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«Un concerto che dedico a Lilli», Luca Carboni emoziona il Rendano

COSENZA – Luca lo stesso sì ma con un Fisico Bestiale lanciato nello spazio, in quel futuro così lontano e inafferrabile, come Sputnik, il primo satellite artificiale mandato in orbita intorno allo spazio e che oggi è anche il titolo del suo ultimo lavoro discografico e del suo tour che da mesi sta toccando le principali città italiane.

«Un concerto per Lilli. E’ a lei che lo dedico», ha esordito così ieri sera dal palco del Teatro Rendano Luca Carboni, a Cosenza, ospite della Fondazione Lilli, nell’ambito del progetto “La Primavera della Solidarietà”. Il concerto porta la firma della Esse Emme Musica di Maurizio Senese

Uno spettacolo di luci psichedeliche e immagini di ieri e di oggi che attraverso uno scherma digitale alle sue spalle raccontano la storia, il tempo, la vita.

Un viaggio in cui l’artista bolognese, accompagnato dalla sua band, ha ripercorso le tappe più salienti dei suoi 35 anni di carriera. E lo ha fatto concependo lo spettacolo come un vero e proprio show, dove non è mancata la parte elettrica, quella acustica, ritmi incalzanti e ovviamente canzoni evocative.

Lo spazio poi ha lasciato il posto alla sua parte più intima, quella che non smette mai di regalare emozioni, con i successi che lo hanno reso celebre, da Farfallina a Mare Mare, passando per Silvia lo sai.

E se da “Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini” come diceva Yuri Gagarin, quaggiù non è da meno. Non lo sono stati gli applausi, le ovazioni e l’affetto che il pubblico ieri sera ha riservato ad uno dei cantautori più apprezzati del panorama musicale italiano. Un artista che riesce sempre a donare grandi suggestioni che, ancora oggi, a distanza di anni, restano intramontabili.

Raffaella Aquino

 

Al Teatro dell’Acquario il grande ritorno di “Giufà e il mare”

COSENZA – Venerdì 22 marzo e sabato 23 alle 20.30 torna al Teatro dell’Acquario a vent’anni dal suo debutto, lo spettacolo “Giufà e il mare” da Calvino ai racconti popolari arabi della compagnia Centro RAT/Teatro dell’Acquario diretta da Antonello Antonante.

Lo spettacolo, che ad oggi conta circa 800 repliche, è vincitore di numerosi premi e riconoscimenti  tra i  quali il Festival Nazionale di Teatro Ragazzi di Padova, il Primo Premio Città di Barletta, Il Premio “Pinocchio” di Salerno, Il “Ramoscello d’oro” per la migliore produzione a Tunisi ecc.

“Giufà” è stato rappresentato prevalentemente per un pubblico di bambini, ma non sono mancate le repliche  in abbonamento nei teatri  e le rappresentazioni in rassegne estive all’aperto come il Festival internazionale di Teatro Ragazzi di Porto Sant’Elpidio,Intermundia a Roma, Burattini Opera Festival di Pesaro, Teatri in città di Caltagirone (CT), Una città per gioco di Vimercate (MI) ecc.

Sono state toccate  città come Palermo, Napoli, Catania, Cagliari, Reggio Calabria, Messina, Roma, Firenze, Pescara, Bologna, Treviso e tante altre.Ovunque le storie che il cantastorie racconta hanno affascinato lo spettatore, ed hanno rappresentato un’autentica scoperta di una tradizione orale che  purtroppo sta scomparendo.

Giufà è infatti un protagonista della narrativa popolare, un personaggio che appartiene alla tradizione orale  di molti popoli del mediterraneo.La sua personalità offre molte facce, lui è senza dubbio lo sciocco per antonomasia, ma riesce sempre a dimostrare di essere anche furbo, astuto, saggio, ironico. Di chiara derivazione araba, è presente in molti racconti popolari del nord Africa, della Romania, di Malta, dell’Albania ecc. ma anche del Lazio, della Toscana fino ad arrivare alla nostra Calabria dove è conosciuto con il nome di Jugali. Una figura popolare che affonda le radici nella notte dei tempi, che ci dimostra che tra diverse razze, lingue e religioni, c’è comunque una matrice comune : la cultura mediterranea.

