Archivi tag: Seminario

Europee, all’Unical si analizza il voto dei calabresi

RENDE (CS) – Avrà luogo, il prossimo mercoledì 29 maggio alle ore 15 presso la Sala Stampa dell’Aula Magna dell’Università della Calabria, il seminario dal titolo “Il voto dei calabresi per l’Europa”.

Organizzato dall’Osservatorio Politico-Istituzionale del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, il seminario, che è divenuto un appuntamento che si ripropone a pochi giorni dalla tornata elettorale, ha l’intento di fornire una prima analisi – a caldo –  del voto dei calabresi.

I lavori del seminario saranno coordinati dal prof. Piero Fantozzi con la partecipazione dei professori Domenico Cersosimo, Antonio Costabile, Roberto De Luca, Guerino D’Ignazio e Francesco Raniolo, del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.

È prevista, inoltre, la partecipazione di alcuni candidati alle europee in rappresentanza delle tre maggiori forze politiche: Movimento 5 Stelle, Lega Salvini Premier e Partito Democratico.

Nell’approssimarsi del rinnovo del consiglio regionale, le analisi sul voto dei calabresi per le europee    inevitabilmente faranno riferimento alle prospettive per le prossime regionali, previste nel mese di novembre. Come non mancheranno i riferimenti alle elezioni amministrative svoltesi in 136 comuni calabresi.

All’Unical seminario di studi su Mitrokhin, infiltrazioni sovietiche e sinistra “deviata”

RENDE (CS) – L’Italia è stato il fronte più caldo nel versante occidentale della Guerra Fredda. È stato senz’altro il Paese più infiltrato dallo spionaggio e dalla propaganda sovietica, come hanno rivelato negli anni le opere di studiosi come Valerio Riva, Viktor Zaslavskij e Salvatore Sechi. E come è stato in parte confermato dalle rivelazioni dell’ex ufficiale del Kgb Vasilij Nikitic Mitrokhin, che sono state oggetto dei lavori di una Commissione parlamentare d’inchiesta istituita nel 2002 e operativa fino al 2006, presieduta dal giornalista Paolo Guzzanti, all’epoca vicedirettore de “Il Giornale” e senatore di Forza Italia.

I risultati dell’inchiesta parlamentare sono tuttora controversi. In particolare, un suo ex consulente, lo storico Salvatore Sechi, ha rilanciato le sue critiche in un libro di recente pubblicazione. È l’ennesimo “caso” abortito, dopo tanti annunci in pompa magna? Oppure è stato uno dei tanti insabbiamenti, a cui la storia italiana più recente ci ha sin troppo abituati? E come agirono i Servizi Segreti italiani, nel Paese in cui ha operato per oltre quarant’anni il più forte Partito comunista d’occidente, che ha coltivato rapporti strettissimi con Mosca, praticamente fino alla caduta del Muro di Berlino? Furono davvero i registi occulti degli episodi più oscuri della nostra vita democratica o, al contrario, difesero l’indipendenza e l’integrità politica dell’Italia da avversari attrezzatissimi e dotati di adesioni politiche importanti?

Di questi e altri argomenti si discuterà nel seminario di studio “Politica e spionaggio. Mitrokhin e le infiltrazioni sovietiche in Italia”, che si terrà lunedì 20 maggio a partire dalle ore 10 all’Università della Calabria, nell’aula multimediale del cubo 20/B.

L’evento è promosso dalla cattedra di Storia delle dottrine politiche presieduta da Spartaco Pupo, professore associato, nell’ambito del Corso di laurea magistrale in Intelligence e Analisi del Rischio, presso il Dipartimento di Culture, educazione e società. Ai lavori, introdotti e coordinati dallo stesso Pupo, parteciperanno Roberto Guarasci, docente Unical di Documentazione e direttore del Dices, Antonella Reitano, docente Unical di Economia e gestione delle imprese, Saverio Paletta, giornalista e direttore del giornale online L’Indygesto, Mario Caligiuri, docente Unical di Intelligence e direttore del Master in Intelligence, e Alberto Ventura, docente di Storia dei Paesi islamici e direttore del laboratorio sul Mediterraneo islamico.

“Riabitare l’Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste”, seminario all’Unical

ARCAVACATA DI RENDE (CS) –  I dipartimenti di Scienze politiche e sociali e di Studi umanistici e la Donzelli editore, organizzano un seminario di studi e di discussione pubblica su un tema cruciale del nostro Paese e per il Mezzogiorno e la Calabria in particolare: lo stato di abbandono e le prospettive demografiche, economiche e civili delle aree interne e marginali. Il seminario prende spunto dal volume Riabitare l’Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste (Donzelli 2018), curato da Antonio De Rossi (Politecnico di Torino), che ospita numerosi saggi di urbanisti, sociologi, politologi, antropologi, economisti.

