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50 anni dell’Università della Calabria, una giornata ricca di eventi

RENDE (CS) – Ricordare il passato con gli occhi rivolti al futuro. Il rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci, ha voluto organizzare un’intensa giornata di eventi per celebrare i 50 anni dalla Legge istitutiva dell’Università della Calabria, firmata il 12 marzo del 1968.

Si parte la mattina dell’8 ottobre sul ponte sul Campagnano (nei pressi del cinema Garden) alle ore 9.00 con l’intitolazione del ponte che collega i comuni di Cosenza e Rende a Beniamino Andreatta, primo rettore dell’Università della Calabria, alla presenza dei suoi familiari. Subito dopo, ci si sposterà all’Università della Calabria, al Tau Teatro Auditorium, dove alle 10.30 sarà inaugurata la mostra “Il Campus che nasce. Il concorso internazionale per la costruzione dell’Università della Calabria”.

A seguire, alle ore 11.00, il dibattito “I primi cinquant’anni” con i saluti di Gino Mirocle Crisci, rettore Università della Calabria, Mario Oliverio, presidente Giunta regionale Calabria, Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, Marcello Manna, sindaco di Rende e Daniele Livon, direttore Generale del Miur, e l’intervento di Enrico Letta, Grande Ècole Sciences Po, Parigi, moderato da Luca Ponzi, caporedattore Rai Calabria.

Dopo una breve pausa, il programma prevede alle 14.30, la presentazione del volume “E’ stata tutta luce” di Giana Petronio Andreatta, e, a seguire la premiazione del video contest “Unical Movie Challenge”. Alle 15,30 sul palco del teatro Luca Ponzi sarà il moderatore di un’intervista doppia, che svelerà l’anima di allora e di oggi dell’Unical, grazie alla testimonianza di vecchi e nuovi laureati, con interventi evocativi musicali degli Avion Travel, che racconteranno  cinquant’anni di storia in sei canzoni.

Alle ore 17,30, infine, è prevista la presentazione dei nuovi cinema dell’Unical, ubicati sotto il Tau, con le proiezioni di una selezione di pellicole dagli anni Sessanta ad oggi.

La giornata celebrativa è stata organizzata in collaborazione con l’associazione “Amici dell’Unical” e i Comuni di Cosenza e Rende.

 

A Mongrassano protesta in corso del comitato “Apriamo il Ponte”

MONGRASSANO (CS) – E’ in atto da stamane una protesta da parte del comitato spontaneo di cittadini “Apriamo il Ponte”, contro la chiusura dello scorso febbraio del ponte sul Fiume Crati che collega le aree di Mongrassano Scalo e Bisignano (Contrada Macchia Tavola).
«Abbiamo deciso di mettere in atto la protesta per manifestare – si legge in una nota- contro il lassismo delle istituzioni nei confronti di una situazione divenuta ormai insostenibile. La chiusura di questo ponte devia il flusso del traffico su strade alternative creando non pochi disagi ai comuni interessati, alle frazioni e soprattutto alla cittadina di Mongrassano che nasce e si regge su piccole attività commerciali ora completamente bloccate».
«Constatiamo con rammarico – si legge ancora – che la chiusura del ponte abbia suscitato interesse da parte delle istituzioni solo nel periodo pre elettorale. Successivamente dopo la tornata elettorale, nel solito gioco dello scarico di responsabilità, ha generato un gioco di rimbalzi tra gli enti e la politica e, ad oggi, ancora nulla è stato concretamente fatto».
«La chiusura di questa importante arteria cittadina – ribadiscono poi- rappresenta un danno ingente per le attività commerciali, attività che in tutti i casi sono sostentamento per più famiglie.
Una situazione che i cittadini non intendono oltremodo sopportare e che sta opprimendo la loro vita quotidiana.

Verso l’inaugurazione del Ponte di Calatrava di Cosenza, le dichiarazioni di Occhiuto

COSENZA – Un ponte che collega da una sponda all’altra del fiume, dalla periferia al centro urbano, valore urbanistico e valenza sociale. Un ponte che si attraversa per andare incontro al futuro.

È racchiusa in un significato materiale e immateriale la grande attesa per il giorno del ponte di Calatrava di Cosenza che sarà inaugurato venerdì 26 gennaio alle 18 alla presenza di Santiago Calatrava, architetto contemporaneo di fama mondiale che lo ha progettato.

Il sindaco Mario Occhiuto rivolge il suo personale invito a seguire la cerimonia all’intera cittadinanza per avere la più ampia partecipazione a un appuntamento che resterà impresso nella memoria collettiva.

