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Dal verismo alle romanze, Gran Galà lirico con il tenore Francesco Anile

COSENZA – Galà lirico del tenore Francesco Anile, accompagnato al pianoforte dal M° Giuseppe Maiorca, domenica 18 febbraio, ore 18:15 presso la “Sala Quintieri” del Teatro Rendano di Cosenza.

Il tenore Francesco Anile

Nato a Polistena, dopo il diploma in clarinetto, Anile consegue con il massimo dei voti il diploma in canto presso il Conservatorio di Musica di Reggio Calabria. Più volte premiato con attestati, segnalazioni e  riconoscimenti in numerosi concorsi (“Toti Dal Monte” di Treviso; il “Laurivolpi” di Latina; il “Cilea” di Reggio Calabria; il “Bellini” di Caltanisetta), ha vinto il I premio “E. Bastianini” al Concorso “Grandi Voci Toscane” di Campi Bisenzio – Firenze ed il III premio al Concorso Internazionale M. Del Monaco “Marsala”. Già ospite del Teatro “Alfonso Rendano” di Cosenza, dal 1999 Anile è regolarmente invitato presso i principali teatri di tutto il mondo (Tokio, Seoul, Teatro alla Scala, Maggio Musicale Fiorentino, Metropolitan Opera – New York, “Terme di Caracalla-Teatro dell’Opera di Roma”, teatro Regio di Torino ecc.), si è esibito sotto la guida dei più celebri direttori e registi (Daniel Harding, Bruno Bartoletti, Nello Santi, Massimo Pradella, Donato Renzetti, Franco Zeffirelli, Roberto De Simone, Mario Martone, Gianfranco de Bosio, Graham Vick).

Il programma della serata, dal verismo alle romanze

Il menu musicale della serata, una prelibatezza per gli appassionati del bel canto, spazia dalle arie più celebri del verismo italiano (Manon Lescaut, Tosca, Cavalleria rusticana e Pagliacci) fino alle romanze di Francesco Paolo Tosti ed un piccolo omaggio alla canzone napoletana con Eduardo Di Capua e Rodolfo Falvo. Una nota curiosa nella carriera di Francesco Anile: nel 2016 conquistò ampi spazi sui rotocalchi di tutto il mondo per una sostituzione in jeans in un Otello rappresentato presso il MET (Metropolitan Museum of Art) di New York, quando subentrò “last minute” al protagonista colto da improvvisa afonia.

 

Sold out per “Il pomo della discordia” di Buccirosso al Rendano

COSENZA – Registra un altro “tutto esaurito” la “Rassegna L’AltroTeatro”. Lunghi applausi e risate a scena aperta, per le due repliche di sabato e domenica scorsa, sul palco del Teatro A. Rendano di Cosenza per “Il Pomo della discordia” scritta, diretta e interpretata dall’irresistibile Carlo Buccirosso.

Il pomo della discordia” 

La nuova commedia scritta da Carlo Buccirosso gioca con il mito greco della mela lanciata dalla dea Eris sul tavolo del banchetto di nozze tra Peleo e Teti. Divertentissima, tratta con intelligente comicità il tema dell’omofobia. Una farsa che tratteggia con leggerezza le storture di una morale comune ipocrita e politically correct. Un testo frizzante e dinamico con dialoghi serrati e tempi comici ben calibrati che riesce a tenere alta l’attenzione del pubblico. Con uno stile moderno e sagace Buccirosso imbastisce uno spettacolo esilarante che difficilmente cade nella battuta scontata. Strepitoso Buccirosso, nei panni del notaio Tramontano. Da intollerante e odioso borghese tutto di un pezzo svela poi, una sorprendente tenerezza paterna. Intensa la prova attoriale dell’icona del neomelodico napoletano, Maria Nazionale convince nel ruolo della mamma Angela. Con loro, un cast affiatatissimo e di ottimo livello: Monica Assante di Tatisso, Giordano Bassetti, Claudiafederica Petrella, Elvira Zingone, Matteo Tugnoli, Mauro de Palma, Peppe Miale, Fiorella Zullo e Gino Monteleone. La storia di Eris, dea della discordia, che creava dissapori e contrasti tra tutti i presenti a un banchetto al quale non era stata invitata, diventa la metafora della festa di compleanno organizzata a sorpresa per Achille Tramontano e all’insaputa del padre Nicola che finge ostinatamente di non sapere dell’omosessualità del figlio e fatica ad accettarne la scelta.