Al confronto pubblico parteciperanno molti “lettori” e diversi autori, di estrazione ed esperienza differenti: Antonella Rita Ferrara, ricercatrice nel Centro comune di ricerca (Jrc) della Commissione europea di Ispra, Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace e costruttore di un caso paradigmatico di inclusione umana e sociale, Sabina Lucatelli, coordinatrice della Strategia nazionale per le aree interne presso la presidenza del Consiglio dei ministri, Salvatore Orlando, esperto di politiche europee di sviluppo locale, Giacomo Panizza, fondatore e animatore della comunità Progetto Sud, Giovanni Soda, dirigente del Nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione Calabria, Tonino Perna, sociologo-economista promotore di svariate iniziative di sviluppo sostenibili a scala locale e globale, Pietro Clemente (Università di Firenze), Antonio De Rossi (Politecnico di Torino), Laura Mascino (Politecnico di Milano) nonché alcuni colleghi Unical (Domenico CersosimoAlessandra CorradoMariafrancesca D’AgostinoSabina LicursiFrancesco RanioloRosanna NisticòVito Teti).

Il seminario sarà introdotto e coordinato dall’editore Carmine Donzelli; il rettore Gino Mirocle Crisci porterà i saluti istituzionali.

La discussione e il confronto sarà sull’Italia in ombra, quella fragile, delle aree interne, dei borghi in contrazione. Un’Italia “altra” rispetto al senso comune, che le élites del nostro paese disconoscono, nonostante che i “territori del margine” siano disseminati nell’intera penisola: nelle valli e nelle montagne alpine, nei filamenti territoriali più impervi e arroccati della dorsale appenninica, nella aree-“osso” del Mezzogiorno continentale e insulare. Luoghi della rarefazione demografica, dell’abbandono e del degrado dei patrimoni abitativi, del deficit grave di servizi di cittadinanza, delle disuguaglianze e del disagio. Non piccole enclaves, bensì territori dove risiede circa un quarto della popolazione italiana e che coprono oltre i due terzi dell’intero territorio nazionale. Un’area enorme differenziata che meriterebbe di essere tematizzata come una grande “questione nazionale”.

Seppure l’Italia sia il paese delle varietà radicate, dominano rappresentazioni e letture polarizzanti, dicotomiche: il Nord compattamente moderno, sviluppato, civile contrapposto al Sud, altrettanto compattamente, tradizionale, sotto-sviluppato, altero, “amorale”; città e pianure alle prese con la modernità e l’innovazione, di contro campagne e montagne ripiegate sulla tradizione; la grande impresa considerata efficiente e dinamica giustapposta alla piccola impresa ritenuta inefficiente e marginale. Immagini che annullano l’irriducibile “granularità” dei processi socio-economici e culturali, e che trascura le molteplici connessioni e complementarietà funzionali tra territori, tra montagna e pianura, tra l’Italia “vuota” e quella “piena”, tra svuotamenti e riempimenti, tra ambienti urbani e rurali.

Per “riabitare l’Italia”, bisognerebbe osservarla da nuove angolazioni, ricentralizzando il margine, l’inesplorato e l’apparente invisibile. Non per contrapporre l’Italia del margine a quella dello sviluppo, le aree interne alle metropoli, le aree dense a quelle vuote; bensì per legare le une alle altre, per rafforzare e coltivare la fecondità degli incroci e delle reciprocità dinamiche. Lo spopolamento e l’abbandono delle aree più fragili sono un danno per la qualità sociale dell’intera nazione. Senza presenza umana stabile, le montagne e le colline accentuano lo sgretolamento dell’assetto idrogeologico e gli squilibri ambientali con effetti negativi sulle valli, le pianure e le città sottostanti. Sicché bisognerebbe invertire lo sguardo, considerare le aree interne e le aree più fragili non solo come un problema ma anche come una opportunità: per proteggerci dai disastri climatici e, nel contempo, per avviare nuove economie ecocompatibili, nuovi lavori di cura delle persone e della natura, nuovi spazi di vita.

