con un danno complessivo all’Erario di oltre un milione euro. In particolare la società ha denunciato all’INPS 38.300 false giornate di lavoro effettuate su terreni di cui non aveva mai avuto la disponibilità, attestandone l’utilizzo attraverso il deposito di falsi contratti di comodato. Sono 359 gli inesistenti lavoratori, tra i quali anche soggetti già noti alle forze dell’ordine e gravati da numerosi precedenti penali, denunciati all’Autorità Giudiziaria unitamente agli amministratori e promotori della truffa, responsabili anche di illecita somministrazione di manodopera ed omessa tenuta delle scritture contabili obbligatorie.

Riscuote la pensione di una persona defunta

COSENZA – Per oltre 13 anni, dal maggio 2003 al giugno 2016, avrebbe continuato a riscuotere la pensione di guerra di una persona defunta. Per questo la sezione di polizia giudiziaria della Guardia di finanza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente, emesso dal gip del Tribunale di Cosenza, nei confronti di una persona accusata di indebita riscossione di somme dall’Inps. L’ammontare del danno per l’istituto di previdenza ammonterebbe a 60mila euro. Dalle indagini svolte dalla polizia giudiziaria, guidata dal maresciallo Ortensio Perri, dirette dal pm Giuseppe Cava e coordinate dal procuratore capo Mario Spagnuolo, è emerso che l’indagata, con artifici e raggiri consistiti nell’omessa comunicazione al ministero delle Finanze dell’avvenuto decesso della beneficiaria, titolare di una pensione di guerra erogata con riscossione diretta all’ufficio postale di Rende, in qualità di delegata avrebbe richiesto la corresponsione delle rate della pensione di guerra, simulando di poter agire in nome e per conto della beneficiaria, nonostante questa fosse morta. L’avvenuto sequestro per equivalente è stato eseguito in un istituto bancario dove l’indagata aveva sottoscritto, tra gli altri conti, un certificato di deposito al portatore per un valore nominale pari a circa l’importo sequestrato.

Rende, delibera della Giunta Manna: l’Inps resta in città

RENDE (CS) – La Giunta Manna ha deliberato: l’Inps deve restare a Rende. Il Sindaco Manna, insieme ai suoi assessori, ha infatti redatto una delibera in cui si chiede all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale il mantenimento dell’Agenzia sita a Rende. Per una questione di riduzione e razionalizzazione dei costi, l’Inps intende chiudere l’Agenzia, che ha sede in locali non di proprietà dell’Istituto. Per i cittadini, significherebbe fare a meno di un importante servizio e, «considerato che vi è  la disponibilità di immobili di proprietà comunale nei quali poter allocare la sede dell’agenzia e da concedere in comodato d’uso gratuito all’INPS», la Giunta Manna chiede di poter mantenere l’Agenzia a Rende. «È molto importante per la città e per i cittadini di Rende che l’agenzia resti nel nostro comune. Con il comodato d’uso gratuito possiamo mettere a disposizione uno dei nostri immobili facilmente raggiungibile da ogni parte. Ora bisogna solo concretizzare tutto in tempi rapidi» ha dichiarato in proposto il primo cittadino.  Del resto, tale Agenzia, oltre al Comune di Rende, serve anche gli abitanti dei comuni di Castiglione Cosentino, Lattarico, Luzzi, Marano Marchesato, Marano Principato, Montalto Uffugo, Rose, Rota Greca, San Benedetto Ullano, San Fili, San Pietro in Guarano e San Vincenzo La Costa.

Percepivano assegno sociale ma vivevano all’estero, tre denunce

PAOLA (CS) – Percepivano l’assegno mensile sociale, ma erano residenti all’estero. Tre cittadini residenti sono stati denunciati dalle fiamme gialle di Cosenza. Nell’ambito di un’ampia indagine, coordinata a livello nazionale dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie del Corpo, la compagnia di Paola ha esaminato i dati sui fruitori dell’assegno sociale, messi a disposizione dall’Inps, incrociati con le banche dati e controlli nei comuni di Paola, San Lucido, e Roggiano Gravina. Dalle indagini è emerso che le persone controllate, ormai da anni, vivevano ed avevano stabilito la propria residenza in Argentina, Stati Uniti d’America e Uruguay. Circa 200mila euro le indebite percezioni di erogazioni a danno dello Stato segnalate alla Corte dei Conti. Al termine dell’operazione i tre sono stati denunciati all’autorità giudiziaria e rischiano una pena da sei mesi a tre anni.