Nella sua comicità, nel senso del ridicolo delle sue avventure, si può cogliere  l’aspetto più interessante del personaggio, la sua iniziale ed apparente stupidità  si ribalta negli altri protagonisti, facendo emergere in lui il ruolo dell’astuto, dell’abile furbo e perfino del saggio. Solo lui infatti riesce a prendersi gioco del potere, a sfruttare il paradosso, spiazzando l’avversario con continui capovolgimenti  svelando di volta in volta la cattiva coscienza, l’ipocrisia, l’arroganza e persino la stupidità del potere.

Tutto il pubblico, si è lasciato suggestionare negli anni dal fascino del racconto, dalle storie divertenti, aiutati senza dubbio dal bravo attore/musicista  Maurizio Stammati, nel ruolo del cantastorie, e dal suo compagno di viaggio e  altrettanto bravo suonatore di organetto, Dilva Foddai, che esegue i brani composti da Ambrogio Sparagna, musicista ed etnomusicologo tra i più noti ed affermati in Italia.

Con le tecniche del teatro di figura, pupazzi, burattini ed ombre, si completa la magia di questo spettacolo, che  sempre, ovunque  sorprendentemente riesce ad incantare grandi e piccini.

Moda Movie 2019, selezionati i 15 finalisti della XXIII edizione

COSENZA – Nel pomeriggio di lunedì 18 marzo, presso il Royal Hotel di Cosenza un’apposita commissione di esperti ha selezionato i 15 fashion designer che si contenderanno il premio Moda Movie 2019 durante l’Evento Moda dell’11 giugno al teatro A. Rendano di Cosenza.

Il progetto dell’associazione Creazione e Immagine, giunto alla 23esima edizione, nasce dall’idea di celebrare e approfondire la relazione fra il mondo della moda, del cinema e delle arti attraverso la pubblicazione di un bando rivolto a giovani fashion designer.

I finalisti, selezionati attraverso la visione dei bozzetti giudicati in base all’originalità e all’aderenza tematica, hanno tratto ispirazione per le loro creazioni dall’estetica popolare rivista attraverso gli strumenti delle nuove tecnologie, come indicato dal tema “Folk Bohémien- La tradizione incontra l’innovazione”.

La commissione esaminatrice, presieduta dal direttore artistico di Moda Movie Sante Orrico, era composta dal Consigliere della Provincia di Cosenza Eugenio Aceto, dall’assessore al Marketing Territoriale del comune di Cosenza Rosaria Succurro, dall’esperta in Culture e tecniche del costume e della moda Monica Lamanna, dal curatore d’arte Gianluca Covelli, dalla delegata della Fondazione Carical Rosa Cardillo, dalla delegata per l’Unical Tania Saolo, dalla responsabile del settore Cinema Loredana Ciliberto, dalla referente di Mod’Art open Air Anna Maria Coscarello e dagli stilisti Giuseppe Cupelli e Vincenza Salvino.

Ecco i nomi dei 15 finalisti, più 3 riserve, con indicazione di provenienza e percorso formativo:

1.     AMICO VALENTINA – Caltanissetta (CL) – Liceo artistico regionale “R. Assunto”, Caltanissetta;

2.     CARTA NOEMI – Lodè (NU) – Istituto Moda e Immagine, Nuoro;

3.     DELL’OMO ANTONIO – Rende (CS) – IED, Roma;

4.     DUO: MELINA CRISTINA – Catanzaro (CZ) – Accademia ADM (Artisti della Moda), Cosenza; FILIPPO CHANTAL – Montato Uffugo (CS) – Accademia ADM (Artisti della Moda), Cosenza;

5.     DUO: VILARDO CHIARA – Delia (CL) – Liceo artistico regionale “R. Assunto”, Caltanissetta; MICCICHÈ MARIA FRANCESCA – Serradifalco (CL) – Liceo artistico regionale “R. Assunto”, Caltanissetta;

