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Elezioni Cosenza, Guccione: quello di Occhiuto è un sistema marcio

COSENZA –  « Se questa è la fiducia che l’ex sindaco chiede agli elettori, allora c’è da preoccuparsi. Riporre la fiducia in chi contrae debiti e li fa pagare ai suoi cittadini rappresenta quanto di peggio possa rappresentare chi ha l’ambizione di governare la città.

E’ chiaro che a Palazzo dei Bruzi – prosegue il candidato a sindaco Guccione – ha avuto mano libera un sistema di potere marcio che ha agito contro il bene collettivo. In maniera maldestra l’ex primo cittadino ha cercato di occultare il contenuto della stessa relazione del commissario a Palazzo dei Bruzi, pubblicando sul suo profilo Facebook le ultime tre righe della relazione. Si tratta di un atteggiamento goffo tipico di chi è stato scoperto con le mani nella marmellata.

La relazione del commissario straordinario di Palazzo dei Bruzi, prefetto Angelo Carbone, è un atto pesante di accusa verso atteggiamenti e comportamenti omissivi da parte di alcuni dirigenti e funzionari del Comune di Cosenza nella vicenda dei debiti dell’ex sindaco, Mario Occhiuto, che ricadranno necessariamente -continua Guccione –  sulla collettività in quanto, per effetto delle richiamate varie omissioni, l’ente comunale è tenuto al pagamento dei suddetti debiti, di fatto senza alcuna concreta possibilità che l’azione di rivalsa verso l’ex sindaco possa conseguire alcun successo, alla luce della grave incapienza e insolvenza del debitore Mario Occhiuto.

Lo stesso commissario, nella sua relazione cita il procedimento 2777/2013 -creditore Eurostands Spa contro Mario Occhiuto – , rispetto al quale, considerato l’omissivo comportamento del terzo pignorato (Comune di Cosenza), il tribunale ha ordinato allo stesso Comune di Cosenza di pagare l’intero debito.

Il commissario straordinario Carbone ha inviato alle autorità competenti tutta la documentazione che comprova – conclude il candidato a sindaco –  gli atti omissivi di una parte di dirigenti e funzionari, che in concreto si sono tradotti in un vantaggio per l’ex sindaco e costituiscono un danno per i contribuenti. »

Guglielmelli: «Mario Occhiuto debitore esecutato»

COSENZA – «La relazione del Commissario Straordinario ha certificato che Mario Occhiuto è “un debitore esecutato”. L’informativa del Commissario di Palazzo dei Bruzi elenca una molteplicità di procedimenti che coinvolgono il Comune di Cosenza nel pagamento dei debiti privati di Mario Occhiuto. E’ del tutto evidente, dunque, che in seguito ai procedimenti complessi (per come li ha definiti il Commissario) inevitabilmente si generano contenziosi, che, seppure allo stato ancora non sono registrati, determinano la condizione di incompatibilità con la carica di Sindaco». E’ quanto si legge in una nota del Partito Democratico a firma del segretario provinciale Luigi Guglielmelli. «Occhiuto è un “debitore esecutato” che può sanare la condizione di incompatibilità soltanto se paga di tasca propria i suoi debiti personali prima che al Comune venga ordinato dal Tribunale di Cosenza di non essere più terzo pignorato ma soggetto pagatore che si sostituisce al debitore fondamentale – spiega l’esponente del Pd – Il Comune è stato condotto in una fase avanzata di esposizione verso i creditori di Occhiuto. Farebbe bene Occhiuto a dire ai cosentini come intende dunque saldare i suoi debiti e, soprattutto, come intende fronteggiare il procedimento che gli impone il pagamento di 1.777.609,09 euro o della cifra accertata dal giudice. La capacità di Occhiuto di manipolare la realtà è davvero una grande dote artistica: bisogna solo stabilire se il suo è un caso di genialità o di bugiarderia seriale. Infatti – prosegue Guglielmelli – pur di vestire i panni della vittima ad ogni costo e di dismettere quelli del carnefice, omette di annotare che il Commissario ha addirittura deciso di “inviare tutta la documentazione alle autorità preposte ai controlli sugli atti ed attività degli Enti Locali” per la “valutazione di comportamenti omissivi sulla dichiarazione di terzo e sugli obblighi del Comune”. Insomma, Occhiuto è un debitore esecutato. Incompatibile se non paga. Inoltre – conclude Guglielmelli – è chiaro che comincia ad emergere un quadro di irregolarità, errori ed omissioni che anche la burocrazia comunale avrebbe compiuto per la mancata costituzione in giudizio del Comune nei procedimenti e per le evasioni degli obblighi imposti all’ente pignorato. Ovviamente se il Comune avesse assolto ai suoi compiti nulla di tutto ciò poteva succedere e dopo il pignoramento del quinto dell’indennità da parte di Porsche Financial Service c’erano tutte le condizioni perché Palazzo dei Bruzi rimanesse estraneo e non costretto a pagare in nessuna forma alcun debito personale del Sindaco in carica».

