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Massimo Scaglione nella mafia capitale con Il mondo di Mezzo

L’inchiesta di mafia capitale al centro del lavoro di Massimo Scaglione, Il Mondo di Mezzo. Una storia che ripercorre i traffici dell’imprenditoria romana, ambientata tra gli anni 70 e i giorni nostri, dove l’edilizia rappresentava la complicità tra potere politico e potere imprenditoriale.

Massimo-Scaglione

Il film è prodotto e distribuito da Red Moon Films, ha ottenuto il riconoscimento dell’interesse culturale dalla Direzione Generale Cinema del MIBACT, oltre che del contributo Regione Lazio, del patrocinio del Comune di Cosenza e della Presidenza dell’Assemblea capitolina di Roma. Per il tema trattato, le riprese non avendo trovato un’accoglienza benevola a Roma, grazie al sindaco Occhiuto, sono state girate in parte a Cosenza pur ricostruendo ambienti romani.

Le location utilizzate vanno da Cirella a Diamante, da Cosenza a Roma. Nel film sono presenti scene di repertorio che riprendono avvenimenti reali della vita politica degli ultimi anni, girate dallo stesso regista quando, in Campidoglio, è stato consulente d’immagine del sindaco.

Gaetano Mariotti, imprenditore dell’edilizia romana è uomo ambizioso e senza scrupoli, nutre il desiderio di condurre suo figlio Tommaso sulle sue stesse orme. Sarà la prematura morte del padre a catapultarlo, suo malgrado, alla guida dell’impero. La coscienza lascia repentinamente il posto ad un’incalzante avidità che lo porta a stringere uno scellerato sodalizio con i poteri del Campidoglio. In stile Cosa Nostra, si completa il filone giudiziario ormai noto come Mafia Capitale.

Nel cast, tra gli altri, Matteo Branciamore, Laura Lena Forgia, Tony Sperandeo, Massimo Bonetti, Nathalie Caldonazzo e Francesca Rocco.Matteo Branciamore

 

Il mondo di mezzo - Massimo Bonetti Matteo Branciamore Il mondo di mezzo - Massimo Bonetti Matteo Branciamore Laura Lena ForgiaLa conferenza stampa di presentazione del film è in programma il 27 Aprile nella Sala della Protomoteca in Campidoglio. Il mondo di mezzo sarà presentato in anteprima Nazionale il 3 maggio al cinema Barberini di Roma. Il 4 maggio, contemporaneamente all’uscita in tutte le sale italiane, sarà proiettato al cinema Garden alla presenza del Regista Massimo Scaglione e degli attori del cast.

Unical, borse di studio per la ricerca grazie agli introiti del 5 per mille

RENDE (CS) – L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato gli elenchi degli ammessi al 5 per mille del 2015, con gli importi attribuiti agli enti che hanno chiesto di accedere al beneficio. Tra questi c’è l’Università della Calabria che, grazie alle indicazioni di 1.572 contribuenti, porterà nelle proprie casse 74.261 euro, somma che sarà interamente dedicata alla ricerca scientifica. «Si tratta di un risultato molto importante, – ha spiegato il rettore Crisci – un segnale della volontà di molti contribuenti di voler investire nel nostro Ateneo. Ringrazio tutti loro e spero possano essere ancora di più nel prossimo futuro. Invitiamo, pertanto, i calabresi ad investire nella ricerca scientifica e nel futuro dei propri figli, in modo che gli studenti dell’Unical abbiano condizioni economiche sempre più favorevoli per formarsi al meglio. La cifra che ci arriverà dal 5 per mille sarà investita per la creazione di nuove borse di studio per giovani ricercatori. La procedura per scegliere l’Unical, quale beneficiaria del 5 per mille è semplice: nei moduli della dichiarazione dei redditi per 730, Certificazione Unica o Modello Unico persone fisiche c’è una scheda “Scelta per la destinazione del 5 per mille dell’Irpef”. All’interno, c’è il riquadro “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università” dove inserire la firma e il codice fiscale dell’università 80003950781. Le università – conclude il rettore – non possono esistere senza ricerca e senza incoraggiare e premiare le potenzialità dei nostri giovani. Poter attivare un numero elevato di borse di studio, darà la possibilità ai giovani calabresi, specie quelli a basso reddito, di poter dimostrare il loro valore e di poter cambiare così la loro vita».

