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Dieni: «Scalata Sacal a Reggio e Crotone è volo pindarico»

ROMA – «Le nostre preoccupazioni sulla stabilità finanziaria di Sacal sono state confermate appieno da uno dei soci della società che ambisce a gestire i tre aeroporti calabresi». E’ quanto sostiene la deputata del Movimento 5 stelle Federica Dieni. «Durante l’assemblea dei soci che ha approvato la partecipazione alla gara indetta dall’Enac – prosegue – il rappresentante di Aeroporti di Roma ha bocciato l’iniziativa in quanto non sussistono le condizioni economiche-finanziarie per poter affrontare, senza rischi, un investimento in ulteriori gestioni aeroportuali. E’ un’affermazione che la dice lunga sul reale stato di salute di Sacal che, grazie al fondamentale appoggio della politica regionale, sta per mettere le mani su tutti e tre gli scali calabresi, con conseguenze che potrebbero essere devastanti per l’intero sistema della mobilità. Nonostante la scalata presenti difficoltà evidenti, il governatore Oliverio si è affrettato a dare il suo consenso all’operazione auspicando, inoltre, che l’Enac possa valutare con grande attenzione l’offerta di Sacal che sicuramente sarebbe un passo concreto verso il nostro obiettivo della gestione unitaria. Se Sacal – conclude Federica Dieni – dovesse infine vincere la gara, anche gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone si ritroverebbero a essere gestiti da quello stesso management che a Lamezia Terme ha già dimostrato di non essere all’altezza del compito. E’ un rischio enorme, un volo pindarico benedetto da una politica irresponsabile».

Cosenza, Sgarbi annuncia le dimissioni. Occhiuto: «Lavoreremo ancora insieme»

COSENZA – Novanta giorni. Tanto è durata l’esperienza da assessore comunale a Cosenza del critico d’arte Vittorio Sgarbi. Nominato a fine giugno dal sindaco Mario Occhiuto, Sgarbi ha deciso di mollare. «Non avendo ancora avuto gli strumenti per agire, rimetterò il mandato di assessore nella mani del sindaco». Un divorzio dalla città di Cosenza? Una presa di distanza dall’attività del primo cittadino? Una provocazione? Niente affatto. Si tratta più semplicemente di una valutazione pragmatica. «La realtà è che questa delega è una suggestione – spiega, rintracciato telefonicamente – Non mi sento in grado di agire anche perché non ho nulla a disposizione per esercitare il mio ruolo. Non una sede, una segreteria, un computer. E allora? Per risolvere i problemi del centro storico cosa posso fare? In realtà – aggiunge – serve un’azione congiunta di più enti istituzionali e di tutti i settori pubblici cittadini, per canalizzare finanziamenti, per avviare progetti, per educare gli abitanti a mantenere integri e puliti i luoghi. Se mi chiedi di fare l’autista senza avere l’automobile cosa posso fare? – si domanda il noto critico – Con Occhiuto abbiamo interloquito più volte sulle linee da seguire. Per questo gli dico, dammi una delega alle attività culturali. Ha più senso e mi consentirebbe di offrire un reale contributo alla città». Mario Occhiuto ha subito redatto una dichiarazione in merito: «Per il Centro storico stiamo lavorando molto bene su progetti di lungo respiro e continueremo a farlo insieme. Il contributo dell’assessore Vittorio Sgarbi è importante in questa fase, e può essere determinante per il Centro storico in una prospettiva di concreto rilancio. In virtù di questa premessa sulla nostra collaborazione – aggiunge il primo cittadino – invito Sgarbi a restare in Giunta. Certo, se qualcuno pensa che il ruolo che intendevo per il professor Sgarbi potesse essere quello di occuparsi delle buche e della rottura delle reti fognarie nel Centro storico, ha sbagliato i termini del confronto. Lo ribadisco: Vittorio Sgarbi sta lavorando efficacemente su progetti lungimiranti sui quali realmente e concretamente potrà esserci una prospettiva di valorizzazione e di rilancio del nostro Centro storico. Colgo l’occasione – conclude Occhiuto – per ringraziarlo dell’ottimo lavoro che sta svolgendo in termini di idee e di programmazione oltre che di promozione».

