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Le province calabresi al Governo: «Cambiare la Legge Delrio»

CATANZARO – Il ruolo delle Province dopo il risultato referendario dello scorso 4 dicembre e la situazione organizzativa e finanziaria degli Enti intermedi, anche nell’ambito dei rapporti con la Regione Calabria, sono stati gli argomenti all’ordine del giorno della riunione dei rappresentanti dell’Unione Province italiane della Calabria, presieduta da Enzo Bruno, presidente della Provincia di Catanzaro e componente del direttivo dell’Upi nazionale. All’incontro convocato da Bruno, è scritto in una nota, hanno partecipato i presidenti delle Province di Cosenza Franco Iacucci; di Crotone Nicodemo Parrilla e di Vibo Valentia Andrea Niglia, accompagnato dal vice presidente Pasquale Fera. Bruno ha introdotto il confronto aperto sulla situazione delle Province calabresi partendo delle difficoltà registrate sui territori dopo le recenti emergenze neve e maltempo, che hanno causato danni ingenti al sistema viario di competenza provinciale dell’intera regione. «In evidenza – è scritto nella nota – la grave condizione organizzativa, funzionale ed economica-finanziaria nella quale sono costrette ad operare tutte le Province d’Italia, e non escluse quindi quelle calabresi, che gli interventi urgenti sul sistema viario in seguito al maltempo hanno ulteriormente aggravato in aggiunta alla già acquisita negatività dei tagli ai bilanci stabiliti dalla Legge Finanziaria 2015. Se dovessero essere confermati i 700 milioni di tagli previsti – ha rimarcato Bruno – nessuna Provincia d’Italia sarà in grado di approvare i bilanci 2017, compromettendo il mantenimento dei servizi e la sicurezza degli edifici scolastici. Cancellare il taglio già previsto dalla legge di Bilancio 2017 è indispensabile, ma non basta per rimettere in sesto le finanze di questi Enti». Nel corso della riunione è emersa la necessità «di aprire un confronto per una sostanziale modifica della legge Delrio, che dopo l’esito del referendum e quindi la conferma delle Province quale Enti di rango costituzionale deve essere rivista, in particolare per le materie ancora non pienamente trasferite alla Regione, con particolare riferimento alle funzioni residuali per le quali le Province hanno già anticipato ingenti risorse per gli anni 2015 e 2016, come ad esempio quelle relative alla gestione dei centri per l’impiego, delle strutture culturali, sportive e dei parchi. I presidenti delle Province calabresi hanno, infine, evidenziato la necessità di instaurare un pregnante rapporto di solidarietà istituzionale, chiedendo un incontro urgente al presidente della Regione Mario Oliverio, oltre che sollecitando sia la convocazione dell’Osservatorio regionale permanente che il tavolo tecnico sul Mercato del Lavoro già approvato dalla Giunta regionale». Bruno, Iacucci, Parrilla e Niglia, nel confermate la loro presenza nella riunione dell’Upi nazionale del prossimo 16 febbraio, conclude la nota, «porteranno al tavolo nazionale le istanze e le esigenze non più procrastinabili delle province calabresi a garanzia della continuità dei servizi da erogare ai cittadini e della sicurezza del sistema viario e degli edifici scolastici».

Nicodemo Oliverio: «Il parlamento deve farsi carico del futuro delle province»

CATANZARO – «L’allarme di Enzo Bruno, Presidente dell’Unione delle Province della Calabria, oltre che Presidente della Provincia di Catanzaro, è grave e va raccolto. Non possiamo permettere il tracollo economico, finanziario e operativo delle province calabresi, che erogano servizi di primaria importanza». E’ questo l’incipit del comunicato diffuso dall’on. Nicodemo Oliverio, capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.

«Il parlamento, il governo, devono farsi carico del futuro delle province Italiane, anche alla luce dei risultati del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso.

Ci troviamo di fronte ad un bivio: o le province vengono messe in condizione di svolgere ed assolvere funzioni importanti, oppure si passi al loro definitivo ridimensionamento operativo.

Per gestire le strade, l’edilizia scolastica e servizi connessi, in un inverno rigidissimo come quello in corso, occorrono istituzioni nel pieno delle loro funzioni. Diversamente si fa un danno gravissimo ai cittadini e ai nostri ragazzi e si interrompono servizi pubblici essenziali di rilievo costituzionale.

