Tutti gli articoli di d.donnici

Con-Fido nel week end: aiuta i quattro zampe del canile di Donnici

Cosenza – L’assessorato alla Sostenibilità ambientale del Comune di Cosenza promuove un fine settimana dedicato agli amici a quattro zampe del canile comunale di Donnici. Sabato 8 e domenica 9 giugno doppio appuntamento con “Con-Fido nel Cuore” e “Fido t’affido”.

La prima manifestazione permette di sostenere gli ospiti del canile, aggiungendo alla propria lista spesa alcuni prodotti destinati agli animali (alimentari, sanitari o accessori), selezionati con la collaborazione dei veterinari. Sabato e domenica, dalle 16 alle 20, i clienti dell’ipermercato Carrefour di Zumpano (Cosenza) potranno consegnare, così, il proprio contributo allo staff dell’assessorato e ai ragazzi del gruppo scout “Cosenza 3”.

Tornano anche le adozioni canine, in piazza “XI settembre” (Cosenza). Sabato, dalle 10 alle 14, alcuni quattro zampe aspettano di incontrare i loro futuri padroni allo stand del “Fido t’affido”, la manifestazione organizzata con il supporto del servizio veterinario dell’Asp – Cosenza e dei volontari Lav e Oipa.

L’assessorato ricorda che è possibile sostenere i fido del canile versando un contributo volontario su conto corrente postale (n. 001003932629) o bancario (codice Iban IT68S0760116200001003932629). Ulteriori informazioni sono presenti sul sito internet (www.canilecosenza.it), sulla pagina Facebook (www.facebook.com/CanileCosenza) e sul profilo Twitter (twitter.com/CanileCosenza) del canile.

Ogni cittadino può segnalare casi di maltrattamento, abbandono e fenomeni di randagismo al numero 0984 813909, per allertare l’intervento della Polizia municipale e attivare la procedura di recupero.

Il nuovo progetto della Banca del Tempo: Operatore di rete sociale

Rende (Cs) – La “Banca del Tempo – Impresa della Condivisione e della Solidarietà” si impegna, ancora una volta, nella formazione dei più giovani. Dopo la positiva esperienza del 2012, la Onlus con sede a Rende, attiva dal 2000 nel campo del sociale, del volontariato e della cultura, ha avviato anche quest’anno il progetto “Operatore di rete sociale”, sotto la responsabilità di Anna Maria Coscarello e Gisella Florio. L’iniziativa è svolta in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione Superiore Ipsss “Leonardo Da Vinci” – Itas Nitti di Cosenza nell’ambito delle esperienze di “Alternanza Scuola-Lavoro”, previste dalla legge 53/2003 art. 4, e vede come destinatari gli studenti delle quarte classi con indirizzo “Tecnico Servizi Sociali”.

Ai 50 giovani coinvolti è stato proposto un percorso di 82 ore, avviato lo scorso 15 aprile e si è concluso il 29 maggio. Nel corso degli incontri, ospitati dalla sede della Banca del Tempo e guidati dai docenti Maria Rizzo, Barbara D’Andrea, Nicoletta Policicchio, Marietta Belfiore e Mariafrancesca Infusino,ai momenti di approfondimento tematico (dedicati a indagare aspetti del segretariato sociale, della legge quadro sul volontariato, della comunicazione sociale, del sistema informativo e delle banche dati, indispensabile supporto per l’operatore di rete) è stata affiancata una visita presso il Centro Servizi per il Volontariato e la presentazione di soggetti e realtà operanti sul territorio, provenienti sia dalle strutture pubbliche sia dal terzo settore. Tra le associazioni “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, “Benessere Bambino”, Radio 180 Cif san fili, Cif provinciale, Gisella florio, Cif provinciale, Be equal, ADAC associazione disturbi alimentari,Volare Santo Stefano, Cooperativa la Ghironda , C.S.V, ACLI Provinciale Cosenza, La Bussola, Parrocchia San Carlo Borromeo, Fondazione Roberta Lanzino, ARCA DI NOE; tra gli enti pubblici, invece, l’Asp di Cosenza e la Comunità Montana Silana. Gli studenti hanno potuto confrontarsi con le diverse figure e professionalità che lavorano, con competenze diverse ma integrate, nel vastissimo mondo del sociale: in primo luogo assistenti sociali, ma anche volontari, animatori ecc. Dalle discussioni con gli esperti sono emerse le problematiche e i bisogni su cui i ragazzi, una volta concluso il percorso formativo, dovranno operare.