Elezioni Cosenza, Occhiuto indebitato ma non con il comune

COSENZA – L’unico dato certo che emerge è la mole di debiti personali accumulati dal sindaco uscente Mario Occhiuto nei confronti di Equitalia e di imprese private. Ma allo stato attuale l’architetto non ha contenziosi in atto con il comune di Cosenza. Lo scrive il commissario straordinario di Palazzo dei Bruzi Angelo Carbone in una relazione dettagliata giunta, per il tramite della Prefettura, sul tavolo del ministro dell’interno Alfano. Il titolare del Viminale dovrà adesso avvalersi di questa documentazione per rispondere all’interpellanza avanzata da un nutrito gruppo di parlamentari calabresi del Pd, capeggiati dal segretario regionale dei democrat Ernesto Magorno. Il comune, è vero, è stato citato come organismo terzo pagatore e già in un caso, quello relativo al credito vantato dalla finanziaria della porsche nei confronti di Occhiuto, ha già stornato somme per un importo di circa 21.000 euro, trattenute dall’indennità dell’ex primo cittadino. Ma in questa fase non vi sarebbero condizioni di incompatibilità o ineleggibilità pendenti sull’architetto in piena corsa per la riconferma. Alfano dovrebbe dare una risposta definitiva nei prossimi giorni, possibilmente prima del 5 giugno. Il carteggio, come detto, prende spunto dall’interpellanza urgente presentata dai parlamentari calabresi del Pd al ministro Alfano, per sapere (riportiamo il testo integrale del documento) premesso che: il consiglio comunale di Cosenza è stato sciolto anticipatamente in seguito alle dimissioni volontarie della maggioranza dei consiglieri comunali; conseguentemente alla decadenza del sindaco Mario Occhiuto l’amministrazione è stata affidata al commissario prefettizio; il rinnovo del consiglio comunale avviene con le elezioni amministrative del 5 giugno 2016; Mario Occhiuto ha riproposto la propria candidatura a sindaco; sulla stampa, nei giorni scorsi, è stata data notizia della possibile esistenza di una condizione di incompatibilità alla carica di sindaco nel caso di una eventuale rielezione di Mario Occhiuto. La possibile incompatibilità potrebbe derivare dalla sussistenza di un contenzioso tra Mario Occhiuto e il comune; il contenzioso sarebbe generato dal fatto che il tribunale ordinario di Cosenza avrebbe ordinato al comune di sostituirsi al debitore principale nel pagamento dei debiti personali contratti dallo stesso Mario Occhiuto; la decisione del tribunale di Cosenza, come nel caso del procedimento 2777/2013, sarebbe stata determinata dalla mancata evasione dei doveri del comune in quanto soggetto terzo pignorato; tutto sarebbe avvenuto dopo che era già stato disposto il pignoramento di 1/5 della indennità percepita da sindaco, a seguito della causa intentata contro Mario Occhiuto, dalla società Fimmi; tra le società che hanno intentato causa contro Mario Occhiuto risulta anche la società Porsche Financial Services; sarebbero numerosi gli atti di citazione presso il tribunale di Cosenza per l’accertamento dell’obbligo del terzo pignorato ex articolo n. 548 c.p.c., a causa dei debiti privati di Mario Occhiuto durante gli anni della sua permanenza nella carica di sindaco della città; In particolare, la stampa ha dato notizia che tra gli atti di citazione si registra quello intentato per il recupero di un debito a carico di Mario Occhiuto pari ad euro 1.777.609,09; nel suddetto atto di citazione sono state segnalate palesi irregolarità nella condotta dell’amministrazione comunale; il comune non si è costituito in giudizio e ne è stata dichiarata la contumacia; il comune, a quanto consta agli interpellanti, pare avrebbe omesso di accantonare le somme richieste per fronteggiare le istanze pervenute dai creditori di Mario Occhiuto; quali iniziative utili ed efficaci il Ministro interrogato intenda adottare affinché: il commissario prefettizio di Cosenza faccia rapidamente chiarezza sul quadro che si va delineando nella relazione tra i debiti personali di Mario Occhiuto e gli oneri e gli obblighi che la legge attribuisce al comune di Cosenza; si pervenga ad una esatta ricognizione dei procedimenti in cui, nel corso della intera precedente consiliatura comunale, il comune di Cosenza è stato coinvolto come terzo pignorato o sostituto del debitore principale; si accerti la sussistenza di eventuali contenziosi potenziali o in corso tra Mario Occhiuto e il comune di Cosenza, conseguenti ai suddetti procedimenti, che potrebbero dare luogo una possibile condizione di incompatibilità nel caso in cui Mario Occhiuto dovesse essere rieletto alla carica di sindaco; il commissario prefettizio, in presenza di irregolarità ed eventuali danni all’erario comunale, accerti l’esistenza di eventuali responsabilità a carico dei dirigenti del comune preposti all’espletamento degli uffici inerenti i suddetti procedimenti. FIRMATO Magorno, Aiello, Battaglia, Barbanti, Bruno Bossio, Censore, Covello, Oliverio, Stumpo, Bruno, Galati, Falcone, Venittelli, Manfredi, Famiglietti, Sgambato, Sanga, Giovanna Sanna, Morani, Sbrollini, Cova, Lodolini, Anzaldi, Marco Di Stefano, Bazoli, Pes, Tartaglione, Rossomando, Fragomeli, Zoggia, Capozzolo, Leva, Galperti, La Marca, Valiante, Marantelli, Palma.