La trama

A capo di una normale famiglia benestante, il personaggio di Nicola è rammaricato dei gusti sessuali del figlio e, non riuscendo ad accettare la situazione, si inalbera, trovandosi così solo contro tutti, a partire dalla moglie Angela che difende a spada tratta Achille. Freschezza e ironia accompagnano lo spettacolo di Carlo Buccirosso. Scenografia curata, come nello stile delle sue opere, per una commedia in due atti serratissima. A dare ritmo gli interludi musicali dell’amatissima Maria Nazionale. Uno spettacolo fluido che ha punte eccellenti nei gustosi siparietti che vedono protagonista indiscusso il mattatore Buccirossso. Uno spettacolo ben confezionato che ci riporta agli anni d’oro dellesilarante commedia napoletana dal retrogusto amaro.

Rendano, in scena Lopez e Solenghi per il loro doppio “Show”

COSENZA – Sul palco del Teatro A. Rendano sono in arrivo, grazie all’organizzazione della società “L’Altro Teatro”, 14 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.

Lo Show di Solenghi & Lopez

Si parte sabato 13 gennaio, ore 20.30 e domenica 14 gennaio, alle ore 18, con Massimo Lopez e Tullio Solenghi che saranno i protagonisti di “Show”. I due straordinari comici tornano insieme sul palco dopo 15 anni, come due vecchi amici che si ritrovano, in uno spettacolo di cui sono interpreti ed autori, accompagnati dalle musiche live della Jazz Company diretta dal maestro Gabriele Comeglio. 

Una carrellata di voci, imitazioni, sketch, performance

In quasi due ore di spettacolo, Tullio e Massimo, da “vecchie volpi del palcoscenico”, si offrono alla platea con l’empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile “marchio di fabbrica”. Ne scaturisce una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni, sketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico. Tra i vari cammei, l’incontro tra Papa Bergoglio e Papa Ratzinger, in un esilarante siparietto di vita domestica, i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni e quello più recente di Dean Martin e Frank Sinatra, che ha sbancato la puntata natalizia di “Tale e Quale Show”.

Info spettacolo e biglietti

Nel corso della serata di sabato 13 gennaio, ai due grandi interpreti sarà consegnato il Premio Confindustria -Agis/Anec Cosenza. Prestigioso riconoscimento attribuito in passato a grandi artisti come Beppe Fiorello, Massimo Ranieri e Vincenzo Salemme.   

Per informazioni si può telefonare a Inprimafila al n.0984795699. Nuova sede di INPRIMAFILA Via Marconi, 140 – Cosenza.

Al Rendano poesia e musica per il tradizionale Gran Galà di Capodanno

COSENZA – Musica, canto e poesia protagonisti ieri sera al Teatro Rendano che ha dato il benvenuto al 2018 con il Gran Galà di Capodanno. Un appuntamento con la tradizione, uno spettacolo in cui la musica, accompagnata dal canto e dalla poesia hanno ripercorso le diverse declinazioni del tempo che passa, dalla festa al ricordo, dalle emozioni alla speranza. L’Orchestra Sinfonica del Teatro Rendano, diretta, per l’occasione dal Maestro Jacopo Rivani ha ripercorso così alcuni dei brani più celebri del panorama classico internazionale.