Assai positivo il feedback: il progetto ha infatti incontrato l’apprezzamento dei docenti tutor dell’Istituto e l’interesse degli studenti coinvolti. 

 

L’assessore Fedele, delegato dal Presidente Scopelliti, ha incontrato a Palazzo Campanella i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del settore edile

Catanzaro – L’assessore Luigi Fedele, delegato dal Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, ha incontrato a Palazzo Campanella i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del settore edile provenienti da tutta la Calabria in occasione della giornata nazionale di mobilitazione dei lavoratori del settore costruzioni.

La riunione ha avuto luogo alla presenza dell’assessore Trematerra, del dirigente generale del Dipartimento lavori pubblici Giovanni Laganà, del dirigente del Dipartimento urbanistica Saverio Putortì, e dei consiglieri regionali Fausto Orsomarso, Damiano Guagliardi e Mario Maiolo.

Al centro del confronto tra le parti le tematiche connesse al settore delle infrastrutture. In particolare è stato fatto il punto sulla realizzazione dei nuovi ospedali, del bando relativo alle metropolitane di Cosenza e Catanzaro, e di tutte quelle opere che possono costituire un significativo impulso all’economia delle imprese che gravitano intorno al mondo delle costruzioni. I rappresentanti sindacali hanno richiesto, infatti, un report sulle opere che partiranno a breve.

La Regione ha assunto l’impegno di aprire un tavolo permanente su questi temi per avviare un confronto deciso con Anas, per quanto attiene il completamento dei lavori di ammodernamento su A3 e SS 106, e soprattutto con RFI e Trenitalia. Questi ultimi, infatti, hanno programmato sin qui scarsi investimenti sul territorio calabrese.

Il dirigente del Dipartimento urbanistica Saverio Putortì ha richiamato l’attenzione sui bandi relativi ai centri storici, sul Piano idro-geologico e più in generale sugli interventi previsti nel campo dell’housing sociale. Interventi che avranno riverberi significativi per il comparto.

Il trattore killer colpisce ancora: l’ultima vittima ieri nel veronese

Il trattore sul quale stava trasportando legna giovedì pomeriggio in un campo nelle vicinanze del casello autostradale si è ribaltato finendo in un fossato colmo d’acqua e lui, Adriano Bonfante (62 anni), è rimasto intrappolato sotto il proprio trattore morendo annegato a Nogarole Rocca nel veronese.

E’ questa la tragica descrizione dell’incidente che ha coinvolto ancora una volta un agricoltore. Questa l’ennesima esistenza spezzata in un territorio in cui la percentuale delle vittime dei campi continua ad essere protagonista dell’emergenza morti sul lavoro.

Errori e morti che potrebbero essere evitati, eppure il bollettino dei decessi in agricoltura continua. E a confermarlo sono i dati quotidianamente aggiornati ed elaborati dal nostro Osservatorio Sicurezza sul  Lavoro (www.vegaengineering.com).
Nel primo quadrimestre 2013 sono state 125 le morti rilevate nel nostro Paese. Oltre il 40 per cento delle quali è stata individuata proprio in agricoltura. Praticamente quasi la metà delle vittime.

Quando poi si esaminano le cause di mortalità rilevate, si scopre che il ribaltamento di un mezzo o di un veicolo in movimento è quella più frequente (24 per cento delle 125 vittime del primo quadrimestre 2013);  dove spesso il veicolo in questione è un trattore.

E in effetti, le ragioni che conducono alla morte dei lavoratori, soprattutto in agricoltura, sono sempre le stesse; proprio per questo si può affermare che la conoscenza dell’ambiente di lavoro, la manutenzione delle macchine e la formazione degli operatori sarebbero sufficienti per ridurre drasticamente queste tipologie di infortuni. La realtà invece è ben diversa e il rischio viene sottovalutato anche per l’esagerata fiducia nelle proprie capacità e nella propria esperienza.
E poi c’è la questione delle macchine. I trattori dovrebbero essere manutenuti regolarmente ed utilizzati in modo adeguato con attrezzature  idonee, senza effettuare modifiche improprie.

Tra l’altro poi, secondo le normative vigenti, dovrebbero essere indossate delle cinture di sicurezza e i mezzi agricoli dotati di un roll-bar che impedisca in un eventuale ribaltamento di compiere oltre un quarto di giro.

