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Rifiuti tossici, Legambiente aveva già segnalato i casi sospetti in un dossier del 1995

CATANZARO – È andata in onda ieri sera l’inchiesta condotta dall’inviato Golia della trasmissione televisiva “Le Iene” sulla presenza di rifiuti radioattivi in Calabria. Considerato lo scalpore suscitato dalla notizia, Legambiente ha tenuto a precisare di avere realizzato già in anni passati, precisamente nel 1995, un dossier, dal titolo “Rifiuti radioattivi: il Caso Italia”, ricostruendo i diversi casi, a seguito delle denunce che i circoli locali avevano presentato alla Magistratura nel marzo del 1994. Infatti, con un esposto alla Procura, presso la Pretura di Reggio Calabria, erano state riportate notizie circa la presenza di discariche di rifiuti abusive in Aspromonte, in particolare nella zona tra la Limina e Cinquefrondi. Relativamente alla vicenda sulle “navi dei veleni”, invece, Legambiente aveva segnalato anche le due testimonianze, raccolte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, che riguardavano il caso dei due pescatori di Montauro, in località Calalunga (CZ), e quella relativa allo spiaggiamento di alcuni fusti, di color giallo, immediatamente recuperati da due battelli (Isola Gialla e Corona). All’epoca dei fatti, come riporta Legambiente, sia il prefetto di Catanzaro che la Protezione Civile avevano smentito l’esistenza di dati preoccupanti da un punto di vista sanitario. Inoltre, la richiesta di Legambiente di rendere pubblici i risultati delle analisi compiute era rimasta inascoltata, poichè delle informazioni alcune furono coperte da segreto istruttorio. Sempre nello stesso dossier, l’Associazione aveva ripreso anche le denunce fatte sugli strani spostamenti di navi sulle coste calabresi: vicende, queste, di cui si era occupata la Pretura di Reggio Calabria. Per tale ragione, già a quel tempo Legambiente aveva chiesto al Governo e al Parlamento norme adeguate per evitare la proliferazione di attività private e traffici illegali. Da allora, la battaglia che lo scorso anno ha condotto all’entrata in vigore della Legge sugli ecoreati. «In attesa che si faccia chiarezza dopo l’esito delle indagini che in queste ore stanno svolgendo i Carabinieri della Compagnia di Soverato guidati dal tenente Gerardo De Siena, in collaborazione con gli uomini del Noe di Catanzaro e del Nucleo Nucleare-Biologico-Chimico-Radiologico (NBCR) dei Vigili del Fuoco di Catanzaro e coordinati dalla Procura del capoluogo, Legambiente chiede che la Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, presieduta dall’onorevole Alessandro Bratti, prosegua il lavoro concluso nella scorsa legislatura che ebbe come esito finale, il 28 febbraio 2013, l’approvazione dell’ottima relazione sul fenomeno delle navi a perdere dalla parte della Commissione, i cui relatori furono proprio l’on. Bratti e l’on. Gaetano Pecorella. I cittadini calabresi meritano risposte serie, poichè giustamente preoccupati e doppiamente vittime».

 

A Cerisano nasce il circolo di Legambiente, “rispetto per natura e tradizioni”