Cosenza, botta e risposta tra sindaco e minoranza

COSENZA – Botta e risposta a stretto giro di posta tra l’opposizione di Palazzo dei Bruzi ed il sindaco Mario Occhiuto. «Da dimora degli artisti a discarica il passo è breve. Brevissimo. Solo due mesi – scrivono in una nota i consiglieri comunali di minoranza che fanno parte della coalizione La Grande Cosenza – L’abbandono del lungofiume a sud della città è l’esempio concreto di un’amministrazione comunale impegnata a nascondere la polvere sotto il tappeto. Questa zona non è più molto frequentata come in estate. Ecco spiegato l’arcano. Una volta arrivato il 6 ottobre – proseguono i consiglieri – non c’è più interesse, convenienza, opportunità per Mario Occhiuto e i suoi sodali. La logica è sempre la stessa. Lasciare che un posto ridiventi regno delle erbacce e pattumiera pubblica quando non è piu’ utilizzabile a fini utilitaristici. Stesso spettacolo a rione Bellavista – aggiungono gli esponenti de La Grande Cosenza –  dove, a distanza di pochi giorni, tutto resta immutato, immobile, fermo nel tempo. Cumuli di immondizia e strade sporche. Eppure a via Popilia vivono cittadini come tutti gli altri. Il solito mucchio di rifiuti staziona ancora lungo la salita del vecchio tribunale, ai piedi di colle Triglio. Forse sarebbe il caso di risolvere una volta per tutte il problema. Cosentini appassionati e turisti si dirigono verso Palazzo Arnone, dove ha sede la Galleria nazionale, facendo una full immersion nel degrado prima di ammirare le tele di Mattia Preti. Forse c’è un gioco artistico di Occhiuto in questo contrasto. Ma noi non riusciamo – concludono – a comprenderne il senso. A via Domenico Gaudio, zona collinare sopra l’ospedale civile dell’Annunziata, è possibile ammirare un panorama mozzafiato: castello, città e immondizia allo stesso tempo. Un bel privilegio gentilmente concesso dall’amministrazione comunale guidata da Mario Occhiuto: la bellezza e il degrado insieme appassionatamente». Immediata la replica di Occhiuto: «Prendo atto di questo nuovo modo di fare opposizione politica: si gira per la città, si fotografa un angolo in cui alcuni incivili hanno abbandonato dei rifiuti ingombranti tipo divani, e si urla al mal governo amministrativo per il clamore di un titolo sui giornali» afferma il sindaco. «Stiano certi gli esponenti della Grande Cosenza – precisa il primo cittadino – che il nostro impegno per il decoro urbano e per la qualità della vita di residenti e visitatori è sempre massimo. Così come la nostra attenzione verso tutti i quartieri cittadini e dunque anche per quelli periferici elencati nella nota in cui l’opposizione vorrebbe disegnare una città abbandonata e avvolta dal degrado. Certo, la macchina organizzativa deve giocoforza recuperare i molti mesi di inattività che i servizi hanno registrato durante la gestione commissariale ma, si tranquillizzino gli oppositori in vena di allarmismi, la città di Cosenza non tornerà più indietro né tantomeno agli anni di immobilismo che ci hanno preceduto e che quelli che ci criticano conoscono molto da vicino. Presto – conclude Occhiuto – pubblicheremo la nuova gara per la raccolta dei rifiuti e la pulizia della città. Il bando sarà inviato all’Anac (Autority anticorruzione) a cui chiederemo anche di indicare i componenti della commissione di gara».

Il commissario Scura dice “no” al gruppo iGreco

CATANZARO – Il gruppo iGreco rimane a bocca asciutta. Il Commissario alla sanità Massimo Scura ha deciso che i posti letto accreditati presso la residenza per anziani di Caloveto rimangono dove sono: nella località sita nel cuore della Sila Greca. Nessun trasferimento dunque, alla Clinica Madonna della Catena. Semplicemente perché la cessione delle sole autorizzazioni sanitarie da un’impresa ad un’altra non è prevista. In qualche circostanza è ammessa nel caso di cessione d’azienda o di ramo d’azienda. Ma i 60 posti letto che gli imprenditori di Cariati volevano portare a Dipignano sono legati indissolubilmente all’immobile di Caloveto, di proprietà dell’Azienda Sanitaria Provinciale. L’ente adesso dovrà procedere ad espletare un bando pubblico per affidarne la gestione. Il commissario Scura ha messo la propria decisione nero su bianco nel decreto in cui viene spiegato inoltre che l’Asp di Cosenza non poteva disporre con mera scrittura privata la “temporanea disponibilità” degli accreditamenti in favore della Clinica Madonna della Catena srl, giacché le Aziende Sanitarie sono obbligate a fare ricorso alle procedure di aggiudicazione previste dalle norme oggi confluite nel vigente Codice dei Contratti Pubblici, con conseguente necessità di procedere ad una gara per poter affidare a terzi il servizio.