Per articolare la risposta a questa interrogazione il Ministro dell’Interno Alfano ha chiesto lumi alla Prefettura. E la Prefettura si è rivolta al Comune. Ecco il testo della risposta trasmessa da Palazzo dei Bruzi a firma del Commissario straordinario Angelo Carbone: Il Commissario straordinario ha chiesto ai competenti uffici comunali di acquisire documentazione e notizie sia presso gli uffici stessi si, per completezza di istruttoria, presso la Cancelleria del Tribunale civile di Cosenza, Giudice dell’Esecuzione. Risulta che: circa il procedimento 2777 del 2013 del creditore Eurostands spa, il Giudice dell’Esecuzione ha provveduto al’assegnazione di somma in favore del creditore (oltre € 8.000,00) in assenza della dichiarazione del Comune, terzo pignorato, con ordinanza depositata il 9/10/2015 presso la cancelleria delle Esecuzioni del Tribunale a seguito di scioglimento della riserva. Del provvedimento, peraltro non munito di formula esecutiva, se ne è avuta conoscenza solo in data 29/2/2016 (dopo lo scioglimento del Consiglio comunale) quale allegato a PEC dell’avvocato del creditore, alla data odierna l’avvocato del creditore non ha dato corso all’esecuzione; per la società FIMMI srl, somma oltre € 40.000 in assenza della dichiarazione del comune terzo, è sospesa la procedura di esecuzione in quanto vi è giudizio civile di accertamento dell’obbligo del terzo ex art. 548 c.p.c. pendente presso il Tribunale di Cosenza, la cui prossima udienza è fissata per il 3/7/2017. Si è in attesa dell’udienza; la società Porsche Financial Services Italia Spa ha ottenuto dal Comune parte del suo credito. Infatti, sono state effettuate, volta per volta, le trattenute (oltre € 21.000) nella misura indicata dal Giudice Esecutivo (un quinto) sia sull’indennità mensile della carica di Sindaco, dalla data del provvedimento di assegnazione del Giudice Esecutivo, sia sull’indennità di fine mandato. Tali trattenute si sono, ovviamente, interrotte con la cessazione anticipata della consiliatura; per Equitalia sud spa (somma € 1.770.000) è sospesa la procedura di esecuzione in quanto vi è giudizio civile di accertamento dell’obbligo del terzo ex art. 548 c.p.c. pendente presso il Tribunale di Cosenza, la cui prossima udienza è fissata per il 13/6/2017. Si è in attesa dell’udienza. Vi sono poi altre due procedure esecutive relative, la prima, alla società Eiffel Building System srl; la seconda alla società Miele MAS srl. Quanto alla prima procedura esecutiva risulta che la stessa è stata dichiarata estinta in data 20/1/2014 per mancata comparizione delle parti (creditore precedente e debitore esecutato). Quanto alla seconda procedura esecutiva risulta che il giudizio di esecuzione è in corso. La relativa udienza è fissata per il 23/5/2016. Il comune ha quindi provveduto ad oggi al pagamento in favore di Porsche Financial Services Italia spa trattenendo il quinto dell’indennità e del trattamento di fine mandato. Il Commissario Straordinario, quale organo designato dal Ministero dell’Interno con il compito istituzionale della provvisoria gestione del Comune di Cosenza fino alla proclamazione ed insediamento del sindaco, per la valutazione dei comportamenti omissivi sulla dichiarazione di terzo e sugli obblighi del custode sta procedendo all’invio della documentazione acquisita alle autorità preposte ai controlli sugli atti ed attività degli enti locali per le loro valutazioni. Allo stato non sussistono contenziosi tra il comune ed il candidato sindaco di cui all’interpellanza derivanti dalle vicende sopra indicate né è possibile prevedere futuri contenziosi per la complessità di queste procedure potendo intervenire, in qualsiasi momento, il pagamento spontaneo del debitore esecutato.