MUSICHE INTERNAZIONALI

Da l’Overture de La Gazza Ladra di Rossini  ad “Addio al Passato” de “La Traviata” di Giuseppe Verdi, da Debussy a Lehar con il “Valzer della Vedova Allegra” fino a Puccini con “O mio Babbino”. Immancabili Piazzolla, Gounod, Gastaldon e De Curtis e sul finire il Bolero di Ravel e la marcia di Radetzky. Sul palco anche la brava soprano Mariangela Sicilia, cosentina doc, oggi tra le più affermate cantanti del panorama lirico internazionale. La poesia è stata invece affidata ad un altro cosentino, l’attore Gino Manfredi che ha recitato versi tratti da opere e romanzi di Erri De Luca, Hikmet, Calvino, Alda Merini, Pablo Neruda. Spazio anche al Piccolo Coro del Teatro Rendano, diretto dal maestro Maria Carmela Ranieri che ha  intonato Ding Dong Merrily On High e Joy To The World.

 

GLI AUGURI DEL SINDACO

Soddisfatto il direttore del Teatro Lorenzo Parisi e il sindaco Mario Occhiuto, «un 2018 – ha dichiarato- che si apre all’insegna dell’eleganza, della musica di qualità, per una città, Cosenza sempre più culturale e straordinariamente bella».

 

Raffaella Aquino

Al Rendano il consueto appuntamento con il Galà di Capodanno

COSENZA – Il racconto in musica, nel programma scelto dal Direttore artistico Lorenzo Parisi, attraversa alcune delle più belle pagine musicali del repertorio classico e operistico.

Dall’Ouverture de ‘La Gazza Ladra’ di Rossini ad arie di Verdi (“Addio del passato” da ‘La Traviata’) e Puccini (“O mio babbino caro” da ‘Gianni Schicchi’), dalle romanze di Gastaldon (“Musica proibita”) e de Curtis (“Non ti scordar di me”) ad opere di Debussy (“Claire de Lune”), Elgar (“Nimrod”), Lehar (Valzer da ‘La Vedova Allegra’) e Piazzolla (“Oblivion”). In chiusura lo spettacolare “Bolero” di Ravel. Segna il tempo di oggi, proiettandoci nel futuro, il Piccolo Coro del Teatro Rendano, solida realtà di voci bianche, presente nel programma con “Ding-dong merrily on high” e “Joy to the world”.

Il teatro “Alfonso Rendano” saluta il primo giorno del nuovo anno con il Galà di Capodanno che il 1° gennaio, alle ore 20.30, ci attende nel teatro di tradizione cosentino. Non un semplice concerto, ma uno spettacolo in cui la musica, il canto e la poesia descriveranno uno fra gli elementi più preziosi per l’uomo, il tempo, nelle sue diverse declinazioni: ricordo, festa, notte, speranza, ritmo.

A dirigere l’Orchestra Sinfonica del Teatro Rendano è il M° Jacopo Rivani, giovane direttore d’orchestra ma che ha già ha debuttato alcuni dei principali titoli lirici di repertorio, oltre ad aver partecipato ad importanti festival. Attualmente è direttore artistico e musicale dell’Orchestra ‘Arcangelo Corelli’, mentre è atteso alla guida della ‘Haydn Orchester’ di Trento e Bolzano, e dell’Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona.
Orgoglio cosentino in palcoscenico dal quale farà vibrare le corde dell’emozione la voce della soprano Mariangela Sicilia che, dal Conservatorio Giacomantonio di Cosenza dove si è diplomata – e dopo la specializzazione con Carmela Remigio, Leone Magiera e poi con Fernando Cordeiro Opa – ha spiccato il suo volo verso palcoscenici internazionali. Nel 2014 a Los Angeles si è aggiudicata il terzo premio nel concorso Operalia, organizzato dal tenore Placido Domingo, ha fatto il suo debutto all’Opéra di Parigi in ‘Bohème’ e, con grande successo di critica e pubblico, ha debuttato il ruolo di Teresa in ‘Benvenuto Cellini’ di Berlioz in una produzione firmata dal regista cinematografico Terry Gilliam e la direzione di Sir Mark Elder presso il Dutch National Opera di Amsterdam. I passaggi musicali del Galà di Capodanno saranno scanditi dai versi di Calvino, Erri De Luca, Hikmet, Malloch, Merini, Neruda, Shakespeare, Pirandello, Goethe, Michler, affidati alla voce recitante dell’attore e doppiatore di successo Gino Manfredi, anche lui originario di Cosenza.
I biglietti sono già disponibili presso l’Agenzia InPrimaFila.