Nella prossima settimana interverrò in parlamento con un apposito atto ispettivo e nelle altre sedi istituzionali più opportune al fine di giungere alla definizione urgente di un percorso che consenta, nell’immediato, di ottenere le risorse finanziarie indispensabili alle province per affrontare le emergenze strutturali determinate dall’emergenza gelo.

Nel contempo occorre avviare un’approfondita e seria riflessione sul futuro dei nostri Enti intermedi.

Nella consapevolezza che in queste condizioni non è più possibile continuare ad operare».

Vibo Valentia ultima in termini di vivibilità

CATANZARO – La provincia di Vibo Valentia è la peggiore per qualità della vita nell’intero territorio nazionale. A sostenerlo è l’indagine annuale del Sole 24Ore che mette a confronto una serie di indicatori. Essi riguardano la tematica degli affari, del lavoro e dell’innovazione; il reddito, risparmi e consumi; ambiente, servizi e welfare; demografia, famiglia, integrazione; giustizia, sicurezza, reati; Cultura, tempo libero e partecipazione. La provincia vibonese perde una posizione, lo scorso anno era penultima. Alla provincia di Vibo tocca il posto numero 110: la precede Reggio Calabria che risale di una posizione. Al posto 106 si piazza Crotone, che ne perde 17 rispetto all’edizione dello scorso anno, mentre Cosenza scala di tre posizioni al numero 103. Guadagna cinque punti in classifica Catanzaro che, dalla posizione numero 100 del 2015, risale alla 95a.

Contratti Locali di Sicurezza, sottoscritta convenzione tra Comuni e Province

CATANZARO – E’ stata sottoscritta stamane, nella Sala Oro della Cittadella – informa un comunicato dell’Ufficio Stampa della Giunta -, la convenzione tra i Comuni e le Province beneficiari e la  Regione, con la quale si finanziano le operazioni nell’ambito dei cinque Contratti Locali di Sicurezza, uno per ciascuna provincia calabrese. I Contratti Locali di Sicurezza costituiscono uno strumento operativo di attuazione della strategia di sviluppo regionale e sono finalizzati ad obiettivi di miglioramento della legalità e della sicurezza su specifici ambiti territoriali che presentano maggiori criticità. Le risorse investite sono pari a 22.735.431,99 euro.

«Si tratta di risorse comunitarie importanti, salvate e portate a buon fine – ha detto il Presidente Oliverio nell’occasione – che la Regione mette a disposizione di un numero consistente di Comuni per realizzare opere in favore della sicurezza e della legalità. Regione: prima riunione giunta in nuova sede uffici a GermanetoAttraverso questi interventi, si rafforzano la vigilanza e il controllo del territorio, si migliora l’integrazione sociale, si realizzano spazi di aggregazione. A queste risorse – ha affermato ancora –  ne seguiranno altre. Infatti, nel Patto per la Calabria, sottoscritto con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, abbiamo inserito un capitolo ad hoc che riguarda la legalità e la sicurezza, perché riteniamo che su questo versante bisogna investire e mantenere alta l’asticella. Rendere più sicure le nostre città e i nostri territori è una delle condizioni per contrastare fenomeni di devianza, criminalità e illegalità diffusa e per migliorare le condizioni di sicurezza dei cittadini».

«Si tratta, ora, di accelerare le procedure per realizzare rapidamente gli interventi da parte degli enti beneficiari» – ha affermato il Presidente rivolto ai Sindaci e agli amministratori presenti, per i quali ha voluto sottolineare l’esigenza di creare sinergie sempre più forti, anche in relazione all’entrata nella fase operativa  della Programmazione 2014/2020.

Dati parziali della Raccolta Differenziata nelle province di Vibo e Reggio

CATANZARO – Sono quelle di Vibo Valentia e Reggio Calabria le province calabresi che ancora rimangono indietro nella trasmissione dei dati sulla produzione di rifiuti urbani e di raccolta differenziata che il Catasto regionale rifiuti dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) elabora per realizzare l’annuale Report Rifiuti. «Ad oggi – informa una nota dell’Arpacal – è in chiaroscuro lo scenario regionale sullo stato delle informazioni utili per produrre l’annuale report. Se, da un lato, rispetto all’annualità precedente, i dati raccolti per le province di Cosenza e Crotone hanno già superato le soglie acquisite a conclusione dell’edizione passata (rispettivamente con un +2,20% per Cosenza e + 7,90% per Crotone), a Catanzaro manca veramente poco, un solo comune, per pareggiare il totale di informazioni acquisite, facendo prevedere un presumibile aumento di informazioni rispetto all’annualità precedente. Reggio Calabria e Vibo Valentia, come detto, sono invece i tasti dolenti, almeno per il momento, rispettivamente con -10% e -20% di dati acquisiti nel 2015 rispetto al totale 2014». Trattandosi di dati provvisori comparati a quelli definitivi del 2014, i tecnici dell’Arpacal che stanno lavorando sul report sono abbastanza ottimisti: mancando circa tre mesi alla conclusione delle elaborazioni, e con l’acquisizione di altri dati, è prevedibile che il numero totale dei Comuni calabresi saranno di più dell’edizione passata, migliorando l’analisi statistica che ne deriverà.

