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Limbadi, Rosaria Scarpulla chiede la scorta e protesta in prefettura

VIBO VALENTIA – Rosaria Scarpulla, la madre di Matteo Vinci, l’uomo di 42 anni ucciso da un’autobomba lo scorso 9 aprile a Limbadi, e il suo legale, Giuseppe De Pace, stanno attuando una protesta nella Prefettura di Vibo Valentia per chiedere l’assegnazione del servizio di scorta e la possibilità di organizzare il rientro del marito da Palermo, dove fino a ieri l’uomo è stato ricoverato per le ustioni riportate nell’esplosione. Proprio ieri, per quanto accaduto ad aprile, sono state fermate sei persone appartenenti alle famiglie Mancuso-Di Grillo.
La signora Scarpulla lamenta di non essere stata ricevuta da alcuno della Prefettura e che da stamani il corpo di guardia ha ricevuto disposizioni di non farla entrare. Non sono mancati momenti di tensione con la donna che, in preda ad una crisi di rabbia, ha cercato, assieme al suo legale, di forzare la porta a calci e pugni, prima di essere ricondotta alla calma dagli agenti della Digos.

Dirigente comunale preso a bastonate, assegnata la scorta

TROPEA(VV) – Il dirigente del Comune di Tropea, Vincenzo Giannini,  è stato preso a bastonate da due persone col volto travisato. Soccorso da alcuni passanti, l’uomo è stato portato all’ospedale di Tropea dove è stato dichiarato guaribile entro 15 giorni. Nel pomeriggio di ieri, al termine di una riunione presso la Prefettura di Vibo Valentia, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha deciso di assegnare la scorta all’uomo. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha contattato il prefetto di Vibo per assicurare alla giustizia gli autori del gesto e per garantire supporto alla Commissione straordinaria che gestisce il comune di Tropea che è stato sciolto per infiltrazioni mafiose.

Magorno sull’arresto del pluripregiudicato Ventura: “Necessaria fiducia nell’operato delle istituzioni”

CATANZARO – L’onorevole Ernesto Magorno, segretario regionale del Partito Democratico, in qualità di membro della Commissione Nazione Antimafia, ha espresso la propria soddisfazione per l’operazione della Polizia di Stato di Ragusa che ha condotto all’arresto del pluripregiudicato Gionbattista Ventura. Da tempo, infatti, quest’ultimo minacciava il giornalista Paolo Borrometi dell’Agi, direttore del sito LaSpia.it, che, da almeno un anno, vive sotto scorta su richiesta della stessa commissione. “Borrometi è uno dei tanti giornalisti in Italia che svolge il proprio lavoro con coraggio, impegno e passione civica, che non si piega alla prepotenza mafiosa, nel raccontare quotidianamente i fatti rappresenta un importante supporto anche all’azione di prevenzione e repressione svolta dagli organi inquirenti e dalla classe dirigente che ha bisogno della collaborazione dei cittadini”, ha dichiarato Magorno in proposito che ha definito l’arresto di Ventura un fatto importante “per quanti credono nell’operato delle istituzioni e vogliono avere fiducia in quel percorso giusto e lienare fatto del rispetto delle regole e della legalità”.

Visita di finti agenti incappucciati. Tutela al figlio di Nicola Gratteri

MESSINA – Il figlio di Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, è stato messo sotto tutela. La decisione è stata presa a seguito di un misterioso fatto che ha visto protagonista il giovane, nell’edificio in cui abita nella città di Messina, dove frequenta l’università. Si evince, infatti, dal racconto del giovane che due persone incappucciate abbiano suonato al campanello del palazzo in cui si trova il suo appartamento, inducendolo ad aprire loro le porte della sua casa con la scusa di essere degli agenti.

La vicenda, affrontata dalle forze dell’ordine con la massima attenzione per scoprire le identità dei finti agenti incappucciati, ha indotto, quindi, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ad applicare le straordinarie misure di cautela a vantaggio del giovane. Lo stesso è stato fatto per Gratteri, da anni ormai sotto scorta a causa delle minacce ricevute nel corso della sua attività di magistrato impegnato nella lotta alla ‘ndrangheta, ai traffici di droga internazionali e ai rapporti con i cosiddetti colletti bianchi.

 

 

Assegnata scorta a giornalista del Quotidiano

E’ Michele Albanese, giornalista del Quotidiano e uno dei cronisti di punta del Reggino e in particolare della Piana di Gioia Tauro, ad essere stato posto sotto scorta. In ogni suo spostamento ci sono a tutelarlo uomini delle forze di polizia con un’auto blindata. La decisione è stata presa nel corso di una riunione urgente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto. Una riunione convocata sulla base di elementi in mano agli inquirenti che, evidentemente, hanno fatto pensare ad un pericolo imminente per il giornalista. Proseguono le indagini degli investigatori sulle intimidazioni che è ipotizzabile provengano dall’ambito della criminalità organizzata.

Pino Masciari privato del servizio di scorta

CATANZARO, 21 DIC – Il testimone di giustizia Pino Masciari e’ stato privato del servizio di scorta. Lo rende noto il Comitato degli amici del testimone di giustizia. ”Le autorita’ preposte – e’ detto in un comunicato – hanno comunicato alla famiglia Masciari che, per mancanza di personale, non sono in grado di garantire il consueto dispositivo di sicurezza. Ancora una volta Pino Masciari e’ solo. Chi ha paura di Pino? Chi lo vuole morto? Che cosa spaventa?”.