CERISANO (CS)- Nasce anche a Cerisano il circolo di Legambiente, regolarmente registrato e riconosciuto presso la sede nazionale. Il circolo, per volontà del suo presidente, Andrea Azzinnaro, ha già all’attivo una massiccia presenza di soci, a dimostrazione della volontà e della sensibilità di molti cerisanesi di volersi impegnare in un progetto concreto di salvaguardia del territorio e promozione di iniziative volte alla realizzazione idee che abbiano come obiettivo principale il rispetto dell’ambiente e degli spazi comuni. Il circolo “Legambiente” di Cerisano, con Vice Presidente Francesco Imbroto, e con altri membri nel direttivo tra cui Antonella Aquino, Antonio Bosco e Andrea Perrotta, avvierà anche tutta una serie di iniziative volte alla conoscenza e al corretto smaltimento dei rifiuti, coinvolgendo anche i più piccoli. <<Saremo particolarmente attenti e rigorosi affinché ogni cittadino sia pienamente responsabile e attivamente partecipe a tutte le manifestazioni  che andremo a realizzare>> Sono queste le parole del Pesidente Azzinnaro, il quale sottolinea anche l’importanza di valorizzare il ricco patrimonio artistico, storico e culturale del paese. <<Daremo valore – aggiunge- anche e soprattutto alle tradizioni, puntando sulla rivalutazione alla buona ciliegia, ovvero la “cerisanum”, dalla quale il nostro il paese prende il nome. Ci aspettiamo che siano molti i giovani che possano decidere di far parte di questo importante progetto>>. Un progetto destinato a diventare parte integrante dell’intero paese.

Raffaella Aquino

Rapporto Legambiente, Cosenza unica città virtuosa

BARI – Presentato al Petruzzelli di Bari il rapporto su aria, acqua, mobilità, rifiuti, energia, realizzato da Legambiente e Sole 24 Ore per fotografare lo stato di salute delle città italiane. Tra i capoluoghi calabresi l’unica performance positiva si registra a Cosenza. Il capoluogo bruzio si piazza al 33mo posto su 104 centri analizzati, soprattutto grazie alla crescita della raccolta differenziata, passata dal 21% al 50%. Crotone è al 63esimo posto; Reggio Calabria al 79esimo; Catanzaro al 96esimo e Vibo Valentia all’ultimo. «Questo rapporto racconta un Paese a due velocità: quella delle amministrazioni e quella dei cittadini con le associazioni, i comitati di quartiere, le cooperative solidali – ha dichiarato la presidente di Legambiente Rossella Muroni -. E mentre le prime si confermano lente, rigide e quasi impermeabili ai cambiamenti, le seconde spiccano per vivacità e spirito d’iniziativa con tantissime buone pratiche che pur coinvolgendo concretamente un condominio, una strada o un quartiere, esprimono un’idea di città e di futuro ben più ampia, in grado di coniugare giustizia sociale e vivibilità, cultura e socialità, economia e ambiente. Il presidente regionale di Legambiente Francesco Falcone ha commentato il piazzamento dei capoluoghi calabresi: «Molto andrebbe fatto a partire dalla città di Vibo Valentia. La qualità dell’aria, nonostante la mancanza di industrie, ci preoccupa molto, occorrerebbe indagare sulle fonti di inquinamento ed intervenire sul rinnovo dei veicoli in circolazione. I comuni potrebbero fare molto puntando su piste ciclabili ed isole pedonali, ma soprattutto si potrebbe intervenire sulle aziende che gestiscono il trasporto pubblico locale così come la Regione Calabria dovrebbe investire su autobus non inquinanti e mezzi elettrici. Su questi temi – ha detto ancora Falcone – vorremmo confrontarci con la Regione ed i sindaci delle città capoluogo di provincia per avviare un confronto su come migliorare le ecoperformance calabresi». Soddisfatto il sindaco Occhiuto: «Nel corso di questi anni di governo abbiamo lavorato nella direzione di rendere Cosenza una città sempre più sostenibile e la nostra azione politica in tal senso ha inciso in maniera sempre più soddisfacente. Siamo i primi nella nostra regione e ai primi posti tra le città del centro e del Sud Italia – sottolinea Occhiuto – Questo non può che inorgoglirci proprio in merito a un percorso che l’Amministrazione comunale ha condotto insieme ai cittadini che hanno dimostrato grande maturità rispetto alle buone pratiche urbane. Nell’ambito di questa graduatoria non sono ancora stati aggiornati i dati in merito a quanto da noi realizzato con il rifacimento delle reti idriche, ponendo fine all’annoso problema della dispersione dell’acqua. Ma, fin qui, le nostre politiche sul riefficientamento energetico, sull’illuminazione a led, sugli ottimi risultati ottenuti nel ciclo dei rifiuti con la raccolta differenziata porta a porta e ancora, fra le tante cose, le politiche nell’ambito di un sistema di trasporto pubblico urbano attento all’ambiente, ci attestano oggi quale esempio tra i più virtuosi del Meridione d’Italia. I numerosi riconoscimenti che il Comune di Cosenza sta ottenendo – aggiunge Occhiuto – come ad esempio quello della scorsa settimana ritirato da me personalmente alla Fiera Ecomondo di Rimini, danno l’idea del cambiamento positivo che oggi si registra nella nostra città. Ma – conclude il Sindaco – non è solo questione di classifiche: per quanto mi riguarda – tiene a sottolineare – il principale frutto che stiamo raccogliendo è una maggiore consapevolezza dei nostri concittadini proprio in ordine al fatto che tutti dobbiamo concorrere con le buone pratiche ad accrescere la qualità della vita di una comunità».