 

 

Il primo maggio in Calabria è all’insegna della cultura

CALABRIA- Il Polo Museale della Calabria, diretto da Angela Tecce, in occasione dell’apertura straordinaria indetta dal MiBACT per la festività del 1° maggio 2016, promuove un ricco programma di eventi e di attività nei luoghi della cultura statali di propria competenza.

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 Galleria Nazionale di Cosenza – Cosenza

Ore 10.00 – 18.00

Nel corso della giornata, alle ore 11.00 e alle ore 16.00, sarà  presentato a Palazzo Arnone, Sala delle Udienze, Galleria Nazionale di Cosenza. Cantieri in mostra, arti visive e creatività a Palazzo Arnone.

L’evento ha lo scopo di far conoscere la sede museale e, in particolare, la complessa  macchina organizzativa e le numerose attività attraverso le quali quotidianamente si svolge tutela, conservazione, divulgazione e valorizzazione dello straordinario  patrimonio culturale che il museo detiene. L’iniziativa, a cura di Gloria Garofalo, Michella Aquino, Ivana Giuzio, Anna Greco, Adelina Lo Celso e di Gemma Anais Principe, collaboratore esterno, è coordinata da Nella Mari, direttore della Galleria Nazionale di Cosenza.

 Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” – Vibo Valentia

Ore 9.00-20.00 (19.30, chiusura biglietteria)

Il Museo Archeologico di Vibo Valentia presenta la mostra Le Necropoli con reperti provenienti dalla necropoli greca di Hipponion (ora Vibo Valentia).

I  corredi esposti – tra i quali, vasi, statuine, orecchini e pendenti in avorio lavorato, laminetta orfica, astragolo di piccolo animale, placchetta di terracotta raffigurante una sfinge, elemento in avorio raffigurante animale (forse Grifo), anfora verniciata in ferro –  sono databili tra la fine del V secolo e il IV secolo a.C. e provengono dalle necropoli INAM, Carioti, Barbuto.

Museo Archeologico Nazionale – Crotone

Ore 9.00 – 19.30

Nell’ambito del progetto #domenicalmuseo e in occasione dell’apertura straordinaria del Primo maggio, il Museo Archeologico Nazionale di Crotone organizza domenica 1° maggio 2016 alle ore 18.00 l’incontro sul tema FORGIARE LA MATERIA – La fucina degli uomini – Brandelli di storia industriale di Crotone. Nel corso dell’iniziativa sarà ripercorsa la storia dell’insediamento industriale di Crotone attraverso immagini e testimonianze. Partecipano Angela Tecce, direttore Polo Museale della Calabria; Gregorio Aversa, direttore Museo Archeologico di Crotone; Caterina Annese, funzionario archeologo Soprintendenza Archeologica della Calabria; Alfonso Sorrentino, dipendente Montedison; Costantino Spagnuolo, dipendente Pertusola; Andrea Imbrauglio, autore fotografie, grafica e contenuti multimediali. Organizzazione: Marta Mori, Gianfranco Screnci, Rossella Renzo.

Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide – Cassano all’Ionio (Cosenza)

Ore 9.00 – 19.30; l’area archeologica di “Casa Bianca” è visitabile dalle ore 9.00 fino ad un’ora prima del tramonto

Nella mattinata del 1° maggio, alle ore 10.00, alle 11.00 e alle 12.00, si terrà “Casa Bianca”. Il santuario delle divinità egizie, visite guidate al museo di Sibari e all’area archeologica di “Casa Bianca”. Nell’area archeologica di “Casa Bianca”, aperta eccezionalmente al pubblico in occasione della festività del 1° maggio, da alcuni anni oggetto di indagine da parte della Scuola Archeologica Italiana di Atene, sono stati riportati alla luce diversi reperti archeologici di grande importanza come il “toro cozzante” in bronzo, attualmente esposto al Museo Egizio di Torino, e i resti di un santuario dedicato al culto di divinità egizie, come quello di Iside. L’iniziativa è a cura di Adele Bonofiglio, direttore Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, e di Anna Lucia Casolaro, responsabile Servizi Educativi Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide.