6.     GENCO ROCCO – Altamura (BA) – Fashion Design – Istituto Moda e Design, Bari;

7.     GIUNTA ALISSA – Caltanissetta (CL) – Liceo artistico regionale “R. Assunto”, Caltanissetta;

8.     LOMA DE LA VEGA CRISTINA – Logrono – La Roja (Spagna) – School of Design of La Rioja-  (ESDIR);

9.     MONTALTO CARMELA – Luzzi (CS) – Accademia New Style, Cosenza;

10. MUCA ERALDA – Vercelli (VC) – I.I.S. “F. Lombardi”, Vercelli;

11. PUCCI ALESSANDRA – Acri (CS) – NABA, Milano;

12. RADIN FILIPPO – Staranzano (GO) – Liceo artistico “Max Fabiani”, Gorizia;

13. RUIU SARA – Nuoro (NU) – Istituto di Moda Burgo, Nuoro;

14. SCARDINA SALVATORE – Palermo (PA) – Accademia del Lusso, Palermo;

15. SCIAMMARELLA ELISA – S. Benedetto Ullano (CS) – Istituto Superiore “Da Vinci-Nitti”,  Cosenza.

Riserve:

1.     CANNATARO MARIANNA – Montato Uffugo (CS) – Istituto Superiore “Da Vinci-Nitti”,  Cosenza;

2.     MONTEMURRO YLENIA – Lattarico (CS) – Istituto Superiore “Da Vinci-Nitti”,  Cosenza;

3.     ZAVAGLIA GIADA – Feroleto della Chiesa (RC) – Accademia New Style, Cosenza.

 

Arbëria, nelle sale il film sull’eredità culturale arbëreshë nel Sud Italia

RENDE (CS) – «Quanto è difficile fare i conti con le proprie origini e accettarle? Che cos’è l’identità culturale? E come si concilia con il desiderio di individualità ed emancipazione?»

Lo sa Aida, che si è vergognata a lungo di appartenere a una piccola comunità come sono quella arbëreshe, nel Sud dell’Italia. Perciò è migrata in una città dove ha potuto costruire una tranquillità che le ha permesso di tenersi distante dalla famiglia e dai vincoli sociali. Ma in occasione della morte del padre è costretta a ritornare nel suo paese dove, grazie alla nipote, riscopre le proprie origini.

È la storia raccontata in “Arbëria”, il lungometraggio della regista piemontese Francesca Olivieri, che indaga i legami forti e l’eredità culturale delle comunità arbëreshë che ancora sopravvivono in alcuni piccoli borghi di Calabria e Basilicata.

A dare corpo ad Aida è stata Caterina Misasi, attrice romana di origini calabresi nota al grande pubblico per le sue partecipazioni sul piccolo schermo in “Un Medico in Famiglia”, “Centovetrine”, “Vivere”. A lei si sono affiancati la giovane co-protagonista Brixhilda Shqalsi, attrice di origini albanesi, Carmelo Giordano, Anna Stratigò, Mario Scerbo, Alessandro Castriota Scanderbeg, Fabio Pappacena, Antonio Andrisani. Grande entusiasmo ha prodotto anche la presenza della giovanissima e talentuosa interprete Denise Sapia.

Al montaggio del film ha lavorato Fabio Nunziata, già collaboratore del regista Abel Ferrara. Le musiche sono del compositore Luigi Porto, recentemente impegnato nella realizzazione di colonne sonore insieme al maestro Angelo Badalamenti.

Attraverso gli occhi della protagonista Aida, la regista – la cui famiglia ha origini nel piccolo borgo arbëreshë di Santa Caterina Albanese – vuole affrontare il tema della riscoperta delle proprie origini e, soprattutto della ricucitura degli strappi con essa e i suoi stringenti vincoli. Il film non racconta solo le vicissitudini della protagonista, ma si fa carico anche del ricordo di un’intera comunità, quella degli arbëreshë, che ha dato origini al territorio dell’Arbëria – un enclave di Albania in Italia – per sfuggire dalle persecuzioni subite tra il XV ed il XVIII secolo, e la cui cultura oggi rischia di scomparire sotto il peso di una omologante cultura globale.

È un conflitto tra tradizione e modernità quello attraversato dalla protagonista del film all’interno di questa aerea geografica e sentimentale, l’Arbëria, che di fatto non esiste. La donna vive una vera nostalgia dell’appartenenza, un sentimento comune dei tempi moderni che paralizza il presente e sterilizza il futuro di molti, sempre alla costante ricerca di se stessi e della propria identità.