Cosenza, in dirittura d’arrivo il nuovo Piano Strutturale della città

COSENZA – Con l’approvazione della delibera di Giunta relativa al Piano Strutturale ed al  Regolamento Edilizio del Comune di Cosenza, si è avviato l’iter che porterà prima in Commissione Urbanistica presieduta da Davide Bruno e poi all’attenzione del Consiglio comunale il nuovo piano urbanistico della città, strumento che ha il compito di prefigurare e disciplinare gli sviluppi del territorio a partire dagli indirizzi e disposizioni della legge urbanistica della Regione Calabria. La fase propedeutica aveva riguardato l’approvazione da parte dell’organo consiliare del “documento preliminare”, contenente le scelte strategiche alla base della nuova pianificazione; la discussione dello stesso documento in sede di Conferenza di pianificazione e la sua verifica nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Le previsioni sono armonizzate con quelle del Piano provinciale e del QTR/P della Regione. Gli obiettivi alla base del Piano Strutturale Comunale, che segue il PRG del 1995 coordinato dall’architetto Sara Rossi e successivamente oggetto di importanti varianti, sono la sostenibilità ambientale e la riduzione del consumo di suolo, ponendo come prioritari la riqualificazione della città e del territorio, la tutela e la valorizzazione delle aree rurali e del paesaggio, il recupero delle parti antiche dell’insediamento cosentino. «Il PSC che abbiamo preliminarmente approvato in Giunta – dichiara l’assessore alla pianificazione urbana Michelangelo Spataro – disegna la città che questa Amministrazione, guidata dal Sindaco Occhiuto, ha ben chiara in mente.  Una città sostenibile innanzi tutto, quindi vivibile grazie a spazi verdi progettati, una città che si sviluppa anche nelle sue frazioni, ma nel rispetto dell’ambiente che ne rappresenta l’elemento da valorizzare. Un disegno dal quale deriva – continua  l’assessore Spataro, che ha anche la delega alla mobilità sostenibile – un nuovo modello di mobilità al quale questa Amministrazione sta lavorando. La prossima approvazione in Consiglio comunale del PSC – conclude l’assessore Spataro – significherà per la città di Cosenza mettere un punto fermo sul suo sviluppo dei prossimi anni». Addentrandoci ancora nel PSC, vediamo che lo sviluppo della città la configura come polo di servizi per l’Area vasta, attraverso nuove aree per attrezzature e nel recupero del Centro storico individua un polo di servizi culturali; si punta anche al recupero di ampie parti interne all’urbano urbano e già in dismissione o in fase di trasformazione, evitando di definire ulteriori espansioni soprattutto in parti sensibili del territorio. La struttura dell’urbano, innovata attraverso una maggiore presenza delle attrezzature a verde al fine di una maggiore vivibilità, viene affidata principalmente alla struttura dei parchi fluviali ed alla fruizione del territorio collinare come parti della Rete ecologica comunale, tutt’uno con quella provinciale e regionale. L’area collinare vede come priorità il consolidamento dei borghi (dei quali sono riconosciute le parti antiche e di valore storico), la riqualificazione dell’abitato ed il recupero degli immobili antichi, fornendo strumenti per la riconfigurazione a servizi e la multifunzionalità delle aziende agricole; in quest’area del territorio comunale il PSC agisce in funzione di contenimento di forme di diffusione insediativa, anche in ragione dei fattori di rischio idrogeologico e della restituzione del suolo agli usi agricoli produttivi; il contesto si prepara dunque più coerentemente, insieme al centro storico, a divenire porta principale ed attrezzata del Parco della Sila e dei flussi turistici principalmente assicurati dalle sue mete. Dal punto di vista delle infrastrutture e della mobilità il PSC si muove in coerenza con le previsioni del Piano provinciale, puntando sul miglioramento dell’accessibilità lungo le dorsali nord-sud (Autostrada e nuovi svincoli, raccordo tra Destra Crati e SS109), e su nuove previsioni di parcheggi, soprattutto di interscambio; il sistema del trasporto pubblico locale punta sulla dorsale ferroviaria e la continuità tra le linee RFI e quelle delle Ferrovie della Calabria. Infine, nella normativa del PSC rientrano appieno gli obiettivi di perequazione urbanistica dettati dalla legge urbanistica regionale; tutte le trasformazioni, e senz’altro quelle riguardanti ambiti strategici della città, sono regolate attraverso un sistema di equa attribuzione dei diritti edificatori e di equilibrata contribuzione dei soggetti privati e pubblici al fine della qualità urbana e del territorio.