Animali in città, Legambiente lancia un sondaggio online

CATANZARO – Occorrono solo due minuti per rispondere alle 10 semplici domande che Legambiente rivolge a tutti i cittadini interessati a dire la loro sulla condizione degli animali in città: dalla pulizia e fruibilità delle aree verdi, all’operato dei servizi veterinari pubblici e degli uffici comunali, passando per l’impegno del sindaco e l’accesso ai locali pubblici.

Con l’intento di migliorare la convivenza nei centri urbani tra le persone e gli animali – quelli d’affezione e quelli selvatici – Legambiente realizza da 5 anni il rapporto Animali in città, una ricerca che raccoglie ed elabora i dati forniti dalle amministrazioni comunali e dalle aziende sanitarie locali. Da quest’anno, però, c’è una novità: l’indagine si arricchirà del fondamentale contributo dell’opinione dei cittadini.

A questo scopo, Legambiente ha lanciato oggi un sondaggio online, cui sarà possibile rispondere fino al 20 novembre (quando le risposte andranno analizzate per la redazione del nuovo rapporto previsto per dicembre).

«Gli italiani amano gli animali: più di un terzo ne possiede almeno uno da compagnia. Per questo, chiediamo loro di rispondere numerosi al nostro sondaggio – dichiara la presidente di Legambiente Rossella Muroni – perché le loro esperienze e opinioni sono importantissime per fare progredire i servizi locali e, più in generale, per migliorare le politiche di tutela e salute degli animali. Per il benessere di tutti».

Solo unendo gli sforzi di tutti i soggetti pubblici e privati e armonizzando le politiche nazionali e locali si potranno, infatti, risolvere la scandalosa questione del randagismo e costruire città che rispettino il benessere degli animali e valorizzino l’importanza sociale del nostro legame con loro.

Legambiente confida nella partecipazione dei mezzi d’informazione alla diffusione del sondaggio, al fine di raggiungere il maggior numero di cittadini.

Cani

Il sondaggio di Legambiente è disponibile su http://www.legambienteanimalhelp.it/sondaggio

 