Da qualche tempo, l’infragilimento delle comunità e dei territori interni è contrastato da interessanti fenomeni di “rinascita” locale, per quanto non in modo diffuso e intenso, attraverso l’insediamento di nuovi contadini, immigrati, cittadini a tempo parziale, forme di turismo non convenzionali, esperimenti di pratiche di rigenerazione rurale centrate sulla valorizzazione culturale e su microservizi di welfare autosostenuti. In alcuni casi, di vera e propria “riconquista” civile di luoghi condannati da decenni all’abbandono fisico e umano, nell’indifferenza di forze politiche e istituzionali.

Nell’insieme però questi luoghi continuano a soffrire, ancor più della gracilità della base produttiva e occupazionale, per la forte e persistente sottodotazione quantitativa e qualitativa di servizi pubblici essenziali, dal sistema scolastico ai servizi sanitari, ai trasporti, che non consente ai residenti di godere appieno dei diritti di cittadinanza fondamentali e spinge all’esodo e allo spopolamento. Il deficit assoluto di servizi essenziali, a sua volta, influenza negativamente l’attrattività e la competitività delle imprese – in quanto un welfare locale efficace rappresenta un fattore rilevante per la vita dei lavoratori e delle loro famiglie, alimentando così una vera e propria trappola del sottosviluppo. Colmare questo deficit di servizi civili è una priorità assoluta se si vuole evitare l’ulteriore svuotamento umano e la desertificazione economica. D’altro canto, disuguaglianze così marcate di cittadinanza tra aree e ceti sociali sono inaccettabili in un paese unitario: non è in alcun modo giustificabile che un bambino che nasce in montagna debba godere di una scuola di minore qualità rispetto ad un bambino che vive in città; oppure che un anziano che risiede in un’area fragile debba fruire di un paniere meno ampio e di minore qualità di servizi sanitari essenziali rispetto ad un suo coetaneo che vive in un aggregato urbano.

 

Bruno Leoni, “per un liberalismo integrale”, 20 marzo seminario all’Unical

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si svolgerà all’Università della Calabria, mercoledì 20 marzo, un seminario su Bruno Leoni (1913-1967), grande filosofo del diritto e della politica, interprete del “liberalismo integrale”, come estrema e coerente difesa della libertà individuale, fondatore della rivista “Il politico”, cui collaborarono i più grandi pensatori liberali del ‘900, instancabile organizzatore culturale che contribuì fortemente allo svecchiamento della cultura politica italiana e allo sviluppo della Filosofia del diritto e della politica, della Scienza politica e della Storia delle dottrine politiche.

Il seminario è promosso dalla cattedra di Storia delle dottrine politiche presieduta al Dices da Spartaco Pupo, che ha invitato a relazionare i professori Anna Jellamo, filosofa politica dell’Unical esperta del pensiero liberale, Francesco Raniolo, politologo e direttore del Dispes e della Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche, e Diana Thermes, studiosa di Leoni, per anni responsabile della cattedra di Storia delle dottrine politiche al Dispes e attualmente docente a Roma Tre. Le conclusioni sono affidate proprio alla Thermes, curatrice, insieme alla collega Roberta Modugno, del volume “Bruno Leoni. Per un liberalismo integrale”, pubblicato nel 2017 da Rubbettino, che raccoglie gli atti di un importante convegno svoltosi nel novembre del 2013 nell’ateneo di Arcavacata, e da cui il seminario prende spunto.

I lavori, dopo i saluti istituzionali, avranno inizio alle ore 16,30 in Aula Nettuno (Cubo 17B – Piano terra).

Rende, domani al Seminario giornata di studio su Chiesa e ‘ndrangheta

RENDE (CS) – Domani, alle ore 16, presso il Seminario diocesano in via Rossini a Rende, si svolgerà una giornata di studio dal titolo “La ‘ndrangheta è l’antivangelo”.
Organizzata dall’Istituto teologico cosentino “Redemptoris Custos” e dall’ISSR “San Francesco Sales” dell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, con media partner il settimanale diocesano “Parola di Vita”, l’evento vede la collaborazione dell’Osservatorio antimafia “Falcone e Borsellino”.
Ad introdurre i lavori don Enzo Gabrieli, direttore di Parola di Vita; mentre Suor Rosetta Napolitano, direttrice ITCS e Suor Raffaella Roberti, direttrice ISSR porteranno i saluti; interverranno il dott. Mario Spagnuolo, Procuratore della Repubblica di Cosenza e il dott. Arcangelo Badolati, caposervizio di Gazzetta del Sud. Le conclusioni saranno affidate a S.E. Monsignor Francesco Nolè, Arcivescovo di Cosenza-Bisignano.
La giornata di studio, dichiarano gli organizzatori, vuole essere “un concreto tentativo di dare anima, attraverso l’ascolto di testimoni e di uomini dello Stato, al contenuto dei documenti che nell’ultimo secolo la Chiesa ha comunque prodotto contro la mafia”.