Migranti, a Vibo Marina arrivata nave con 1800 persone a bordo

VIBO VALENTIA – E’ attraccato nel porto di Vibo Valentia il rimorchiatore Asso 29 con a bordo centinaia di migranti soccorsi nei giorni scorsi nel canale di Sicilia. Si tratta di circa 1800 persone ma il numero definitivo non è stato ancora stimato e lo sarà solo a conclusione delle operazioni di sbarco che, secondo le prime indicazioni, dovrebbero andare avanti sino a notte. Tra loro vi sono molti minori non accompagnati e donne, alcune delle quali incinte. La Prefettura di Vibo Valentia ha avviato la macchina della prima accoglienza con l’impiego record di 500 persone fra forze dell’ordine, sanitari del 118, uomini della Protezione civile, della Croce Rossa e delle associazioni di volontariato. I migranti provengono da diversi Paesi dell’Africa subsahariana e sono stati soccorsi nei giorni addietro al largo delle coste libiche e del canale di Sicilia. I migranti, una volta sbarcati e concluse le operazioni di screening sanitario, verranno dislocati in diverse zone del territorio nazionale secondo un piano predisposto dal Ministero dell’Interno.

Istat, migliorano lavoro e istruzione in Calabria. Soddisfatta assessore Roccisano

CATANZARO – L’Assessore regionale al Lavoro Federica Roccisano  commenta i dati pubblicati dall’Istat contenuti nell’annuale rapporto “Noi Italia”, il resoconto con il quale l’Istituto fotografa l’andamento dei principali fattori riguardanti economia e società del nostro Paese. «Vi sono molti aspetti interessanti – ha detto l’Assessore Roccisano – che vanno letti con attenzione e monitorati e che concernono, sia il livello nazionale che la situazione della nostra regione. In particolare, due aspetti chiave interessano le aspettative lavorative dei calabresi e soprattutto la condizione dei giovani: il mercato del lavoro e l’istruzione. Il dato relativo all’andamento della disoccupazione di lunga durata è uno dei dati che colpisce maggiormente, specie facendo un confronto tra livello nazionale e regionale. È interessante, infatti, che in Calabria la disoccupazione di lunga durata diminuisca nell’ultimo anno del 2,5% , arrivando al -3,0% considerando il dato femminile, mentre in Italia diminuisce dello 0,4%. Ma se da un lato il tasso di disoccupazione totale in Calabria aumenta di 0,3 punti percentuali, a fronte di un decremento nazionale dello 0,2%, il dato veramente positivo è che il tasso di disoccupazione giovanile, che in Italia diminuisce del 2,6% e nel Mezzogiorno del 2,4%, in Calabria diminuisce del 6,4% , passando dal 65,1% del 2015 al 58,7% del 2016. È un dato incoraggiante, dato che la Calabria era l’unica regione italiana a superare il 60% nel 2015 e nel 2016 nessuna regione registra una variazione percentuale migliore di quella della Calabria. A fianco a questo dato, va sottolineato come anche il valore della mancata partecipazione, ovvero di chi, sfiduciato neanche prova a trovare un lavoro, sia in diminuzione sia a livello nazionale che in Calabria, dove ancora si registra la percentuale maggiore. Continuando ad analizzare la situazione dei giovani, osserviamo il dato di coloro i quali abbandonano prematuramente la scuola. L’Istat ci ricorda che la Strategia Europa 2020 fissa alcuni obiettivi sui livelli di istruzione della popolazione, tra cui vi è la quota di giovani che abbandona precocemente gli studi, che si sarebbe dovuta fissare al di sotto del 16% nel 2020. Così già è stato per il dato nazionale, sceso al 13,8% e così è stato anche per la Calabria dove la diminuzione dell’indice di abbandono dello 0,4% ha modificato il valore del 16,1% di abbandoni del 2015 al 15,7% del 2016. Il dato diventa ancora più interessante se consideriamo che 10 anni prima, nel 2006, erano il 19,6% i giovani che abbandonavano la scuola. Un altro dato positivo è quello dei giovani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti NEET, che erano drasticamente aumentati negli ultimi anni e che nel 2016 diminuiscono dell’1,3% in Italia e dell’1,7% in Calabria, dove si registra però ancora oggi la quota maggiore del Paese. È fuor di dubbio che i segnali di miglioramento rimangono ancora lievi, tuttavia possono contribuire a dare fiducia ai tanti giovani e meno giovani che rimangono tra le fila dei NEET o degli inattivi. È ancora tanto il lavoro da fare, e sicuramente hanno ancora effetti congiunturali, e quindi non strutturali, i risultati di quanto messo in campo negli ultimi anni dalla Giunta regionale, quali i contratti generati dal bonus occupazionale per i giovani e per i disoccupati di lunga durata, o dalle misure connesse al programma garanzia giovani, come le assunzioni del programma Fixo Yei o i contratti di apprendistato. Di certo, però, è continuando a lavorare lungo la strada della formazione, dell’occupazione e del lavoro, anche del lavoro di cittadinanza così caro a Matteo Renzi, che si potrà incidere finalmente sui dati della povertà e della condizione economica delle famiglie che in Calabria rimangono ancora allarmanti. In questa direzione gli investimenti interni alla programmazione comunitaria programmati dal Governo regionale del Presidente Mario Oliverio, permetteranno alla Calabria di raggiungere risultati sempre più ottimali».