Sembra assurdo che non si proceda con questi semplici accorgimenti, anche perché i costi della sicurezza sono assolutamente affrontabili. Sicuramente meno ‘onerosi’ che quelli di un incidente mortale senza contare la tragedia umana.

La Ragioneria della Regione ha effettuato pagamenti per un totale di circa 42 milioni di euro

Catanzaro – La Ragioneria generale della Regione Calabria ha effettuato, nel corso di quest’ultima settimana, pagamenti per un totale di circa 42 milioni di euro. L’importo più consistente – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – è stato destinato al settore dei trasporti, si tratta di 20.258.000 euro che sono le mensilità’ di aprile e di maggio e che sono stati suddivisi tra le società consortili affidatarie dei servizi di trasporto pubblico locale e il Comune affidante degli stessi servizi. Circa quarantamila euro sono stati liquidati al Comune di Nardodipace; tre milioni e seicentomila euro alla Società Consortile Autolinee Regionali; sei milioni e mezzo al Consorzio Meridionale Trasporti; un milione e settecentomila euro al Consorzio Autolinee due; due milioni alla società consortile Trasporti integrati calabresi; circa un milione e duecentomila euro alla società consortile Trasporti regionali calabresi; 5 milioni alla società consortile Autoservizi dei Due Mari. Liquidati anche i fondi per i lavoratori forestali calabresi. Il totale è di circa sedici milioni di euro liquidati a favore di Afor, Parco Naturale regionale delle Serre e Consorzi di Bonifica e sono destinati al pagamento degli stipendi degli operai impegnati nella manutenzione del patrimonio boschivo. Cinquecentomila euro sono stati invece pagati all’Ara, l’associazione regionale degli allevatori. Anche in questa settimana la Regione ha erogato risorse per tenere sotto controllo l’emergenza rifiuti: su disposizione del Dipartimento Ambiente e’ stato trasferito un milione e mezzo di euro alla società Markab Group per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani negli impianti di Lamezia Terme, Rossano, Sambatello, Siderno, Gioia Tauro, Crotone e Catanzaro. Circa 1,7 milioni di euro sono stati liquidati alla ditta Daneco impianti che gestisce la struttura di Pianopoli. La Ragioneria generale ha infine liquidato un milione e duecentomila euro su richiesta del Dipartimento Lavoro e Formazione per Borse Lavoro e la somma di cinquecento milioni del Por Fesr 2007/2013 destinata a pagamenti vari disposti dai Dipartimenti Cultura, Economato, Turismo e Agricoltura.

 

Coldiretti: Fermare il parco eolico nel territorio tra i comuni di Simeri Crichi e Catanzaro

Catanzaro – Il nuovo “set” dei “palazzinari dell’energia eolica” adesso sono le campagne e le colline dei territori tra il comune di Simeri Crichi e per una parte di Catanzaro. Sembra – afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – di rivivere le vicende narrate nel romanzo premio Campiello “La collina del vento” di Carmine Abate. A fare da sfondo non è la leggendaria altura del “Rossarco” ma quelle per appunto tra Simeri Crichi e Catanzaro dove riecheggia la frase rivolta alla famiglia protagonista del libro da parte delle società dell’eolico che “hanno tante teste..”: “da coltivatore agricolo diventerete coltivatore del vento …..e in più ci guadagnerete!”. “No” fu la risposta allora e questa deve essere ora!

A dare voce ad un gruppo di imprenditori agricoli è la Coldiretti Calabria che ha scritto una lettera al sindaco di Simeri Crichi, Marcello Barberio, e di Catanzaro, Sergio Abramo, invitandoli ad interrompere il procedimento autorizzatorio, per il quale vi è peraltro una impugnativa alla magistratura amministrativa. Un “parco eolico” autorizzato dalla Regione Calabria, con decreto n° 17870 del 17.12.2012, pubblicato sul BUR del 15 marzo 2013, dovrà sorgere circondando un territorio di circa 1500 ettari nei comuni di Simeri Crichi estendendosi anche a Catanzaro nella valle del torrente “Fegato” e fosso “Volturino”.

Saranno installati 30 aerogeneratori di potenza elevatissima (2,5 MW ciascuno) con una altezza spropositata (150 metri da terra) sia sui dorsali che sulle pareti che smembreranno il territorio con un danno alle attività agricole.