Il film è prodotto dalla Open Fields Productions, in collaborazione con Lucana Film Commission e Calabria Film Commission, con il sostegno di MiBAC e SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina”, con il supporto di BCC Mediocrati e Echoes. Arbëria è distribuito dalla LAGO Film, nuova realtà cinematografica calabrese. L’opera esordirà in prima assoluta, in collaborazione con Carlomagno, il prossimo martedì 26 marzo, ore 20:30, presso il Cinema Garden di Rende (CS). Seguirà una distribuzione nazionale e internazionale.

Il film è stato realizzato anche grazie al patrocinio di molti comuni che hanno sposato questa operazione di racconto del territorio, come Vaccarizzo Albanese, Oriolo, Acquaformosa, Spezzano Albanese, Plataci, Santa Caterina Albanese, Mongrassano, Caraffa di Catanzaro, Mormanno, San Cosmo Albanese, Cerzeto, San Giorgio Albanese e San Demetrio Corone. Diversi partner privati hanno, infine, collaborato nella realizzazione: Madeo, Amarelli, Patata della Sila, Minisci, La Molazza, Majorana Group, Juvat, IAS, Life, Davida Sposa, Teatro in Note, Francesco Paldino.

 

“Ho perso il filo”, lo spettacolo di Angela Finocchiaro in arrivo a Catanzaro

CATANZARO – Una commedia, una danza, un gioco, una festa, questo è “Ho perso il filo”, il nuovo divertentissimo spettacolo di Angela Finocchiaro, attrici tra le più brave e amate del cinema e del teatro italiano, che arriverà venerdì 22 marzo alle 21 al Teatro Comunale di Catanzaro.

L’evento è co-organizzato dalla Show Net di Ruggero Pegna con l’Associazione Teatrale “I Vacantusi”, nell’ambito dei rispettivi “eventi storicizzati” che vedono la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria.

Il nuovo spettacolo della Finocchiaro, concepito dalla stessa attrice insieme a Cristina Pezzoli e Walter Fontana, che ne ha scritto il testo, è firmato da Hervè Koubi per le coreografie originali, dall’ex Pfm Mauro Pagani per le musiche e da Giacomo Andrico per le scene; le luci sono di Valerio Alfieri, mentre la regia è  di Cristina Pezzoli.

In scena, insieme alla protagonista dello spettacolo, le “Creature del Labirinto”: Michele Barile, Giacomo Buffoni, Fabio Labianca, Alessandro La Rosa, Antonio Lollo, Filippo Pieroni, Alessio Spirito.

Lo spettacolo

In “Ho perso il filo!”, scopriamo un’Angela Finocchiaro inedita, che si mette alla prova in modo sorprendente con linguaggi espressivi mai affrontati prima, per raccontarci con la sua stralunata comicità e la sua elegante ironia un’avventura straordinaria, emozionante e divertente al tempo stesso: quella di un’eroina pasticciona e anticonvenzionale che parte per un viaggio, si perde, tentenna ma poi combatte fino all’ultimo il suo spaventoso Minotauro.

Angela Finocchiaro si presenta sul palcoscenico come un’attrice stufa dei soliti ruoli: qui sarà Teseo, il mitico eroe che si infila nei meandri del Labirinto per combattere il terribile Minotauro. Affida agli spettatori un gomitolo enorme da cui dipende la sua vita e parte.

Una volta entrata nel Labirinto, però, niente va come previsto. Viene assalita da strane Creature, un misto tra acrobati, danzatori e spiriti dispettosi, che la circondano, la disarmano, la frullano come fosse un frappè, ma soprattutto le tagliano il filo che le assicurava la via del ritorno. Ora che ha perso il filo, il Labirinto le lancia un gioco, allegro e crudele per farglielo ritrovare.

Passo dopo passo, superando trabocchetti e prove di coraggio, con il pericolo incombente di un Minotauro affamato di carne umana, Angela viene costretta a svelare ansie, paure, ipocrisie che sono sue, come del mondo di oggi, e a riscoprire il senso di parole come coraggio e altruismo. Alla sua maniera naturalmente, come quando, di fronte ai ragazzi ateniesi che la implorano di salvarli dal Mostro che li sta già sgranocchiando, promette firme e impegno sui social; o come quando è sottoposta a una sfida paradossale dal vero Teseo, sceso di corsa dalle vette del mito, indignato perché la sua interprete difetta delle necessarie qualità eroiche.