Ponte sullo Stretto, Greco (OP): «Straordinaria sfida per l’Italia del Meridione»

COSENZA – Come diversi politici in seguito alle dichiarazioni del premier Renzi, anche Orlandino Greco, presidente del gruppo consiliare regionale “Oliverio Presidente”, dice la sua sul Ponte sullo Stretto e lo fa citando precedenti e personaggi illustri. Questa la sua dichiarazione fiume:

«Abbiamo deciso di andare sulla luna e di impegnarci anche in altre imprese, non perché sono semplici, ma perché sono ardite, perché questo obiettivo ci permetterà di organizzare e di mettere alla prova il meglio delle nostre energie e delle nostre capacità, perché accettiamo di buon grado questa sfida, non abbiamo intenzione di rimandarla e siamo determinati a vincerla, insieme a tutte le altre.” Basterebbero queste parole di John Fritzgerald Kennedy pronunciate nel 1962 alla cattedra della Rice University per capire quale sia il mio pensiero rispetto alla grande sfida che rappresenterebbe per il nostro Paese la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. L’Italia ha professionalità di livello mondiale e non può cedere di fronte ad una sfida ingegneristica così ambiziosa, un progetto che cambierà totalmente il volto del Paese spostando l’asse di forza verso sud.

Il progetto definitivo del ponte sullo Stretto, approvato il 29 luglio 2011 e successivamente bloccato dal governo Letta, prevede la realizzazione di un ponte sospeso a campata centrale unica di lunghezza pari a 3.300 metri, con un impalcato di complessivi 3.666 metri e una larghezza di 60 metri. La sezione stradale dell’impalcato è composta da tre corsie per ogni carreggiata, ciascuna di 3,75 metri, mentre la sezione ferroviaria comprende due binari con due marciapiedi laterali pedonali. Un’opera ingegneristica di straordinaria entità. La realizzazione del ponte sullo stretto di Messina permetterebbe il completamento del corridoio TEN-T1 Berlino-Palermo e proietterebbe la Calabria e la Sicilia in una cornice europea non più marginale e periferica rispetto alla grande aggregazione dei paesi nord europei. Avrebbe inoltre ricadute positive sia per le altre infrastrutture viarie il cui completamento si renderebbe a quel punto improcrastinabile, sia dal punto di vista occupazionale in quanto nei sei anni di cantiere previsti nel cronoprogramma del progetto saranno coinvolte direttamente e indirettamente circa 13.000 unità lavorative annue.

Il ponte sullo Stretto sarebbe una maestosa opera d’arte, un monumento tecnologico che darebbe prestigio a tutto il Paese generando importanti ritorni economici e incrementando l’attrattività turistica di Calabria e Sicilia. Il ponte sullo Stretto diventerebbe una delle opere più importanti e complesse al mondo, al pari del Golden Gate di San Francisco, del ponte di Akashi Kaikyō e del ponte di Verrazzano a New York. Un’occasione importante per accendere i riflettori su un’area dalle enormi potenzialità che comprende quattro aeroporti internazionali, porti importanti, tra i quali quello di Gioia Tauro, un numero enorme di località turistiche e produzioni agricole specializzate. Positivo sarebbe l’impatto anche per ciò che concerne la mobilità su rotaia. Infatti, il Ponte sullo Stretto permetterebbe un risparmio di circa due ore nel trasporto ferroviario viaggiatori, tempo che le Ferrovie dello Stato impiegano per preparare e imbarcare un treno viaggiatori per traghettarlo e per ricomporlo a destinazione. L’inquinamento marino e ambientale prodotto dai molti traghetti che attraversano lo Stretto di Messina si annullerebbe con la costruzione del Ponte.