La tutela del paesaggio, il consumo abnorme e irrazionale del suolo agricolo, le scelte complessive in direzione dello “sviluppo sostenibile”, – scrive nella lettera Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – rappresentano non solo per noi, ma ormai per una larghissima fetta di cittadini, scelte irrinunciabili. Questi grandi “mulini a vento” del XXI secolo costituiscono un problema dal punto di vista dell’impatto sul paesaggio e un brutto schiaffo. Ritengo, che come sindaci – continua Molinaro – responsabili del governo del territorio, vi è la necessità di effettuare una riflessione su questo fenomeno che sta invadendo le nostre campagne, così come è necessario vigilare sull’impatto che si realizza in modo evidente sui nostri territori, sulle nostre coste, sulle nostre colline. L’eolico – continua -contribuisce in modo marginale al bilancio energetico e questa marginalità resterà anche in futuro. La diffusione delle pale eoliche non può essere favorita dal fatto che per sanare le finanze comunali, si è pronti a svendere parti del proprio territorio agli operatori eolici che offrono “royalties”. È fondamentale un’analisi circostanziata dei costi-benefici che tenga conto di quale valore reale abbia l’integrità territoriale e paesaggistica per le imprese agricole, turistiche e agrituristiche. In relazione all’impatto paesaggistico, oltre a determinare una rilevante interferenza visiva anche a chilometri di distanza, provoca traumi proprio all’identità e alla storia dei territori. Non possiamo, – si legge nella lettera -individuare i due cardini principali della nostra strategia di sviluppo quali l’ agroalimentare e il turismo e poi permettere che i nostri paesaggi, le nostre coste le nostre colline che sono poi in fondo il patrimonio, e anche gli strumenti con cui attuare quella strategia subiscano questo sconcio che lascia tutti sbigottiti poiché crea un danno incommensurabile alle attività agricole e ad aziende che hanno investito nella qualità. Sarà, se non si ferma l’installazione, una campagna umiliata e sofferente che ha vistosi chiodi nella carne. Non permettiamo questo disastro ambientale per i nostri territori che possiedono una forte vocazione turistica, con migliaia di presenze nella stagione estiva ed invernale, e che potrebbe vedere irrimediabilmente compromesse le potenzialità ancora inespresse che possono creare occasioni di lavoro vero. Non lasciamo che logiche di pura rendita e “solo per il profitto” attecchiscano indisturbate e per questo coscientemente e onestamente diciamo «no all’eolico selvaggio, stop allo scempio del territorio».

Asp Catanzaro: il primo seminario nazionale sull’anticorruzione nella sanità pubblica

Catanzaro –  “La Calabria potrà uscire dalla corruzione in ambito sanitario, ma è indispensabile un cambio generazionale anche ai vertici per non lasciare in mano ai soliti le redini della sanità, così come bisogna creare una stazione unica appaltante, che possa farsi carico di tutte le procedure inerenti gli appalti, dalla redazione alla pubblicazione del bando di gara fino all’aggiudicazione. Solo in questo modo si potrà salvare dalla corruzione la sanità calabrese e nazionale”. E’ quanto affermato dal direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro Dott. Gerardo Mancuso nel corso del primo seminario nazionale in tema di anticorruzione in ambito di sanità pubblica organizzato dall’Asp catanzarese e da Federsanità-Anci. Un evento che ha offerto l’opportunità di approfondire i contenuti della Legge 6 novembre 2012 n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, che prevede una serie di adempimenti a carico di tutte le pubbliche amministrazioni.
Un contributo importante al seminario è stato fornito da illustri relatori: il Dott. Enzo Chilelli Direttore Generale Federsanità – Anci Roma, il Dott. Vincenzo Lombardo Procuratore della Repubblica di Catanzaro, il Prof. Avv. Federico Bergaminelli consulente nazionale Federsanità-Anci, il Dott. Gerardo Dominijanni, Procuratore aggiunto della Repubblica, l’Avv. On.le Giancarlo Pittelli, il Dott. Massimo Battaglino Tenente Colonnello Guardia di Finanza, l’Avv. Gianfranco Barbieri, Presidente Ordine Avvocati di Lamezia Terme, Dott. Giuseppe Varacalli Responsabile Regionale Federsanità – Anci Calabria e il Presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico.

