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Cetraro, donna muore dopo il parto, sporta denuncia

CETRARO (CS) –  Una donna di 35 anni di Montalto Uffugo (Cosenza) è morta nell’ospedale di Cetraro, sulla costa tirrenica cosentina, a seguito di una complicazione seguita al parto.

La donna villeggiava a Fuscaldo con la famiglia, quando si è recata in ospedale per partorire.

Secondo quanto si è appreso, subito dopo il parto naturale, andato bene, la donna avrebbe avuto una forte emorragia e poco dopo è morta.
I familiari hanno sporto denuncia ai carabinieri. Saranno le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, a chiarire l’esatta dinamica dei fatti. La donna era già madre di un altro bimbo di tre anni.

Fonte Ansa

Trentatreenne muore durante il parto, aperta un’inchiesta

REGGIO CALABRIA – Non si conoscono ancora le cause del decesso di una donna di origini indiane morta durante il parto avvenuto al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Reggio Calabria.

Secondo una prima ricostruzione sarebbero sopraggiunte delle complicazioni mentre la donna era in procinto di dare alla luce il neonato, trasportato con urgenza a Roma. Sulla vicenda è stata aperta un’indagine da parte dell’autorità giudiziaria.

 

 

 

 

“Il mestiere più antico del mondo” in scena al teatro dell’ Acquario

COSENZA- L’organizzazione di Volontariato “Mammachemamme”, il “Centro contro la violenza alle Donne R. Lanzino” e il “Centro Rat Teatro dell’Acquario”, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, presentano “Il mestiere più antico del mondo” di Gabriella Pacini, autrice del libro omonimo, che indaga la violenza del parto e della nascita, realtà forse poco conosciuta ma che è stata oggetto di non pochi gridi di allarme. Un racconto in prima persona di Laura Nardi, per la regia di Amandio Pinheiro, che andrà in scena giovedì 14 giugno, alle ore 18, al Teatro dell’Acquario.
L’autrice, ostetrica con esperienza più che ventennale, ci restituisce uno spaccato veritiero e crudele degli abusi che le donne subiscono all’interno del sistema sanitario. Dice di sé: «ho scelto di diventare ostetrica dopo la nascita del mio primo figlio. Dal 1997 seguo le donne durante il travaglio ed il parto. Penso che quello dell’ostetrica sia il lavoro più antico del mondo, perchè ci sono sempre state donne accanto ad altre donne nel momento del parto. Dopo 10 anni di assistenza in ospedale ho scelto di seguire le donne nella libera professione, per poter esercitare seguendo le linee guida e le raccomandazioni OMS, evitando così un’eccessiva medicalizzazione».
L’obiettivo dello spettacolo – importante per le donne, per gli uomini che le accompagnano e sostengono nel parto, per le ostetriche e per tutti gli operatori sanitari che si occupano dell’evento nascita – è diffondere una corretta informazione su parto e gravidanza fisiologici, sostenendo la totale applicazione del principio di autodeterminazione delle donne e della loro libertà di scelta. La violenza sulla donna e sul nascituro, in questo caso istituzionalizzata ed esercitata quando essi sono più indifesi e vulnerabili, è quindi il grande tema sul quale lo spettacolo teatrale punta i riflettori.
Per dirla con il ginecologo francese Michel Odent, “le donne stanno in sala parto così come vengono considerate nella società”.
Allo spettacolo seguirà un dibattito, moderato dalla giornalista Nunzia Capitano, al quale parteciperanno l’autrice Gabriella Pacini, la prof.ssa Giuliana Mocchi (Unical), l’ostetrica Rita Domanico (Presidente dell’Ordine delle Ostetriche della Provincia di Cosenza) l’avvocato Paola Palermo.
Allo spettacolo hanno dato il loro patrocinio anche il CSV e l’Unicef.
Info e prenotazioni scrivendo a info@mammachemamme.org