Cosenza, progetto per la legalità ambientale

COSENZA – rete-amicaSono stati presentati questa mattina, presso la Sala Petraglia dell’Ente camerale cosentino, i risultati prodotti dall’iniziativa di educazione alla legalità ambientale e all’anticorruzione “La Rete Amica nel Mare della Legalità”, realizzato da Transparency International e promosso dalla Camera di Commercio di Cosenza in collaborazione con Legambiente e l’Ufficio Scolastico Regionale.
Nei mesi scorsi sono state tante le tappe che hanno visto impegnati molti studenti dell’Istituto “Mancini” di Cosenza e del “Pizzini-Pisani” di Paola.
Sono stati proprio loro a illustrare al Presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Klaus Algieri, e al Project Officer di Transparency International Italia, Chiara Putaturo, i progetti che hanno sviluppato sui concetti di valore e sull’importanza dell’agire legale nell’ambito della tutela ambientale.
«Sono molto soddisfatto di aver sostenuto questo progetto di legalità ed educazione civica, che si è posto l’obiettivo di diffondere negli studenti il valore e l’importanza dell’agire legale – ha dichiarato il presidente Algieri – portando i giovani a immedesimarsi nel proprio ruolo di cittadino portatore di diritti e assuntore di doveri. Con i giovani studenti la Camera di Commercio di Cosenza continuerà nella sua opera culturale di promozione della legalità ambientale, per stimolare e far crescere il senso civico e il rispetto del territorio, perché solo così facendo sarà possibile difendere il patrimonio naturalistico e la salute dei calabres». Alla manifestazione di chiusura del progetto, i cui lavori sono stati coordinati dalla responsabile della comunicazione di Legamniente Calabria, Daniela Amatruda, ha preso parte il Coordinatore del Centro di Azione Giuridica di Legambiente, Francesco Dodaro, intervenuto per l’occasione per parlare di crimini ambientali ed ecoreati. Il progetto “La Rete Amica nel Mare della Legalità” ha previsto un concorso che ha prodotto, attraverso un attento lavoro degli studenti coinvolti, la realizzazione di due cortometraggi con cui i giovani film maker hanno strutturato una breve video-narrazione in cui essi stessi sono stati i protagonisti. Storie che hanno preso ispirazione da casi di corruzione realmente accaduti o dalla fantasia degli stessi studenti, che si sono riferite al tema dell’illegalità ambientale. L’aspetto fondamentale emerso alla fine di questo progetto è che ogni cortometraggio presentato servirà a trasmettere un messaggio molto chiaro: la corruzione è un elemento dannoso e impatta negativamente sulle vite di tutti, anche di chi pensa di esserne estraneo, in particolare sul territorio e sulla comunità di appartenenza.

Torna Puliamo il Mondo, iniziativa volontaria di Legambiente per abbattere le barriere

CATANZARO – Torna anche quest’anno, nei giorni 23, 24 e 25 settembre, l’iniziatia di volontariato ambientale promossa da Legambiente, quest’anno dedicata all’integrazione e all’abbattimento delle barriere. «Puliamo tutti insieme il mondo dai rifiuti, dall’indifferenza, e dalle barriere fisiche, culturali e mentali, per un’Italia davvero sostenibile, aperta al dialogo e alla partecipazione attiva»: questo il motto della 24esima edizione di Puliamo il Mondo 2016. Anche quest’anno saranno migliaia i volontari, tra cittadini, scuole, amministrazioni, associazioni e comunità straniere, che nella tre giorni di Puliamo il Mondo ripuliranno dai rifiuti strade, vie, parchi e aree degradate della città. La campagna ha ottenuto anche nel 2016 il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di UPI e di ANCI e si pone il fine «pulire il mondo anche da tutti quei muri» che frenano lo sviluppo dei diritti e la diffusione del benessere per tutti, per ridisegnare spazi urbani sostenibili e inclusivi, promuovendo lo scambio interculturale per creare reti territoriali tra cittadini di ogni età e provenienza.