Lo spettacolo vive del rapporto tra le parole comiche di un personaggio contemporaneo e la fisicità acrobatica, primitiva, arcaica delle Creature del Labirinto che agiscono, danzano, lottano con lei, provocandola come una gang di ragazzi di strada imprevedibili, spietati e seducenti.

Il Labirinto è un simbolo antico di nascita, morte, rinascita. Anche Angela, dopo aver toccato il fondo, riuscirà a ritrovare il filo e con esso la forza per affrontare il Minotauro in un finale inatteso, che si trasforma in una festa collettiva coinvolgente e liberatoria.

Si ride, ci si emoziona, si gode uno spettacolo che si avvale di più linguaggi espressivi grazie agli straordinari danzatori guidati dall’inventiva di Hervé Koubi, uno dei più talentuosi e affermati coreografi sulla scena internazionale e naturalmente alla capacità comica di Angela Finocchiaro di raccontare un personaggio che è molto personale e, allo stesso tempo, vicino al cuore di molti.

I biglietti per assistere allo spettacolo sono in vendita nei punti Ticketone e CiaoTickets e online nei menzionati circuiti.

Per informazioni sono disponibili i numeri telefonici 0968441888 e 096823564. Il giorno sucecssivo, sabato 23 marzo, lo spettacolo si sposterà al Teatro Gentile di Cittanova per la seconda e ultima replica in Calabria. Costi: euro 35 primo settore, euro 30 secondo settore, euro 25 ridotto; a Catanzaro anche presso il Teatro Comunale; a Lamezia presso gli Uffici della Show Net e dei Vacantusi.

Dimartino e il nuovo cantautorato al Tau

RENDE (CS) –  Antonio Dimartino taglia in due il TAU con la sua voce ed i suoi testi. L’essenzialità dello spettacolo che dà spazio alla musica, vera e unica protagonista della serata non solo con il cantautore siciliano.

Auditorium curioso e soddisfatto di ascoltare questa particolare voce del panorama musicale italiano.

Dimartino nei suoi testi racconta scorci di vita quotidiana, sentimenti non corrisposti, politica e democrazia non solo in accezione stretta. “Lo stato ha chiuso l’amore in un decreto ministeriale” così il cantautore nella sua “Feste comandate” incastra la scarsa sensibilità di uno stato assente con la sfera sentimentale umana. “Afrodite” è il nuovo album di Dimartino, pubblicato a gennaio 2019 ha già riscosso successo nel panorama indie-pop e non. Manda in visibilio il TAU con uno dei successi della sua ultima creazione, “Giorni buoni” la quale conta sulla piattaforma digitale Spotify  più di duecentomila ascolti. Introduzione da pelle d’oca quella riguardante “Daniela balla la samba”: una pseudo allucinazione di una donna vista una notte ballare a tempo di musica sudamericana. Di Martino

Coinvolgente e toccante, viene impreziosita nel live da un ospite che dalla prima fila del teatro si impadronisce di microfono e scena: Brunori Sas.

Noto ai più per il suo ampio bagaglio musicale, Brunori è approdato anche a Sanremo quest’anno, come ospite, in coppia con i The Zen Circus. Sicilia e Calabria in un’unica canzone, un mix meridionale che rievoca la tradizione cantautorale di Battiato da un lato e di Rino Gaetano dall’altro. 

Scenografia minimal ma d’effetto con i led policromi a tempo di musica.

Spazio alla musica con “Cuore intero” che viene cantata da Dimartino, accompagnato al Sax da un compositore di Cosenza: Mirco Onofri. Da serate come quella del TAU si evince che il cantautorato italiano non è ancora decaduto come si potrebbe pensare, anzi. E’ ancora una solida realtà che viaggia accompagnata da un vento mediterraneo che lambisce i cuori degli ascoltatori di Dimartino. Il meridione riparte dalla musica essenziale, da fotografie di vita ingiallite ma sempre attuali. Le canzoni cantautoriali necessitano di dedizione all’ascolto, forse è proprio per questo che Dimartino, Brunori e tanti altri meridionali ripartono dalla musica: analogamente alla dedizione all’ascolto per il cantautorato, questa dovrebbe verificarsi nelle istituzioni, spesso sorde e indifferenti.