Museo e Parco Archeologico Nazionale – Locri (Reggio Calabria)

Ore 9.00 – 19.30; il Parco è visitabile dalle ore 9.00 fino ad un’ora prima del tramonto; il Complesso Museale Casino Macrì ore 9.00-13.00; 14.30-19.15

I Servizi Educativi del Museo Nazionale di Locri presentano Il viaggio del reperto, visite guidate volte a mettere in risalto le varie professionalità del MiBACT e a raccontare il complesso lavoro che sta dietro ogni reperto esposto nel Museo. Lo scavo, effettuato da operai specializzati sotto la direzione dell’archeologo, con la collaborazione del fotografo e del disegnatore; il lavaggio ed il restauro, compiuto dai nostri restauratori; lo studio del reperto ad opera degli archeologi; la costruzione delle basette e dei sostegni degli oggetti effettuata dai nostri operai specializzati; l’esposizione nelle vetrine progettata dagli architetti in collaborazione, per l’aspetto scientifico, con gli archeologi; la compilazione dei pannelli esplicativi da parte degli archeologi, per quanto riguarda i testi, e da parte degli esperti informatici per quanto riguarda la grafica e infine la promozione e valorizzazione del bene compiuta dai Servizi Educativi attraverso le visite guidate, i laboratori, le mostre, i progetti nelle scuole.

Museo Statale – Mileto (Vibo Valentia)

Ore 10.00-18.00

Tra le memorie normanne. Vissuto civile e religioso dell’antica Mileto, questo il titolo delle visite guidate che verranno proposte il primo maggio dal Museo statale di Mileto. Una sorta di viaggio a ritroso nel tempo, dove a fungere da protagonisti saranno i manufatti marmorei dell’XI secolo, i sarcofagi trecenteschi dei Sanseverino, lo splendido Crocifisso eburneo dell’Algardi, gli argenti di scuola napoletana, i preziosi paramenti sacri di manifattura meridionale. Un racconto avvincente del glorioso trascorso normanno della città, elevata da Ruggero d’Altavilla a capitale della propria Contea, e dell’indissolubile intreccio con la più antica diocesi di rito latino del meridione d’Italia.

Parco Archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)

Ore 9.00 fino ad un’ora prima del tramonto

Nel corso dell’apertura straordinaria del 1° maggio, si terrà In visita al Parco Archeologico dell’antica Kaulon, percorso volto a far conoscere l’abitato di San Marco, le terme ellenistiche e l’area sacra, anche con il supporto delle professionalità del Museo Archeologico.

La Cattolica – Stilo (Reggio Calabria)

Ore 8.00 – 20.00

In occasione dell’apertura straordinaria del 1° maggio, Festa del Lavoro, si terrà Lavoro e opera d’arte. Visita guidata alla Cattolica. L’iniziativa darà la possibilità di ammirare e conoscere una delle più significative espressioni della cultura e dell’architettura bizantine in Calabria.