Onorificenze di Merito della Repubblica Italiana, cerimonia ufficiale al Rendano

COSENZA – Il prossimo 22 dicembre, alle ore 10,30, in occasione dello scambio degli auguri per la ricorrenza delle festività natalizie presso la Sala Quintieri del Teatro “A. Rendano”, alla presenza di autorità civili e militari della provincia, saranno consegnati i diplomi delle Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana (O.M.R.I.) recentemente conferite dal Capo dello Stato a cittadini residenti nella provincia di Cosenza.

L’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” è il primo fra gli Ordini cavallereschi nazionali ed ha lo scopo di ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte ai fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari. Nel corso della cerimonia di consegna degli attestati onorifici sono previsti dei momenti musicali a cura del Coro e dell’Orchestra del Liceo Musicale “Lucrezia della Valle” diretti dai maestri Saverio Tinto e Antonio Pisciotta.

Elenco degli insigniti:

Cavaliere Colonnello Marco GRAZIOLI, Comandante del Comando Provinciale della  Guardia di Finanza di Cosenza

Cavaliere Maresciallo Maggiore dell’Arma dei Carabinieri Luca Bozzarelli in servizio presso l’Ufficio Comando del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza.

Cavaliere Maresciallo Capo dell’Arma dei Carabinieri Danilo Guidi Comandante dell’Aliquota Radiomobile del Comando Compagnia CC di Scalea

Cavaliere Francesco Forte Capo Squadra dei Vigili del Fuoco a riposo

Cavaliere Dott. Francesco Martire Dirigente Medico del Lavoro dell’Azienda Sanitaria di Cosenza

Cavaliere Giovan Battista Perciaccante Imprenditore edile, Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili di Cosenza

 

 

Franceschini a Cosenza: «Serve piano di recupero del centro storico»

COSENZA – Dario Franceschini è giunto a Cosenza per presentare il suo libro “Disadorna e altre storie” edito da La Nave di Teseo, ma era inevitabile che con il ministro dei beni culturali, si parlasse anche del degrado del centro storico. Il comitato Piazza Piccola ha intercettato il membro del governo lungo Corso Telesio, prima che raggiungesse il teatro Rendano, dove si sarebbe poi svolta l’iniziativa culturale. Franceschini ha ascoltato la lettera dei cittadini, pubblicata integralmente in calce all’articolo. Poi ha annunciato che, nell’ambito di un progetto pilota per il recupero dei centri storici finanziato dall’Unione Europea, chiederà di inserirvi anche la vecchia città di Cosenza. Ecco il testo della lettera a firma del Comitato Piazza Piccola:

«Cosenza condivide con altre città del sud una struttura e uno sviluppo che parte e risente della presenza di un nucleo antico intorno al quale si è sviluppata la città nuova in tempi successivi. La bellezza e l’importanza assoluta e indiscussa di questo nucleo viene quotidianamente messa a rischio dall’incuria che è inutile attribuire a questa o a quella delle amministrazioni passate, almeno nel senso che non esime nessuno, per la sua parte, a prendersene cura QUI e ORA. La distinzione tra pubblico e privato, tormentone che inizia e termina ogni discussione tra l’Amministrazione e i gruppi di cittadini che la interrogano sul problema, è giusto -in senso- letterale, o forse no; comunque si incaglia di fronte al fatto che se l’impossibilità di curare olisticamente la città fosse vera in senso assoluto, sarebbe vano ogni intervento quando il bene pubblico, come di fatto è, sorge a ridosso, sopra, sotto altri edifici ‘privati’ che con il loro degrado e il loro stato di pericolosità attirano nella loro sfera anche il pubblico risanato! I tentativi, numerosi, accorati e accompagnati da proposte e azioni di alcuni gruppi di abitanti del centro storico stanno subendo un ulteriore colpo, in negativo. Da un lato, l’Amministrazione fornisce sempre le solite risposte intitolate all’impotenza, affiancate però dalla messa in atto di progetti per la città che escludono in ogni caso il centro storico, inteso come luogo in cui molti noi vivono, lavorano, vorrebbero fare la spesa, camminare sicuri, svolgere tutte le attività quotidiane che nulla hanno a che fare con ‘eventi’, happening, invasioni culturali calate (nome omen) da fuori. Dall’altro, la Sovrintendenza più volte coinvolta, risponde opponendo la –giusta ma ottusa- ridda di leggi e norme che forniscono il destro, oltre alla atavica mancanza di fondi, per giustificare l’ibernazione di ogni possibile intervento. Noi cittadini, al centro tra scelte che non condividiamo e un’inazione che permette solo ai crolli di crollare e agli incendi di incendiare, chiediamo con tutta la forza della democrazia partecipata di essere parte diligente di processi virtuosi possibili: ripristinare la decenza e la bellezza nel crollo di via Gaeta, trovare una soluzione culturalmente rispettosa per le rovine di Piazza Toscano, mettere in atto dei piani di recupero per gli edifici ancora abitabili, adibiti a civile abitazione al di fuori di speculazioni più o meno nascoste, per esempio. Molti sono disposti, e lo hanno già dimostrato, a investire su questa idea di centro storico»