La risposta definitiva sulla eventuale condizione di incompatibilità o di ineleggibilità spetta adesso al titolare del Viminale. Probabilmente giungerà prima della data del voto del 5 giugno.

 

Elezioni Cosenza, Occhiuto: «Con Perugini oltre l’80% di affidamenti diretti»

COSENZA – «Riguardo a quanto riportato dalla stampa a seguito dell’ultima inchiesta relativa alle eventuali frammentazioni di affidamento di alcuni lavori comunali attraverso la procedura dei cottimi fiduciari, mi vengono in mente alcune domande a cui vorrei che qualcuno potesse dare una risposta». Inizia così una lunga nota trasmessa alla stampa da Mario Occhiuto, sindaco uscente di Cosenza in cerca della riconferma a Palazzo dei Bruzi. «Innanzitutto, credo sia importante sottolineare che le procedure di affidamento dei lavori non sono di competenza degli amministratori che hanno, invece, la possibilità di fornire degli indirizzi a tutte le strutture competenti. L’assunto in base al quale sia il Sindaco a scegliere le procedure amministrative da adottare nonché i beneficiari non trova alcun fondamento concreto nella azione amministrativa che, nel mio caso, si è distinta per i numerosi atti di indirizzo che avevano come unico obiettivo la riduzione e nel contempo una maggiore rotazione degli affidamenti.
Prima domanda. Come mai nonostante la prassi consolidata di utilizzo più consistente di tale procedura negli anni precedenti al Comune di Cosenza (così come in realtà risulta anche per altri enti) non sono mai state fatte denunce o aperte indagini da parte della magistratura? E come mai tutto ciò avviene solo adesso, nonostante ci sia stata invece in questi anni una consistente riduzione degli affidamenti diretti a seguito di indirizzi scritti impartiti dallo stesso sindaco agli uffici? Se prendiamo in considerazione infatti i dati definitivi dei bilanci 2010 e 2014 – spiega Occhiuto – in relazione ai lavori, nel 2010 il 61% veniva assegnato attraverso affidamenti diretti (cottimi fiduciari) mentre il restante 39% con procedure che variano dalla licitazione privata (detta anche gara ad inviti) all’evidenza pubblica. Nel 2014 il 48% dei lavori è stato assegnato con affidamenti diretti, il 52% attraverso le altre procedure. È importante – aggiunge l’architetto – sottolineare che nel 2010 tutte le attività riguardanti le Cooperative sociali di tipo B erano affidate direttamente suddividendo un importo di 6 milioni di euro in centinaia di cottimi fiduciari, mentre da marzo 2014 si è dato avvio a procedure ad evidenza pubblica. Se teniamo conto di questo aspetto il rapporto percentuale si modifica radicalmente. Nel 2010 (quando noi non c’eravamo) l’82,50% delle attività veniva assegnato con affidamenti diretti, il restante 17,50% con procedure negoziate o con evidenza pubblica. Nel 2014 il 34% delle attività è stato assegnato con affidamenti diretti mentre il restante 66% attraverso le altre procedure.