(Foto presente su www.cosenza1special.it)

Da Gorgia alla post-verità: è possibile un’etica della comunicazione?

RENDE (Cs) – Si terrà domani mattina, nella Sala A dell’Aula Magna dell’Università della Calabria, dalle ore 10,00 alle 14,00, il seminario di studi “Da Gorgia alla post-verità: è possibile un’etica della comunicazione?“, a cura dei docenti Donata Chiricò, del dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical, e Mauro Serra, del dipartimento di Scienze del patrimonio culturale dell’Unisa.

I contenuti di seminario

Complice la sua affermazione in occasione del Referendum sulla Brexit nel Regno Unito (23 giugno 2016) e della elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti (8 novembre 2016), l’espressione post-truth, è stata indicata quale parola dell’anno 2016 dall’Oxford Dictionary. Tradotta in italiano con post-verità, si tratta, appunto, di una parola composta che esemplifica un’espansione del significato di “post”. Piuttosto che riferirsi semplicemente al tempo trascorso dopo una determinata situazione o evento – come in espressioni tipo dopoguerra o dopo una partita – il prefisso presente in post-verità ha un significato più simile a “appartenere a un tempo in cui il concetto specificato è diventato trascurabile o irrilevante”. Essa è apparsa per la prima volta in questo senso in un saggio (A government of Lies) del 1992 del drammaturgo Steve Tesich (1942-1996) nella rivista statunitense The Nation. Riflettendo sullo scandalo Iran-Contras (Irangate) e sulla Guerra del Golfo Persico, Tesich ha lamentato che “noi, come popolo libero, abbiamo liberamente deciso che vogliamo vivere in un mondo post-verità”. In quanto dunque capace di ribaltare i valori stessi dell’informazione e il suo rapporto con la democrazia e la libertà, la post-verità ci concerne tutti. Essa ci obbliga a domande fondamentali quali: se i fatti hanno smesso di essere rilevanti, quale mai può essere il ruolo della stampa nella contemporaneità? Quale il ruolo della politica e della conoscenza? Quali i contenuti e la metodologia da applicare negli studi che riguardano questi ambiti? Il seminario di studi che qui presentiamo cerca di affrontare la questione dall’interno delle scienze del linguaggio per svelarne le caratteristiche e fornire strumenti adatti a controbilanciarne il potere.

Pino Masciari ospite del seminario di Pedagogia della R-Esistenza

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – E’ Pino Masciari, imprenditore calabrese e Testimone di Giustizia, l’ospite dell’88° seminario di Pedagogia della R-Esistenza all’Università della Calabria che si terrà lunedì 9 aprile alle 14.45 presso l’University club, cubo 23/c 1° piano. Masciari parlerà della Costituzione italiana come strumento di lotta alla cultura mafiosa. All’incontro che sarà introdotto da Giancarlo Costabile, Responsabile del Laboratorio di Pedagogia della R-Esistenza, parteciperanno inoltre Michele Inserra, giornalista de Il Quotidiano del Sud, e Chantal Castiglione, Responsabile dell’Officina della Disobbedienza Lorenzo Milani.

 

«Pino Masciari, un pioniere dei Testimoni di Giustizia»

«Pino Masciari è una figura chiave nella storia dell’antimafia calabrese e nazionale, dichiara Giancarlo Costabile. L’imprenditore nativo delle Serre vibonesi è stato il pioniere dei Testimoni di Giustizia. Masciari fu tra i primi, continua Costabile, a credere nel nostro progetto scientifico sette anni orsono. Ritorna da noi per discutere di Costituzione e dei suoi principi fondamentali. Nella nostra Carta costituzionale, chiude Costabile, sono contenuti esplicitamente gli strumenti culturali per l’affermazione di una cultura altra rispetto alla società mafiosa, che basa se stessa sulla sovversione dei valori repubblicani e sulla prevaricazione della dignità della persona».

 

All’Unical seminario sulla nuova legge elettorale

RENDE (CS) – Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale dell’Unical ha organizzato il seminario dal titolo “La nuova legge elettorale: analisi e prospettive per le istituzioni e la società italiana” che si terrà martedì 16 gennaio alle ore 16:30, presso la Sala del Consiglio degli Studenti dell’Unical, per entrare nel merito della nuova legge elettorale (c.d. Rosatellum bis), e per discutere di come si sia arrivati alla scelta di questo sistema elettorale, analizzando quali siano le criticità e le prospettive per le istituzioni e la società italiana. 