Il dg Mancuso, che ha coordinato l’incontro, ha evidenziato l’importanza dell’istituzione della stazione unica appaltante: “Una struttura specialistica e altamente professionale, con conseguente ottimizzazione delle risorse e prevenzione delle infiltrazioni criminali a tutela dell’economia legale e quindi in aiuto degli enti statali e territoriali.  All’interno dell’Azienda che dirigo molto è già stato fatto in direzione della limitazione delle spese e soprattutto in tema di trasparenza amministrativa, tant’è che il Ministero della Funzione Pubblica ha posto la nostra Asp al secondo posto a livello nazionale (su 460 Aziende) per la trasparenza amministrativa. Ma tutto questo non basta – prosegue il dg – in quanto è necessaria un’azione di moralizzazione dei dipendenti, con la responsabilizzazione di tutti, dai dirigenti ai funzionari”.

A parlare della nuova legge anticorruzione nella pubblica amministrazione è stato il procuratore della Repubblica  Vincenzo Lombardo: “E’ una legge imperfetta ma importante – ha detto Lombardo – perché finalmente va a toccare la corruzione nelle pubbliche amministrazioni, prevedendo una Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (Civit), anche se nella forma è un po’ complicata, avendo troppi commi che la rendono poco chiara. È comunque importante il fatto che a questa riforma di tipo repressivo si accompagna una normativa che mira a prevenire la corruzione attraverso una serie di interventi di tipo amministrativo”. Nel suo intervento, il procuratore Lombardo ha fatto un accenno anche al legame tra ‘ndrangheta e corruzione nella pubblica amministrazione: “La cosiddetta ‘zona grigia’ si annida in ceti sociali che stanno sul crinale delle pubbliche amministrazioni e che non disdegnano contatti con esponenti della criminalità organizzata. Spero che si faccia chiarezza sui rapporti tra la politica e la burocrazia, perché spesso, e parlo sulla base delle esperienze processuali, si assiste allo scaricabarile tra l’una e l’altra. La pubblica amministrazione può diventare davvero ‘trasparente’ con il concorso di tutti, anche della politica”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del pm di Catanzaro Gerardo Dominijanni: “Se non si scinde nei fatti il legame tra burocrazia e politica non se ne viene a capo”. Il magistrato spiega le novità normative introdotte in questi ultimi mesi, senza comunque nascondere alcune perplessità: “E’ necessario evitare che i piani anticorruzione e i piani trasparenza diventino contenitori vuoti, perché spesso abbiamo verificato in passato  obiettivi e obblighi molto generici e in generale un’assenza di controlli, così come anche la mancanza di adeguate sanzioni sull’attività dei pubblici funzionari”. Il pm ha poi rimarcato come spesso nelle indagini “ci capita di assistere allo scaricabarile tra dirigenza e politica, e questo dipende anche dalla genericità degli obiettivi che la politica introduce, lasciando alla dirigenza ampi margini di discrezionalità.

A rappresentare la Regione al primo seminario nazionale anticorruzione è stato il presidente del Consiglio Francesco Talarico, che ha evidenziato come gli operatori del settore, coinvolti in questo percorso di adozione della normativa, “riusciranno a raggiungere lo standard di legalità voluto dalla norma, con l’auspicio ulteriore di creare una cultura etica, della responsabilità manageriale, perché non bisogna mai dormire sui successi raggiunti o tirarsi indietro quando si presentano le difficoltà, ma lavorare bene e insieme”. Talarico ha poi auspicato che a partire da questo seminario “si possa dare il via a un’organizzazione capillare che veda coinvolti Comuni, Province, Aziende sanitarie e Regione, per ridurre l’insorgere di tali fenomeni corruttivi, che distruggono la pubblica amministrazione, causando un enorme spreco di risorse”.