 

 

Attivato all’Unical il nuovo corso di laurea in ingegneria alimentare

RENDE (CS) – Presentato all’Università della Calabria il Corso di laurea in Ingegneria Alimentare, una delle più importanti novità dell’offerta formativa dell’ateneo di Arcavacata per il prossimo anno accademico. Riguarda un settore ritenuto strategico e formerà una figura tecnico-professionale nuova esperta dei processi industriali ma anche della cosiddetta seconda trasformazione delle materie prime alimentari, con forti competenze trasversali, riconducibili all’ingegneria meccanica e all’ingegneria gestionale, così da poter gestire tutta la filiera produttiva.
Dunque si tratta di una figura professionale molto richiesta dal mercato del lavoro che oggi, per ottenere le stesse cose, deve rivolgersi a molteplici figure professionali come tecnologi alimentari, chimici, agronomi, biotecnologi. I docenti promotori del nuovo corso di laurea, inserito nell’offerta formativa del DIMES (Dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemisica), hanno maturato una notevole e qualificata esperienza nel settore alimentare che ha consentito loro di identificare chiaramente le competenze corrispondenti ai profili culturali e professionali e le funzioni lavorative associate alla figura dell’ingegnere alimentare che sarà formato grazie al nuovo corso di studi. Non solo, nel redigere il piano dell’offerta formativa, i docenti proponenti hanno avuto modo di confrontarsi con eminenti personalità operanti, a livello internazionale, nel settore del Food Engineering, oltre che con i rappresentanti di importanti realtà produttive e associazioni di categoria attive nel settore delle trasformazioni alimentari. La figura professionale dell’ingegnere alimentare sarà in grado di comprendere le problematiche della filiera alimentare, anche in campi non strettamente correlati con l’ingegneria di processo/prodotto e svolgerà la propria funzione di tecnico, grazie alle solide competenze ingegneristiche acquisite. Inoltre, nell’attesa di attivare un biennio specifico, il laureato in ingegneria alimentare potrà proseguire il proprio percorso formativo iscrivendosi ai corsi di laurea magistrale in ingegneria gestionale, in ingegneria chimica e in scienze e ingegneria dei materiali innovativi e funzionali, già attivi presso l’Università della Calabria. Il corso di laurea in ingegneria alimentare ha una forte connotazione interdisciplinare e consente di arricchire l’offerta formativa dell’Università della Calabria, essendo finalizzato a formare figure professionali specifiche che si faranno promotrici della crescita delle numerose piccole e medie imprese che, localmente e sul territorio nazionale, operano nel settore alimentare. Dopo i saluti del rettore, prof. Gino Mirocle Crisci, quelli del delegato alla didattica, prof. Francesco Scarcello, del direttore del Dimes, Sergio Greco, il corso è stato presentato dal prof. Stefano Curcio e dal prof. Bruno De Cindio.