Seconda domanda. Come mai – si chiede l’ex sindaco – seppur in presenza di un frazionamento evidente di lavori, aggravato dal probabile obiettivo di eludere le norme antimafia, con conseguente assegnazione con affidamento diretto a 48 (sic) cooperative per un importo complessivo di ben circa sei milioni di euro all’anno (molto più consistente delle somme di cui oggi si parla), non è mai stata nemmeno aperta nessuna indagine in merito? E questo nonostante sia emerso in modo evidente il profilarsi di tale possibile reato, perfino per iscritto all’interno delle interdittive antimafia rilasciate dal Prefetto su nostra richiesta?
Un’ulteriore considerazione – aggiunge Occhiuto – si può fare prendendo in considerazione i lavori finanziati con entrate proprie, per i quali si è incrementato il numero delle imprese e l’indice di rotazione delle stesse. A parità di investimenti (circa 4 milioni di euro) nel 2014 hanno lavorato il 18% in più di imprese rispetto all’annualità 2010. Tutto ciò è stato reso possibile anche per lo spirito collaborativo dei dirigenti.
I dati dimostrano quindi in modo inconfutabile – conclude l’architetto – come in questi anni ci sia stata una netta inversione di tendenza rispetto al passato anche riguardo a tale prassi consolidata del ricorso agli affidamenti diretti, al contrario di quanto si vuole far falsamente intendere da avversari che fondano sull’ipocrisia e sulla mistificazione la contrapposizione politica».

Cosenza Popolare: «Occhiuto faccia un passo indietro»

COSENZA – «Gli avvenimenti inerenti il Comune di Cosenza impongono una profonda e seria riflessione. Lo stato di difficoltà politica dell’amministrazione uscente era a tutti noto, ma sinceramente non potevamo ipotizzare che si arrivasse a contestare al “cerchio magico”  dell’ ex Sindaco ed ai suoi strettissime collaboratori il reato di abuso in atti d’ufficio e corruzione, con relative perquisizioni presso il Comune e le abitazioni dei dirigenti e degli imprenditori coinvolti nell’inchiesta». E’ quanto si legge in una nota della lista Cosenza Popolare. «Il dato che emerge è sconcertante, si parla di assegnazioni di lavori per svariati milioni di euro, affidati senza alcuna gara d’appalto e ripartiti con metodo corruttivo tra le varie imprese locali, tutte collegate strettamente all’amministrazione comunale uscente. Avevamo già detto tempo fa – è scritto ancora nel comunicato – che le elezioni comunali in questo clima non sarebbero state né legittime né  democratiche. Ciò nonostante, gli stessi personaggi “chiacchierati” da mesi si sono tutti inseriti nella competizione elettorale, creando turbamento e sconcerto nella pubblica opinione. Se un consiglio possiamo dare all’ex Sindaco, in tutta sincerità e senza strumentalizzazione alcuna, e che in casi così drammatici al fine di poter dimostrare la propria correttezza non c’è altra via che fare un passo indietro e lasciare alla magistratura ed agli inquirenti di fare il proprio lavoro con serenità e rispetto istituzionale.