Importante anche l’intervento del consulente nazionale Federsanità-Anci Federico Bergaminelli, che ha parlato di questa legge come di una “medicina per la sanità”, dato che detta disposizioni per la prevenzione, con la Civit quale autorità nazionale anticorruzione, che impone nuovi obblighi per le pubbliche amministrazioni, che valgono anche per le società partecipate dalle stesse e per le loro controllate, apportando modifiche normative e delegando al Governo ulteriori interventi in materia”. Una legge, ha aggiunto Bergaminelli, “che interviene anche sul fronte della repressione, innovando la disciplina del codice penale quanto ai reati di concussione e corruzione anche tra privati e introducendone di nuovi in ambito di responsabilità amministrativa. Per una totale trasparenza nelle attività della Pubblica amministrazione, la legge è andata a modificare l’art. 53 del D. Lgs. 165/2001 in materia di incompatibilità e di incarichi ai dipendenti pubblici. Il nuovo decreto, approvato i121 marzo 2013 dal Consiglio dei Ministri – prevede che non sarà più possibile attribuire incarichi dirigenziali nelle amministrazioni pubbliche a chi sia condannato per reati contro la pubblica amministrazione o non sia cessato per un congruo periodo di tempo da precedenti cariche in enti privati o dall’attività politica. Perché le leggi sono anticorpi in difesa di tutto l’organismo dello Stato”.

L’On.  Giancarlo Pittelli conclude il suo intervento sulla norma giuridica di difficile applicazione, soprattutto perché non è prevista dalla norma l’utilizzazione delle intercettazioni,  focalizzando il vero problema della corruzione e chiedendosi “come avviene l’accertamento su un fatto del genere? Non è che dobbiamo cambiare norme, dobbiamo cambiare la dotazione di sistemi e dobbiamo intervenire, purtroppo, a monte del problema e non a valle, dopo il verificarsi, cercando di instillare principi culturali che consentano al nostro Paese di guardare al sociale, alla società intesa come gruppo, come aggregazione di uomini e di donne di un corpo sociale unico, anziché  ognuno rinchiuderci nel proprio particolare, cercando di abbandonare il concetto del familismo morale che ci pervade. Siamo sotto osservazione dai paesi più evoluti del monto, cioè i sociologi di mezzo mondo guardano all’Italia con grande impressione perché pur essendo un Paese   colto, un paese evoluto dal punto di vista culturale, è un paese arretrato rispetto alla concezione di una società unica nella quale tutti noi dovremmo agire. Chiudo dicendo semplicemente una cosa, possiamo cambiare le norme come vogliamo, possiamo cambiarle un giorno si un giorno no, possiamo fare la riforma, la contro riforma, la riforma della riforma, non cambia assolutamente nulla, perché le condotte appartengono agli uomini che operano, al loro senso di responsabilità. Qui c’è bisogno, questa è un invocazione, consentitemela, l’unica di tipo politico,  c’è bisogno di un riscatto culturale e morale di questa nazione altrimenti per i nostri figli non ci sarà alcun futuro in questa nazione, se non c’è una riscoperta dei valori tradizionali soprattutto nella cooperazione”.

Torna il wish park: si parte con la festa della repubblica e si prosegue per tutte le domeniche di giugno

Rende (Cs) – Dopo il successo delle due precedenti iniziative, torna l’evento Wish Park che vede l’assessorato al marketing territoriale, diretto da Cesare Loizzo, lavorare in sinergia ed a supporto del gruppo di creativi del Wish Party.
Primo appuntamento il prossimo 2 Giugno, in occasione della Festa della Repubblica, ma grazie al supporto dell’amministrazione comunale la manifestazione accompagnerà i giovani dell’area urbana per tutte le domeniche di Giugno.
Musica, ma soprattutto una giornata di grande aggregazione nello scenario del parco fluviale Emoli diventato per migliaia di giovani e famiglie un luogo dove trascorrere giornate pre-estive all’insegna della musica e della socializzazione.

Una manifestazione che vedrà ulteriori accorgimenti organizzativi per garantire una completa fruizione degli spazi e contestualmente limitare al massimo i disagi ai residenti.
Per il Wish Park sarà eccezionalmente aperta l’area mercatale per il parcheggio delle autovetture e l’utilizzo dei servizi igienici. Inoltre nell’area del parco fluviale saranno posizionati bagni chimici e, grazie al sostegno dell’Azienda Calabra Maceri, collocati appositi contenitori ed eco box per la raccolta differenziata di vetro, carta, plastica e lattine. Infine, per una maggiore sicurezza di tutti i partecipanti, saranno presenti i volontari di protezione civile Service Civium, oltre che un’ambulanza della Croce Rossa e di unità della Polizia Municipale che anche nelle passate manifestazioni non hanno fatto mancare il proprio supporto.
«Portiamo avanti questa esperienza che parte dal basso – ha detto l’Assessore al marketing Territoriale, Cesare Loizzo  – che nasce dall’impegno e della inventiva di tanti giovani del nostro territorio. Questa è Rende: una città creativa, sociale ed aperta».