False assunzioni, Gdf scopre truffa da 500mila euro

fotoGdf2COSENZA – Una frode all’Inps da mezzo milione di euro è stata scoperta dai finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza. Nel mirino è finita un’impresa che, come emerso dalle indagini dei militari, «attraverso contratti di lavoro ed altri documenti falsi, traeva in inganno l’Inps», consentendo «ai falsi lavoratori di percepire provvidenze pubbliche non spettanti». Diciassette gli “operai fantasma” scoperti dai finanzieri. Inoltre, spiegano i finanzieri, l’imprenditore si faceva consegnare dai falsi lavoratori una somma pari ai contributi pensionistici di ciascuno, con la promessa di trasferirla all’Inps, mentre al contrario ometteva di versarla. Dalle indagini è emerso che ammonta a 500mila euro la truffa della quale è stata vittima l’Inps, di cui oltre 100mila euro di provvidenze pubbliche non spettanti (indennità di malattia e disoccupazione), erogate in favore di 17 falsi lavoratori, e circa 400mila euro di contributi pensionistici non versati, per nessuno dei lavoratori dipendenti. Gli operai “fantasma” sono stati denunciati per truffa e falso, mentre l’imprenditore, oltre a questi reati, è stato denunciato anche per l’omesso versamento di contributi previdenziali e assistenziali.

Scoperte assunzioni fantasma, la Gdf denuncia 285 persone

ROSSANO (CS) – Le Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Rossano, coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno smascherato una truffa perpetrata ai danni dell’Inps ad opera di una azienda per assunzioni inesistenti. Ben 28 assunzioni fantasma che hanno creato un danno alle Casse dello Stato di circa 650mila euro. L’impresa, in base alle indagini svolte, ha presentato all’ente previdenziale falsi documenti nell’anno 2012, ottenendo la liquidazione di somme relative a indennità di disoccupazione e malattia per un importo di circa 600mila euro, ed indennità di maternità per circa 60mila euro con un danno complessivo all’Erario di oltre 650mila euro. La società ha denunciato all’Inps un consistente numero di false giornate lavorative effettuate su terreni di cui non aveva avuto, in molti casi, effettivamente avuto la disponibilità, attestandone l’uso attraverso il deposito di falsi contratti di comodato, giungendo a dichiarare oltre 18.800 false giornate di lavoro.

I finanzieri hanno anche rilevato che, a beneficiare delle indennità, sono state anche persone con numerosi precedenti penali e con forti connessioni agli ambienti di criminalità organizzata della sibaritide. Sono 286 le persone, inesistenti lavoratori ma ben esistenti al momento di richiedere le indennità contributive, denunciate all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa ai danni dello Stato e di falso, insieme al legale rappresentante della società. Prosegue l’attività di prevenzione e repressione della Guardia di Finanza a tutela degli onesti , contro la sleale concorrenza e a tutela del libero mercato, contro ogni forma di inquinamento e di danno alle Uscite dalle Casse dello Stato. L’azione delle Fiamme Gialle determina e va a ricostituire fondi con risorse disponibili verso gli aventi regolarmente diritto, che spesso invece si ritrovano esclusi per incapienza di fondi, dirottati verso soggetti che vivono nel totale disprezzo delle normative.