Somme bloccate indebitamente, le Poste devono risarcire il comune di Cosenza

COSENZA – Il Tribunale di Cosenza, con sentenza n.716 dell’11 aprile, ha condannato Poste Italiane S.P.A. a risarcire al Comune di Cosenza la somma di un milione e 709.237,70 euro, oltre gli interessi, al termine di un contenzioso sorto in seguito alla condotta di Poste Italiane che,   sostituendosi illegalmente al Tesoriere comunale (Banca Carime), aveva trattenuto, in modo indebito, nelle proprie casse, somme di denaro di pertinenza  della Pubblica Amministrazione. A darne notizia, l’Avvocatura comunale, attraverso l’avvocato Agostino Rosselli che ha sostenuto, davanti al Tribunale, le ragioni del Comune di Cosenza. Oltre alla condanna di Poste Italiane al risarcimento del danno al Comune di Cosenza, il Tribunale ha dichiarato la risoluzione di n. 9 contratti di conto bancoposta aperti dal Comune per agevolare i pagamenti da parte dei contribuenti sparsi nel territorio nazionale. “Il Comune di Cosenza – spiega l’Avvocato Agostino Rosselli – aveva chiesto al Tribunale:

1) di dichiarare che non sono ammesse procedure di esecuzione e di espropriazione forzata nei confronti del Comune di Cosenza presso le Poste Italiane s.p.a. soggetto diverso dal tesoriere comunale (Banca Carime spa) e che gli atti esecutivi intrapresi presso le Poste Italiane s.p.a. non determinano vincoli sui conti correnti postali intestati al Comune di Cosenza;

2) di dichiarare risolti, per colpa di Poste Italiane S.P.A. i contratti di conti correnti postali intestati al Comune di Cosenza;

3) di condannare Poste Italiane S.P.A. alla restituzione,in favore del Comune di Cosenza, di tutte le somme indebitamente vincolate, maggiorate degli interessi legali e della rivalutazione monetaria;

4) di condannare, infine, Poste Italiane  al risarcimento dei danni conseguenti alla mancata utilizzazione da parte della P.A. delle somme indebitamente vincolate.

Il Tribunale di Cosenza, accogliendo la difesa del Comune, applicando in modo corretto le disposizioni inderogabili di cui all’art. 159 del d.lgs. 267/2000, secondo cui gli atti esecutivi eventualmente intrapresi nei confronti di soggetto diverso dal tesoriere dell’ente locale sono del tutto inidonei a determinare vincoli sui beni oggetto delle procedure esecutive, ha censurato i comportamenti delle Poste Italiane affermandone l’illegittimità, la contrarietà a norma di legge ed ai doveri di correttezza e buona fede che dovrebbero improntare i rapporti tra le parti.

Comuni inadempienti sul bilancio, il Prefetto di Cosenza pronto ad attivare i poteri sostitutivi

COSENZA – Sono ancora 51, sui 60 diffidati dal prefetto Gianfranco Tomao, i Consigli comunali della provincia di Cosenza che non hanno approvato il bilancio di previsione per il 2017. «Gli organi consiliari – è detto in un comunicato della Prefettura – sono stati invitati ad adottare la deliberazione riguardante il bilancio di previsione entro il termine di venti giorni dalla data di ultima notifica nei confronti dei singoli consiglieri. Decorso infruttuosamente il termine sopra indicato, si potrebbe concretizzare la necessità di esercitare i poteri sostitutivi previsti dal Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al Decreto legislativo 267/2000, nonché avviare il procedimento per lo scioglimento dell’organo consiliare».