In occasione del taglio del nastro, il ponte che unisce il quartiere Gergeri a via Popilia e la cui antenna si scorge altissima in lontananza da ogni angolazione, verrà intitolato a San Francesco di Paola.

«Abbiamo pensato a una festa – afferma il sindaco Mario Occhiuto – intitolata ‘Il Ponte che Canta’, perché la bellezza, che è di tutti, sta in questa fantastica opera pubblica ma anche nella musica, nella gioia della condivisione, nei pensieri stupendi che immaginiamo sospesi sulla città. Gli stralli del ponte ricordano le corde di un’arpa e le note ne accompagneranno l’arrivo e la permanenza delle persone – aggiunge il Sindaco – In questa circostanza ci saranno delle installazioni aeree tra un punto e l’altro. L’effimero urbano si rivaluta per caratterizzare un’opera pubblica. Non dura per sempre, ma crea amore e consolida nel ricordo di tutti i cittadini una giornata storica per il territorio. È un invito a vivere lo spazio esterno come comunità, in una Cosenza che diventa un grande scenario di eventi culturali all’aperto».

L’inaugurazione di questa imponente struttura architettonica diviene dunque motivo per affermare l’indirizzo dell’Esecutivo Occhiuto: “Sull’idea dello spazio privato – sottolinea proprio il primo cittadino – si afferma il principio dello spazio pubblico che forma una nuova comunità. Fondata sulla bellezza e sulla bontà. La bellezza non è per pochi eletti ma è per tutti: ritorna e si afferma una nuova era di democrazia urbana”.

Solenne e incantevole lo spettacolo organizzato dallo studio creativo di Valerio Festi, con una lunga esperienza in eventi come l’apertura dei Giochi Olimpici di Torino.

L’evento sarà trasmesso in diretta da LaC TV canale 19 e via satellite sui canali Sky 875 e 879 oltre che sui relativi canali social.

Cosenza, traffico chiuso su Lungo Crati per lavori

COSENZA – Mercoledì 15 febbraio, dalle ore 6,00 alle ore 18,00, sarà chiuso al traffico Lungo Crati De Seta, nel tratto compreso tra Piazza dei Valdesi e piazza Vittime civili di Guerra. Nella stessa fascia oraria e nello stesso tratto non sarà consentita la sosta su ambo i lati.  Il provvedimento della Polizia Municipale si è reso necessario per consentire l’esecuzione di lavori di ripristino del Ponte Galeazzo di Tarsia.

Oliverio: «Ponte sullo Stretto sia terminale di un grande progetto»

CATANZARO – «La nostra posizione sul Ponte sullo Stretto è chiara. Noi riteniamo che questa grande infrastruttura possa essere il punto terminale di una grande progetto, che deve essere realizzato con grande sollecitudine, di modernizzazione infrastrutturale del Mezzogiorno». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, intervenendo a Paola alla cerimonia inaugurale di “Aurea 2016”, la Borsa del turismo religioso e delle aree protette. «Dobbiamo recuperare un ritardo – ha aggiunto Oliverio – che è dato dal fatto che l’Alta velocità si ferma a Salerno. In tal senso abbiamo presentato al Governo una proposta attraverso la quale abbiamo dimostrato che è possibile estendere l’alta velocità fino a Reggio Calabria ad un costo/chilometro di 15 milioni di euro, a differenza di quello che è stato il costo dell’Alta velocità già realizzata nel Paese che è stato di circa 60 milioni di euro. Abbiamo indicato il “modello spagnolo” e abbiamo dimostrato che è possibile anche la sostenibilità finanziaria del progetto. Il ponte, una volta realizzato il progetto, costituirà il naturale prolungamento verso la Sicilia e, attraverso questa infrastruttura, l’Alta velocità potrà raggiungere le altre due direttrici che sono Palermo e Catania. Solo così – ha concluso il Governatore della Calabria – il Paese sarà davvero unito e il Mezzogiorno potrà uscire definitivamente dall’attuale condizione di marginalità».