Isabel Russinova ricorda Franca Rame e il suo messaggio in occasione della messa in scena a Cosenza de “La Marcolfa”

Cosenza – “Una perdita incolmabile per il teatro italiano”. Così ha definito Isabel Russinova, direttore artistico del Teatro “Rendano”, la recente scomparsa dell’attrice Franca Rame.

Una figura luminosa, di rara profondità di pensiero e anticipatrice di tante battaglie per l’emancipazione della donna che ha saputo trasfondere, in maniera mirabile, nei suoi lavori teatrali concepiti con il suo inseparabile compagno di vita e di scena Dario Fo.

Franca Rame – ha detto ancora Isabel Russinova – ci mancherà enormemente, ma il suo messaggio, che ha innovato in maniera profonda la cultura del nostro Paese, sarà il faro che illuminerà il cammino delle nuove generazioni.”.

Il ricordo di Isabel Russinova va al dicembre del 2011, quando scelse per l’inaugurazione della stagione di prosa del “Rendano” una nuova versione del testo di Dario Fo “”, interpretato da Antonio Salines e Carlo Simoni e che rappresentò un autentico cavallo di battaglia di Franca Rame.

In quella occasione Franca Rame – ricorda la Russinova – fece pervenire a me e alla città di Cosenza un messaggio di ringraziamento per aver scelto la farsa di Fo come spettacolo inaugurale della stagione, che proprio la Rame aveva interpretato nella versione originaria.

Fui proprio io a darne lettura in pubblico durante l’incontro con gli attori che precedette lo spettacolo. Questo il suo contenuto: “Mando un particolare ringraziamento al teatro “Rendano” di Cosenza – scrisse la Rame nel suo messaggio – per aver scelto come inaugurazione della stagione la nostra “Marcolfa”.

Sono certa che sarà una serata all’insegna del divertimento e del benessere che vi farà dimenticare per qualche ora i nostri drammatici giorni italiani”.

Parole – ha aggiunto Isabel Russinova – che resteranno a futura memoria nella storia del “Rendano” come testimonianza, dedicata al teatro cosentino, di una delle più autentiche signore della scena italiana.”

UnionPMI nei tavoli provinciali su impresa e lavoro

Cosenza – Anche UnionPmi farà parte dei tavoli di interlocuzione su impresa e lavoro della Provincia di Cosenza. È quanto emerso dall’incontro tra il Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio ed il direttivo dell’associazione, presieduta da Francesco Napoli.  UnionPMI apre dunque un dialogo con la Provincia di Cosenza. L’incontro con il Presidente Oliverio è stata occasione di confronto sulle problematiche della piccola e media impresa ma, soprattutto, un ragionamento di prospettiva su come istituzioni e associazioni datoriali debbano trovare convergenza sulle misure a sostegno delle imprese, sull’attivazione di politiche del lavoro che, in un momento di gravissima crisi economica, lascino aperto lo spiraglio della riqualificazione e della ricollocazione sul mercato.

Anche con questi auspici il direttivo di UnionPMI – presenti il Vicepresidente Pietro Lanzone, il direttore Pasquale Mazzuca, il componente Carlo Senatore e il Presidente della sezione femminile, Marta Brambilla – ha illustrato al massimo rappresentante dell’ente provinciale, la mission dell’associazione e la sua organizzazione, che comincia a diramarsi sul territorio nazionale, proponendosi con metodi dinamici e innovativi che fanno del portale telematico una grande agorà di confronto e condivisione delle problematiche per l’individuazione di soluzioni condivise.

Una di queste – evidenziate nell’incontro alla Provincia e che ha incontrato la condivisione di Oliverio  – è quella relativa alla riduzione dei tempi burocratici nell’attribuzione dei finanziamenti pubblici così come nel pagamento dei debiti alle imprese che sono, nel programma di UnionPMI, le questioni che rivestono carattere di somma urgenza. «Occorre una vera e propria inversione di tendenza – ha detto a questo propri sito Napoli – perché le aziende calabresi non possono più permettersi di aspettare. Solo in Calabria ci sono oltre 180mila partite iva, piccole imprese che rappresentano il motore della nostra economia ma che in questo momento necessitano del carburante. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di una classe dirigente che semplifichi la vita ai piccoli e medi imprenditori ai quali rimane legato il futuro economico della regione e del Paese”.