Cento anni e non sentirli, “Il Berretto a Sonagli” al Rendano con un istrionico Gianfranco Jannuzzo

COSENZA – Cento ma non li dimostra. Tanti sono gli anni trascorsi dalla sua prima rappresentazione in versione dialettale, eppure “Il Berretto a Sonagli” di Luigi Pirandello rivela ancora tutta la sua  freschezza e la sua attualità che rimangono inalterate. Merito forse dell’interpretazione del poliedrico attore siciliano Gianfranco Jannuzzo che nei panni di Ciampa si fa artefice di questa versione estremamente vicina ai nostri giorni. Un’opera che ancora rivive e si plasma perfettamente nella drammaticità di un’epoca sovrastata da continui e sterili atteggiamenti che tendono ad occultare, agli occhi dell’altro, l’irrefrenabile debolezza dell’animo umano. E l’attore siciliano, accompagnato da un cast di altissimo livello, con acume e perspicacia è riuscito a tracciare una linea sottile che da una paese medio borghese dell’entroterra siciliano dei primi del Novecento giunge, inesorabilmente fino all’oggi quotidiano Il protagonista de “Il Berretto a Sonagli”- andato in scena ieri sera al Teatro Rendano di Cosenza- è  Ciampa, un uomo costretto a scontrarsi con una realtà pressoché beffarda e apparentemente moralista. Un personaggio quello di Ciampa che si muove attorno a stati d’animo contrastati e tipici dell’uomo moderno, la follia, il dolore, l’ira, la pacatezza, la mitezza, la furia. Dall’altra parte una donna – Beatrice – frustrata e ambigua che vuole, ad ogni costo, vendicarsi del tradimento del marito. Una donna dalle sembianze apparentemente forti, ma che nasconde nel suo animo ribelle tutta la debolezza che appartiene a quell’universo femminile troppo spesso affranto e deturpato. Un universo che rimescola le carte in tavola e dove la rassegnazione, il silenzio ed infine la resa si rendono necessari al fine di salvaguardare quell’apparente voglia di normalità e desiderio di affetto, troppo spesso lasciati nell’oblio.

IL CAST

Sul palco, accanto a Gianfranco Jannuzzo, in splendida forma – che sul finire ha voluto ricordare il suo amico Totonno Chappetta – altri bravi attori che hanno fatto da contorno ad uno spettacolo piacevole e intenso. Emanuela Muni nel ruolo di Beatrice, l’irriverente e pittoresco Franco Mirabella nei panni del Commissario Spanò, Gaetano Aronica nelle vesti di Fifì. Lo spettacolo si è avvalso poi della partecipazione di Anna Malvica– molti la ricorderanno nel cast di “Pipino Il Breve” di Tony Cucchiara-  che ha interpretato, ne “Il Berretto a Sonagli”-  la Signora Assunta. La regia dello spettacolo è stata affidata ad un altro siciliano, Francesco Bellomo, mentre le scene sono state curate da Carmelo Giannello. Degne di nota le musiche, forti, intense, a tratti sensuali e travolgenti. La colonna sonora porta la firma del maestro Mario D’Alessandro e riporta lo spettatore alle sonorità tipiche che hanno caratterizzato il cinema degli anni ’50.