Numerosi gli appuntamenti in programma. Domani 23 settembre a Cosenza a partire dalle 14, si parte dalla Città dei Ragazzi, in collaborazione con Debora Falcone ed Enza Garritano di “Ricicrea le artigiane del riciclo”, dell’associazione culturale “Artes Mundi”: il progetto RiciCrea mira alla trasformazione oggettuale e concettuale dei beni con creatività, arte e manualità. Nella mattinata di sabato a Girifalco si terrà la pulizia del piazzale e delle strade antistanti l’Istituto Comprensivo insieme a un centinaio di studenti; poi, con la collaborazione di Prociv, Proloco, Avis, Girifalco in bici, Anget ed il Grillo parlante, sarà ripulita la strada “25 aprile” e verranno bonificati i siti a Monte Covello. Insieme al Comune di Girifalco i volontari Legambiente lavoreranno per la rimozione dell’amianto e della pulizia di via Marconi. Nella medesima giornata, presso l’Istituto Comprensivo di via Negroni a Cosenza, Puliamo il Mondo incontra le scuole per pulire gli spazi antistanti la scuola e mettere a dimora alcune piantine. A Petilia Policastro, Puliamo il mondo opererà all’interno del Villaggio Principe, nel Parco Nazionale della Sila, insieme ai liceali dello scientifico “Satriani”, gli ospiti del centro d’accoglienza (Sprar) e gli utenti del centro socio riabilitativo “Madre Teresa di Calcutta”. A Catanzaro, invece, giorno 30 settembre si procederà alla pulizia di “Villa Trieste” insieme alle scuole primarie del centro storico. Molte altre le iniziative in numeorsi Comuni della regione: Ricadi, San Benedetto Ullano, Casole Bruzio, Mendicino, Cerisano, Saracena, Roccella Jonica, Acri, Arena, Bova Marina, Cassano all’Ionio, Cinquefrondi, Drapia, Marcellinara, Pedace, Pentone, Roseto Capo Spulico, Rovito, Vibo Valentia. Le date e gli orari saranno a breve disponibili sul sito web http://calabria.legambiente.it/. Maggiori informazioni sull’iniziativa su www.puliamoilmondo.it.

Ultime tappe di Ricicla Estate

roseto capo spulico“Ricicla estate”, la campagna di Legambiente, ha fatto tappa anche nella provincia di Cosenza, nei comuni di Belvedere marittimo, Cetraro, Amantea, Villapiana lido e Roseto Capo Spulico. La campagna itinerante è stata realizzata in collaborazione con Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, e con il contributo di Alessco (Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile della Provincia di Cosenza). Quest’anno, oltre al Rimuseum dell’Unical e Confesercenti FIBA, l’evento si arricchisce del partenariato di Fondazione Trame e Federconsumatori Calabria.

VillapianaLa campagna consiste nel posizionare, negli stabilimenti balneari aderenti, degli appositi bidoncini per depositare i rifiuti di imballaggio, in modo differenziato, dandogli una nuova vita e permettendo ai consorzi che fanno parte del sistema Conai, che garantiscono il riciclo, di trasformare quello che prima era solo un rifiuto, in una preziosa risorsa.

Nel corso delle giornate organizzate dal team della campagna, coordinati da Caterina Cristofaro, sono state realizzate diverse attività ludiche, in chiave “riciclo”, per insegnare, ai bambini e alle loro famiglie, come conferire in modo corretto i rifiuti per la raccolta differenziata.

Dopo la conferenza stampa di apertura a Cetraro, con la presenza di Goletta Verde, il team della campagna ha fatto tappa  al lido Mediterraneo di Amantea, affiancato dai ragazzi del Rimuseum di Cosenza, l’unico museo in Italia interamente dedicato al tema dei rifiuti e da alcuni rappresentanti dell’associazione Alessco, un’associazione che come Legambiente si occupa di natura. Presente anche il presidente dell’associazione culturale Cosenza Autentica Giulio Melicchio, che con il suo bibliobus, un forgone adibito a biblioteca ambulante, fornisce libri in prestito e intrattiene i bambini con giochi e altre attività. Nella tappa di Belvedere, hanno preso parte i volontari del Circolo locale con il loro presidente Carlo Gaglianone ed il vice Sergio Arccetrarouri.

Stanno per concludersi anche le tappe in programma per il mese di agosto nei 16 comuni calabresi aderenti, oggi a Marina di Gioiosa Jonica, a Roccella Jonica il 21, a Vibo Marina il 23, a Pizzo il 24, a Belvedere Marittimo il 26, a Crotone il 28 e a Diamante il 31.