Truffa all’inps per oltre un milione di euro

CASTROVILLARI (CS) – Le Fiamme Gialle del Gruppo di Sibari, coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, al termine di una complessa attività di indagine, hanno smascherato l’ennesima truffa perpetrata ai danni dell’INPS ad opera di una azienda operante nella sibaritide. Nel corso delle indagini sono state accertate ben 328 “assunzioni fantasma” dichiarate dalla società che hanno provocato, alle Casse dello Stato, un danno erariale quantificato in oltre 1.150.000 euro, tra indennità erogate e contributi non versati. Il titolare della società, attraverso la stipula e il successivo utilizzo di contratti di fitto o comodato e appalto, ha denunciato all’Istituto previdenziale l’avvenuta assunzione di 343 operai a tempo determinato per complessive 26.000 giornate lavorative, di gran lunga superiore all’effettivo fabbisogno ricostruito, che risulta di “ sole “ circa 1.600 giornate lavorative. La società ha quindi inizialmente denunciato un fabbisogno occupazionale di 1.900 giornate lavorative e, successivamente, prodotto ed utilizzato, vari contratti di comodato, affitto e appalto, trasmettendone i relativi dati all’Inps attraverso le “denunce aziendali di variazione”, al fine di documentare un maggiore fabbisogno occupazionale annuo. Tali variazioni venivano respinte dall’Inps, sulla base delle caratteristiche, della tipologia ed estensione dei terreni e della quantità di prodotto coltivabile. Nonostante il rifiuto il titolare della ditta inoltrava denunce trimestrali di utilizzo di manodopera e comunicava l’impiego dei 343 operai a tempo determinato, per complessive 26.458 giornate lavorative. L’esame della documentazione amministrativa contabile e bancaria acquisita alle indagini e l’escussione in atti dei concedenti i terreni, dei committenti i lavori e di alcuni dipendenti dell’azienda hanno consentito di dimostrare che solo 15 dei 343 dipendenti denunciati all’INPS avevano, nel frattempo, svolto attività lavorativa. I restanti 328 lavoratori sono risultati di fatto inesistenti, ma beneficiari di indennità erogate dall’ente previdenziale, quantificate in oltre € 900.000. Si è trattato di indennità per sostegno alla famiglia (assegni familiari per € 204.337, assegni per maternità per € 58.777 e assegni malattia e congedo parentale per € 131.273) e per sostegno al lavoro (indennità di disoccupazione per euro € 518.187). Inoltre, gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle calabre hanno consentito di appurare che, nel frattempo, la ditta si è resa inadempiente avuto riguardo gli obblighi contributivi. La stessa, infatti, ha omesso di versare nelle casse dello Stato i relativi contributi previdenziali INPS, quantificati in oltre € 240.000. Tutte le situazioni penalmente rilevanti emerse sono state opportunamente segnalate alla Procura della Repubblica di Castrovillari.

 

Scoperta truffa ai danni dell’Inps

VIBO VALENTIA – I Finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, hanno concluso una vasta operazione di Polizia Giudiziaria e Tributaria a contrasto delle frodi a danno degli Enti Previdenziali e Assistenziali e, più in particolare, a contrasto del cosiddetto fenomeno dei “falsi lavoratori”. Le indagini, eseguite nei confronti di quattro aziende, hanno permesso di portare alla luce un articolato sistema di frode basato sulla creazione di fittizi rapporti di lavoro subordinato e di posizioni assicurative e previdenziali, posto in essere con lo scopo precipuo di far percepire indebitamente a pseudo lavoratori indennità di disoccupazione, malattie e altri benefici previsti dalla normativa di settore. L’operazione di servizio ha preso spunto da un’attività info-investigativa svolta dai militari nei confronti di aziende della provincia che presentavano elevati indici di rischio, calcolati sulla base  del cospicuo numero di lavoratori assunti, non giustificabili dal contesto imprenditoriale sottostante. All’esito delle investigazioni, le Fiamme Gialle vibonesi hanno rilevato che, nelle annualità dal 2009 al 2014, i titolari delle aziende attenzionate hanno fittiziamente dichiarato di aver assunto e fatto lavorare circa 200 lavoratori inesistenti, al fine di consentire ai medesimi di percepire, a danno dell’I.N.P.S., indennità per quasi 750.000 euro. I titolari delle Aziende, nonché i pseudo assunti sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica per truffa aggravata ai danni dello Stato, richiedendo, contestualmente, l’applicazione della misura cautelare del sequestro delle somme indebitamente percepite. La Guardia di Finanza è costantemente impegnata sul versante della difesa degli interessi erariali del Paese e della tutela della Spesa Pubblica Nazionale, settori in relazione ai quali il Corpo svolge attento ed imprescindibile contributo al fine di prevenire e reprimere illeciti in tale ambito, anche mediante l’esecuzione di progetti a livello nazionale.