LA STAGIONE DI PROSA DEL TEATRO RENDANO DI COSENZA 

“Il Berretto a Sonagli” ha ufficialmente dato il via alla stagione di prosa del teatro di tradizione Alfonso Rendano.  ” L’Altro Teatro 2017/2018″ – questa la rassegna- è stata realizzata grazie alla Regione Calabria e patrocinio del Comune di Cosenza. Vede la direzione artistica di Enzo Noce e la direzione amministrativa e organizzazione di Gianluigi Fabiano. Amministratore unico della rassegna è Pino Citrigno.

I PROSSIMI SPETTACOLI

Dopo “Il Flauto Magico” – fuori programma lo scorso 18 novembre e dopo “Il Berretto a Sonagli” che ha ufficialmente dato il via alla kermesse, il prossimo appuntamento è per sabato 16 dicembre con uno spettacolo in programma alle 18.30 e che vedrà Massimo Dapporto protagonista de “Un Borghese Piccolo Piccolo”, tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami. Il 7 gennaio sarà poi la volta de ” Sogno di una notte di mezza estate” con Stefano Fresi, Giorgio Pasotti, Paolo Ruffini e Violante Placido. Il 2018 vedrà poi sul palco del Rendano attori come Roul Bova, Ambra Angiolini, Serena Autieri, Massimo Lopez, Tullio Solenghi, Lorella Cuccarini e Massimo Ranieri. Senza dimenticare lo spettacolo “Battlefield”, adattamento e regia di Peter Brook e Mariehléléne Estienne e  “Un amore esemplare” di e con Daniel Pennac.

Raffaella Aquino

 

 

Al via la rassegna “L’Altro Teatro”, stasera al Rendano “Il Berretto a Sonagli”

COSENZA – Questa sera si alza ufficialmente il sipario della “Rassegna L’Altro Teatro 2017/2018” con il primo spettacolo in abbonamento “Il berretto a sonagli” con Gianfranco Jannuzzo. Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull’avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale- vede, inotre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Organizzato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 14 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”. Dunque, questa sera, sarà la volta di un grande classico della drammaturgia italiana “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello. In occasione delle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita del drammaturgo siciliano, torna in scena una delle sue opere più amate. Uno dei suoi testi più conosciuti e rappresentati. Una versione diretta da Francesco Bellomo e intepretata dal mattatore siciliano Gianfranco Jannuzzo. La commedia è ambientata nell’immediato dopoguerra, si connota per aver restituito alcune scene tagliate della versione originale e per aver incentrato il testo su molti aspetti tipici di una sicilianità a volte perduti nel tempo.

L’OPERA E LA TRAMA

Il berretto a sonagli” prende spunto da due novelle: “Certi obblighi” e “La verità” di Luigi Pirandello; in entrambi i casi si narra di un marito che, nonostante sia a conoscenza dell’adulterio della moglie, lo accetta con rassegnazione, ponendo come unica condizione la salvaguardia dell’onorabilità scrive nelle sue note di regia Francesco Bellomo – La società costringe gli individui ad apparire rispettabili, obbedendo a precisi codici di comportamento; in realtà tutto è permesso purché si salvino le apparenze. La vicenda trascende, nel suo giuoco beffardo, la realtà dell’ambiente, ma non si sarebbe potuta realizzare al di fuori di quella. Ciampa, scrivano in una cittadina all’interno della Sicilia, è inserito in una società piccolo-borghese, condizionata dai “galantuomini”, ma non esclusa da un rapporto attivo, anche se subalterno, con la classe superiore. La morale sessuale è pur sempre sofisticata, ma acquisisce, nel caso di Ciampa, il decoro convenzionale e ipocrita del codice borghese del perbenismo, un codice sul quale la beffarda rivalsa del subalterno gioca una sua partita arguta e teorizza il sistema pratico, socio-morale delle “tre corde”: la seria, la civile e la pazza. ll recupero del copione originale consente di evidenziare la spontaneità della vis comica pirandelliana. Inoltre, il reinserimento di alcune scene tagliate permette di identificare meglio e la tematica dell’opera e i caratteri dei personaggi. Le musiche di Mario D’Alessandro ci riportano a quelle sonorità forti e terragne che hanno caratterizzato la produzione cinematografica dei film di ispirazione siciliana degli anni ’50.