Cosenza, partorisce in casa con l’aiuto dei vicini

COSENZA – Aveva fretta di venire al mondo. Allora ha iniziato a scalpitare per rompere le acque e poi si è affacciato alla vita con sorprendente velocità. Un parto talmente repentino da non lasciare alla puerpera neppure il tempo di mettersi in auto per raggiungere l’ospedale. Alla scadenza della 39ma settimana il piccolo Matteo Antonio è nato in casa, sul divano di un appartamento di Cosenza, nel quartiere di Via Popilia, in uno dei colorati edifici di recente costruzione affacciati sul fiume Crati. Nel pomeriggio la mamma, Luana, di 35 anni, si era sottoposta ad un monitoraggio. Nulla faceva presagire un parto imminente. Una buona cena con il marito Matteo, un po’ di coccole a Mia, la primogenita di due anni. Fino allo scoccare della mezzanotte, quando sono arrivate le contrazioni ad indicare un parto imminente. Richiamati dalle urla di Luana, nell’appartamento hanno fatto capolino i vicini di casa per aiutare e sostenere la donna, in procinto di dare alla luce il piccolo. Nel frattempo è stato allertato il 118. Un’ambulanza è giunta in pochi minuti. Il bambino nasce in pochi minuti. Madre e figlio godono di ottima salute. Luana ha partorito uno splendido bimbo di quasi tre chili di peso. Ricoverata insieme al piccolo, al reparto di ostetricia e ginecologia dell’Annunziata, non ha avuto alcuna complicanza e presto potrà tornare a casa dove le persone che hanno involontariamente assistito a questo gioioso evento, l’attendono a braccia aperte.

Raffaella Aquino

Partorisce in casa con l’aiuto della sorella

ROSSANO (CS) – Ha partorito in casa una bambina ma non potrà prendersi cura della piccola. E’ quanto accaduto ad una giovane donna, con disabilità psico-fisica, protagonista di una storia di disagio sociale che ha avuto un esito positivo solo grazie all’intervento della sorella della donna. E’ stata la zia della neonata, infatti, appena dopo il parto della sorella in difficoltà per le sue condizioni di salute, a portare la bambina nell’ospedale di Rossano per affidarla alle cure dei sanitari. I medici hanno visitato la piccola e accertato che era nata da poco. Nell’immediato i medici, non trovando più la donna, hanno temuto di essere di fronte ad un abbandono ma, in realtà, la zia della neonata, dopo averla lasciata nel nosocomio, era tornata a casa per accudire la sorella. Ed è stato proprio il tempestivo intervento della donna a consentire il ricovero della puerpera nell’ospedale di Corigliano Calabro, dove, essendoci i reparti di Ostetricia e di Neonatologia, sono state portate sia la madre che la figlia, che adesso stanno entrambe bene. Non si sa, al momento, se i familiari fossero al corrente della gravidanza della donna disabile. I carabinieri, dopo avere ricostruito le fasi successive al parto, hanno informato i servizi sociali che adesso dovranno occuparsi del caso. Rimane il gesto di amore e anche la prontezza della zia della neonata, che dinanzi a quanto accaduto si e’ presa cura della sorella e della nipotina, evitando problemi più gravi per entrambe.

Acri, partorisce in pronto soccorso

ACRI (CS) – Si è recata all’ambulatorio di ginecologia di Acri per un controllo, ma il medico durante la visita si è accorto che la donna era ormai completamente dilatata ed in procinto di partorire. Il punto nascita più vicino però, è ubicato a Cosenza. Troppo lontano da raggiungere per la puerpera, pronta a dare alla luce il suo bambino. Il medico ha allora optato per il pronto soccorso del locale ospedale “Beato Angelo”. Assistita dal ginecologo Giuseppe Curto, dal rianimatore Santo Filicetti e dal personale infermieristico, la donna ha messo al mondo un maschietto in perfetta salute. Gabriel, questo il nome scelto dai genitori, è stato poi trasportato con una incubatrice al reparto di neonatologia dell’Annunziata di Cosenza. E’ in perfetta salute e nelle prossime ore sarà dimesso. L’episodio riporta l’attenzione sulla distribuzione dei punti nascita sul territorio. Ad Acri è stato chiuso nel quadro della riorganizzazione dei servizi sanitari varata dal commissario straordinario.

Muore neonato a Cosenza. Aperta un’inchiesta

COSENZA – Soltanto dopo l’autopsia disposta dai magistrati, sarà possibile individuare le cause per le quali un neonato ha perso la vita poco dopo il parto avvenuto nella clinica Sacro Cuore di Cosenza. La tragedia si è consumata martedì 26 luglio, in mattinata. Secondo quanto si è appreso, la madre è stata sottoposta a taglio cesareo, ma il piccolo, un maschietto, presentava gravi criticità che ne hanno reso necessario il trasferimento d’urgenza presso la terapia intensiva neonatale dell’ospedale dell’Annunziata. Il cuore del neonato però, ha cessato di battere poco dopo. I genitori hanno presentato subito un esposto in Procura. Il procuratore capo Mario Spagnuolo, ha aperto un fascicolo e ha delegato la polizia che ha già acquisito tutta la documentazione necessaria per accertare le cause del decesso. La vicenda, particolarmente delicata, viene seguita dai magistrati con estrema attenzione e riservatezza. Si sta inoltre procedendo a sentire i genitori e altri familiari per cercare di ricostruire le ultime fasi di vita del piccolo e il momento del parto.