Ponte sullo Stretto, Greco (OP): «Straordinaria sfida per l’Italia del Meridione»

COSENZA – Come diversi politici in seguito alle dichiarazioni del premier Renzi, anche Orlandino Greco, presidente del gruppo consiliare regionale “Oliverio Presidente”, dice la sua sul Ponte sullo Stretto e lo fa citando precedenti e personaggi illustri. Questa la sua dichiarazione fiume:

«Abbiamo deciso di andare sulla luna e di impegnarci anche in altre imprese, non perché sono semplici, ma perché sono ardite, perché questo obiettivo ci permetterà di organizzare e di mettere alla prova il meglio delle nostre energie e delle nostre capacità, perché accettiamo di buon grado questa sfida, non abbiamo intenzione di rimandarla e siamo determinati a vincerla, insieme a tutte le altre.” Basterebbero queste parole di John Fritzgerald Kennedy pronunciate nel 1962 alla cattedra della Rice University per capire quale sia il mio pensiero rispetto alla grande sfida che rappresenterebbe per il nostro Paese la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. L’Italia ha professionalità di livello mondiale e non può cedere di fronte ad una sfida ingegneristica così ambiziosa, un progetto che cambierà totalmente il volto del Paese spostando l’asse di forza verso sud.

Il progetto definitivo del ponte sullo Stretto, approvato il 29 luglio 2011 e successivamente bloccato dal governo Letta, prevede la realizzazione di un ponte sospeso a campata centrale unica di lunghezza pari a 3.300 metri, con un impalcato di complessivi 3.666 metri e una larghezza di 60 metri. La sezione stradale dell’impalcato è composta da tre corsie per ogni carreggiata, ciascuna di 3,75 metri, mentre la sezione ferroviaria comprende due binari con due marciapiedi laterali pedonali. Un’opera ingegneristica di straordinaria entità. La realizzazione del ponte sullo stretto di Messina permetterebbe il completamento del corridoio TEN-T1 Berlino-Palermo e proietterebbe la Calabria e la Sicilia in una cornice europea non più marginale e periferica rispetto alla grande aggregazione dei paesi nord europei. Avrebbe inoltre ricadute positive sia per le altre infrastrutture viarie il cui completamento si renderebbe a quel punto improcrastinabile, sia dal punto di vista occupazionale in quanto nei sei anni di cantiere previsti nel cronoprogramma del progetto saranno coinvolte direttamente e indirettamente circa 13.000 unità lavorative annue.

Il ponte sullo Stretto sarebbe una maestosa opera d’arte, un monumento tecnologico che darebbe prestigio a tutto il Paese generando importanti ritorni economici e incrementando l’attrattività turistica di Calabria e Sicilia. Il ponte sullo Stretto diventerebbe una delle opere più importanti e complesse al mondo, al pari del Golden Gate di San Francisco, del ponte di Akashi Kaikyō e del ponte di Verrazzano a New York. Un’occasione importante per accendere i riflettori su un’area dalle enormi potenzialità che comprende quattro aeroporti internazionali, porti importanti, tra i quali quello di Gioia Tauro, un numero enorme di località turistiche e produzioni agricole specializzate. Positivo sarebbe l’impatto anche per ciò che concerne la mobilità su rotaia. Infatti, il Ponte sullo Stretto permetterebbe un risparmio di circa due ore nel trasporto ferroviario viaggiatori, tempo che le Ferrovie dello Stato impiegano per preparare e imbarcare un treno viaggiatori per traghettarlo e per ricomporlo a destinazione. L’inquinamento marino e ambientale prodotto dai molti traghetti che attraversano lo Stretto di Messina si annullerebbe con la costruzione del Ponte.

Nonostante queste motivazioni di natura politica e tecnica, la reazione popolare all’ipotesi della realizzazione dell’opera è stata di ferma contrarietà. Molti contestano il fatto che in questo particolare momento storico e sociale sia prioritario spendere soldi pubblici per gli ospedali, gli acquedotti, le strade e le scuole. Nessuno potrebbe negare quanto questa affermazione sia coerente con l’attuale condizione in cui versa il Paese, ma la realtà è che i soldi destinati al ponte, essendo a destinazione obbligata, se non serviranno per finanziare quella che potrebbe diventare una delle più grandi opere del secolo, saranno utilizzati per finanziare qualche altra grande opera nel nord Italia o in qualche altro stato della comunità europea. Oltretutto si tratta di un’opera da realizzare tramite progetto di finanza, con un’importante partecipazione alla spesa da parte di società private.

Tornando alle parole di Kennedy, atteso che un’opera del genere necessita di una progettazione che tenga conto della sostenibilità ambientale, economica e sociale dei territori e delle comunità, ritengo che l’Italia debba necessariamente farsi carico di questa sfida e dimostrare al mondo quanto potenziale possano esprimere i nostri territori. Non vale neanche dire che c’è un alto rischio corruzione e collusione con le associazioni di stampo mafioso, perché rinunciare per queste ragioni significherebbe arrendersi all’antistato. Bisognerà invece monitorare ogni passaggio con grande attenzione e con procedure pubbliche trasparenti. La Calabria e la Sicilia possono realizzare insieme un’opera ingegneristica di livello internazionale che, oltre al valore strategico e infrastrutturale, rappresenti la rinascita e il ricongiungimento dell’Italia del Meridione con l’Europa mediterranea».