Centri per l’impiego, le Province denunciano l’incoerenza della Regione

Catanzaro ( Cz) – La gestione della complessa problematica del mercato del lavoro e dei centri per l’impiego a seguito della legge di riforma Delrio, all’ordine del giorno della riunione dei rappresentanti degli Enti intermedi, tenuta nella sala Giunta della Provincia di Catanzaro al tavolo dell’Upi convocato dal presidente regionale Enzo Bruno.Le Amministrazioni provinciali di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia, per il tramite dell’UPI Regionale, denunciano “l’assenza di coerenza” della Regione Calabria, evidenziando la difformità tra quanto affermato in materia al tavolo di confronto dall’assessore Roccisano, e quanto praticato dal Dirigente Generale reggente del Dipartimento Lavoro in merito alla definizione della convenzione tra Regione e Province per la gestione dei Centri per l’impiego dei territori e la copertura dei relativi costi di gestione e del personale.Le Province calabresi hanno denunciato la posizione assunta dal Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro che, esautorando gli Enti Intermedi, ha assunto direttamente la presa in carico di fatto e di diritto del rapporto organizzativo, funzionale economico e finanziario con i Centri per l’Impiego e con i dipendenti degli stessi.La presa di posizione dei rappresentanti delle Province calabresi al tavolo dell’Upi è stata formalizzata in una lettera inviata al presidente della Giunta Mario Oliverio, al vice presidente Antonio Viscomi, all’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Federica Roccisano e al prefetto di Catanzaro, Luisa Latella. Nella lettera viene ribadito che, solo per responsabilità istituzionale, pur “in assenza della definizione della bozza di convenzione per come concordata con l’assessore Roccisano nell’incontro dell’8 aprile, le Province finora hanno sostenuto i costi di gestione e del personale dei Centri per l’Impiego e del Collocamento Obbligatorio con oneri gravosi, ancorché in assenza di atti giuridici bilaterali vincolanti ai fini del recupero della copertura delle somme anticipate” dalle Province.“Nel confermare la correttezza dei dati organizzativi e contabili già trasmessi, sui costi sostenuti a far data dal 01.01.2015 sia per le strutture che per il personale – si legge ancora nella lettera – denunciano e respingono il metodo e il merito della nota del Dirigente Regionale Dipartimento Lavoro, che di fatto interrompe il percorso collaborativo tra la Regione e le Province per la definizione della problematica mercato del lavoro e pertanto ne chiedono la immediata revoca, condizione preliminare alla riattivazione del confronto ed alla sottoscrizione delle convenzioni”.I rappresentanti delle Province di  Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia sottolineano, infine, che “il permanere di tale situazione rischia di bloccare l’erogazione dei servizi essenziali all’utenza e di determinare momenti di ulteriore tensione tra i dipendenti e di sicurezza ed ordine pubblico tra i cittadini”. Le Province unitariamente sottolineano infine che finora le diverse e reiterate richieste di un tavolo di confronto con il presidente della Giunta Regionale finora sono rimaste inevase.

 

Centri per l’impiego, pressing delle Province calabresi sulla Regione

CATANZARO – Costituire un tavolo tecnico per la redazione di un crono programma e di un documento unitario sulle previsioni della legge 56/2014 e legge di Stabilità; avviare un’interlocuzione immediata con il governo regionale sugli adempimenti relativi all’esercizio delle funzioni delegate e alla loro copertura finanziaria; definire le questioni normative ed economiche relative all’utilizzo del Personale e delle Strutture da parte della Regione Calabria per la gestione operativa dei servizi per l’Impiego, delle Politiche del lavoro e del collocamento mirato. Questo è quanto emerso nel corso della riunione dei rappresentanti delle Province calabresi che si è tenuta ieri  mattina a Catanzaro, su convocazione del presidente dell’Upi Calabria, Enzo Bruno.

Nella sede dell’amministrazione provinciale di Catanzaro per il confronto sullo stato di attuazione del riordino delle Province in attuazione della legge Delrio, hanno portato il loro contributo Peppino Vallone, presidente della Provincia di Crotone e presidente dell’Anci Calabria; Pasquale Fera, vice presidente della Provincia di Vibo Valentia; Cesare Pelaia, segretario generale della Provincia di Vibo Valentia; Antonio Minicuci, direttore generale della Provincia di Reggio Calabria; Giulio Serra, delegato permanente Provincia di Cosenza ed Antonio Molinaro, direttore generale della stessa Provincia.

La riunione dell’Upi si è svolta prima del tavolo ristretto che si è tenuto nella sede della Prefettura di Catanzaro, alla presenza oltre che del prefetto Luisa Latella anche del vice presidente della Giunta regionale, Antonio Viscomi. All’esponente dell’Esecutivo Regionale è stato anticipato che se entro quindici giorni non si avranno notizie certe sul trasferimento delle somme dovute dalla Regione alle Province, queste, a rischio di dissesto, saranno costrette a produrre i conseguenti e relativi atti ingiuntivi. L’attenzione dei rappresentanti delle Province calabresi si è in particolare concentrata sulla necessità di un corretto funzionamento dei Centri per l’Impiego, sulla necessaria convenzione da sottoscrivere tra Regione e Province per la gestione tramite avvilimento del personale e sulle risorse economiche per la gestione dei citati Centri Impiego che le Province hanno già anticipato dal gennaio 2015 e che ancora non sono state rimborsate dalla Regione.

L’Upi Calabria, guidata dal presidente Enzo Bruno, rimarca la necessità di concludere il percorso che porta alla firma della convenzione per la gestione del Personale dei Centri per l’impiego che ha lo scopo di garantire livelli essenziali di prestazioni attraverso meccanismi coordinati ed uniformi di gestione amministrativa, tenendo conto dei rilievi e delle istanze delle Province che stanno garantendo continuità all’attività dei Centri per come attualmente organizzati, oltre che per mantenere i necessari livelli occupazionali ed i diritti contrattuali a tutti i dipendenti interessati.