Menzione d’onore all’innovativo Naip, il quale riscalda la platea dell’UniCal a suon di musica elettronica e loop infiniti. Pieno di energia e di ironia conquista subito l’Auditorium. Un trampolino di lancio per un futuro diverso nella musica italiana.

 

Antonio Guarascio

Al Museo del Presente la XXI edizione del “Premio Galarte”

RENDE (CS) – Tutto è pronto per la XXI Edizione del prestigioso “Premio Galarte” ideato dal Maestro Giacomo Vercillo e organizzato dall’Associazione Culturale “Club della Grafica” con l’Alto Patrocinio del Senato della Repubblica, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Comune di Rende che, anche per questa edizione, ha messo a disposizione le sale del Museo del Presente dove, il prossimo sabato 16 marzo, alle ore 17.30, si svolgerà la serata inaugurale con il conferimento delle premiazioni e la consolidata presenza dell’Associazione “Gruppo Antropologico Rotese” presieduto da Rose Marie Surace.

Un programma ricco e variegato che, come da tradizione, rimarrà segreto fino al taglio del nastro sebbene nei giorni scorsi, in occasione dell’anteprima del Premio Galarte, è trapelata qualche notizia.

Protagonista indiscussa l’Arte con la mostra di pittura di Alessandro Lato e la mostra fotografica di Lucia Perri, ma anche una sezione dedicata alla “Monna Lisa dopo Leonardo”, con la reinterpretazione della Gioconda da parte di artisti calabresi.

Tra le anticipazioni del Premio quello al Circolo di Studi Storici “Le Calabrie” in occasione del ventennale dalla sua costituzione, nonché a prestigiose personalità del mondo del giornalismo, della cultura, dell’arte e persino ad un team che onora la nostra regione per i traguardi raggiunti.

«Alla serata di premiazione – ha detto Giacomo Vercillosaranno presenti il sindaco di Rende, Marcello Manna, l’assessore alla cultura Marta Petrusewicz, la giornalista e critico d’arte Giulia Fresca, la presidente dell’associazione “Gruppo Antropologico Rrotese” Rose Marie Surace, a testimoniare la continuità di un sodalizio che da tanti anni rende omaggio ad eccellenze autentiche nel mondo dell’Arte, della Cultura e delle Professioni contribuendo al rafforzamento dei Valori fondanti della nostra società».

Il “Playlist Tour” di Salmo ad agosto anche in Calabria

SOVERATO (CZ) – Si aggiunge anche Salmo al calendario di eventi per l’estate 2019 della Summer Arena, a Soverato. La Esse Emme Musica di Maurizio Senese che gestisce l’area e ne cura la programmazione ha infatti ufficializzato un nuovo importante appuntamento,  quello con  il geniale rapper di “90 min” che si esibirà  sul palco al campo Marino il prossimo 3 agosto.

Soverato è  stata infatti inserita tra le location che ospiteranno la leg estiva del tour “Playlist”, partito il 9 marzo da Torino e che porterà Salmo nei palazzetti italiani per una primavera da tutto esaurito.
Il tour prende il titolo dall’ultimo album di Salmo, uscito lo scorso novembre e che ha registrato un record storico in Italia, con 9.956.884 stream del disco in un solo giorno su Spotify, oltre a collocarlo, prima volta per un artista italiano, nella Global Chart di Spotify con 8 brani.
Si tratta di ulteriori conferme per Salmo che, nella sua carriera ha collezionato in totale tra album e singoli, 11 dischi di platino e 14 dischi d’oro,  raggiungendo un totale di oltre 250 milioni di visualizzazioni su Youtube.

L’attività  live occupa da sempre un posto centrale nell’attitudine dell’artista,  che trova sul palco la sua naturale e autentica dimensione, a contatto con il suo pubblico che è trasversale come il suo personaggio e la sua proposta musicale, contaminata e in continua evoluzione. Salmo è un pioniere della musica che inserendosi nella scena rap, è stato in grado di cambiarne i connotati di genere, introducendovi elementi di elettronica e rap hardcore come ancora non si era mai visto in Italia.

Mostri a parte. Al Rendano arriva Casagrande

COSENZA – Sabato 16 marzo, alle ore 20,30 e domenica 17 marzo, alle ore 18.30, la commedia brillante “Mostri a parte” di e con il celebre attore napoletano Maurizio Casagrande. 