L’iniziativa sarà moderata dalla studentessa Arianna Jennifer Turco, interverranno i docenti costituzionalisti  Prof. Silvio Gambino e Prof. Walter Nocito nonché il giurista e filosofo del diritto Prof. Gian Pietro Calabró. Inoltre, saranno presenti Mirko Riccelli (referente del CDC Unical e organizzatore dell’iniziativa) e Domenico Tulino (Presidente del Consiglio degli Studenti dell’Unical).

Seguirà dibattito tra i presenti in sala, in modo da avviare una discussione sugli scenari futuri, in vista del delicato momento elettorale del 4 marzo e dei delicati passaggi per la formazione del Governo, i quali implicano nuovi equilibri tra le istituzioni e tra le forze politiche. 

 

A Lamezia il seminario “L’affettività e le persone con disabilità”

LAMEZIA TERME (CZ)  – Questo venerdì 8 settembre, presso il Grand Hotel Lamezia alle ore 16,30, si terrà l’evento “L’affettività e le persone con disabilità”.  

Al seminario, ideato e promosso da Antonio Saffioti – Vicepresidente della Fish Calabria, interverranno professori universitari, associazioni e testimonianze. «Negli ultimi tempi – afferma Saffioti – ho colto la necessità personale e collettiva di rompere i tabù e liberare l’amore».
La giornata, divisa in due momenti, si pone l’obiettivo di divulgare informazioni, da un punto di vista scientifico, riguardo l’affettività e la sessualità e lle persone con disabilità. Argomento complesso, perché racchiude in sé una moltitudine di altri concetti, principi e valori. Tuttavia, argomento necessario, da toccare con mano. È infatti da diversi mesi, con il supporto di gruppi culturali ma soprattutto con le testimonianze di famiglie, quindi con l’aiuto e la voce di genitori con figli disabili, che Antonio Saffioti, insieme al
Blog Collettivo Manifest continuano ad indagare su un discorso di alta civiltà e dignità umana. Il seminario, primo di molti altri, è fissato per venerdì 8 settembre alle ore 16,30 e si svolgerà presso le sale del Grand Hotel Lamezia. “Nella prima parte – comunica il vicepresidente FISH – vedremo gli interventi di due docenti, nella seconda parte sarà invece riservato uno spazio a domande e riflessioni di associazioni, disabili e famiglie”.   

Tra i saluti istituzionali: Paolo Mascaro, Sindaco di Lamezia Terme, Federica Roccisano, Assessore alla Scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili, Regione Calabria. Intervengono: Nunzia Coppedè, Presidente FISH Calabria, Antonio Saffioti, Vicepresidente FISH Calabria, Paolo Valerio, professore ordinario di Psicologia Clinica all’UNINA – Università di Napoli Federico II, Direttore del Centro di Ateneo SInAPSi, sul tema “Affettività, relazioni e sessualità nella persona con disabilità tra barriere familiari e opportunità istituzionali”, Laura Corradi, professoressa di Studi di genere e metodo intersezionale all’UNICAL Università della Calabria sul tema “Le disabilità, le sessualità e il diritto alla corporeità”. Video conferenza di Maximiliano Ulivieri, Presidente del ‘Comitato per l’assistenza sessuale alle persone con disabilità’. Modera: Valeria D’Agostino, blogger Manifest.

Parteciperanno le seguenti associazioni: FISH Calabria; AISM Lamezia; ANGSA Lamezia; ASD Lucky Friends; Associazione “Il Girasole”; Fondazione Onlus “… Come a Casa …”; Casa Famiglia “Dopo Di Noi” Associazione Comunità Progetto Sud; Associazione Progetto Vita; Forum Lametino del terzo settore.

I documenti digitali nelle pubbliche amministrazioni, seminario di LabDoc all’Unical

RENDE (CS) – I documenti digitali sono ormai obbligatori nelle pubbliche amministrazioni e diverse sono state, negli ultimi tempi, le innovazioni in materia di Codice dell’amministrazione digitale. Il 9 giugno l’avvocato dello Stato, presso l’Avvocatura Generale in Roma, Enrico De Giovanni, approfondirà il tema in un seminario dal titolo “I documenti digitali tra nuovo CAD e regolamento Eidas”, a partire dalle ore 9 presso lo University club dell’Università della Calabria. Il seminario, gratuito e aperto a tutti e in particolare al personale della pubblica amministrazione, è organizzato nell’ambito della Laurea magistrale in Gestione e conservazione dei documenti digitali e del Master Perseo, del Laboratorio di Documentazione dell’Unical.