Tra gli obiettivi della campagna: la riduzione dei rifiuti per eliminare le discariche, recupero e riutilizzo dei materiali raccolti; il risparmio di materie prime, tutela dell’ambiente, maggiore sostenibilità urbana; l’aumento della qualità della raccolta differenziata; la maggiore autonomia dei comuni nella gestione quotidiana dei rifiuti e la riduzione della produzione di rifiuti urbani.

De Rose (FI): «Rapporti Legambiente specchio operato fallimentare giunta Oliverio»

COSENZA – L’inquinamento dei mari e dei litorali calabresi sono l’oggetto della critica del coordinatore provinciale di Forza Italia Cosenza, Luigi De Rose, al governatore Mario Oliverio. Questa la dichiarazione di De Rose:

«Non stupiscono di certo i dati riportati nei rapporti di Legambiente riguardo il tasso di inquinamento delle coste calabresi. Il 75 % dei punti analizzati riscontrano parametri altissimi di inquinamento in una regione che dovrebbe fare del Turismo balneare il suo punto di forza.

Così come in tutti i settori strategici per la Calabria, la giunta regionale dimostra ancora una volta di essere completamente ingessata ed improduttiva.
Se da un lato fa specie ricordare le parole di qualche anno fa del Presidente Oliverio che parlava di “mare da bere ” dall’altro credo che i calabresi  siano ormai abituati ad una totale inerzia politica della giunta regionale.
Parliamo di due anni completamente perduti. Dalla vacatio riguardante la formazione della giunta regionale , ai ritardi riguardanti il POR, alla totale indifferenza politica riguardo il definanziamento per A3 e Ss 106, alla alla mancanza di progettualità per lo sviluppo dei settori strategici , per arrivare alla totale assenza di un piano per la depurazione dei mari.
I Calabresi aspettano risposte ed anche se sono certo, per usare un termine “scolastico” , che preferirebbero sentire il suono della campanella , qualcuno almeno metta una sveglia sugli scranni di giunta e maggioranza».

Legambiente, appello dei cittadini di Cassano contro l’inquinamento dei canali di scolo

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Legambiente Calabria ha accolto l’appello di alcuni cittadini di contrada Prainetta, nel comune di Cassano allo Ionio, in merito ad un presunto inquinamento ambientale nei canali di scolo. Secondo quanto riferito dai cittadini, il sito è abbandonato da tempo all’incuria, diventando terra di nessuno dove chiunque può scaricare qualunque cosa. «I fossi di scolo – affermano i cittadini – sono diventati discariche a cielo aperto dove pare che alcune strutture li utilizzino per scaricare le acque di un canile. I fossi sono completamente coperti da arbusti e sterpaglie e parte dei loro argini sono anche franati, creando disagi alla viabilità. Sono molto visibili i liquami fognari che fanno capolino tra l’erba che ne ostruisce il passaggio, lasciando queste acque stagnanti a pochi metri dalle case».

I cittadini temono per la loro salute e per le piantagioni che costeggiano l’area. Legambiente chiede al Sindaco del Comune di Cassano allo Ionio di fare chiarezza sul rispetto delle norme ambientali da parte del canile ed invita anche i Vigili Urbani e/o il Corpo Forestale ad effettuare le verifiche del caso per comprendere le modalità di smaltimento dei reflui da parte del canile stesso prima di finire nei fossi.  

Un appello anche alla Regione affinché stanzi delle somme che consentano al Consorzio di Bonifica di procedere alla pulizia e alla manutenzione dei fossi.