Sedicenne vola giù da un ponte nel reggino

SAN LORENZO (RC) – E’ volato giù da un ponte per una ventina di metri prima di impattare al suolo sul greto del torrente Tuccio. Si tratta di un giovane sedicenne precipitato per cause in corso di accertamento, dal viadotto di contrada San Nicola della frazione di San Pantaleone, a San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria. Sul posto i vigili del fuoco di Melito Porto Salvo ed i sanitari del 118. Il ragazzo è stato trasportato agli ospedali riuniti di Reggio Calabria. L’episodio si è verificato nel primo pomeriggio di domenica. Fortuntamente non è in pericolo di vita. Sull’episodio indagano i carabinieri.

Franato un ponte, isolata Petilia Policastro

PETILIA POLICASTRO (KR) – La scorsa notte è franato un ponte lungo la strada provinciale 58, una delle strade di accesso al Comune di Petilia Policastro, nel crotonesse. Il cedimento probabilmente è avvenuto a causa di una fuoriuscita persistente di ancque bianche le quali hanno compromesso l’attraversamento sul torrente Cropa. Il cedimento del ponte cancella il collegamento tra Petilia Policastro, Cotronei, Santa Severina e Roccabernarda, provocando disagi agli automobilisti e rallentando di fatto l’intervento dei mezzi dei Vigili del Fuoco e del 118, costretti a percorrere 60 km in più per raggiungere Petilia. Il sindaco Amedeo Nicolazzi è andato sul posto per verificare l’entità del danno e ha allertato la Protezione civile e gli uffici della Provincia, ma più volte nel passato aveva già lanciato l’allarme sulle condizioni di dissesto idrogeologico del comune. Nessun intervento è stato mai compiuto.

Allarme ponte Celico, Anas: «Non è a rischio crollo»

CELICO (CS) – «Anas non si è “dimenticata” del viadotto Cannavino sulla strada statale 107 “Silana-Crotonese”. E’ vero che presenta un’accentuata flessione in corrispondenza delle travi tampone, ma è altrettanto vero che non è a rischio di crollo. Lo hanno già certificato il Politecnico di Bari, gli esiti di prove di carico statiche, dinamiche e sui materiali, una rete di monitoraggio a prismi ottici, disposti lungo i due versanti laterali del viadotto. Ciò non toglie che sul viadotto si debba intervenire con un intervento di manutenzione». La precisazione è arrivata dall’Anas, dopo le preoccupazioni, circolate soprattutto sul web e sui social network, in merito al viadotto Cannavino della ss 107 Silana-Crotonese, in località Celico.

Preoccupazioni che nei giorni scorsi avevano spinto anche il presidente della Regione Mario Oliverio a intervenire sulla vicenda contattando il Capo Compartimento dell’Anas della Calabria «per investirlo direttamente di tale problematica – affinché la Società potesse – assumere con urgenza tutti i provvedimenti necessari». E la risposta dell’Anas non si è fatta attendere. In una nota diffusa dalla Società si precisa che «la progettazione esecutiva è in fase di completamento. Entro l’anno in corso sarà avviata la fase di gara e nel corso del 2017 saranno avviati i lavori del valore di circa un milione e mezzo di euro». Intanto il sindaco di Celico Antonio Falcone, se da un lato condanna «chi in questi giorni strumentalizza la vicenda per cercare visibilità» e dice no ad “allarmismi gratuiti”, dall’altro sottolinea che «del resto questa attenzione è importante per risolvere definitivamente il problema».

«Da sindaco avevo scritto anche io al prefetto e all’Anas per chiedere spiegazioni in merito alla pericolosità o meno del ponte di Celico, dal momento che ricevo pressioni quotidiane dai cittadini – spiega Falcone – Ho ricevuto risposte: l’Anas assicura che al momento non ci sono situazioni di pericolo e che il ponte viene monitorato costantemente». Tuttavia, ammette il primo cittadino, «anche se c’è stata una risposta ufficiale dall’ente proprietario del ponte e della strada, c’è ancora preoccupazione tra i cittadini – aggiunge Falcone – Io resto comunque in attesa di un incontro ufficiale in prefettura per poter visionare le perizie svolte dai tecnici in modo da poter tranquillizzare definitivamente la popolazione».