Caso Occhiuto, Cinque Stelle: «Nessuno stupore»

COSENZA – «Il MoVimento 5 Stelle denunciava in tempi non sospetti l’opacità nella gestione degli affidamenti di lavori del Comune di Cosenza. Invitiamo la cittadinanza a spezzare ogni vincolo fiduciario con la vecchia politica cittadina». E’ quanto si afferma in un comunicato di M5S in merito all’inchiesta sul Comune di Cosenza. «Il MoVimento 5 Stelle – si aggiunge – apprende con preoccupazione, ma senza stupore, la notizia che la Guardia di Finanza stia svolgendo indagini e perquisizioni per corruzione e abuso d’ufficio nei confronti di dirigenti del Comune di Cosenza, professionisti e imprenditori, in ragione di lavori affidati dal Comune di Cosenza durante l’ormai cessata amministrazione Occhiuto. Il M5S ha esposto alla Procura della Repubblica, in tempi non viziati da interessi elettorali, numerosi dubbi sulla gestione poco trasparente dell’affidamento di appalti da parte dell’amministrazione Occhiuto. La necessità di legalità e trasparenza nella gestione della cosa pubblica sono imperativi che il M5S persegue seriamente con attività costanti e concrete e non mere operazioni di facciata per motivi di contingente convenienza partitica». Il candidato a sindaco Gustavo Coscarelli non ha dubbi sulla bontà della lista M5S. «La bufera che imperversa sul Comune di Cosenza – afferma – ci consolida nella convinzione della bontà dell’azione politica che abbiamo fin qui portato avanti. Il progetto di governo della lista M5S a Cosenza mette insieme tante intelligenze unite nel progetto di ricostruzione di una città solidale, culturale, verde, intelligente e democratica, che vuole attuare la partecipazione ed il controllo attivo dei cittadini attraverso un’azione amministrativa realmente trasparente e rispettosa delle leggi. Una politica non solo del fare, ma del fare bene nel rispetto delle regole». Secondo il senatore M5S Nicola Morra, «inchieste e perquisizioni al Comune di Cosenza ci restituiscono il quadro di una politica locale poco trasparente ed attenta alla soddisfazione di interessi privati più che di interessi collettivi. La campagna elettorale dei partiti viene portata avanti tra alleanze improbabili, meri slogan e la promessa di opere faraoniche delle quali è chiaro solo l’ingente costo economico, ma non la reale utilità per la cittadinanza. Questa classe politica appartenente a partiti che hanno governato a lungo le Amministrazioni locali e regionali, senza lasciare alcun segno positivo, non possono costituire un’occasione di sviluppo per la città. Un’alternativa valida e nuova a questo scenario incancrenito è il MoVimento 5 Stelle. Ora più che mai – conclude il comunicato – il Movimento 5 Stelle rivolge alla cittadinanza l’invito ad interrompere ogni affidamento fiduciario al sistema dei partiti e di altri latori di interessi privati che, finora presenti in Consiglio comunale tanto nella maggioranza che nell’opposizione, nulla ha fatto di concreto per impedire il perpetrarsi di una gestione amministrativa della cosa pubblica che appare sempre meno limpida».

Bruno Bossio: «Mario Occhiuto non faccia la vittima»

COSENZA – «L’ ex sindaco di Cosenza la smetta di fare la vittima. E’ la città di Cosenza la vera vittima di una cattiva amministrazione». Lo ha sostenuto la deputata del Pd Enza Bruno Bossio intervenendo al convegno sulla valorizzazione del patrimonio edilizio svoltosi oggi a Cosenza. «Il modello Occhiuto – ha aggiunto – vacilla non per iniziativa della magistratura ma perché i nodi vengono al pettine. In questi anni sono state dilapidate risorse e non realizzate opere strategiche per la crescita urbana. Lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale ha evitato che si reiterasse questo metodo. In Parlamento – ha detto ancora Enza Bruno Bossio – abbiamo presentato ben due interpellanze perché emerge una corposa questione democratica che non si risolve nella polemica elettorale, ma è destinata a pesare fortemente sulla vita del Comune di Cosenza ancora di più dopo il 5 giugno».