Legambiente presenta il dossier sull’emergenza depurativa in Calabria

CETRARO (CS) – «Portare a termine la vera grande opera pubblica di cui necessita la Calabria: l’attento monitoraggio degli impianti di depurazione esistenti, il loro corretto funzionamento e un programma di interventi di efficientamento e adeguamento che permetterebbe una volta per tutte di uscire dall’emergenza depurativa che rischia di compromettere irrimediabilmente una delle maggiori risorse di questo territorio». È l’appello che arriva da Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente che ha ripreso il suo viaggio lungo la Penisola per la tutela dei mari e delle coste italiane e in questi giorni sta facendo tappa a Cetraro. Oggi, al Centro Velico di Cetraro, alle ore 16, Legambiente presenterà il dossier “I fanghi di depurazione: la storia continua – A che punto è la depurazione in Calabria?”. Numeri, storie e riflessioni illustrate da Aldo Perrotta, comitato scientifico Legambiente Calabria. Luigi Sabatini, direttore Legambiente Calabria e Giorgio Zampetti responsabile scientifico Legambiente. Saranno presenti, inoltre, Angelo Aita, sindaco Comune di Cetraro e Giuseppe Aieta, presidente della II Commissione del Consiglio Regionale.

«Secondo i numeri raccolti nel dossier di Legambiente -afferma una nota di Legambiente – la Regione Calabria ha una potenzialità nominale complessiva di depurazione pari a 2.786.725 abitanti equivalenti su un totale (dati Istat) di 3,7 milioni, cioè il il 75 % del totale. Un dato che però si abbassa notevolmente se si analizza la reale capacità di trattare adeguatamente gli scarichi, secondo gli standard previsti dalle normative europee. Stando ai numeri dell’Istat (Censimento delle acque di giugno 2014 con dati al 2012) ad essere trattati in maniera adeguata è il 51,5% del totale del carico generato. Criticità che si ritrovano anche nel quadro delineato dall’ultima procedura d’infrazione aperta nei confronti dell’Italia che comprende anche 130 agglomerati calabresi, il 62% del totale regionale, per un totale di circa 1,3 milioni di abitanti equivalenti (ovvero il 36%). Condanne e procedure che, stando alle stime dell’unità di missione del Governo Italia Sicura costerebbero alla Calabria, a partire già da quest’anno e fino al completamento degli interventi di adeguamento richiesti, 38 milioni di euro». Dall’analisi dei dati forniti alla Regione Calabria emerge che alcuni impianti risultano utilizzati in maniera molto ridotta. «Eppure i soldi per risolvere queste criticità erano già pronti, ma come spesso accade a mancare all’appello sono stati progetti concreti e immediatamente realizzabili a cui destinare i fondi – sottolinea Luigi Sabatini, direttore di Legambiente Calabria -. Proprio per far fronte alla prima condanna del 2012 era stato stimato un fabbisogno totale per la Calabria di circa 243 milioni di euro e di questi la delibera CIPE 60/2012 ne stanziava 160 milioni circa a cui si aggiungevano altri 83 milioni da altre risorse. Ma stando all’ultimo aggiornamento relativo all’impiego di questi fondi (aprile 2015), in Regione sono state sbloccate opere solo per 104 milioni di euro (per un totale di 8 interventi) e rimangono bloccati ancora 10 opere per ulteriori 140 milioni di euro circa». Anche sul fronte dei controlli e delle operazioni delle forze dell’ordine non mancano dati preoccupanti. Sono 53 i depuratori sequestrati e 322 gli illeciti accertati tra il 2015 e il 2016, senza sottovalutare le problematiche di manutenzione della rete fognaria. Tra gli ultimi casi da segnalare su questo c’è sicuramente il caso dell’inchiesta Tempa Rossa, che ha portato alle dimissioni della ministra Guidi, e che coinvolto anche la Calabria. Secondo la procura di Potenza i rifiuti speciali pericolosi, provenienti dagli scarti di lavorazione degli idrocarburi dell’impianto Eni di Viggiano, venivano smaltiti illecitamente in alcuni depuratori della Calabria. Avrebbero sversato tonnellate di veleno in impianti non autorizzati al trattamento di rifiuti speciali pericolosi.