Scritta da Maurizio Casagrande e Francesco Velonà, la commedia è una parodia solo apparentemente semplice che in realtà mostra un grande lavoro di osservazione e studio di tutto il panorama televisivo, e non solo, che oggi ci circonda. 

Una notte non proprio serena porta il protagonista Gecchi, Maurizio Casagrande, a varcare la soglia di una sperduta locanda dove tutto il personale si rivelerà presto essere poco “umano.

Ad affiancare Casagrande: Giovanna ReiFabio Balsamo, Claudia Vietri, Tiziana De Giacomo, Nicola D’Ortona e Marianna Liguori.

Il modello da cui prende spunto la commedia è indubbiamente un film cult come Frankestein jr. di Mel Brooks, di cui sono chiarissimi i rimandi: l’uso dell’espediente dell’eredità e l’impiego di un personaggio come Federigor, palese discendente del memorabile Igor, interpretato da Marty Feldman. 

La pièce, però, non è una vera e propria parodia nel senso stretto del termine è più che altro una satira di tutto il mondo televisivo, facendo delle analogie tra il mondo del cinema e quello del mondo dello spettacolo. Frankestein jr. usava i meccanismi dell’horror classico, parodiandoli, “Mostri a parte” usa, invece, la parodia per criticare e condannare i meccanismi e le logiche dello show business televisivo. Non è dunque un “remake teatrale” ma trae spunto per trarne una storia del tutto nuova.

La trama

Franco, dimenticata rockstar degli anni ’80, è sposato con la più giovane Ursula, conduttrice televisiva di grande successo, fervente ammiratrice negli anni d’oro della sua carriera, ma che oggi è la vera “star” di casa. Lui, un artista non particolarmente bravo, ma sincero ed originale, e lei senza grandi capacità, ma priva di scrupoli e bravissima ad approfittare di chiunque per aumentare gli ascolti. Lui completamente fuori luogo nello show business dei giorni nostri, e lei perfettamente inserita nell’effimero mondo della televisione. Lui e lei. Un uomo e una donna, ma in realtà il passato ed il presente che si scontrano in campo neutro: Il teatro.

Una brillante riflessione sull’effimero e spietato mondo dello spettacolo dal punto di vista di una popstar in declino, che ha conosciuto il successo ormai 25 anni fa e mai più trovato. Un testo che fa tanto ridere ma al tempo stesso, induce lo spettatore ad analizzare l’odierna società, dove tutto è ridotto ad un selfie, ai like, dalla smania del successo, a quella vita virtuale che ti allontana dalla realtà, dai sentimenti, dai veri rapporti umani.

 

“Piatti e gulìe”, dalla Calabria a Las Vegas il libro di Maria Zanoni

LAS VEGAS – All’International Pizza Expo di Las Vegas dal 4 al 7 marzo tra i maggiori espositori al mondo di prodotti alimentari per la valorizzazione del cibo, nel rispetto delle persone, delle tradizioni locali e dell’ambiente, Tutto Calabria, azienda leader del settore, ha presentato il libro Piatti e gulie, cibo e gusto di Calabria di Maria Zanoni, per diffondere le antiche ricette della tradizione mediterranea, con i metodi di preparazione, le pietanze e i prodotti tipici di una terra da amare, al di là degli stereotipi mistificanti.

E questa nuova ricerca dell’antropologa sulle antiche abitudini alimentari calabresi attraversa la Calabria dall’area del Pollino, alla costa jonica, a quella tirrenica, alla Sila, all’area interna del catanzarese, alla coste meridionali fino al reggino, comprese le aree abitate dalle minoranze etnolinguistiche arbëreshe, grecaniche e occitane, evidenziandone le tipicità, le produzioni naturali, i prodotti esclusivi legati al territorio.

Il volume, che porta la storia dei luoghi nel piatto, è corredato da un ampio ricettario che attinge al patrimonio delle nostre tradizioni alimentari che si tramandano di generazione in generazione.

Una guida illustrata per preparare, reinventare, sempre con passione nei confronti della preparazione delle pietanze, o semplicemente per il piacere di riportare alla memoria storie vissute, odori sentiti, sapori gustati.