Nonostante queste motivazioni di natura politica e tecnica, la reazione popolare all’ipotesi della realizzazione dell’opera è stata di ferma contrarietà. Molti contestano il fatto che in questo particolare momento storico e sociale sia prioritario spendere soldi pubblici per gli ospedali, gli acquedotti, le strade e le scuole. Nessuno potrebbe negare quanto questa affermazione sia coerente con l’attuale condizione in cui versa il Paese, ma la realtà è che i soldi destinati al ponte, essendo a destinazione obbligata, se non serviranno per finanziare quella che potrebbe diventare una delle più grandi opere del secolo, saranno utilizzati per finanziare qualche altra grande opera nel nord Italia o in qualche altro stato della comunità europea. Oltretutto si tratta di un’opera da realizzare tramite progetto di finanza, con un’importante partecipazione alla spesa da parte di società private.

Tornando alle parole di Kennedy, atteso che un’opera del genere necessita di una progettazione che tenga conto della sostenibilità ambientale, economica e sociale dei territori e delle comunità, ritengo che l’Italia debba necessariamente farsi carico di questa sfida e dimostrare al mondo quanto potenziale possano esprimere i nostri territori. Non vale neanche dire che c’è un alto rischio corruzione e collusione con le associazioni di stampo mafioso, perché rinunciare per queste ragioni significherebbe arrendersi all’antistato. Bisognerà invece monitorare ogni passaggio con grande attenzione e con procedure pubbliche trasparenti. La Calabria e la Sicilia possono realizzare insieme un’opera ingegneristica di livello internazionale che, oltre al valore strategico e infrastrutturale, rappresenti la rinascita e il ricongiungimento dell’Italia del Meridione con l’Europa mediterranea».

Di Natale a Musmanno: «Serve un altro treno Cosenza-Paola»

COSENZA – Il presidente della Provincia di Cosenza, Graziano Di Natale, ha scritto una lettera indirizzata all’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Roberto Musmanno, rappresentando i disagi lamentati, e soprattutto patiti, da quei lavoratori della fascia tirrenica che terminano il proprio turno di lavoro a Cosenza dopo le ore 20, i quali sono costretti ad attendere ben due ore in stazione per rientrare a casa. «Avverto l’obbligo morale e politico di farmi carico delle difficoltà incontrate da tanti cittadini del Tirreno, che raggiungono quotidianamente Cosenza per motivi di lavoro, ma che alla fine della propria giornata non hanno la possibilità di raggiungere velocemente le proprie famiglie» scrive nella missiva il presidente della Provincia, descrivendo il disagio di chi si deve spostare da Cosenza verso Paola dopo le ore 20. Nella nota inviata all’assessore regionale ai Trasporti, Di Natale osserva che, dopo le ore 20, la città di Paola e l’intera fascia tirrenica non sono raggiungibili da Cosenza, proprio perché manca un treno tra le 20:02 e le 21:59. Il presidente Di Natale conclude dicendosi certo che l’obiettivo primario di Musmanno «sia di garantire un sistema di offerta del trasporto ferroviario rispondente alle esigenze di mobilità delle persone. In quest’ottica, consapevole dell’interesse prioritario che la Regione Calabria ha assunto rispetto ai problemi dei pendolari, le chiedo l’introduzione di un nuovo treno per la tratta ferroviaria Cosenza-Paola fra le ore 21:00 e le 21:15, proprio al fine di venire incontro alle esigenze dei lavoratori della fascia tirrenica».

Cosenza, presto il restyling della villetta di Casali

villetta-casali-panchineCOSENZA – La Commissione consiliare Lavori Pubblici di Palazzo dei Bruzi, presieduta dal consigliere comunale Francesco De Cicco, ha effettuato un sopralluogo presso i giardini pubblici del quartiere Casali, nel centro storico di Cosenza, finalizzato a programmare un intervento di bonifica e di restyling della villetta. Erano presenti anche l’Assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Caruso e l’ingegner Mario Colucci, in rappresentanza del responsabile del Settore Infrastrutture, ingegner Francesco Converso.
Nel corso del sopralluogo, la Commissione ha fatto rilevare all’Assessore Caruso una serie di criticità presenti nella villetta: l’assenza di illuminazione, la presenza di  alcuni alberi pericolanti che andrebbero rimossi e la pavimentazione sconnessa che in molti tratti andrebbe risistemata. Tra gli altri interventi richiesti anche la ritinteggiatura delle ringhiere e la sistemazione delle panchine divelte.
Al termine del sopralluogo, primo momento di una serie di ricognizioni annunciate dal presidente De Cicco e dalla Commissione Lavori pubblici, l’Assessore Francesco Caruso ha dichiarato la sua disponibilità e quella dell’Amministrazione comunale ad investire il settore infrastrutture per avviare gli interventi richiesti dall’organismo consiliare.