Acqua, proposta tariffaria. Oliverio incontra i sindaci

CATANZARO – Il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha partecipato stamani, nella Sala Verde della Cittadella, a Catanzaro, all’incontro con i Comuni sulla proposta tariffaria per il servizio idrico per il quadriennio 2016-2019. All’incontro ha preso parte anche il dirigente generale regionale ai Lavori Pubblici, Domenico Pallaria, nonchè Autorità Idrica facenti funzioni in regime transitorio. Durante la riunione operativa – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta – sono state affrontate tutte le questioni relative al servizio idrico integrato, alla luce della riforma che la Regione sta portando a compimento attraverso il disegno di Legge che verrà presentato nelle prossime settimane in Consiglio regionale e a seguito delle norme sempre più cogenti introdotte negli ultimi anni dallo Stato in materia di gestione unica del servizio. «Siamo di fronte a un processo di riordino normativo – ha detto Oliverio – che riconsegna il bene acqua nelle mani della sua comunità. L’acqua è un bene pubblico e su questo abbiamo fatto delle scelte chiare, non solo inserendo la questione all’interno del programma di governo, ma anche sostenendo tali ragioni nel referendum costituzionale. E nonostante i ritardi accumulati negli anni, ora siamo ad una fase di svolta in cui i protagonisti saranno soprattutto i Comuni attarverso la gestione pubblica. La Calabria dispone in gran quantità di acqua ma non ha saputo preservare questo bene. Esistono lacune e inadeguatezze nell’utilizzazione di questa risorsa. Attraverso il percorso che stiamo costruendo, per i Comuni sarà più facile valorizzare l’acqua». Oliverio ha ricordato il percorso che è stato individuato dalla Regione. «Tra poche settimane – ha detto – la riforma del servizio idrico integrato sarà Legge. Poi verrà istituita l’Autorità idrica, composta da 40 Comuni in rappresentanza delle varie fasce del territorio calabrese e dalla Regione. Ma tutti i Comuni saranno chiamati in causa affinché la gestione non risenta di ritardi e guasti. E si tenderà dunque a una tariffa unica per tutti, al contrario di quanto avviene oggi. Alcuni sindaci intervenuti all’incontro – si afferma ancora nel comunicato – hanno apprezzato le scelte messe in campo dalla Regione, ma hanno anche sottolineato i gravi problemi connessi alle reti idriche esistenti e agli impianti depurativi. Il servizio idrico integrato, è stato ricordato, è costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue e deve essere gestito secondo i principi di efficienza ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie. E le disposizioni si applicano anche agli usi industriali. Inoltre, il dettaglio delle attività che compongono il servizio idrico è stato descritto dall’Aeegsi (l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico) nell’allegato 664 del 2015. In particolare sono state considerate facenti parte del Servizio Idrico anche le attività di vendita al’ingrosso dell’acqua e lo svolgimento del servizio di depurazione».

Cosenza, politiche sociali oscurate da inutili, grandi opere

COSENZA – Le grandi opere pensate per la città di Cosenza stridono con il disagio sociale delle famiglie, alle prese con disoccupazione, povertà, carenza di alloggi, soprattutto nel centro storico. Comitati e associazioni di cittadini si sono dati appuntamento alle confluenze, davanti la statua di Alarico per discutere delle quotidiane problematiche di carattere sociale alle quali, secondo gli organizzatori, l’amministrazione comunale, distratta da luminarie, piazze e metropolitane, non riesce a dare risposte. Pubblico scarso ma qualificato, rappresentante di un ampio spaccato della società civile. Ad intervenire i comitati Piazza Piccola, No Metro e Acqua Pubblica, l’Unione sindacale di Base confederale, il gruppo Prendocasa, il movimento politico Cosenza in Comune. Secondo questi movimenti, sotto il tappeto sfarzoso delle statue, dei monumenti, delle politiche di attrazione turistica, si nascondono sporcizia, incuria, scarsa attenzione per gli anziani e le fasce più deboli. Contestato anche l’abbattimento di alcuni edifici pericolanti della città vecchia e l’assenza della Soprintendenza, latitante nel vigilare sulla esecuzione dei lavori. Tra i partecipanti al dibattito i docenti dell’università della Calabria John Trumper e Marta Maddalon, entrambi residenti nel cuore del centro storico, Stefano Catanzariti del Comitato Piazza Piccola che ha ribadito la necessità di portare fuori dalla ghettizzazione le aree che fanno da corona a Corso Telesio, nascoste alla vista dei turisti ed abbandonate a se stesse, Mario Bozzo del Comitato No Metro, secondo il quale la metrotramvia non soddisferà le esigenze della mobilità cittadina. All’incontro, coordinato dal docente Claudio Dionesalvi, sono intervenuti anche il sindacalista Oscar Greco dell’Usb, Ferdinando Gentile di Prendocasa, e il medico Valerio Formisani, candidato a sindaco con la lista Cosenza in Comune, nelle ultime amministrative. Da segnalare infine le parole di Francesco Campolongo del comitato Acqua bene comune, il quale ha chiesto ad Occhiuto di adeguare il servizio idrico cittadino alle prescrizioni di servizio pubblico sancite dal referendum del 2011.