Accordo Giunta-Ministero: i centri per l’impiego passano alla Regione

CATANZARO – L’assessore regionale al Lavoro, Federica Roccisano, ha sottoscritto, insieme al Ministro al Lavoro Giuliano Poletti, la convenzione relativa al passaggio dei lavoratori dei Servizi per l’Impiego. “La firma – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – ufficializza quanto già approvato in giunta nelle scorse settimane, in base alle decisioni concertate con le parti sindacali, ovvero l’utilizzo dei lavoratori dei centri per l’impiego da parte delle province per conto della Regione. Seguirà, quindi, nei prossimi giorni la sottoscrizione delle subconvenzioni con le province. L’occasione della sottoscrizione con il Ministro è stata, altresì, utile per confrontarsi sugli strumenti di contrasto alla povertà in attuazione, a livello nazionale, e quelle in programmazione, a livello regionale, e per aggiornarsi sulla condizione dei fondi Pac che la Regione Calabria ha programmato per l’erogazione delle mensilità previste di mobilità in deroga del 2014. Il Ministro Poletti, a tal proposito – conclude la nota – ha dichiarato la sua disponibilità ad accelerare la procedura per addivenire a breve all’erogazione da parte dell’Inps delle mensilità previste”.

Assemblea CGIL per il riordino delle Province: il Presidente Bruno tranquillizza i dipendenti

 

CATANZARO  (CZ) “La situazione di caos determinata dalla schizofrenia normativa relativa al riordino delle Province è sotto gli occhi di tutti. L’amministrazione provinciale di Catanzaro, è pronta ad affrontare la successiva all’applicazione della legge Delrio e della legge di stabilità ma spetta alla Regione Calabria decidere che ritmo imprimere al futuro del sistema delle autonomie locali”. E’ quanto ha affermato il presidente della Provincia di Catanzaro, che è anche presidente dell’Upi regionale, Enzo Bruno che questa mattina ha preso parte all’iniziativa della Cgil sul tema “Riassetto degli locali, quale futuro per la Calabria? Le procedure rallentate e contraddittorie della legge 56”, nella sede della Provincia di Catanzaro, un dibattito pubblico organizzato da Cgil Calabria e Fp Cgil Calabria, con il segretario generale Cgil Calabria Michele Gravano, il segretario della Lega Autonomie Calabria Claudio Cavaliere, il segretario Funzione pubblica Cgil Calabria Alfredo Iorno e il segretario nazionale, sempre del Pubblico impiego, della Cgil Federico Bozzanca, il direttore generale alla presidenza della regione Antonio Viscomi, coordinati dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri.

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“La Provincia di Catanzaro si trova in buone condizioni di salute – ha assicurato il presidente Bruno – così come è pronta la nuova pianta organica che prevede 220 dipendenti, per nessuno è prevista la mobilità. Inutile pensare ad un nuovo Ente intermedio che viene fuori dalle macerie delle Province, che funzionavano bene, se dovendo modificare il sistema con ridefinizione e trasferimento di deleghe e personale non sono individuate risorse e non ci sono prospettive politiche di indirizzi”. Il presidente Bruno ha parlato di una vera e propria “preoccupazione sociale” perché “la legge Delrio, frutto di un furore ideologico con l’intento di distruggere le Province, smantella la catena della sussidiarietà prevista della Costituzione, c’è il rischio dell’interruzione dei servizi: le criticità ricadranno sulle spalle degli enti più deboli”. “Si pensa di smantellare una cosa che funziona? Ma davanti ai cittadini che chiedono la riparazione di una buca sono gli amministratori a rimanere senza la possibilità di dare risposte”. Che fine farà la polizia provinciale? Chi paga gli stipendi dei dipendenti provinciali trasferiti alle Regioni con la restituzione delle deleghe, si chiede il presidente Bruno che rilancia: “Pensare di sostenere l’esistenza dei centri per l’impiego con i fondi europei determinerà la creazione di nuovo precariato”. “Noi siamo pronti – ha concluso il presidente Bruno – abbiamo fatto pianta organica nei termini previsti. Ma ci sono cose che solo la Regione ci può dire, come ad esempio decidere se vuole continuare ad essere ente di gestione, o piuttosto diventare un ente snello e di programmazione e controllo:  se così è deve appoggiarsi al sistema esistente e le Province sono fondamentali”.