Provincia, respinto il ricorso di Occhiuto

COSENZA – Il Consiglio di Stato, con provvedimento del 29 settembre, ha respinto il ricorso di Mario Occhiuto per la riforma della sentenza del TAR Calabria n. 01834/2016, per mezzo del quale l’ormai ex Presidente della Provincia aveva chiesto all’Organo giurisdizionale amministrativo di secondo grado l’applicazione alla sentenza stessa della sospensiva con decreto “inaudita altera parte”.

Per il Consiglio sulla vicenda non sussiste un pregiudizio d’intensità tale da giustificare l’adozione di un provvedimento cautelare provvisorio.

Appurata la notizia il Presidente Graziano Di Natale ha prontamente dichiarato:

«Si insiste ancora su una questione che appassiona solo Occhiuto e nessun altro. Ribadisco che la mia è una funzione di garanzia, per traghettare l’Ente fino alle nuove elezioni del Presidente e del Consiglio Provinciale, per cui non si comprende l’insistenza a voler ricoprire un ruolo che solo nuove elezioni potranno restituirgli, in caso di vittoria s’intende. Personalmente sto affrontando questa esperienza amministrativa – frutto di una battaglia di legalità che ho portato avanti con convinzione – con spirito di servizio e senso delle Istituzioni. Spero pertanto che la farsa sia giunta ormai all’ultimo atto».

Di Natale ha infine ricordato che «in un periodo di profonda crisi, la vicenda inscenata da Mario Occhiuto è costata alle casse dell’Ente più di 30.000 euro».

Nuovo ospedale della Piana, tempi certi di realizzazione

Mario Oliverio firmerà  l’11 ottobre, presso la Prefettura di Reggio Calabria, il protocollo di legalità per la costruzione del nuovo Ospedale della Piana di Gioia Tauro.
“ Assieme al Prefetto e all’amministratore giudiziario della Tecnis- ha dichiarato Oliverio- completeremo le procedure contrattuali e si avvieranno così formalmente le obbligazioni col concessionario. Nonostante le note vicende che hanno interessato il concessionario, riusciamo a completare un percorso che dà certezza sui tempi di realizzazione del nuovo ospedale della Piana, opera strategica per il rilancio del servizio sanitario in un’area importante della Calabria.”

Lista per Cosenza: «Di Natale pesca nel torbido»

«Il consigliere facente funzioni autoproclamatosi presidente della provincia, Graziano Di Natale, ha diffuso i dati dello “spreco” di Mario Occhiuto, ammontanti a circa 1,8 mln di euro in due anni. Si tratta degli stipendi di 4 dirigenti e di circa 20 funzionari esterni, figure resesi necessarie dopo che la provincia è rimasta senza dipendenti». E’ quanto si legge in una nota della Lista per Cosenza. «25 persone costano all’incirca (al lordo) 900 mila euro annui – prosegue il comunicato – ma con queste persone si è riusciti a portare avanti gli obblighi della Provincia in materia di edilizia scolastica, di contenzioso, di lavori pubblici, di polizia provinciale. Se Occhiuto avesse potuto fare i concorsi li avrebbe fatti, ovviamente. Di Natale spaccia per scandalo delle spese di funzionamento normali in un ente svuotato da tutto ma non dagli obblighi e tace, per esempio, sulle vergogne commesse in altri enti. Quello che è grave, però, è che la sua condotta, in attesa che il Consiglio di Stato intervenga sia sul ricorso Occhiuto che su quello Bruno, cagionerà un danno superiore ai duecentomila euro annui per l’indennizzo che bisognerà dare ai dirigenti illegittimamente rimossi. L’avvocato Di Natale – si conclude la nota – è anche simpatico, per molti versi, ma la sua convinzione di essere titolare di ciò che non gli appartiene è incredibile. Gli sprechi sono quelli degli stipendi d’oro di altri enti, non di un funzionamento normale, obbligatorio, indispensabile».