Europa InCanto, gli studenti a teatro con l’Aida versione “pocket”

COSENZA – Conoscere, apprendere, cantare, mettere in scena l’opera lirica….non è mai stato così facile! Parola di Europa InCanto, l’associazione musicale romana che concentra le sue energie su iniziative che avvicinino i bambini – dai 4 ai 13 anni – alla magia del teatro in tutte le sue forme. ScuolainCanto è una di queste, Finalizzata a diffondere presso le giovanissime generazioni la lirica, patrimonio identitario nazionale, con un progetto davvero originale. L’Assessorato alla cultura di Jole Santelli ed il Teatro lirico “Alfonso Rendano” lo sposano ed è il direttore artistico del Teatrodi Tradizione, Lorenzo Parisi, a diffonderlo nelle scuole di Cosenza e provincia.

All’Istituto comprensivo Zumbini, che ne ha fatto richiesta, il M° Parisi si è recato personalmente per parlare del progetto agli addetti ai lavori, i docenti di educazione e di strumento musicale, ed ai rappresentanti di classe, per una diffusione mirata alle famiglie degli allievi.

Un racconto per immagini, grazie al video che Europa InCanto ha tratto dall’esperienza degli ultimi anni che, dopo un rodaggio con le scuole della capitale, ha avuto un’amplificazione tale da allargarsi a ben sette regioni, la più a sud la Campania, protagonista con il Teatro San Carlo di Napoli.  L’opera che Europa InCanto ha scelto per il 2018 è l’Aida di Giuseppe Verdi. Pronti ad entrare nell’antico e misterioso Egitto? «Il progetto – ha spiegato Parisi – si sviluppa in un arco temporale di diversi mesi, da gennaio sino a maggio, quando l’opera viene rappresentata in teatro, in una versione ‘pocket’ adatta ai ragazzi, cioè in 80 minuti con voce recitante che fa da filo conduttore alla vicenda scenica, introducendo alle arie importanti». E la cosa funziona visto che, ad oggi, ScuolainCanto ha coinvolto, in sette regioni dicevamo, 4.200 docenti-40.000 bambini-800 scuole.

Numeri che la dicono lunga sulla competente e meticolosa organizzazione di Europa InCanto, validamente supportata dal teatro e, naturalmente, dalle scuole. Tutto avviene per fasi: realizzati dall’associazione gli strumenti di apprendimento ed il materiale didattico (comprensivo anche di supporti digitali) che sarà poi fornito ad ogni alunno partecipante, si parte con incontri di preparazione dei docenti, quindi il lavoro in classe – i ragazzi imparano ad intonare i brani di Aida e li eseguiranno coralmente – successivamente gli stessi operatori di Europa InCanto si recano nelle scuole per perfezionare la preparazione, poi le prove e l’allestimento dell’opera in teatro, con scene e costumi realizzati dall’associazione, e infine….si va in scena.

I ragazzi vivono l’opera da dentro, accanto a cantanti ed orchestrali under 35, tutti professionisti. Allievi in scena ed in platea, tutti sono coinvolti nello spettacolo, guidati dal direttore d’orchestra in una prova davvero corale.

«Nelle scuole – aggiunge il M° Parisi –  possono essere coinvolti anche altri docenti, penso a quelli di arte ad esempio, poiché i ragazzi sono chiamati a realizzare piccoli oggetti scenici e semplici costumi con materiali poveri».  Ora è tempo di adesione.

Un’esperienza emozionante, uno spettacolo unico per far conoscere da vicino ai ragazzi – che non devono necessariamente esprimere una competenza musicale –    la lirica e il teatro, che vivranno in tutti gli aspetti. E chissà che non nasca un amore!