Inchiesta Cosenza, Pd: «Non sorprende. Cittadini voltino pagina»

COSENZA – «La notizia della perquisizione da parte della Guardia di finanza negli uffici del Comune di Cosenza nell’ambito di un’inchiesta in merito a presunte “ditte amiche” a Palazzo dei Bruzi, non ci sorprende». Lo affermano, in una nota, Ernesto Magorno, deputato del Pd e segretario regionale del partito, e Luigi Guglielmelli, segretario provinciale. «La situazione del Comune cosentino – proseguono – è stata anche oggetto di una nostra interrogazione parlamentare che è rimasta fin qui senza risposta. Siamo certi che la magistratura e le forze di polizia andranno fino in fondo con le indagini. Siamo anche sicuri che i cittadini terranno conto nel voto per  le prossime elezioni amministrative di quanto sta succedendo a palazzo dei Bruzi e volteranno pagina».

Occhiuto: «A Cosenza clima da caccia alle streghe»

COSENZA – Mario Occhiuto, sindaco uscente e nuovamente candidato alla carica di primo cittadino di Cosenza, interviene tempestivamente sulle notizie relative all’inchiesta in corso che vedrebbe indagati, fra gli altri, l’ex capo di gabinetto di palazzo dei Bruzi Carmine Potestio, e i dirigenti Carlo Pecoraro e Domenico Cucunato. «Si tratta di una vicenda – sottolinea Occhiuto – frutto del clima avvelenato che da tempo si sta creando attorno alle elezioni comunali della nostra città. Dal canto mio, non posso che ribadire la massima fiducia verso la magistratura che, in seguito a esposti e denunce continue, deve obbligatoriamente svolgere tutti gli accertamenti del caso. Così come – prosegue – ho piena fiducia verso i dirigenti e verso il mio ex capo di gabinetto che conosco fin da quando ero ragazzo, e del quale posso affermare in maniera assoluta che si contraddistingue per un’integerrima onestà. È altrettanto evidente, poi, che questi episodi con tanto risalto mediatico si inquadrano in un clima di veleni, di caccia alle streghe, di fango, costruito ad arte, da mesi, ad opera di blog pseudo giornalistici i cui ispiratori proprio nei giorni scorsi sono stati rinviati a giudizio per diffamazione e stalking nei miei confronti. Un clima che viene puntualmente cavalcato dai candidati miei competitor sempre pronti ad attaccare la mia persona, ma silenti quando si tratta di ricordare, ad esempio, che il capo di gabinetto del presidente della Regione Calabria risulta indagato. Insomma, come sempre, una doppia morale. Io – precisa in conclusione Occhiuto – proseguo serenamente nella mia campagna elettorale rendendo conto a testa alta ai cittadini di ciò che ha realizzato il mio esecutivo e su ciò che si potrà ancora fare per rendere Cosenza più bella. Non posso non notare, infine, la strana coincidenza per cui proprio ieri è stato diffuso un sondaggio che mi vedrebbe vincitore al primo turno con percentuali altissime e oggi, guarda caso, si scatena l’ennesima ondata scandalistica a danno della mia immagine e di un percorso lineare che sto perseguendo a contatto con la gente, esclusivamente sui contenuti».

De Rose (FI) risponde a Mancini: “No a mistificazione dei fatti”

COSENZA – È delle ultime ore la dichiarazione di Luigi De Rose, coordinatore provinciale di Forza Italia – Cosenza, circa le precedenti dichiarazioni dell’onorevole Mancini. De Rose, in particolare, parla di una «mistificazione dei fatti».
«Chi conosce le dinamiche interne a Forza Italia sa bene che le ultime dichiarazioni dell’ Onorevole Mancini non rispondono al vero. In particolare l’entrata in Forza Italia dei fratelli Occhiuto è stata concordata direttamente dal Presidente Berlusconi, tramite la mediazione di Jole Santelli, in due incontri. Un pranzo di lavoro a Palazzo Grazioli ed un successivo incontro ad Arcore . In realtà all’epoca fu proprio Verdini a consigliare ai fratelli Occhiuto una posticipazione dell’ingresso in FI ma la loro volontà unitamente a quella del presidente accelerò le cose. Non si possono, pertanto, assolutamente accusare i fratelli Occhiuto di avere memoria corta, soprattutto alla luce del fatto che chi oggi vuole ostentare lealtà verso il senatore Verdini è lo stesso che, sebbene in passato captato in giunta dal Governatore Scopelliti, dopo le ultime elezioni regionali , ha preferito cambiare barca».